Formazione tradizionale e e-learning I processi di apprendimento sono diventati più complessi a causa del sorgere di nuove tecnologie, in particolare Internet. Le possibilità di apprendimento collaborativo aperto e flessibile ha risvegliato l'interesse dei docenti e ricercatori a indagare e comprendere le condizioni e le caratteristiche che i nuovi metodi di apprendimento possono contribuire. Se come docenti possiamo essere soddisfatti circa le possibilità di un cambiamento pedagogico che l'e-learning può portare, non dobbiamo smettere di interrogarci sulla qualità di questi processi di istruzione e di apprendimento. Questo documento analizza i processi di comunicazione e didattica innovativa. Abbiamo pensato a un sistema di categorie che consente l'analisi dell'interazione didattica. E' importante sapere che gli elementi di comunicazione sociale, cognitiva e didattica saranno il nuovo sviluppo dell'apprendimento in ambienti virtuali in modo sempre più efficace. Le nuove forme di comunicazione che coinvolgono la telematica sono una grande sfida, quando concettualizzare ciò che è stato tradizionalmente inteso come comunicazione in materia di istruzione. Uno dei temi più prolifici nella letteratura recente sulla comunicazione del contesto educativo, riguarda l'uso didattico delle nuove tecnologie e quindi non sorprende che una revisione della bibliografia specializzata, rivela molti riferimenti alla concetto di Computer Mediated Communication. Nella progettazione del formato didattico, assumono grande rilevanza le decisioni relative alla definizione degli obiettivi didattici e dei relativi approcci metodologici, alla progettazione delle attività, dei contenuti e delle attività di valutazione. Sono da includere in questa categoria l’organizzazione dei discenti e la definizione delle figure professionali coinvolte nell’erogazione.
Gli obiettivi didattici devono essere specificati chiaramente e resi noti a tutto il gruppo di progetto. Il formato didattico viene progettato, di conseguenza, grazie ai dati raccolti durante lo studio di fattibilità, alle caratteristiche degli utenti e ai vincoli definiti a priori, descritti nel documento di avvio del progetto.
Gli obiettivi possono essere descritti a seconda della modalità più appropriata al contesto.
Una modalità molto diffusa è relativa alla tipica tassonomia “sapere, saper fare, saper essere”.
Un’altra modalità, invece, è legata all’identificazione degli obiettivi generali complessivi del corso, quindi degli obiettivi specifici dei singoli insegnamenti e, infine, degli obiettivi trasversali. Tale classificazione è basata, quindi, sulla tipologia di competenze da acquisire:
IL MANAGER DELLA FORMAZIONE Quest’articolo analizza brevemente quella figura professionale interna all’azienda che ha il delicato compito di coordinare le attività didattiche e gestire l’impatto organizzativo del progetto e-learning. Si fa riferimento al cosiddetto manager della formazione Per una buona riuscita di un progetto e-learning è fondamentale sia la presenza di figure professionali dedicate alla progettazione e gestione del processo formativo - tra cui quella del manager della formazione; che il dichiarato impegno, da parte del management, di promuovere il progetto. L’azienda, infatti, può essere considerato come un vero e proprio sistema costituito da persone, tecnologie e servizi, ovvero l’insieme dei processi e dei prodotti realizzati attraverso una sinergia tra le risorse umane dell’ente e la tecnologia utilizzata a supporto dell’organizzazione. L’interconnessione tra persone, processi e prodotti offre una rappresentazione sistemica dei processi formativi innovativi per gestire i quali sono necessari diversi modelli organizzativi, l’elaborazione di soluzioni differenziate per i singoli aspetti dell’attività didattica, la messa a punto di sistemi di gestione affidabili ed efficienti, l’individuazione di soluzioni tecniche che assicurino rapidità di comunicazione, l’adozione di sistemi automatizzati per il trattamento delle informazioni e la specializzazione di specifiche funzioni didattiche. La necessità di introdurre nell’impianto formativo un organo di integrazione, ossia una figura professionale che coordini il processo didattico e ne faciliti il corso all’insegna del miglioramento dei servizi offerti in termini di efficacia ed efficienza, ha portato all’affermarsi del manager della formazione
IL MANAGER DELLA FORMAZIONE Quest’articolo analizza brevemente quella figura professionale interna all’azienda che ha il delicato compito di coordinare le attività didattiche e gestire l’impatto organizzativo del progetto e-learning. Si fa riferimento al cosiddetto manager della formazione Per una buona riuscita di un progetto e-learning è fondamentale sia la presenza di figure professionali dedicate alla progettazione e gestione del processo formativo - tra cui quella del manager della formazione; che il dichiarato impegno, da parte del management, di promuovere il progetto. L’azienda, infatti, può essere considerato come un vero e proprio sistema costituito da persone, tecnologie e servizi, ovvero l’insieme dei processi e dei prodotti realizzati attraverso una sinergia tra le risorse umane dell’ente e la tecnologia utilizzata a supporto dell’organizzazione. L’interconnessione tra persone, processi e prodotti offre una rappresentazione sistemica dei processi formativi innovativi per gestire i quali sono necessari diversi modelli organizzativi, l’elaborazione di soluzioni differenziate per i singoli aspetti dell’attività didattica, la messa a punto di sistemi di gestione affidabili ed efficienti, l’individuazione di soluzioni tecniche che assicurino rapidità di comunicazione, l’adozione di sistemi automatizzati per il trattamento delle informazioni e la specializzazione di specifiche funzioni didattiche. La necessità di introdurre nell’impianto formativo un organo di integrazione, ossia una figura professionale che coordini il processo didattico e ne faciliti il corso all’insegna del miglioramento dei servizi offerti in termini di efficacia ed efficienza, ha portato all’affermarsi del manager della formazione
presentazione sintetica della tesi di alberto.garniga@gmail.com sul PBL come leva per l'innovazione organizzativa, metodologica e tecniologica nella scuola italiana.
Il modello didattico utilizzato da Infotelsistemi è altamente flessibile e si struttura sulla base delle esigenze formative del cliente (in relazione agli utenti cui il corso è rivolto e alle peculiarità formative del progetto). Nella progettazione di corsi runtime (ovvero in auto-apprendimento) è possibile, a seconda delle necessità specifiche del cliente, adottare un diverso livello di interattività, grazie alla combinazione di due differenti modelli didattici:
presentazione sintetica della tesi di alberto.garniga@gmail.com sul PBL come leva per l'innovazione organizzativa, metodologica e tecniologica nella scuola italiana.
Il modello didattico utilizzato da Infotelsistemi è altamente flessibile e si struttura sulla base delle esigenze formative del cliente (in relazione agli utenti cui il corso è rivolto e alle peculiarità formative del progetto). Nella progettazione di corsi runtime (ovvero in auto-apprendimento) è possibile, a seconda delle necessità specifiche del cliente, adottare un diverso livello di interattività, grazie alla combinazione di due differenti modelli didattici:
La fase di erogazione, malgrado diffuse considerazioni ottimistiche sulla flessibilità dell’elearning, presenta notevoli problemi organizzativi. Infatti, la modalità e-learning permette di erogare servizi di formazione senza che il dipendente debba allontanarsi dal proprio luogo di lavoro e senza che vengano imposti vincoli temporali. Essa, però, richiede comunque una ridistribuzione dei carichi di lavoro nel periodo di formazione, in modo da prevedere un congruo numero di ore settimanali da dedicare alle attività didattiche programmate, nonché la predisposizione di apposite stazioni di lavoro o di piccoli laboratori locali, destinati alla fruizione dei materiali didattici ed allo svolgimento delle attività collaborative.
Tutte le premesse delineate fino a questo punto concorrono a creare la situazione ottimale per un progetto di e-learning. Esso, infatti, trova nel confronto esperienziale, nell’apprendimento collaborativo e nella gestione flessibile di tempi e modi dell’apprendimento la sua caratteristica unica e distintiva rispetto alla formazione tradizionale.
Da questo punto di vista, la tecnologia svolge un ruolo determinante e una sua eventuale inadeguatezza potrebbe far fallire anche un ottimo progetto didattico. Qualora, poi, l’azienda decidesse di rivolgersi ad un fornitore di servizi tecnologici - ASP (Application Service Provider) o LSP (Learning Service Provider) - andrà verificata l’adeguatezza dei livelli di servizio forniti e dovrà essere assicurata l’interoperabilità con gli eventuali sistemi presenti. Introdurre l’e-learning implica un nuovo modo di pensare all’apprendimento nell’azienda, un modo che valorizzi le competenze come fattore competitivo e promuova la responsabilizzazione dell’individuo, assegnandogli maggior autonomia nella costruzione dei suoi percorsi formativi e moltiplicando le sue possibilità di crescita professionale.
In presenza di queste condizioni, il dipendente durante il periodo di formazione dovrà essere posto nella condizione di disporre di un adeguato supporto tecnico e di una sistemazione logistica che gli permettano di utilizzare a pieno le potenzialità offerte dall’e-learning. Va anche considerato che le infrastrutture tecnologiche (server, reti, stazioni di lavoro, ecc.), disponibili presso l’azienda, sono state disegnate in previsione di un normale carico di lavoro degli uffici e sarà quindi necessario verificare che le stesse siano adeguate anche ai fini dell’attività formativa.
Occorre passare dalla concezione sostitutiva della tecnologia alla concezione integrativa. Non si tratta di sostituire l’ufficio reale con l’ufficio virtuale, ma di pensare all’ufficio mobile come integrazione dell’ufficio stanziale. L’e-learning assume un significato organizzativo sempre più ampio: esce dal perimetro circoscritto della formazione per integrarsi con i sistemi di gestione delle conoscenze e con quelli di gestione delle risorse umane. Avviare e realizzare un progetto di e-learning
Nell’ampio scenario organizzativo sinteticamente delineato, risulta evidente che l’attività di formazione in modalità e-learning contribuisce certamente a creare una conoscenza condivisa su temi specifici che interessano diverse competenze e rappresenta, quindi, un volano per il conseguimento di concreti obiettivi di innovazione sul piano organizzativo e su quello tecnologico.
Per apprendimento online (noto anche come teleapprendimento, o con il termine inglese E-learning) s'intende l'uso delle tecnologie multimediali e di Internet per migliorare la qualità dell'apprendimento facilitando l'accesso alle risorse e ai servizi, così come anche agli scambi in remoto e alla collaborazione a distanza
SICURNET 81 LAVORO è il nuovo sistema software per il monitoraggio e la gestione della
sicurezza nei luoghi di lavoro ai sensi del D. Lgs. 81/08 come modificato e corretto da D. Lgs.
106/09, pensato per le grandi aziende (numero dipendenti >50), Enti, Studi di consulenza
SICURWEB RISCHIO STRESS L.C. Il D. Lgs. 81/08 e s.m.i. ribadisce con ancor più forza l’obbligo della valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato.
SICURWEB propone totalmente online la valutazione del rischio stress da lavoro correlato.
Il metodo utilizzato per la valutazione del rischio rispetta le indicazioni contenute nell'Accordo europeo 8 ottobre 2004 e quelle previste nel Documento sullo Stress da L.C. redatto dall'Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul lavoro e l’iter sottoscritto dalla Circolare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali del 18/11/2010 e comprende i seguenti passaggi:
Metodi per l’analisi della comunicazione socio-cognitiva mediata da network e la valutazione dell’apprendimento collaborativo e della costruzione della conoscenza
Anche per la formazione la valutazione ex post è una delle sfide più difficili: il modello di curricolo verticale elaborato dal gruppo di lavoro di Caivano fornisce un chiaro riscontro degli impatti positivi, a breve a lungo termine, che la formazione può e deve garantire per potersi definire di qualità.
La comunicazione nella formazione sta evolvendosi verso nuove modalità di interazione. Dalla riflessività, alla partecipazione attiva, alla costruzione biunivoca di percorsi di formazione e capitalizzazione di significati.
Processi e metodologie dell’insegnamento.
Formare con metodo (prof. Fiorino Tessaro)
Sintesi ed integrazione dei contenuti a cura di:
prof.ssa Crivellaro Annalisa
prof. Spinarelli Mauro
Le nuove competenze digitali:
Open Education, Social e Mobile Learning
Tre incontri online per parlarne con i docenti e i collaboratori del Laboratorio di Tecnologie dell'Educazione (UniFi), del MED e di Bibienne Editrice
http://www.insegnalo.it
http://teach4.us/new-digital-skills
Capitolo 3 - DALL’ANALISI QUALITATIVA AL BILANCIO SOCIALE: ESITI DELLA RICER...Corrado Izzo
Prima di procedere a definire il concetto di Accountability e di Bilancio sociale e, successivamente, di descrivere quali siano le azioni connesse già messe in atto a livello internazionale, nazionale e locale, credo possa essere utile riportare l’attenzione su quelli che dovrebbero essere i tratti caratterizzanti il processo di rinnovamento della scuola italiana, secondo quanto prodotto dalla ricerca didattica e quanto previsto dalla normativa primaria e secondaria sull’autonomia scolastica.
In tal modo sarà possibile, già in prima lettura, verificare i livelli di corrispondenza o meno tra tali acquisizioni e gli indicatori di qualità individuati a livello nazionale ed internazionale per quanto concerne i processi di valutazione/autovalutazione/rendicontazione sociale in campo educativo.
L'Età della Partecipazione, inaugurata dalla Rete, è carica di promesse: cittadinanza attiva, consumo consapevole, creatività diffusa, intelligenza collettiva, saperi condivisi, scambio di conoscenze. Tuttavia, se ci si aspetta di vederla sorgere all'orizzonte come un'alba scontata e inevitabile, si finirà per trasformarla nel suo contrario, producendo una nuova, vasta massa di esclusi.
“PIANO TRIENNALE STRAORDINARIO DI INTERVENTO IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO” - MODALITÀ DI UTILIZZO DEI FONDI DERIVANTI DALLE SANZIONI EX D.LGS 758/1994 DI CUI ALL’ART. 13, COMMA 6 DEL D.LGS 81/2008 (DI CONCERTO CON L’ASSESSORE DE NICHILO RIZZOLI)
L'Ispettorato nazionale del lavoro ha fissato la rivalutazione a decorrere dal 1° luglio 2018, nella misura dell’1,9%
Novità per le sanzioni per violazioni in materia di sicurezza sul lavoro. Con un comunicato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 19 giugno 2018, n. 140, il ministero del Lavoro e delle politiche sociali ha reso nota la pubblicazione sul proprio sito web del decreto del capo dell'Ispettorato nazionale del lavoro 6 giugno 2018, con il quale è stata fissata la rivalutazione delle sanzioni a decorrere dal 1° luglio 2018, nella misura dell’1,9%.
Le piccole e le micro imprese sono la spina dorsale dell’economia dell’UE. Può rivelarsi tuttavia impegnativo per le piccole imprese gestire la salute e la sicurezza sul lavoro a causa della mancanza di risorse e competenze.
Piattaforma E-learning, per le aziende, centri di formazione, studi di consulenza, enti, un’offerta formativa completa che consente di soddifare i propri fabbisogni formativi. Browser supportati Internet Explorer 9 – 10 – 11- Microsoft EDGE – Mozilla Firefox – Google Chrome. Erudio utilizza un modello formativo interattivo e realizzato previa collaborazione interpersonale all’interno di gruppi didattici strutturati, forum e chat telematiche, nel quale opera una piattaforma informatica che consente ai discenti di interagire con i tutor e anche tra loro.
Infotel propone un valido strumento per l’applicazione della qualità nei luoghi di lavoro, il sistema software SICURWEB .
Tale sistema risulta composto da una serie di moduli integrati e rivolti alle diverse figure partecipanti al processo di gestione.
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LADIDATTICA|26/09/2016
LA DIDATTICA
Formazione tradizionale e e-learning
LA DIDATTICA
I processi di apprendimento sono diventati più complessi a causa del sorgere di nuove tecnologie, in
particolare Internet. Le possibilità di apprendimento collaborativo aperto e flessibile ha risvegliato
l'interesse dei docenti e ricercatori a indagare e comprendere le condizioni e le caratteristiche che i
nuovi metodi di apprendimento possono contribuire. Se come docenti possiamo essere soddisfatti circa
le possibilità di un cambiamento pedagogico che l'e-learning può portare, non dobbiamo smettere di
interrogarci sulla qualità di questi processi di istruzione e di apprendimento. Questo documento analizza
i processi di comunicazione e didattica innovativa. Abbiamo pensato a un sistema di categorie che
consente l'analisi dell'interazione didattica. E' importante sapere che gli elementi di comunicazione
sociale, cognitiva e didattica saranno il nuovo sviluppo dell'apprendimento in ambienti virtuali in modo
sempre più efficace. Le nuove forme di comunicazione che coinvolgono la telematica sono una grande
sfida, quando concettualizzare ciò che è stato tradizionalmente inteso come comunicazione in materia di
istruzione. Uno dei temi più prolifici nella letteratura recente sulla comunicazione del contesto
educativo, riguarda l'uso didattico delle nuove tecnologie e quindi non sorprende che una revisione della
bibliografia specializzata, rivela molti riferimenti alla concetto di Computer Mediated
Communication.
Nella progettazione del formato didattico, assumono grande rilevanza le decisioni relative alla
definizione degli obiettivi didattici e dei relativi approcci metodologici, alla progettazione delle attività,
dei contenuti e delle attività di valutazione. Sono da includere in questa categoria l’organizzazione dei
discenti e la definizione delle figure professionali coinvolte nell’erogazione.
Gli obiettivi didattici devono essere specificati chiaramente e resi noti a tutto il gruppo di progetto.
Il formato didattico viene progettato, di conseguenza, grazie ai dati raccolti durante lo studio di
fattibilità, alle caratteristiche degli utenti e ai vincoli definiti a priori, descritti nel documento di avvio
del progetto.
Gli obiettivi possono essere descritti a seconda della modalità più appropriata al contesto.
Una modalità molto diffusa è relativa alla tipica tassonomia “sapere, saper fare, saper essere”.
Un’altra modalità, invece, è legata all’identificazione degli obiettivi generali complessivi del corso,
quindi degli obiettivi specifici dei singoli insegnamenti e, infine, degli obiettivi trasversali. Tale
classificazione è basata, quindi, sulla tipologia di competenze da acquisire:
tecnico-professionali, legate all’apprendimento organizzativo, trasversali o meta competenze
Alla progettazione degli obiettivi didattici si collega la definizione degli approcci metodologici.
Gli approcci metodologici utilizzati nel campo dell’e-learning sono molteplici e possono essere analizzati
focalizzando l’attenzione su differenti aspetti. Una modalità di descrizione efficace può essere quella che
analizza le metodologie didattiche in base al livello di interattività tra gli attori in gioco, al livello di regia
didattico-organizzativa, al grado di strutturazione e di flessibilità che esse consentono. Seguendo questa
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LADIDATTICA|26/09/2016
linea e procedendo con una necessaria semplificazione, si possono definire tre principali modelli
rappresentativi.
1. Il primo modello, definibile come apprendimento individuale, si basa su attività didattiche che
prevedono lo studio individuale da parte dei discenti. La tipologia di interazione è collegata alla fruizione
dei contenuti e degli strumenti a supporto delle attività. I discenti possono eventualmente interagire con
i tutor e i docenti che forniscono loro supporto e assistenza (tecnica, sui contenuti e sulla metodologia). Tale
modello prevede un basso intervento in termini di gestione didattica e permette un alto grado di libertà
e flessibilità nella gestione dei ritmi di fruizione (ogni discente procede su un percorso individuale quindi
secondo le proprie capacità, necessità e volontà) e dei percorsi che possono essere sia pre-selezionati,
che liberi. L’apprendimento individuale assegna grande rilevanza alla progettazione di attività individuali
strutturate e di contenuti a supporto di tali attività. Tale modello viene prevalentemente applicato nello
sviluppo di competenze di base e, in parte, di competenze tecnico-professionali.
2. Il secondo modello, definibile come apprendimento collaborativo (wrap around), prevede lo
sviluppo di attività di collaborazione e cooperazione all’interno di gruppi di discenti: le persone
interagiscono per conseguire un obiettivo comune e, di conseguenza, l’apprendimento individuale è
concepito come il risultato di un processo di gruppo. In questo caso la “mediazione didattica” è
totalmente affidata a risorse umane qualificate e il focus dell’attività si sposta verso la costruzione di
interazione tra i soggetti coinvolti, cioè tra discenti, tutor, docenti ed esperti. Flessibilità e libertà
risiedono, in questo caso, nell’organizzazione delle attività all’interno dei gruppi e nella fruizione dei
contenuti che diventano un supporto alle attività e possono essere più o meno consultati dal gruppo di
discenti a seconda della necessità. La progettazione, l’organizzazione e la selezione delle attività e dei
contenuti deve essere guidata dalla necessità di attivare processi di scambio e di collaborazione tra le
persone. Il modello dell’apprendimento collaborativo si applica prevalentemente allo sviluppo di
competenze tecnico-professionali e, in parte, all’apprendimento di competenze trasversali.
3. Il terzo modello didattico, basato sulle interazioni di gruppo (team-based o community-based), è
caratterizzato da bassa regia didattico-organizzativa e da elevata interazione tra gli attori in gioco (tra i
quali si sviluppano meccanismi di interdipendenza e reciprocità). Il focus della progettazione è quindi
incentrato sui meccanismi di interazione sociale tra le persone e sui ruoli che devono presidiare l’intero
sistema. Le attività da progettare sono slegate dalla presenza di contenuti strutturati e devono stimolare
la creazione di una comunità attiva che interagisca costantemente e produca conoscenza sulla base
dell’interazione. I contenuti, prevalentemente interni all’organizzazione, in quanto derivano da
esperienze locali, casi e pratiche di successo, sono spesso inseriti nel sistema sotto forma di pillole di
conoscenza intorno alle quali innescare il dibattito e attivare un processo di socializzazione orientato al
problem-solving. Gli esiti di tali attività, previa codifica, vanno ad alimentare con nuove pillole la base di
conoscenza iniziale: il contenuto costituisce in questo caso l’input e l’output del processo. Questo modello si
applica soprattutto nello sviluppo di competenze trasversali e nelle situazioni in cui occorre stimolare un
apprendimento organizzativo.
L’altro aspetto metodologico su cui è importante prendere una decisione è legato alla modalità di
erogazione del corso: è necessario stabilire cioè se il corso verrà sviluppato completamente online
oppure in formato blended (con un mix di attività in presenza e a distanza). La scelta può essere effettuata
sulla base della distribuzione degli utenti sul territorio, della disponibilità di tempo e dei costi per gli
spostamenti, della durata del percorso e della tipologia di attività da svolgere. È utile, inoltre,
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LADIDATTICA|26/09/2016
considerare i costi delle attività in presenza e la disponibilità di strutture necessarie allo svolgimento
delle stesse.
Lo sviluppo dei sistemi di e-learning
in relazione ai cambiamenti dei paradigmi di apprendimento
L’apprendimento è il modo in cui elaboriamo le informazioni per trasformarle in conoscenze che devono
essere in grado di influenzare i nostri comportamenti in modo duraturo. Lo studio dei processi di
apprendimento è stato segnato da differenti approcci, ciascuno dei quali agganciato a fondamenti teorici
di riferimento. Nei primi decenni del Novecento nacque il comportamentismo che vedeva l’apprendimento
come un processo di trasmissione della conoscenza dal docente al discente, da attuarsi sulla base di una
programmazione didattica pianificata e strutturata. Alla fine degli anni sessanta si è diffuso il cognitivismo,
un approccio basato sulla consapevolezza che il discente gioca un ruolo attivo nel processo di
apprendimento, in quanto è caratterizzato da propri schemi concettuali con i quali interpreta la realtà e
rielabora la conoscenza. Con l’avvento del costruttivismo, affermatosi negli ultimi decenni del Novecento,
il concetto di istruzione programmata viene definitivamente superato. L’apprendimento viene visto
come processo sociale, non solo influenzato dagli schemi cognitivi del singolo, ma anche
dall’interazione, dal confronto e dalla negoziazione con altre persone. Il costruttivismo si caratterizza,
quindi, per l’importanza attribuita al contesto e per la visione dell’apprendimento come un processo
esperienziale e collaborativo (non si tratta, cioè, di un travaso di conoscenze da un docente ad un discente, ma di
un processo attivo alimentato dalle proprie esperienze e costruito attraverso le interazioni e il confronto con gli altri).
Ciò significa che una progettazione didattica efficace deve prevedere spazi di personalizzazione,
contenuti espandibili e integrabili, strategie didattiche centrate sull’interazione sociale tra docenti e
discenti e tra i discenti stessi, accesso libero alle risorse didattiche e secondo le personali necessità,
modalità di valutazione riguardanti non solo l’apprendimento dei contenuti, ma anche i fattori di clima e
partecipazione degli attori al processo. Le tecnologie a loro volta devono permettere sia la veloce
personalizzazione/ riconfigurazione dei percorsi, sia l’efficacia degli scambi comunicativi. Si configura
così un paradigma in cui il discente è sempre più attivo e coinvolto nella fruizione delle risorse
didattiche, i docenti e i tutor assumono ruoli di servizio e di facilitazione, le risorse didattiche sono
disponibili on demand, i contenuti ed i servizi sono adattati alla metodologia didattica richiesta. Il
costruttivismo ha spalancato le porte alla teoria del collaborative learning, ovvero uno dei filoni
pedagogici che hanno maggiormente valorizzato la dimensione sociale dell’apprendimento. Il
collaborative learning si basa, infatti, sulla consapevolezza che l’apprendimento deriva da un processo di
interazione che può avvenire in differenti modalità, una delle quali è legata al lavoro in gruppo. Un
gruppo collaborativo è costituito da un insieme eterogeneo di persone con un progetto comune e quindi
con la disposizione ad acquisire le competenze necessarie per il raggiungimento di uno obiettivo
condiviso. In quest’ottica, i tutor e i docenti diventano stimolo all’interazione e le attività, poco
strutturate e riconfigurabili a seconda dei risultati dell’interazione, non sono basate sull’apprendimento
di contenuti prestabiliti ma sulla costruzione degli stessi. Dalle riflessioni sul paradigma così delineato
nasce il computer supported collaborative learning, ovvero una metodologia didattica che si propone di
utilizzare gli strumenti della comunicazione digitale per sostenere lo sviluppo di attività didattiche
collaborative. Contrariamente a una situazione tradizionale di tipo trasmissivo, l’idea è quella di
utilizzare le nuove tecnologie per quattro obiettivi principali: distribuire materiale, distinguere i
contenuti individuali, mediare l’interazione tra discenti, ottenere un progetto, un compito o un project
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work completato attraverso un lavoro collaborativo. In quest’ottica gli strumenti dell’e-learning devono
supportare la comunicazione e permettere un’organizzazione adeguata degli ambienti, delle attività e dei
contenuti, ovvero devono offrire sistemi di comunicazione, sistemi per la condivisione di risorse, sistemi
a supporto dei processi di gruppo. In ambiente didattico è, inoltre, molto importante che gli strumenti
digitali (le piattaforme di erogazione e gli strumenti integrativi) supportino differenti ruoli, offrendo la
possibilità di modificare i vari poteri di accesso e azione ai differenti strumenti.