Slide utilizzate per il webinar di presentazione del Corso di Perfezionamento "Le competenze digitali nella scuola" - Università di Firenze - 16/3/2017
Contesto e infrastrutture dell’Open Education Anna Maria Tammaro e Rosanna De Rosa
Contenuti aperti e piattaforme Eleonora Pantò
Policy per l’Open Education Fabio Nascimbeni
Discussione in gruppi
Conclusioni: verso una politica di sistema in Italia
La mia presentazione del Corso Intensivo Progress in Training su cosa sono le Open Educational Resources. Tutto il programma completo: http://www.progressintraining.it/intensivi/programma-corsi-intensivi
Oltre i contenuti. Prospettive e nuove opportunità per le Open Educational Re...Antonio Fini
Presentazione invitata alla giornata "Le risorse educative digitali nell'approccio costruttivista" organizzata da CNR-ITD Genova e CKBG http://www.itd.cnr.it/news.php?ID=69
Contesto e infrastrutture dell’Open Education Anna Maria Tammaro e Rosanna De Rosa
Contenuti aperti e piattaforme Eleonora Pantò
Policy per l’Open Education Fabio Nascimbeni
Discussione in gruppi
Conclusioni: verso una politica di sistema in Italia
La mia presentazione del Corso Intensivo Progress in Training su cosa sono le Open Educational Resources. Tutto il programma completo: http://www.progressintraining.it/intensivi/programma-corsi-intensivi
Oltre i contenuti. Prospettive e nuove opportunità per le Open Educational Re...Antonio Fini
Presentazione invitata alla giornata "Le risorse educative digitali nell'approccio costruttivista" organizzata da CNR-ITD Genova e CKBG http://www.itd.cnr.it/news.php?ID=69
Presentazione relativa all'intervento di Eleonora Pantò in occasione del Convegno "risorse aperte per la didattica e l'apprendimento" promosso dal Master in e-Learning dell'Università della Tuscia
L'innovazione digitale nella didattica: il ruolo del docente e la progettazione di nuovi ambienti di apprendimento. Presentazione di Cristiana Pivetta, Docente di Lettere dell'istituto Comprensivo Don Milani di Carbonia, nell'ambito del secondo incontro territoriale di Scuola+,
MOOC (Massive Open Online Course): il futuro? una rivoluzione? uno tsunami?Clay Casati
MOOC (Massive Open Online Course) è un corso dove i partecipanti sono distribuiti nello spazio e nel tempo e dove i materiali di formazione sono dispersi nel web, unisce il meglio delle migliori università mondiali [istruzione eccellente] con il meglio della tecnologia [apprendimento online interattivo]. Come nell’industria e nei servizi le nuove tecnologie hanno trasformato il mondo del lavoro, analogamente nuove tecnologie, nuove metodologie di apprendimento, empowering di studenti e docenti, stanno innovando radicalmente insegnamento e apprendimento fermi da secoli.
I corsi MOOC, secondo le diverse opinioni, rappresentano il futuro per tutta l’alta formazione (secondaria, terziaria e professionale), attivano una rivoluzione, costituiscono uno tsunami per le università tradizionali.
Le nuove tecnologie e i nuovi strumenti perseguono: efficacia nell’apprendimento, centralità dello studente, personalizzazione del percorso di studi, democratizzazione dell’alta formazione di eccellenza (per accedere ai corsi delle migliori università mondiali è sufficiente un personal computer e una linea internet veloce), alta formazione di massa per rispondere ai fabbisogni della “società della conoscenza”.
Un viaggio nel mondo dell'e-learning universitario:
1. Il mondo dell'e-learning
2. I Virtual Learning Environment
3. I Personal Learning Environment
4. Un case-study: il Politecnico di Milano
5. Il futuro dell'e-learning
Il mondo universitario, nell'era digitale, può e deve cambiare. In queste slide si analizzano alcuni trend (tecnologici e non solo) che potenzialmente potrebbero rivoluzionare il modo di "fare università".
Presentazione relativa all'intervento di Eleonora Pantò in occasione del Convegno "risorse aperte per la didattica e l'apprendimento" promosso dal Master in e-Learning dell'Università della Tuscia
L'innovazione digitale nella didattica: il ruolo del docente e la progettazione di nuovi ambienti di apprendimento. Presentazione di Cristiana Pivetta, Docente di Lettere dell'istituto Comprensivo Don Milani di Carbonia, nell'ambito del secondo incontro territoriale di Scuola+,
MOOC (Massive Open Online Course): il futuro? una rivoluzione? uno tsunami?Clay Casati
MOOC (Massive Open Online Course) è un corso dove i partecipanti sono distribuiti nello spazio e nel tempo e dove i materiali di formazione sono dispersi nel web, unisce il meglio delle migliori università mondiali [istruzione eccellente] con il meglio della tecnologia [apprendimento online interattivo]. Come nell’industria e nei servizi le nuove tecnologie hanno trasformato il mondo del lavoro, analogamente nuove tecnologie, nuove metodologie di apprendimento, empowering di studenti e docenti, stanno innovando radicalmente insegnamento e apprendimento fermi da secoli.
I corsi MOOC, secondo le diverse opinioni, rappresentano il futuro per tutta l’alta formazione (secondaria, terziaria e professionale), attivano una rivoluzione, costituiscono uno tsunami per le università tradizionali.
Le nuove tecnologie e i nuovi strumenti perseguono: efficacia nell’apprendimento, centralità dello studente, personalizzazione del percorso di studi, democratizzazione dell’alta formazione di eccellenza (per accedere ai corsi delle migliori università mondiali è sufficiente un personal computer e una linea internet veloce), alta formazione di massa per rispondere ai fabbisogni della “società della conoscenza”.
Un viaggio nel mondo dell'e-learning universitario:
1. Il mondo dell'e-learning
2. I Virtual Learning Environment
3. I Personal Learning Environment
4. Un case-study: il Politecnico di Milano
5. Il futuro dell'e-learning
Il mondo universitario, nell'era digitale, può e deve cambiare. In queste slide si analizzano alcuni trend (tecnologici e non solo) che potenzialmente potrebbero rivoluzionare il modo di "fare università".
Workshop Didattica Attiva con le tecnologie 2.0 - Introduzione ai social mediaAntonio Fini
Prima parte del workshop del 18/11/2011 al 8° Convegno Internazionale La Qualità dell'integrazione scolastica e sociale organizzato da Centro Studi Erickson
Open Educational Resources. Cosa possono offrire al mondo dell'educazione?Maria Grazia Fiore
Webinar del 22-11-12 su Insegnalo.it. Il seminario fa parte di un ciclo di interventi di presentazione della nuova edizione del master del Laboratorio di Tecnologie Educative dell'UniFi, in collaborazione con BBN Editrice, MED e Insegnalo.it
Intervento al Convegno "Educational Mashup - Wikipedia e Creative Commons: la rivoluzione del sapere" - DSchola e ITIS Majorana - Grugliasco (TO) - 9/2/2012
Formare cittadini digital/media competent Per un approccio ecologico e sost...Maria Ranieri
Intervento al Convegno Nazionale “L’innovazione tecnologica nella scuola italiana e i capi d’istituto. Quali orientamenti per una politica sostenibile ed efficace?
Firenze, 16 Novembre 2013
L’autoproduzione di contenuti didattici: copyright e OER (Olbia, maggio 2016)Simone Aliprandi
Le slides utilizzate al convegno "Smart PNSD" tenutosi a Olbia il 18 maggio 2018 (dettagli: http://aliprandi.blogspot.it/2016/05/olbia-scuola-digitale-copyright-oer.html)
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Le potenzialità offerte dalle Open Educational Resources, strumento per l’ugu...Matteo Uggeri
ll movimento per le Open Educational Resources affonda ufficialmente le proprie radici nel 2002, quando al forum UNESCO “Impatto dei Contenuti Didattici Aperti per l’Istruzione Superiore nei Paesi in Via di Sviluppo” è stato coniato il termine per indicare, sempre secondo lo stesso ente:
“[…] materiali per l’insegnamento, l’apprendimento e la ricerca su qualsiasi supporto – digitale o di altro tipo – che risiedono nel pubblico dominio o che sono stati rilasciati con una licenza aperta che consente l’accesso, l’uso, l’adattamento e la ridistribuzione gratuiti di altri soggetti senza restrizioni o limitazioni.
In un mondo nel quale il costo dell’istruzione è in crescita, e in cui allo stesso tempo agli individui, dalla materna alla pensione, è richiesto di formarsi costantemente, il valore sociale di tale approccio è sempre più rilevante, al punto che la stessa UNESCO ha poi nel 2017 riunito a Lubiana i rappresentanti di oltre 100 paesi in un ulteriore incontro “The 2nd World Open Educational Resources”, dove, tra le altre cose, è stato definito un “Ljubljana OER action plan” destinato ad educatori, formatori di insegnanti, bibliotecari, discenti, genitori, responsabili delle politiche educative a livello sia governativo che istituzionale, insegnanti e altro.
Wikipedia, a tutti gli effetti parte attiva essa stessa di tale movimento, ricorda inoltre:
La normativa italiana prevede l’uso di tali risorse, come specificato nell’allegato al D.M. 781/2013, prevedendo espressamente l’uso di “contenuti acquisiti indipendentemente o reperibili in rete o prodotti attraverso il lavoro individuale o collaborativo dei docenti, eventualmente anche attraverso il coinvolgimento dei discenti.”
Dunque, è per l’appunto l’accento sul contributo alla costruzione del sapere da parte di chi apprende una delle caratteristiche che rendono le OER uno strumento adatto ad una didattica attiva e creativa, che vede tra gli attori in gioco, oltre che ovviamente scuola ed università, anche le biblioteche, dove queste si rivelano spazi (fisici in primis, ma anche virtuali e soprattutto sociali) dove la conoscenza può essere esperita, condivisa e costruita.
La conversazione Educativa con gli strumenti del web 2.0Pierfranco Ravotto
L'educazione è conversazione. Basta pensare a Socrate che interrogava i passanti sulla piazza di Atene, alla scuola peripatetica, ...
Le classi sono luogo di monologo, mentre il web 2.0 ...
Attività di ricerca, analisi, sperimentazione di metodi e strumenti di apprendimento online utilizzando i MOOC sulla piattaforma Coursera: “An Introduction to Interactive Programming in Python”, Rice University (livello extra scolastico); “Critical thinking in global challenges”, The University of Edinburgh (supporto metodologico attività didattica); “Pre-Calculus” UCIrvine (supporto diretto attività didattica).
Nel 2007 l'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) pubblicava un rapporto intitolato Giving Knowledge for Free: the Emergence of Open Educational Resources, in cui si evidenzia l'importanza delle "risorse didattiche aperte" per il mondo della scuola, dell'università e della formazione.
Da allora le iniziative si sono moltiplicate, ponendo anche questioni chiave come quelle del copyright, della sostenibilità, dei diversi modelli e delle politiche economiche. Questi fattori sembrano ancora più importanti attualmente, quando l'enorme diffusione dei cosiddetti Mooc (Massive Open Online Courses) pone dubbi e accende i dibattiti sul futuro dell'università.
Attraverso diversi contenuti, Graziano Cecchinato (Università di Padova), Maria Cinque (Fondazione Rui e Lumsa), Rosanna De Rosa (Università Federico II di Napoli), Anna Maria Tammaro (Università di Parma e CRUI) e Matteo Uggeri (Fondazione Politecnico), discutono del fenomeno, accennando alle questioni più importanti, alle policies e iniziative più prestigiose in ambito internazionale ma con focus particolare sull'Italia.
Numerose sono le questioni ancora aperte sui Mooc e i dibattiti che vedono scontrarsi scettici ed entusiasti, sostenitori e detrattori. Tuttavia, tra scenari catastrofici e ottimismo programmatico, i Mooc continuano a riscuotere successo.
Frammenti da un'esperienza in un Istituto Comprensivo - Convegno "L’innovazio...Antonio Fini
Le slide NON corrispondono del tutto alla "narrazione". Sono solo d'appoggio per un intervento del quale riporto qui l'abstract:
La recente revisione del Piano Nazionale per la Scuola Digitale, a cura dell’OCSE, ha messo in evidenza alcune criticità strutturali, derivanti soprattutto dalla contraddizione tra l’ambizione degli obiettivi e la scarsità della risorse (parole dell’OCSE). Il dispiegamento delle LIM e le Classi 2.0 vengono quindi considerate azioni poco sostenibili su larga scala, mentre anche sul fronte della formazione degli insegnanti, nonostante ripetuti e pluridecennali “piani”, non sembra si sia fatta molta strada.
Cosa si può fare, concretamente, in un periodo di risorse scarsissime a disposizione delle scuole? Soprattutto, cosa può fare un Dirigente scolastico, nella sua scomoda posizione di “cerniera” tra obblighi normativi vecchi e nuovi (vedi dematerializzazione, registri e pagelle online); un corpo docente che pur ospitando punte di eccellenza, sul lato tecnologico è mediamente poco competente e spesso demotivato; studenti che sempre più vivono immersi in una realtà digitale, possedendo però soltanto elevatissime abilità strumentali ma spesso scarsa consapevolezza e reale competenza; famiglie non sempre in grado di seguire i figli, né sul piano strettamente scolastico, né tantomeno sui nuovi orizzonti della competenza digitale?
Nell’intervento si presenta la messa in opera di alcune pratiche di base, a basso costo e alta sostenibilità complessiva. L’ipotesi, supportata da alcune prime incoraggianti evidenze, è che tali pratiche, oltre a contribuire al miglioramento sul piano organizzativo, possano costituire un elemento abilitante per il superamento del gap che ancora divide molti insegnanti dal “mondo digitale”. Si tratta di una frattura che oggi deve obbligatoriamente essere colmata, dal momento che la scuola non può sottrarsi al dovere di aiutare i ragazzi a sviluppare la propria competenza digitale. Sfatato ormai il mito dei “nativi digitali”, il ruolo della scuola e del singolo insegnante è davvero centrale, pena l’acuirsi di un divario digitale che non riguarda più soltanto la mera connettività ma è oggi centrato su elementi cognitivi di alto livello che possono “fare la differenza” nella costruzione della personalità e delle competenze del cittadino di domani.
Mobile learning per l'integrazione di gruppi a rischio di marginalizzazione -...Antonio Fini
Slide della presentazione a cura di Giovanni Bonaiuti, Antonio Fini, Maria Ranieri e Pierfranco Ravotto in occasione del 6° Congresso della SIe-L - Salerno, settembre 2009
1. Open Education
Cold case o Hot news?
Antonio Fini
Dirigente scolastico - Tutor universitario UniFI
Dottore di ricerca in Telematica e Società dell’Informazione
2. Se ne parla da troppi anni
Eterna “promessa”
Pochi risultati tangibili
3. (Centinaia di) migliaia di iscritti ai MOOC
Periodico “ritorno di fiamma” sui problemi relativi ai libri
di testo (qualità, costi, ecc.)
Focus su OER nel PNSD
5. ...diventa possibile?
“Ho fatto un sogno riguardante il Web… ed è un sogno diviso
in due parti. Nella prima parte, il Web diventa un mezzo di
gran lunga più potente per favorire la collaborazione tra i
popoli. Ho sempre immaginato lo spazio dell'informazione
come una cosa a cui tutti abbiano accesso immediato e
intuitivo, non solo per navigare ma anche per creare”
Tim Berners-Lee -
L’architettura del nuovo web - Feltrinelli - 2001
6. Tutto in una frase
“At the heart of the movement toward open educational
resources is the simple and powerful idea that the world’s
knowledge is a public good and that technology in general
and the World Wide Web in particular provide an
extraordinary opportunity for everyone to share, use, and
reuse knowledge."
The Promise of Open Educational Resources
M.S. Smith, C.M. Casserly
The William and Flora Hewlett Foundation
7. Ma allora, perché?
I libri di testo si pagano, dalla secondaria di primo grado
in poi?
I corsi universitari sono da moderatamente a molto costosi,
praticamente in tutto il mondo?
Le riviste scientifiche a pagamento proliferano, costituendo
un costo rilevante per le Università?
In generale, l’istruzione “costa”?
8. The times they are a-Changin’
Il software Open Source
Le Open University
Wikipedia
L’idea delle licenze aperte
Infine, il MIT...
9. Molte sfumature di Open
Open Source
Open Content
Open Data
Open Knowledge
Open Standard
Open Education
Open Course
Open University
Open Scholar
Open Access
Open Practice
Open Pedagogy
...
10. Dieci dimensioni di Open Education
Inamorato dos Santos et al. (2016)
http://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/bitstream/JRC101436/jrc101436.pdf
11. OER: Definizione UNESCO
Dalla Dichiarazione di Parigi sulle OER - 2012
http://www.unesco.org/new/en/communication-and-information/access-to-knowledge/open-educati
onal-resources/what-is-the-paris-oer-declaration/
13. Free vs Open
Da un gruppo Facebook
di insegnanti:
Ok, è gratis, ma “c’è
dell’altro?”
Sì!
Ci sono dei DIRITTI
14. I diritti, questi sconosciuti
Accesso ai contenuti libero e gratuito (gratis)
Esplicitazione formale dei diritti (quelli di solito
RISERVATI all’autore) (libre)
GRATUITA
Gratis
DIRITTI
Libre
OPEN
16. In nome della legge! Art. 70 comma 1 bis - L. 633/41
1-bis. E' consentita la libera pubblicazione attraverso la
rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a
bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o
scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a
scopo di lucro. Con decreto*
del Ministro per i beni e le
attività culturali, sentiti il Ministro della pubblica
istruzione e il Ministro dell'università e della ricerca,
previo parere delle Commissioni parlamentari competenti,
sono definiti i limiti all'uso didattico o scientifico di
cui al presente comma
(*) ancora non emanato
18. Creative Commons - le condizioni
https://it.wikipedia.org/wiki/Licenze_Creative_Commons
http://www.creativecommons.it
19. Creative Commons - le combinazioni
https://it.wikipedia.org/wiki/Licenze_Creative_Commons
20. Le 5 R di David Wiley
http://www.slideshare.net/opencontent/wiley-lumenuvu
21. Esempi di OER
Storici
MIT OCW
Atipici
Wikipedia
Italiani
OilProject
Libri di testo
CK-12
Repository
Oer Commons
Academy
Khan Academy
Portali
OpenEducationEuropa
SONO
SOLO
ESEMPI!
22. Ehi, hai dimenticato proprio i MOOC!
Massive Open Online Course
Evoluzione delle OER
Luci e ombre!
Dall’uso/riuso al “consumo”
Ora non c’è tempo, ma qui trovate una bella spiegazione e
utili link:
http://www.comune.torino.it/infogio/mooc/index.htm
http://www.flickr.com/photos/mathplourde/
8620174342/sizes/l/in/photostream/
23. Che succede in Italia (livello universitario)?
...Avanti adagio ma con interessanti recenti sviluppi!
Qualche università (ad es. Federica - Univ. Federico II Napoli)
Qualche MOOC (ad es. POLIMI ma anche Coding - UniUrb su
piattaforma EMMA)
Il cMOOC della IUL (Andreas Formiconi 2012/13)!
2016: una piattaforma MOOC italiana: EduOpen (15+ Università
italiane)
24. OER e scuola - In Italia
Moltissime risorse
Forse OER ...a loro insaputa?
Il fenomeno della “curatela”
I sistemi di social learning
Libri di testo
Progetti istituzionali
ScuolaValore Indire
RisorseStudentiIndire
Progetto Trio
Essediquadro (Indire - ITD/CNR)
Un precursore: GOLD Indire
Innovascuola: un’occasione persa?
25. Il Piano Nazionale per la Scuola Digitale e le OER
D.M. n. 781 del 27/09/2013
(Libri digitali)
PNSD
(azioni #23 e #15)
Bando per Curricoli Digitali
25 progetti da circa €170.000
ciascuno
26. In nome della legge
Art. 6, comma 2 bis, della legge 8 novembre 2013, n. 128, che modifica l’art 15 del D.L.25 giugno 2008, n.112, convertito con
modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n.133
Al medesimo fine di potenziare la disponibilità e la fruibilità, a costi contenuti, di testi, documenti e strumenti didattici da parte delle
scuole, degli alunni e delle loro famiglie, nel termine di un triennio, a decorrere dall’anno scolastico 2014-2015, anche per consentire ai
protagonisti del processo educativo di interagire efficacemente con le moderne tecnologie digitali e multimediali in ambienti
preferibilmente con software open source e di sperimentare nuovi contenuti e modalità di studio con processo di costruzione
dei saperi, gli istituti scolastici possono elaborare il materiale didattico digitale per specifiche discipline da utilizzare come libri di
testo e strumenti didattici per la disciplina di riferimento; l’elaborazione di ogni prodotto è affidata ad un docente supervisore che
garantisce, anche avvalendosi di altri docenti, la qualità dell’opera sotto il profilo scientifico e didattico, in collaborazione con gli
studenti delle proprie classi in orario curriculare nel corso dell’anno scolastico. L’opera didattica è registrata con licenza che
consenta la condivisione e la distribuzione gratuite e successivamente inviata, entro la fine dell’anno scolastico, al Ministero
dell’istruzione, dell’università e della ricerca e resa disponibile a tutte le scuole statali, anche adoperando piattaforme digitali già
preesistenti prodotte da reti nazionali di istituti scolastici e nell’ambito di progetti pilota del Piano Nazionale Scuola Digitale del
Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca per l’azione “Editoria Digitale Scolastica”
28. Un piccolo problema...
Chi finanzia le OER?
Il modello “misto” di molti MOOC
corso e contenuti gratuiti / certificazioni a pagamento
Fondi pubblici
Fondazioni private
Donazioni
30. Cosa possiamo fare, nel nostro piccolo?
Favorire la condivisione
Aprire le porte di qualche aula...
Diffondere la “cultura dell’Open” nelle scuole
Rispettare il diritto d’autore
Un piccolo (ma non troppo) esempio: le colonne sonore
(https://creativecommons.org/legalmusicforvideos/)
Se si producono contenuti, utilizzare ove possibile una
licenza CC (possibile SENZA clausola ND)
Informarsi e partecipare a iniziative (MOOC inclusi)
31. Per saperne di più
Queste slide saranno disponibili a breve su
https://www.slideshare.net/anto
Mappa delle risorse su OER curata da Alberto Ardizzone
Padlet utilizzato nell’evento PNSD di Caserta (novembre
2016)
Slide dell’evento su OER del GARR - Firenze (dicembre 2016)
Annamaria Tammaro, Eleonorà Pantò, Fabio Nascimbeni