Aprile/Giugno 2019
Attività fisica e ritardo mentale in età evolutiva: evidenze scientifiche e nuove prassi
di Raffaella Frisario
Benefici e rischi del cedimento muscolare nell'allenamento contro resistenze
di Antonello Piracci
I.N.T. : nuova frontiera dell'allenamento giovanile?
di Gianluca De Giorgi
La riserva di frequenza cardiaca per la stima del carico interno e della fitness aerobica
di Aurelio Trofè
Piede piatto e autismo: il ruolo della ginnastica posturale
di Fabio Marino e Laura Mammino
Dal web. L’inganno degli alimenti fitness
di Pierluigi De Pascalis
pagine da manuale tecnico del pilates terza edizione.pdf
Pagine da Scienza e movimento 18
1. attività
adattata
5Scienza e Movimento - N.18 Aprile-Giugno 2019
Con il termine ritardo mentale non s’indica
un’entità clinica ben definita, ma solo il sinto-
mo predominante o comunque di varie situa-
zioni patologiche che differiscono fra loro per
eziologia, caratteristiche e gravità. Il fattore de-
terminante di tali definizioni riguarda il deficit
cognitivo, deficit che ha connotazioni globali e
relativamente stabili nel tempo anche se suscet-
tibili di evoluzione sulla base delle influenze am-
bientali ed educative (Cottini L., 2005).
Per ritardo mentale o insufficienza mentale s’in-
tendono tutte quelle sindromi dovute a cause
organiche che hanno agito nel periodo prena-
tale, perinatale o postnatale, che determinano
un incompleto ed insufficiente sviluppo delle
capacità intellettive, tale che l’individuo presen-
ta una limitata capacità ad adattarsi all’ambiente
circostante in maniera efficiente ed armoniosa.
I ritardi nello sviluppo psicomotorio si caratte-
rizzano come ritardi mentali globali semplici
o associati a paralisi cerebrali e/o deficit sen-
soriali, visivi o uditivi, oppure si presentano
come disturbi parziali della comunicazione e
del comportamento, a volte al limite della nor-
malità.
Le cause del ritardo mentale possono essere
suddivise nelle seguenti categorie:
- cause sconosciute (75% dei casi);
- traumi pre e post-natali;
- infezioni congenite e post-natali;
- anomalie cromosomiche;
- anomalie genetiche e disturbi del metaboli-
smo ereditari;
- cause di origine metabolica (www.kuleuven.
be/thenapa/pdfs/adapt1/italy.pdf).
di Raffaella Frisario
Attivitàfisicaeritardomentaleinetàevolutiva:
evidenzescientificheebuoneprassi
>>
NOTE SULL’AUTORE
Raffaella Frisario
Laurea Magistrale in
Scienze e Tecniche
delle Attività Motorie
Preventive e Adattate con
il massimo dei voti;
Laurea in Scienze delle
Attività Motorie e Sportive;
Docente e Autore
NonSoloFitness,
Preparatore Atletico,
Insegnante di Danza e
Tutor Sportivo Esperto
nelle Scuole Elementari;
raffaellafrisario@gmail.
com.
2. Metodologia
dell’allenamento
13Scienza e Movimento - N.18 Aprile-Giugno 2019
INTRODUZIONE
Il cedimento muscolare è una pratica partico-
larmente diffusa ed accettata da chi si relaziona
abitualmente con i sovraccarichi ed ha come
obiettivi l’aumento dell’ipertrofia muscolare e
delle performances neuromuscolari. Esso com-
bacia con il punto di momentanea incapacità
muscolare; per via del progressivo affaticamen-
to non si è più in grado di proseguire la serie di
lavoro e perciò s’interrompe.
Raggiungere (o superare) tale soglia presenta
indubbiamente una serie di aspetti sia positivi
sia negativi per quanto riguarda la salute, le
prestazioni e la massa muscolare.
Questi aspetti saranno trattati ed esplicitati
nel seguente lavoro, basandoci sulla numerosa
mole di dati e ricerche scientifiche a riguardo.
Al termine verranno inoltre fornite delle racco-
mandazioni pratiche in base alle caratteristiche
del soggetto e al contesto di allenamento.
VANTAGGI DEL CEDIMENTO MUSCOLARE
Allenarsi fino al fallimento muscolare permet-
terebbe di massimizzare il reclutamento delle
unità motorie1
.
Infatti, come espresso dal principio delle di-
mensioni di Hennema2
, al sopraggiungere del-
di Antonello Piracci
BENEFICIERISCHIDELCEDIMENTOMUSCOLARE
NELL’ALLENAMENTOCONTRORESISTENZE
>>
NOTE SULL’AUTORE
Dott. Antonello Piracci
Laureato in Scienze delle
Attività Motorie e Sportive,
antonello.piracci@gmail.com
1 - Willardson , JM, Norton, L, Wilson, G. Training to failure and beyond in mainstream resistance exercise programs. Strength Cond J. 2010
2 - Henneman E, Somjen G, Carpenter Do. FUNCTIONAL SIGNIFICANCE OF CELL SIZE IN SPINAL MOTONEURONS. J Neurophisiol. 1965
3. allenamento
giovanile
19Scienza e Movimento - N.18 Aprile-Giugno 2019
Gli anni passano, nuove ricerche scientifiche
vengono pubblicate ogni giorno sulle varie
banche dati, nuove scoperte vengono sem-
pre effettuate ma, comunque, alcuni quesiti
(se non paure e preoccupazioni) faticano ad
essere risolti.
Questo è il caso dell’allenamento giovanile: la
questione relativa alle controindicazioni (un
po’ per sentito dire, un po’ perché forse tutti
credono di conoscere la fisiologia e l’anato-
mia) dell’attività nei ragazzini è oramai un
must che va sempre di moda.
Nello specifico, ci si riferisce agli allenamenti
di forza – nelle diverse tipologie - visto che
sembrano essere tutti d’accordo con la prati-
ca di attività ludico-ricreative nei bambini e
pre-adolescenti.
CARATTERISTICHE FISIOLOGICHE
DI BAMBINI E PRE-ADOLESCENTI
La frase che si sente pronunciare spesso ri-
guardo l’attività sportiva nei bambini è:
“il bambino non è un adulto in miniatura”.
di Gianluca De Giorgi
I.N.T.:NUOVAFRONTIERADELL’ALLENAMENTOGIOVANILE?
>>
NOTE SULL’AUTORE
Dott. Gianluca De Giorgi
Laureato in scienze delle
attività motorie e sportive,
attualmente iscritto
al corso di Scienze e
tecniche dello sport presso
l’università di Bologna,
gianlucadegiorgi1510@
gmail.com
4. Scienzadelfitness
23Scienza e Movimento - N.18 Aprile-Giugno 2019
In questo breve articolo, ci occuperemo del-
la riserva di frequenza cardiaca, anche detta
dall’inglese HRR (heart rate reserve): l’HHR rap-
presenta la differenza fra la frequenza cardia-
ca massima e quella di riposo di un soggetto e
nel corso di questo articolo, scopriremo il suo
utilizzo funzionale rispetto all’attività fisica.
Vedremo come la riserva di frequenza cardia-
ca, possa risultare un importante mezzo per
la valutazione del carico interno durante uno
sforzo, e come possa fornirci una prima stima
del livello di fitness aerobica di un soggetto,
specialmente quando non si hanno informa-
zioni dettagliate riguardo alla persona in og-
getto. In aggiunta, spiegheremo la correlazio-
ne che lega l’HRR al livello di fitness aerobica
e cardiovascolare di un soggetto, all’economia
dello sforzo fisico e al massimo potenziale
esprimibile; inoltre, accenneremo all’impor-
tanza di programmi di allenamento volti all’in-
cremento della riserva di frequenza, grazie
alle importanti modifiche fisiologiche indotte
a livello cardiovascolare dall’allenamento di
tipo aerobico.
di Aurelio Trofè
Lariservadifrequenzacardiacaperlastima
delcaricointernoedellafitnessaerobica
>>
NOTE SULL’AUTORE
Aurelio Trofè
Dottorando di
ricerca presso
Università di Bologna
Laurea magistrale in
scienze e tecniche
dell’attività motoria
preventiva e adattata
110/110 Lode, Università
Bologna, Laurea in
scienze delle attività
motorie e sportive,
Università di Bologna
Titolare di www.
sportscienzasalute.it
5. posturologia
31Scienza e Movimento - N.18 Aprile-Giugno 2019
L’autismo è uno delle patologie più conosciute
all’interno dei disturbi dell’età evolutiva. Si trat-
ta di una sindrome comportamentale causata
da un disordine dello sviluppo, biologicamente
determinato, con esordio nei primi tre anni di
vita.
I sintomi sulla cui base è possibile diagnosticare
l’autismo sono:
- la compromissione qualitativa dell’interazione
sociale;
- la compromissione qualitativa della comuni-
cazione verbale e non verbale;
- modalità di comportamento, interessi e attivi-
tà ristrette, ripetitive e stereotipate.
Nell’ambito dell’osservazione dei disturbi dello
spettro autistico, l’attenzione al corpo è stata
oscurata a favore di una valutazione centrata
esclusivamente sugli aspetti cognitivi e com-
portamentali. Uno studio svolto da ricercatori
francesi (dell’Ospedale Pediatrico Universitario
Necker di Parigi, dell’ospedale Universitario di
Parigi Centro, dell’ospedale Esquirol di Limoges,
dell’università di Parigi - Saclay, dell’Università
di Parigi-Sud, dell’Università di Parigi-Sorbona,
di Fabio Marino e Laura Mammino
PIEDEPIATTOEAUTISMO:
ILRUOLODELLAGINNASTICAPOSTURALE
>>
NOTE SULL’AUTORE
Dott. Fabio Marino
Specialista in Podologia e
Posturologia
Docente Master in Postu-
rologia clinica e Scienze dell’e-
sercizio fisico Università degli
studi di Catania
www.podoposturale.it
NOTE SULL’AUTORE
Dott.ssa Laura Mammino
Laurea triennale in Scienze
Motorie e Sportive nel 2009
(con lode).
Laurea specialistica in Scienze
e Tecniche delle Attività Mo-
torie Preventive e Adattative
nel 2012 (con lode).
Master in Posturologia Cli-
nica e Scienze dell’Esercizio
Fisico nel 2019 (con lode)
6. DALWEB
43Scienza e Movimento - N.18 Aprile-Giugno 2019
NOTE SULL’AUTORE
Dott. Pierluigi De Pascalis
Laureato Magistrale in
Scienze Motorie, Laureando
Magistrale in Scienze della
Nutrizione Umana, respon-
sabile della formazione e
divulgazione scientifica di
NonSoloFitness. Professore a
contratto presso l’Università
degli studi di Foggia.
(pierluigi@depascalis.net,
www.depascalis.net).
DAL WEBTRATTO DA WWW.NONSOLOFITNESS.IT
L’inganno
deglialimentifitness
di Pierluigi De Pascalis
Gallette di riso, burro di arachidi, bresaola e perfino l’acqua sono
ritenuti prodotti perfetti per chi ha uno stile di vita sano e attivo;
tuttavia dietro gli alimenti“fit”si nascondono numerosi rischi.
7. www.calzetti-mariucci.it
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