La presentazione del paese da parte degli studenti dell'isituto Cravetta-Marconi di Savigliano durante la manifestazione Children for Africa organizzata da Piccoli Passi Onlus
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Questo è un lavoro in PPT in cui troverete informazioni sull' Africa in generale.
-Territorio
-Etnie
-Clima
-Popolazione
-Economia
Ecc... 20 slide compresa bibliografia.
Buono studio!
Ho fatto un video su esso e se volete guardarlo cercate SamuChannel su YouTube e lo troverete, se volete iscrivetevi.
Analisi della situazione geografica, economico-sociale dell'Africa, condotta dalla classe IIIA IC San Vito Romano, per comprendere i flussi migratori attuali. https://arringo.wordpress.com/2019/01/20/stay-human_iiia-leggiamo-il-presente-studiando_i-conflitti-in-africa/
La presentazione del paese da parte degli studenti dell'isituto Cravetta-Marconi di Savigliano durante la manifestazione Children for Africa organizzata da Piccoli Passi Onlus
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Analisi della situazione geografica, economico-sociale dell'Africa, condotta dalla classe IIIA IC San Vito Romano, per comprendere i flussi migratori attuali. https://arringo.wordpress.com/2019/01/20/stay-human_iiia-leggiamo-il-presente-studiando_i-conflitti-in-africa/
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As part of Transition Year geography, we were divided up into groups of 2 and given a country of interest. Each group had to research the requirements needed to travel to their chosen country, the food eaten, the cultural norms, and some of the most popular places to visit in the country. We also had to research how to get there, and at what price. We then presented our research in a power-point presentation and tried to sell our chosen country to our fellow class mates.
For our project we contacted the Kenyan embassy in Ireland and asked them could they provide us with any information on Kenya. Luckily they sent us loads of info and even sent us a DVD showing us the wildlife found in Kenya. I thought this project really enjoyable and I now really want to visit Kenya in the future.
BTO – Buy Tourism Online 2012
Day TWO, 30 Novembre
11.40, Main Hall
This land is your land…this land is my land
Rewind: http://www.buytourismonline.com/day_two/land/
Internet ha rivoluzionato il mercato turistico. E’ cosa nota. Ma in Italia la domanda è molto più avanti dell’offerta. L’Italia è sempre molto richiesta dai portali delle grandi OLTA. La Pubblica Amministrazione, partita con grande ritardo, come sta affrontando questa rivoluzione? Ed in particolare: come si rapporta con lo sviluppo esponenziale sui Social Media? Quali scelte sul tema della promo- commercializzazione? Quali le strategie per il futuro verso nuovi mercati e nuovi turismi?
Panel discussion
Coordina Roberta Milano, BTO Educational
Video introduttivo in esclusiva per BTO – Buy Tourism Online 2012:
Australia Turismo
Ne discutono:
Emanuele Burioni, Emilia Romagna
Sergio Cagol, Trentino
Gianpiero Perri, ApT Basilicata
Alberto Peruzzini, Toscana Promozione
Giovanni Tarpani, Regione Umbria
Analisi della situazione geografica, economico-sociale dell'Africa, condotta dalla classe IIIA IC San Vito Romano, per comprendere i flussi migratori attuali. https://arringo.wordpress.com/2019/01/20/stay-human_iiia-leggiamo-il-presente-studiando_i-conflitti-in-africa/
I genocidi del Congo, a cura di Giacomo Colaneri, IIIA, a.s. 2013-2014, Istituto Comprensivo "San Vito", San Vito Romano (Rm). Per far memoria e ricordo oggi. Nell'ambito dell'approfondimento dei genocidi africani.
L'attività in cui è inserito il lavoro è al link: http://arringo.wordpress.com/2014/04/06/memoria-e-ricordo-oggi-i-genocidi-dimenticati_africa_iiia/
Analisi della situazione geografica, economico-sociale dell'Africa, condotta dalla classe IIIA IC San Vito Romano, per comprendere i flussi migratori attuali. https://arringo.wordpress.com/2019/01/20/stay-human_iiia-leggiamo-il-presente-studiando_i-conflitti-in-africa/
Tenerife è un'isola di forma triangolare, anche se c'è
chi preferisce vederla a forma di pera e chi sostiene
che la sua forma ricordi quella di un mestolo, fa parte
dell'arcipelgo Canario ed è situata nell'oceano
Atlantico a nord del Tropico del Cancro, circa 200 km
al largo delle coste Marocchine e 1300 km dalla
Spagna.
2. Morfologia
Il Kenya è uno Stato dell'Africa Orientale, confinante a nord con
Etiopia e Sudan del Sud, a sud con la Tanzania, a ovest con
l'Uganda, a nord-est con la Somalia ed è bagnato ad est dall'oceano
Indiano.
Il Kenya è un paese equatoriale, ma presenta climi molto vari.
Nel nord si trovano aree desertiche, nel centro-sud altopiani con
boschi e savane.
Il paese è attraversato da lunghe catene di montagne.
In Kenya sono presenti laghi di acqua dolce e di acqua salata;
numerosi sono anche i soffioni boraciferi e i geyser.
Il Kenya è diviso dalla frattura della Rift Valley, che si sviluppa da
nord a sud e che forma il bacino del Lago Turkana (o Rodolfo). Ai lati
della Rift Valley si innalzano imponenti massicci vulcanici.
I principali sono il monte Kenya (5199 m) e il Kilimanjaro (5895 m),
che è al confine con la Tanzania.
4. Il Kilimangiaro
Non è noto da dove provenga il nome Kilimangiaro, ma esistono
varie teorie. Gli esploratori europei adottarono questo nome nel
1860, affermando che questo era il nome della montagna in
lingua swahili, supponendo che Kilimangiaro si potesse
scomporre in Kilima (Swahili per "collina", "piccola montagna") e
Njaro che, per alcune teorie, è un'antica parola Swahili per bianco
o splendente, mentre per altri è una parola di origine non Swahili;
ad esempio nel linguaggio Kichagga la parola jaro significa
"carovana".
Il problema di tutte queste teorie è che non sono in grado di
spiegare perché viene utilizzato il diminutivo kilima, invece della
parola più appropriata per indicare montagna, cioè mlima.
Nel 1880 la montagna divenne una parte dell'Africa Orientale
Tedesca dopo che Karl Peters ebbe persuaso i capi locali a
firmare i trattati (la diffusa storia che la regina Vittoria donò la
montagna a Guglielmo II di Germania è falsa).
5. Coste
La linea di costa è generalmente bassa ed
uniforme, appena mossa da qualche baia e da
alcune isole (Pate, Lamu, Mombasa).
La temperatura mite delle acque e la loro
modesta profondità hanno permesso, a poca
distanza dalla costa, il formarsi di una barriera
corallina continua, la quale delimita le lagune
calme e limpide. Ma più al largo i fondali
raggiungono profondità notevoli.
6. Idrografia
I fiumi del Kenya non sono di grande portata. I due principali,
il Tana e il Galana, sfociano nell'oceano Indiano e hanno un
regime molto variabile nel corso dell'anno, in funzione dalla
frequenza delle precipitazioni piovose.
Il Lago Turkana è il più vasto del Kenya. Esso venne anche
chiamato “lago Rodolfo” da esploratori europei in onore del
principe austro-ungarico Rodolfo d’Asburgo-Lorena. Ha
acque salmastre e vi affiorano numerose isole.
Solo una piccola porzione del Lago Vittoria appartiene al
territorio del Kenya.
Il lago Nakuru è uno dei laghi della Rift Valley, si trova
all’interno del Parco Nazionale dello Tsavo. Abbonda di alghe
che attirano e nutrono una grande quantità di fenicotteri rosa.
7. Il clima
Influenzato dall’Oceano Indiano, il clima del Kenya (che è
attraversato in pieno dall’equatore) è regolato dal gioco
alterno dei monsoni e dagli alisei.
È molto caldo e umido nelle regioni costiere, più mite e
asciutto nel cuore del Paese, in rapporto all'altitudine.
Le piogge sono concentrate in due periodi dell'anno: da
marzo a maggio ci sono grandi piogge, mentre da ottobre a
dicembre piogge intense ma brevi.
L'ambiente dominante è quello della savana, tutelato da
numerosi parchi naturali che coprono circa il 10% del
territorio nazionale. Sulle pendici delle montagne e lungo il
corso dei fiumi si trovano tracce dell'originaria foresta
pluviale; mentre a nord, nelle zone meno piovose, la
savana sfuma nel deserto.
8. Il patrimonio animale
Alla molteplicità dei paesaggi vegetali corrisponde una fauna varia e
abbondante. Tuttavia, certe specie si sono fatte meno numerose, alcune sono
addirittura scomparsa. Il commercio dell’avorio, la richiesta crescente di pellicce
e pelli, la caccia, le annate di siccità sono le molteplici cause che mettono in
pericolo la sopravvivenza del patrimonio faunistico.
Gli animali più numerosi sono quelli della boscaglia e della pianura: gli gnu e le
zebre, che vivono spesso insieme in grosse mandrie, giraffe, babbuini, molte
varietà di antilopi (ben 400 specie: come bufali, ippotraghi, cudù, gazzelle,
dikdik). Sono presenti nella savana anche branchi di elefanti, forti consumatori di
fogliame, e rinoceronti.
Le zone abitate dagli erbivori sono occupate anche dal leone dalla criniera nera,
il leopardo, i ghepardi e il feroce licaone o il cane-iena. Vengono poi i necrofagi:
lo sciacallo, la iena, l’avvoltoio, che si nutrono dei resti lasciati dal leone,
eliminando così focolai di infiammazione.
I laghi salati perdono in fauna ittiologica quanto più si arricchiscono di fauna
alata: cicogne, gru, ibis, aironi e i fenicotteri rosa, ornamento del Parco
Nazionale del lago Nukaru. Sono particolarmente numerosi lungo le sponde dei
laghi l’ippopotamo e il coccodrillo.
9. La bandiera
La bandiera del Kenya è stata adottata il 12 dicembre 1963. Derivata da quella
del KANU (Kenya African National Union), il movimento politico guidato da
Jomo Kenyatta che ha condotto la nazione all'indipendenza, è composta da tre
bande orizzontali di colore nero, rosso e verde (dall'alto in basso), separate da
due strisce bianche. Il nero e il rosso rappresentano la popolazione africana e il
suo sangue, uguale a quello di tutti gli altri uomini; il verde la terra e le sue
ricchezze; le strisce bianche, simbolo di pace, vennero aggiunte in occasione
dell'indipendenza. Al centro della bandiera è presente uno scudo masai con due
lance incrociate, a sottintendere la volontà del popolo di difendere la libertà
conquistata dopo anni di lotte.
10. Lo stemma
Lo Stemma del Kenya è il simbolo araldico ufficiale del paese,
adottato nel 1963. Consiste in uno scudo africano con bande
orizzontale di colore nero, rosso e verde, separate da strisce di
argento con al centro un gallo che tiene un'ascia in argento. A
sostegno dello scudo si trovano due leoni d'oro con lance rosse. In
basso sono raffigurati il Monte Kenya con piante di caffè, piretro
della Dalmazia, agave, tè, mais e ananas. Nella parte inferiore si
può leggere il motto del paese: Harambee (swahili: lavoriamo
insieme).
11. Storia
Intorno al 2000 a.C. ci furono i primi insediamenti umani nell’area
ora occupata dal Kenya, provenienti dal nord Africa. Nel I secolo
a.C. si stabilirono in quella zona le prime colonie arabe, e allo
stesso tempo si stabilirono lì popolazioni nilotiche e Bantu.
Gli europei fecero la loro prima apparizione nel 1498, con l’arrivo
dei portoghesi, che però furono cacciati dagli arabi, che
ristabilirono il proprio controllo nel XVII secolo, fino all’arrivo dei
britannici nel XIX secolo.
Alla Conferenza di Berlino del 1885, l’Africa dell’Est venne divisa in
quattro territori sotto l’influenza degli europei. Il governo britannico
fondò il protettorato dell’Africa Orientale Britannica, inviando
colonie di bianchi a sfruttarne le terre fertili. Questi coloni avevano
influenza nel parlamento britannico anche prima che divenisse
ufficialmente una colonia, nel 1920.
.
12. Storia
Nel 1942 si formarono dei movimenti di resistenza anticoloniale, a cui
presero parte membri delle tribù Kikuyu, Embu, Meru e Kamba. Questo
movimento venne chiamato Mau Mau e si oppose ferocemente al potere
britannico in nome della sovranità nazionale. I Mau Mau venivano
arrestati e imprigionati o messi a morte per la loro lotta per
l’indipendenza. Tra l’ottobre del 1952 e il dicembre del 1959 il Kenya fu
messo in stato di emergenza, e migliaia di kenyani furono arrestati
perché ritenuti ribelli.
Nel 1957 gli africani furono ammessi nel Consiglio Legislativo, e gli eletti
fecero pressione perché il leader dei Mau Mau Jomo Kenyatta fosse
rilasciato. Ciò avvenne nel 1962, un anno prima dell’ottenimento
dell’indipendenza. Kenyatta diventò il primo Presidente del Kenya libero,
e l’anno dopo fu proclamata la Repubblica.
13. Storia
Nel 1966 si formò un partito di opposizione, che venne messo al bando nel
1969, il che portò il Kenya a diventare uno stato con un partito unico. Alla
morte di Kenyatta, nel 1978, gli successe il vice presidente Daniel Arap Moi.
Durante il governo di Moi, il Kenya fu dichiarato ufficialmente stato con
partito unico, nel 1982, con conseguente modifica della costituzione.
Tuttavia, nel 1991, la Costituzione fu nuovamente cambiata per annullare la
sezione relativa al partito unico, per cui nelle elezioni Ndel 1992 si creò una
democrazia multipartitica. Moi vinse le elezioni per i due mandati successivi.
Nelle elezioni del 2002 vinse l’opposizione, con a capo Mwai Kibaki. I
risultati delle elezioni del 2007 generarono delle reazioni da parte
dell’avversario Raila Odinga, che sfociarono in uno stato di violenza, che si
risolse con l’intervento diplomatico di altri stati africani e dell’Onu. Secondo
l’accordo di riconciliazione, si ripristinava la carica di Primo Ministro, che
venne assegnata a Odinga, nel secondo governo Kibaki.
14. Popolazione
La popolazione del Kenya (41.609.700, nel 2011) continua a crescere
a ritmi elevati: nel giro di vent'anni è raddoppiata e comprende un’alta
quota di popolazione giovane, con meno di quindici anni.
La densità demografica è elevata nella regione interna degli altopiani,
mentre la fascia costiera è poco abitata.
Il tasso di urbanizzazione è alto, con il 45% della popolazione
radunata in zone urbane che si stanno estendendo. La popolazione
urbana si addensa soprattutto nelle città di Nairobi, la capitale, e di
Mombasa, città araba sulla costa.
La popolazione è suddivisa in più di settanta etnie.
Un tempo il paese era abitato da gruppi stanziati lungo la costa e,
nelle regioni interne dai masai, che oggi vivono soprattutto nelle
regioni meridionali.
Nel paese vivono inoltre esigue minoranze di asiatici, europei e arabi.
16. Industrie
Le maggiori industrie si concentrano nella capitale Nairobi, e si basano sulle industrie di tipo agro-
industriale. Attualmente si stanno diffondendo in altre città. Le industrie più sviluppate sono quella chimica,
petrolchimica, metalmeccanica, del cemento e della trasformazione di prodotti agricoli. Le maggiori risorse
minerarie del Kenya sono la fluorite, l'oro, il sale e pietre preziose.
I trasporti kenioti sono abbastanza sviluppati in tutte le zone abitate del Kenya, tramite mezzi di trasporto
pubblici e privati. La metropolitana è assente, mentre i filobus sono inesistenti in tutta l'Africa. Discreta è la
rete ferroviaria.
La valuta nazionale è lo scellino del Kenya. Le principali destinazioni delle esportazioni kenyane sono la
Germania, la Gran Bretagna, gli Stati Uniti e l’Uganda, paesi ai quali vengono destinati caffè, tè, prodotti
petroliferi, ananas, pelli, canapa, soda ed estratto di piretro (usato negli insetticidi). Le importazioni
provengono principalmente da Gran Bretagna, Germania, Emirati Arabi e Giappone e comprendono
petrolio greggio, macchinari industriali, veicoli a motore, ferro e acciaio, concimi agricoli e prodotti
farmaceutici.
Trasporti e commercio
18. Lingua
Anche se l’inglese è molto diffuso, la lingua ufficiale del Kenya è il
Kiswahili. La lingua swahili (oggi considerato la lingua ufficiale
dell'Africa orientale) si diffuse circa 15 secoli fa, come forma di
comunicazione fra le comunità Bantu della costa orientale africana ed i
mercanti di origine araba. Il termine "swahili" deriva dalla parola araba
sawahil che significa "costa"; con il prefisso "ki" (che sta per "lingua")
significa "lingua delle coste". I Waswahili sono infatti gli abitanti della
costa e kiswahili è la loro lingua.
L’educazione primaria, gratuita ma non
obbligatoria, ha la durata di sette anni. Il tasso di
alfabetizzazione della popolazione adulta è
dell’86,9%.
19. Religione
L'appartenenza religiosa è così composta: anglicani e
quaccheri 45%, cattolici 35%, musulmani 11%, religioni
tradizionali 9%. Altri includono induismo, sikhismo,
jainismo e il credo di bahá'í. Il Kenya contiene il più
grande gruppo di quaccheri in una singola nazione. La
religione principale in Kenya è quella cristiana, quindi
non ci sono, di base, regole ferree sull'abbigliamento. La
religione principale in Kenya è quella cristiana, quindi
non ci sono, di base, regole ferree come invece avviene
nei paesi musulmani. Diverso è sulla costa, dove la
colonia musulmana è molto numerosa: qui la maggior
parte delle donne cammina per strada velata; ciò
nonostante, la presenza di altre religioni, anche qui,
rende ben tollerato un abbigliamento femminile che
tenga scoperte le spalle o le gambe.
20. Nairobi è la capitale del Kenya, nonché capoluogo della Contea di
Nairobi e del Distretto di Nairobi. Il suo nome deriva dalla frase
maasai enkare nai-robi, letteralmente "luogo dell'acqua fredda". In
Kenya, viene anche chiamata con due nomignoli: Green City in the
Sun ("città verde al sole", per via del clima mite e delle molte aree
verdi) e Safari Capital of the World ("capitale mondiale del safari",
con riferimento al suo ruolo di hub verso i circuiti turistici kenioti)
Con una popolazione stimata fra i 4 e i 4,5 milioni, Nairobi è la più
grande città dell'Africa orientale e tra le dieci più grandi dell'intero
continente africano. È anche una delle città africane più importanti
dal punto di vista politico, culturale ed economico. La popolazione
locale parla principalmente l'inglese.
Nairobi
21. Mombasa
Mombasa è la seconda città più grande del Kenya; è
capoluogo dell'omonimo distretto e della Provincia Costiera. Si
trova su un'isola separata dal continente solo da due piccoli
fiumi. Ha un importante porto e un aeroporto internazionale, ed
è un luogo di passaggio quasi obbligato per il turismo nelle
zone costiere della nazione. Il nome arabo originale della città
è Manbasa; in kiswahili si chiama Kisiwa Cha Mvita
(abbreviato in Mvita), che significa "isola di guerra", a ricordare
le numerose contese per il controllo della città.
22. Malindi
Malindi (in passato nota anche come Melinde) è una
città del Kenya, capoluogo dell'omonimo distretto, nella
Provincia Costiera. Si trova sull'Oceano Indiano, presso
la foce del fiume Galana, circa 120 km a nordest di
Mombasa.
23. Lamu
La città di Lamu ha 18.382 abitanti (dati del 2009) ed è la più
grande sull'isola di Lamu, che a sua volta fa parte
dell'omonimo arcipelago del Kenya.
La città è capitale del Distretto di Lamu e patrimonio
dell'umanità dell'UNESCO.
24. Tradizioni
1. Una tradizione molto diffusa dei Masai sono le danze con salti. Questi balli
vengono utilizzati nelle cerimonie di benvenuto e nelle feste. Incominciano con
accendere un grande fuoco e poi iniziano a saltare, prima in modo normale poi
sempre più in alto finché non raggiungono un'altezza elevatissima.
2. Una pratica molto diffusa è l’infibulazione: una mutilazione dell’apparato
genitale femminile. In Kenya circa il 30-40% della popolazione è vittima di
questa orribile procedura. Essa secondo la tradizione segna il passaggio
dall’infanzia all’ età adulta.
3. Nella musica keniota predominano le percussioni, in particolare i tamburi tipici
delle culture bantu. Abbastanza diffusi sono anche i cordofoni: i Luo, per
esempio, hanno il nyatiti (una lira a otto corde); un altro strumento tipico è un
enorme liuto detto okobano; alcune tribù suonano
una chitarra chiamata chamonge. Alcuni strumenti a corda sono realizzati in
modi insoliti; interessante è uno strumento la cui cassa di risonanza è costituita
da una buca nel terreno coperta da una pelle di capra tesa; la pelle viene
forata e una corda viene fissata ai bordi del foro, in tensione. Meno importanti,
ma diffusi presso varie etnie, sono gli strumenti a fiato, che comprendono
diversi tipi di corni, flauti e trombe.
25. 4. Il più importante periodo di festività è il Ramadan: nome che si dà al nono mese dell’anno lunare
musulmano (Egira).
Dall’alba al tramonto tutti devono rispettare il digiuno; in questo periodo l’atmosfera è quasi surreale e
immobile. Tutti i negozi sono chiusi e nulla sembra essere animato. Al calar del sole, dopo il tramonto,
la vita esplode in un rituale di festa e preghiera collettiva. Anche i turisti devono, in pubblico, rispettare il
Ramadan. l periodo del mese sacro di Ramadan si conclude con la festa detta Aid al-Fitr o piccola
festa: i bambini sono i più contenti, per loro ci sono infatti dolci a volontà!
26. Gastronomia
La cucina del Kenya si presenta come un miscuglio di tradizioni diverse, i piatti tradizionali come ad esempio
l’Irio, zuppa di fagioli, mais, spinaci e patate servita sotto forma di morbido composto, si accompagnano con
quelli speziati e colorati di origine araba, come i “sambusa” frittelle con carne macinata dentro.
27. Sport
La nazionale di pallavolo femminile del Kenya è attualmente la
squadra pallavolistica più forte del continente africano: vanta
infatti 7 vittorie ai campionati continentali e diverse partecipazioni
ai mondiali e alle Olimpiadi.
Gli atleti kenioti sono famosi e celebri per quanto riguarda la
disciplina del mezzofondo e fondo nell'atletica leggera. Le etnie
originarie degli altipiani godono di una concentrazione di globuli
rossi nel sangue mediamente molto elevata che agevola,
unitamente ad una struttura fisica piuttosto leggera, lo sforzo
aerobico prolungato.
Il Kenya ha ottenuto infatti nei recenti mondiali di atletica Pechino
2015 ben 16 medaglie (di cui 7 ori, 6 argenti, 3 bronzi), vincendo
il medagliere davanti a grandi potenze, quali la Giamaica e gli
Stati Uniti.
Tra gli atleti più bravi e famosi c’è David Lekuta Rudisha :
campione olimpico in carica sulla distanza degli 800 m piani e
detentore del record mondiale, stabilito a Londra il 9 agosto 2012
con il tempo di 1'40"91.
Posizione Paese Oro Argento Bronzo Riepilogo
1 Kenya 7 6 3 16
2 Giamaica 7 2 3 12
3
Stati
Uniti
6 6 6 18
4
Regno
Unito
4 1 2 7
5 Etiopia 3 3 2 8