Platone nella rete: cura dei contenuti e apprendimentoGianfranco Marini
cura dei contenuti e apprendimento nell'era del sovraccarico informativo e cognitivo. Teoria, risorse, applicazioni educative per la cura dei contenuti vista come: ermeneutica del web, strumento per l'aggiornamento e competenza di base nella comunicazione digitale
Fondamenti della comunicazione umana1, lezione 1 corso CAA di Giusi Castellanogiusicastellano58
Le slide della lezione 1 del corso in Comunicazione Aumentativa Alternativa di Giusi Castellano
The slides of the first lesson ; Augmentative Alternative Communication by Giusi Castellano
Platone nella rete: cura dei contenuti e apprendimentoGianfranco Marini
cura dei contenuti e apprendimento nell'era del sovraccarico informativo e cognitivo. Teoria, risorse, applicazioni educative per la cura dei contenuti vista come: ermeneutica del web, strumento per l'aggiornamento e competenza di base nella comunicazione digitale
Fondamenti della comunicazione umana1, lezione 1 corso CAA di Giusi Castellanogiusicastellano58
Le slide della lezione 1 del corso in Comunicazione Aumentativa Alternativa di Giusi Castellano
The slides of the first lesson ; Augmentative Alternative Communication by Giusi Castellano
PEACE - Formazione-intervento in tema di accoglienza ed integrazione studenti...Sergio Rossi
Sperimentazione di un ciclo formativo innovativo per le scuole superiori in tema di integrazione culturale ed accoglienza di studenti immigrati. A cura di Per Formare: Michele Giampietro, Angela Macrì, Sergio Rossi. Realizzato nell'ambito del Progetto P.E.A.C.E.
Progetto di ricerca sulla multimedialità. Partendo da esperienze di teatro e video digitali si affronta in maniera programmatica la ricerca di un sistema teoretico di analisi del "pensiero in rete". Per vivere in rete occorre pensare in rete, cambiare l'approccio alla formazione personale e alla comunicazione.
Storytelling: l'Arte del Narrare da Omero al DigitaleGianfranco Marini
Presentazione in 48 slide realizzate in occasione del corso sullo storytelling tenutosi a Gorizia presso il Palazzo del Cinema, il giorno 11/11/2016.
L'intervento affronta il tema della narrazione digitale dal punto di vista dell'apprendimento. Questi i temi principali in cui si articola la presentazione:
- digital storytelling,
- crossmedia e transmedia storytelling,
- mito e narrazione: costruzione dell'identità e manipolazione
- information overload, cura dei contenuti e narrazione
- narrazione e competenze
- "messa in scena dell'apprendimento"
- struttura narrativa: modelli e risorse
- regole per una buona storia
- caratteristiche di una "narrazione"
- processo costruzione narrazione digitale
- applicazioni
Le nuove competenze digitali:
Open Education, Social e Mobile Learning
Tre incontri online per parlarne con i docenti e i collaboratori del Laboratorio di Tecnologie dell'Educazione (UniFi), del MED e di Bibienne Editrice
http://www.insegnalo.it
http://teach4.us/new-digital-skills
PEACE - Formazione-intervento in tema di accoglienza ed integrazione studenti...Sergio Rossi
Sperimentazione di un ciclo formativo innovativo per le scuole superiori in tema di integrazione culturale ed accoglienza di studenti immigrati. A cura di Per Formare: Michele Giampietro, Angela Macrì, Sergio Rossi. Realizzato nell'ambito del Progetto P.E.A.C.E.
Progetto di ricerca sulla multimedialità. Partendo da esperienze di teatro e video digitali si affronta in maniera programmatica la ricerca di un sistema teoretico di analisi del "pensiero in rete". Per vivere in rete occorre pensare in rete, cambiare l'approccio alla formazione personale e alla comunicazione.
Storytelling: l'Arte del Narrare da Omero al DigitaleGianfranco Marini
Presentazione in 48 slide realizzate in occasione del corso sullo storytelling tenutosi a Gorizia presso il Palazzo del Cinema, il giorno 11/11/2016.
L'intervento affronta il tema della narrazione digitale dal punto di vista dell'apprendimento. Questi i temi principali in cui si articola la presentazione:
- digital storytelling,
- crossmedia e transmedia storytelling,
- mito e narrazione: costruzione dell'identità e manipolazione
- information overload, cura dei contenuti e narrazione
- narrazione e competenze
- "messa in scena dell'apprendimento"
- struttura narrativa: modelli e risorse
- regole per una buona storia
- caratteristiche di una "narrazione"
- processo costruzione narrazione digitale
- applicazioni
Le nuove competenze digitali:
Open Education, Social e Mobile Learning
Tre incontri online per parlarne con i docenti e i collaboratori del Laboratorio di Tecnologie dell'Educazione (UniFi), del MED e di Bibienne Editrice
http://www.insegnalo.it
http://teach4.us/new-digital-skills
Luciano mariani Nuovi ambienti di apprendimentoLuciano Mariani
I nuovi contesti di apprendimento richiedono, da una parte, un esame attento delle potenzialita' e criticita' degli apprendimenti informali che avvengono fuori dalla classe, e dall'altra, una presa in carico delle alfabetizzazioni, multimediali e sociali, attivate dai nuovi mezzi di informazione e comunicazione.
Internet Festival 2014: Computer che insegnano, Computer che imparano.
Slides dell'intervento di Cross Library all'Internet Festival del 11 Ottobre scorso a Pisa.Tecnologie del linguaggio per la scuola e strumenti di Digital Humanities per leggere ed esplorare i classici della letteratura.
Del cellulare in educazione. Dalla mobile literacy al mobile learningMaria Ranieri
Presentazione sul mobile learning nel quadro del ciclo di conferenze legate al master in "Le nuove competenze digitali: open education, social e mobile learning", Università di Firenze, 29/11/2012
Una logica affine di tipo relazionale tra intercultura e network sociali 2.0. Un'occasione per l'integrazione all'interno di contesti universitari
Slide presentata al RomeCamp 2008, per l'intervento video vedi http://stefanobellanda.altervista.org/?p=276
Sintesi del workshop tenutosi a Palermo il giorno 25 marzo 2017, alla presenza dei colleghi dell'Ordine dei Giornalisti e con la collaborazione di Dario Flaccovio Editore.
Relatore: Daniela Lazzaro
Seminario di Studi e Formazione Università-Scuola
"Il curricolo e oltre"
Le analisi, le strategie, i percorsi e gli strumenti per la costruzione del Curricolo elaborati e sperimentati dal Laboratorio RED - Ricerca Educativa e Didattica
Laboratorio RED, Ricerca Educativa e Didattica - CISRE, Università Ca' Foscari di Venezia
Istituto Comprensivo di Cittadella
CRUT, Centro Risorse Università Territorio di Cittadella
6 novembre 2019
Istituto Comprensivo di Cittadella (PD)
Dedicato a Umberto Margiotta
Social media as a tool for learning and teaching. Potential and current threatsStefania Manca
This invited talk was given at the NATO Strategic Communications Centre of Excellence's conference "Emerging Trends in Social Media 2022", Panel 1: Governance in the digital age: how to use social media to benefit society - Riga, 13 October 2022
Affrontare la distorsione della Shoah sui social media. Indicazioni per musei...Stefania Manca
Abusi, scuse, travisamenti e manipolazioni della storia della Shoah si possono riscontrare a tutti i livelli della società. Si tratta di un fenomeno tutt’altro che marginale: se ne possono trovare esempi nei governi che cercano di minimizzare la loro responsabilità storica, nei teorici della cospirazione che accusano gli ebrei di esagerare le loro sofferenze a scopo di lucro e negli utenti online che fanno uso di immagini e linguaggio associati alla Shoah per scopi politici, ideologici o commerciali che non hanno legami con la sua storia. Indipendentemente dalla sua forma, la distorsione della Shoah e i suoi potenziali effetti diretti o indiretti – antisemitismo, negazione della Shoah, miti cospirativi e nazionalismo estremo – hanno una dimensione e una rilevanza internazionale e pertanto richiedono una risposta internazionale. Per quanto riguarda i social media, se da un lato la loro ascesa ha permesso a individui e gruppi di connettersi a livello globale e di avere accesso istantaneo a informazioni e conoscenze, dall’altro hanno consentito l’esponenziale diffusione e la divulgazione di contenuti carichi d’odio, tra cui l’antisemitismo e la negazione e distorsione della Shoah.
A differenza della negazione della Shoah, cioè il tentativo di cancellare la Shoah dalla storia, la distorsione della Shoah giustifica, minimizza o travisa la Shoah in una varietà di modi utilizzando vari mezzi di comunicazione non sempre facilmente identificabili. Mentre vi è un ampio consenso sul fatto che la negazione della Shoah sia alimentata dall’antisemitismo, la distorsione della Shoah è considerata una forma di antisemitismo secondario o una manipolazione della storia della Shoah e della sua memoria per vari scopi. Sebbene la narrazione storica irresponsabile e abusiva possa riguardare qualsiasi evento storico, oggi il numero di mutazioni e distorsioni della storia della Shoah sta crescendo e sta progressivamente assumendo diverse forme dilaganti. Poiché non esistono misure uniche e generali contro tutte le forme di distorsione, dovranno essere attuate diverse azioni specifiche a seconda del contesto geografico o sociale.
Questo seminario si rivolge agli operatori dei musei, memoriali e archivi, ecc., impegnati in istituzioni culturali dedicati alla conoscenza e alla memoria della Shoah, con l’obiettivo di fornire indicazioni di medio e lungo periodo per combattere le forme di abuso e distorsione della Shoah sui social media.
Affrontare la distorsione della Shoah sui social media. Indicazioni per giorn...Stefania Manca
Abusi, scuse, travisamenti e manipolazioni della storia della Shoah si possono riscontrare a tutti i livelli della società. Si tratta di un fenomeno tutt’altro che marginale: se ne possono trovare esempi nei governi che cercano di minimizzare la loro responsabilità storica, nei teorici della cospirazione che accusano gli ebrei di esagerare le loro sofferenze a scopo di lucro e negli utenti online che fanno uso di immagini e linguaggio associati alla Shoah per scopi politici, ideologici o commerciali che non hanno legami con la sua storia. Indipendentemente dalla sua forma, la distorsione della Shoah e i suoi potenziali effetti diretti o indiretti – antisemitismo, negazione della Shoah, miti cospirativi e nazionalismo estremo – hanno una dimensione e una rilevanza internazionale e pertanto richiedono una risposta internazionale. Per quanto riguarda i social media, se da un lato la loro ascesa ha permesso a individui e gruppi di connettersi a livello globale e di avere accesso istantaneo a informazioni e conoscenze, dall’altro hanno consentito l’esponenziale diffusione e la divulgazione di contenuti carichi d’odio, tra cui l’antisemitismo e la negazione e distorsione della Shoah.
L’incontro permette un confronto sulle difficoltà e sui quesiti che queste tematiche pongono al mondo dell’informazione e della comunicazione.
Questo seminario si rivolge agli operatori dell’informazione e mira a diffondere le conoscenze più recenti sul tema della rappresentazione distorta della Shoah, con particolare riguardo per le forme distorsive e di abuso rintracciabili sui social media.
Affrontare la distorsione della Shoah sui social media. Indicazioni per gli i...Stefania Manca
Abusi, scuse, travisamenti e manipolazioni della storia della Shoah si possono riscontrare a tutti i livelli della società. Si tratta di un fenomeno tutt'altro che marginale: se ne possono trovare esempi nei governi che cercano di minimizzare la loro responsabilità storica, nei teorici della cospirazione che accusano gli ebrei di esagerare le loro sofferenze a scopo di lucro e negli utenti online che fanno uso di immagini e linguaggio associati alla Shoah per scopi politici, ideologici o commerciali che non hanno legami con la sua storia. Indipendentemente dalla sua forma, la distorsione della Shoah e i suoi potenziali effetti diretti o indiretti - antisemitismo, negazione della Shoah, miti cospirativi e nazionalismo estremo - hanno una dimensione e una rilevanza internazionale e pertanto richiedono una risposta internazionale. Per quanto riguarda i social media, se da un lato la loro ascesa ha permesso a individui e gruppi di connettersi a livello globale e di avere accesso istantaneo a informazioni e conoscenze, dall'altro hanno consentito l’esponenziale diffusione e la divulgazione di contenuti carichi d’odio, tra cui l'antisemitismo e la negazione e distorsione della Shoah.
A differenza della negazione della Shoah, cioè il tentativo di cancellare la Shoah dalla storia, la distorsione della Shoah giustifica, minimizza o travisa la Shoah in una varietà di modi utilizzando vari mezzi di comunicazione non sempre facilmente identificabili. Mentre vi è un ampio consenso sul fatto che la negazione della Shoah sia alimentata dall'antisemitismo, la distorsione della Shoah è considerata una forma di antisemitismo secondario o una manipolazione della storia della Shoah e della sua memoria per vari scopi. Sebbene la narrazione storica irresponsabile e abusiva possa riguardare qualsiasi evento storico, oggi il numero di mutazioni e distorsioni della storia della Shoah sta crescendo e sta progressivamente assumendo diverse forme dilaganti. Poiché non esistono misure uniche e generali contro tutte le forme di distorsione, dovranno essere attuate diverse azioni specifiche a seconda del contesto geografico o sociale.
Questo seminario si rivolge agli insegnanti di ogni ordine e grado e mira a diffondere le conoscenze più recenti sull’argomento, oltre a fornire indicazioni pratiche per supportare gli studenti nel loro percorso di apprendimento e riflessione critica sulla storia e memoria della Shoah.
Teachers’ professional development in online social networkingStefania Manca
Presentation held at EDMEDIA 2014 (Tampere, 23-26 June 2014) within the Symposium "Teachers’ Role in the SNS-Era: Different points of view from a global perspective"
Presentazione del libro "I social network nell'educazione" di Maria Ranieri e Stefania Manca (Erickson, 2013) - Webinar su Insegnalo.it, 2 Dicembre 2013
Motivations and dynamics of teachers’ engagement in social networks’ groups. ...Stefania Manca
Presentation made on 16th April 2012, during the STELLAR-SoMobNet One Day Seminar at CLTT, University of British Columbia, Vancouver. The presented research is based on Ranieri M., Manca S., Fini A. (under review). Why (and how) do teachers engage in social networks’ groups? An exploratory study on professional Facebooking and its implications for lifelong learning. Submitted to the British Journal of Educational Technology
Motivations and dynamics of teachers’ engagement in social networks’ groups. ...
Il ruolo della metafora e del linguaggio figurato negli ambienti di apprendimento basati sul web
1. XXI Summer School in Media Education “MediaEmozioni”
Il ruolo della metafora e del
linguaggio figurato negli ambienti
di apprendimento basati sul web
Stefania Manca
Istituto per le Tecnologie Didattiche
Consiglio Nazionale delle Ricerche
Genova
manca@itd.cnr.it
Corvara in Val Badia, 12 Luglio 2012
2. Riflessioni di ricerca realizzata in
collaborazione con
Manuela Delfino, ITD-CNR
e
Luca Vanin, Università di Milano-Bicocca
E con
Maria Beatrice Ligorio e Marianna Iodice,
Università di Bari
3. Metafora e linguaggio figurato
• Metafora: 1) sostituzione di una parola con un’altra il cui senso
letterale ha una qualche somiglianza col senso letterale della parola
sostituita. 2) La metafora è un costrutto mentale attraverso cui il
pensiero crea analogie fra domini differenti; l'effetto della
riorganizzazione concettuale è un avanzamento di conoscenza, in
quanto la realtà è rivista alla luce di un nuovo schema (cfr. Lakoff &
Johnson, 1980)
• Linguaggio figurato: qualunque uso iconico della lingua
finalizzato ad esprimere un significato non letterale, che vada oltre la
denotazione standard delle espressioni linguistiche. Non solo
metafore, quindi, ma anche altre figure del discorso quali iperboli,
espressioni idiomatiche, eufemismi, ecc. (Roberts & Kreuz, 1994)
4. Le funzioni della metafora negli ambienti di
apprendimento basati sul web
• Funzione cognitiva: strumento attraverso cui sviluppare
la costruzione di nuova conoscenza, supportando i
processi di discussione, comprensione ed elaborazione di
concetti
• Funzione sociale: strumento attraverso cui incoraggiare
la partecipazione negli ambienti virtuali, agevolare la
costruzione di uno spazio condiviso e la formazione di
una identità collettiva
5. Le emozioni e la loro espressione linguistica
Tra i diversi modi attraverso cui le emozioni possono essere
espresse verbalmente, la metafora e il linguaggio figurato
sono tra i più potenti di cui disponiamo:
“Oggi mi sento giù”
“Mi sento come una bomba ad orologeria”
“Sono così felice che toccherei il cielo con un dito”
……
6. Il potere della metafora e del linguaggio
figurato
La ricchezza e la concretezza sono le principali caratteristiche della metafora e del
linguaggio figurato nell’espressione delle emozioni: più un’emozione è intensa più le
metafore a essa associate tendano a essere forti (Ortony & Fainsilber,1989)
Il linguaggio figurato è così importante nella comunicazione emotiva perché riflette
con precisione il modo con cui le persone concettualizzano la complessità
emotiva (Gibbs et al, 2002)
Il linguaggio figurato contribuisce alla creazione di un clima di maggiore intimità,
agevolando la condivisione di emozioni personali: attraverso il processo di imagery,
sia l’enunciatario che descrive o suggerisce un’immagine a parole, che il lettore o
l’ascoltatore che crea un’immagine basata su quella descrizione o suggestione,
partecipano alla costruzione del significato (Tannen, 1989)
Sembra che le persone, avendo la possibilità di esprimere le proprie emozioni senza
esplicitarle, preferiscano ricorrere all’uso di metafore e di espressioni metaforiche
per descrivere la propria esperienza delle emozioni, più che per descrivere le azioni
correlate alle esperienze emotive (Fussell & Moss, 1998)
7. Comunicazione Mediata dal Computer
• Settore di studi che si occupa di indagare come creare,
modificare e scambiare informazioni, e partecipare
all’interazione sociale attraverso una rete telematica
• La CMC può essere:
Testuale Audio Video
Sincrona Es., chat Es., audio- Es., video-
conferenza conferenza
Asincron Es., posta
a elettronica,
web-forum
8. come insegnare/apprendere a distanza?
come analizzare la presenza a distanza?
quali metodi e quali strumenti per identificare e interpretare i segni
che testimoniano presenza, partecipazione e collaborazione?
come incoraggiare presenza, partecipazione e collaborazione?
come rispettare le peculiarità individuali di chi apprende in rete?
come comunicare in modo efficace a distanza?
come aiutare la formazione della comunità?
come si reagisce alla mancanza di uno spazio fisico comune?
come ci si muove alla scoperta di un ambiente virtuale?
come lo si condivide con altri?
9. CMC asincrona e testuale
Limiti Potenzialità
• maggior tempo per riflettere,
• comunicazione impoverita:
rileggere, scrivere
• poche info sul contesto
• libertà di gestione dei tempi e
• poche info sugli interlocutori
degli spazi
• poche info sulle norme di
• spazio e possibilità di
comportamento comunicazione per tutti
• assenza di info visive
• possibilità di interazione
• comunicazione orientata alla diretta con tutti
spersonalizzazione • scambi comunicativi visibili e
• “immaterializzazione percettiva” consultabili da tutto il gruppo
(Castelfranchi 2008) OCCASIONE DIDATTICA
MANCANZA DI…
10. Alcune risposte
progettazione didattica
es., attività che richiedano la collaborazione, precedute da
attività che insegnino a collaborare a distanza
es., attività di familiarizzazione e socializzazione
scelta di strumenti tecnologici
es., possibilità di analisi dei tracciati (chi ha letto cosa e
quando; numero e frequenza connessioni; num. messaggi
letti, scritti, etc.)
il caso del lettore silenzioso vs. grafomane che non legge
indagini testuali volte a indagare il lessico, le strategie, le
modalità di interazione, il fatto pragmatico, le dinamiche di
gruppo, etc.
11. Le emozioni negli ambienti di
apprendimento in rete
La ricerca si sta dimostrando sempre più
sensibile nei riguardi delle emozioni e del ruolo
importante che svolgono nell’apprendimento in
rete (Conrad, 2002; Allan & Lawless, 2003;
Wosnitza & Violet, 2005; O’Regan, 2003;
Zembylas, 2008)
12. Il linguaggio figurato e la CMC
È una delle possibili dimensioni che la lingua
scritta può assumere per esprimere l’orizzonte
emotivo di chi si trova a vivere un’esperienza di
apprendimento in rete
È un potente strumento concettuale attraverso
cui costruire nuove dimensioni del reale
13. Indagini
• Linguaggio figurato, indagato a livello quantitativo e
qualitativo
• come fenomeno spontaneo
• come fenomeno incoraggiato
• Espressione della spazialità
• Racconto e narrazione
14. Un’idea nata per caso
Corso di “Tecnologie Didattiche” (SSIS Liguria) a.a.
2002-2003
10 settimane online
57 specializzandi, 7 tutor e 10 ISV
piattaforma di CMC (Centrinity FirstClass®)
attività:
analisi di software didattico
percorso di progettazione didattica a componente
tecnologica
socializzazione e metariflessione
15. Un esempio
“Ho avuto l'impressione di far visita ad una
balera, un locale dopo una festa: lattine ovunque,
vuoti a perdere (o rendere?) ovunque, avanzi,
brandelli, scritte...... persino qualche capo di
abbigliamento che lascia intuire come la vita lì
dentro si sia consumata in ogni suo aspetto, sino
in fondo...”
16. Produzione spontanea di linguaggio figurato
2. sono stati presi in esame SOLO usi originali di
linguaggio figurato
3. analisi testuale dei messaggi inviati nelle aree
dedicate alla socializzazione e alla metariflessione
4. analisi qualitativa e quantitativa
18. Risposte alle domande di ricerca
La produzione di LM sembra
essere una tendenza
individuale
19. Categorie
Emozioni/Contesto Immagini iconiche
Io mi sento Animale
Noi ci sentiamo Oggetto
Io vedo te come Travestimento
Io vedo loro come Qualità
Noi ci vediamo come umane
Io mi muovo come Orientamento
L’ambiente CMC è
La CMC è
Il corso è Corporizzazione Dare corpo
Gli argomenti del corso Anima-zione
sono
Il computer Dare anima
22. Travestimento e orientamento
Per ora la mia barchetta non ha subito troppi intoppi ...
(II settimana)
Io durante queste attività
online mi sento un po' in
una condizione paradossale,
perché da un lato navigo
sulla barchetta di carta delle
mie competenze
informatiche, che sono
"empiriche" e improvvisate,
d'altro canto, però mi sembra di veleggiare
sicura in quest'ambiente e le attività proposte mi interessano
molto.
(II settimana)
23. Travestimento e orientamento
Ieri mi sarei servito volentieri di
una virtuale scialuppa di
salvataggio; mi sono sentito un po’
naufrago.
(II settimana)
per ora continuo a navigare,
con la speranza che il mio
naufragar in questo mar non
giunga troppo presto!
(II settimana)
24. Travestimento e orientamento
Lo dico con una certa soddisfazione: vado piano, in salita,
ma come una vecchia 500 vado convinta, a piccoli passi,
cercando di imparare sempre qualcosa di nuovo e
stupefacente; ho superato almeno in parte l'ostilità di fronte
alla tecnologia (e sono sempre stata orribilmente ANTI-
TECNOLOGICA)...
(VII settimana)
25. Travestimento e orientamento
Ok in questo tipo di attività del tutto nuova mi sento un po’
un tartarughina che va piano, piano...
(IV settimana)
26. Travestimento e orientamento
ma quanto mi piacciono i corsi on
line. La giornata sta per finire (mi
sento molto Marzullo) e nella
riconquistata quiete notturna,
mentre i figli dormono e i mariti
leggono il giornale, ecco si compie il miracolo: il ssissino
raccoglie la sua anima e scopre che ha ancora la capacità di
riflettere! non lo tiene per sè, ma lo invia, come moderno
piccione viaggiatore, via email al suo gruppo di
riflessione!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
(II settimana)
27. Travestimento e orientamento
E' come se in queste
settimane avessimo
popolato una città vuota
e deserta che ora pulsa
di vita e di traffico!
(VIII settimana)
28. Corporizzazione e anima-zione
PAZZA! Ma non sai che questi aggeggi
hanno occhi, orecchie e lingua? Non sai
che amano fare i dispettosi e sentirsi al
centro dell'attenzione (quando tutti
dicono "non capisco come mai,
eppure...")? Ovviamente scherzo (il PC
mi ha contagiata!).
(II settimana)
29. Corporizzazione e anima-zione
Lo so benissimo che questi aggeggi
hanno un'anima - alquanto perversa -
tuttavia, ho notato che il loro lato oscuro
si esalta generalmente dopo un anno di
vita.
(II settimana)
Per le benedizioni non saprei proprio, se vuoi
posso provare a guardare il fondo della tazzina del
caffè e vedere se c'è un mouse che fa
l'occhiolino...
(VIII settimana)
30. Corporizzazione e anima-zione
Insomma, la chat è stata a mio
avviso un potente fattore di
esplicitazione della presenza
sociale, una sorta di "collante" tra le
persone, oltre che un'altra finestra
attraverso cui guardarsi e provare a
"riconoscersi".
(IX settimana)
31. Corporizzazione e anima-zione
i duelli, le espulsioni, le attese: anche queste
rendono vera e viva la chat... I tempi rapidi e
ravvicinati, o lenti ed estremamente dilatati, i dialoghi
a due o i cori polifonici più o meni dissonanti, i
monologhi abusati: che tipo di emozioni passano,
traspaiono, si intuiscono, si condividono, si
nascondono? Che empatia siamo in grado di
intessere con l'altro/gli altri?
(X settimana)
33. In conclusione, il linguaggio figurato…
1. È stato un valido supporto nell’affrontare alcuni
dei problemi che le persone alla prima
esperienza di e-learning solitamente
fronteggiano: ha consentito di esprimere un
nuovo dominio dell’esperienza nei termini del
noto e familiare
2. È stato un potente indicatore di presenza
sociale
3. Può costituire una risorsa nella fase di
progettazione e conduzione di corsi online
34. “Progettare” la presenza
sociale attraverso la metafora e
il linguaggio figurato
Un contributo alla motivazione
35. La metafora per
• conferire struttura, solidità e coerenza alla proposta
didattica
• accrescere il senso di appartenenza alla comunità
• fornire la base per la distribuzione dei ruoli, la creazione
di identità e la consapevolezza delle proprie
responsabilità
• incoraggiare la partecipazione e la realizzazione di una
dimensione socio-identitaria condivisa
• diminuire la distanza emotiva e psicologica
• facilitare lo svolgimento di compiti e attività
36. Il contesto
Corso di Tecnologie Didattiche (SSIS Liguria) a.a.
2004/05
5 incontri in presenza e 12 settimane di attività
collaborativa online
95 specializzandi (dei diversi indirizzi), 1 docente
responsabile, 6 tutor, 1 aiuto tecnico
38. Messaggio di attivazione
“Il mondo online è un mare vasto, e noi nelle
prossime settimane saremo compagni di
navigazione. La meta è il porto finale.
Provate a pensarvi come navigatori. Quale
imbarcazione scegliereste per il vostro viaggio?
Nel porto sono attualmente ancorate alcune
imbarcazioni: una barca a vela, una caravella, un
motoscafo, una nave da crociera, un
peschereccio, un sommergibile e un vaporetto, a
bordo dei quali troverete ad accogliervi una
hostess o un commissario di bordo.”
41. Setting metaforico
Accolto linguisticamente dagli studenti (“mi imbarco”,
“salgo a bordo”, etc.)
Esploso ulteriormente:
individuazione di ruoli da interpretare in modo
individuale e collettivo (es., donne massaie,
maschi pescatori, turisti in vacanza, etc.)
descrizione di luoghi specifici verso cui andare/in
cui stare (es., ponte della nave, Mare del Nord,
Caraibi, etc.)
esplicitazione di azioni individuali e collettive,
legate a compiti da svolgere o ad attività di
socializzazione
42. Scegliere il peschereccio
“Ho scelto il peschereccio perché ritorna sempre in porto. Si parte al mattino
presto e si torna per vendere il pesce al mercato; farsi sei mesi su una nave
da crociera uffa, andare in barca a vela troppo aulico, il sommergibile non
solo sta via per tanto ma sta pure sott'acqua, la caravella pur essendo ideale
per un genovese genoano presenta problemi del tipo "accipicchia non vedo
la terra" o "accipicchia ho scoperto un continente nuovo ma non lo ho capito".
Per cui il peschereccio mi sembra la soluzione migliore e se poi pensi che a
stare sul peschereccio magari fai degli incontri interessanti (senza
scomodare il vangelo potrei citare la barzelletta di tu e Sharon Stone sul
peschereccio). Insomma alla fin fine questo è il mio ambiente ideale; visto
che mi sembra non si sia ancora proposto nessuno io rammendo le reti
perché senza reti non si pesca (tanto), senza pescato non si possono
cucinare ricette sopraffine e senza ricette sopraffine si fa la fine del gallo al
confine: ovvero si fanno uova apolidi, prive d'una qualsiasi nazionalità.“
43. Assumere ruoli:
cuoche, massaie, misogini, pescatori,
cucitori di reti, mozzi, sognatori, …
“A bordo del peschereccio le "massaie" ( S., G., M. ) possono
occuparsi della cucina, mentre gli impavidi uomini ( N., L. ) si
occupano di pescare. Va bene? “
“Vorrei definire bene il mio ruolo, preferisco pescare piuttosto che
cucinare, quindi mi unisco agli altri volontari.”
“Caro L. voi impavidi maschietti lavorate, ma a cucinare ci sono
anch'io!! Cerchiamo di conoscerci anche al di fuori delle classi di
concorso! Ora siamo tutti una ciurma!!”
“Adesso in cucina! L.!!!!!!!! Dove sei! Lascia a terra la tua visione
della donna come "femmina dell'uomo e signora della casa" e vieni a
sbucciare le patate, prepariamo lo stoccafisso accomodato.”
44. Discutere la metafora
“beh almeno si trova il tempo anche per qualcosa di serio
su qst cavolo di spazio del nulla che è first class. … sto
pensando che se siamo qua e tanto vale ballare allora
andiamo fino in fondo e giochiamo a fare i bravi bambini
oppure giochiamo a chi sa crearsi il più bel personaggio
l'importante è farlo morire presto per vivere nel suo
ricordo no? trovo veramente irritante lo stato delle cose e
il fatto che non siamo capaci nemmeno di ribellarci al
fatto semplice che ci trattano tutti come dei bambini che
devono scegliere barche, fare delle attività pensare che la
ssis sia la cosa più bella del mondo.”
45. La metaforizzazione degli spazi
1. riferimenti deittici spaziali
2. evoluzione temporale nell’uso di queste
espressioni
3. interpretazione delle motivazioni per
utilizzare particolari indicatori spaziali
46. Sul Peschereccio
1. « e finalmente riesco a salire sul peschereccio, spero di trovare le mie amiche pescivendole prima o poi
»
2. « Vabbè, salirò sul peschereccio. Avrei preferito qualcosa di ben fissato sulla terra, magari un
automobile. / Mi adeguerò...ma io ho paura di navigare. »
3. « se c'è posto, vorrei salire anch'io su questo bellissimo peschereccio (molto romantico, molto
letterario) perché mi ispira una vita difficile, faticosa, fatta di levatacce e lavoro notturno (non si
pescano di notte i
4. pesci?), ma vissuta da gente che non si lamenta mai, capace di sopportare qualunque cosa e che
senz’altro conosce il mare come le proprie tasche e sa riconoscere un pesce dalla forma delle pinne o
dall’espressione dell’occhio. Siete così? »
5. « Cari passeggeri del peschereccio. / Vi informo che da stasera mi sono imbarcata anche io.»
6. « non vedo l'ora di partire per una nuova avventura nei mari del nord......altro che quelli spaparanzati
sulle sdraio nella nave da crociera......non la pensate anche vi così? »
7. « Sun arrivou oua » [la proposizione è in dialetto genovese e significa “Sono arrivato ora”]
8. « il peschereccio è una barchetta un po' piccola ma ci sto anch'io, vero?!?! / giuro che non sono troppo
ingombrante!!! »
9. « Non sapevo dove mettermi, qui c'è un'aria a dir poco familiare, ho visto che siete stretti, ma tanto io
non potrò scrivere spesso perché non ho il computer così non affollerò i vostri pensieri. Non so
cucinare
10. niente, e *** lo sa, mi fanno schifo i pesci morti quando sono crudi, quindi non posso pescare,posso
guardare e stare zitta, tanto in una allegra comitiva serve uno zitto altrimenti non si sentono le parole. »
47. Racconto e narrazione
• Alcuni studenti hanno sviluppato la metafora proposta in
veri e propri racconti
esempio
• I racconti hanno consentito ai partecipanti
• di condividere i percorsi di scoperta e apprendimento
• di esprimere coinvolgimento (negativo/positivo) e
partecipazione al processo
• di violare alcune convenzioni esprimere contenuti
difficili (per es., critiche al corso) distanziandosi dai
contenuti espressi (per es., assumendo il ruolo di
narratori)
48. Il mare è calmo, quasi una tavola e noi sul nostro peschereccio stiamo
per arrivare al punto X. […] Triglia si muove lenta sul mare immobile e
la luna è l’unica nostra illuminazione.
*** urla “eccoci siamo arrivati!”
L’ecoscandaglio impazza, ci sono pesci in quantità, quello che
narravano i vecchi pescatori è vero, tutto maledettamente vero!
*** e *** gettano le reti, *** accende il faro e come per magia tutti i
pesci incuriositi vengono a galla. […] Dopo la pesca miracolosa della
notte l'equipaggio del peschereccio si sta preparando alla meritata
cena. / […]
Mentre cucio la rete un vecchio mi si avvicina e dice: "siete voi i solitari
pescatori tutti laureati?"
“si" rispondo "siamo noi, siamo l'equipaggio della triglia“
"vi avrei riconosciuto fra mille" continua il vecchio segnato nel volto e
nel fisico dalla salsedine e dal sole "voi, così bianchicci e così
imbranati, vi avrei dovuto riconoscere subito... vorrei darvi un
consiglio... voi interessarti di arte, dovreste andare a gettare le reti
all'argo in questo punto" disse mostrandomi una carta nautica.
io gli chiesi perché e lui mi disse che in quel punto anni addietro era
stato ripescato un reperto archeologico e sicuramente ce ne erano
altri, e ce lo diceva perché forse a noi interessava più quello che una
tonnellata di pesce.
49. Messaggio di attivazione – fase finale
“Vi chiediamo ora di decidere su quale imbarcazione concludere il viaggio. La
scelta potrà coincidere con quella iniziale oppure ricadere su
un'imbarcazione diversa, a seconda delle preferenze e/o delle motivazioni
maturate nel frattempo.
Una volta scelta l'imbarcazione vi chiediamo di:
- specificare i motivi che vi hanno indotto a confermare la scelta iniziale o a
modificarla;
-provare, anche insieme ai vostri compagni di viaggio, a rispondere alle
seguenti domande:
-1) cosa "portate a casa" alla fine di questa esperienza di questo viaggio
(quali nuove conoscenze, competenze, esperienze, relazioni, emozioni,
ricordi piacevoli e non)?
2) cosa avreste voluto che la vostra valigia contenesse, e che invece è
mancato?
Potrete rispondere a queste domande, oltre che con le consuete modalità di
scrittura, anche con invenzioni narrative e/o poetiche, con immagini,
fotografie, disegni, e con quanto la vostra fantasia ed immaginazione vi
suggerirà!”
50. Scegliere nuovamente
“non per paura di provare ambienti nuovi (cosa che
peraltro non mi è dispiaciuta durante il corso) ma è un po'
come quando finito il lavoro torni a casa... qui, nel corso
on-line di TD Caronte è stata la mia casa, il luogo dove
ogni frustrazione ed ogni gioia hanno trovato spazio...
perciò non posso che riconfermare la mia scelta. È
innegabile che gran parte di questo sollievo nell'aprire la
conferenza derivava dai compagni di viaggio...”
“Ho iniziato il mio viaggio su una comoda e lussuosa
nave da crociera, ideale per i neofiti del mare (della
comunicazione online). Ora mi sento più spavalda, pronta
per solcare onde di mari sconosciuti, quindi penso che la
caravella sia il natante che più si addice a questo mio
nuovo modo di comunicare.”
51. Confermare la scelta iniziale
“Per quanto mi riguarda non potevo che tornare qui, il
primo contatto con le TD, con l'ambiente CMC,il luogo
insomma dove il mio scetticismo iniziale ha cominciato a
poco a poco a vacillare...”
“Risalgo sul peschereccio per ritrovare tutti i compagni
iniziali che hanno condiviso con me l’imbarazzo e la fatica
dell’inizio, ma con il tempo le cose sono notevolmente
migliorate. Ritrovo con piacere quindi tutta la ciurma”
“Anche se é stato pericoloso e faticoso navigare nel mare
in burrasca,evviva ik peschereccio, rimango con voi.”
54. Pubblicazioni selezionate
Delfino M., Manca S. (2005). Vecchie 500, tartarughine e città che si popolano: quando il linguaggio
figurato esprime la presenza sociale, in M. Delfino, S. Manca, D. Persico, L. Sarti (a cura di), Come
costruire conoscenza in rete?, Ortona, Menabò edizioni, pp. 161-175.
Delfino M., Manca S. (2005). Tra balere e barchette di carta: linguaggio figurato e dimensione socio-
identitaria, in TD Tecnologie Didattiche, n. 35, pp. 28-41.
Delfino M. (2006). Spazio, luoghi e movimento in un ambiente di apprendimento online - Éspaces, lieux et
mouvement dans un environnement d'apprentissage sur le web, in ISDM - Informations, Savoirs,
Décisions & Médiations - International Journal of Information Sciences for Decision Making, n. 25.
Manca S., Delfino M. (2007), Learners’ representation of their affective domain through figurative language
in a web-based learning environment, in Distance Education, vol. 28, n. 1, pp. 25-43.
Delfino M., Manca S. (2007). The expression of social presence through the use of figurative language in a
web-based learning environment, in Computers in Human Behavior, vol. 23, n. 5, pp. 2190-2211.
Delfino M. (2008). How to create places with words: The role of spatial metaphors in web-based learning
environments. PhD Thesis, Università di Genova.
Delfino M., Manca S. (2009). Identity creation through words: metaphors and figurative language in web-
based learning environments, in Qwerty. Rivista interdisciplinare di tecnologia, cultura e formazione, 4 (1),
pp. 47-58.
Manca S., Vanin L. (2010). Orientamento e formazione online. La metafora come fattore aggregante, in
Cesareni D., Manca S. (a cura di), Formazione, innovazione e tecnologie, Scriptaweb, Napoli.
Iodice M., Ligorio M. B., Manca S. (2011). Metafore e apprendimento online. In Ligorio M. B., Mazzoni E.,
Simone A., Schaerf M. (a cura di), Didattica online nell’università. Teorie, esperienze e strumenti,
Scriptaweb, Napoli.