Abusi, scuse, travisamenti e manipolazioni della storia della Shoah si possono riscontrare a tutti i livelli della società. Si tratta di un fenomeno tutt’altro che marginale: se ne possono trovare esempi nei governi che cercano di minimizzare la loro responsabilità storica, nei teorici della cospirazione che accusano gli ebrei di esagerare le loro sofferenze a scopo di lucro e negli utenti online che fanno uso di immagini e linguaggio associati alla Shoah per scopi politici, ideologici o commerciali che non hanno legami con la sua storia. Indipendentemente dalla sua forma, la distorsione della Shoah e i suoi potenziali effetti diretti o indiretti – antisemitismo, negazione della Shoah, miti cospirativi e nazionalismo estremo – hanno una dimensione e una rilevanza internazionale e pertanto richiedono una risposta internazionale. Per quanto riguarda i social media, se da un lato la loro ascesa ha permesso a individui e gruppi di connettersi a livello globale e di avere accesso istantaneo a informazioni e conoscenze, dall’altro hanno consentito l’esponenziale diffusione e la divulgazione di contenuti carichi d’odio, tra cui l’antisemitismo e la negazione e distorsione della Shoah.
L’incontro permette un confronto sulle difficoltà e sui quesiti che queste tematiche pongono al mondo dell’informazione e della comunicazione.
Questo seminario si rivolge agli operatori dell’informazione e mira a diffondere le conoscenze più recenti sul tema della rappresentazione distorta della Shoah, con particolare riguardo per le forme distorsive e di abuso rintracciabili sui social media.
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Affrontare la distorsione della Shoah sui social media. Indicazioni per giornalisti, operatori dell’informazione e della comunicazione
1. IHRA Grant # 2020-792
Affrontare la distorsione della Shoah sui social media.
Indicazioni per giornalisti, operatori dell’informazione e della
comunicazione
Silvia Guetta
Dipartimento di Scienze della Formazione, Lingue, Interculture,
Letterature e Psicologia, Università di Firenze
Stefania Manca
Istituto per le Tecnologie Didattiche - CNR
6 Luglio 2022
https://www.holocaust-socialmedia.edu
Grant # 2020-792
2. Countering Holocaust
distortion on social media:
Promoting the positive use
of Internet social
technologies for teaching
and learning about the
Holocaust
Focus sui social media come tecnologia positiva per
contrastare la distorsione della Shoah
Ipotesi di lavoro:
I social media possono contribuire ad ampliare la
conoscenza della Shoah e ad aumentare la
consapevolezza delle molte forme di distorsione della
Shoah, soprattutto tra le giovani generazioni.
Obiettivo: Identificare le potenzialità e i limiti dell'uso
dei social media per la conoscenza storica e la
memoria della Shoah
Risultati: Linee guida e buone pratiche per
l'apprendimento professionale dei curatori museali e
dei social media manager dei musei e dei memoriali
della Shoah
Contesto: Una decina di musei e memoriali della
Shoah in due paesi (Italia e Germania)
Duration: 1 September 2020 - 31 August 2022 (24 months)
Funded under the 2020 IHRA Grant Projects Program - IHRA
Grant # 2020-792; IHRA Grant Strategy 2019-2023, line 2
“Countering distortion”
3.
4. Concetti di
partenza
• Negazionismo e distorsione
• La distorsione della Shoah secondo
l’IHRA
• Le politiche della memoria e i
fenomeni di distorsione
• Limitazioni attuali e raccomandazioni
• Esempi positivi di uso dei social media
5. Il negazionismo della Shoah (IHRA)
• E’ l’affermazione propagandistica che nega la realtà storica e la portata dello
sterminio degli ebrei perpetrato dai nazisti e dai loro complici durante la Seconda
Guerra Mondiale
• Si riferisce specificamente a qualunque tentativo teso a sostenere che la Shoah
non abbia avuto luogo
• Può includere il negare o mettere in dubbio pubblicamente l’uso dei principali
meccanismi di distruzione (quali camere a gas, fucilazione di massa, morte per
fame e tortura) o l’intenzionalità del genocidio del popolo ebraico
• E’ espressione di antisemitismo = è un modo per esonerare il nazionalsocialismo
e l’antisemitismo da colpe o responsabilità nel genocidio del popolo ebraico e
colpevolizzare gli ebrei stessi
6. Che cos’è la distorsione della Shoah
• La distorsione della Shoah giustifica, minimizza o travisa la Shoah attraverso vari media e
in una varietà di modi che non sono sempre facilmente identificabili
• E’ spesso considerata una forma di antisemitismo secondario e di manipolazione della
storia della Shoah e della sua memoria per vari scopi
• - Governi che cercano di minimizzare la loro responsabilità storica
- teorici della cospirazione che accusano gli ebrei di esagerare le loro sofferenze a scopo
di lucro
- utenti online che fanno uso di immagini e linguaggio associati alla Shoah per scopi
politici, ideologici o commerciali che non hanno legami con la sua storia
- …
7.
8. La distorsione della Shoah secondo l’IHRA
Gli sforzi internazionali tesi a
giustificare o minimizzare
l’impatto della Shoah o i suoi
elementi principali, inclusi i
collaboratori e gli alleati della
Germania nazista
Lo sminuire in modo
macroscopico il numero delle
vittime della Shoah,
contraddicendo fonti
attendibili
I tentativi di accusare gli
ebrei di aver causato il loro
stesso genocidi
Le dichiarazioni che ritraggono la Shoah come un evento
storico positivo. Possono suggerire che la Shoah non è
andato abbastanza avanti nel realizzare il suo obiettivo
di una “soluzione finale della questione ebraica”
I tentativi di offuscare la responsabilità
della fondazione dei campi di
concentramento e di sterminio concepiti e
gestiti dalla Germania nazista incolpandone
altre nazioni o gruppi etnici
9. Sforzi intenzionali di giustificare
o minimizzare l’impatto della
Shoah o dei suoi principali
protagonisti, inclusi
collaborazionisti e alleati della
Germania nazista come l’Italia
fascista
Generale minimizzazione
del numero di vittime della
Shoah in contraddizione
con le fonti ufficiali
Tentativi di incolpare gli
ebrei per aver causato il
proprio genocidio
Affermazioni che definiscono la
Shoah come un evento storico
positivo… lasciando sottinteso
che esso non abbia portato a
termine l’obiettivo di “soluzione
finale della questione ebraica”
Tentativi di minimizzare la
responsabilità della Germania
nazista nel creare campi di
concentramento e di morte,
dando la colpa ad altri Paesi o
gruppi etnici
Accusare gli ebrei di “usare”
la Shoah per ricavarne
qualcosa
L’uso del termine “Olocausto” o “Shoah” per
riferirsi ad eventi o concetti che non sono
collegati in alcun modo al genocidio della
comunità ebraica europea e nordafricana da
parte della Germania nazista e dei suoi
partner fascisti e estremamente nazionalisti e
altri collaboratori nel periodo che va dal 1941
al 1945
Manipolazioni della storia
della Shoah sponsorizzate da
uno Stato per seminare
discordia politica all’interno o
all’esterno dei confini
nazionali
Trivializzare le responsabilità
o perfino onorare il retaggio
storico di organizzazioni o
persone complici di crimini
della Shoah
L’uso su forum online e offline
di linguaggio e immagini
associate alla Shoah per scopi
politici, ideologici o
commerciali che non sono
legati alla sua storia
10. Le politiche
della
memoria e
i conflitti di
memorie
Proliferazione di attività pubbliche legate alla
memoria della Shoah
Spostamento dalle memorie nazionali alle memorie
locali e transnazionali
La Shoah come uno dei miti fondativi europei
La Shoah come paradigma o modello attraverso cui
presentare altri genocidi o traumi storici
L’allargamento dell’Europa ad Est e i conflitti di
memorie
La distorsione della Shoah come fenomeno globale
e locale
11. Problematiche attuali
Disallineamento tra i
dibattiti degli studiosi e
le conoscenze del
pubblico
Mancanza di una
conoscenza comune di
base degli eventi e dei
fatti storici nei diversi
Paesi
Fuoco apparentemente
incentrato sul ricordo e
la commemorazione
piuttosto che sull'offerta
di contenuti storici
Materiali generalmente
non adatti alle giovani
generazioni
Interazione bidirezionale
limitata con gli utenti dei
social media
Mancanza di competenze
specifiche per affrontare
i problemi di distorsione
sui media digitali
13. Cosa fare?
Focus sulle specificità nazionali o locali della
distorsione della Shoah
Identificare la differenza tra distorsione
intenzionale e distorsione dovuta alla
mancanza di conoscenza
Ampliare la conoscenza storica della Shoah
Conoscere e rivolgersi al pubblico target (più
giovane)
14. Alcune misure
Adattare e tradurre i materiali e gli strumenti disponibili
Fornire raccomandazioni ed esempi per analogie o confronti legittimi
Fornire supporto nell'individuazione delle fake news e nello sviluppo di
un'alfabetizzazione digitale critica degli studenti
Fornire materiali o risorse per ulteriori approfondimenti sulla base di un episodio
distorsivo
Risorse per la verifica dei fatti: USHMM, Yad Vashem, Memoriale e Museo di
Auschwitz-Birkenau
15. Ma
soprattutto…
• Indagare i preconcetti e i pregiudizi degli
studenti
• Sollevare domande e non sensi di colpa
• Evitare la retorica e i toni emotivi
• Promuovere e incrementare la cultura
digitale del ricordo
• Provare cose nuove! Usare le nuove forme
tecnologiche dei social media per esprimere
e condividere le idee degli studenti
Thank you very much for this introduction, thank you very much for having me. It’s an honour to be here.
So, today I’m going to share with you some of the results from the project "Countering Holocaust distortion on social media: Promoting the positive use of Internet social technologies for teaching and learning about the Holocaust”. The project is funded by the International Holocaust Remembrance Alliance and we expect to complete the activities by September 2022.
Aim of the project is to provide insights and recommendations on how Holocaust museums and memorials can play a key role in safeguarding the relevant historical record and provide factually correct information about the Holocaust. In this sense, rather than focusing on how social media can amplify distortion, anti-Semitism and hate speech, we have adopted a perspective according to which social media may contribute to expand Holocaust knowledge especially among the younger generations.
The context of the research is a dozen Holocaust museums and memorials located in Italy and Germany and the final goal is to identify guidelines and best practice for professional learning of museum curators.
Thank you for your attention. For more project results, I invite you to take a look at the reports and publications you will find on the project website.