Sperimentazione di un ciclo formativo innovativo per le scuole superiori in tema di integrazione culturale ed accoglienza di studenti immigrati. A cura di Per Formare: Michele Giampietro, Angela Macrì, Sergio Rossi. Realizzato nell'ambito del Progetto P.E.A.C.E.
Slide utilizzate durante il laboratorio "Progettare ipertesti" nell'ambito del convegno "A scuola di Media Education" svoltosi all'isola d'Elba (2-3 maggio 2012)
Comportamenti d'acquisto e forme del sé: un approccio neuroscientificoAlessandro Salati
Dove nasce l'esigenza di comprare?
Per quale motivo ci capita di acquistare oggetti che raramente poi utilizziamo? Perché siamo più propensi a comprare prodotti con marchi riconosciuti, finendo inconsapevolmente vittime del potere del brand? Cosa ci spinge a idolatrare personaggi famosi senza neanche conoscerli? Cosa avviene nel cervello di soggetti durante il processo di scelta? Questo libro cerca di rispondere a queste domande inserendo il discorso sui comportamenti d'acquisto in un innovativo sfondo filosofico e psicologico
"Today’s globalised world badly needs strengthening of intercultural understanding. Within this perspective, intercultural competences (IC) are central in increasing understanding and improving relations across cultures. This represents a big challenge for institutions of Higher Education (HE), which are called to prepare students to live and work in the global arena..."
Slide utilizzate durante il laboratorio "Progettare ipertesti" nell'ambito del convegno "A scuola di Media Education" svoltosi all'isola d'Elba (2-3 maggio 2012)
Comportamenti d'acquisto e forme del sé: un approccio neuroscientificoAlessandro Salati
Dove nasce l'esigenza di comprare?
Per quale motivo ci capita di acquistare oggetti che raramente poi utilizziamo? Perché siamo più propensi a comprare prodotti con marchi riconosciuti, finendo inconsapevolmente vittime del potere del brand? Cosa ci spinge a idolatrare personaggi famosi senza neanche conoscerli? Cosa avviene nel cervello di soggetti durante il processo di scelta? Questo libro cerca di rispondere a queste domande inserendo il discorso sui comportamenti d'acquisto in un innovativo sfondo filosofico e psicologico
"Today’s globalised world badly needs strengthening of intercultural understanding. Within this perspective, intercultural competences (IC) are central in increasing understanding and improving relations across cultures. This represents a big challenge for institutions of Higher Education (HE), which are called to prepare students to live and work in the global arena..."
CM Literacy Meeting - Presentazione di F. Ciceri del libro: "Impresa futura" Complexity Institute
Per il Complexity Management Literacy Meeting 2014, Fabrizio Ciceri - Senior Advisor presso Imola Informatica ed esperto Consulente senior nell’area dell'Information Technology, partecipante alla Complexity Management Summer School 2013 e 2014 nonché al Complexity Management Winter Lab 2014 - ha presentato come Libro Consigliato
Impresa futura. Nuove prospettive per l'impresa e il management del domani, di Renato Fiocca, con contributi di Stefano Ferro ed Alberto Forchielli, pubblicato nel 2014
Luciano mariani dal prodotto al processo - il lato nascosto della competenzaLuciano Mariani
Lo scopo principale di questo contributo è di sostenere la tesi che lo sviluppo di una competenza implica e richiede un’esplorazione e una consapevolezza dei processi sottostanti i compiti attraverso i quali la competenza stessa viene sviluppata e valutata. In altre parole, oltre a che cosa ci si attende che una persona sappia e sappia fare, è importante rendersi conto di chi sia questa persona, di come proceda nell’apprendimento e di dove e perché sia chiamata ad esprimere la competenza in questione.
Questa esplorazione è tanto più necessaria perché, da un lato, si possa incoraggiare il trasferimento delle conoscenze e delle capacità dal contesto originale di apprendimento ad altre situazioni, e perché, dall’altro lato, si possa prendere in carico la sfida delle differenze individuali. Così, stili di apprendimento, intelligenze, attitudini, convinzioni, atteggiamenti e motivazioni, che tanto spesso condizionano la scelta e l’uso di opportune strategie, possono essere rivalutati come parte integrante, non più solo “nascosta”, del processo formativo.
La gestione di una rete così complessa di relazioni richiede una capacità di autoregolazione che può essere favorita da approcci didattici che, partendo dall’esperienza, facciano leva sulla metacognizione per far verbalizzare e socializzare la riflessione sulle pratiche. In tal modo, l’accresciuta consapevolezza della natura degli oggetti di studio, dei processi di apprendimento e di se stessi in quanto persone che imparano può aiutare a capire che, più che possedere una competenza, competenti si è.
N.B. La presentazione Powerpoint, insieme ad una bibliografia e a riferimenti Internet, è disponibile come documento pdf sul sito dell’autore, all’indirizzo www.learningpaths.org/competenze.htm
Pubblic speaking e metodologie didattiche innovative attraverso lo storytellingMatteo Adamoli
Workshop esperienziale per i docenti sulla competenza di parlare in pubblico attraverso la narrazione orale
Obiettivi:
1. Imparare la strategia dello storytelling durante una performance di public speaking
2. Utilizzo delle emozioni nella narrazione orale
3. Come utilizzare oggetti e materiale video in un discorso
Contenuti:
Lo storytelling è una metodologia di comunicazione attraverso cui si possono raccontare contenuti, informazioni, conoscenze a partire dalla creazione di un immaginario emozionale. Inserendosi in questo filone di ricerca l’incontro formativo toccherà le seguenti tematiche:
• Il paradigma dell’oralità
• Introduzione allo storytelling applicato al public speaking
• Gli strumenti a disposizione (in particolare il visual storytelling)
• Buone pratiche di public speaking utilizzando come fonti gli archivi di Ted, YouTube e Vimeo.
Luciano Mariani - Il lato nascosto della competenza: dal prodotto al processoLuciano Mariani
Lo scopo principale di questo contributo è di sostenere la tesi che lo sviluppo di una competenza implica e richiede un’esplorazione e una consapevolezza dei processi sottostanti i compiti attraverso i quali la competenza stessa viene sviluppata e valutata. In altre parole, oltre a che cosa ci si attende che una persona sappia e sappia fare, è importante rendersi conto di chi sia questa persona, di come proceda nell’apprendimento e di dove e perché sia chiamata ad esprimere la competenza in questione.
Questa esplorazione è tanto più necessaria perché, da un lato, si possa incoraggiare il trasferimento delle conoscenze e delle capacità dal contesto originale di apprendimento ad altre situazioni, e perché, dall’altro lato, si possa prendere in carico la sfida delle differenze individuali. Così, stili di apprendimento, intelligenze, attitudini, convinzioni, atteggiamenti e motivazioni, che tanto spesso condizionano la scelta e l’uso di opportune strategie, possono essere rivalutati come parte integrante, non più solo “nascosta”, del processo formativo.
La gestione di una rete così complessa di relazioni richiede una capacità di autoregolazione che può essere favorita da approcci didattici che, partendo dall’esperienza, facciano leva sulla metacognizione per far verbalizzare e socializzare la riflessione sulle pratiche. In tal modo, l’accresciuta consapevolezza della natura degli oggetti di studio, dei processi di apprendimento e di se stessi in quanto persone che imparano può aiutare a capire che, più che possedere una competenza, competenti si è.
Il distacco tra società e scuola può essere colmato attraverso l'applicazione didattica del costruttivismo e l'apprendimento in ambiente tecnologico web 2.0
Fondamenti della comunicazione umana1, lezione 1 corso CAA di Giusi Castellanogiusicastellano58
Le slide della lezione 1 del corso in Comunicazione Aumentativa Alternativa di Giusi Castellano
The slides of the first lesson ; Augmentative Alternative Communication by Giusi Castellano
Virtuali Autenticità. Costruire identità distintive nel mondo del webOficina d'impresa
Riuscire ad emergere e a distinguersi nella vastità del mondo del Web è una sfida difficile, ma possibile: l'importante è essere adeguati all'isola virtuale che ci può accogliere. Garantirsi il successo in questa sfida parte da una corretta e mirata strategia di Web Marketing che punti a valorizzare l'originalità e l'unicità e a massimizzare i ritorni degli investimenti attraverso una scelta critica degli strumenti Web più idonei: social network, siti web, newsletter, APP.
La breve presentazione contiene considerazioni sul rapporto tra Start-up e Aziende nell'approccio al cambiamento, con l'introduzione di due strumenti originali di analisi: le "piramidi del cambiamento-innovazione" e la "macchina del cambiamento". Lo scopo dell'autore, Sergio Rossi, è cercare di ridurre le asimmetrie tra i due attori ed accrescere proficuamente la cooperazione.
Le proposte di cambiamento in azienda, incluse quelle legate alla ecosostenibilità ambientale, non vengono accettate solo se necessarie: devono essere anche desiderabili. Per esserlo devono essere funzionali (perlomeno nel breve periodo) alle strategie d'impresa che rispondono a problemi più profondi, molto vicini al core business aziendale.
L'intervento tenta di indicare una strada percorribile per accrescere le probabilità di successo nel proporre una innovazione. Il materiale serve da base per le fasi conclusive del secondo Laboratorio QB LAB 2015, organizzato da Manageritalia.
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Luciano mariani dal prodotto al processo - il lato nascosto della competenzaLuciano Mariani
Lo scopo principale di questo contributo è di sostenere la tesi che lo sviluppo di una competenza implica e richiede un’esplorazione e una consapevolezza dei processi sottostanti i compiti attraverso i quali la competenza stessa viene sviluppata e valutata. In altre parole, oltre a che cosa ci si attende che una persona sappia e sappia fare, è importante rendersi conto di chi sia questa persona, di come proceda nell’apprendimento e di dove e perché sia chiamata ad esprimere la competenza in questione.
Questa esplorazione è tanto più necessaria perché, da un lato, si possa incoraggiare il trasferimento delle conoscenze e delle capacità dal contesto originale di apprendimento ad altre situazioni, e perché, dall’altro lato, si possa prendere in carico la sfida delle differenze individuali. Così, stili di apprendimento, intelligenze, attitudini, convinzioni, atteggiamenti e motivazioni, che tanto spesso condizionano la scelta e l’uso di opportune strategie, possono essere rivalutati come parte integrante, non più solo “nascosta”, del processo formativo.
La gestione di una rete così complessa di relazioni richiede una capacità di autoregolazione che può essere favorita da approcci didattici che, partendo dall’esperienza, facciano leva sulla metacognizione per far verbalizzare e socializzare la riflessione sulle pratiche. In tal modo, l’accresciuta consapevolezza della natura degli oggetti di studio, dei processi di apprendimento e di se stessi in quanto persone che imparano può aiutare a capire che, più che possedere una competenza, competenti si è.
N.B. La presentazione Powerpoint, insieme ad una bibliografia e a riferimenti Internet, è disponibile come documento pdf sul sito dell’autore, all’indirizzo www.learningpaths.org/competenze.htm
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Obiettivi:
1. Imparare la strategia dello storytelling durante una performance di public speaking
2. Utilizzo delle emozioni nella narrazione orale
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Lo storytelling è una metodologia di comunicazione attraverso cui si possono raccontare contenuti, informazioni, conoscenze a partire dalla creazione di un immaginario emozionale. Inserendosi in questo filone di ricerca l’incontro formativo toccherà le seguenti tematiche:
• Il paradigma dell’oralità
• Introduzione allo storytelling applicato al public speaking
• Gli strumenti a disposizione (in particolare il visual storytelling)
• Buone pratiche di public speaking utilizzando come fonti gli archivi di Ted, YouTube e Vimeo.
Luciano Mariani - Il lato nascosto della competenza: dal prodotto al processoLuciano Mariani
Lo scopo principale di questo contributo è di sostenere la tesi che lo sviluppo di una competenza implica e richiede un’esplorazione e una consapevolezza dei processi sottostanti i compiti attraverso i quali la competenza stessa viene sviluppata e valutata. In altre parole, oltre a che cosa ci si attende che una persona sappia e sappia fare, è importante rendersi conto di chi sia questa persona, di come proceda nell’apprendimento e di dove e perché sia chiamata ad esprimere la competenza in questione.
Questa esplorazione è tanto più necessaria perché, da un lato, si possa incoraggiare il trasferimento delle conoscenze e delle capacità dal contesto originale di apprendimento ad altre situazioni, e perché, dall’altro lato, si possa prendere in carico la sfida delle differenze individuali. Così, stili di apprendimento, intelligenze, attitudini, convinzioni, atteggiamenti e motivazioni, che tanto spesso condizionano la scelta e l’uso di opportune strategie, possono essere rivalutati come parte integrante, non più solo “nascosta”, del processo formativo.
La gestione di una rete così complessa di relazioni richiede una capacità di autoregolazione che può essere favorita da approcci didattici che, partendo dall’esperienza, facciano leva sulla metacognizione per far verbalizzare e socializzare la riflessione sulle pratiche. In tal modo, l’accresciuta consapevolezza della natura degli oggetti di studio, dei processi di apprendimento e di se stessi in quanto persone che imparano può aiutare a capire che, più che possedere una competenza, competenti si è.
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La breve presentazione contiene considerazioni sul rapporto tra Start-up e Aziende nell'approccio al cambiamento, con l'introduzione di due strumenti originali di analisi: le "piramidi del cambiamento-innovazione" e la "macchina del cambiamento". Lo scopo dell'autore, Sergio Rossi, è cercare di ridurre le asimmetrie tra i due attori ed accrescere proficuamente la cooperazione.
Le proposte di cambiamento in azienda, incluse quelle legate alla ecosostenibilità ambientale, non vengono accettate solo se necessarie: devono essere anche desiderabili. Per esserlo devono essere funzionali (perlomeno nel breve periodo) alle strategie d'impresa che rispondono a problemi più profondi, molto vicini al core business aziendale.
L'intervento tenta di indicare una strada percorribile per accrescere le probabilità di successo nel proporre una innovazione. Il materiale serve da base per le fasi conclusive del secondo Laboratorio QB LAB 2015, organizzato da Manageritalia.
Dalle forme di innovazione (di prodotto, processo, organizzazione, marketing) che non richiedono oramai spiegazioni si sviluppa un discorso sui comportamenti organizzativi che la facilitano e ne mantengono nel tempo gli effetti. I QB Manager sono a tutti gli effetti degli agenti di cambiamento che introducono in azienda un nuovo livello di osservazione trasversale agli altri basato scientificamente e sul measurement. La fase di maturità si produce a causa di un lavoro di facilitazione degli agenti di innovazione sotto alcune spinte contingenti: l'arena competitiva, i cambiamenti culturali, i fattori economici. I cambiamenti dell'ecosostenibilità non si traducono in un big bang, richiedono tempo e fiducia, come quella che si ripone in un'idea innovativa foriera di vantaggi per l'azienda e la comunità. Altri ingredienti sono necessari, come la percezione di coerenza e l'ingaggio interno ed esterno. L'azione dell'agente di cambiamento QB Manager riesce persino ad allenare un'organizzazione al cambiamento.
Prima di due lezioni previste dalla II edizione del QBLAB diretto da Manageritalia Roma.
2. La sperimentazione è stata condotta all’interno del Progetto P.E.A.C.E. - Procedure Educative e
di Accoglienza dei Cittadini in Europa - programma comunitario Comenius Regio - settore
della cooperazione transnazionale.
Ha coinvolto in totale 14 persone tra formatori, docenti e personale amministrativo di CFP
(“N.Campanella” e “S. Tosi”) e Istituti Superiori (“De Pinedo” e “Rossellini”) di Roma.
E’ stata realizzata in base alla metodologia francese EDA (Èveil -Débat - Approfondissement -
Action) del partner francese Crysalis.
Lo scopo è stato quello di capire come migliorare il clima collaborativo ed accrescere le
competenze di allievi ed addetti ai lavori per facilitare l’integrazione degli studenti stranieri
Presentazione della traccia dei lavori e dei risultati conseguiti.
Le attività sono state dirette da Michele Giampietro con la collaborazione di Angela Macrì e
Sergio Rossi dell’Associazione Per Formare www.performare.eu
5. Sul cosa possiamo fare per superare la
diffidenza?
No privilegi /parità
Lavorare su…
www.performare.eu
6. Esercitazione:
Comunicazione non verbale in situazione di
accoglienza
Immagine: Per riconoscersi basta uno sguardo, dal corto “Stella” di Gabriele Salvatores
www.performare.eu
9. La competenza interculturale
Si riferisce all’efficacia e all’appropriatezza degli individui nelle relazioni
interculturali e alla loro capacità di comprendere la realtà e quindi,
l’esperienza della differenza in maniera più complessa
Milton Bennett sostiene la necessità di dotarci di:
Skillset
Mindset Le competenze e le
La visione del mondo conoscenze pratiche
È una condizione che ha alla base l’assunto L’abilità di usare dei framework utili nelle
di riconoscimento della differenza e il situazioni interculturali ad imparare, e
mantenimento di un atteggiamento identificare le aree di potenziale
positivo verso la stessa incomprensione e scegliere il
comportamento più appropriato
www.performare.eu
10. Gli elementi culturali
Elementi soggettivi:
Elementi oggettivi: (di natura affettiva)
(di natura cognitiva) 1. Educazione dei bambini
1. Storia 2. Concezione della giustizia
2. Il sistema politico 3. Definizione del gusto
3. Le strutture grammaticali di 4. Il significato della bellezza
una lingua 5. Credenze e valori appresi
Tali elementi mettono in discussione i
propri modelli per poter comprendere la
prospettiva altrui
www.performare.eu
11. Il modello dinamico di sensibilità interculturale
(Milton Bennet)
Descrive la sensibilità interculturale come “una costruzione della realtà
che si adegua progressivamente ad accogliere la differenza culturale che è
alla base dello sviluppo evolutivo”
Esperienza della differenza
Negazione Difesa Minimizzazione Accettazione Adattamento Integrazione
Fasi Etnocentriche Fasi Etnorelative
Ogni stadio è caratterizzato da una sua visione del mondo
www.performare.eu
12. Fasi etnocentriche
Sono legate a manifestazioni dell’assunto primario di “centralità” della propria
esperienza rispetto a quella degli altri
Uso degli stereotipi per denigrare.
Negazione Mancanza di informazioni. Mancanza di
categorie su cui costruire la differenza. Uso
della separazione
Riconoscimento dell’esistenza della
diversità. Uso di stereotipi negativi per gli
Difesa altri stereotipi positivi per se stessi. Uso del
noi e del loro. Denigrazione della propria
cultura in favore di un’altra
Costruire la differenza minimizzando gli
Minimizzazione scarti. Gli altri esistono, hanno alcune
diversità, ma in fondo sono simili a noi
www.performare.eu
13. Fasi etnorelative
Rappresenta un cambiamento nel significato che attribuiamo alla differenza. La paura
dell’altro scompare e ci si sforza non di preservare categorie, ma di elaborarne di nuove
Accettazione della differenza di
comportamento Gli individui riconoscono la differenza, la
rispettano e la apprezzano, interpretano i
Accettazione comportamenti all’interno del contesto di
riferimento
Accettazione della differenza di
valore
Competenza interculturale associata
Adattamento all’intenzione ad assumere la prospettiva
dell’altro, per costruire una terza categoria
Integrazione Creare una nuova identità attraverso una
nuova composizione degli elementi
www.performare.eu
19. Cooperazione
• Cooperazione è reciproca Adozione di scopi
personali e di scopi comuni
• Cooperazione è una Credenza fiduciaria del trustor
sulla mente del trustee (una “teoria” sulla mente del
partner), ma anche sull’ambiente in cui si compiono
le azioni.
(fonte: R. Conte e C. Castelfranchi, 2000)
www.performare.eu
20. Fiducia
• Aspettativa positiva verso l’altro, maturata in
presenza di rassicuranti credenze personali di
natura cognitiva o emotiva (S. Rossi, 2008)
www.performare.eu
21. Modi di cooperazione
• Cooperazione funzionale
Liv. maturità della cooperazione
• Cooperazione orchestrata
• Cooperazione deliberata
• Cooperazione accidentale
Nostra elaborazione sulla base di Mutti, 1998
www.performare.eu
23. Il percorso compiuto…
Emozioni
Cosa ti richiama il
filmato? Lavorare su …
EVEIL
Cosa facilita e
ostacola l’incontro
con l’altro
www.performare.eu
24. …Il percorso compiuto…
Modello dinamico di
sensibilità
interculturale
Comunicazione FORMAZIONE
non verbale
INTERCULTURA
Emozioni Elementi culturali
www.performare.eu
25. …Il percorso compiuto…
Modello cooperativo
basato sulla fiducia
Credenze
FORMAZIONE
COOPERAZIONE
Adozione Aspettative fiduciarie
26. Outcome: le nuove “competenze naturali”
Capacità di Credenze
discutere limitanti Ruolo
Emozioni
Intercultura
Comuni-
fiducia e
cazione
coopera-
non
Emozioni zione
verbale Intercultura
A.Macrì, M.Giampietro, S.Rossi, 2013
www.performare.eu
27. Outcome: il quadrante della
collaborazione in tema di intercultura
Funzionale
COOPERAZIONE
Orchestrata
Deliberata
Accidentale
Assenza
INTERCULTURA
Negazione Difesa Minimizzazione Accettazione Adattamento Integrazione
A.Macrì e S.Rossi, 2013
www.performare.eu
28. …Action
Le priorità e le azioni da compiere
Aree del Protocollo di Accoglienza
0. Pre-Accoglienza 4. Area Sociale (Rapporti e collaboraz.
1.Amministrativa e burocratica 2. Area Comunicativa e relazionale dell’istituzione scolastica e formativa con il
territorio)
2.Comunicativa e relazionale 2.1 Formazione figure di interfaccia
4.1 Rapporti con CTP
3.Educativo–didattica 2.2 Commissione accoglienza
4.2 Rapporti con altre scuole:
4.Sociale 2.3 Mediazione culturale
4.2.1 Rapporti con Scuole Polo
2.4 Comunicazione con la famiglia dell'alunno
4.2.2 Rapporti con altre scuole del territorio
0. Area Pre-Accoglienza 2.5 Informazioni all'utente su:
4.3 Rapporti con CFP del territorio
0.1 Materiale informativo cartaceo/digitale 2.5.1 Organizzazione scolastica
4.4 Rapporti con Istituzioni (Municipio,
multilingue su percorsi formativi e sbocchi 2.5.2 Incontri scuola-famiglia
Comune, ecc.)
professionali 2.5.3 Modalità di valutazione delle competenze
4.5 Rapporti con Associazioni per e di
0.2 Materiale multilingua sul sistema 2.6 Comunicazione non verbale
Immigrati
scolastico italiano
4.6 Rapporti con mediatori culturali
0.3 Materiale sistemi scolastici paesi terzi 3. Area Educativo–didattica 4.7 Rapporti con esperti
3.1 Preparazione del primo colloquio 4.8 Formazione alle nuove "competenze
1. Area Amministrativa e burocratica 3.2 Colloquio post-iscrizione per accertamento competenze naturali" dei docenti e non (Comunicazione
1.1 Iscrizione e abilità non verbale, Emozioni, Intercultura,
1.2 Raccolta documentazione: 3.3 Valutazione delle competenze dell'alunno Cooperazione fiduciaria)
1.2.1 Documentazione anagrafica 3.4 Proposta di assegnazione alla classe
1.2.2 Documentazione sanitaria 3.5 Monitoraggio del percorso di apprendimento
1.2.3 Documentazione scolastica 3.6 Orientamento
1.2.4 Altra documentazione (event.) 3.7 Educazione interculturale
3.8 Insegnamento italiano L2
3.9 Formazione del personale scolastico:
3.9.1 Formazione sui metodi di intercultura
3.9.2 Formazione all'insegnamento dell'Italiano L2
3.9.3 Formazione su Orientamento
3.9.4 Formazione sulla valutazione delle competenze
3.10 Formazione degli alunni alle nuove "competenze
naturali" (Emozioni, Capacità di discutere, Credenze www.performare.eu
limitanti, Intercultura)
29. Contatti
Formazione Professionale “Simonetta Tosi”
Immagini tratte dai lavori degli allievi del Centro di
progettazione@performare.eu
angelamacrì@performare.eu
sergiorossi@performare.eu
Associazione Per Formare
Via Imera 2 – 00183 – ROMA
Tel. +39 06.48906884
www.performare.eu