Una riflessione sulla gestione del conflitto, nata durante un corso di gestione e tecniche di vendita. Attuale, vista la conflittualità oggi in atto. Aggiornata a Gennaio 2017
Team working soft skills_coach pasquale adamoPasquale Adamo
Il TEAM WORKING e la capacità di lavorare in gruppo, è una di quelle competenze trasversali (soft skills) più richieste nel mondo del lavoro. Saper lavorare con gli altri in modo costruttivo ed efficace, è un'abilità che può fare la differenza sul lavoro. Una risorsa che possiede capacità di TEAM WORKING è sicuramente una risorsa con un valore aggiunto.
Imparare le strutture base della comunicazione efficace e dell'ascolto attivo per capire e conoscere meglio se stessi e gli altri.
• Principi base della comunicazione:
• Modello di Jakobson
• Assiomi della comunicazione
• Imparare a capire e a conoscere se stessi e gli interlocutori per facilitare la comunicazione:
• Riconoscere i principali sistemi rappresentazionali (VAKog) con cui le persone percepiscono il mondo esterno
• La comunicazione paraverbale: saper gestire la respirazione, il tono, il ritmo, il volume, le pause
• La comunicazione non verbale: la postura che favorisce la
comunicazione
• La lettura dei segnali oculari d'accesso (LEM)
• Il rapport e le modalità che facilitano una buona comunicazione:
• Il ricalco, la calibrazione e la guida
Una riflessione sulla gestione del conflitto, nata durante un corso di gestione e tecniche di vendita. Attuale, vista la conflittualità oggi in atto. Aggiornata a Gennaio 2017
Team working soft skills_coach pasquale adamoPasquale Adamo
Il TEAM WORKING e la capacità di lavorare in gruppo, è una di quelle competenze trasversali (soft skills) più richieste nel mondo del lavoro. Saper lavorare con gli altri in modo costruttivo ed efficace, è un'abilità che può fare la differenza sul lavoro. Una risorsa che possiede capacità di TEAM WORKING è sicuramente una risorsa con un valore aggiunto.
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• Principi base della comunicazione:
• Modello di Jakobson
• Assiomi della comunicazione
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• Riconoscere i principali sistemi rappresentazionali (VAKog) con cui le persone percepiscono il mondo esterno
• La comunicazione paraverbale: saper gestire la respirazione, il tono, il ritmo, il volume, le pause
• La comunicazione non verbale: la postura che favorisce la
comunicazione
• La lettura dei segnali oculari d'accesso (LEM)
• Il rapport e le modalità che facilitano una buona comunicazione:
• Il ricalco, la calibrazione e la guida
Un corso base, corposo. Per chi deve affrontare il ruolo di addetto alle vendite. Partendo dal concetto base di mercato fino alla soddisfazione del cliente e della propria, in una logica di win-to-win. Il corso è focalizzato sul sistema di distribuzione dell'abbigliamento, ma è modificabile per altri settori.
Lavoro di gruppo e gruppi di lavoro: strategie di efficacia e gestione dei co...GAL Sole Grano Terra
Le slide di Carlo Duò sul lavoro di gruppo e i gruppi di lavoro (strategie di efficacia e gestione dei conflitti), presentate il 27/11/2014 a Villaputzu e il 28/11/2014 a San Basilio in occasione del seminario interattivo organizzato dal GAL SGT - Sole Grano Terra.
Tecniche di comunicazione efficace: saper comunicare in modo adeguato ci consente di migliorare le relazioni interpersonali e di ottenere risultati di successo.
Scopo della PNL è darvi le metodologie perché si attui in voi un processo di crescita delle vostre possibilità, per porvi in maniera nuova e più efficace nelle sfide di ogni giorno.
Il Corso tende a descrivere, soprattutto dal punto di vista della NEGOZIAZIONE, quale tipo di attività e relative doti comunicative-gestionali sono richieste a colui che si occupa di reclami e rapporti con la clientela non particolarmente soddisfatta
Laboratorio realizzato con il contributo dell'Iniziativa Laboratori dal Basso, azione della Regione Puglia cofinanziata dalla UE attraverso il PO FSE 2007-2013
Finanziato da ARTI Puglia, il corso gratuito “Lavorare in gruppo? Un’impresa! Un'impresa!: Conflitti, comunicazione e cooperazione per l'impresa sostenible” mira a fornire le competenze per migliorare l’efficienza del lavoro di gruppo e garantire la sostenibilità di un progetto imprenditoriale nel lungo periodo.
A promuoverlo l'Associazione VulcanicaMente , già attiva a livello locale ed europeo.
Il secondo di 5 moduli "Litigare bene tra colleghi: gestire i conflitti nei gruppi di lavoro" ha visto la partecipazione del trainer Graziano Tullio, esperto in team building e comunicazione efficace, e Paolo Ragusa, vice direttore del Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti di Piacenza
www.vulcanicamente.it
Team working - Costruire i rapporti per lavorare bene assiemeMirko Cuneo
Lavoro di squadra significa che un gruppo di persone lavora in modo coordinato alla realizzazione di un progetto. Il team è il responsabile del risultato finale.
Un corso base, corposo. Per chi deve affrontare il ruolo di addetto alle vendite. Partendo dal concetto base di mercato fino alla soddisfazione del cliente e della propria, in una logica di win-to-win. Il corso è focalizzato sul sistema di distribuzione dell'abbigliamento, ma è modificabile per altri settori.
Lavoro di gruppo e gruppi di lavoro: strategie di efficacia e gestione dei co...GAL Sole Grano Terra
Le slide di Carlo Duò sul lavoro di gruppo e i gruppi di lavoro (strategie di efficacia e gestione dei conflitti), presentate il 27/11/2014 a Villaputzu e il 28/11/2014 a San Basilio in occasione del seminario interattivo organizzato dal GAL SGT - Sole Grano Terra.
Tecniche di comunicazione efficace: saper comunicare in modo adeguato ci consente di migliorare le relazioni interpersonali e di ottenere risultati di successo.
Scopo della PNL è darvi le metodologie perché si attui in voi un processo di crescita delle vostre possibilità, per porvi in maniera nuova e più efficace nelle sfide di ogni giorno.
Il Corso tende a descrivere, soprattutto dal punto di vista della NEGOZIAZIONE, quale tipo di attività e relative doti comunicative-gestionali sono richieste a colui che si occupa di reclami e rapporti con la clientela non particolarmente soddisfatta
Laboratorio realizzato con il contributo dell'Iniziativa Laboratori dal Basso, azione della Regione Puglia cofinanziata dalla UE attraverso il PO FSE 2007-2013
Finanziato da ARTI Puglia, il corso gratuito “Lavorare in gruppo? Un’impresa! Un'impresa!: Conflitti, comunicazione e cooperazione per l'impresa sostenible” mira a fornire le competenze per migliorare l’efficienza del lavoro di gruppo e garantire la sostenibilità di un progetto imprenditoriale nel lungo periodo.
A promuoverlo l'Associazione VulcanicaMente , già attiva a livello locale ed europeo.
Il secondo di 5 moduli "Litigare bene tra colleghi: gestire i conflitti nei gruppi di lavoro" ha visto la partecipazione del trainer Graziano Tullio, esperto in team building e comunicazione efficace, e Paolo Ragusa, vice direttore del Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti di Piacenza
www.vulcanicamente.it
Team working - Costruire i rapporti per lavorare bene assiemeMirko Cuneo
Lavoro di squadra significa che un gruppo di persone lavora in modo coordinato alla realizzazione di un progetto. Il team è il responsabile del risultato finale.
Come preparare ed allenare il team al lavoro agile e a superare questo periodo di lavoro in remoto forzato.
I leader e i manager responsabili di un team di lavoro hanno l'opportunità di supportare i propri collaboratori oggi per evitare le criticità di domani, soprattutto in un contesto di grande cambiamento come quello attuale.
Ma come fare? Nella presentazione troverete qualche spunto in merito a quali temi sono più rilevanti.
Abitudini eccellenti in azienda SMAU Bologna 2014Lorenzo Paoli
Spesso ci concentriamo su singoli eventi per spiegare successi e fallimenti di un'azienda. Una campagna marketing disastrosa, oppure una negoziazione andata a buon fine. In realtà a fare la differenza sono le abitudini mentali, emozionali e comportamentali che ogni giorno determinano i risultati dei nostri team e di tutta l'organizzazione.
Ecco come sviluppare abitudini mentali, emozionali e comportamentali di eccellenza in azienda.
Presentato a SMAU Bologna 2014 da Lorenzo Paoli
Mida SpA - L'eccellenza negli individui e nelle organizzazioni 2009, Emanuele...Mida
Ogni individuo, ogni sistema ha una sua propria eccellenza, che è sempre collegata con il suo “centro” unico e irripetibile. Troviamo eccellenza in tutte quelle situazioni in cui un’elevata prestazione va di pari passo con un semplice, naturale fluire delle cose. Un sistema o un individuo può perdere la connessione con la propria eccellenza: in questi casi la prestazione può rimanere alta, ma viene a mancare la naturalezza dell’azione. Al suo posto, c’è invece lo sforzo, la pressione permanente e un eccessivo consumo di energia.
ABILITARE IL LAVORO IBRIDO CON LA SOCIAL COLLABORATIONGianluigi Cogo
Valorizzare il capitale umano e stimolare la socialità per trasformare l’organizzazione appiattita sui processi in un’organizzazione basata sugli obiettivi e sui risultati
Tre fattori influenzano il tasso ottimale di crescita:
1)fattore finanziario;
2)fattore mercato / o economico;
3) fattore manageriale
Qui di seguito tratteremo il fattore m
Gli adulti di oggi sono gli studenti di ieri. Gli studenti di oggi saranno gli adulti di domani. Educatori scolastici e formatori delle organizzazioni si incontrano per una giornata di autoformazione attraverso il confronto.
In pochi giorni l’esperienza che si acquista in un lungo percorso di training formale tra le 4 pareti di un’aula.
Il programma darà al curriculum dei partecipanti un’espressione diversa. Le capacità acquisite possono essere riportate nella vita professionale e personale: competenza, comunicazione, fiducia in sè stessi e tolleranza delle avversità, ma soprattutto verrà posto in evidenza che imparare può essere avvincente e divertente. Alcune brevi sessioni teoriche su contenuti fondamentali della leadership e del teamwork arricchiranno il programma. Le attività si svolgeranno in sottogruppo e prevedono momenti di riflessione e de-briefing.
Verranno dati gli strumenti per esercitare la leadership, cioè la capacità di guidare se stessi e poi una squadra di successo.
6. I tre scopi principali del nuovo leader sono:
Formare
Progettare
Servire
7. Le prerogative del leader sono:
Formarsi ed informarsi
Conoscere nuove persone
Rilassarsi / divertirsi
Allargare la propria sfera di influenza
8. Preferisci avere 10.000.000 euro/giorno per 31 giorni
o
1 euro il primo giorno e via via raddoppiando per 31 giorni,
togliendoti ogni volta quello che avevi il giorno prima?
1. 1 2. 2 3. 4 4. 8
5. 16 6. 32 7. 64 8. 128
9. 256 10. 512 11. 1.024 12. 2.048
13. 4.096 14. 8.192 15. 16.384 16. 32.768
17. 65.536 18. 131.072 19. 262.144 20. 524.288
21. 1.048.576 22. 2.097.152 23. 4.194.304 24. 8.388.608
25. 16.777.216 26. 33.554.432 27. 67.108.864 28. 134.217.728
29. 268.435.456 30. 536.870.912
31. 1.073.741.824
9. I costi della NON delega
o della delega inefficace
Enorme perdita di tempo in attività jolly
Stress
Livello basso di motivazione propria e del personale
Colli di bottiglia nella produzione
Bassa qualità del lavoro
Scadenze non rispettate
Malintesi
Sprechi
Malcontento
10. Cosa ci impedisce di delegare di più?
Non ci fidiamo dei nostri collaboratori
Riteniamo di poter fare meglio il lavoro
Riteniamo che ci voglia troppo tempo per addestrare
qualcuno a fare il lavoro
Temiamo di perdere il controllo/potere
Temiamo di creare nuovi potenziali concorrenti
Vogliamo tutto il merito e la sensazione di indispensabilità
Far fare le cose a modo loro
Paura di sovraccaricare lo staff
Paura di essere superati dai delegati
Paura di perdere importanza
Paura che poi i collaboratori se ne vadano
G
11. IL DELEGANTE EFFICACE
Si sente sicuro
Si fida dei suoi collaboratori
Pianifica gli impegni
È consapevole del valore della delega
Si accerta che lo staff venga formato
12. Valore dell’attività
65% 20% 15%
Compiti molto Compiti poco
importanti importanti
15% 20% 65%
Impiego effettivo del tempo
13. Il principio di Parkinson
Ogni attività tende a dilatarsi fino
a coprire tutto il tempo che a
quella attività è stato destinato.
14. Importante
10
9
Zona Zona
8
di di
stress crescita
7
Non urgente
Urgente
6
1 3 7 9
0 2 4 6 8 10
4
Zona Zona
3
di di
fuori controllo distrazione
2
1
0
Non importante
15. Crescita
20%
Distrazione
30%
Fuori
Stress
controllo
35%
15%
16. Distrazione
15%
Fuori
controllo
10%
Crescita
55% Stress
20%
17. Le fasi della
DELEGA
Analisi
Designazione
Definizione
Controllo e monitoraggio
Verifica
18. 1. ANALISI
Identificare i
compiti e le
aree che possono
essere delegate
19. Esercizio
Individuazione dei compiti
delegabili
1. Fare un elenco di tutte le attività che ricadono nelle
Zone di Stress, di Fuori Controllo e di Distrazione.
2. Se possibile, scomporre le attività in micro-attività o
micro-compiti.
2. Mettere una crocetta sui compiti delegabili.
I
20. In linea di massima, i compiti NON delegabili sono:
Motivazione e sostegno
Ricompensare, gratificare e lodare
Macro-controllo
Tenere il rapporto con il personale
Fidelizzazione dei clienti
Pianificazione delle strategie a medio-lungo termine
Definire e verificare i risultati.
21. 2. DESIGNAZIONE
Identificare i
delegati e le
competenze che
devono
possedere.
22. Il delegato ideale
Non necessariamente il più preparato
Colui che dimostra più entusiasmo
Colui che dimostra più interesse
Colui che dimostra più senso di responsabilità
Non si giustifica per i suoi errori e sa mettersi in
discussione
Non fa ricadere le sue colpe sugli altri
Sa reggere la pressione
23. Alta
Ambiente
Motivazione
Competenza
Errore di Formazione
valutazione
Bassa
Negativo Positivo
Atteggiamento
24. Le competenze sono un insieme di conoscenze, di capacità e
di attributi caratteriali di cui un individuo ha bisogno per
eseguire un lavoro efficacemente.
Conoscenza: acquisizione e possesso intellettuale di fatti o di
procedure (analisi finanziaria, uso del computer, lingue, perizia
tecnica, ecc.)
Capacità: abilità cognitive o comportamentali (lavoro di squadra e
collaborazione, costruzione dei rapporti, pensiero analitico,
leadership, ecc.)
Attributi caratteriali: qualità peculiari, innate o acquisite, proprie
dell’individuo (adattabilità, fiducia in se stessi, integrità, tolleranza
allo stress, ecc.)
27. Competenze
Attributi
Conoscenza Capacità
caratteriali
Comportamento
Risultati
28. Esercizio
Individuazione delle
competenze
Per ogni compito individuato nell’esercizio precedente,
individuare le competenze necessarie per portarlo avanti,
nell’ordine:
attributi caratteriali, capacità e conoscenza
29. REGOLA
BASE
Ogni compito ad un delegato,
Un delegato per ogni compito.
30. Esercizio
Designazione dei delegati
Sulla matrice “Compiti/Delegati”
Individuare tutti i compiti e/o sotto-compiti, nonché i
delegati che dovranno occuparsene in modo univoco.
I
31. Esercizio
Definizione delle competenze
1. Sulla matrice “Delegato/Competenze”
elencare tutte le competenze che il delegato deve
acquisire per portare avanti i suoi compiti.
2. Per ogni competenza, inserire gli strumenti necessari
per rafforzare quella particolare competenza.
33. COMPITI E OBIETTIVI
Compito o incarico Obiettivo Entro il
60
Immissione dei dati in tempo
Gestire il carico e scarico del
Nome ed incarico del collaboratore
gg.
reale
magazzino
Resp. magazzino
30
Assicurarsi che la merce sia Etichettatura degli scaffali
gg.
ben disposta e ordinata
Mario Rossi
Pulizia dei pavimenti prima
Mantenere pulito il 0 gg.
di andare a casa
magazzino
38. Esercizio
Dal compito all’obiettivo
1. Sulla matrice “Compiti ed Obiettivi”
per ogni compito definire un obiettivo che tenga conto di
uno dei tre elementi: qualità, tempo e costi.
I
39. 3. DEFINIZIONE
Incontri e briefing
di gruppo e/o
individuali per
definire i compiti
e gli obiettivi.
41. TEMI DA DISCUTERE
COSA? – Compiti ed obiettivi
CON COSA? - Risorse necessarie e massimale di
spesa
ENTRO QUANDO? – Periodicità degli incontri, date
di completamento delle varie fasi, scadenze finali
COME? – Procedure e metodologie
AUTORITA’ – Autorità conferita, a chi rispondere
quando rivolgersi al capo
42. 4. CONTROLLO E
MONITORAGGIO
Il delegante
segue il progresso
e l’andamento
dei processi in
modo da
incoraggiare e
sostenere il
delegato.
43. Accentra- Resoconto Colloqui Politica Rete Incontri di
mento open-door squadra
Ogni deci- Il delegante Come Massima di- La situazio- Si
sione viene è costante- prima, ma sponibilità ne è sotto organizza-
presa da un mente in modo più da parte controllo in- no
unico informato. informale e del formatico. frequenti
responsabi- diretto. delegante. incontri
le Vantaggi: Vantaggi: “collegiali”.
Il delegato Il delegante
Vantaggi: Vantaggi:
Vantaggi: è Il delegante I delegati si ha la situa- Vantaggi:
Il controllo impegnato ha sempre sentono so- zione in C’è un
è totale. a rendere il polso del stenuti. tempo maggiore
conto. clima. reale. “sentore” di
Svantaggi: Svantaggi: squadra.
Si perpetua Si impigri-
Svantaggi: Svantaggi: Svantaggi:
la cultura La motiva- Rischia di scono e Ha una vi- Svantaggi:
della sfidu- zione del restare stentano a sione par- La
cia e della delegato emo- prendere ziale ed im- responsa-
non- resta bassa. tivamente l’iniziativa. precisa. bilità indivi-
crescita. coinvolto. duale viene
annacqua-
ta.
44. MANAGEMENT-BY-EXCEPTION
Il delegante viene interpellato dal delegato
solamente nel caso di deviazione dai compiti,
dalle responsabilità o dagli obiettivi
concordati.
45. Programmare incontri periodici, ma non
troppo frequenti.
E’ opportuno sostenere i delegati, ma non
risolvere i problemi per loro.
Diradare progressivamente gli incontri.
46. Per quanto possibile, fare domande positive invece
di affermazioni.
“C’è qualcosa che credi io debba sapere?”
“Non siamo riusciti a mantenere quella scadenza: hai
qualche idea sui motivi per cui è successo?”
“Vedo che i costi stanno salendo. Quali provvedimenti stai
prendendo (o conti di prendere) per rientrare?”
“Cosa pensi che possiamo fare per evitare di rifare questi
errori?”
47. Negli incontri richiesti da un delegato per
risolvere un problema, chiarire che tale
incontro verrà concesso solo se porterà
almeno una possibile soluzione!
48. 1. Interferenze continue
2. Rimbalzo dei compiti
3. Troppi impegni
4. Dare troppo sostegno
5. Insicurezza dei delegati
49. Esercizio
Il mio problema
Scrivere qual è il tuo problema maggiore e cosa
pensi di fare in proposito.
I
50. 5. VERIFICA
Finito il progetto,
verificare che gli
obiettivi siano
stati raggiunti
(qualità, costi,
tempo).
51. Le REGOLE della DELEGA
CREDERE NELLA DELEGA
Delegare almeno l’80% delle attività inefficaci
Non interferire MAI
Rifiutare decisamente le scimmie altrui
Trasformare sempre i compiti in obiettivi
Una persona per ogni compito
Ricordarsi sempre di lodare
Non far fare MAI cose che non faresti
Mai biasimare; eventualmente sondare
Stimolare l’apertura e la sincerità
52. Prossima pillola
Angelo Juliani
Negoziazione sindacale:
l’importanza degli
aspetti emotivi
Martedì, 19 maggio 2009
Ore 17.00 – 20.00