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SCIENZAEFITNESS
5Scienza e Movimento - N°1 Gennaio-Marzo 2015
ABSTRACT
L’obiettivo di questa rassegna è quello di am-
pliare le conoscenze in merito all’allenamento
ideomotorio, esplorandone le risposte fisiolo-
giche e, più precisamente, i segnali bioelettrici
che ne contraddistinguono i meccanismi. L’as-
sociazione dell’elettromiografia di superficie
all’immaginazione ideomotoria rappresenta
un percorso di ricerca ancora assai acerbo e gli
stessi studi considerati nell’ambito di questa
review, dichiarano la necessità di un ulteriore
approfondimento, comprovandone l’effettiva
utilità verso più fronti: la possibilità di incre-
mentare la forza massimale isometrica e, allo
stesso tempo, corroborare la resilienza moto-
ria di quei soggetti per i quali la realizzazione
di un movimento risulta essere compromessa.
Questo progetto verte inoltre su altre tecniche
di indagine e di registrazione dei dati, quali l’e-
lettroencefalografia e la stimolazione magneti-
ca transcranica, al fine di raccogliere il maggior
numero di informazioni possibili circa l’argo-
mento-fulcro della rassegna.
REVIEW:VALUTAZIONEDEGLIEFFETTI
DELL’IMMAGINAZIONEIDEOMOTORIAATTRAVERSO
L’ELETTROMIOGRAFIADISUPERFICIE
NOTE SULL’AUTORE
Dott.ssa Alessandra Calcinotto
Ha conseguito la laurea a pieni voti, con menzione
accademica, in scienze e tecniche avanzate dello
sport, presso la Scuola Universitaria Interfacoltà
di Scienze Motorie di Torino.
Mail: acalcinotto@hotmail.com
di Alessandra Calcinotto
>>
EDUCAZIONEMOTORIA
11Scienza e Movimento - N°1 Gennaio-Marzo 2015
INDAGINECOMPARATIVATRALAPLICOMETRIA
EL’ECOGRAFIAPERLADETERMINAZIONEDELPANNICOLO
ADIPOSOSOTTOCUTANEO:L’UTILIZZODIUNATABELLA
COMERIFERIMENTOMETODOLOGICO.
NOTE SULL’AUTORE
Dr. Stefano Scarallo
Dottore in Scienze delle
Attività Motorie e Sportive,
svolge attività professionale
come Chinesiologo.
email: stefanoscarallo@libero.it
di Stefano Scarallo
I
primi tentativi di studio della composizione
delle varie regioni corporee risalgono alla
fine del 1800 (1) e, da allora, queste tecniche
d’indagine avvengono principalmente me-
diante l’utilizzo di un plicometro. In letteratura
abbondano gli studi sia per quanto concerne
le diverse tipologie di strumenti utilizzabili
che dei metodi di misurazione applicabili, sul-
la localizzazione dei punti di repere (anche al
di fuori delle raccomandazioni della ISAK1
) e
sulla differenza dei risultati riscontrabili a se-
conda dell’esperienza dell’operatore che ese-
gue le misurazioni. Attualmente è in grande
espansione anche l’interesse verso le tecniche
ecografiche per la definizione dell’adipe com-
ponente l’interfaccia muscolo-D.A.T. (tessuto
adiposo profondo). In origine e indicativamen-
te fino agli anni ‘60, le misurazioni ecografiche
1. ISAK: International Standards for
Anthropometrics Assessment
>>
INTEGRAZIONESPORTIVA
21Scienza e Movimento - N°1 Gennaio-Marzo 2015
L’ormone della crescita (GH, Growth Hormone)
è un polipeptide composto da 191 aminoaci-
di, prodotto in una regione del nostro cervello
chiamata adenoipofisi, una ghiandola deputata
alla produzione di molti ormoni1,10,21
. La produ-
zione di GH è influenzata principalmente da
due fattori: il sonno e l’allenamento13
. Come
buona parte degli ormoni ha una secrezione di
tipo pulsatile, il cui picco (spike) si presenta nel-
le ore notturne: dalle ore 20 della sera sino alle 4
della mattina la sua concentrazione rimane ele-
vata23
. Esattamente come la maggior parte de-
gli ormoni prodotti dal nostro corpo, l’ormone
della crescita viene trasportato nel plasma at-
traverso delle proteine specifiche che lo veico-
lano verso i tessuti bersaglio: fegato, muscolo e
tessuto adiposo21
. Il GHRH ipotalamico (Growth
Hormone Releasing Hormone), un ormone
prodotto dall’ipotalamo, stimola l’adenoipofisi
a produrre ormone della crescita, insieme alla
grelina acilata36
, al contrario della somatostati-
na che invece inibisce il suo rilascio.
ORMONEDELLACRESCITA:
ESERCIZIOFISICOEALIMENTAZIONE
di Giulio Merlini

NOTE SULL’AUTORE
Dott. Giulio Merlini
Laureato magistrale con lode
e menzione accademica nel
2012 in Scienze e Tecniche
Avanzate dello Sport presso la
SUISM Torino, Specializzando in
Nutrizione e Integrazione dello
Sport ,
Docente NonSoloFitness
Allenatore e docente FIPE
Piemonte giulio.merlini@
nonsolofitness.it
>>
TECNICASPORTIVA
25Scienza e Movimento - N°1 Gennaio-Marzo 2015
Considerazionisullosquat
L
o squat è da sempre l’esercizio di base per il
potenziamento degli arti inferiori, per espri-
mere ed allenare la forza del nostro corpo
nel suo insieme, in quanto oltre agli arti in-
feriori, eseguendo questo movimento, tutti i mu-
scoli del tronco e degli arti superiori sono attivati
come stabilizzatori nel gesto.
Sostenere un bilanciere al petto, o dietro le spal-
le, ed eseguire un piegamento sulle gambe, fare
appunto uno squat, è quindi un esercizio fon-
damentale per l’allenamento nello sport e nel
fitness. Per questa ragione spesso viene conside-
rato anche come strumento per ricerche scienti-
fiche in campo sportivo.
Da sempre infatti esiste un dibattito su quale sia
la corretta tecnica di esecuzione di questo eserci-
zio. In particolare ciò che si discute, a volte anche
in modo molto animato, è quanto debba essere
profondo il movimento, per garantire i migliori
benefici derivanti dall’esecuzione dello squat,
in quanto l’esercizio in questione è eseguibile
con diversi gradi di ampiezza del movimento e
ciò porta a considerevoli differenze in termini di
effetti, difficoltà nell’esecuzione e risultati rag-
giungibili, ma soprattutto porta i tecnici sportivi
a considerazioni piuttosto varie sulla valutazione
di quello che dovrebbe essere il movimento cor-
retto da eseguire in allenamento.
Secondo i praticanti delle diverse forme di alle-
namento funzionale, oggi alla ribalta nel mondo
dello sport e del fitness, è importante eseguire
un movimento più profondo in quanto, l’arco di
movimento (ROM) ne influenza gli effetti in ter-
NOTE SULL’AUTORE
Dott. Nicola Sacchi
Laureato in Farmacia e
Biotecnologie, si occupa
professionalmente del set-
tore sportivo come personal
trainer, preparatore atletico,
istruttore e gestore di centri
fitness, è inoltre docente
per i corsi di formazione di
NonSoloFitness
(nicola.sacchi@nonsolofitness.it,
www.ultimatetraining.it).
di Nicola Sacchi
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EDUCAZIONEMOTORIA
31Scienza e Movimento - N°1 Gennaio-Marzo 2015
Ilpiede
struttura,patologieerieducazione
I
l piede è senz’altro uno degli organi più com-
plessi del corpo umano. Valenti lo ha definito
come “la conclusione logica dell’arto inferiore
umano dotato di tali strutture ed animato da
tali meccanismi da garantire all’uomo la stazio-
ne eretta e la marcia senza il concorso di altri arti
o appoggi”. È stupefacente pensare infatti come
l’uomo, dotato di una massa relativamente am-
pia, sia in grado di mantenersi in equilibrio in
stazione eretta grazie ad una superficie di ap-
poggio relativamente piccola come quella dei
nostri piedi. Non è esagerato dire che ciò che più
distingue l’essere umano dalle altre specie, alla
pari del cervello, è proprio il piede.“Perché è pro-
prio dalla possibilità di elevarsi materialmente
nei confronti della terra che è nata la possibilità
di elevarsi intellettualmente. E non appaia para-
dossale”(Raffaele Paparella Treccia).
Le modifiche che il nostro arto di appoggio ha
subito durante l’evoluzione sono state notevoli
e sostanziali: se dapprima il piede dell’antropo-
morfe poggiava al suolo con l’intera pianta e
presentava l’opponibilità dell’alluce sulle altre
dita, il piede dell’uomo ha come caratteristica di-
di Fabio Marino
>>
NOTE SULL’AUTORE
Fabio Marino
Laureato in Scienze delle
attività motorie e sportive e
laureando in Podologia, do-
cente per NonSoloFitness dei
corsi di Istruttore ginnastica
posturale, Istruttore fitness
per bambini e Istruttore
fitness per la terza età. Nel
2012 ha pubblicato con
Aracne editrice “Postura e
attività motoria”; nel 2014
con NonSoloFitness “A scuola
di salute”.
Mail: fmarino2007@hotmail.it
SCIENZAEFITNESS
37Scienza e Movimento - N°1 Gennaio-Marzo 2015
NOTE SULL’AUTORE
Dott.ssa Raffaella Frisario
Laurea in Scienze delle Attività
Motorie e Sportive; laureanda nel
corso di laurea specialistica in Scienze
e Tecniche delle Attività Motorie
Preventive e Adattate.
raffaellafrisario@gmail.com
Trainingfisiconellepatologie
cardiovascolariemetaboliche
di Raffaella Frisario
L
a malattia cardiovascolare rappresenta
oggi la prima causa di morte nel mondo
occidentale, contribuendo per il 30% alla
mortalità globale contro il 13% del cancro
e il 4% della broncopatia cronica. Nel corso della
prima metà del secolo, i cambiamenti dello stile
di vita indotti dall’urbanizzazione e dalla transi-
zione da un’economia prevalentemente agricola
a una industriale hanno rapidamente aumentato
la percentuale delle morti per malattia cardiova-
scolare, fino al 35% del totale: negli Stati Uniti e
nell’intero mondo industrializzato si tratta della
prima causa di morte.
La percentuale di popolazione in sovrappeso od
obesa è cresciuta del 5% per decade dal 1960 a
oggi e la percentuale dei diabetici è raddoppiata
negli ultimi 10 anni.
Un gruppo di fattori di rischio che comprende:
insulino–resistenza, obesità centrale, dislipide-
mia, ridotta tolleranza al glucosio, ipertensione >>
44 WWW.NONSOLOFITNESS.IT
L
a vigoressia è un disturbo del comporta-
mento che colpisce un numero crescente
di persone in Italia, secondo il recente stu-
dio di seguito riportato si stima che ne sia-
no affette oltre 60.000 persone. Il problema non
si esaurisce con atteggiamenti maniacali rispet-
to alla propria condizione fisica, circostanza
già sufficientemente grave, ma determina una
serie di condotte che portano dall’isolamento
sociale, alla compromissione della propria sa-
lute fisica con l’impiego di un’alimentazione e
regimi allenanti che nulla hanno a che vedere
con il fitness e la scienza dell’allenamento.
Le persone affette da vigoressia manifestano
una dipendenza compulsiva dall’attività spor-
tiva1
, una dipendenza così forte da poter stra-
DAL WEBTRATTO DA WWW.NONSOLOFITNESS.IT
60.000italianimalatidifitness
NOTE SULL’AUTORE
Dott. Pierluigi De Pascalis -
Laureato in Scienze Motorie,
è responsabile della
formazione e divulgazione
scientifica di NonSoloFitness
e professore a contratto
presso l’Università degli studi
di Foggia
(pierluigi@depascalis.net,
www.depascalis.net).
di Pierluigi De Pascalis
Di questo articolo è presente anche un video di
approfondimento al seguente link:
www.scienzaemovimento.it/video-vigoressia
Si chiama vigoressia, è un disturbo del comportamento che colpisce oltre
60.000 italiani per i quali la passione per il fitness diventa una vera ossessione,
spingendoli verso gravi rischi per la propria salute fisica ed emotiva. Non solo
Bodybuilder, risultano affetti in modo diverso anche corridori, ciclisti e amanti
degli sport estremi.
Inquadra il codice tramite
un lettore di qr-code con il
tuo smartphone o tablet per
vedere il video.
L’AVVOCATO RISPONDE
50 WWW.NONSOLOFITNESS.IT
Quandooccorreavereilcertificato
medicoperl’attivitàsportiva?
di Flavio Volontà
U
n tema di grande interesse ed attua-
lità per chi frequenti palestre e centri
sportivi è quello inerente la necessità o
meno di munirsi di un certificato me-
dico per l’attività sportiva all’atto dell’iscrizione.
Sul punto, sovente, gli stessi gestori del centro
non sono molto informati e forniscono indica-
zioni contraddittorie.
Il quadro normativo, a seguito di una serie di re-
centi interventi legislativi, può ora dirsi chiaro.
L’art. 42 bis della Legge 98/2013 (c.d. decreto
del fare) stabilisce che “Al fine di salvaguardare la
salute dei cittadini, promuovendo la pratica spor-
tiva, per non gravare cittadini e Servizio sanitario
nazionale di ulteriori onerosi accertamenti e certi-
ficazioni, è soppresso l’obbligo di certificazione per
l’attivitàludico-motoriaeamatoriale…”. Al secon-
do comma stabilisce che “I certificati per l’attivi-
tà sportiva non agonistica, di cui all’articolo 3 del
citato decreto del Ministro della salute 24 aprile
2013, sono rilasciati da….”.
Ferma la necessaria certificazione medica per
l’attività sportiva agonistica, regolamentata dal
Decreto Ministeriale 18 febbraio 1982, di cui non
mi occuperò nel presente articolo, è bene dun-
que andare a distinguere l’attività ludico-moto-
ria e amatoriale (che non necessita più di alcuna
certificazione medica) da quella sportiva non
agonistica (che necessita invece di certificazione
medica).
L’avvocato
risponde
NOTE SULL’AUTORE
Flavio Volontà
Ha studio in Torino e svolge la
professione prevalentemente in
ambito penale, avendo altresì specifica
competenza in questioni giuridiche
che riguardano lo sport e la salute, fla-
viovolonta@studiolegalegv.it – www.
studiolegalegv.it
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Pagine da scienza e movimento 1

  • 1. SCIENZAEFITNESS 5Scienza e Movimento - N°1 Gennaio-Marzo 2015 ABSTRACT L’obiettivo di questa rassegna è quello di am- pliare le conoscenze in merito all’allenamento ideomotorio, esplorandone le risposte fisiolo- giche e, più precisamente, i segnali bioelettrici che ne contraddistinguono i meccanismi. L’as- sociazione dell’elettromiografia di superficie all’immaginazione ideomotoria rappresenta un percorso di ricerca ancora assai acerbo e gli stessi studi considerati nell’ambito di questa review, dichiarano la necessità di un ulteriore approfondimento, comprovandone l’effettiva utilità verso più fronti: la possibilità di incre- mentare la forza massimale isometrica e, allo stesso tempo, corroborare la resilienza moto- ria di quei soggetti per i quali la realizzazione di un movimento risulta essere compromessa. Questo progetto verte inoltre su altre tecniche di indagine e di registrazione dei dati, quali l’e- lettroencefalografia e la stimolazione magneti- ca transcranica, al fine di raccogliere il maggior numero di informazioni possibili circa l’argo- mento-fulcro della rassegna. REVIEW:VALUTAZIONEDEGLIEFFETTI DELL’IMMAGINAZIONEIDEOMOTORIAATTRAVERSO L’ELETTROMIOGRAFIADISUPERFICIE NOTE SULL’AUTORE Dott.ssa Alessandra Calcinotto Ha conseguito la laurea a pieni voti, con menzione accademica, in scienze e tecniche avanzate dello sport, presso la Scuola Universitaria Interfacoltà di Scienze Motorie di Torino. Mail: acalcinotto@hotmail.com di Alessandra Calcinotto >>
  • 2. EDUCAZIONEMOTORIA 11Scienza e Movimento - N°1 Gennaio-Marzo 2015 INDAGINECOMPARATIVATRALAPLICOMETRIA EL’ECOGRAFIAPERLADETERMINAZIONEDELPANNICOLO ADIPOSOSOTTOCUTANEO:L’UTILIZZODIUNATABELLA COMERIFERIMENTOMETODOLOGICO. NOTE SULL’AUTORE Dr. Stefano Scarallo Dottore in Scienze delle Attività Motorie e Sportive, svolge attività professionale come Chinesiologo. email: stefanoscarallo@libero.it di Stefano Scarallo I primi tentativi di studio della composizione delle varie regioni corporee risalgono alla fine del 1800 (1) e, da allora, queste tecniche d’indagine avvengono principalmente me- diante l’utilizzo di un plicometro. In letteratura abbondano gli studi sia per quanto concerne le diverse tipologie di strumenti utilizzabili che dei metodi di misurazione applicabili, sul- la localizzazione dei punti di repere (anche al di fuori delle raccomandazioni della ISAK1 ) e sulla differenza dei risultati riscontrabili a se- conda dell’esperienza dell’operatore che ese- gue le misurazioni. Attualmente è in grande espansione anche l’interesse verso le tecniche ecografiche per la definizione dell’adipe com- ponente l’interfaccia muscolo-D.A.T. (tessuto adiposo profondo). In origine e indicativamen- te fino agli anni ‘60, le misurazioni ecografiche 1. ISAK: International Standards for Anthropometrics Assessment >>
  • 3. INTEGRAZIONESPORTIVA 21Scienza e Movimento - N°1 Gennaio-Marzo 2015 L’ormone della crescita (GH, Growth Hormone) è un polipeptide composto da 191 aminoaci- di, prodotto in una regione del nostro cervello chiamata adenoipofisi, una ghiandola deputata alla produzione di molti ormoni1,10,21 . La produ- zione di GH è influenzata principalmente da due fattori: il sonno e l’allenamento13 . Come buona parte degli ormoni ha una secrezione di tipo pulsatile, il cui picco (spike) si presenta nel- le ore notturne: dalle ore 20 della sera sino alle 4 della mattina la sua concentrazione rimane ele- vata23 . Esattamente come la maggior parte de- gli ormoni prodotti dal nostro corpo, l’ormone della crescita viene trasportato nel plasma at- traverso delle proteine specifiche che lo veico- lano verso i tessuti bersaglio: fegato, muscolo e tessuto adiposo21 . Il GHRH ipotalamico (Growth Hormone Releasing Hormone), un ormone prodotto dall’ipotalamo, stimola l’adenoipofisi a produrre ormone della crescita, insieme alla grelina acilata36 , al contrario della somatostati- na che invece inibisce il suo rilascio. ORMONEDELLACRESCITA: ESERCIZIOFISICOEALIMENTAZIONE di Giulio Merlini NOTE SULL’AUTORE Dott. Giulio Merlini Laureato magistrale con lode e menzione accademica nel 2012 in Scienze e Tecniche Avanzate dello Sport presso la SUISM Torino, Specializzando in Nutrizione e Integrazione dello Sport , Docente NonSoloFitness Allenatore e docente FIPE Piemonte giulio.merlini@ nonsolofitness.it >>
  • 4. TECNICASPORTIVA 25Scienza e Movimento - N°1 Gennaio-Marzo 2015 Considerazionisullosquat L o squat è da sempre l’esercizio di base per il potenziamento degli arti inferiori, per espri- mere ed allenare la forza del nostro corpo nel suo insieme, in quanto oltre agli arti in- feriori, eseguendo questo movimento, tutti i mu- scoli del tronco e degli arti superiori sono attivati come stabilizzatori nel gesto. Sostenere un bilanciere al petto, o dietro le spal- le, ed eseguire un piegamento sulle gambe, fare appunto uno squat, è quindi un esercizio fon- damentale per l’allenamento nello sport e nel fitness. Per questa ragione spesso viene conside- rato anche come strumento per ricerche scienti- fiche in campo sportivo. Da sempre infatti esiste un dibattito su quale sia la corretta tecnica di esecuzione di questo eserci- zio. In particolare ciò che si discute, a volte anche in modo molto animato, è quanto debba essere profondo il movimento, per garantire i migliori benefici derivanti dall’esecuzione dello squat, in quanto l’esercizio in questione è eseguibile con diversi gradi di ampiezza del movimento e ciò porta a considerevoli differenze in termini di effetti, difficoltà nell’esecuzione e risultati rag- giungibili, ma soprattutto porta i tecnici sportivi a considerazioni piuttosto varie sulla valutazione di quello che dovrebbe essere il movimento cor- retto da eseguire in allenamento. Secondo i praticanti delle diverse forme di alle- namento funzionale, oggi alla ribalta nel mondo dello sport e del fitness, è importante eseguire un movimento più profondo in quanto, l’arco di movimento (ROM) ne influenza gli effetti in ter- NOTE SULL’AUTORE Dott. Nicola Sacchi Laureato in Farmacia e Biotecnologie, si occupa professionalmente del set- tore sportivo come personal trainer, preparatore atletico, istruttore e gestore di centri fitness, è inoltre docente per i corsi di formazione di NonSoloFitness (nicola.sacchi@nonsolofitness.it, www.ultimatetraining.it). di Nicola Sacchi >>
  • 5. EDUCAZIONEMOTORIA 31Scienza e Movimento - N°1 Gennaio-Marzo 2015 Ilpiede struttura,patologieerieducazione I l piede è senz’altro uno degli organi più com- plessi del corpo umano. Valenti lo ha definito come “la conclusione logica dell’arto inferiore umano dotato di tali strutture ed animato da tali meccanismi da garantire all’uomo la stazio- ne eretta e la marcia senza il concorso di altri arti o appoggi”. È stupefacente pensare infatti come l’uomo, dotato di una massa relativamente am- pia, sia in grado di mantenersi in equilibrio in stazione eretta grazie ad una superficie di ap- poggio relativamente piccola come quella dei nostri piedi. Non è esagerato dire che ciò che più distingue l’essere umano dalle altre specie, alla pari del cervello, è proprio il piede.“Perché è pro- prio dalla possibilità di elevarsi materialmente nei confronti della terra che è nata la possibilità di elevarsi intellettualmente. E non appaia para- dossale”(Raffaele Paparella Treccia). Le modifiche che il nostro arto di appoggio ha subito durante l’evoluzione sono state notevoli e sostanziali: se dapprima il piede dell’antropo- morfe poggiava al suolo con l’intera pianta e presentava l’opponibilità dell’alluce sulle altre dita, il piede dell’uomo ha come caratteristica di- di Fabio Marino >> NOTE SULL’AUTORE Fabio Marino Laureato in Scienze delle attività motorie e sportive e laureando in Podologia, do- cente per NonSoloFitness dei corsi di Istruttore ginnastica posturale, Istruttore fitness per bambini e Istruttore fitness per la terza età. Nel 2012 ha pubblicato con Aracne editrice “Postura e attività motoria”; nel 2014 con NonSoloFitness “A scuola di salute”. Mail: fmarino2007@hotmail.it
  • 6. SCIENZAEFITNESS 37Scienza e Movimento - N°1 Gennaio-Marzo 2015 NOTE SULL’AUTORE Dott.ssa Raffaella Frisario Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive; laureanda nel corso di laurea specialistica in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate. raffaellafrisario@gmail.com Trainingfisiconellepatologie cardiovascolariemetaboliche di Raffaella Frisario L a malattia cardiovascolare rappresenta oggi la prima causa di morte nel mondo occidentale, contribuendo per il 30% alla mortalità globale contro il 13% del cancro e il 4% della broncopatia cronica. Nel corso della prima metà del secolo, i cambiamenti dello stile di vita indotti dall’urbanizzazione e dalla transi- zione da un’economia prevalentemente agricola a una industriale hanno rapidamente aumentato la percentuale delle morti per malattia cardiova- scolare, fino al 35% del totale: negli Stati Uniti e nell’intero mondo industrializzato si tratta della prima causa di morte. La percentuale di popolazione in sovrappeso od obesa è cresciuta del 5% per decade dal 1960 a oggi e la percentuale dei diabetici è raddoppiata negli ultimi 10 anni. Un gruppo di fattori di rischio che comprende: insulino–resistenza, obesità centrale, dislipide- mia, ridotta tolleranza al glucosio, ipertensione >>
  • 7. 44 WWW.NONSOLOFITNESS.IT L a vigoressia è un disturbo del comporta- mento che colpisce un numero crescente di persone in Italia, secondo il recente stu- dio di seguito riportato si stima che ne sia- no affette oltre 60.000 persone. Il problema non si esaurisce con atteggiamenti maniacali rispet- to alla propria condizione fisica, circostanza già sufficientemente grave, ma determina una serie di condotte che portano dall’isolamento sociale, alla compromissione della propria sa- lute fisica con l’impiego di un’alimentazione e regimi allenanti che nulla hanno a che vedere con il fitness e la scienza dell’allenamento. Le persone affette da vigoressia manifestano una dipendenza compulsiva dall’attività spor- tiva1 , una dipendenza così forte da poter stra- DAL WEBTRATTO DA WWW.NONSOLOFITNESS.IT 60.000italianimalatidifitness NOTE SULL’AUTORE Dott. Pierluigi De Pascalis - Laureato in Scienze Motorie, è responsabile della formazione e divulgazione scientifica di NonSoloFitness e professore a contratto presso l’Università degli studi di Foggia (pierluigi@depascalis.net, www.depascalis.net). di Pierluigi De Pascalis Di questo articolo è presente anche un video di approfondimento al seguente link: www.scienzaemovimento.it/video-vigoressia Si chiama vigoressia, è un disturbo del comportamento che colpisce oltre 60.000 italiani per i quali la passione per il fitness diventa una vera ossessione, spingendoli verso gravi rischi per la propria salute fisica ed emotiva. Non solo Bodybuilder, risultano affetti in modo diverso anche corridori, ciclisti e amanti degli sport estremi. Inquadra il codice tramite un lettore di qr-code con il tuo smartphone o tablet per vedere il video.
  • 8. L’AVVOCATO RISPONDE 50 WWW.NONSOLOFITNESS.IT Quandooccorreavereilcertificato medicoperl’attivitàsportiva? di Flavio Volontà U n tema di grande interesse ed attua- lità per chi frequenti palestre e centri sportivi è quello inerente la necessità o meno di munirsi di un certificato me- dico per l’attività sportiva all’atto dell’iscrizione. Sul punto, sovente, gli stessi gestori del centro non sono molto informati e forniscono indica- zioni contraddittorie. Il quadro normativo, a seguito di una serie di re- centi interventi legislativi, può ora dirsi chiaro. L’art. 42 bis della Legge 98/2013 (c.d. decreto del fare) stabilisce che “Al fine di salvaguardare la salute dei cittadini, promuovendo la pratica spor- tiva, per non gravare cittadini e Servizio sanitario nazionale di ulteriori onerosi accertamenti e certi- ficazioni, è soppresso l’obbligo di certificazione per l’attivitàludico-motoriaeamatoriale…”. Al secon- do comma stabilisce che “I certificati per l’attivi- tà sportiva non agonistica, di cui all’articolo 3 del citato decreto del Ministro della salute 24 aprile 2013, sono rilasciati da….”. Ferma la necessaria certificazione medica per l’attività sportiva agonistica, regolamentata dal Decreto Ministeriale 18 febbraio 1982, di cui non mi occuperò nel presente articolo, è bene dun- que andare a distinguere l’attività ludico-moto- ria e amatoriale (che non necessita più di alcuna certificazione medica) da quella sportiva non agonistica (che necessita invece di certificazione medica). L’avvocato risponde NOTE SULL’AUTORE Flavio Volontà Ha studio in Torino e svolge la professione prevalentemente in ambito penale, avendo altresì specifica competenza in questioni giuridiche che riguardano lo sport e la salute, fla- viovolonta@studiolegalegv.it – www. studiolegalegv.it >>
  • 9. Visitailnostrosito Cosa troverai sul nostro sito: CATALOGO ON-LINE - Collegandoti al sito puoi visionare nel dettaglio e acquistare gli articoli (libri, video, dvd, riviste), grazie ad un sistema di ricerca semplice ed intuitivo. APPROFONDIMENTI - Il sito è inoltre sempre aggiornato con sezioni specifiche di approfondimento su tutti gli argomenti più interessanti legati allo sport, come eventi, convegni e corsi di aggiornamento. NEWSLETTER - Iscrivendoti e dando la preferenza alla disciplina sportiva che più ti interessa potrai ricevere tutte le news al tuo indirizzo e-mail. www.calzetti-mariucci.it