In queste slide ho provato a rispondere a un po' di quesiti che in questi anni hanno spesso rimbalzato tra docenze e social media:
1. Un politico sta per iniziare una campagna elettorale
e vuole fare il primo passo su Facebook:
meglio usare un profilo o aprire una pagina pubblica?
2. Chi deve gestire gli account social dei politici
in campagna elettorale (il candidato, i comunicatori, entrambi)?
3. Cosa faccio quando un utente trolla o insulta?
4. È utile utilizzare i social media anche in contesti territoriali molto piccoli?
5. Esiste un profilo professionale ideale per lavorare sulla comunicazione politica online?
Nichi Vendola: la sfida italiana della comunicazione politica sul webDino Amenduni
Dalla Presidenza della Regione Puglia
alla corsa per diventare Premier:
il ruolo dei social media
Parigi, 16 novembre 2011
Du web en politique: que nous reserve 2012?
RSLN – Microsoft France
Comunicare Nichi Vendola sui social media: la giornata tipoDino Amenduni
Informazione, feedback, analisi, creatività: la costruzione quotidiana di una strategia politica 2.0.
(slideshow presentato a Forlì il 28 febbraio 2011, seminario "Giornalismo e politica", corso di Laurea Magistrale in "Mass Media e Politica", Università di Bologna.
Dino Amenduni - lavorare coi social media (aggiornamento febbraio 2013)Dino Amenduni
Comunicazione, politica, economia, giornalismo: cosa cambia se tutto cambia su Internet
Febbraio-Giugno 2013
Eurogiovani - Master in non-conventional marketing e social media
Semantica dei nuovi media - il wikivocabolario (aggiornato a luglio 2012)Dino Amenduni
Un esperimento lungo, in continuo divenire e quindi potenzialmente infinito: la definizione del vocabolario dei nuovi media
Cinquanta parole chiave che spiegano l’universo di questo pezzo di mondo della comunicazione e ne intrecciano dinamiche e metodi di studio.
(psicologia, sociologia, semiotica, applicazione, comunicazione aziendale, istituzionale, politica)
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenzeDino Amenduni
1. Manifesti elettorali: faccioni sì o faccioni no?
2. Lavorate per tutti i politici che vi chiamano?
3. Non avete paura che le vostre campagne siano oggetto di satira?
4. Il marketing virale può aiutare la politica?
5. Voglio fare comunicazione politica: mi date un consiglio?
Da spin doctor a ricercatori - Come cambia il ruolo del consulente politico a...Dino Amenduni
La comunicazione politica è una disciplina del tutto differente dalla comunicazione commerciale: diffidate da chi applica teorie classiche di marketing
per appuntamenti elettorali.
Cinque motivi per affidarsi ai professionisti della comunicazione politica e due storie che raccontano che non sono più sufficienti.
Nichi Vendola: la sfida italiana della comunicazione politica sul webDino Amenduni
Dalla Presidenza della Regione Puglia
alla corsa per diventare Premier:
il ruolo dei social media
Parigi, 16 novembre 2011
Du web en politique: que nous reserve 2012?
RSLN – Microsoft France
Comunicare Nichi Vendola sui social media: la giornata tipoDino Amenduni
Informazione, feedback, analisi, creatività: la costruzione quotidiana di una strategia politica 2.0.
(slideshow presentato a Forlì il 28 febbraio 2011, seminario "Giornalismo e politica", corso di Laurea Magistrale in "Mass Media e Politica", Università di Bologna.
Dino Amenduni - lavorare coi social media (aggiornamento febbraio 2013)Dino Amenduni
Comunicazione, politica, economia, giornalismo: cosa cambia se tutto cambia su Internet
Febbraio-Giugno 2013
Eurogiovani - Master in non-conventional marketing e social media
Semantica dei nuovi media - il wikivocabolario (aggiornato a luglio 2012)Dino Amenduni
Un esperimento lungo, in continuo divenire e quindi potenzialmente infinito: la definizione del vocabolario dei nuovi media
Cinquanta parole chiave che spiegano l’universo di questo pezzo di mondo della comunicazione e ne intrecciano dinamiche e metodi di studio.
(psicologia, sociologia, semiotica, applicazione, comunicazione aziendale, istituzionale, politica)
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenzeDino Amenduni
1. Manifesti elettorali: faccioni sì o faccioni no?
2. Lavorate per tutti i politici che vi chiamano?
3. Non avete paura che le vostre campagne siano oggetto di satira?
4. Il marketing virale può aiutare la politica?
5. Voglio fare comunicazione politica: mi date un consiglio?
Da spin doctor a ricercatori - Come cambia il ruolo del consulente politico a...Dino Amenduni
La comunicazione politica è una disciplina del tutto differente dalla comunicazione commerciale: diffidate da chi applica teorie classiche di marketing
per appuntamenti elettorali.
Cinque motivi per affidarsi ai professionisti della comunicazione politica e due storie che raccontano che non sono più sufficienti.
Cinque regole per costruire la domanda di cambiamentoDino Amenduni
1. Integrità-credibilità-accountability
(a partire dai risultati)
2. Comunicazione permanente
3. Ascoltare e non pensare di avere sempre ragione
4. Stare nell’agenda e parlare dei problemi reali delle persone
5. Non misurare tutto in termini economici
Comunicatori (e) permanenti - cosa cambia nell'era dei parrucchieri-influencerProforma
Come si vende un prodotto, raccontare un'idea, vincere una campagna elettorale in un momento della storia in cui i parrucchieri sono tra i cinque professionisti con la maggiore credibilità e un "uomo qualunque" è ritenuto più credibile di un politico, un giornalista, un prete?
Le sfide di questa fase della storia della comunicazione commerciale, istituzionale e politica sono molto grandi e non tutte sono gestibili con facilità. Porsi alcune domande e provare a dare alcune risposte rapide è l'obiettivo di queste slide che ruotano attorno ad alcuni principi.
- La pubblicità è in questo momento lo strumento di persuasione meno convincente tra quelli a disposizione
- Le persone di cui storicamente "ci si fidava" non hanno più questo potere, che ora pare in mano all'uomo qualunque, al passante, all'utente di Internet che condivide un link. Questo comporta un profondissimo shock nelle modalità di formazione dell'opinione pubblica, modalità peraltro non facilmente tracciabili perché fortemente dispersive e atomizzate;
- chi conosce davvero il proprio interlocutore digitale, sa cosa vuole, di cosa ha bisogno, cosa lo annoia ha un enorme vantaggio competitivo su chi invece pensa di poter "vendere" qualcosa basandosi sulla sola forza della comunicazione
- Qualsiasi atto di comunicazione deve tenere conto dei meccanismi neurali che portano alla presa di decisioni. Non basta "avere ragione", essere "razionali": serve assecondare i meccanismi cerebrali semplici, quelli che fanno capo al "sistema 1" per com'è stato descritto da Daniel Kanheman
- Raccontare storie (cioè ordinare i contenuti secondo un formato narrativo e non solo descrittivo) diventa dunque sempre più importante per raggiungere correttamente i destinatari.
Semantica dei nuovi media: il wikivocabolario (quinta versione)Dino Amenduni
Quaranta parole-chiave (aggiornabilissime) per chi lavora online e sui social media: strategie, tattiche, buone pratiche, strumenti, opportunità e limiti.
presentazione utilizzata da Dino Amenduni nella sua lezione su "Comunicazione politica social" (27 settembre 2014) per il corso di aggiornamento in Social Media Strategies organizzato dal Communication Strategies Lab
I dati del Censis sulla dieta mediatica degli italiani, i dati Digital Monitor - Anica sulle abitudini del pubblico delle sale cinematografiche, due case histories internazionali e cinque buone pratiche di comunicazione.
Presentazione all'interno delle Giornate Professionali del Cinema 2013, Seminario ANEC: "Dalla pubblicazione alla web-reputation: come cambia la comunicazione del cinema"
I consiglieri del principe - scienziati della politica come spin doctor?Proforma
Analisi dei Big data e psicometria: due cose che gli accademici
sanno fare meglio dei comunicatori.
(intervento all'interno di una tavola rotonda durante la Scuola Italiana di Scienza Politica, Urbino, 14 settembre 2017)
Lo storytelling al servizio della comunicazione istituzionale Proforma
Slide, video, tormentoni: diritti e doveri di chi deve parlare ai cittadini.
Contenuti della presentazione:
- l'ingresso delle slide a Palazzo Chigi
- il ruolo delle metafore nella comunicazione di lungo periodo
- il ruolo dei leader nella comunicazione istituzionale
- il ruolo dei video nella comunicazione istituzionale
- l’integrazione tra comunicazione istituzionale ed elettorale
- l’effetto-Trump sulle regole classiche della comunicazione politica
(presentato alla Scuola Holden sabato 25 marzo 2017)
Dieci regole-base per gestire la presenza sui social mediaDino Amenduni
1. Tu sei un utente come tutti gli altri (anche quando non è vero)
2. Dai notizie in anteprima
3. Vuoi (proprio) moderare i commenti? Spiegalo subito
4. Se non rispondi tu, lo faranno gli altri
5. Cerca la multimedialità
6. Meglio non comunicare che comunicare male
7. Ricicla i contenuti dagli altri mezzi di comunicazione
8. Non aprire troppi canali social se non sai come gestirli
9. Rispetta l’algoritmo
10. Una volta che hai iniziato, non puoi fermarti (senza danni)
Campagne elettorali - i professionisti sono indispensabili?Dino Amenduni
Cinque ragioni per affidarsi ai tecnici della comunicazione politica. Slideshow presentato il 17 dicembre 2011 a San Giorgio a Cremano (Na) per Comizi di Classe, scuola di formazione politica del Pd Napoli
Dal self-branding all’Open Gov - nuovi paradigmi per la comunicazione politic...Dino Amenduni
Fiducia nelle istituzioni politiche: molto bassa +
Popolarità sui social media dei politici italiani: alta
=
La comunicazione politica online attuale non raggiunge i suoi obiettivi qualitativi. Serve un nuovo paradigma.
Democrazia senza fiducia, comunicazione extramediale, il ruolo di Internet: le nuove dinamiche di socializzazione elettorale.
Reggio Emilia
PolitiCamp – W la libertà
6 Luglio 2013
Architettura delle campagne elettorali - otto idee per non impazzireDino Amenduni
1 - Nessuna campagna elettorale dovrebbe iniziare senza dati.
2 - Non si inizia dalle caratteristiche del candidato con cui si lavora, ma dall’analisi degli avversari e delle regole: chi sono, quanti sono, qual è la legge elettorale.
3 - Costruisci l’architettura di una campagna elettorale: lo staff, i ruoli, le funzioni, le spie di allarme.
4 - Esiste solo un 5% di decisioni strategiche per cui è davvero importante tenere il punto a tutti i costi.
Per tutte le altre: attacca il ciuccio dove vuole il padrone (regola del 95%).
5 - Molto spesso le campagne si vincono per errori degli avversari, non per meriti propri.
6 - In campagna elettorale non esistono orari, non esistono i weekend, non esistono i giorni festivi.
7 - È sempre meglio lavorare insieme a un’altra agenzia
di comunicazione del luogo in cui ci sono le elezioni.
8 - Quantità e qualità della consulenza politica sono molto spesso incompatibili.
(presentata l'8 novembre 2014 all'ottavo summit di Architecta - www.architecta.it)
Dieci cose che ho imparato dopo 700 giorni consecutivi di campagne elettoraliDino Amenduni
Tempi e orari di lavoro, ruolo dei social media, peso della comunicazione, gestione delle crisi, l’importanza di avere patatine e taralli a portata di mano (slide realizzate a giugno 2015)
Il difficile (ma necessario) incontro tra elettori ed eletti sui social mediaDino Amenduni
1. Vale la pena dedicare tempo a parlare di politica sui social media, o a scrivere commenti sulla bacheca/profilo di un politico se sei un cittadino?
2. Vale la pena dedicare tempo a rispondere ai commenti dei cittadini sui social media se sei un politico?
Ho provato a rispondere a queste due domande nei dieci minuti di intervento durante Inspiring PR 2017 - www.inspiringpr.it
Dieci cose utili da sapere per condurre una campagna elettorale in ItaliaProforma
Le slide di Dino Amenduni durante #laprof, scuola di comunicazione politica di Proforma, Polignano a Mare, 1-3 luglio.
Sommario:
1. Chi “sposta i voti”?
2. Quali sono gli strumenti di comunicazione più rilevanti?
3. Quali sono i canali di comunicazione più utilizzati per reperire informazioni?
4. Quali sono le tecniche di contatto più e caci con gli elettori?
5. Qual è il momento chiave di una campagna elettorale?
6. Come si scrive un buon post sui social media?
7. Quando si deve usare Facebook, quando Twitter e quando altro?
8. Come si determina lo “spin” dopo un confronto pubblico/televisivo?
9. Quali competenze tecniche sono maggiormente utili
in un comitato elettorale?
10. Quali sono le caratteristiche del volontario “ideale”?
Partecipazione alla vita politica in Italia: da dove ripartireDino Amenduni
1. Non trattare gli iscritti ai partiti come un gruppo di idioti
2. Accettare la complessità: si è in campagna elettorale tutti i giorni, volenti o nolenti
3. Iniziare (finalmente!) a considerare Internet come il luogo del dialogo e non del monologo
4. Aggiornare il significato delle parole sinistra e destra
5. Rinunciare all’alibi preferito di chi non vuole iniziare mai: “su Internet ci vanno solo i giovani”
(slideshow presentato agli Stati Generali della Comunicazione Politica, LUISS - Roma, 29 maggio 2013)
Come si promuove, difende o compromette la propria reputazione onlineDino Amenduni
Dieci storie per comprendere come si promuove, difende o compromette la propria reputazione online. Cinque WIN, cinque FAIL e cinque riflessioni per districarsi sui social media
Come preparare un dibattito politico in TVProforma
Suggerimenti per i candidati e per gli staff, per il lavoro online e offline. Una guida pratica per la preparazione dei dibattiti, l'analisi dell'avversario e gli accorgimenti per evitare errori, con alcuni consigli per il monitoraggio e la produzione dei contenuti sui social media.
Avversari, non nemici: come affrontare una campagna elettorale senza trasform...Dino Amenduni
1. Ridurre al massimo l’uso delle categorie pre-politiche dell’odio e dell’amore (soprattutto se usate dai leader, parlando di loro stessi).
2. Ridurre al massimo l’uso dei numeri falsi, usati pur di vincere a tutti i costi.
3. Evitare di comunicare la politica limitandosi a elogiare la propria parte e a contestare la parte avversaria: il riconoscimento del buono che arriva dall’altra parte è più credibile e distende gli animi.
4. Riconoscere la sconfitta, quando arriva. Senza alibi
(slide presentate a Parole Ostili, Trieste, 18 febbraio 2017)
Cinque riflessioni sul giornalismo politico in italiaDino Amenduni
Avere “millecinquecento lettori” non basta più: i pensieri di Enzo Forcella applicati alla campagna elettorale permanente.
Cosa fare?
1. Spostare il centro del proprio lavoro dalla sola ricerca della notizia alla verifica dell’attendibilità delle informazioni offerte dai politici
2. Decidere: o si fa il tifo, o si fanno analisi
3. Ricordarsi che il lettore è il lettore e non (solo) il politico
4. Stare un po’ più su Facebook e un po’ meno su Twitter
(e stare un po’ di più online in generale)
5. (se possibile) ridurre i momenti di aggregazione informale con i politici, e anche con i comunicatori politici
(Slide presentate a Cortina Tra Le Righe, 13 luglio 2015)
Cinque regole per costruire la domanda di cambiamentoDino Amenduni
1. Integrità-credibilità-accountability
(a partire dai risultati)
2. Comunicazione permanente
3. Ascoltare e non pensare di avere sempre ragione
4. Stare nell’agenda e parlare dei problemi reali delle persone
5. Non misurare tutto in termini economici
Comunicatori (e) permanenti - cosa cambia nell'era dei parrucchieri-influencerProforma
Come si vende un prodotto, raccontare un'idea, vincere una campagna elettorale in un momento della storia in cui i parrucchieri sono tra i cinque professionisti con la maggiore credibilità e un "uomo qualunque" è ritenuto più credibile di un politico, un giornalista, un prete?
Le sfide di questa fase della storia della comunicazione commerciale, istituzionale e politica sono molto grandi e non tutte sono gestibili con facilità. Porsi alcune domande e provare a dare alcune risposte rapide è l'obiettivo di queste slide che ruotano attorno ad alcuni principi.
- La pubblicità è in questo momento lo strumento di persuasione meno convincente tra quelli a disposizione
- Le persone di cui storicamente "ci si fidava" non hanno più questo potere, che ora pare in mano all'uomo qualunque, al passante, all'utente di Internet che condivide un link. Questo comporta un profondissimo shock nelle modalità di formazione dell'opinione pubblica, modalità peraltro non facilmente tracciabili perché fortemente dispersive e atomizzate;
- chi conosce davvero il proprio interlocutore digitale, sa cosa vuole, di cosa ha bisogno, cosa lo annoia ha un enorme vantaggio competitivo su chi invece pensa di poter "vendere" qualcosa basandosi sulla sola forza della comunicazione
- Qualsiasi atto di comunicazione deve tenere conto dei meccanismi neurali che portano alla presa di decisioni. Non basta "avere ragione", essere "razionali": serve assecondare i meccanismi cerebrali semplici, quelli che fanno capo al "sistema 1" per com'è stato descritto da Daniel Kanheman
- Raccontare storie (cioè ordinare i contenuti secondo un formato narrativo e non solo descrittivo) diventa dunque sempre più importante per raggiungere correttamente i destinatari.
Semantica dei nuovi media: il wikivocabolario (quinta versione)Dino Amenduni
Quaranta parole-chiave (aggiornabilissime) per chi lavora online e sui social media: strategie, tattiche, buone pratiche, strumenti, opportunità e limiti.
presentazione utilizzata da Dino Amenduni nella sua lezione su "Comunicazione politica social" (27 settembre 2014) per il corso di aggiornamento in Social Media Strategies organizzato dal Communication Strategies Lab
I dati del Censis sulla dieta mediatica degli italiani, i dati Digital Monitor - Anica sulle abitudini del pubblico delle sale cinematografiche, due case histories internazionali e cinque buone pratiche di comunicazione.
Presentazione all'interno delle Giornate Professionali del Cinema 2013, Seminario ANEC: "Dalla pubblicazione alla web-reputation: come cambia la comunicazione del cinema"
I consiglieri del principe - scienziati della politica come spin doctor?Proforma
Analisi dei Big data e psicometria: due cose che gli accademici
sanno fare meglio dei comunicatori.
(intervento all'interno di una tavola rotonda durante la Scuola Italiana di Scienza Politica, Urbino, 14 settembre 2017)
Lo storytelling al servizio della comunicazione istituzionale Proforma
Slide, video, tormentoni: diritti e doveri di chi deve parlare ai cittadini.
Contenuti della presentazione:
- l'ingresso delle slide a Palazzo Chigi
- il ruolo delle metafore nella comunicazione di lungo periodo
- il ruolo dei leader nella comunicazione istituzionale
- il ruolo dei video nella comunicazione istituzionale
- l’integrazione tra comunicazione istituzionale ed elettorale
- l’effetto-Trump sulle regole classiche della comunicazione politica
(presentato alla Scuola Holden sabato 25 marzo 2017)
Dieci regole-base per gestire la presenza sui social mediaDino Amenduni
1. Tu sei un utente come tutti gli altri (anche quando non è vero)
2. Dai notizie in anteprima
3. Vuoi (proprio) moderare i commenti? Spiegalo subito
4. Se non rispondi tu, lo faranno gli altri
5. Cerca la multimedialità
6. Meglio non comunicare che comunicare male
7. Ricicla i contenuti dagli altri mezzi di comunicazione
8. Non aprire troppi canali social se non sai come gestirli
9. Rispetta l’algoritmo
10. Una volta che hai iniziato, non puoi fermarti (senza danni)
Campagne elettorali - i professionisti sono indispensabili?Dino Amenduni
Cinque ragioni per affidarsi ai tecnici della comunicazione politica. Slideshow presentato il 17 dicembre 2011 a San Giorgio a Cremano (Na) per Comizi di Classe, scuola di formazione politica del Pd Napoli
Dal self-branding all’Open Gov - nuovi paradigmi per la comunicazione politic...Dino Amenduni
Fiducia nelle istituzioni politiche: molto bassa +
Popolarità sui social media dei politici italiani: alta
=
La comunicazione politica online attuale non raggiunge i suoi obiettivi qualitativi. Serve un nuovo paradigma.
Democrazia senza fiducia, comunicazione extramediale, il ruolo di Internet: le nuove dinamiche di socializzazione elettorale.
Reggio Emilia
PolitiCamp – W la libertà
6 Luglio 2013
Architettura delle campagne elettorali - otto idee per non impazzireDino Amenduni
1 - Nessuna campagna elettorale dovrebbe iniziare senza dati.
2 - Non si inizia dalle caratteristiche del candidato con cui si lavora, ma dall’analisi degli avversari e delle regole: chi sono, quanti sono, qual è la legge elettorale.
3 - Costruisci l’architettura di una campagna elettorale: lo staff, i ruoli, le funzioni, le spie di allarme.
4 - Esiste solo un 5% di decisioni strategiche per cui è davvero importante tenere il punto a tutti i costi.
Per tutte le altre: attacca il ciuccio dove vuole il padrone (regola del 95%).
5 - Molto spesso le campagne si vincono per errori degli avversari, non per meriti propri.
6 - In campagna elettorale non esistono orari, non esistono i weekend, non esistono i giorni festivi.
7 - È sempre meglio lavorare insieme a un’altra agenzia
di comunicazione del luogo in cui ci sono le elezioni.
8 - Quantità e qualità della consulenza politica sono molto spesso incompatibili.
(presentata l'8 novembre 2014 all'ottavo summit di Architecta - www.architecta.it)
Dieci cose che ho imparato dopo 700 giorni consecutivi di campagne elettoraliDino Amenduni
Tempi e orari di lavoro, ruolo dei social media, peso della comunicazione, gestione delle crisi, l’importanza di avere patatine e taralli a portata di mano (slide realizzate a giugno 2015)
Il difficile (ma necessario) incontro tra elettori ed eletti sui social mediaDino Amenduni
1. Vale la pena dedicare tempo a parlare di politica sui social media, o a scrivere commenti sulla bacheca/profilo di un politico se sei un cittadino?
2. Vale la pena dedicare tempo a rispondere ai commenti dei cittadini sui social media se sei un politico?
Ho provato a rispondere a queste due domande nei dieci minuti di intervento durante Inspiring PR 2017 - www.inspiringpr.it
Dieci cose utili da sapere per condurre una campagna elettorale in ItaliaProforma
Le slide di Dino Amenduni durante #laprof, scuola di comunicazione politica di Proforma, Polignano a Mare, 1-3 luglio.
Sommario:
1. Chi “sposta i voti”?
2. Quali sono gli strumenti di comunicazione più rilevanti?
3. Quali sono i canali di comunicazione più utilizzati per reperire informazioni?
4. Quali sono le tecniche di contatto più e caci con gli elettori?
5. Qual è il momento chiave di una campagna elettorale?
6. Come si scrive un buon post sui social media?
7. Quando si deve usare Facebook, quando Twitter e quando altro?
8. Come si determina lo “spin” dopo un confronto pubblico/televisivo?
9. Quali competenze tecniche sono maggiormente utili
in un comitato elettorale?
10. Quali sono le caratteristiche del volontario “ideale”?
Partecipazione alla vita politica in Italia: da dove ripartireDino Amenduni
1. Non trattare gli iscritti ai partiti come un gruppo di idioti
2. Accettare la complessità: si è in campagna elettorale tutti i giorni, volenti o nolenti
3. Iniziare (finalmente!) a considerare Internet come il luogo del dialogo e non del monologo
4. Aggiornare il significato delle parole sinistra e destra
5. Rinunciare all’alibi preferito di chi non vuole iniziare mai: “su Internet ci vanno solo i giovani”
(slideshow presentato agli Stati Generali della Comunicazione Politica, LUISS - Roma, 29 maggio 2013)
Come si promuove, difende o compromette la propria reputazione onlineDino Amenduni
Dieci storie per comprendere come si promuove, difende o compromette la propria reputazione online. Cinque WIN, cinque FAIL e cinque riflessioni per districarsi sui social media
Come preparare un dibattito politico in TVProforma
Suggerimenti per i candidati e per gli staff, per il lavoro online e offline. Una guida pratica per la preparazione dei dibattiti, l'analisi dell'avversario e gli accorgimenti per evitare errori, con alcuni consigli per il monitoraggio e la produzione dei contenuti sui social media.
Avversari, non nemici: come affrontare una campagna elettorale senza trasform...Dino Amenduni
1. Ridurre al massimo l’uso delle categorie pre-politiche dell’odio e dell’amore (soprattutto se usate dai leader, parlando di loro stessi).
2. Ridurre al massimo l’uso dei numeri falsi, usati pur di vincere a tutti i costi.
3. Evitare di comunicare la politica limitandosi a elogiare la propria parte e a contestare la parte avversaria: il riconoscimento del buono che arriva dall’altra parte è più credibile e distende gli animi.
4. Riconoscere la sconfitta, quando arriva. Senza alibi
(slide presentate a Parole Ostili, Trieste, 18 febbraio 2017)
Cinque riflessioni sul giornalismo politico in italiaDino Amenduni
Avere “millecinquecento lettori” non basta più: i pensieri di Enzo Forcella applicati alla campagna elettorale permanente.
Cosa fare?
1. Spostare il centro del proprio lavoro dalla sola ricerca della notizia alla verifica dell’attendibilità delle informazioni offerte dai politici
2. Decidere: o si fa il tifo, o si fanno analisi
3. Ricordarsi che il lettore è il lettore e non (solo) il politico
4. Stare un po’ più su Facebook e un po’ meno su Twitter
(e stare un po’ di più online in generale)
5. (se possibile) ridurre i momenti di aggregazione informale con i politici, e anche con i comunicatori politici
(Slide presentate a Cortina Tra Le Righe, 13 luglio 2015)
Michele Emiliano - Puglia 2015/2020: il programma del sindaco di Puglia e del...Dino Amenduni
Tutte le proposte del programma di Michele Emiliano candidato presidente della Regione Puglia su:
- rifiuti
- sanità
- legge elettorale e parità di genere
- borse di studio e formazione
- reddito di dignità
- "meno cemento, più Puglia"
- ricerca e innovazione
- ILVA
- riqualificazione urbana
Come scrivere un brief di comunicazione e come declinarlo sui social mediaDino Amenduni
Analisi di scenario, SWOT analysis, quadrato semiotico, obiettivi e declinazioni: traccia per un’esercitazione (di 6-8 ore).
(presentata a Mantova il 24 luglio 2014 all'interno del laboratorio di progettazione "Imprese per i beni comuni")
Crisi di fiducia, centralità dei media tradizionali, il ruolo dei social media:una professione in radicale cambiamento. Modulo di comunicazione politica all'interno del Corso in social media e digital marketing di Eurogiovani.
http://socialmediamarketing.eurogiovani.it/
Il futuro è la parola "Dati", non è la parola “creatività".
Il futuro è la parola "Condividere", non è la parola “nascondere".
Il futuro è la parola "DisruptIon", non è la parola “chiedere il permesso".
Slide presentate durante l'evento TedX Lecce, 25 ottobre 2014, Teatro Politeama Greco.
Art: Miki De Benedictis
5 motivi per cui potresti aver visto almeno un post di Gianni Morandi nell’es...Dino Amenduni
1. Il racconto è autentico: è la pagina di Gianni Morandi, non è una pagina su Gianni Morandi.
2. Contenuti (multimediali) pubblicati ogni giorno, tutti i giorni: la serialità rende la pagina sempre invitante.
3. Sta “sul pezzo”: tiene conto delle discussioni d’attualità.
4. La gestione della pagina, pur essendo di un personaggio pubblico, non dimentica né omette la componente privata della propria vita.
5. Il vero vantaggio competitivo (perché lo fanno in pochissimi): risponde ai commenti!
Antonio Decaro - Amministrative Bari 2014 - storia della campagna elettoraleDino Amenduni
Sei mesi di scelte, decisioni strategiche, idee creative, video, sfottò, stroncature, sondaggi, aneddoti. Tre campagne in una (Primarie, Amministrative, ballottaggio). In questa presentazione c'è tutto (o quasi). È la storia della campagna elettorale di Antonio Decaro, il nuovo sindaco di Bari.
Why do italian politicians make little use of statistics?Dino Amenduni
Lack of database culture, anti-politics, obsolete legislation:
the love story that never was
by Dino Amenduni
Personal Democracy Forum Italia
Data-driven campaigns in Europe: what went wrong after Obama? Rome, 29 September 2014
Perché la politica italiana usa poco i dati? Dino Amenduni
Assenza della cultura del database, antipolitica, legislazione antiquata: storia di un amore mai nato.
Intervento al Personal Democracy Forum Italia
Workshop: Data-driven campaigns in Europe: what went wrong after Obama?
Roma, 29 settembre 2014
Il miglior social media manager in Italia (stagione 2013-2014) è Daniele Scia...Dino Amenduni
La storia di un calciatore del Bari e della sua squadra, passata in 90 giorni dal fallimento della società al quasi-miracolo sportivo. Nel frattempo, su Facebook, la storia è stata raccontata da un osservatore privilegiato: Daniele Sciaudone, centrocampista del Bari.
In questa presentazione, una piccola grande lezione di comunicazione interna, aziendale, istituzionale, ma soprattutto per chi, di lavoro, gestisce spazi sui social media.
Cinque post politici di successo sui social mediaProforma
Cinque case history di successo e qualche appunto su cosa possiamo imparare da queste storie per la comunicazione politica online.
1. Hillary Clinton e un commento a un post di una pagina Facebook (luglio 2015)
2. Graziano Delrio versus Giorgia Meloni sulle corsie preferenziali a Roma (agosto 2015)
3. Matteo Salvini a Strasburgo dopo il referendum in Grecia (video da due minuti - luglio 2015)
4. Matteo Renzi (subito) dopo la finale Pennetta-Vinci agli US Open (settembre 2015)
5. Barack Obama e il tweet più popolare della storia della comunicazione politica (novembre 2012)
Brexit, Trump, referendum: lezioni dalla politica del 2016Proforma
Errori, buone pratiche, obiettivi e scelte strategiche: traccia di lavoro per le prossime elezioni dopo le esperienze nel Regno Unito, Stati Uniti e Italia.
Sette idee (opinabilissime) sullo storytelling politicoProforma
1. È una scelta i cui effetti non si esauriscono in poche ore e in qualche titolo di giornale
2. Una sola storia non basta: i racconti vanno rinnovati più volte nel tempo
3. È parlare il linguaggio degli elettori e non quello degli eletti
4. È uno strumento per massimizzare l’efficacia dei contenuti politici, e non funziona in assenza di contenuti
5. È un metodo spesso convincente per trasformare i punti di debolezza in punti di forza
6. Funziona molto peggio senza il ricorso alle metafore
(e le metafore non funzionano senza una rappresentazione visiva)
7. Non teme i sondaggi e, anzi, prova a ribaltarli.
Metafore, slide, fuffa e contenuti: come distinguere un buon racconto da una supercazzola. Nella presentazione trovate analisi, casi pratici, comparazioni nel panorama italiano e internazionale della comunicazione politica degli ultimi 60 anni.
Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico e la fantasmagoria de...Proforma
Nonostante una vulgata alla moda sostenga diversamente, la politica è cosa diversa da un prodotto commerciale.
E il guru è una figura mitologica.
Questo è quello che abbiamo sostenuto alla nostra prima lezione allo IED, corso di comunicazione politica.
Buone e cattive pratiche di comunicazione politica sui social mediaProforma
A. Come la politica dovrebbe comunicare online: la guida di Twitter
B. Politica e social media: regole minime di sopravvivienza
C. Cinque post di successo sui social media
(Moduli presentati allo IED, Roma, 17 dicembre 2015)
Cinque idee di comunicazione per chi ha appena vinto le elezioniDino Amenduni
Cinque cose da fare subito dopo aver vinto le elezioni:
1. Evitare un cambio drastico delle abitudini di comunicazione
2. Ampliare e diversificare la propria presenza sui social
per evitare l’effetto-parafulmine
3. Continuare a fornire contenuti inediti e aggiornati ai sostenitori
4. Creare (e comunicare) format stabili di comunicazione
5. Organizzare la mobilitazione: le super-issues
Comunicazione (politica) online: le worst practices Dino Amenduni
Un’azione di comunicazione (politica) (online) non funziona se:
non è compresa dai destinatari
diventa un boomerang;
mette in evidenza l’incoerenza tra immagine reale e immagine percepita del mittente;
aumenta il livello di crisi comunicativa invece di diminuirlo;
trasforma una non-notizia in notizia;
non tiene conto della natura del pubblico;
non tiene conto della natura dello strumento;
è un errore così grande da cancellare i meriti (politici) del mittente
Silence is sexy - Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l'...Proforma
Nell'era dei social media, dei post pubblicati ogni ora, dei talk show ogni giorno, dei sondaggi ogni settimana, della campagna elettorale permanente, è possibile tornare a immaginare il silenzio come strumento di comunicazione, il vuoto come elemento di costruzione del senso, l'assenza come metodo di costruzione del consenso?
(la mia lezione a #Laprof18)
Campagne elettorali: perché l'Italia è diversa da tutti gli altri PaesiDino Amenduni
La presentazione con cui ho partecipato al dibattito con Michael Slaby (Chief Innovation and Integration Office, Obama 2008&2012) a Bari, il 25 settembre, per provare a spiegare perché Italia e Stati Uniti non sono paragonabili, a mio avviso, dal punto di vista elettorale.
Come cambia la comunicazione politica con la diffusione sempre più maggiore di internet? Come le nuove tecnologie possono aiutarci a costruire consenso politico?
La presentazione affronta il tema in modo pratico: contiene infatti 5 strumenti per costruire una relazione con i tuoi elettori.
Cambiano i mercati, cambiano i clienti,
cambia la comunicazione: verso l’era biomediatica
(presentato al Seminario UNICOM: il riscatto del Sud comincia dalla comunicazione?
Lecce, 12 ottobre 2012)
Dieci domande che gli studenti ci fanno durante le docenzeProforma
1. Lavorate per tutti i politici che vi chiamano?
2. Voglio fare comunicazione politica: mi date un consiglio?
3. Esiste un pro lo professionale ideale per lavorare sulla comunicazione politica online?
4. Manifesti elettorali: faccioni sì o faccioni no?
5. Non avete paura che le vostre campagne siano oggetto di satira?
6. Un politico sta per iniziare una campagna elettorale e vuole fare il primo passo su Facebook: meglio usare un pro lo o aprire una pagina pubblica?
7. Chi deve gestire gli account social dei politici in campagna elettorale
(il candidato, i comunicatori, entrambi)?
8. Cosa faccio quando un utente trolla o insulta?
9. È e cace l’utilizzo dei social media anche in contesti territoriali molto piccoli?
10. Il marketing virale può aiutare la politica?
(slide presentate allo IED, corso universitario in comunicazione politica, giovedì 26 novembre 2015)
Come aprire un account e inziare ad utilizzare Twitter in poche mosse.
Alcuni (personali) suggerimenti per utilizzare questo strumento nel miglior modo possibile!
Social media management: come gestire una pagina FacebookFrancesco Ricceri
Queste slide vengono da un corso tenuto nel 2014 per capire come gestire una pagina Facebook al massimo dell'efficienza. Non ci si può improvvisare social media manager, ci sono dei trucchi che si devono conoscere.
Socialmania, l'utilizzo dei social media in italia Jservice
Il social media marketing e i social networks sono una grande opportunità per fare marketing online.Facebook, Twitter, Google Plus, Instagram, Pinterest, ogni rete sociale ha le sue peculiarità. Facebook è il gigante dei social networks e oggi racchiude il 90% della galassia social, oltre 1 miliardo di persone nel mondo.
Come sopravvivere al nuovo algoritmo di FacebookDino Amenduni
Quali conseguenze ci sono per i produttori di contenuti? Il ruolo della reputazione, del chi-cosa-come, il peso dei video e delle community nella generazione di interesse.
(slide presentate allo Sport Digital Marketing Festival di Riccione, 14 giugno 2018)
Perché i politici si prendono a pesci in faccia (e continueranno a farlo)Dino Amenduni
I politici continueranno a prendersi a pesci in faccia fin quando:
1. uno dei due interlocutori sarà debole dal punto di vista pre-politico
2. i politici potranno usare fallacie logiche senza essere redarguiti prima di tutto dal loro elettorato
3. Entrare nel merito non risulterà sufficientemente conveniente.
(slide presentate durante Parole Ostili Trieste, 7 giugno 2018)
Comunicare la politica - ottava edizioneDino Amenduni
Raccolta di presentazioni per le mie docenze del primo semestre del 2014.
I moduli nel dettaglio:
- Cinque cose da sapere se vuoi fare politica in Italia nel 2014;
- Web 2.0: modelli teorici di riferimento;
- Campagne elettorali: dieci cose che ho imparato (fino a ora);
- Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze;
- L’evoluzione digitale della specie - la dieta mediatica degli italiani;
- Dove sono i voti degli italiani?
- Cinque buone idee di comunicazione per chi ha appena vinto le elezioni;
- Scrivere (per) la politica;
- Un'esercitazione
Cinque cose da sapere se vuoi fare politica nel 2014Dino Amenduni
1. Fiducia nelle istituzioni:
partiti e Parlamento (restano) ai minimi storici 2. Equità fiscale: meglio meno tasse che più servizi 3. Presidenzialismo: l’opinione pubblica italiana è pronta 4. Autoritarismo: per tre italiani su dieci è una possibilità percorribile
5. Una riserva di determinazione:
aumentano gli indici di partecipazione politica e sociale
L'analisi dei dati DEMOS, tratti dalla ricerca "I Cittadini e lo Stato 2013"
L’evoluzione digitale della specie - la dieta mediatica degli italiani 2013Dino Amenduni
L'analisi delle più importanti tabelle presentate nella ricerca annuale con cui il Censis racconta le abitudini informative degli italiani: quali mezzi utilizzano, per quanto tempo, con quali scopi, quanto e come condividono le informazioni. La ricerca è un documento fondamentale per tutti gli operatori della comunicazione e nell'edizione 2013 emergono alcune tendenze assai significative per il futuro del giornalismo, in particolare la nascita del press divide, cioè esiste una quota di italiani che ha smesso di leggere dalla carta stampata.
Greenpeace e la comunicazione politica (ambientale)Dino Amenduni
In questa presentazione, analizziamo cinque campagne di Greenpeace per ricavarne cinque punti di forza della loro strategia di comunicazione:
1. Indipendenza ed equidistanza
2. Coinvolgimento personale e fisico dei volontari
3. Registro linguistico multiforme
4. Integrazione tra attivismo digitale e azioni sul territorio
5. Reputazione consolidata negli anni -> credibilità
Uno spunto di riflessione utile per tutti gli attori della comunicazione politica.
Le cinque ragioni del successo strategico di Bergoglio:
Empatia
Avvicinamento (fisico) con il popolo
Registro linguistico moderno
Coscienza delle reti sociali di riferimento
Coerenza (percepita) tra parole e fatti
In questo slideshow, cinque esempi di buone pratiche di comunicazione di Papa Francesco, e il ruolo dei social media nel potenziare o nel favorire alcune di queste scelte strategiche.
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
1. Cinque domande frequenti
sulla comunicazione politica online
Strumenti da utilizzare,
gestione dei commenti (e dei troll),
stili di gestione, profili professionali ideali
agosto 2015
2. 2
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
Chi sono
Mi chiamo Dino Amenduni
e-mail dino.amenduni@proformaweb.it
tutto il resto about.me/dinoamenduni
Sono socio, comunicatore politico e responsabile social media
per l’agenzia Proforma di Bari (www.proformaweb.it)
Tutte le mie presentazioni sono disponibili gratuitamente
(sia consultazione che download) all’indirizzo:
www.slideshare.net/doonie
3. 3
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
Premessa
“Vivere è
guerra contro i troll
dentro il cuore e il cervello
Scrivere,
è tenere su se stessi
giudizio supremo”.
Henrik Ibsen
giugno 1880
4. 4
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
sommario
1. Un politico sta per iniziare una campagna elettorale
e vuole fare il primo passo su Facebook:
meglio usare un profilo o aprire una pagina pubblica?
2. Chi deve gestire gli account social dei politici
in campagna elettorale (il candidato, i comunicatori, entrambi)?
3. Cosa faccio quando un utente trolla o insulta?
4. È utile utilizzare i social media anche in contesti territoriali molto piccoli?
5. Esiste un profilo professionale ideale per lavorare
sulla comunicazione politica online?
[per consultare le slide sulle cinque domande ‘classiche’
sulla comunicazione politica, clicca qui]
Cinque domande
5. Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
1
Che faccio,
apro una fanpage?
Primi passi di campagna
elettorale su Facebook
6. 6
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
1. Che faccio, apro una fanpage?
Non è più necessario, ma molto dipende
da cosa si è fatto in passato.
Alternative strategiche:
1. Il politico ha già un profilo personale, lo ha sempre usato per parlare di
politica e intende continuare a farlo → Si può continuare a usare il profilo
personale, rendendo pubblici tutti i post da quel momento in poi.
2. Il politico ha già un profilo personale, ma non lo usa per parlare di
politica → Il profilo personale può restare aperto, ma deve essere usato
per interagire con i propri amici. Tutto il flusso politico-elettorale potrà
essere sviluppato, in questo caso, su una pagina pubblica, sul profilo
personale si parlerà di politica il meno possibile, per differenziare i flussi
informativi tra profilo e pagina pubblica.
7. 7
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
1. Che faccio, apro una fanpage?
3. Il politico ha già un profilo personale e/o una pagina pubblica, ma non
utilizza i social media in prima persona → Aprire una pagina pubblica
gestita dallo staff (dichiarandolo), facendo migrare l’eventuale profilo
privato sulla pagina pubblica per non perdere i contatti acquisiti.
4. Il politico non è presente sui social media a inizio campagna elettorale
→ aprire direttamente una pagina pubblica per sfruttare le opportunità
collegate a questo strumento (a partire dai post sponsorizzati).
8. 8
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
1. Che faccio, apro una fanpage?
Buona pratica (non politica): profilo
personale Facebook di Selvaggia
Lucarelli: gestione personale
dell’account, risposta ai commenti,
privacy “pubblica” per i post rendono
inutile l’apertura di una pagina pubblica.
Gli utenti possono direttamente
seguire il profilo e interagire
senza essere necessariamente
amici dell’utente.
9. Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
2
Chi deve gestire gli account
di un politco sui social media?
(O anche: può un politico,
compromettere mesi
di lavoro con un tweet?
Sì, può. Così come può farlo
un comunicatore.)
10. 10
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
2. Chi gestisce gli account?
Regola generale: meglio la gestione imperfetta e naturale
di un politico rispetto a quella perfetta e “artificiale” di uno staff,
agli elettori (giustamente) interessa di più così.
Alternative strategiche:
1. Se un politico gestisce già i suoi account sui social e intende
continuare a farlo, l’assistenza può riguardare la valutazione di
contenuti da condividere intervenire ex ante, o il monitoraggio
del feedback ex post. Sarebbe comunque inutile, se non
addirittura sbagliato o controproducente, “espropriare”
la gestione social di un politico. Si perde in naturalezza
e ci possono essere anche tensioni tra politico e consulenti
sul “chi fa cosa”.
11. 11
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
2. Se un politico preferisce in modo netto un social media
sugli altri, il compromesso può essere: lui/lei gestisce in prima
persona il social “preferito”, lo staff gestisce gli altri canali
con un tono di voce più istituzionale.
Nota: gli utenti preferiranno comunque l’originale.
3. Se un politico non utilizza i social media, è sensato che
lo staff apra i canali personali (in particolare Facebook e Twitter)
chiedendo però al politico di intervenire in prima persona
a intervalli più o meno regolari.
2. Chi gestisce gli account?
12. 12
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
2. Chi gestisce gli account?
Il “compromesso Emiliano”: su Twitter il
presidente della Regione Puglia gestisce
quasi esclusivamente in prima persona
(incluso qualche “coraggioso” retweet),
su Facebook è maggiormente sostenuto
dallo staff.
Effetto: Emiliano è uno dei pochi
politici italiani ad avere più follower
su Twitter che like su Facebook:
gli utenti preferiscono l’originale.
13. Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
3
Cosa faccio quando
un utente trolla o insulta?
La modalità Gandhi,
la modalità Darth Fener,
la modalità Morandi
14. 14
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
3. Guerra contro i troll
Premessa: qualsiasi strategia si decide di utilizzare,
va dichiarata e resa pubblica.
Esistono due macrostrategie di lavoro possibili:
1.Non moderare nulla. È la nostra preferita perché:
a. riteniamo che uno spazio social costantemente aggiornato
e curato porti gli utenti ad autogestirsi maggiormente.
Meno c’è cura del feedback, più c’è spazio per troll e insulti.
15. 15
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
3. Guerra contro i troll
b. riteniamo che, soprattutto in campagna elettorale,
le parole scritte sui social dagli utenti possano offrire
un ulteriore elemento di riflessione per chi deve votare.
Esempio: Cecile Kyenge, campagna europee 2014:
zero moderazione perché anche gli insulti ricevuti
possono aiutare un elettore a decidere da che parte stare.
16. 16
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
3. Guerra contro i troll
2.Moderare, ma spiegare come e perché. È la strategia
maggiormente indicata per le istituzioni. Qualsiasi intervento di
moderazione dei commenti deve essere giustificato da un sistema
pubblico di regole che non porti gli utenti a sentirsi vittime di
censura o discriminazione. Esempio: il blog collettivo Valigia Blu,
mutuando in parte le linee-guida del The Guardian, ha condiviso
le buone pratiche di partecipazione sui suoi spazi di discussione
(social media e commenti del sito).
17. 17
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
3. Guerra contro i troll
Stile di gestione: modalità “Gandhi”.
- Valorizzare tutti i commenti
costruttivi, anche critici, dando
sistematicamente feedback
a quel tipo di commento.
- Non perdere la pazienza
durante i momenti di polarizzazione
del confronto, cercando la mediazione
e il riconoscimento del valore
nei contenuti della persona
con cui si sta discutendo
(qui lo scambio Esposito-Meloni-Delrio).
18. 18
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
3. Guerra contro i troll
Stile di gestione: modalità “Gandhi”.
- Rispondere anche ai troll, senza esagerare,
ma farlo pensando al valore pubblico
dello scambio (parlare al troll per parlare
a tutti i partecipanti).
- Rispondere sempre nel merito rinunciando
a rivendicazioni personali anche legittime.
- Fare tutto questo con grande regolarità
e sistematicità, per qualsiasi post,
con qualsiasi utente, senza creare distinzioni.
19. 19
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
3. Guerra contro i troll
Stile di gestione: modalità “Darth Fener” (o modalità James Blunt).
- Utilizzare lo stesso tono di voce dell’interlocutore,
anche quando quest’ultimo è aggressivo.
- Ignorare le provocazioni, soprattutto se ripetute.
- Mettere in evidenza affermazioni e comportamenti palesemente
scorretti da parte degli interlocutori, senza porsi particolari scrupoli.
- Bannare sistematicamente chi non rispetta le regole.
(Qui un post sul rapporto piuttosto franco
tra James Blunt e i suoi follower su Twitter)
20. 20
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
3. Guerra contro i troll
Stile di gestione: modalità “Gianni Morandi”.
- Pochi contenuti, ma pubblicati tutti i giorni.
- Rispondere ai commenti,
ma farlo tutti i giorni.
- Mantenere il filo dei discorsi fatti
in precedenza sui social media,
a partire dai commenti degli utenti.
- Ma soprattutto,
trollare più forte dei troll.
21. 21
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
3. Guerra contro i troll
Macrostrategie di moderazione e stile di gestione
dipendono dall’incrocio di tre variabili:
- tono di voce desiderato;
- livello di reputazione digitale del mittente;
- capacità tecniche e soprattutto relazionali
di chi gestisce i social media.
22. Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
4
I social media sono utili
in campagna elettorale
anche nei piccoli comuni?
(e anche dove ci sono
pochi utenti di Internet
e poca connettività veloce?)
23. 23
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
4. Campagne social in campagna
E se fossero più utili nei piccoli centri,
invece che nelle grandi città?
Orientamento generale: all’aumentare della complessità del
sistema dei media, aumenta la tendenza alla “reintermediazione”
della comunicazione sui social media, cioè l’elaborazione,
discussione e riutilizzo sui media tradizionali.
Quindi, in teoria, i grandi centri sono i luoghi ideali per utilizzare
i social media.
24. 24
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
Ma lavorando per sottrazione, emerge un altro aspetto: in assenza
di giornali, televisioni e altri media, come accade nei piccoli centri,
i social (di un’amministrazione, o anche di un politico in campagna
elettorale) possono rappresentare il principale strumento di
informazione per i cittadini, così come le discussioni online
possono proseguire offline e viceversa a causa della
più facile sovrapposizione tra le comunità reali nei piccoli centri
e le corrispettive comunità digitali (“ci conosciamo tutti”).
In sintesi: l’efficacia potenziale dei social media in campagna
elettorale appare inversamente proporzionale rispetto alla
complessità del sistema dei media nel territorio dove si va a votare.
Meno il sistema è complesso, più c’è potenziale.
4. Campagne social in campagna
25. 25
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
Questo orientamento vale per
la comunicazione elettorale ma
ancor di più per la comunicazione
istituzionale, e funziona ancora
meglio se esiste una virtuosa
integrazione tra online e offline.
Il sindaco di Capannori (Lucca)
organizza momenti regolari e
codificati di interazione, il cui
calendario è disponibile sul sito
del Comune.
4. Campagne social in campagna
26. Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
5
Esiste un profilo professionale ideale
per la comunicazione politica online?
Spoiler: il percorso accademico
conta fino a un certo punto
27. 27
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
5. Profilo professionale ideale
Sì, esiste un profilo professionale ideale per chi vuole
fare comunicazione politica online. Le sue caratteristiche:
1. Buona e autonoma conoscenza della politica italiana
(per precedente militanza o per passione) e delle sue
dinamiche, che difficilmente possono essere ‘insegnate’
(all’Università o nei corsi di formazione) o trasmesse da
un profilo senior a un profilo junior in un’agenzia.
2. Autonomia totale dal punto di vista della produzione
tecnica di contenuti: chi sa montare un video, creare
manifesti o webcard, sa scrivere un testo e sa lavorare in
gruppo (senza eccellere necessariamente in tutto) ha un
chiaro vantaggio competitivo in questa fase della storia
della comunicazione politica italiana, e non solo.
28. 28
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
5. Profilo professionale ideale
3. Capacità di lavoro sotto stress e aumento della
disponibilità di tempo all’avvicinarsi dell’appuntamento
elettorale.
4. Capacità di svolgere lavori simili per più clienti
contemporaneamente per potersi garantire la piena
sostenibilità economica, sia da freelance sia in agenzia.
29. 29
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica online
Conclusione
“Voglio una squadra
con tre C:
Cabeza,
Corazón
y Cojones”.
Andrea Anastasi
2005
(la traduzione delle tre C è superflua)