SlideShare a Scribd company logo
Primo capitolo

	

Capitolo 1

1.0 Quale training?
Un buon lavoro di preparazione è alla base del successo in gara. Siamo
anche convinti che training e gara siano momenti sostanzialmente e fondamentalmente distinti sia perché normalmente si svolgono in orari diversi
nell’arco della giornata, sia perché le finalità sono differenti, sia perché
un aspetto importante del training è la scansione temporale di un lavoro
programmato, calibrato e personalizzato su ciascun atleta e questo non può
accadere durante la gara. Tuttavia occorre spesso fare di necessità virtù.
Ad esempio, nel calcio, dove gli impegni di gara sono troppo frequenti,
occorre sacrificare il lavoro di training. Con un po’ di spregiudicatezza
(anche perché non si può fare altrimenti) si dice che: “la gara è una parte
importante del training”. Resta il fatto che il “training in gara” non può
sortire gli stessi effetti di quello effettuato nel lavoro di preparazione alla
stessa, anche se un buon training deve tenere conto della disciplina praticata dall’atleta. Per questo motivo, in tutte le discipline c’è l’abitudine
di riservare buona parte della preparazione al gesto tecnico da ripetere in
gara, pur essendo consapevoli che lo stesso gesto verrà effettuato in condizioni diverse per situazioni e contesti. I momenti di gara sono il fine e la
verifica di quanto si è fatto in precedenza.
1.1 Quando e quanto allenarsi?
Per molti sport l’orario di gara è abbastanza definito. Per esempio, nel calcio la gara avviene quasi sempre nel pomeriggio o in prima serata. In questi
casi è opportuno porsi alcuni interrogativi: quanto è utile l’allenamento
del mattino rispetto a quello eseguito negli stessi orari di gara? Quale è il
rapporto ottimale fra la durata dell’impegno agonistico e la durata del training? Quanto il tempo dedicato al training condiziona la prestazione?
Cosa fare nei periodi in cui una squadra ha tre impegni settimanali? In questo testo cercheremo di dare qualche risposta a queste domande.
Il “training in gara” ha però un aspetto positivo. Il confronto dell’atleta con la squadra,
il livello agonistico e le situazioni che si presentano in gara comportano l’acquisizione di un bagaglio di esperienze, che permettono all’atleta una gestione migliore delle
proprie risorse.


11
Secondo capitolo

Capitolo 2
2.0 Appunti di fisica applicata al movimento del corpo umano
Riteniamo utile presentare una panoramica della fisica che si incontra nello
studio del movimento del corpo umano.
Gli aspetti e le questioni che affronteremo non costituiscono una trattazione completa - per la quale si rimanda ad uno dei tanti manuali scolastici -,
ma ci interessa puntualizzare alcuni concetti che spesso vengono trattati in
modo disinvolto e fuorviante. Ci riferiamo a parole come forza, energia,
potenza che in più occasioni abbiamo sentito usare come sinonimi.
Vogliamo anche specificare alcuni termini un po’ trascurati o dimenticati
dai tempi degli studi scolastici come “coppie”, “momenti”...
Analizzeremo alcuni aspetti termodinamici legati alle trasformazioni
d’energia per arrivare ad affrontare concetti complessi come quello d’entropia, ordine e disordine. Cercheremo di fare un uso limitato delle formule. Consigliamo la lettura del capitolo che può apparire noioso e talvolta
un po’ complicato per chi non ricorda gli studi fatti di fisica oppure molto
riduttivo e sommario a chi conosce bene la materia.
Ringraziamo fin da ora chi apprezzerà il lavoro fatto e anche chi ci criticherà per le scelte o i tagli effettuati o vorrà puntualizzare alcuni aspetti non
condivisi. A tutti diciamo che si tratta solo di appunti nei quali abbiamo
inserito esempi di situazioni abbastanza comuni, cercando di analizzarle
alla luce delle questioni affrontate.
Le considerazioni che abbiamo fatto ci hanno portato a riguardare il movimento del corpo umano sotto una nuova luce. Ci auguriamo che anche il
lettore trovi spunti interessanti in quanto presentiamo. Alla fine vedremo il
concetto di Ergoazione che ci ha permesso di sviluppare nuove idee sulla
fatica e sull’impostazione del training.
2.1 Cinematica del punto materiale
Il primo approccio consiste nel descrivere “come si muove” il baricentro
del corpo o “come” si apre o chiude un’articolazione. Si vogliono determinare spazi, tempi, velocità, accelerazioni, angoli fra i vari segmenti articolari, velocità angolari, accelerazioni centripete, frequenze. Queste sono
tutte grandezze cinematiche con le quali riusciamo a descrivere “come” si
muove il corpo, ma non “perché”. Non vengono prese in considerazione le
cause che determinano il movimento.

19
Terzo capitolo

Capitolo 3
3.0 Prime applicazioni
Alla luce delle considerazioni appena fatte, vogliamo ora inquadrare alcuni
aspetti del movimento e introdurre alcuni concetti come di “Zero motorio”
e di “Forza Zero” che ci aiuteranno a capire meglio le dinamiche del movimento e l’utilizzazione della catena cinetica.
3.1 Il DynaSkip
Nello studio del salto in alto sul posto avevamo osservato62 che una fase
altamente dissipativa si verificava alla fine del ricaricamento eccentrico
quando la muscolatura estensoria della coscia provvedeva a frenare il movimento eccentrico. L’estensore della coscia continuava poi a lavorare nella successiva fase concentrica. Durante il movimento concentrico la dissipazione risultava minore.
Da queste osservazioni nacque l’idea di studiare una successione di movimenti concentrici dell’arto inferiore senza che fosse presente alcuna fase
eccentrica dissipativa. Per realizzare tale condizione si pensò di effettuare
uno skip basso e veloce.
Questo esercizio comporta che un arto, quando poggia a terra, inizia a spingere in modo concentrico a catena cinetica chiusa, mentre l’altro esegue un
movimento eccentrico a catena cinetica aperta. I dati sono registrati istante
per istante e riguardano alternativamente l’attività concentrica di ciascun
arto. L’alternarsi dell’appoggio dei piedi può avvenire con un piccolo salto
(volo) o in modo che un piede si sollevi dopo l’appoggio dell’altro. In particolare, se sono presenti fasi di volo l’esercizio presenta modalità simili
a quelle della corsa veloce. Viceversa se non ci sono fasi di volo praticamente si ha una simulazione della marcia (sul posto). L’esercizio dura 10
secondi, ma è altamente dissipativo.
Quasi tutta l’energia impiegata si converte in calore in quanto il gesto avviene sul posto.
Betti, Castellani, Piga “Movimento. Nuove teorie e applicazioni pratiche”, Perugia,
2001.
62

49
Quarto capitolo

Capitolo 4
4.0 La fatica: prime considerazioni.
Una concezione abbastanza radicata vuole che la fatica scaturisca dall’esaurimento delle scorte energetiche da parte del muscolo anche se spesso si
riscontrano casi in cui un atleta allenato non può aver esaurito le sue scorte
energetiche e tuttavia mostra chiari sintomi d’affaticamento. Nell’ottica
della valutazione delle risorse spese si ricerca la presenza a livello ematico
di residui chimici dell’attività muscolare. I valori trovati dovrebbero offrire una valutazione dell’intensità del lavoro svolto e delle energie messe
in gioco. Indubbiamente trovare un certo tasso di acido lattico nel sangue
denuncia l’impiego di risorse energetiche, ma i valori riscontrati variano
troppo da individuo ad individuo e non producono uno standard affidabile,
anche se l’esperienza e la statistica offrono dei valori di riferimento per
decidere il proseguimento o la cessazione di un certo protocollo di lavoro.
Questo non è poco, ma non risolve il problema della fatica che essenzialmente consiste nel determinarne le vere cause per riuscire a dominarne
gli effetti e mantenere alta l’efficienza dell’atleta. L’idea di fondo è che
la fatica sia da mettere in stretta correlazione con lo stato di disordine del
sistema. In questo senso il fenomeno comincia ad evolversi fin dall’inizio
e parallelamente si attivano i controlli attraverso il sistema di termoregolazione, il Simpatico, il Parasimpatico e, in particolari condizioni, il SNC. Ad
eccezione dell’ultimo, essi sono sostanzialmente indipendenti dal controllo
volontario, ma tutti sono sensibili alle variazioni percentuali, per esempio,
della concentrazione di CO2 nel sangue. Il sistema di controllo rappresenta
uno strumento la cui sensibilità cresce con l’aumentare delle scorie ematiche e col diminuire delle risorse energetiche. A parità di variazione dei
valori controllati, il sistema risponde in modo diverso all’inizio e alla fine
di un lavoro, per esempio, di training. All’inizio l’atleta è ricco di risorse
energetiche e povero di scorie; il sistema di controllo è poco sensibile fornisce una risposta debole che non fa scattare alcun campanello d’allarme

61
Quinto capitolo

Capitolo 5
5.0 La modulazione dei segnali efferenti e afferenti.
Il treno d’impulsi, che dal SNC efferisce in modo asincrono alle unità motorie, è costituito da una successione di picchi di potenziale d’azione che si
propagano con sfasatura temporale variabile. Il segnale si può considerare
modulato in frequenza.
Appena il primo picco giunge alla placca motrice avviene una piccola contrazione che normalmente è seguita da un rilassamento.
La durata del singolo processo è inferiore ai 30 ms, ne consegue che se la
frequenza d’impulsazione è superiore a c.a. 30 ms. il successivo impulso interferisce col precedente. Si instaura un processo attraverso il quale
si può ben rappresentare in funzione della frequenza, sia il reclutamento
balistico sia quello a rampa85. Per effetto del treno d’impulsi efferente il
muscolo entra in movimento (vibra, oscilla…), trascinando gli ioni carichi
posti sulla membrana in un moto vario. Si forma così un segnale afferente
modulato sia in ampiezza sia in frequenza86.
Il segnale afferente porta al SNC le informazioni necessarie per il processo
di Feed-back. Bernštejn ipotizzò che nel nostro cervello le informazioni
fossero decodificate attraverso un procedimento analogo a quello che è
effettuato nell’analisi di Fourier di un segnale modulato. Va tenuto presente
che il sistema muscolare durante il movimento è influenzato dal carico.
Nel salto in alto sul posto eseguito con movimento eccentrico-concentrico,
durante la fase di aggiustamento del gesto e durante la fase di stiramento
muscolare si ha una vibrazione aperiodica dovuta all’instabilità provocata
dai feed-back della lunghezza e della forza. Nella parte finale della fase
eccentrica (braking) si verifica una notevole dispersione in calore dovuta
all’alto grado di irreversibilità del processo di frenamento.
Il modello matematico rappresentativo prevede che si sommino solo gli ultimi due
impulsi in piena analogia con quanto avviene per la successione di Fibonacci. Attraverso tale modello si arriva a dare una giustificazione teorica del modello di Hill e della
legge empirica di Wilkie. La questione è trattata in: Betti, Castellani, Piga “Movimento.
Nuove teorie e applicazioni pratiche”, Perugia, 2001.
86
La modulazione in ampiezza dipende dal numero di cariche (ioni) presente sul muscolo. La modulazione in frequenza direttamente dalla frequenza variabile con la quale
vibra o oscilla il muscolo.
85

67
Sesto capitolo

Capitolo 6
6.0 Quadro di riferimento neuropsicologico
La capacità di interferire con l’ambiente con precise finalità è insita negli
esseri umani. Questa caratteristica necessita della messa a punto di un piano strategico che determinerà il suo comportamento rispetto all’ambiente.
Tale piano definisce le linee generali (strategia) e le tecniche (tattica) con
le quali ottenere l’obbiettivo, prima che venga realizzato il progetto nei
suoi dettagli (esecuzione ). Il piano può essere formulato indipendentemente dalla sua effettiva realizzazione. L’esecuzione del piano può essere
fortemente voluta o solo intenzionale. L’atteggiamento volontario comporta l’effettiva messa in opera del piano, mentre quello intenzionale si limita
alla formazione del piano e a prevederne la realizzazione. Per quanto riguarda il movimento
“più in generale si può dire che le azioni che si manifestano hanno,
a livello mentale, la caratteristica comune di essere volute o intenzionali, nel primo caso si ha una conclusione che produce gli effetti
desiderati; nel secondo caso l’azione viene rappresentata a livello cognitivo, si forma una specie di anticipazione degli effetti cinestesici del
movimento” (William James).
La formulazione del piano appartiene a entrambi gli atteggiamenti mentali.
Tutto il processo, visto dall’esterno, induce a pensare che ci sia un punto di
diramazione nel quale si assume un atteggiamento piuttosto che l’altro: un
controllo di fattibilità. Siamo dell’opinione che il controllo in effetti ci sia,
ma che non riguardi solo la fattibilità.
Riprenderemo il discorso dopo, al momento ci preme mettere l’accento su
due aspetti particolari. Precedentemente si è parlato di modelli e di progetti
motori, dando per scontato una capacità di selezionare i modelli vantaggiosi. Ora vogliamo capire meglio come può avvenire la selezione e come si
formano i criteri per attuarla.
Siamo infatti convinti che non ci siano nell’uomo particolari capacità innate, ma che si sviluppino contestualmente con l’acquisizione di esperienza.
Nel caso del movimento umano sosterremo le tesi seguenti.

83
Settimo capitolo

Capitolo 7
7.0 Il controllo del movimento
La maggior parte delle nostre azioni motorie quotidiane avviene in modo
semiautomatico. Il movimento del corpo è lasciato sotto il controllo corticale di fondo senza che questo ci impedisca di fare altre azioni. Generalmente
non poniamo alcuna attenzione alle normali alterazioni che sono indotte
dallo stato di moto se non intervengono fatti straordinari. Solo quando si
manifesta qualche fenomeno particolare, per esempio una sudorazione eccessiva, ci fermiamo per far mente locale su ciò che stiamo facendo e sulla
effettiva portata delle sensazioni che stiamo provando; si scopre così che
è aumentato il ritmo cardiaco e la frequenza di respirazione. Tutto nella
norma, ma preferiamo rimanere fermi fino a quando non sentiamo di essere
pronti a ripartire. Questo meccanismo di preservazione (inibizione degli
eccessi), è naturalmente sviluppato in tutti gli uomini. Il sedentario presenta una soglia somatognotica relativamente bassa al contrario dell’atleta e
dello sportivo: il sedentario si ferma alla prima avvisaglia di disagio mentre
l’atleta “spinge” alla ricerca di una soglia più alta.
Chi fa pratica sportiva si sottopone a controlli periodici per conoscere i
propri limiti e sapere in quale misura potrà forzarli e superarli. Egli lavora
a soglia, si abitua a trascurare volutamente i segnali inibitori e cerca di
rispettare le tabelle predisposte e protocolli d’allenamento, preparati sulla
base dei parametri misurati nei test di laboratorio.
Egli controlla gli spazi percorsi, i tempi, la velocità, la frequenza cardiaca
ecc… attraverso i più sofisticati strumenti che la moderna tecnologia gli
mette a disposizione.
Di fatto l’atleta si disabitua ad ascoltare le sensazioni che prova.
La questione può apparire irrilevante per gli atleti evoluti, ma assume particolare rilievo quando si tratta di diventare padroni del gesto atletico o
di recuperare sul piano sia condizionale sia funzionale. In tali casi è fondamentale recuperare l’attenzione a tutte le sensazioni presenti a livello
somatico, muscolare, propriocettivo e anche psichico.
Occorre, infatti, far leva sulle doti di sensibilità dell’atleta, che è l’unico
che dovrà poi esprimere al meglio il gesto atletico.
L’atleta affermato ha maturato un’alta coscienza per il “gesto giusto”.

95
Ottavo capitolo

Capitolo 8
8.0 Considerazioni
In precedenza abbiamo tentato in varie occasioni di affrontare un discorso
sulla fatica, ma ci siamo sempre fermati perché non riuscivamo ad inquadrare il problema in termini per noi soddisfacenti.
Abbiamo fatto alcune considerazioni che ci portavano a supporre che attraverso il controllo temporale si potesse gestire meglio il manifestarsi della
fatica e conseguentemente riuscire anche in parte a limitarne gli effetti.
Non riuscivamo però a spiegare in quale modo si potesse ottenere un maggior controllo e neppure se questo potesse aver rilevanza dal punto di vista
operativo. Ci interessava studiare il problema; gli sviluppi e le applicazioni
sarebbero state conseguenti.
Ci muovemmo abbastanza a lungo in questa prospettiva e realizzammo una
serie di prove che però non ci fecero progredire molto. Esse però offrirono
lo spunto per iniziare il discorso sull’Ergoazione che, come abbiamo visto,
si è poi sviluppato autonomamente in direzione del training a bassa ed
alta frequenza. Vogliamo ora riprendere quelle esperienze e rivisitarle alla
luce dell’Ergoazione per vedere se questa ci offre una chiave interpretativa
efficace.
8.1 il virus motorio
Abbiamo chiesto ad otto soggetti giovani (17-18 anni) di sesso maschile
di correre in gruppo a velocità moderata fino a quando non stimassero che
fossero trascorsi 13 minuti. Chiaramente non potevano controllare il tempo
trascorso con un orologio, ma dovevano riferirsi solo alla loro percezione
del trascorrere del tempo.
Tutti hanno denunciato tempi nell’intervallo di 12-14 minuti; alcuni hanno
mancato i 13 minuti solo di qualche secondo. Dopo qualche giorno la prova è stata ripetuta con gli stessi soggetti che non erano informati dei tempi
effettivamente realizzati la volta precedente. Nella nuova prova dovevano
correre tenendo le mani unite dietro la schiena. Volevamo introdurre un
virus motorio che alterasse il gesto abituale per studiare come questo fatto condizionasse la percezione del trascorrere del tempo. Ci aspettavamo

109

More Related Content

What's hot

Pagine da Periodizzazione dell'allenamento sportivo, nuova edizione.
Pagine da Periodizzazione dell'allenamento sportivo, nuova edizione.Pagine da Periodizzazione dell'allenamento sportivo, nuova edizione.
Pagine da Periodizzazione dell'allenamento sportivo, nuova edizione.
Calzetti & Mariucci Editori
 
Presentazione Completa
Presentazione CompletaPresentazione Completa
Presentazione Completaguest8f61b70
 
Ingegneri l'utilizzo di sovraccarichi per lo sviluppo della forza nella pal...
Ingegneri   l'utilizzo di sovraccarichi per lo sviluppo della forza nella pal...Ingegneri   l'utilizzo di sovraccarichi per lo sviluppo della forza nella pal...
Ingegneri l'utilizzo di sovraccarichi per lo sviluppo della forza nella pal...
Edoardo Osti
 
Pagine da Chatard Allenamento e recupero
Pagine da Chatard Allenamento e recuperoPagine da Chatard Allenamento e recupero
Pagine da Chatard Allenamento e recupero
Calzetti & Mariucci Editori
 
Pagine da Elementi di teoria, metodologia dell'allenamento e misurazione nell...
Pagine da Elementi di teoria, metodologia dell'allenamento e misurazione nell...Pagine da Elementi di teoria, metodologia dell'allenamento e misurazione nell...
Pagine da Elementi di teoria, metodologia dell'allenamento e misurazione nell...
Calzetti & Mariucci Editori
 
Pagine da strength & conditioning 22
Pagine da strength & conditioning 22Pagine da strength & conditioning 22
Pagine da strength & conditioning 22
Calzetti & Mariucci Editori
 
Pagine da bompa periodizzazione allenamento
Pagine da bompa periodizzazione allenamentoPagine da bompa periodizzazione allenamento
Pagine da bompa periodizzazione allenamento
Calzetti & Mariucci Editori
 
Endurance: Forza e Alimentazione
Endurance: Forza e AlimentazioneEndurance: Forza e Alimentazione
Endurance: Forza e Alimentazionetorollski
 
Periodizzazione della forza
Periodizzazione della forzaPeriodizzazione della forza
Periodizzazione della forza
Florind Korriku
 
Presentazione Manno Allenamento e recupero Chatard
Presentazione Manno Allenamento e recupero ChatardPresentazione Manno Allenamento e recupero Chatard
Presentazione Manno Allenamento e recupero Chatard
Calzetti & Mariucci Editori
 
Stretching - Si o No alla ginnastica più soft del mondo?
Stretching - Si o No alla ginnastica più soft del mondo?Stretching - Si o No alla ginnastica più soft del mondo?
Stretching - Si o No alla ginnastica più soft del mondo?
kungfulife
 
La preparazione fisico sportiva nel XXI secolo di Issurin
La preparazione fisico sportiva nel XXI secolo di IssurinLa preparazione fisico sportiva nel XXI secolo di Issurin
La preparazione fisico sportiva nel XXI secolo di Issurin
Calzetti & Mariucci Editori
 
Pagine da pesistica sport per tutti gli sport
Pagine da pesistica sport per tutti gli sportPagine da pesistica sport per tutti gli sport
Pagine da pesistica sport per tutti gli sport
Calzetti & Mariucci Editori
 
Dott. Massimo Omeri presentazione Sismes 2012
Dott. Massimo Omeri presentazione Sismes 2012Dott. Massimo Omeri presentazione Sismes 2012
Dott. Massimo Omeri presentazione Sismes 2012
Massimo Omeri
 
La Preparazione Atletica nel Calcio con i Pesi
La Preparazione Atletica nel Calcio con i PesiLa Preparazione Atletica nel Calcio con i Pesi
La Preparazione Atletica nel Calcio con i Pesi
Nicholas Rubini
 
ACSM linee guida per la valutazione funzionale e la prescrizione dell'esercizio
ACSM linee guida per la valutazione funzionale e la prescrizione dell'esercizioACSM linee guida per la valutazione funzionale e la prescrizione dell'esercizio
ACSM linee guida per la valutazione funzionale e la prescrizione dell'esercizio
Calzetti & Mariucci Editori
 
Programmazione dell'allenamento e prestazione
Programmazione dell'allenamento e prestazioneProgrammazione dell'allenamento e prestazione
Programmazione dell'allenamento e prestazione
Florind Korriku
 
Pagine da calcio programmazione allenamento allievi
Pagine da calcio programmazione allenamento allieviPagine da calcio programmazione allenamento allievi
Pagine da calcio programmazione allenamento allievi
Calzetti & Mariucci Editori
 
Presentazione Dott. Massimo Omeri relazione congresso DMSA Verona 2012
Presentazione Dott. Massimo Omeri relazione congresso DMSA Verona 2012Presentazione Dott. Massimo Omeri relazione congresso DMSA Verona 2012
Presentazione Dott. Massimo Omeri relazione congresso DMSA Verona 2012Massimo Omeri
 

What's hot (19)

Pagine da Periodizzazione dell'allenamento sportivo, nuova edizione.
Pagine da Periodizzazione dell'allenamento sportivo, nuova edizione.Pagine da Periodizzazione dell'allenamento sportivo, nuova edizione.
Pagine da Periodizzazione dell'allenamento sportivo, nuova edizione.
 
Presentazione Completa
Presentazione CompletaPresentazione Completa
Presentazione Completa
 
Ingegneri l'utilizzo di sovraccarichi per lo sviluppo della forza nella pal...
Ingegneri   l'utilizzo di sovraccarichi per lo sviluppo della forza nella pal...Ingegneri   l'utilizzo di sovraccarichi per lo sviluppo della forza nella pal...
Ingegneri l'utilizzo di sovraccarichi per lo sviluppo della forza nella pal...
 
Pagine da Chatard Allenamento e recupero
Pagine da Chatard Allenamento e recuperoPagine da Chatard Allenamento e recupero
Pagine da Chatard Allenamento e recupero
 
Pagine da Elementi di teoria, metodologia dell'allenamento e misurazione nell...
Pagine da Elementi di teoria, metodologia dell'allenamento e misurazione nell...Pagine da Elementi di teoria, metodologia dell'allenamento e misurazione nell...
Pagine da Elementi di teoria, metodologia dell'allenamento e misurazione nell...
 
Pagine da strength & conditioning 22
Pagine da strength & conditioning 22Pagine da strength & conditioning 22
Pagine da strength & conditioning 22
 
Pagine da bompa periodizzazione allenamento
Pagine da bompa periodizzazione allenamentoPagine da bompa periodizzazione allenamento
Pagine da bompa periodizzazione allenamento
 
Endurance: Forza e Alimentazione
Endurance: Forza e AlimentazioneEndurance: Forza e Alimentazione
Endurance: Forza e Alimentazione
 
Periodizzazione della forza
Periodizzazione della forzaPeriodizzazione della forza
Periodizzazione della forza
 
Presentazione Manno Allenamento e recupero Chatard
Presentazione Manno Allenamento e recupero ChatardPresentazione Manno Allenamento e recupero Chatard
Presentazione Manno Allenamento e recupero Chatard
 
Stretching - Si o No alla ginnastica più soft del mondo?
Stretching - Si o No alla ginnastica più soft del mondo?Stretching - Si o No alla ginnastica più soft del mondo?
Stretching - Si o No alla ginnastica più soft del mondo?
 
La preparazione fisico sportiva nel XXI secolo di Issurin
La preparazione fisico sportiva nel XXI secolo di IssurinLa preparazione fisico sportiva nel XXI secolo di Issurin
La preparazione fisico sportiva nel XXI secolo di Issurin
 
Pagine da pesistica sport per tutti gli sport
Pagine da pesistica sport per tutti gli sportPagine da pesistica sport per tutti gli sport
Pagine da pesistica sport per tutti gli sport
 
Dott. Massimo Omeri presentazione Sismes 2012
Dott. Massimo Omeri presentazione Sismes 2012Dott. Massimo Omeri presentazione Sismes 2012
Dott. Massimo Omeri presentazione Sismes 2012
 
La Preparazione Atletica nel Calcio con i Pesi
La Preparazione Atletica nel Calcio con i PesiLa Preparazione Atletica nel Calcio con i Pesi
La Preparazione Atletica nel Calcio con i Pesi
 
ACSM linee guida per la valutazione funzionale e la prescrizione dell'esercizio
ACSM linee guida per la valutazione funzionale e la prescrizione dell'esercizioACSM linee guida per la valutazione funzionale e la prescrizione dell'esercizio
ACSM linee guida per la valutazione funzionale e la prescrizione dell'esercizio
 
Programmazione dell'allenamento e prestazione
Programmazione dell'allenamento e prestazioneProgrammazione dell'allenamento e prestazione
Programmazione dell'allenamento e prestazione
 
Pagine da calcio programmazione allenamento allievi
Pagine da calcio programmazione allenamento allieviPagine da calcio programmazione allenamento allievi
Pagine da calcio programmazione allenamento allievi
 
Presentazione Dott. Massimo Omeri relazione congresso DMSA Verona 2012
Presentazione Dott. Massimo Omeri relazione congresso DMSA Verona 2012Presentazione Dott. Massimo Omeri relazione congresso DMSA Verona 2012
Presentazione Dott. Massimo Omeri relazione congresso DMSA Verona 2012
 

Similar to Pagine da training ergoattivo betti

Pagine da stretch to win
Pagine da stretch to winPagine da stretch to win
Pagine da stretch to win
Calzetti & Mariucci Editori
 
LA VELOCITA’
LA VELOCITA’LA VELOCITA’
LA VELOCITA’
Filippo64
 
Neurofisiologia del movimento, la base della biomeccanica
Neurofisiologia del movimento, la base della biomeccanicaNeurofisiologia del movimento, la base della biomeccanica
Neurofisiologia del movimento, la base della biomeccanica
Mauro Testa
 
Pagine da allenamento pliometrico, evidenze scientifiche, metodologia e pratica
Pagine da allenamento pliometrico, evidenze scientifiche, metodologia e praticaPagine da allenamento pliometrico, evidenze scientifiche, metodologia e pratica
Pagine da allenamento pliometrico, evidenze scientifiche, metodologia e pratica
Calzetti & Mariucci Editori
 
Effetti della corsa sulla salute
Effetti della corsa sulla saluteEffetti della corsa sulla salute
Effetti della corsa sulla salute
Calzetti & Mariucci Editori
 
Pagine da allenare oggi capanna
Pagine da allenare oggi capannaPagine da allenare oggi capanna
Pagine da allenare oggi capanna
Calzetti & Mariucci Editori
 
Pagine da elementi base allenamento funzionale
Pagine da elementi base allenamento funzionalePagine da elementi base allenamento funzionale
Pagine da elementi base allenamento funzionale
Calzetti & Mariucci Editori
 
Presentazione Posture e sport Canali
Presentazione Posture e sport CanaliPresentazione Posture e sport Canali
Presentazione Posture e sport Canali
Calzetti & Mariucci Editori
 
Lorenzi 27102004
Lorenzi 27102004Lorenzi 27102004
Lorenzi 27102004imartini
 
Pagine da carrio preparazione fisica sport combattimento
Pagine da carrio preparazione fisica sport combattimentoPagine da carrio preparazione fisica sport combattimento
Pagine da carrio preparazione fisica sport combattimento
Calzetti & Mariucci Editori
 
Pagine da Postura e sport Vincenzo Canali Prevenzione traumi da carico iterativo
Pagine da Postura e sport Vincenzo Canali Prevenzione traumi da carico iterativoPagine da Postura e sport Vincenzo Canali Prevenzione traumi da carico iterativo
Pagine da Postura e sport Vincenzo Canali Prevenzione traumi da carico iterativo
Calzetti & Mariucci Editori
 
Allenare la corsa con il power meter jim vance
Allenare la corsa con il power meter jim vanceAllenare la corsa con il power meter jim vance
Allenare la corsa con il power meter jim vance
Calzetti & Mariucci Editori
 
Pagine da Strength & Conditioning 19
Pagine da Strength & Conditioning 19Pagine da Strength & Conditioning 19
Pagine da Strength & Conditioning 19
Calzetti & Mariucci Editori
 
Teoria e metodologia dell'allenamento
Teoria e metodologia dell'allenamentoTeoria e metodologia dell'allenamento
Teoria e metodologia dell'allenamentoAntonio Albo
 
Pagine da Scuola dello sport 109
Pagine da Scuola dello sport 109Pagine da Scuola dello sport 109
Pagine da Scuola dello sport 109
Calzetti & Mariucci Editori
 
Pagine da La riatletizzazione, Mathieu Chirac
Pagine da La riatletizzazione, Mathieu ChiracPagine da La riatletizzazione, Mathieu Chirac
Pagine da La riatletizzazione, Mathieu Chirac
Calzetti & Mariucci Editori
 
Pagine da Scuola dello sport 97
Pagine da Scuola dello sport 97Pagine da Scuola dello sport 97
Pagine da Scuola dello sport 97
Calzetti & Mariucci Editori
 
Pagine da teoria e pratica fitness
Pagine da teoria e pratica fitnessPagine da teoria e pratica fitness
Pagine da teoria e pratica fitness
Calzetti & Mariucci Editori
 

Similar to Pagine da training ergoattivo betti (20)

Pagine da stretch to win
Pagine da stretch to winPagine da stretch to win
Pagine da stretch to win
 
LA VELOCITA’
LA VELOCITA’LA VELOCITA’
LA VELOCITA’
 
Neurofisiologia del movimento, la base della biomeccanica
Neurofisiologia del movimento, la base della biomeccanicaNeurofisiologia del movimento, la base della biomeccanica
Neurofisiologia del movimento, la base della biomeccanica
 
Pagine da allenamento pliometrico, evidenze scientifiche, metodologia e pratica
Pagine da allenamento pliometrico, evidenze scientifiche, metodologia e praticaPagine da allenamento pliometrico, evidenze scientifiche, metodologia e pratica
Pagine da allenamento pliometrico, evidenze scientifiche, metodologia e pratica
 
Effetti della corsa sulla salute
Effetti della corsa sulla saluteEffetti della corsa sulla salute
Effetti della corsa sulla salute
 
Pagine da allenare oggi capanna
Pagine da allenare oggi capannaPagine da allenare oggi capanna
Pagine da allenare oggi capanna
 
Pagine da elementi base allenamento funzionale
Pagine da elementi base allenamento funzionalePagine da elementi base allenamento funzionale
Pagine da elementi base allenamento funzionale
 
Presentazione Posture e sport Canali
Presentazione Posture e sport CanaliPresentazione Posture e sport Canali
Presentazione Posture e sport Canali
 
Lorenzi 27102004
Lorenzi 27102004Lorenzi 27102004
Lorenzi 27102004
 
Pagine da carrio preparazione fisica sport combattimento
Pagine da carrio preparazione fisica sport combattimentoPagine da carrio preparazione fisica sport combattimento
Pagine da carrio preparazione fisica sport combattimento
 
Pagine da Postura e sport Vincenzo Canali Prevenzione traumi da carico iterativo
Pagine da Postura e sport Vincenzo Canali Prevenzione traumi da carico iterativoPagine da Postura e sport Vincenzo Canali Prevenzione traumi da carico iterativo
Pagine da Postura e sport Vincenzo Canali Prevenzione traumi da carico iterativo
 
Articolo mtb magazine
Articolo mtb magazineArticolo mtb magazine
Articolo mtb magazine
 
Allenare la corsa con il power meter jim vance
Allenare la corsa con il power meter jim vanceAllenare la corsa con il power meter jim vance
Allenare la corsa con il power meter jim vance
 
Pagine da Strength & Conditioning 19
Pagine da Strength & Conditioning 19Pagine da Strength & Conditioning 19
Pagine da Strength & Conditioning 19
 
Teoria e metodologia dell'allenamento
Teoria e metodologia dell'allenamentoTeoria e metodologia dell'allenamento
Teoria e metodologia dell'allenamento
 
Pagine da Scuola dello sport 109
Pagine da Scuola dello sport 109Pagine da Scuola dello sport 109
Pagine da Scuola dello sport 109
 
Pagine da La riatletizzazione, Mathieu Chirac
Pagine da La riatletizzazione, Mathieu ChiracPagine da La riatletizzazione, Mathieu Chirac
Pagine da La riatletizzazione, Mathieu Chirac
 
Pagine da Scuola dello sport 97
Pagine da Scuola dello sport 97Pagine da Scuola dello sport 97
Pagine da Scuola dello sport 97
 
Omeostasi
OmeostasiOmeostasi
Omeostasi
 
Pagine da teoria e pratica fitness
Pagine da teoria e pratica fitnessPagine da teoria e pratica fitness
Pagine da teoria e pratica fitness
 

More from Calzetti & Mariucci Editori

Pagine da Lo scouting del portiere: ricerca, selezione e promozione del talen...
Pagine da Lo scouting del portiere: ricerca, selezione e promozione del talen...Pagine da Lo scouting del portiere: ricerca, selezione e promozione del talen...
Pagine da Lo scouting del portiere: ricerca, selezione e promozione del talen...
Calzetti & Mariucci Editori
 
Pagine da Vincere nel calcio con il cervello inconscio.pdf
Pagine da Vincere nel calcio con il cervello inconscio.pdfPagine da Vincere nel calcio con il cervello inconscio.pdf
Pagine da Vincere nel calcio con il cervello inconscio.pdf
Calzetti & Mariucci Editori
 
Pagine da programmazione annuale allenamento nella pallavolo under 16 e 18.pdf
Pagine da programmazione annuale allenamento nella pallavolo under 16 e 18.pdfPagine da programmazione annuale allenamento nella pallavolo under 16 e 18.pdf
Pagine da programmazione annuale allenamento nella pallavolo under 16 e 18.pdf
Calzetti & Mariucci Editori
 
Pagine da Hybrid training per migliorare la performance e l'aspetto fisico
Pagine da Hybrid training per migliorare la performance e l'aspetto fisicoPagine da Hybrid training per migliorare la performance e l'aspetto fisico
Pagine da Hybrid training per migliorare la performance e l'aspetto fisico
Calzetti & Mariucci Editori
 
Bibliografia_Barsotti_Strength and Conditioning 47_48
Bibliografia_Barsotti_Strength and Conditioning  47_48Bibliografia_Barsotti_Strength and Conditioning  47_48
Bibliografia_Barsotti_Strength and Conditioning 47_48
Calzetti & Mariucci Editori
 
Pagine da scienza e pratica dell'allenamento della forza.pdf
Pagine da scienza e pratica dell'allenamento della forza.pdfPagine da scienza e pratica dell'allenamento della forza.pdf
Pagine da scienza e pratica dell'allenamento della forza.pdf
Calzetti & Mariucci Editori
 
Pagine da allenamento per la maratona_Billat
Pagine da allenamento per la maratona_BillatPagine da allenamento per la maratona_Billat
Pagine da allenamento per la maratona_Billat
Calzetti & Mariucci Editori
 
Pagine dal secondo eserciziario pallavolo di Mauro Marchetti.pdf
Pagine dal secondo eserciziario pallavolo di Mauro Marchetti.pdfPagine dal secondo eserciziario pallavolo di Mauro Marchetti.pdf
Pagine dal secondo eserciziario pallavolo di Mauro Marchetti.pdf
Calzetti & Mariucci Editori
 
Pagine da Ottimizzare il movimento nello sport.pdf
Pagine da Ottimizzare il movimento nello sport.pdfPagine da Ottimizzare il movimento nello sport.pdf
Pagine da Ottimizzare il movimento nello sport.pdf
Calzetti & Mariucci Editori
 
Pagine da giochi volley s3.pdf
Pagine da giochi volley s3.pdfPagine da giochi volley s3.pdf
Pagine da giochi volley s3.pdf
Calzetti & Mariucci Editori
 
Pagine da Yoga_Anatomy_terza edizione italiana.pdf
Pagine da Yoga_Anatomy_terza edizione italiana.pdfPagine da Yoga_Anatomy_terza edizione italiana.pdf
Pagine da Yoga_Anatomy_terza edizione italiana.pdf
Calzetti & Mariucci Editori
 
Pagine da Come impariamo a muoverci.pdf
Pagine da Come impariamo a muoverci.pdfPagine da Come impariamo a muoverci.pdf
Pagine da Come impariamo a muoverci.pdf
Calzetti & Mariucci Editori
 
Pagine da basi metodologiche dell'allenamento
Pagine da basi metodologiche dell'allenamentoPagine da basi metodologiche dell'allenamento
Pagine da basi metodologiche dell'allenamento
Calzetti & Mariucci Editori
 
pagine da joy of moving, di C. Pesce, R. Marchetti, A. Motta, M. Bellucci
pagine da joy of moving, di C. Pesce, R. Marchetti, A. Motta, M. Belluccipagine da joy of moving, di C. Pesce, R. Marchetti, A. Motta, M. Bellucci
pagine da joy of moving, di C. Pesce, R. Marchetti, A. Motta, M. Bellucci
Calzetti & Mariucci Editori
 
Bibliografia Strength & Conditioning 45-46
Bibliografia Strength & Conditioning 45-46Bibliografia Strength & Conditioning 45-46
Bibliografia Strength & Conditioning 45-46
Calzetti & Mariucci Editori
 
Pagine da Allenamento Ottimale terza Edizione.pdf
Pagine da Allenamento Ottimale terza Edizione.pdfPagine da Allenamento Ottimale terza Edizione.pdf
Pagine da Allenamento Ottimale terza Edizione.pdf
Calzetti & Mariucci Editori
 
Calcio che passione! 100 campionati di serie A
Calcio che passione! 100 campionati di serie ACalcio che passione! 100 campionati di serie A
Calcio che passione! 100 campionati di serie A
Calzetti & Mariucci Editori
 
pagine da masterball_pittera.pdf
pagine da masterball_pittera.pdfpagine da masterball_pittera.pdf
pagine da masterball_pittera.pdf
Calzetti & Mariucci Editori
 
Pagine da NSCA_AllenamentoInPalestra.pdf
Pagine da NSCA_AllenamentoInPalestra.pdfPagine da NSCA_AllenamentoInPalestra.pdf
Pagine da NSCA_AllenamentoInPalestra.pdf
Calzetti & Mariucci Editori
 
pagine da ACSM fitness giovanile.pdf
pagine da ACSM fitness giovanile.pdfpagine da ACSM fitness giovanile.pdf
pagine da ACSM fitness giovanile.pdf
Calzetti & Mariucci Editori
 

More from Calzetti & Mariucci Editori (20)

Pagine da Lo scouting del portiere: ricerca, selezione e promozione del talen...
Pagine da Lo scouting del portiere: ricerca, selezione e promozione del talen...Pagine da Lo scouting del portiere: ricerca, selezione e promozione del talen...
Pagine da Lo scouting del portiere: ricerca, selezione e promozione del talen...
 
Pagine da Vincere nel calcio con il cervello inconscio.pdf
Pagine da Vincere nel calcio con il cervello inconscio.pdfPagine da Vincere nel calcio con il cervello inconscio.pdf
Pagine da Vincere nel calcio con il cervello inconscio.pdf
 
Pagine da programmazione annuale allenamento nella pallavolo under 16 e 18.pdf
Pagine da programmazione annuale allenamento nella pallavolo under 16 e 18.pdfPagine da programmazione annuale allenamento nella pallavolo under 16 e 18.pdf
Pagine da programmazione annuale allenamento nella pallavolo under 16 e 18.pdf
 
Pagine da Hybrid training per migliorare la performance e l'aspetto fisico
Pagine da Hybrid training per migliorare la performance e l'aspetto fisicoPagine da Hybrid training per migliorare la performance e l'aspetto fisico
Pagine da Hybrid training per migliorare la performance e l'aspetto fisico
 
Bibliografia_Barsotti_Strength and Conditioning 47_48
Bibliografia_Barsotti_Strength and Conditioning  47_48Bibliografia_Barsotti_Strength and Conditioning  47_48
Bibliografia_Barsotti_Strength and Conditioning 47_48
 
Pagine da scienza e pratica dell'allenamento della forza.pdf
Pagine da scienza e pratica dell'allenamento della forza.pdfPagine da scienza e pratica dell'allenamento della forza.pdf
Pagine da scienza e pratica dell'allenamento della forza.pdf
 
Pagine da allenamento per la maratona_Billat
Pagine da allenamento per la maratona_BillatPagine da allenamento per la maratona_Billat
Pagine da allenamento per la maratona_Billat
 
Pagine dal secondo eserciziario pallavolo di Mauro Marchetti.pdf
Pagine dal secondo eserciziario pallavolo di Mauro Marchetti.pdfPagine dal secondo eserciziario pallavolo di Mauro Marchetti.pdf
Pagine dal secondo eserciziario pallavolo di Mauro Marchetti.pdf
 
Pagine da Ottimizzare il movimento nello sport.pdf
Pagine da Ottimizzare il movimento nello sport.pdfPagine da Ottimizzare il movimento nello sport.pdf
Pagine da Ottimizzare il movimento nello sport.pdf
 
Pagine da giochi volley s3.pdf
Pagine da giochi volley s3.pdfPagine da giochi volley s3.pdf
Pagine da giochi volley s3.pdf
 
Pagine da Yoga_Anatomy_terza edizione italiana.pdf
Pagine da Yoga_Anatomy_terza edizione italiana.pdfPagine da Yoga_Anatomy_terza edizione italiana.pdf
Pagine da Yoga_Anatomy_terza edizione italiana.pdf
 
Pagine da Come impariamo a muoverci.pdf
Pagine da Come impariamo a muoverci.pdfPagine da Come impariamo a muoverci.pdf
Pagine da Come impariamo a muoverci.pdf
 
Pagine da basi metodologiche dell'allenamento
Pagine da basi metodologiche dell'allenamentoPagine da basi metodologiche dell'allenamento
Pagine da basi metodologiche dell'allenamento
 
pagine da joy of moving, di C. Pesce, R. Marchetti, A. Motta, M. Bellucci
pagine da joy of moving, di C. Pesce, R. Marchetti, A. Motta, M. Belluccipagine da joy of moving, di C. Pesce, R. Marchetti, A. Motta, M. Bellucci
pagine da joy of moving, di C. Pesce, R. Marchetti, A. Motta, M. Bellucci
 
Bibliografia Strength & Conditioning 45-46
Bibliografia Strength & Conditioning 45-46Bibliografia Strength & Conditioning 45-46
Bibliografia Strength & Conditioning 45-46
 
Pagine da Allenamento Ottimale terza Edizione.pdf
Pagine da Allenamento Ottimale terza Edizione.pdfPagine da Allenamento Ottimale terza Edizione.pdf
Pagine da Allenamento Ottimale terza Edizione.pdf
 
Calcio che passione! 100 campionati di serie A
Calcio che passione! 100 campionati di serie ACalcio che passione! 100 campionati di serie A
Calcio che passione! 100 campionati di serie A
 
pagine da masterball_pittera.pdf
pagine da masterball_pittera.pdfpagine da masterball_pittera.pdf
pagine da masterball_pittera.pdf
 
Pagine da NSCA_AllenamentoInPalestra.pdf
Pagine da NSCA_AllenamentoInPalestra.pdfPagine da NSCA_AllenamentoInPalestra.pdf
Pagine da NSCA_AllenamentoInPalestra.pdf
 
pagine da ACSM fitness giovanile.pdf
pagine da ACSM fitness giovanile.pdfpagine da ACSM fitness giovanile.pdf
pagine da ACSM fitness giovanile.pdf
 

Pagine da training ergoattivo betti

  • 1. Primo capitolo Capitolo 1 1.0 Quale training? Un buon lavoro di preparazione è alla base del successo in gara. Siamo anche convinti che training e gara siano momenti sostanzialmente e fondamentalmente distinti sia perché normalmente si svolgono in orari diversi nell’arco della giornata, sia perché le finalità sono differenti, sia perché un aspetto importante del training è la scansione temporale di un lavoro programmato, calibrato e personalizzato su ciascun atleta e questo non può accadere durante la gara. Tuttavia occorre spesso fare di necessità virtù. Ad esempio, nel calcio, dove gli impegni di gara sono troppo frequenti, occorre sacrificare il lavoro di training. Con un po’ di spregiudicatezza (anche perché non si può fare altrimenti) si dice che: “la gara è una parte importante del training”. Resta il fatto che il “training in gara” non può sortire gli stessi effetti di quello effettuato nel lavoro di preparazione alla stessa, anche se un buon training deve tenere conto della disciplina praticata dall’atleta. Per questo motivo, in tutte le discipline c’è l’abitudine di riservare buona parte della preparazione al gesto tecnico da ripetere in gara, pur essendo consapevoli che lo stesso gesto verrà effettuato in condizioni diverse per situazioni e contesti. I momenti di gara sono il fine e la verifica di quanto si è fatto in precedenza. 1.1 Quando e quanto allenarsi? Per molti sport l’orario di gara è abbastanza definito. Per esempio, nel calcio la gara avviene quasi sempre nel pomeriggio o in prima serata. In questi casi è opportuno porsi alcuni interrogativi: quanto è utile l’allenamento del mattino rispetto a quello eseguito negli stessi orari di gara? Quale è il rapporto ottimale fra la durata dell’impegno agonistico e la durata del training? Quanto il tempo dedicato al training condiziona la prestazione? Cosa fare nei periodi in cui una squadra ha tre impegni settimanali? In questo testo cercheremo di dare qualche risposta a queste domande. Il “training in gara” ha però un aspetto positivo. Il confronto dell’atleta con la squadra, il livello agonistico e le situazioni che si presentano in gara comportano l’acquisizione di un bagaglio di esperienze, che permettono all’atleta una gestione migliore delle proprie risorse. 11
  • 2. Secondo capitolo Capitolo 2 2.0 Appunti di fisica applicata al movimento del corpo umano Riteniamo utile presentare una panoramica della fisica che si incontra nello studio del movimento del corpo umano. Gli aspetti e le questioni che affronteremo non costituiscono una trattazione completa - per la quale si rimanda ad uno dei tanti manuali scolastici -, ma ci interessa puntualizzare alcuni concetti che spesso vengono trattati in modo disinvolto e fuorviante. Ci riferiamo a parole come forza, energia, potenza che in più occasioni abbiamo sentito usare come sinonimi. Vogliamo anche specificare alcuni termini un po’ trascurati o dimenticati dai tempi degli studi scolastici come “coppie”, “momenti”... Analizzeremo alcuni aspetti termodinamici legati alle trasformazioni d’energia per arrivare ad affrontare concetti complessi come quello d’entropia, ordine e disordine. Cercheremo di fare un uso limitato delle formule. Consigliamo la lettura del capitolo che può apparire noioso e talvolta un po’ complicato per chi non ricorda gli studi fatti di fisica oppure molto riduttivo e sommario a chi conosce bene la materia. Ringraziamo fin da ora chi apprezzerà il lavoro fatto e anche chi ci criticherà per le scelte o i tagli effettuati o vorrà puntualizzare alcuni aspetti non condivisi. A tutti diciamo che si tratta solo di appunti nei quali abbiamo inserito esempi di situazioni abbastanza comuni, cercando di analizzarle alla luce delle questioni affrontate. Le considerazioni che abbiamo fatto ci hanno portato a riguardare il movimento del corpo umano sotto una nuova luce. Ci auguriamo che anche il lettore trovi spunti interessanti in quanto presentiamo. Alla fine vedremo il concetto di Ergoazione che ci ha permesso di sviluppare nuove idee sulla fatica e sull’impostazione del training. 2.1 Cinematica del punto materiale Il primo approccio consiste nel descrivere “come si muove” il baricentro del corpo o “come” si apre o chiude un’articolazione. Si vogliono determinare spazi, tempi, velocità, accelerazioni, angoli fra i vari segmenti articolari, velocità angolari, accelerazioni centripete, frequenze. Queste sono tutte grandezze cinematiche con le quali riusciamo a descrivere “come” si muove il corpo, ma non “perché”. Non vengono prese in considerazione le cause che determinano il movimento. 19
  • 3. Terzo capitolo Capitolo 3 3.0 Prime applicazioni Alla luce delle considerazioni appena fatte, vogliamo ora inquadrare alcuni aspetti del movimento e introdurre alcuni concetti come di “Zero motorio” e di “Forza Zero” che ci aiuteranno a capire meglio le dinamiche del movimento e l’utilizzazione della catena cinetica. 3.1 Il DynaSkip Nello studio del salto in alto sul posto avevamo osservato62 che una fase altamente dissipativa si verificava alla fine del ricaricamento eccentrico quando la muscolatura estensoria della coscia provvedeva a frenare il movimento eccentrico. L’estensore della coscia continuava poi a lavorare nella successiva fase concentrica. Durante il movimento concentrico la dissipazione risultava minore. Da queste osservazioni nacque l’idea di studiare una successione di movimenti concentrici dell’arto inferiore senza che fosse presente alcuna fase eccentrica dissipativa. Per realizzare tale condizione si pensò di effettuare uno skip basso e veloce. Questo esercizio comporta che un arto, quando poggia a terra, inizia a spingere in modo concentrico a catena cinetica chiusa, mentre l’altro esegue un movimento eccentrico a catena cinetica aperta. I dati sono registrati istante per istante e riguardano alternativamente l’attività concentrica di ciascun arto. L’alternarsi dell’appoggio dei piedi può avvenire con un piccolo salto (volo) o in modo che un piede si sollevi dopo l’appoggio dell’altro. In particolare, se sono presenti fasi di volo l’esercizio presenta modalità simili a quelle della corsa veloce. Viceversa se non ci sono fasi di volo praticamente si ha una simulazione della marcia (sul posto). L’esercizio dura 10 secondi, ma è altamente dissipativo. Quasi tutta l’energia impiegata si converte in calore in quanto il gesto avviene sul posto. Betti, Castellani, Piga “Movimento. Nuove teorie e applicazioni pratiche”, Perugia, 2001. 62 49
  • 4. Quarto capitolo Capitolo 4 4.0 La fatica: prime considerazioni. Una concezione abbastanza radicata vuole che la fatica scaturisca dall’esaurimento delle scorte energetiche da parte del muscolo anche se spesso si riscontrano casi in cui un atleta allenato non può aver esaurito le sue scorte energetiche e tuttavia mostra chiari sintomi d’affaticamento. Nell’ottica della valutazione delle risorse spese si ricerca la presenza a livello ematico di residui chimici dell’attività muscolare. I valori trovati dovrebbero offrire una valutazione dell’intensità del lavoro svolto e delle energie messe in gioco. Indubbiamente trovare un certo tasso di acido lattico nel sangue denuncia l’impiego di risorse energetiche, ma i valori riscontrati variano troppo da individuo ad individuo e non producono uno standard affidabile, anche se l’esperienza e la statistica offrono dei valori di riferimento per decidere il proseguimento o la cessazione di un certo protocollo di lavoro. Questo non è poco, ma non risolve il problema della fatica che essenzialmente consiste nel determinarne le vere cause per riuscire a dominarne gli effetti e mantenere alta l’efficienza dell’atleta. L’idea di fondo è che la fatica sia da mettere in stretta correlazione con lo stato di disordine del sistema. In questo senso il fenomeno comincia ad evolversi fin dall’inizio e parallelamente si attivano i controlli attraverso il sistema di termoregolazione, il Simpatico, il Parasimpatico e, in particolari condizioni, il SNC. Ad eccezione dell’ultimo, essi sono sostanzialmente indipendenti dal controllo volontario, ma tutti sono sensibili alle variazioni percentuali, per esempio, della concentrazione di CO2 nel sangue. Il sistema di controllo rappresenta uno strumento la cui sensibilità cresce con l’aumentare delle scorie ematiche e col diminuire delle risorse energetiche. A parità di variazione dei valori controllati, il sistema risponde in modo diverso all’inizio e alla fine di un lavoro, per esempio, di training. All’inizio l’atleta è ricco di risorse energetiche e povero di scorie; il sistema di controllo è poco sensibile fornisce una risposta debole che non fa scattare alcun campanello d’allarme 61
  • 5. Quinto capitolo Capitolo 5 5.0 La modulazione dei segnali efferenti e afferenti. Il treno d’impulsi, che dal SNC efferisce in modo asincrono alle unità motorie, è costituito da una successione di picchi di potenziale d’azione che si propagano con sfasatura temporale variabile. Il segnale si può considerare modulato in frequenza. Appena il primo picco giunge alla placca motrice avviene una piccola contrazione che normalmente è seguita da un rilassamento. La durata del singolo processo è inferiore ai 30 ms, ne consegue che se la frequenza d’impulsazione è superiore a c.a. 30 ms. il successivo impulso interferisce col precedente. Si instaura un processo attraverso il quale si può ben rappresentare in funzione della frequenza, sia il reclutamento balistico sia quello a rampa85. Per effetto del treno d’impulsi efferente il muscolo entra in movimento (vibra, oscilla…), trascinando gli ioni carichi posti sulla membrana in un moto vario. Si forma così un segnale afferente modulato sia in ampiezza sia in frequenza86. Il segnale afferente porta al SNC le informazioni necessarie per il processo di Feed-back. Bernštejn ipotizzò che nel nostro cervello le informazioni fossero decodificate attraverso un procedimento analogo a quello che è effettuato nell’analisi di Fourier di un segnale modulato. Va tenuto presente che il sistema muscolare durante il movimento è influenzato dal carico. Nel salto in alto sul posto eseguito con movimento eccentrico-concentrico, durante la fase di aggiustamento del gesto e durante la fase di stiramento muscolare si ha una vibrazione aperiodica dovuta all’instabilità provocata dai feed-back della lunghezza e della forza. Nella parte finale della fase eccentrica (braking) si verifica una notevole dispersione in calore dovuta all’alto grado di irreversibilità del processo di frenamento. Il modello matematico rappresentativo prevede che si sommino solo gli ultimi due impulsi in piena analogia con quanto avviene per la successione di Fibonacci. Attraverso tale modello si arriva a dare una giustificazione teorica del modello di Hill e della legge empirica di Wilkie. La questione è trattata in: Betti, Castellani, Piga “Movimento. Nuove teorie e applicazioni pratiche”, Perugia, 2001. 86 La modulazione in ampiezza dipende dal numero di cariche (ioni) presente sul muscolo. La modulazione in frequenza direttamente dalla frequenza variabile con la quale vibra o oscilla il muscolo. 85 67
  • 6. Sesto capitolo Capitolo 6 6.0 Quadro di riferimento neuropsicologico La capacità di interferire con l’ambiente con precise finalità è insita negli esseri umani. Questa caratteristica necessita della messa a punto di un piano strategico che determinerà il suo comportamento rispetto all’ambiente. Tale piano definisce le linee generali (strategia) e le tecniche (tattica) con le quali ottenere l’obbiettivo, prima che venga realizzato il progetto nei suoi dettagli (esecuzione ). Il piano può essere formulato indipendentemente dalla sua effettiva realizzazione. L’esecuzione del piano può essere fortemente voluta o solo intenzionale. L’atteggiamento volontario comporta l’effettiva messa in opera del piano, mentre quello intenzionale si limita alla formazione del piano e a prevederne la realizzazione. Per quanto riguarda il movimento “più in generale si può dire che le azioni che si manifestano hanno, a livello mentale, la caratteristica comune di essere volute o intenzionali, nel primo caso si ha una conclusione che produce gli effetti desiderati; nel secondo caso l’azione viene rappresentata a livello cognitivo, si forma una specie di anticipazione degli effetti cinestesici del movimento” (William James). La formulazione del piano appartiene a entrambi gli atteggiamenti mentali. Tutto il processo, visto dall’esterno, induce a pensare che ci sia un punto di diramazione nel quale si assume un atteggiamento piuttosto che l’altro: un controllo di fattibilità. Siamo dell’opinione che il controllo in effetti ci sia, ma che non riguardi solo la fattibilità. Riprenderemo il discorso dopo, al momento ci preme mettere l’accento su due aspetti particolari. Precedentemente si è parlato di modelli e di progetti motori, dando per scontato una capacità di selezionare i modelli vantaggiosi. Ora vogliamo capire meglio come può avvenire la selezione e come si formano i criteri per attuarla. Siamo infatti convinti che non ci siano nell’uomo particolari capacità innate, ma che si sviluppino contestualmente con l’acquisizione di esperienza. Nel caso del movimento umano sosterremo le tesi seguenti. 83
  • 7. Settimo capitolo Capitolo 7 7.0 Il controllo del movimento La maggior parte delle nostre azioni motorie quotidiane avviene in modo semiautomatico. Il movimento del corpo è lasciato sotto il controllo corticale di fondo senza che questo ci impedisca di fare altre azioni. Generalmente non poniamo alcuna attenzione alle normali alterazioni che sono indotte dallo stato di moto se non intervengono fatti straordinari. Solo quando si manifesta qualche fenomeno particolare, per esempio una sudorazione eccessiva, ci fermiamo per far mente locale su ciò che stiamo facendo e sulla effettiva portata delle sensazioni che stiamo provando; si scopre così che è aumentato il ritmo cardiaco e la frequenza di respirazione. Tutto nella norma, ma preferiamo rimanere fermi fino a quando non sentiamo di essere pronti a ripartire. Questo meccanismo di preservazione (inibizione degli eccessi), è naturalmente sviluppato in tutti gli uomini. Il sedentario presenta una soglia somatognotica relativamente bassa al contrario dell’atleta e dello sportivo: il sedentario si ferma alla prima avvisaglia di disagio mentre l’atleta “spinge” alla ricerca di una soglia più alta. Chi fa pratica sportiva si sottopone a controlli periodici per conoscere i propri limiti e sapere in quale misura potrà forzarli e superarli. Egli lavora a soglia, si abitua a trascurare volutamente i segnali inibitori e cerca di rispettare le tabelle predisposte e protocolli d’allenamento, preparati sulla base dei parametri misurati nei test di laboratorio. Egli controlla gli spazi percorsi, i tempi, la velocità, la frequenza cardiaca ecc… attraverso i più sofisticati strumenti che la moderna tecnologia gli mette a disposizione. Di fatto l’atleta si disabitua ad ascoltare le sensazioni che prova. La questione può apparire irrilevante per gli atleti evoluti, ma assume particolare rilievo quando si tratta di diventare padroni del gesto atletico o di recuperare sul piano sia condizionale sia funzionale. In tali casi è fondamentale recuperare l’attenzione a tutte le sensazioni presenti a livello somatico, muscolare, propriocettivo e anche psichico. Occorre, infatti, far leva sulle doti di sensibilità dell’atleta, che è l’unico che dovrà poi esprimere al meglio il gesto atletico. L’atleta affermato ha maturato un’alta coscienza per il “gesto giusto”. 95
  • 8. Ottavo capitolo Capitolo 8 8.0 Considerazioni In precedenza abbiamo tentato in varie occasioni di affrontare un discorso sulla fatica, ma ci siamo sempre fermati perché non riuscivamo ad inquadrare il problema in termini per noi soddisfacenti. Abbiamo fatto alcune considerazioni che ci portavano a supporre che attraverso il controllo temporale si potesse gestire meglio il manifestarsi della fatica e conseguentemente riuscire anche in parte a limitarne gli effetti. Non riuscivamo però a spiegare in quale modo si potesse ottenere un maggior controllo e neppure se questo potesse aver rilevanza dal punto di vista operativo. Ci interessava studiare il problema; gli sviluppi e le applicazioni sarebbero state conseguenti. Ci muovemmo abbastanza a lungo in questa prospettiva e realizzammo una serie di prove che però non ci fecero progredire molto. Esse però offrirono lo spunto per iniziare il discorso sull’Ergoazione che, come abbiamo visto, si è poi sviluppato autonomamente in direzione del training a bassa ed alta frequenza. Vogliamo ora riprendere quelle esperienze e rivisitarle alla luce dell’Ergoazione per vedere se questa ci offre una chiave interpretativa efficace. 8.1 il virus motorio Abbiamo chiesto ad otto soggetti giovani (17-18 anni) di sesso maschile di correre in gruppo a velocità moderata fino a quando non stimassero che fossero trascorsi 13 minuti. Chiaramente non potevano controllare il tempo trascorso con un orologio, ma dovevano riferirsi solo alla loro percezione del trascorrere del tempo. Tutti hanno denunciato tempi nell’intervallo di 12-14 minuti; alcuni hanno mancato i 13 minuti solo di qualche secondo. Dopo qualche giorno la prova è stata ripetuta con gli stessi soggetti che non erano informati dei tempi effettivamente realizzati la volta precedente. Nella nuova prova dovevano correre tenendo le mani unite dietro la schiena. Volevamo introdurre un virus motorio che alterasse il gesto abituale per studiare come questo fatto condizionasse la percezione del trascorrere del tempo. Ci aspettavamo 109