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3 DISCUSSIONE
Nelle prestazioni di nuoto, malgrado gli esercizi specifici in acqua sembrino avere un
impatto positivo maggiore [9]
, alcune di queste metodiche come il paracadute o i tubi
elastici sono difficilmente gestibili e poco applicabili ad un contesto pallanuotistico.
Ciò dipende sia da motivi prettamente organizzativi, ma soprattutto dalle differenze
sostanziali che intercorrono tra i due sport. Da un punto di vista logistico, una
squadra di pallanuoto è formata normalmente da un numero maggiore di atleti
rispetto ad un team di nuotatori; e se si escludono sparute realtà d’élite, il resto delle
società sportive non può permettersi di usufruire degli spazi necessari (in termini di
rapporto atleti/corsie) per effettuare questo tipo di allenamenti. Dedicare queste
sedute specifiche solo ai “velocisti”, cioè a quei giocatori che vengono solitamente
impiegati negli sprint, risulta a mio parere un ripiego poco conveniente. Come viene
mostrato nella Tabella 7, è di fondamentale importanza non dimenticare le diversità
tra le due discipline. Esse, non solo rispecchiano le differenze prestative degli atleti
riscontrate in altri studi [5;23]
, ma ci ricordano come per i nuotatori il nuoto sia mezzo e
fine della loro performance, mentre per i pallanuotisti è solo ciò che permette loro di
mantenere il più costante possibile la prestazione.
Nuoto Pallanuoto
Tipo di azioni Cicliche Acicliche
Posizione del corpo Principalmente orizzontale Variabile
Distanze percorse per evento
A seconda dell’evento le
distanze possono essere 50,
100, 200, 400, 800, 1500 mt
Variabile. Tra i 1000 e i 4000 mt
Tipo di spostamento
In una stessa direzione, cambia
solo il verso
Con cambiamenti di direzione e
verso
Tipo di sforzo Continuo Intermittente
Tab. 7: Riepilogo delle differenze tra nuoto e pallanuoto.
Da Godoy et al. 2003 (tab. modificata)
Condividendo il parere di altri autori (Tsekouras et al. 2005) per cercare di avvicinare
maggiormente le prestazioni dei pallanuotisti a quelle dei nuotatori, sarebbe
opportuno curare maggiormente la tecnica, insistendo su essa già dai settori
29
giovanili. A tale proposito integrare l’utilizzo delle palette palmari, alla classica
preparazione di nuoto, potrebbe essere un valido compromesso. Un ulteriore aspetto
poco considerato dalle ricerche riguarda poi la programmazione dei lavori di nuoto.
Nella pallanuoto, questa è stata praticamente ereditata dal mondo del nuoto senza
tenere conto delle differenze elencate precedentemente. Ad esempio potrebbe
essere utile cercare di ricreare delle situazioni più simili a quelle di gioco, quindi
prediligendo dei metodi intervallati o aggiungendo al nuoto delle esercitazioni
specifiche con palloni o con le gambe. Ritengo che questi aspetti possano essere
presi in considerazione come obbiettivi di prossime ricerche.
Oltre al nuoto, come più volte ribadito, sono poi le abilità tecnico-tattiche a fare la
differenza. La corretta esecuzione del movimento di gambe a bicicletta rappresenta
probabilmente l’abilità tecnica per eccellenza, essendo essa imprescindibile
nell’apprendimento di tutte le altre. Alla luce di quanto discusso sembrerebbe che,
per gli atleti più esperti l’allenamento degli arti inferiori su terraferma utilizzando
sovraccarichi sia meno vantaggioso, rispetto ad esercitazioni in cui si cerchi di
spostare il solo peso corporeo ad alte velocità. La capacità di reclutare unità motorie
sufficienti durante la breve fase propulsiva dei salti (sia su terra che in acqua), è ciò
che distingue i giocatori d’élite da quelli meno esperti [24]
. Per quest’ultimi, è
suggeribile un regime di allenamento ad alta intensità per la forza in palestra (85 –
100% di 1RM) con l’accorgimento di agganciare delle lunghe catene pesanti alle
estremità del bilanciere ad esempio durante gli squat. In questa maniera, gli anelli
della catena in appoggio sul pavimento si solleveranno con l’alzarsi del bilanciere e il
peso aggiuntivo verrà applicato in proporzione al grado di estensione delle gambe,
simulando di fatto l’aumento di peso che si verifica all’aumentare della superficie
30
corporea fuori dall’acqua durante un salto [24]
. Questo tipo di allenamento è proposto
soprattutto per gli adattamenti neurali, che nei principianti rappresentano il primo
stadio di miglioramento.
Ho potuto notare come nella maggior parte dei lavori analizzati, non si ponga
abbastanza attenzione sul primario ruolo della mobilità articolare nella gambata a
bicicletta. Questo aspetto viene spesso sottovalutato, attribuendo fin troppa
importanza alla forza, quando invece un buon grado di flessibilità è essenziale per la
buona riuscita di questo gesto.
Anche per quanto riguarda i tiri, sembrerebbe che l’allenamento generico con i pesi
abbia un influsso positivo sulla velocità di movimento. Questo tipo di allenamento ha
come scopo quello di coinvolgere in maniera più intensa i gruppi muscolari utilizzati
nel lancio, migliorando le capacità contrattili del muscolo e la capacità di
reclutamento delle fibre [21]
. In pratica i miglioramenti sono dovuti ad una migliore
coordinazione intramuscolare.
I metodi che invece vanno ad agire maggiormente sulla coordinazione
intermuscolare, cioè su quei parametri coordinativi specifici del gesto, sono i lanci
con palloni di pesi diversi. Mentre lanciare con palloni più leggeri sembrerebbe
sempre dare risultati positivi [21]
, per quanto riguarda i lanci con palloni più pesanti, i
risultati ottenuti dai test danno risultati contrastanti, che non permettono di dare
risposte definitive. Tali difformità sono dovute al livello di competenza degli atleti.
Sembrerebbe infatti che negli atleti meno dotati questo tipo di allenamento possa
essere meno efficace rispetto ad un utilizzo generico dei pesi o ad allenamenti extra
effettuati con l’attrezzo di gara [21]
. Per gli atleti più abili vi è invece la necessità di
esercitazioni più specifiche, per cui alternare attrezzi più leggeri ad attrezzi più
31
pesanti risulterebbe positivo. Difatti ciò che contraddistingue un tipo di atleta dall’altro
è il livello di esperienza accumulata, che si traduce in un capacità di svolgere il gesto
atletico in maniera più efficace, più coordinata e biomeccanicamente corretta. Tale
esperienza si crea grazie alla continua ripetizione del gesto. Pertanto, oltre a
prevedere sovraccarichi la cui grandezza non porti a variazioni significative dello
schema motorio, l’età, il livello di esperienza e la quantità dei tiri eseguiti sono
parametri che andrebbero sempre presi in considerazione nel pianificare questo tipo
di esercitazioni.
In conclusione è evidente come l’attività in palestra sia irrinunciabile nella
preparazione atletica di una squadra di pallanuoto moderna: la stazza dei giocatori e
la forza che questi riescono ad esprimere nei vari momenti di una partita,
rappresentano tutt’ora dei fattori chiave per il successo. Si è infatti visto come in tutti
e tre i campi presi in considerazione, il lavoro generale coi pesi porti a dei
miglioramenti più o meno grandi delle performance. Senza dimenticare che
l’allenamento della forza rappresenta in chiave giovanile un prerequisito essenziale
per la costruzione delle prestazioni future. Tuttavia, ritengo anche che questo tipo di
preparazione non possa seguire i principi validi per tutti gli altri sport. In questo senso
la ricerca dovrebbe fornire delle linee guida di carattere più applicativo a tecnici e
preparatori. Ad esempio alcuni allenatori raccomando di mantenere un rapporto tra
gli esercizi di trazione e quelli di spinta di 3:1 o 2:1, senza però apparenti motivazioni
scientifiche. La mancanza di uno specifico supporto pratico della letteratura per il
pallanuotista conduce spesso al fiorire di mode di allenamento non verificate
scientificamente.
32
4 CONCLUSIONI
La pallanuoto è uno sport complesso. I fattori che concorrono alla costruzione di una
performance eccellente sono numerosi, come numerosi sono gli aspetti su cui
concentrare gli stimoli allenanti.
In questo senso, alla luce di quanto discusso finora, sembra ormai accettato che per
sviluppare i vari aspetti della forza, sia utile una preparazione capace di coniugare
momenti in acqua a momenti su terraferma. Tuttavia, bisognerebbe valutare l’entità
degli effetti positivi sia in un caso che nell’altro. Per esempio, potrebbe essere utile
determinare in che parte i miglioramenti siano dovuti ad adattamenti fisiologici e in
che parte a perfezionamenti della meccanica dei gesti.
Ma ciò che fa da filo conduttore nei tre aspetti presi in considerazione e che emerge
in conclusione di questo elaborato, riguarda l’approccio all’allenamento. È
indiscutibile la necessità di mantenere al centro del processo di formazione sportiva
gli atleti. Occorre cioè pianificare, costruire e sviluppare i vari mezzi e gli strumenti
necessari all’allenamento in base al livello e alle esigenze dei giocatori di cui è
composta la squadra. Adattando le esercitazioni nell’ambito specifico della
pallanuoto, rispettandone sempre le richieste fisiologiche e il modello prestativo.
33
Bibliografia
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L’educazione fisica – Piccin editore – Padova
[2] Brunetti G. (2010)
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Scienza e pratica dell’allenamento della forza – Calzetti e Mariucci editore – Perugia
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Effects of dry-land vs. resisted- and assisted-sprint exercises on swimming sprint
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34
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J Sports Med Phys Fitness. 45(1):26-31.
[16] Llana Belloch S, Soriano PP, Garrigues AB, Invernizzi PL. (2010)
Il galleggiamento, ovvero un elemento da approfondire.
Pubblicato in Italia su: La tecnica del nuoto, vol. 36,7-12
[17] Corrêa SC, Bertuzzi R , Romano RG, Alves F, Guimarães G. (2007)
Effects of external loading on power output during vertical jump: a pilot study with
water polo goal keepers.
XXV ISBS Symposium, Ouro Preto – Brazil
[18] Ball K. (2008)
The shot: what the research has found.
Pubblicato su www.coachesinfo.com – information and education for coaches
[19] Alexander M, Hayward J, Honish A. (2011)
Waterpolo: a biomechanical analysis of the shot.
Pubblicato su www.coachesinfo.com – information and education for coaches
[20] Solum J. (2010)
Science of shooting – water polo fundamentals
eBook
[21] van den Tillaar R. (2004)
Effect of different training programs on the velocity of overarm throwing: a brief
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J Strength Cond Res. 18(2):388-96.
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Effects of high intensity aerobic interval training in water polo players.
Fitness & Performance Journal,v.2, n.4, p.221-232.
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The Components Of Jumps In Expert And Intermediate Water Polo Players.
J Strength Cond Res. [Epub ahead of print]
35
Ringraziamenti
Desidero ringraziare in primo luogo il Prof. Scurati, per avermi seguito con
professionalità e pazienza nella fase conclusiva di questo percorso.
Più in generale, vorrei ringraziare i Docenti e i Professori che durante la carriera
scolastica mi hanno realmente insegnato qualcosa, e non mi riferisco a semplici
nozioni imparate più o meno a memoria.
Ringrazio con affetto i miei genitori e la mia famiglia, per avermi fatto diventare la
persona che sono e per avermi permesso di studiare, sostenendomi nelle mie scelte.
Ringrazio il Nuoto Club Monza.
Da i miei attuali compagni di squadra, fino a quelli che hanno smesso di giocare,
passando ovviamente per chi allena o fa il dirigente: questa tesi è dedicata a tutti Voi.
Ringrazio i miei compagni del gruppo C con i quali ho condiviso questo percorso di
studi. Un grazie particolare a quelli che poi si sono dimostrati dei veri amici anche
fuori dall’Università.
A proposito di amici, è doveroso ringraziare tutte quelle persone e quelle “famiglie
adottive” con cui ho condiviso qualcosa di più o meno importante nell’arco di questi
anni. Evito di fare nomi per non arrecare torto a nessuno, ma soprattutto perché chi
ha un posto nel mio cuore già lo sa.
Infine, ringrazio la Susy perché mi supporta sempre in tutto quello che faccio, ma più
semplicemente la ringrazio per essere la splendida persona che è.

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Ingegneri l'utilizzo di sovraccarichi per lo sviluppo della forza nella pallanuoto parte 3

  • 1. 28 3 DISCUSSIONE Nelle prestazioni di nuoto, malgrado gli esercizi specifici in acqua sembrino avere un impatto positivo maggiore [9] , alcune di queste metodiche come il paracadute o i tubi elastici sono difficilmente gestibili e poco applicabili ad un contesto pallanuotistico. Ciò dipende sia da motivi prettamente organizzativi, ma soprattutto dalle differenze sostanziali che intercorrono tra i due sport. Da un punto di vista logistico, una squadra di pallanuoto è formata normalmente da un numero maggiore di atleti rispetto ad un team di nuotatori; e se si escludono sparute realtà d’élite, il resto delle società sportive non può permettersi di usufruire degli spazi necessari (in termini di rapporto atleti/corsie) per effettuare questo tipo di allenamenti. Dedicare queste sedute specifiche solo ai “velocisti”, cioè a quei giocatori che vengono solitamente impiegati negli sprint, risulta a mio parere un ripiego poco conveniente. Come viene mostrato nella Tabella 7, è di fondamentale importanza non dimenticare le diversità tra le due discipline. Esse, non solo rispecchiano le differenze prestative degli atleti riscontrate in altri studi [5;23] , ma ci ricordano come per i nuotatori il nuoto sia mezzo e fine della loro performance, mentre per i pallanuotisti è solo ciò che permette loro di mantenere il più costante possibile la prestazione. Nuoto Pallanuoto Tipo di azioni Cicliche Acicliche Posizione del corpo Principalmente orizzontale Variabile Distanze percorse per evento A seconda dell’evento le distanze possono essere 50, 100, 200, 400, 800, 1500 mt Variabile. Tra i 1000 e i 4000 mt Tipo di spostamento In una stessa direzione, cambia solo il verso Con cambiamenti di direzione e verso Tipo di sforzo Continuo Intermittente Tab. 7: Riepilogo delle differenze tra nuoto e pallanuoto. Da Godoy et al. 2003 (tab. modificata) Condividendo il parere di altri autori (Tsekouras et al. 2005) per cercare di avvicinare maggiormente le prestazioni dei pallanuotisti a quelle dei nuotatori, sarebbe opportuno curare maggiormente la tecnica, insistendo su essa già dai settori
  • 2. 29 giovanili. A tale proposito integrare l’utilizzo delle palette palmari, alla classica preparazione di nuoto, potrebbe essere un valido compromesso. Un ulteriore aspetto poco considerato dalle ricerche riguarda poi la programmazione dei lavori di nuoto. Nella pallanuoto, questa è stata praticamente ereditata dal mondo del nuoto senza tenere conto delle differenze elencate precedentemente. Ad esempio potrebbe essere utile cercare di ricreare delle situazioni più simili a quelle di gioco, quindi prediligendo dei metodi intervallati o aggiungendo al nuoto delle esercitazioni specifiche con palloni o con le gambe. Ritengo che questi aspetti possano essere presi in considerazione come obbiettivi di prossime ricerche. Oltre al nuoto, come più volte ribadito, sono poi le abilità tecnico-tattiche a fare la differenza. La corretta esecuzione del movimento di gambe a bicicletta rappresenta probabilmente l’abilità tecnica per eccellenza, essendo essa imprescindibile nell’apprendimento di tutte le altre. Alla luce di quanto discusso sembrerebbe che, per gli atleti più esperti l’allenamento degli arti inferiori su terraferma utilizzando sovraccarichi sia meno vantaggioso, rispetto ad esercitazioni in cui si cerchi di spostare il solo peso corporeo ad alte velocità. La capacità di reclutare unità motorie sufficienti durante la breve fase propulsiva dei salti (sia su terra che in acqua), è ciò che distingue i giocatori d’élite da quelli meno esperti [24] . Per quest’ultimi, è suggeribile un regime di allenamento ad alta intensità per la forza in palestra (85 – 100% di 1RM) con l’accorgimento di agganciare delle lunghe catene pesanti alle estremità del bilanciere ad esempio durante gli squat. In questa maniera, gli anelli della catena in appoggio sul pavimento si solleveranno con l’alzarsi del bilanciere e il peso aggiuntivo verrà applicato in proporzione al grado di estensione delle gambe, simulando di fatto l’aumento di peso che si verifica all’aumentare della superficie
  • 3. 30 corporea fuori dall’acqua durante un salto [24] . Questo tipo di allenamento è proposto soprattutto per gli adattamenti neurali, che nei principianti rappresentano il primo stadio di miglioramento. Ho potuto notare come nella maggior parte dei lavori analizzati, non si ponga abbastanza attenzione sul primario ruolo della mobilità articolare nella gambata a bicicletta. Questo aspetto viene spesso sottovalutato, attribuendo fin troppa importanza alla forza, quando invece un buon grado di flessibilità è essenziale per la buona riuscita di questo gesto. Anche per quanto riguarda i tiri, sembrerebbe che l’allenamento generico con i pesi abbia un influsso positivo sulla velocità di movimento. Questo tipo di allenamento ha come scopo quello di coinvolgere in maniera più intensa i gruppi muscolari utilizzati nel lancio, migliorando le capacità contrattili del muscolo e la capacità di reclutamento delle fibre [21] . In pratica i miglioramenti sono dovuti ad una migliore coordinazione intramuscolare. I metodi che invece vanno ad agire maggiormente sulla coordinazione intermuscolare, cioè su quei parametri coordinativi specifici del gesto, sono i lanci con palloni di pesi diversi. Mentre lanciare con palloni più leggeri sembrerebbe sempre dare risultati positivi [21] , per quanto riguarda i lanci con palloni più pesanti, i risultati ottenuti dai test danno risultati contrastanti, che non permettono di dare risposte definitive. Tali difformità sono dovute al livello di competenza degli atleti. Sembrerebbe infatti che negli atleti meno dotati questo tipo di allenamento possa essere meno efficace rispetto ad un utilizzo generico dei pesi o ad allenamenti extra effettuati con l’attrezzo di gara [21] . Per gli atleti più abili vi è invece la necessità di esercitazioni più specifiche, per cui alternare attrezzi più leggeri ad attrezzi più
  • 4. 31 pesanti risulterebbe positivo. Difatti ciò che contraddistingue un tipo di atleta dall’altro è il livello di esperienza accumulata, che si traduce in un capacità di svolgere il gesto atletico in maniera più efficace, più coordinata e biomeccanicamente corretta. Tale esperienza si crea grazie alla continua ripetizione del gesto. Pertanto, oltre a prevedere sovraccarichi la cui grandezza non porti a variazioni significative dello schema motorio, l’età, il livello di esperienza e la quantità dei tiri eseguiti sono parametri che andrebbero sempre presi in considerazione nel pianificare questo tipo di esercitazioni. In conclusione è evidente come l’attività in palestra sia irrinunciabile nella preparazione atletica di una squadra di pallanuoto moderna: la stazza dei giocatori e la forza che questi riescono ad esprimere nei vari momenti di una partita, rappresentano tutt’ora dei fattori chiave per il successo. Si è infatti visto come in tutti e tre i campi presi in considerazione, il lavoro generale coi pesi porti a dei miglioramenti più o meno grandi delle performance. Senza dimenticare che l’allenamento della forza rappresenta in chiave giovanile un prerequisito essenziale per la costruzione delle prestazioni future. Tuttavia, ritengo anche che questo tipo di preparazione non possa seguire i principi validi per tutti gli altri sport. In questo senso la ricerca dovrebbe fornire delle linee guida di carattere più applicativo a tecnici e preparatori. Ad esempio alcuni allenatori raccomando di mantenere un rapporto tra gli esercizi di trazione e quelli di spinta di 3:1 o 2:1, senza però apparenti motivazioni scientifiche. La mancanza di uno specifico supporto pratico della letteratura per il pallanuotista conduce spesso al fiorire di mode di allenamento non verificate scientificamente.
  • 5. 32 4 CONCLUSIONI La pallanuoto è uno sport complesso. I fattori che concorrono alla costruzione di una performance eccellente sono numerosi, come numerosi sono gli aspetti su cui concentrare gli stimoli allenanti. In questo senso, alla luce di quanto discusso finora, sembra ormai accettato che per sviluppare i vari aspetti della forza, sia utile una preparazione capace di coniugare momenti in acqua a momenti su terraferma. Tuttavia, bisognerebbe valutare l’entità degli effetti positivi sia in un caso che nell’altro. Per esempio, potrebbe essere utile determinare in che parte i miglioramenti siano dovuti ad adattamenti fisiologici e in che parte a perfezionamenti della meccanica dei gesti. Ma ciò che fa da filo conduttore nei tre aspetti presi in considerazione e che emerge in conclusione di questo elaborato, riguarda l’approccio all’allenamento. È indiscutibile la necessità di mantenere al centro del processo di formazione sportiva gli atleti. Occorre cioè pianificare, costruire e sviluppare i vari mezzi e gli strumenti necessari all’allenamento in base al livello e alle esigenze dei giocatori di cui è composta la squadra. Adattando le esercitazioni nell’ambito specifico della pallanuoto, rispettandone sempre le richieste fisiologiche e il modello prestativo.
  • 6. 33 Bibliografia [1] Cilia G, Ceciliani A, Dugnani S, Monti V. (1996) L’educazione fisica – Piccin editore – Padova [2] Brunetti G. (2010) Allenare l’atleta – Edizioni scuola dello sport – Roma [3] McArdle W, Katch F, Katch V. (2009) Fisologia applicata allo sport – Casa editrice ambrosiana – Milano [4] Smith HK. (1998) Applied physiology of water polo. Sports Med. 26(5):317-34. [5] Tsekouras YE, Kavouras SA, Campagna A, Kotsis YP, Syntosi SS, Papazoglou K, Sidossis LS. (2005) The anthropometrical and physiological characteristics of elite water polo players. Eur J Appl Physiol. 95(1):35-41. [6] Melchiorri G, Castagna C, Sorge R, Bonifazi M. (2010) Game activity and blood lactate in men's elite water-polo players. J Strength Cond Res. 24(10):2647-51. [7] Lozovina V, Pavicić L. (2004) Anthropometric changes in elite male water polo players: survey in 1980 and 1995. Croat Med J. 45(2):202-5. [8] Zatsiorsky V,Kraemer W. (2008) Scienza e pratica dell’allenamento della forza – Calzetti e Mariucci editore – Perugia [9] Aspenes ST, Karlsen T. (2012) Exercise-training intervention studies in competitive swimming. Sports Med. 42(6):527-43. [10] Hilgner-Reck M, Wirth K. (2010) L’allenamento della forza nel nuoto. Pubblicato in Italia su: Sds/Scuola dello sport anno xxx n° 88 e 89 [11] Schnitzler C, Brazier T, Button C, Seifert L, Chollet D. (2011) Effect of velocity and added resistance on selected coordination and force parameters in front crawl. J Strength Cond Res. 25(10):2681-90. [12] Girold S, Maurin D, Dugué B, Chatard JC, Millet G. (2007) Effects of dry-land vs. resisted- and assisted-sprint exercises on swimming sprint performances. J Strength Cond Res. 21(2):599-605. [13] Alexander M, Taylor C. (2008) The technique of the eggbeater kick. Pubblicato su www.coachesinfo.com – information and education for coaches [14] Sanders RH. Strength, flexibility and timing in the eggbeater kick. (2008) Pubblicato su www.coachesinfo.com – information and education for coaches
  • 7. 34 [15] Platanou T. (2005) On-water and dryland vertical jump in water polo players. J Sports Med Phys Fitness. 45(1):26-31. [16] Llana Belloch S, Soriano PP, Garrigues AB, Invernizzi PL. (2010) Il galleggiamento, ovvero un elemento da approfondire. Pubblicato in Italia su: La tecnica del nuoto, vol. 36,7-12 [17] Corrêa SC, Bertuzzi R , Romano RG, Alves F, Guimarães G. (2007) Effects of external loading on power output during vertical jump: a pilot study with water polo goal keepers. XXV ISBS Symposium, Ouro Preto – Brazil [18] Ball K. (2008) The shot: what the research has found. Pubblicato su www.coachesinfo.com – information and education for coaches [19] Alexander M, Hayward J, Honish A. (2011) Waterpolo: a biomechanical analysis of the shot. Pubblicato su www.coachesinfo.com – information and education for coaches [20] Solum J. (2010) Science of shooting – water polo fundamentals eBook [21] van den Tillaar R. (2004) Effect of different training programs on the velocity of overarm throwing: a brief review. J Strength Cond Res. 18(2):388-96. [22] Bloomfield J, Blanksby B.A, Ackland T.R, Allison G.T. (1990) The influence of strength training on overhead throwing velocity of elite water polo players. Aust. J. Sci. Med. Sports 22:63–67. [23] Godoy E.S, Dantas E.H.M. (2003) Effects of high intensity aerobic interval training in water polo players. Fitness & Performance Journal,v.2, n.4, p.221-232. [24] Gobbi M, Dʼercole C, Dʼercole A, Gobbi F. (2011) The Components Of Jumps In Expert And Intermediate Water Polo Players. J Strength Cond Res. [Epub ahead of print]
  • 8. 35 Ringraziamenti Desidero ringraziare in primo luogo il Prof. Scurati, per avermi seguito con professionalità e pazienza nella fase conclusiva di questo percorso. Più in generale, vorrei ringraziare i Docenti e i Professori che durante la carriera scolastica mi hanno realmente insegnato qualcosa, e non mi riferisco a semplici nozioni imparate più o meno a memoria. Ringrazio con affetto i miei genitori e la mia famiglia, per avermi fatto diventare la persona che sono e per avermi permesso di studiare, sostenendomi nelle mie scelte. Ringrazio il Nuoto Club Monza. Da i miei attuali compagni di squadra, fino a quelli che hanno smesso di giocare, passando ovviamente per chi allena o fa il dirigente: questa tesi è dedicata a tutti Voi. Ringrazio i miei compagni del gruppo C con i quali ho condiviso questo percorso di studi. Un grazie particolare a quelli che poi si sono dimostrati dei veri amici anche fuori dall’Università. A proposito di amici, è doveroso ringraziare tutte quelle persone e quelle “famiglie adottive” con cui ho condiviso qualcosa di più o meno importante nell’arco di questi anni. Evito di fare nomi per non arrecare torto a nessuno, ma soprattutto perché chi ha un posto nel mio cuore già lo sa. Infine, ringrazio la Susy perché mi supporta sempre in tutto quello che faccio, ma più semplicemente la ringrazio per essere la splendida persona che è.