Estratto del libro in corso di pubblicazione: Luca Marescotti, L'urbanistica e il piccolo pianeta, a supporto del modulo 008 delle slide per la Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio
la prima parte su un laboratorio pedagogico-didattico tenuto da me per l'Università degli Studi di Catania al fine di educare/formare al tema della sostenibilità ambientale e come coinvolgere gli studenti dalla scuola dell'infanzia alle secondarie
la prima parte su un laboratorio pedagogico-didattico tenuto da me per l'Università degli Studi di Catania al fine di educare/formare al tema della sostenibilità ambientale e come coinvolgere gli studenti dalla scuola dell'infanzia alle secondarie
Crisi economica, disastri ambientali, inquinamento, povertà, carestie, guerre, disoccupazione, violenza, riscaldamento globale, immigrazione, deforestazione, globalizzazione: problemi e fenomeni della nostra epoca moderna. Questioni da affrontare separatamente? Utilizzando la crescita economica e lo sviluppo dell’industria e della tecnologia come unico mezzo per garantire un futuro migliore agli uomini? Economia, politica, religione, cultura, ambiente: sfere della vita umana da considerare indipendenti l’una dall’altra? Felicità, benessere, dignità: parole che hanno ancora un senso?
Il testo affronta le grandi questioni della nostra società partendo dalle fondamenta e costruendo una teoria tecnica e una culturale per un cambiamento radicale e globale su tutti i fronti. Una proposta chiara, pratica ed essenziale per la felicità di tutti gli esseri umani e non solo.
Firenze, ottobre 2010
Sustainability from the Rio conference to the recent technologies. Ecological footprint and waste management. A seminar during the Selvatica Event in Biella. Palazzo Gromo Losa.
Lunedì 25 gennaio 2016 si è tenuto al Cinema Grotta di Sesto Fiorentino l'iniziativa pubblica organizzata dalle Mamme NO Inceneritore dal titolo "Inceneritore di Firenze: cosa possiamo ancora fare? Nessun rischio evitabile è accettabile".
All’incontro sono intervenuti diversi relatori che hanno illustrato i rischi sulla salute dei cittadini, le alternative possibili e di successo già in atto in diverse realtà italiane ed estere e il ricorso al Tar:
- ANNIBALE BIGGERI – Professore Ordinario di Statistica Medica, Dipartimento di Statistica, Informatica, Applicazioni “G. Parenti” Università di Firenze.
- CLAUDIO TAMBURINI – Avvocato, Coordinamento Comitati della Piana
- ROSSANO ERCOLINI – Presidente Zero Waste Italy
- DON DANIELE BANI – Parroco di San Martino (Sesto Fiorentino)
Di seguito le slide della presentazione di DON DANIELE BANI dal titolo: "La tutela dell’ambiente nell’enciclica Laudato Si”
Per l'occasione il Cinema Grotta era strapieno di persone dentro e fuori la sala. Oltre 800 persone erano presenti al Cinema, a cui si sono aggiunte circa 400 persone che hanno seguito l'evento in diretta streaming.
Foreste che proteggono, foreste da proteggereWWF ITALIA
Come illustrato nel dossier WWF Italia ‘Foreste che proteggono, foreste da difendere’, pubblicato a chiusura della campagna foreste, l’80% della diversità biologica terrestre del Pianeta è custodito nelle foreste, ambienti la cui difesa è cruciale non solo per 1,6 miliardi di persone che dipendono direttamente da questi per cibo, farmaci ed altri risorse vitali, ma anche per chi vive lontano, a migliaia di chilometri, dalle foreste.
In collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, della tutela del Territorio e del Mare e UNEP il programma ambiente delle Nazioni Unite.
Sviluppo sostenibile: "GLI ITALIANI E LO SVILUPPO SOSTENIBILE" ricerca realizzata da CE&CO per ecoseven. Con questa ricerca, ci siamo quindi posti l’obiettivo di verificare, presso un campione di cittadini italiani: - quanto il tema dello sviluppo sostenibile sia sentito e come venga declinato; - quali siano, tra i comportamenti considerati importanti per contribuire in prima persona allo sviluppo sostenibile.
Gli impatti umani sull'ambiente. Una premessa alla valutazione economica dei servizi ecologici.
Finora per le esercitazioni del corso “Progettazione ecologica per la qualità ambientale” ho esposto:
Alcuni aspetti della VAS e del Pgt Vigevano 2010
Alcuni aspetti dei sistemi di misurazione della qualità dell'aria-acqua-suolo.
E ora allarghiamo la visione sugli impatti a scala vasta
Human Impacts on environment: a forward to understand ecoservices economic assessments.
So far for the exercises of the course "Progettazione ecologica per la qualità ambientale" I explained:
Some aspects of the SEA and the Pgt-Piano di governo del territorio of Vigevano Municipality 2010
Some aspects of the measurement systems of air quality-water-soil .. And now we expand the vision on the impacts on a large scale
Impatto ambientale e sviluppo sostenibile - Francesco CufariImage Line
Un incontro tecnico a Rizziconi (Rc) per scoprire la fertilizzazione completa per via fogliare e le nuove tecniche di potatura verde per il kiwi | Relazione di Francesco Cufari, divulgatore Arssa
Crisi economica, disastri ambientali, inquinamento, povertà, carestie, guerre, disoccupazione, violenza, riscaldamento globale, immigrazione, deforestazione, globalizzazione: problemi e fenomeni della nostra epoca moderna. Questioni da affrontare separatamente? Utilizzando la crescita economica e lo sviluppo dell’industria e della tecnologia come unico mezzo per garantire un futuro migliore agli uomini? Economia, politica, religione, cultura, ambiente: sfere della vita umana da considerare indipendenti l’una dall’altra? Felicità, benessere, dignità: parole che hanno ancora un senso?
Il testo affronta le grandi questioni della nostra società partendo dalle fondamenta e costruendo una teoria tecnica e una culturale per un cambiamento radicale e globale su tutti i fronti. Una proposta chiara, pratica ed essenziale per la felicità di tutti gli esseri umani e non solo.
Firenze, ottobre 2010
Sustainability from the Rio conference to the recent technologies. Ecological footprint and waste management. A seminar during the Selvatica Event in Biella. Palazzo Gromo Losa.
Lunedì 25 gennaio 2016 si è tenuto al Cinema Grotta di Sesto Fiorentino l'iniziativa pubblica organizzata dalle Mamme NO Inceneritore dal titolo "Inceneritore di Firenze: cosa possiamo ancora fare? Nessun rischio evitabile è accettabile".
All’incontro sono intervenuti diversi relatori che hanno illustrato i rischi sulla salute dei cittadini, le alternative possibili e di successo già in atto in diverse realtà italiane ed estere e il ricorso al Tar:
- ANNIBALE BIGGERI – Professore Ordinario di Statistica Medica, Dipartimento di Statistica, Informatica, Applicazioni “G. Parenti” Università di Firenze.
- CLAUDIO TAMBURINI – Avvocato, Coordinamento Comitati della Piana
- ROSSANO ERCOLINI – Presidente Zero Waste Italy
- DON DANIELE BANI – Parroco di San Martino (Sesto Fiorentino)
Di seguito le slide della presentazione di DON DANIELE BANI dal titolo: "La tutela dell’ambiente nell’enciclica Laudato Si”
Per l'occasione il Cinema Grotta era strapieno di persone dentro e fuori la sala. Oltre 800 persone erano presenti al Cinema, a cui si sono aggiunte circa 400 persone che hanno seguito l'evento in diretta streaming.
Foreste che proteggono, foreste da proteggereWWF ITALIA
Come illustrato nel dossier WWF Italia ‘Foreste che proteggono, foreste da difendere’, pubblicato a chiusura della campagna foreste, l’80% della diversità biologica terrestre del Pianeta è custodito nelle foreste, ambienti la cui difesa è cruciale non solo per 1,6 miliardi di persone che dipendono direttamente da questi per cibo, farmaci ed altri risorse vitali, ma anche per chi vive lontano, a migliaia di chilometri, dalle foreste.
In collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, della tutela del Territorio e del Mare e UNEP il programma ambiente delle Nazioni Unite.
Sviluppo sostenibile: "GLI ITALIANI E LO SVILUPPO SOSTENIBILE" ricerca realizzata da CE&CO per ecoseven. Con questa ricerca, ci siamo quindi posti l’obiettivo di verificare, presso un campione di cittadini italiani: - quanto il tema dello sviluppo sostenibile sia sentito e come venga declinato; - quali siano, tra i comportamenti considerati importanti per contribuire in prima persona allo sviluppo sostenibile.
Gli impatti umani sull'ambiente. Una premessa alla valutazione economica dei servizi ecologici.
Finora per le esercitazioni del corso “Progettazione ecologica per la qualità ambientale” ho esposto:
Alcuni aspetti della VAS e del Pgt Vigevano 2010
Alcuni aspetti dei sistemi di misurazione della qualità dell'aria-acqua-suolo.
E ora allarghiamo la visione sugli impatti a scala vasta
Human Impacts on environment: a forward to understand ecoservices economic assessments.
So far for the exercises of the course "Progettazione ecologica per la qualità ambientale" I explained:
Some aspects of the SEA and the Pgt-Piano di governo del territorio of Vigevano Municipality 2010
Some aspects of the measurement systems of air quality-water-soil .. And now we expand the vision on the impacts on a large scale
Impatto ambientale e sviluppo sostenibile - Francesco CufariImage Line
Un incontro tecnico a Rizziconi (Rc) per scoprire la fertilizzazione completa per via fogliare e le nuove tecniche di potatura verde per il kiwi | Relazione di Francesco Cufari, divulgatore Arssa
Use of advanced Technologies to support Planning in
hazardous Areas: an Introduction / Vulnerability vs urban and regional Resilience.
Lesson 2: How Spatial Planning can contribute to Prevention Policies. L'uso delle innovazioni tecnologiche per supportare la pianificazione nelle regioni con elevati rischi di catastrofi naturali: un'introduzione / La vulnerabilità in rapporto alla resilienza urbana e territoriale.
Lezione 2: Come la pianificazione territoriale e urbana possono rafforzare le politiche di prevenzione.
Scira Menoni: Vulnerabilità e resilienza urbana e territoriale: come l’urbanistica e la pianificazione territoriale possono contribuire a politiche di prevenzione.- Urban vulnerability and resilience: how planning may contribute to mitigation policies. Lesson 1: unfortunately negative examples.
What can be done to mitigate risks? Risk assessment / Risk mitigation measures: structural and non structural, long and
short term / Implementation tools: laws, regulations, directives, economic tools –insurance, incentives, taxes- voluntary….
Ulrich Beck reminds us of the fact the in risks imply a tightly coupled combination of “facts” and “values” that make any risk related decision neither purely technical nor purely political.
The complexity of risk conditions requires a suitable approach for a world of infrastructures and settlements built as a sole system.
Che cosa abbiamo tra le mani, quando vediamo una cartografia di un piano urbanistico, un GIS, una pagina di Google Maps? O Street View?
[Mauro Salvemini, professore Università La sapienza Roma, presidente AMFM Gis Italia.]
Alcuni approfondimenti su:
Planetary Boundaries, The Economics of Ecosystems and Biodiversity (TEEB), e discussione in classe sui corsi. 13-16-20 giugno 2016.
11 Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica - Etica scienza tecnica: il dominio dell'etica in una teoria generale / Science and land use planning theory - Ethics techniques science: the ethical foundation of a general theory. Leggere e rileggere le commemorazioni nei calendari non solo l'importanza delle memorie civili (del proprio paese come il 25 aprile o il 2 giugno e quelle di tutti i paesi), ma anche le ricorrenze “mondiali” istituite per dare al futuro possibilità di esistere: il giorno dell'Acqua (Water Day 22 marzo), il giorno della Terra (Earth Day 22 aprile), il giorno dell'ambiente (World Environment Day 5 giugno). In una delle prime lezioni abbiamo accennato alle esercitazioni per l'emergenza della piena della Senna e ora in questi giorni si assiste alla gestione reale dell'emergenza; nella lezione precedente abbiamo discusso di cinque postulati alla base di una teoria generale e ora vedremo l'importanza dell'etica (ricordate l'etica per gli eletti?) nell'impegno politico e scientifico per l'urbanistica vedendo l'attualità dei dipinti di Ambrogio Lorenzetti a Siena.
10 Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica - Etica scienza tecnica: per una teoria generale / Science and land use planning theory - Ethics techniques science: for a general theory. Nelle lezioni precedenti abbiamo visto come i limiti della prassi, che impediscono la costruzione di una teoria generale (le tre costanti), impediscano di comprendere i limiti dello sviluppo e i rischi di questo modello in un pianeta sempre più urbano. L'aumentare dei rischi dipende della crescita demografica e della maggior esposizione di popolazione a eventi catastrofici e sistemici. In questa lezione si parlerà dei modelli giuridici e di cinque postulati necessari per impostare una teoria urbanistica in ambito ecologico. Rafforzare teoreticamente l’urbanistica significa conoscere il processo e il suo controllo: dunque, saper amministrare l’urbanistica? AMMINISTRARE significa valutare e controllare il processo “pianificazione-attuazione-gestione” nella sua interezza e complessità, significa quindi possedere anche la capacità di spiegazione e controllo degli effetti indotti, e quindi anche la capacità di entrare nel merito delle questioni sociali e ambientali ben consci che queste dipendono largamente dalle caratteristiche politiche degli Stati. La contiguità con il mondo sociale rende evidente che l'urbanistica e le opere pubbliche non sono solo opere materiali.
12 Scienze e tecnologie nel governo delle trasformazioni - Le potenzialità dell'urbanistica come scienza / Science and technology for the governance of land use transformations - The potential of planning as a science La produzione di territorio e le tecnologie di prodotto dalle infrastrutture come condizioni generali per trasformare e sfruttare le risorse naturali agli insediamenti. Le infrastrutture sono mezzo e strumento per trasformare l’ambiente naturale in ambiente antropico, per produrre cibo e ricavare materie prime. Tra gli obiettivi principali stanno innovazione e sicurezza: le innovazioni tecnologiche nelle reti infrastrutturali, necessarie su tutte le infrastrutture, dagli impianti elettrici alle fognature o all’approvvigionamento idrico per le coltivazioni e per l’energia, non sono simbolo di ricchezza, ma di sicurezza, efficienza e affidabilità dei servizi; non sono un’opzione facoltativa, ma una necessità per fornire le condizioni generali adeguate e sostenibili allo sviluppo sociale e economico di un paese. Al termine si afferma che solo una cultura che combina coscienza collettiva e conoscenza delle relazioni reciproche tra organismi, oggetti e ambiente, potrà affrontare criticamente i temi dell’equità, del benessere e dei valori, per risolvere problemi generali, per mantenere il rapporto tra teoria e prassi nell’urbanistica, per ricostruire l’agire umano in armonia con l’ambiente.
Scienze e tecnologie nel governo delle trasformazioni Esercitazione sull'applicazione degli studi sui servizi ambientali nella pianificazione. In questa esercitazione si parlerà su come mappare e
valutare i servizi svolti dagli ecosistemi
EEA Mapping and assessing the condition of Europe's ecosystems & The Economics of Ecoservices and iosphere TEEB & Common International Classification of Ecosystem Services CICES.
MOVIMENTO PER LA DIGNITA’ DELLA DOCENZA
UNIVERSITARIA: le motivazioni dello scipopero del 20 maggio 2016. Le risorse del sistema pubblico universitario italiano.
Introduzione al Piano di Governo del territorio. Le relazioni tra urbanistica e ambiente e la Vas come strumento della pianificazione (cioè dell'urbanistica come tecnologia di processo). Il governo del territorio
coinvolge una molteplicità di azioni, si deve
legare alla programmazione -economica e temporale- delle opere pubbliche, per realizzare infrastrutture adeguate,
per valutare disponibilità di risorse ambientali e gli impatti.
2016 Science, Technology and Governance in Land Use Change. Exercise on a case study: the Municipality of Vigevano
Per una teoria della pianificazione urbana e territoriale in ambito ecologico. È possibile trovare elementi di validazione o falsificazione della teoria? Le relazioni tra urbanistica e ambiente La Vas come strumento urbanistico per valutare impatti e disponibilità di risorse ambientali.
2016 Science and technology in land use and governance 2. The importance of p...Luca Marescotti
Per una teoria della pianificazione urbana e territoriale in ambito ecologico. È possibile trovare elementi di validazione o falsificazione della teoria? Le relazioni tra urbanistica e ambiente La Vas come strumento urbanistico per valutare impatti e disponibilità di risorse ambientali.
2016 Science and technology to govern the land uses. 2 The importance of land...Luca Marescotti
Science and technology to govern the land uses. The importance of land use planning as a science. Scienze e tecnologie nel governo delle trasformazioni: l'importanza dell'urbanistica come scienza. Le forti contraddizioni tra i diversi aspetti che caratterizzano la vita sul pianeta Terra, aiutano a rafforzare posizioni così ideologiche da far rinnegare i più evidenti benefici delle molte rivoluzioni (agronomiche, industriali, sanitarie e sociali) a favore di inesistenti passati arcadici, con il risultato di mettere a rischio molti processi politici e conoscitivi. [ma che cosa vuol dire: DECRESCITA FELICE?]. Per affrontare correttamente il rapporto tra scienze e tecnologie nel governo del territorio bisogna sciogliere il groviglio di luoghi comuni che stanno alla base di queste apparenti contraddizioni e indeboliscono ogni capacità di azione.
2016 Environmental Technologies: Fundamentals in the biosphere knowledge. The...Luca Marescotti
Come le Carte Europee dell'ARia, del suolo e dell'acqua hanno imposto regole ai paesi membri. Le caratteristiche fisiche dell'acqua, le quantità nel ciclo delle acque fino ai metodi di uso - sfruttamento - distruzione della risorsa. Alcuni esempi. I bacini idrografici: misure non strutturali (come la pianificazione territoriale) e misure strutturali (le opere).
2016 Science and urban planning theory. Learning from ecology and reality Luca Marescotti
[revised: slide 10 has been changed]
2016 Science and urban planning theory. Learning from ecology and reality.
Il contesto dell'urbanistica è fornito dall'analisi degli squilibri dell'urbanisimo mondiale e dalla discussine sui limiti dello sviluppo o della crescita demografica. La costruzione di una teoria in ambito ecologico privilegia le analisi della capacità di carico di una regione, dei fattori limitanti la crescita di una popolazione (anche umana), del metabolismo urbano e dell'impronta ecologica, esplicitando i legami tra i metodi. Il caso degli studi sull'impronta ecologica di Londra è utile per vedere quattro aspetti: l'esigenza di protocolli trasparenti, la questione etica della responsabilità disciplinare e politica, i rapporti con la politica, le scelte in condizioni di incertezza.
2016 An Ecological Planning Theory 1 Science and land use planning theory. Le...Luca Marescotti
2016 Science and land use planning theory. Learning from ecology and reality. Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica: imparare dall'ecologia e dalla realtà. Tra tutti i documenti disponibili abbiamo selezionato nei fondamenti quelli che maggiormente permettevano di individuare i principi guida dell'urbanistica, ma abbiamo trovato definizioni contrastanti (una disciplina o un insieme di discipline complementari? oppure tecniche operative senza autonomia disciplinare?) Nonostante vi fosse un unico oggetto di interesse (le città, le loro espansioni e trasformazioni), l'urbanistica appare deformata da una visione classica e convenzionale che non tiene conto di condizioni generali, indirizzi giuridici, questione ambientale. Da qui si inizia per fondare una visione scientifica e una teoria in ambito ecologico.
2016 Science and urban planning theory 5. Economy and planning, interesting b...Luca Marescotti
Science and urban planning theory. Economy and planning, interesting but threatening marriage. Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica. Economia e urbanistica, un'unione interessante ma pericolosa. L'originalità del caso italiano negli studi e nelle polemiche sui rapporti tra l'urbanistica moderna e l'impegno politico. Gli studi degli economisti sul valore-prezzo della terra: dalla rendita fondiaria agricola assoluta e differenziale a quella urbana. Dall'idea del libero mercato e della sua forza di regolatore allo sviluppo dei concetti di rendita quasi-rendita, monopolio, oligopolio collusivo.
2016 Science and urban planning theory 5. Economy and planning, interesting b...
Urbanistica libro 00 136-141
1. 136 L’urbanistica e il piccolo pianeta
24. La Terra, il bene comune
La Terra è un bene comune?
Intendo: in senso generale la Terra, pianeta vivo, nella sua interezza. La doman-
da, posta in modo semplice e diretto, potrebbe apparire insensata, oppure reto-
rica e provocatoria. Tutti sanno che la sovranità delle nazioni si estende a difesa
di un popolo e del “suo” territorio, così come tutti sanno che l’autonomia locale
a sua volta ha origine per proteggere le risorse di un territorio, quindi dei citta-
dini, che quel territorio hanno “conquistato” e lavorato, contro l’ingerenza dello
stato. Ma veramente tutti sanno? Forse, in linea molto generale, spesso confusa,
perché diversi sono i reggimenti politici e gli ordinamenti amministrativi, perché
molto variegate sono e furono le forme, e le lotte, per il possesso e perché molto
forti ancora sono nazionalismi e regionalismi. La domanda, in termini generali,
rimarca la Terra, il pianeta azzurro, un unico nell’universo noto; questo mette in
discussione il governare perché la Terra è il bene comune per eccellenza.
Jules Michelet concluse La Mer con un appello:
“Abbiate pietà di voi stessi, poveri uomini dell’Occidente. Aiutatevi per davvero e
pensate a una salvezza comune. La Terra vi supplica di vivere; vi offre, per risolle-
varvi, quanto ha di meglio: il mare. La Terra si perderebbe, perdendovi: voi siete
infatti il suo genio, la sua anima inventiva. Vive della vostra vita, e della vostra morte
morirebbe”8
.
L’appello del 1861 è globale e attuale, anticipa le nostre esperienze e conoscen-
8 (Michelet 1992 p. 276).
2. 137Territori di consapevolezza e libertà
ze; non possiamo ignorarlo9
. La sovranità delle nazioni non può dominare per i
propri interessi il pianeta, non può assumersi la responsabilità di distruggere ciò
che non gli appartiene. La loro sovranità, limitata nel tempo e nello spazio, non
deve impedire regole comuni, perché la Terra è la casa comune (eco-, in greco
oikos).
Gli imperativi del presente sono categorici. Il primo è sostenere la biosfera per
la vita umana e questo guida tutti gli altri: abbassare le barriere tra le nazioni;
contenere la competizione; incrementare la cooperazione; condividere obiettivi
e strategie; attivare politiche solidali e globali. La biosfera è un mosaico di biomi
non isolati, né isolabili; la sua unicità consiste nella sua interezza, vive per gli
scambi di energia con l’universo e con la materia vivente. Nel passato si diceva
che la città e le infrastrutture costituivano le condizioni generali dello svilup-
po, concentrazioni di manodopera e servizi, ma era una verità parziale. Nella
transizione verso scale mondiali le condizioni generali stanno nella vitalità della
biosfera. L’efficacia della politica e dell’urbanistica nell’immediato e per esigenze
locali dipende sempre più dalla capacità di interrogarsi sul medio e lungo termi-
ne. Queste le loro responsabilità, difficile dubitarne.
La terra è un bene comune?
Intendo dire: ora e nel particolare la terra, una singola porzione, qualsiasi sia il
suo stato, qualsiasi la forma del possesso, pubblica privata o comune. Alcuni so-
stengono che le terre lasciate in uso comune siano condannate al collasso, perché
tale sarebbe l’esito dell’egoismo collettivo, senz’altro è un’ipotesi suggestiva, che
fa leva sul possesso; è di parte, indimostrata, scaturita più da convinzioni che da
conoscenze, perché nel passato e nel presente non pare proprio di poter dimo-
strare che la proprietà privata sia riuscita a battere l’abbandono, il deperimento,
gli impietosi tagli di boschi e foreste, l’irrazionale uso delle acque o lo spargimen-
to di veleni. L’appropriazione delle terre è una storia primordiale di potere e di
possesso, strutturata su basi locali trasmessa per compravendita o per donazione,
ma spesso lacerata da controversie profonde o scritta in atti violati da soprusi e
delitti. Non esiste una regola naturale, ma molteplici declinazioni in funzione del
reggimento politico10
. Come nel passato esistevano statuti per la gestione di terre
comuni, così in Africa o in India molte terre non sono di proprietà privata.
Per gli specialisti, però, siano essi giuristi urbanisti architetti o ingegneri, le
argomentazioni si muovono su piani inconciliabili. Sostengono che la terra sia
dello stato, di Dio, di un dio qualsivoglia o dei suoi ministri, di coloro che sono
arrivati primi, di chi l’ha ereditata, di chi ha ne ha comprato il titolo. Nelle di-
scussioni guardano il caso singolo senza vedere gli effetti cumulativi, quasi senza
distinguere tra comportamenti leciti o illeciti.
9 (Gelcich et al. 2010) (SRC Stockholm Resilience Centre 2011, p.16-21)
10 (Paolo Maddalena 2014)
3. 138 L’urbanistica e il piccolo pianeta
L’assetto territoriale è forma visibile di sostanze invisibili catalizzate da rela-
zioni economiche, sociali e ambientali. Le percezioni sensoriali possono essere
parziali, “bello” o “brutto” sono scorciatoie senza troppo pensiero su quello che è
veramente la città: solidarietà, accoglienza, liberalità, dominio, chiusura, difesa.
L’economia, falsa sintesi attuale e globale, trasforma, o “produce”, il territorio. Ha
preso il posto di un poetico e immateriale genius loci; a fondamento del potere
locale e delle sua istituzione vi sono risorse originarie, patti comuni in continua
scrittura, opere di difesa e forze armate per dominare terre, produzione e com-
mercio. Ecco la vita e la morte delle città, l’ascesa fino alla formazione di nazioni
e di imperi, e la caduta fino al collasso e alla sparizione. Ricchezza e povertà dei
popoli si leggono attraverso l’urbanistica, implicita necessità per l’uso delle risor-
se ambientali.
La distribuzione delle acque, la concessione o l’usurpazione delle terre sono
problemi antichi, ai quali il diritto di proprietà non diede mai garanzie uniche
e sufficienti di equità; a maggior ragione oggi per contrastare i meccanismi fi-
nanziari che condizionato l’urbanistica si devono rimettere in gioco tutti e tre gli
istituti giuridici, a cui la disciplina nel bene e nel male deve molto: la proprietà
privata, la formazione di demani pubblici urbani e rurali e l’espropriazione per
pubblica utilità.
25. Patrimoni dell’umanità
I patrimoni dell’umanità sono beni comuni, sono risorse senza confini, che
recuperano dall’ecologia il significato di bene ambientale come cardine della ri-
generazione dei sistemi aria acqua e suolo e dalla storia il significato dei beni
culturali, storici e artistici. Acque limpide, terre fertili, terre umide, mari pescosi,
deserti, foreste, bonifiche, terrazzamenti, insediamenti primitivi o villaggi o cit-
tà, abbandonati o vitali, architetture e pitture e sculture, tutti insieme narrano la
nostra storia, sono il paesaggio e il mezzo in cui viviamo, non un mero sfondo,
né scenografia. Questo è quanto narrano le liste.
La Terra non si divide in nazioni, ma si articola in habitat, in zone ecologiche
con specificità faunistiche e floristiche; la biosfera si articola in biomi dominati
da particolari vegetazioni e specie animali. Il territorio è formato da un mosaico
complesso, in cui le singole tessere sembrano indipendenti e circoscritte, ma nes-
suna vive da sola; il passaggio da una all’altra, da un insieme di alberi ad un altro
o da un prato a una bosco, dalla città alla campagna non è mai netto. L’esperto
vede interfacce tra le tessere, le unità ecologiche del paesaggio: i corsi d’acqua
non tracciano confini ma sono sistemi di relazioni e scambi, elementi di integrità
e di cooperazione tra le parti. Zone umide, foreste e boschi, laghi e mari regolano
il clima, le esondazioni, i fenomeni meteorologici, la qualità del suolo e l’acqua,
la fertilità dei suoli. Lontani capitali naturali composti da foreste di mangrovie,
4. 139Territori di consapevolezza e libertà
barriere coralline e praterie di fanerogame marine influenzano l’ambiente in cui
viviamo senza che ce ne rendiamo conto. La circolazione dei venti trasporta so-
stanze da continente a continente, le sabbie dal Sahara all’Amazzonia, gli inqui-
nanti dalla Cina agli Stati Uniti; clima globale e anomalie locali sarebbero incom-
prensibili se non se ne comprendono le interazioni e se si sottovalutasse l’impatto
umano. Mondi organici e inorganici si intrecciano e si modificano attraverso
alternanze di vita e morte, di decomposizione, di mineralizzazione, di genera-
zione di nutrienti; nella biosfera tutto si muove e si combina in cicli complessi, a
volte imprevedibili, a volte lenti, a volte repentini, innescando cicli chimici fisici
e biologici, così come nel lontano passato attraverso altri cicli dei batteri modifi-
carono l’atmosfera e altri microrganismi parteciparono a disgregare le rocce per
formare il suolo. Sulla Terra non si danno equilibri o permanenze, ma soltanto
patti temporanei, che nello scorrere lento delle ere influenzano l’evolversi delle
catene vitali; gli esseri umani sono stati favoriti dal clima stabile dell’Olocene ma
questo non è immutabile.
L’Agenda Locale 21 coinvolse 179 paesi. Fu il risultato concreto della Confe-
renza di Rio de Janeiro promossa dall’Agenzia Habitat dell’Organizzazione delle
Nazioni Unite che nasceva dagli impegni presi nella Conferenza Habitat di Van-
couver del 1975 e che condivideva gli impegni sulla sostenibilità dichiarati già
nel 1972 a Stoccolma. Bisogna rileggere e imparare a memoria la definizione di
territorio nel paragrafo dedicato alla pianificazione e alla gestione integrata:
“Si è soliti definire il territorio come un’entità fisica attraverso la sua topografica e la
sua natura di spazio; una visione integrativa più ampia include anche le risorse natu-
rali: suoli, minerali, acqua e bioti che quel territorio contiene. Questi sono organiz-
zati in ecosistemi che forniscono una molteplicità di servizi essenziali a mantenere
l’integrità dei sistemi che supportano la vita e la capacità produttiva dell’ambiente. Le
risorse del territorio sono usate per trarre vantaggio da tutte queste caratteristiche.
Il territorio è una risorsa limitata, mentre le ritorse naturali che sostiene possono
variare sia nel tempo, sia in funzione delle condizioni di gestione e d’uso. L’espansio-
ne delle esigenze umane e delle attività economiche comportano pressioni sempre
crescenti sulle risorse territoriali, generando competizione e conflitti e inducendo
usi non ottimali di entrambi, territorio e risorse territoriali. Se, in futuro, le esigen-
ze umane dovranno far conto con la sostenibilità, ora è essenziale risolvere questi
conflitti e intraprendere un uso più efficace e efficiente del territorio e delle sue ri-
sorse naturali. La pianificazione e la gestione integrata degli aspetti fisici e dell’uso
del suolo è la principale azione pratica per conseguirli. L’analisi integrata di tutti gli
usi del suolo permette di minimizzare i conflitti, di rendere efficienti gli scambi e
di collegare lo sviluppo sociale e economico con la protezione e la riqualificazione
ambientale, aiutando in questo modo a conseguire gli obiettivi dello sviluppo soste-
5. 140 L’urbanistica e il piccolo pianeta
nibile. L’essenza dell’approccio integrato trova espressione nel coordinare i piani di
settore e le attività gestionali che riguardano i diversi aspetti dell’uso del suolo e delle
risorse territoriali.” (Agenda 21, 1992, cap.10).
Sono concetti che derivano dalla crescente consapevolezza promossa da un se-
colo e mezzo di battaglie intellettuali, il cui primo successo fu l’istituzione del
parco nazionale, lo Yellowstone National Park (1872), gestito da un’unica autorità
nonostante fosse esteso in tre stati: Wyoming (la parte maggiore), Montana e Ida-
ho. Ma trascendono quelle origini e esprimono nuovi contenuti dei beni comuni.
I beni comuni si collegano ai beni ambientali, culturali, storici e artistici; dunque
sono acque limpide, terre fertili, terre umide, mari pescosi, deserti, foreste, boni-
fiche, terrazzamenti, insediamenti primitivi o villaggi o città.
Nella progressiva affermazione di queste idee si colloca l’Unesco e il Centro
per il Patrimonio Mondiale World Heritage Centre, istituito quando la costru-
zione dalla diga di Nasser sul Nilo stava per sommergere i templi di Abu Simbel.
Con gli anni l’UNESCO ha elaborato obiettivi di lungo termine per incidere sulla
pianificazione, sull’assistenza tecnica, sulla formazione professionale pubblica,
sull’educazione giovanile e sulla sensibilizzazione collettiva. La lista dei siti pa-
trimonio dell’umanità predisposta dall’UNESCO mostra due punti di forza. Il
primo riguarda la qualità e la disomogeneità dei siti, e segna il passaggio dall’este-
tica, dall’opera d’arte e dalle funzioni ricreative (bellezza, svago, escursionismo)
all’ecologia (protezione delle riserve della biosfera), poca cosa per gli scettici for-
se, ma senz’altro un grande passo in avanti per riscrivere le regole (nomos); il
secondo con la quantità di siti naturali o artificiali in progressivo ampliamento
marca l’interezza della natura come bene comune complesso. Le ragioni dell’e-
cologia si manifestano nelle zone della biodiversità, dove il sistema ambientale è
maggiormente in grado di rigenerarsi e di compiere incessante servizi per ecu-
menopoli, assorbendo carbonio, emettendo ossigeno, partecipando attivamente
ai grandi cicli biochimici. Le grandi foreste, le zone oscure della notte, lavorano
su scala globale e per sopravvivere richiedono che ecumenopoli riduca inqui-
namenti e consumi, superando i terribili modelli economici antichi che ancora
guidano e sorreggono l’economia: tagliare bruciare disboscare coltivare costruire
e ancora tagliare bruciare disboscare. Quello che si fece nel passato non giustifica
le stesse azioni nel futuro.
Dopo quattro anni di sperimentazioni con l’esperienza di 1.300 enti locali in
31 paesi fu predisposta una guida operativa dell’Agenda Locale 2111
: lungo e len-
to è il cammino per attuare quel preambolo. Per l’urbanistica l’apertura al vasto
territorio, al paesaggio e all’ambiente è una rivoluzione culturale. La risposta alle
11 (International Development Research Centre (Canada) and International Council for
Local Environmental Initiatives 1996)
6. 141Territori di consapevolezza e libertà
necessità non sta nella fretta con cui estrarre risorse, ma nel rallentare i tempi
per permettere alla natura di rinnovarsi. I processi convenzionali conducono allo
sfruttamento ambientale e all’esaurimento delle risorse fino al collasso. È cam-
biato il senso delle cose e adeguare la tecnologica della velocità ai ritmi naturali:
ecco, l’unica condizione per accedere al futuro, preservando e tramandando.
La sostenibilità implica non solo il riconoscimento del valore della biosfera nel-
la sua interezza come patrimonio dell’umanità, vitale e essenziale, identificando
le azioni che la distruggono per trarne profitto come crimini contro l’umanità,
ma anche l’arricchimento culturale dell’urbanistica affinché possa rispondere alle
necessità dell’abitare e, dunque, concorrere alla protezione della natura.