Tutte le premesse delineate fino a questo punto concorrono a creare la situazione ottimale per un progetto di e-learning. Esso, infatti, trova nel confronto esperienziale, nell’apprendimento collaborativo e nella gestione flessibile di tempi e modi dell’apprendimento la sua caratteristica unica e distintiva rispetto alla formazione tradizionale.
Da questo punto di vista, la tecnologia svolge un ruolo determinante e una sua eventuale inadeguatezza potrebbe far fallire anche un ottimo progetto didattico. Qualora, poi, l’azienda decidesse di rivolgersi ad un fornitore di servizi tecnologici - ASP (Application Service Provider) o LSP (Learning Service Provider) - andrà verificata l’adeguatezza dei livelli di servizio forniti e dovrà essere assicurata l’interoperabilità con gli eventuali sistemi presenti. Introdurre l’e-learning implica un nuovo modo di pensare all’apprendimento nell’azienda, un modo che valorizzi le competenze come fattore competitivo e promuova la responsabilizzazione dell’individuo, assegnandogli maggior autonomia nella costruzione dei suoi percorsi formativi e moltiplicando le sue possibilità di crescita professionale.
In presenza di queste condizioni, il dipendente durante il periodo di formazione dovrà essere posto nella condizione di disporre di un adeguato supporto tecnico e di una sistemazione logistica che gli permettano di utilizzare a pieno le potenzialità offerte dall’e-learning. Va anche considerato che le infrastrutture tecnologiche (server, reti, stazioni di lavoro, ecc.), disponibili presso l’azienda, sono state disegnate in previsione di un normale carico di lavoro degli uffici e sarà quindi necessario verificare che le stesse siano adeguate anche ai fini dell’attività formativa.
Il modello didattico utilizzato da Infotelsistemi è altamente flessibile e si struttura sulla base delle esigenze formative del cliente (in relazione agli utenti cui il corso è rivolto e alle peculiarità formative del progetto). Nella progettazione di corsi runtime (ovvero in auto-apprendimento) è possibile, a seconda delle necessità specifiche del cliente, adottare un diverso livello di interattività, grazie alla combinazione di due differenti modelli didattici:
Da questo punto di vista, la tecnologia svolge un ruolo determinante e una sua eventuale inadeguatezza potrebbe far fallire anche un ottimo progetto didattico. Qualora, poi, l’azienda decidesse di rivolgersi ad un fornitore di servizi tecnologici - ASP (Application Service Provider) o LSP (Learning Service Provider) - andrà verificata l’adeguatezza dei livelli di servizio forniti e dovrà essere assicurata l’interoperabilità con gli eventuali sistemi presenti. Introdurre l’e-learning implica un nuovo modo di pensare all’apprendimento nell’azienda, un modo che valorizzi le competenze come fattore competitivo e promuova la responsabilizzazione dell’individuo, assegnandogli maggior autonomia nella costruzione dei suoi percorsi formativi e moltiplicando le sue possibilità di crescita professionale.
In presenza di queste condizioni, il dipendente durante il periodo di formazione dovrà essere posto nella condizione di disporre di un adeguato supporto tecnico e di una sistemazione logistica che gli permettano di utilizzare a pieno le potenzialità offerte dall’e-learning. Va anche considerato che le infrastrutture tecnologiche (server, reti, stazioni di lavoro, ecc.), disponibili presso l’azienda, sono state disegnate in previsione di un normale carico di lavoro degli uffici e sarà quindi necessario verificare che le stesse siano adeguate anche ai fini dell’attività formativa.
Il modello didattico utilizzato da Infotelsistemi è altamente flessibile e si struttura sulla base delle esigenze formative del cliente (in relazione agli utenti cui il corso è rivolto e alle peculiarità formative del progetto). Nella progettazione di corsi runtime (ovvero in auto-apprendimento) è possibile, a seconda delle necessità specifiche del cliente, adottare un diverso livello di interattività, grazie alla combinazione di due differenti modelli didattici:
Gruppo Liburni: Tutella della Salute e Sicurezza sul LavoroAngela Iaciofano
Gruppo Liburni: Presentazione del corso "Tutella della Salute e Sicurezza sul Lavoro" progettato nel Master Universitario in e-learning dell'UniTuscia a.a. 2008-2009
Digital learning: l’uso efficace della tecnologia a supporto dell’esperienza ...Free Your Talent
Project work sul tema della digital learning e gamification a cura dei partecipanti del Master in Risorse Umane ISTUD Michele Guerci, Luisa Ligabò, Dario Privitera, Giovanna Salvo e Jasmine Tedesco
Programma
Corso di formazione sull'utilizzo di LMS (learning menagement system) in ambito scolastico - impiego di strumenti multimediali e con riferimenti alla didattica per l'integrazione
Apprendimento attivo secondo la filosofia PROFILES
(Professional Reflection-Oriented Focus on Inquiry-based Learning and Education through Science)
Il partner Italiano del progetto PROFILES è la Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche. Coordinatore Italiano del progetto è il Prof. Liberato Cardellini (libero@univpm.it)
La guida seguente offre uno sguardo di insieme sugli strumenti disponibili su Moodle, permettendo di compararne le funzionalità e le caratteristiche didattiche. Fornisce anche indicazioni immediate sulla difficoltà di impostazione e gestione di ciascuno strumento.
Gli strumenti sono classificati in base alla adeguatezza rispetto a 5 dimensioni:
1) trasferimento delle informazioni;
2) verifica dell'apprendimento;
3) comunicazione e interazione;
4) co-elaborazione dei contenuti;
5) tassonomia di Bloom.
Questa è la traduzione italiana della Moodle Tool Guide pensata da Joyce Seitzinger, nell'adattamento per Moodle 2.x realizzato da Gavin Henrick. La guida è stata tradotta in italiano da Paolo Porcaro e revisionata da Gianluca Affinito per conto di Formez PA.
Presentazione del corso di Mater in e-Learning per la Pubblica AmministrazioneFulvio Corno
Presentazione del corso.
Lezione presso il corso di Master in E-Learning per la Pubblica Amministrazione.
Si tratta di un Corso Universitario di Aggiornamento Professionale, finanziato da INPS/INPDAP e progettato in collaborazione con la Città di Torino e la Provincia di Torino, erogato tra maggio 2014 e settembre 2014.
Per maggiori informazioni: http://elite.polito.it/index.php/teaching/current-courses/247-master-elpa
"REALIZZAZIONE DI VIDEO A BASSO COSTO PER LA DIDATTICA UNIVERSITARIA: Un caso...Melissa Colombo
Tesi sperimentale che nasce in seguito ad un’esperienza di tirocinio svolta nell’ambito dell’Università degli Studi Milano-Bicocca, nello specifico per l’insegnamento “Strumenti e Applicazioni del Web” tenuto dal Professor Roberto Polillo agli studenti del corso di Laurea in Teoria e Tecnologia della Comunicazione.
L’obiettivo di questo progetto è stato quello di ricercare una tecnologia innovativa, che permetta di filmare le lezioni tenute dai professori di alcuni corsi dell’Università Milano Bicocca. Questi video hanno lo scopo di essere diffusi in Rete e servire come strumenti di supporto allo studio, a disposizione degli studenti. La scelta della tecnologia è stata orientata in base alla versatilità delle soluzioni, che si devono adattare a stili di lezione diversi, a vincoli imposti dal docente come ad esempio la necessità di filmare il relatore, le slides che proietta e lo schermo del suo pc mentre mostra dei contenuti presenti in Rete.
Inoltre, la ricerca si è focalizzata solo su quegli strumenti innovativi, di uso comune e a basso o bassissimo costo, in modo che le soluzioni proposte possano essere usufruibili da tutti. In fine, si è cercato di non effettuare esperienze d’uso troppo complesse, per evitare che l’utente debba compiere uno sforzo cognitivo elevato per riuscire ad utilizzare queste tecnologie.
Gruppo Liburni: Tutella della Salute e Sicurezza sul LavoroAngela Iaciofano
Gruppo Liburni: Presentazione del corso "Tutella della Salute e Sicurezza sul Lavoro" progettato nel Master Universitario in e-learning dell'UniTuscia a.a. 2008-2009
Digital learning: l’uso efficace della tecnologia a supporto dell’esperienza ...Free Your Talent
Project work sul tema della digital learning e gamification a cura dei partecipanti del Master in Risorse Umane ISTUD Michele Guerci, Luisa Ligabò, Dario Privitera, Giovanna Salvo e Jasmine Tedesco
Programma
Corso di formazione sull'utilizzo di LMS (learning menagement system) in ambito scolastico - impiego di strumenti multimediali e con riferimenti alla didattica per l'integrazione
Apprendimento attivo secondo la filosofia PROFILES
(Professional Reflection-Oriented Focus on Inquiry-based Learning and Education through Science)
Il partner Italiano del progetto PROFILES è la Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche. Coordinatore Italiano del progetto è il Prof. Liberato Cardellini (libero@univpm.it)
La guida seguente offre uno sguardo di insieme sugli strumenti disponibili su Moodle, permettendo di compararne le funzionalità e le caratteristiche didattiche. Fornisce anche indicazioni immediate sulla difficoltà di impostazione e gestione di ciascuno strumento.
Gli strumenti sono classificati in base alla adeguatezza rispetto a 5 dimensioni:
1) trasferimento delle informazioni;
2) verifica dell'apprendimento;
3) comunicazione e interazione;
4) co-elaborazione dei contenuti;
5) tassonomia di Bloom.
Questa è la traduzione italiana della Moodle Tool Guide pensata da Joyce Seitzinger, nell'adattamento per Moodle 2.x realizzato da Gavin Henrick. La guida è stata tradotta in italiano da Paolo Porcaro e revisionata da Gianluca Affinito per conto di Formez PA.
Presentazione del corso di Mater in e-Learning per la Pubblica AmministrazioneFulvio Corno
Presentazione del corso.
Lezione presso il corso di Master in E-Learning per la Pubblica Amministrazione.
Si tratta di un Corso Universitario di Aggiornamento Professionale, finanziato da INPS/INPDAP e progettato in collaborazione con la Città di Torino e la Provincia di Torino, erogato tra maggio 2014 e settembre 2014.
Per maggiori informazioni: http://elite.polito.it/index.php/teaching/current-courses/247-master-elpa
"REALIZZAZIONE DI VIDEO A BASSO COSTO PER LA DIDATTICA UNIVERSITARIA: Un caso...Melissa Colombo
Tesi sperimentale che nasce in seguito ad un’esperienza di tirocinio svolta nell’ambito dell’Università degli Studi Milano-Bicocca, nello specifico per l’insegnamento “Strumenti e Applicazioni del Web” tenuto dal Professor Roberto Polillo agli studenti del corso di Laurea in Teoria e Tecnologia della Comunicazione.
L’obiettivo di questo progetto è stato quello di ricercare una tecnologia innovativa, che permetta di filmare le lezioni tenute dai professori di alcuni corsi dell’Università Milano Bicocca. Questi video hanno lo scopo di essere diffusi in Rete e servire come strumenti di supporto allo studio, a disposizione degli studenti. La scelta della tecnologia è stata orientata in base alla versatilità delle soluzioni, che si devono adattare a stili di lezione diversi, a vincoli imposti dal docente come ad esempio la necessità di filmare il relatore, le slides che proietta e lo schermo del suo pc mentre mostra dei contenuti presenti in Rete.
Inoltre, la ricerca si è focalizzata solo su quegli strumenti innovativi, di uso comune e a basso o bassissimo costo, in modo che le soluzioni proposte possano essere usufruibili da tutti. In fine, si è cercato di non effettuare esperienze d’uso troppo complesse, per evitare che l’utente debba compiere uno sforzo cognitivo elevato per riuscire ad utilizzare queste tecnologie.
IL MANAGER DELLA FORMAZIONE Quest’articolo analizza brevemente quella figura professionale interna all’azienda che ha il delicato compito di coordinare le attività didattiche e gestire l’impatto organizzativo del progetto e-learning. Si fa riferimento al cosiddetto manager della formazione Per una buona riuscita di un progetto e-learning è fondamentale sia la presenza di figure professionali dedicate alla progettazione e gestione del processo formativo - tra cui quella del manager della formazione; che il dichiarato impegno, da parte del management, di promuovere il progetto. L’azienda, infatti, può essere considerato come un vero e proprio sistema costituito da persone, tecnologie e servizi, ovvero l’insieme dei processi e dei prodotti realizzati attraverso una sinergia tra le risorse umane dell’ente e la tecnologia utilizzata a supporto dell’organizzazione. L’interconnessione tra persone, processi e prodotti offre una rappresentazione sistemica dei processi formativi innovativi per gestire i quali sono necessari diversi modelli organizzativi, l’elaborazione di soluzioni differenziate per i singoli aspetti dell’attività didattica, la messa a punto di sistemi di gestione affidabili ed efficienti, l’individuazione di soluzioni tecniche che assicurino rapidità di comunicazione, l’adozione di sistemi automatizzati per il trattamento delle informazioni e la specializzazione di specifiche funzioni didattiche. La necessità di introdurre nell’impianto formativo un organo di integrazione, ossia una figura professionale che coordini il processo didattico e ne faciliti il corso all’insegna del miglioramento dei servizi offerti in termini di efficacia ed efficienza, ha portato all’affermarsi del manager della formazione
Una sintesi di quanto previsto dalla legge 107/15 sulla formazione del personale docente della scuola italiana con accenni alla Carta del docente e alla Valorizzazione del merito
La fase di erogazione, malgrado diffuse considerazioni ottimistiche sulla flessibilità dell’elearning, presenta notevoli problemi organizzativi. Infatti, la modalità e-learning permette di erogare servizi di formazione senza che il dipendente debba allontanarsi dal proprio luogo di lavoro e senza che vengano imposti vincoli temporali. Essa, però, richiede comunque una ridistribuzione dei carichi di lavoro nel periodo di formazione, in modo da prevedere un congruo numero di ore settimanali da dedicare alle attività didattiche programmate, nonché la predisposizione di apposite stazioni di lavoro o di piccoli laboratori locali, destinati alla fruizione dei materiali didattici ed allo svolgimento delle attività collaborative.
Attività di ricerca, analisi, sperimentazione di metodi e strumenti di apprendimento online utilizzando i MOOC sulla piattaforma Coursera: “An Introduction to Interactive Programming in Python”, Rice University (livello extra scolastico); “Critical thinking in global challenges”, The University of Edinburgh (supporto metodologico attività didattica); “Pre-Calculus” UCIrvine (supporto diretto attività didattica).
“PIANO TRIENNALE STRAORDINARIO DI INTERVENTO IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO” - MODALITÀ DI UTILIZZO DEI FONDI DERIVANTI DALLE SANZIONI EX D.LGS 758/1994 DI CUI ALL’ART. 13, COMMA 6 DEL D.LGS 81/2008 (DI CONCERTO CON L’ASSESSORE DE NICHILO RIZZOLI)
L'Ispettorato nazionale del lavoro ha fissato la rivalutazione a decorrere dal 1° luglio 2018, nella misura dell’1,9%
Novità per le sanzioni per violazioni in materia di sicurezza sul lavoro. Con un comunicato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 19 giugno 2018, n. 140, il ministero del Lavoro e delle politiche sociali ha reso nota la pubblicazione sul proprio sito web del decreto del capo dell'Ispettorato nazionale del lavoro 6 giugno 2018, con il quale è stata fissata la rivalutazione delle sanzioni a decorrere dal 1° luglio 2018, nella misura dell’1,9%.
Le piccole e le micro imprese sono la spina dorsale dell’economia dell’UE. Può rivelarsi tuttavia impegnativo per le piccole imprese gestire la salute e la sicurezza sul lavoro a causa della mancanza di risorse e competenze.
Occorre passare dalla concezione sostitutiva della tecnologia alla concezione integrativa. Non si tratta di sostituire l’ufficio reale con l’ufficio virtuale, ma di pensare all’ufficio mobile come integrazione dell’ufficio stanziale. L’e-learning assume un significato organizzativo sempre più ampio: esce dal perimetro circoscritto della formazione per integrarsi con i sistemi di gestione delle conoscenze e con quelli di gestione delle risorse umane. Avviare e realizzare un progetto di e-learning
Nell’ampio scenario organizzativo sinteticamente delineato, risulta evidente che l’attività di formazione in modalità e-learning contribuisce certamente a creare una conoscenza condivisa su temi specifici che interessano diverse competenze e rappresenta, quindi, un volano per il conseguimento di concreti obiettivi di innovazione sul piano organizzativo e su quello tecnologico.
Formazione tradizionale e e-learning I processi di apprendimento sono diventati più complessi a causa del sorgere di nuove tecnologie, in particolare Internet. Le possibilità di apprendimento collaborativo aperto e flessibile ha risvegliato l'interesse dei docenti e ricercatori a indagare e comprendere le condizioni e le caratteristiche che i nuovi metodi di apprendimento possono contribuire. Se come docenti possiamo essere soddisfatti circa le possibilità di un cambiamento pedagogico che l'e-learning può portare, non dobbiamo smettere di interrogarci sulla qualità di questi processi di istruzione e di apprendimento. Questo documento analizza i processi di comunicazione e didattica innovativa. Abbiamo pensato a un sistema di categorie che consente l'analisi dell'interazione didattica. E' importante sapere che gli elementi di comunicazione sociale, cognitiva e didattica saranno il nuovo sviluppo dell'apprendimento in ambienti virtuali in modo sempre più efficace. Le nuove forme di comunicazione che coinvolgono la telematica sono una grande sfida, quando concettualizzare ciò che è stato tradizionalmente inteso come comunicazione in materia di istruzione. Uno dei temi più prolifici nella letteratura recente sulla comunicazione del contesto educativo, riguarda l'uso didattico delle nuove tecnologie e quindi non sorprende che una revisione della bibliografia specializzata, rivela molti riferimenti alla concetto di Computer Mediated Communication. Nella progettazione del formato didattico, assumono grande rilevanza le decisioni relative alla definizione degli obiettivi didattici e dei relativi approcci metodologici, alla progettazione delle attività, dei contenuti e delle attività di valutazione. Sono da includere in questa categoria l’organizzazione dei discenti e la definizione delle figure professionali coinvolte nell’erogazione.
Gli obiettivi didattici devono essere specificati chiaramente e resi noti a tutto il gruppo di progetto. Il formato didattico viene progettato, di conseguenza, grazie ai dati raccolti durante lo studio di fattibilità, alle caratteristiche degli utenti e ai vincoli definiti a priori, descritti nel documento di avvio del progetto.
Gli obiettivi possono essere descritti a seconda della modalità più appropriata al contesto.
Una modalità molto diffusa è relativa alla tipica tassonomia “sapere, saper fare, saper essere”.
Un’altra modalità, invece, è legata all’identificazione degli obiettivi generali complessivi del corso, quindi degli obiettivi specifici dei singoli insegnamenti e, infine, degli obiettivi trasversali. Tale classificazione è basata, quindi, sulla tipologia di competenze da acquisire:
Piattaforma E-learning, per le aziende, centri di formazione, studi di consulenza, enti, un’offerta formativa completa che consente di soddifare i propri fabbisogni formativi. Browser supportati Internet Explorer 9 – 10 – 11- Microsoft EDGE – Mozilla Firefox – Google Chrome. Erudio utilizza un modello formativo interattivo e realizzato previa collaborazione interpersonale all’interno di gruppi didattici strutturati, forum e chat telematiche, nel quale opera una piattaforma informatica che consente ai discenti di interagire con i tutor e anche tra loro.
Infotel propone un valido strumento per l’applicazione della qualità nei luoghi di lavoro, il sistema software SICURWEB .
Tale sistema risulta composto da una serie di moduli integrati e rivolti alle diverse figure partecipanti al processo di gestione.
2. 1
Icontenutidiunprogettoe-learning|23/01/2017
I contenuti di un progetto e-learning
E-learning e formazione professionale
L’e-learning comporta un notevole cambiamento nelle modalità di svolgimento delle attività
formative, dei ruoli ricoperti dagli attori coinvolti e delle risorse impiegate per diffondere la
conoscenza. Tali modifiche determinano numerose problematiche, ma al tempo stesso rappresentano
anche delle sfide da raccogliere per arrivare alla diffusione di questa modalità di formazione, in tutti gli
ambiti nei quali la sua applicazione può creare un valore aggiunto rispetto ai sistemi finora utilizzati.
Un corso on line è strutturato in moduli. Ciascun modulo ha una sua autonomia, ma deve inserirsi con
coerenza nel progetto complessivo del corso.
Peculiare del modulo è il rapporto fra gli obiettivi di formazione, i contenuti e le discipline, rispetto
all’insegnamento tradizionale. In quest’ultimo la disciplina costituisce il contenuto dell’apprendimento.
Nell’approccio modulare, invece, la disciplina è strumentale rispetto al contenuto.
Il progettista deve chiedersi come può migliorare le performance aziendali con il contenuto formativo
all'interno del corso. In pratica questo strumento formativo deve identificare gli apporti concreti che può
offrire al miglioramento della “catena del valore aziendale”: l'accelerazione dei processi di apprendimento,
fornire una distribuzione capillare delle informazioni, trasferire metodologie di lavoro e di
comportamento, far apprendere tecniche, migliorare la qualità di lavoro, rapidità di aggiornamento, ect,
con l'obiettivo di una crescita d elle risorse umane dell'impresa che si rifletterà con un ritorno
economico per l'impresa e vantaggio competitivo. Inoltre è importante allineare il percorso di studio
personalizzato sui gap di competenze individuali L'offerta formativa deve essere la risposta al GAP di
competenza rilevata attraverso valutazione condotta sui discenti. Quindi differenziare i percorsi
formativi secondo le necessità formative del discente dopo aver valutato le competenze e ovviamente
dopo avere inizialmente definito i profili professionali. Un prodotto per la formazione in
autoapprendimento ha sicuramente dei vantaggi e svantaggi. E’ necessario che il progettista inserisca nel
prodotto formativo in autoapprendimento (e-learning o CBT) tutte le facilitazioni e servizi possibili,
affinché il discente senta meno la differenza con la formazione tradizionale in aula. Solo cosi la
formazione in autoapprendimento può essere considerata un valido strumento di apprendimento
alternativo al tradizionale.
La tecnologia messa al servizio della didattica favorisce l’adozione della metodologia più congeniale per
produrre ed erogare contenuti efficaci: ne consegue che la continua evoluzione delle tecnologie influisce
sul modo di fare e-learning. E-learning non è solo applicazione di nuove tecnologie per la formazione. E’
necessario un metodo di progettazione di soluzioni che consenta di compiere le scelte più adeguate per il
contesto in cui queste devono essere applicate: Formazione totalmente a distanza o formazione
mista? Progettazione di un percorso di studio o selezione di un repository di
informazioni non strutturate? Realizzazione dei contenuti o acquisto di pacchetti
(Learning Object) da società editoriali specializzate?
La tecnologia basata su Internet offre soluzioni per la gestione della conoscenza. L’ontologia consente di
evidenziare relazioni tra contenuti che apparentemente sembrano indipendenti tra loro, dando un valore
3. 2
Icontenutidiunprogettoe-learning|23/01/2017
aggiunto a ogni informazione. In futuro saranno inoltre applicabili soluzioni di e-learning basate sul web
semantico.; un’evoluzione di Internet che da semplice sistema di comunicazione e recupero di
documenti diventa sistema “intelligente”, capace di comprendere il contenuto dei documenti (e quindi
anche dei contenuti didattici) e di presentare, su richiesta dell’utente, solo le informazioni di cui
effettivamente ha bisogno. Ontologie, domini di conoscenza, motori inferenziali, sono solo alcune delle parole
chiave con cui impareremo a confrontarci nell’era del Web Semantico per una nuova evoluzione della
gestione della conoscenza.
Progettare e realizzare contenuti all’interno di un percorso di apprendimento svolto in modalità e-
learning è un’attività di primaria importanza poiché riguarda una delle voci generalmente più rilevanti sia
dal punto di vista dei costi che da quello della qualità complessiva dell’intervento.
Lo sviluppo di contenuti è legato alla necessità di fornire ai discenti due principali
tipologie di materiali:
• informazioni strutturate e selezionate in base agli obiettivi didattici (lezioni);
• supporti per la comprensione, l’approfondimento o il consolidamento (glossari, articoli, esercizi,
ecc.).
I contenuti possono essere classificati a seconda del loro grado di strutturazione e del “momento in cui
vengono prodotti”. In questo senso si possono individuare tre tipologie di contenuto:
• Contenuti “predefiniti”, ovvero strutturati e “chiusi” prima dell’inizio del corso:
lezioni, casi di studio applicativi, approfondimenti, simulazioni, esercizi oppure materiali di supporto
quali glossari, manuali, linkografie, bibliografie, ecc. Tali materiali possono essere realizzati con formati
multimediali differenti a seconda del contesto specifico. Ad esempio, le lezioni possono essere costituite
da testi, da video, da mappe commentate, da interazioni, ecc.
• Contenuti “live”: essi, al contrario dei contenuti “predefiniti”, si costruiscono durante il corso. Si tratta
in generale di nuovi contenuti offerti ai discenti lungo il percorso, che arricchiscono o completano lo
stesso in base alle esigenze emerse durante l’attività formativa. Esempi di questa tipologia sono i
seminari e le web conference erogate in modalità live” (in diretta) e archiviate sotto forma di
registrazione.
L’archivio delle registrazioni costituisce un bacino di contenuti da fruire come contenuti statici, da
navigare e ascoltare in qualsiasi momento. Appartengono alla stessa categoria altre tipologie di contenuti
come gli audio di un podcast o i post di blog e forum nei quali il docente introduce riflessioni che
completano il percorso di apprendimento.
• Contenuti “aperti”: essi si presentano in forma di spunti da elaborare, frame da integrare, semilavorati
che vengono offerti ai discenti come tracce sulle quali sviluppare attività di approfondimento e di
integrazione. Quest’ultima tipologia, inizialmente trascurata dal mondo dell’e-learning, sta acquistando
sempre più importanza grazie a tutti gli strumenti disponibili in rete che permettono lo sviluppo
collaborativo di contenuti (wiky, blog, ecc.).
Infine è interessante riflettere sull’utilità e l’opportunità di introdurre contenuti all’interno di un
percorso didattico. L’affermazione può apparire provocatoria, ma non è a priori indispensabile che un
4. 3
Icontenutidiunprogettoe-learning|23/01/2017
percorso di e-learning contenga contenuti strutturati: è possibile, infatti, progettare un corso basato
esclusivamente su attività che prevedono la collaborazione tra i discenti e l’interazione con tutor di
processo e docenti, senza inserire contenuti a supporto. Se l’obiettivo, ad esempio, è quello che i
discenti apprendano modalità efficienti di lavoro di gruppo, è possibile proporre un corso costituito
esclusivamente di attività, i cui risultati sono poi commentati dal docente che porterà gli studenti ad
estrarre e razionalizzare i modelli di comportamento più efficaci.
LA PROGETTAZIONE
Come è facile immaginare, differenti tipologie di contenuto sono collegate a differenti tipologie di
attività, le quali a loro volta rispondono a obiettivi e metodologie didattiche specifiche. Al fine di
definire nel dettaglio le caratteristiche dei contenuti il progettista o il gruppo di progettisti deve
prendere decisioni formalizzate e bene esplicitate in merito a:
• l’obiettivo didattico prefissato;
• l’articolazione dei contenuti (la strutturazione in aree didattiche, capitoli, lezioni, moduli);
• il formato mediale di erogazione (testo, audio, animazioni, video, ecc.);
• la modalità d’accesso (web, mobile, ecc.);
• il livello di integrazione con le attività proposte durante il percorso (si ha un risultato tanto migliore
quanto più le attività in presenza e online si integrano con i contenuti che vengono offerti ai discenti).
Per ogni contenuto devono essere individuati il responsabile di produzione e le risorse umane coinvolte
sia nella stesura dei contenuti, sia nella loro traduzione all’interno dei formati mediali prestabiliti. È
necessaria, quindi, una fase di progettazione di dettaglio dei contenuti che deve svolgere l’ente erogatore
del corso, nel caso in cui i contenuti siano interni all’organizzazione e ci si voglia far carico di tale
attività, o il fornitore esterno, nel caso si decida di delegare l’attività in outsourcing. Anche in
quest’ultimo caso, sarà comunque utile fornire linee guida chiare e monitorare l’andamento della
progettazione di dettaglio.
La progettazione e la realizzazione dei contenuti per l’e-learning sono attività complesse
che devono tener conto di molti fattori e delle loro interdipendenze, quali:
- la natura e la dimensione intrinseca dei contenuti stessi;
- le caratteristiche dell’utenza alla quale si riferiscono;
- la coerenza con il modello didattico prescelto il quale:
- dovrà aderire agli stili cognitivi dei discenti;
- dovrà contestualizzare pienamente i contenuti nel contesto di riferimento;
- gli aspetti di multimedialità, interattività, adattività ed interoperabilità dei contenuti;
- gli aspetti relativi alla valutazione - in tutte le sue modalità - di quanto appreso;
- la rispondenza dei contenuti a standard che ne permettano la modularizzazione e la riusabilità;
- il costo nelle fasi di progettazione/produzione e nelle fasi di erogazione;
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Icontenutidiunprogettoe-learning|23/01/2017
- il rispetto dei principi di base del diritto d’autore.
IL FORMATO MEDIALE
Per “formati mediali” si intende il mix di media utilizzati: testo, audio, animazioni, immagini, ecc. Nella
scelta dei formati mediali entrano in gioco una serie di elementi, quali:
• le caratteristiche dell’utenza. E’ utile conoscere le competenze relative al contenuto, le competenze
trasversali (informatiche, linguistiche, ecc.), i modelli di apprendimento, ecc.;
• la tipologia di contenuto (esistono contenuti che si prestano a supporti di tipo visuale, piuttosto che
audio o testuale);
• i vincoli di tempi, costi, risorse umane necessarie alla produzione. I diversi media impegnano le risorse
di produzione a diversi livelli: produrre testi è diverso da produrre animazioni come, allo stesso modo,
produrre video è diverso da produrre audio;
• il riutilizzo e la manutenibilità. È utile scegliere il mix di media in prospettiva di riutilizzo futuro e,
quindi, della necessità di aggiornamento: i vari media hanno diverse possibilità di essere integrati,
spezzettati, riorganizzati con facilità. In genere, i media poveri sono più mantenibili rispetto a quelli
ricchi (è più semplice e veloce aggiornare un testo o una mappa rispetto ad audio, animazioni e video);
• l’accessibilità dei materiali, nell’ottica di favorire l’utilizzo da parte di varie tipologie di utenti;
• la verifica della pre-esistenza di materiali didattici analoghi - e quindi riutilizzabili - veicolabili
attraverso il medium prescelto o su altri media.
Nel caso in cui si progetti un formato che prevede una forte appropriazione e rielaborazione dei
contenuti da parte degli utenti potrebbe essere più conveniente scegliere media “poveri” come testi,
mappe e immagini statiche che consentono una facile integrazione e rielaborazione da parte degli utenti
piuttosto che media “raffinati” come possono essere animazioni, audio e video che invece si presentano
per loro stessa natura meno “malleabili”.
Lo standard SCORM
L’idea di definire standard che facilitino il riutilizzo dei contenuti in contesti didattici e tecnologici
diversi appare già nella seconda metà degli anni ’90 con la strutturazione dei contenuti stessi in Learning
Object (LO). Gli sforzi comuni mirano a raggiungere principalmente tre obiettivi:
1. rendere possibile la condivisione e lo scambio di learning object tra qualunque LMS;
2. consentire la riaggregazione dei LO in nuovi percorsi didattici differenti da quello originario;
3. facilitare la possibilità di effettuare una ricognizione dei materiali esistenti.
In una prospettiva più ampia, disporre di standard riconosciuti e largamente applicati
sui contenuti didattici offre vantaggi di vario tipo:
- il dare ai ricercatori una struttura di riferimento per condividere e confrontare dati relativi
all’applicabilità e all’efficacia dei LO;
- l’avere riferimenti applicabili in differenti contesti giuridici;
6. 5
Icontenutidiunprogettoe-learning|23/01/2017
- il dare un punto di riferimento al riconoscimento delle attività didattiche che potrebbero vedere i LO
come un’unità di misura di riferimento.
La riflessione sull’interoperabilità dei contenuti per l’e-learning ha portato alla definizione di standard
internazionali, come lo SCORM (Shareable Content Object Reference Model), ormai affermati a livello
mondiale. L’obiettivo principale è quello di favorire l’identificabilità e la tracciabilità dei contenuti
didattici, allo scopo di favorire il reimpiego dei materiali in diversi contesti didattici e l’interoperabilità
con un numero più ampio possibile di LMS attuali e futuri. Lo standard SCORM riguarda, pertanto, sia
le modalità di sviluppo dei singoli contenuti, sia le caratteristiche degli LMS. Fin dalle prime linee guida
gli obiettivi principali dello SCORM sono stati sintetizzati nell’acronimo RAID:
- riusabilità: deve essere facilmente modificabile e riusabile da e con differenti tools di sviluppo;
- accessibilità: deve garantire una facile individuazione delle informazioni presenti nel corso, tanto dai
discenti quanto dagli sviluppatori;
- interoperabilità: deve garantire il massimo della compatibilità a livello di hardware, di sistema
operativo e di browser;
- durabilità: non deve richiedere significativi interventi per nuove implementazioni del software.
Lo standard attualmente in uso, evolutosi attraverso fasi successive ed operativo dal 2003, è lo SCORM
2004 che dovrebbe consentire ai progettisti di LO standardizzati un maggiore controllo sul percorso di
apprendimento previsto per i diversi utilizzatori. È possibile, ad esempio, specificare un punteggio
minimo da raggiungere in un test per poter proseguire ai livelli superiori o rendere obbligatoria la
consultazione di materiali introduttivi prima di poter scegliere più liberamente il percorso tra i contenuti
formativi. Lo SCORM 2004 presenta, inoltre, una “test suite” molto robusta ed è stato riconosciuto da
produttori e istituzioni come il primo standard di riferimento globale per l’e-learning. Tali possibilità
hanno evidenti ricadute a livello di progettazione. Se inseriti in ottica di standardizzazione, i contenuti
devono essere progettati sia in funzione del contesto specifico, sia in relazione a possibili scenari
d’utilizzo. In questo senso, devono essere corredati di informazioni dettagliate che ne identifichino le
caratteristiche e i possibili contesti d’uso. Ci si è spinti anche a ipotizzare che l’adozione generalizzata di
standard porterebbe ad “agenti intelligenti” capaci di costruire dinamicamente e automaticamente lezioni
personalizzate per uno specifico utente. Di fatto, il concetto stesso che l’apprendimento sia un processo
articolabile in pillole autoconsistenti e riconfigurabili a piacere ha ovviamente dei limiti importanti dal
punto di vista pedagogico e identifica un modello in cui l’interazione sociale e il contesto di
apprendimento sono degli accessori marginali rispetto all’esistenza di contenuti che si dà per scontato
debbano essere “chiusi” e configurati indipendentemente dal contesto.
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