1. Manifesti elettorali: faccioni sì o faccioni no?
2. Lavorate per tutti i politici che vi chiamano?
3. Non avete paura che le vostre campagne siano oggetto di satira?
4. Il marketing virale può aiutare la politica?
5. Voglio fare comunicazione politica: mi date un consiglio?
Dino Amenduni - lavorare coi social media (aggiornamento febbraio 2013)Dino Amenduni
Comunicazione, politica, economia, giornalismo: cosa cambia se tutto cambia su Internet
Febbraio-Giugno 2013
Eurogiovani - Master in non-conventional marketing e social media
I dati del Censis sulla dieta mediatica degli italiani, i dati Digital Monitor - Anica sulle abitudini del pubblico delle sale cinematografiche, due case histories internazionali e cinque buone pratiche di comunicazione.
Presentazione all'interno delle Giornate Professionali del Cinema 2013, Seminario ANEC: "Dalla pubblicazione alla web-reputation: come cambia la comunicazione del cinema"
Come sopravvivere al nuovo algoritmo di FacebookDino Amenduni
Quali conseguenze ci sono per i produttori di contenuti? Il ruolo della reputazione, del chi-cosa-come, il peso dei video e delle community nella generazione di interesse.
(slide presentate allo Sport Digital Marketing Festival di Riccione, 14 giugno 2018)
Semantica dei nuovi media: il wikivocabolario (quinta versione)Dino Amenduni
Quaranta parole-chiave (aggiornabilissime) per chi lavora online e sui social media: strategie, tattiche, buone pratiche, strumenti, opportunità e limiti.
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica onlineDino Amenduni
In queste slide ho provato a rispondere a un po' di quesiti che in questi anni hanno spesso rimbalzato tra docenze e social media:
1. Un politico sta per iniziare una campagna elettorale
e vuole fare il primo passo su Facebook:
meglio usare un profilo o aprire una pagina pubblica?
2. Chi deve gestire gli account social dei politici
in campagna elettorale (il candidato, i comunicatori, entrambi)?
3. Cosa faccio quando un utente trolla o insulta?
4. È utile utilizzare i social media anche in contesti territoriali molto piccoli?
5. Esiste un profilo professionale ideale per lavorare sulla comunicazione politica online?
Dieci regole-base per gestire la presenza sui social mediaDino Amenduni
1. Tu sei un utente come tutti gli altri (anche quando non è vero)
2. Dai notizie in anteprima
3. Vuoi (proprio) moderare i commenti? Spiegalo subito
4. Se non rispondi tu, lo faranno gli altri
5. Cerca la multimedialità
6. Meglio non comunicare che comunicare male
7. Ricicla i contenuti dagli altri mezzi di comunicazione
8. Non aprire troppi canali social se non sai come gestirli
9. Rispetta l’algoritmo
10. Una volta che hai iniziato, non puoi fermarti (senza danni)
Come si promuove, difende o compromette la propria reputazione onlineDino Amenduni
Dieci storie per comprendere come si promuove, difende o compromette la propria reputazione online. Cinque WIN, cinque FAIL e cinque riflessioni per districarsi sui social media
Comunicazione autentica, comunicazione efficace: le dieci caratteristicheDino Amenduni
1. Coerenza messaggio/biografia
2. Non nascondere i difetti
3. Serio sì, serioso no
4. Dalla descrizione alla narrazione
5. No all’eccesso di retorica
6. Favorire i processi di identificazione
7. Didascalico, non autoreferenziale
8. La verità è una strategia quotidiana
9. Non eccedere in professionismo
10. Il testimonial sì, solo se esclusivo
Dino Amenduni - lavorare coi social media (aggiornamento febbraio 2013)Dino Amenduni
Comunicazione, politica, economia, giornalismo: cosa cambia se tutto cambia su Internet
Febbraio-Giugno 2013
Eurogiovani - Master in non-conventional marketing e social media
I dati del Censis sulla dieta mediatica degli italiani, i dati Digital Monitor - Anica sulle abitudini del pubblico delle sale cinematografiche, due case histories internazionali e cinque buone pratiche di comunicazione.
Presentazione all'interno delle Giornate Professionali del Cinema 2013, Seminario ANEC: "Dalla pubblicazione alla web-reputation: come cambia la comunicazione del cinema"
Come sopravvivere al nuovo algoritmo di FacebookDino Amenduni
Quali conseguenze ci sono per i produttori di contenuti? Il ruolo della reputazione, del chi-cosa-come, il peso dei video e delle community nella generazione di interesse.
(slide presentate allo Sport Digital Marketing Festival di Riccione, 14 giugno 2018)
Semantica dei nuovi media: il wikivocabolario (quinta versione)Dino Amenduni
Quaranta parole-chiave (aggiornabilissime) per chi lavora online e sui social media: strategie, tattiche, buone pratiche, strumenti, opportunità e limiti.
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica onlineDino Amenduni
In queste slide ho provato a rispondere a un po' di quesiti che in questi anni hanno spesso rimbalzato tra docenze e social media:
1. Un politico sta per iniziare una campagna elettorale
e vuole fare il primo passo su Facebook:
meglio usare un profilo o aprire una pagina pubblica?
2. Chi deve gestire gli account social dei politici
in campagna elettorale (il candidato, i comunicatori, entrambi)?
3. Cosa faccio quando un utente trolla o insulta?
4. È utile utilizzare i social media anche in contesti territoriali molto piccoli?
5. Esiste un profilo professionale ideale per lavorare sulla comunicazione politica online?
Dieci regole-base per gestire la presenza sui social mediaDino Amenduni
1. Tu sei un utente come tutti gli altri (anche quando non è vero)
2. Dai notizie in anteprima
3. Vuoi (proprio) moderare i commenti? Spiegalo subito
4. Se non rispondi tu, lo faranno gli altri
5. Cerca la multimedialità
6. Meglio non comunicare che comunicare male
7. Ricicla i contenuti dagli altri mezzi di comunicazione
8. Non aprire troppi canali social se non sai come gestirli
9. Rispetta l’algoritmo
10. Una volta che hai iniziato, non puoi fermarti (senza danni)
Come si promuove, difende o compromette la propria reputazione onlineDino Amenduni
Dieci storie per comprendere come si promuove, difende o compromette la propria reputazione online. Cinque WIN, cinque FAIL e cinque riflessioni per districarsi sui social media
Comunicazione autentica, comunicazione efficace: le dieci caratteristicheDino Amenduni
1. Coerenza messaggio/biografia
2. Non nascondere i difetti
3. Serio sì, serioso no
4. Dalla descrizione alla narrazione
5. No all’eccesso di retorica
6. Favorire i processi di identificazione
7. Didascalico, non autoreferenziale
8. La verità è una strategia quotidiana
9. Non eccedere in professionismo
10. Il testimonial sì, solo se esclusivo
Nichi Vendola: la sfida italiana della comunicazione politica sul webDino Amenduni
Dalla Presidenza della Regione Puglia
alla corsa per diventare Premier:
il ruolo dei social media
Parigi, 16 novembre 2011
Du web en politique: que nous reserve 2012?
RSLN – Microsoft France
Comunicare Nichi Vendola sui social media: la giornata tipoDino Amenduni
Informazione, feedback, analisi, creatività: la costruzione quotidiana di una strategia politica 2.0.
(slideshow presentato a Forlì il 28 febbraio 2011, seminario "Giornalismo e politica", corso di Laurea Magistrale in "Mass Media e Politica", Università di Bologna.
Semantica dei nuovi media - il wikivocabolario (aggiornato a luglio 2012)Dino Amenduni
Un esperimento lungo, in continuo divenire e quindi potenzialmente infinito: la definizione del vocabolario dei nuovi media
Cinquanta parole chiave che spiegano l’universo di questo pezzo di mondo della comunicazione e ne intrecciano dinamiche e metodi di studio.
(psicologia, sociologia, semiotica, applicazione, comunicazione aziendale, istituzionale, politica)
I consiglieri del principe - scienziati della politica come spin doctor?Proforma
Analisi dei Big data e psicometria: due cose che gli accademici
sanno fare meglio dei comunicatori.
(intervento all'interno di una tavola rotonda durante la Scuola Italiana di Scienza Politica, Urbino, 14 settembre 2017)
Democrazia senza fiducia, comunicazione extramediale, il ruolo di Internet: le nuove dinamiche di socializzazione elettorale.
Reggio Emilia
PolitiCamp – W la libertà
6 Luglio 2013
Dieci domande che gli studenti ci fanno durante le docenzeProforma
1. Lavorate per tutti i politici che vi chiamano?
2. Voglio fare comunicazione politica: mi date un consiglio?
3. Esiste un pro lo professionale ideale per lavorare sulla comunicazione politica online?
4. Manifesti elettorali: faccioni sì o faccioni no?
5. Non avete paura che le vostre campagne siano oggetto di satira?
6. Un politico sta per iniziare una campagna elettorale e vuole fare il primo passo su Facebook: meglio usare un pro lo o aprire una pagina pubblica?
7. Chi deve gestire gli account social dei politici in campagna elettorale
(il candidato, i comunicatori, entrambi)?
8. Cosa faccio quando un utente trolla o insulta?
9. È e cace l’utilizzo dei social media anche in contesti territoriali molto piccoli?
10. Il marketing virale può aiutare la politica?
(slide presentate allo IED, corso universitario in comunicazione politica, giovedì 26 novembre 2015)
Partecipazione alla vita politica in Italia: da dove ripartireDino Amenduni
1. Non trattare gli iscritti ai partiti come un gruppo di idioti
2. Accettare la complessità: si è in campagna elettorale tutti i giorni, volenti o nolenti
3. Iniziare (finalmente!) a considerare Internet come il luogo del dialogo e non del monologo
4. Aggiornare il significato delle parole sinistra e destra
5. Rinunciare all’alibi preferito di chi non vuole iniziare mai: “su Internet ci vanno solo i giovani”
(slideshow presentato agli Stati Generali della Comunicazione Politica, LUISS - Roma, 29 maggio 2013)
Da spin doctor a ricercatori - Come cambia il ruolo del consulente politico a...Dino Amenduni
La comunicazione politica è una disciplina del tutto differente dalla comunicazione commerciale: diffidate da chi applica teorie classiche di marketing
per appuntamenti elettorali.
Cinque motivi per affidarsi ai professionisti della comunicazione politica e due storie che raccontano che non sono più sufficienti.
Cinque regole per costruire la domanda di cambiamentoDino Amenduni
1. Integrità-credibilità-accountability
(a partire dai risultati)
2. Comunicazione permanente
3. Ascoltare e non pensare di avere sempre ragione
4. Stare nell’agenda e parlare dei problemi reali delle persone
5. Non misurare tutto in termini economici
Scrivere (per) la politica - dieci idee per un buon discorso politico Dino Amenduni
1. Semplicità, non banalità
2. Definizione della tua identità
3. Coerenza tra forme e contenuti
4. A prova di fact-checking
5. La verità è strategica
6. Empatia, non ruffianeria
7. Pathos e concretezza
8. Parlare della vita delle persone
9. Politica-pop, un tema delicato
10. Evitare l'autoreferenzialità.
Lo storytelling al servizio della comunicazione istituzionale Proforma
Slide, video, tormentoni: diritti e doveri di chi deve parlare ai cittadini.
Contenuti della presentazione:
- l'ingresso delle slide a Palazzo Chigi
- il ruolo delle metafore nella comunicazione di lungo periodo
- il ruolo dei leader nella comunicazione istituzionale
- il ruolo dei video nella comunicazione istituzionale
- l’integrazione tra comunicazione istituzionale ed elettorale
- l’effetto-Trump sulle regole classiche della comunicazione politica
(presentato alla Scuola Holden sabato 25 marzo 2017)
Comunicatori (e) permanenti - cosa cambia nell'era dei parrucchieri-influencerProforma
Come si vende un prodotto, raccontare un'idea, vincere una campagna elettorale in un momento della storia in cui i parrucchieri sono tra i cinque professionisti con la maggiore credibilità e un "uomo qualunque" è ritenuto più credibile di un politico, un giornalista, un prete?
Le sfide di questa fase della storia della comunicazione commerciale, istituzionale e politica sono molto grandi e non tutte sono gestibili con facilità. Porsi alcune domande e provare a dare alcune risposte rapide è l'obiettivo di queste slide che ruotano attorno ad alcuni principi.
- La pubblicità è in questo momento lo strumento di persuasione meno convincente tra quelli a disposizione
- Le persone di cui storicamente "ci si fidava" non hanno più questo potere, che ora pare in mano all'uomo qualunque, al passante, all'utente di Internet che condivide un link. Questo comporta un profondissimo shock nelle modalità di formazione dell'opinione pubblica, modalità peraltro non facilmente tracciabili perché fortemente dispersive e atomizzate;
- chi conosce davvero il proprio interlocutore digitale, sa cosa vuole, di cosa ha bisogno, cosa lo annoia ha un enorme vantaggio competitivo su chi invece pensa di poter "vendere" qualcosa basandosi sulla sola forza della comunicazione
- Qualsiasi atto di comunicazione deve tenere conto dei meccanismi neurali che portano alla presa di decisioni. Non basta "avere ragione", essere "razionali": serve assecondare i meccanismi cerebrali semplici, quelli che fanno capo al "sistema 1" per com'è stato descritto da Daniel Kanheman
- Raccontare storie (cioè ordinare i contenuti secondo un formato narrativo e non solo descrittivo) diventa dunque sempre più importante per raggiungere correttamente i destinatari.
Campagne elettorali - i professionisti sono indispensabili?Dino Amenduni
Cinque ragioni per affidarsi ai tecnici della comunicazione politica. Slideshow presentato il 17 dicembre 2011 a San Giorgio a Cremano (Na) per Comizi di Classe, scuola di formazione politica del Pd Napoli
La comunicazione sui social media della Fiera del Levante 2013 - la nostra ca...Dino Amenduni
Le scelte strategiche, di gestione del budget, di creatività su Facebook, di staff, di gestione delle crisi di comunicazione e i risultati ottenuti: i frutti del lavoro di Proforma sui social media per l'edizione 2013 della Fiera del Levante (www.facebook.com/fieradellevante)
Il futuro è la parola "Dati", non è la parola “creatività".
Il futuro è la parola "Condividere", non è la parola “nascondere".
Il futuro è la parola "DisruptIon", non è la parola “chiedere il permesso".
Slide presentate durante l'evento TedX Lecce, 25 ottobre 2014, Teatro Politeama Greco.
Art: Miki De Benedictis
Avversari, non nemici: come affrontare una campagna elettorale senza trasform...Dino Amenduni
1. Ridurre al massimo l’uso delle categorie pre-politiche dell’odio e dell’amore (soprattutto se usate dai leader, parlando di loro stessi).
2. Ridurre al massimo l’uso dei numeri falsi, usati pur di vincere a tutti i costi.
3. Evitare di comunicare la politica limitandosi a elogiare la propria parte e a contestare la parte avversaria: il riconoscimento del buono che arriva dall’altra parte è più credibile e distende gli animi.
4. Riconoscere la sconfitta, quando arriva. Senza alibi
(slide presentate a Parole Ostili, Trieste, 18 febbraio 2017)
Nichi Vendola: la sfida italiana della comunicazione politica sul webDino Amenduni
Dalla Presidenza della Regione Puglia
alla corsa per diventare Premier:
il ruolo dei social media
Parigi, 16 novembre 2011
Du web en politique: que nous reserve 2012?
RSLN – Microsoft France
Comunicare Nichi Vendola sui social media: la giornata tipoDino Amenduni
Informazione, feedback, analisi, creatività: la costruzione quotidiana di una strategia politica 2.0.
(slideshow presentato a Forlì il 28 febbraio 2011, seminario "Giornalismo e politica", corso di Laurea Magistrale in "Mass Media e Politica", Università di Bologna.
Semantica dei nuovi media - il wikivocabolario (aggiornato a luglio 2012)Dino Amenduni
Un esperimento lungo, in continuo divenire e quindi potenzialmente infinito: la definizione del vocabolario dei nuovi media
Cinquanta parole chiave che spiegano l’universo di questo pezzo di mondo della comunicazione e ne intrecciano dinamiche e metodi di studio.
(psicologia, sociologia, semiotica, applicazione, comunicazione aziendale, istituzionale, politica)
I consiglieri del principe - scienziati della politica come spin doctor?Proforma
Analisi dei Big data e psicometria: due cose che gli accademici
sanno fare meglio dei comunicatori.
(intervento all'interno di una tavola rotonda durante la Scuola Italiana di Scienza Politica, Urbino, 14 settembre 2017)
Democrazia senza fiducia, comunicazione extramediale, il ruolo di Internet: le nuove dinamiche di socializzazione elettorale.
Reggio Emilia
PolitiCamp – W la libertà
6 Luglio 2013
Dieci domande che gli studenti ci fanno durante le docenzeProforma
1. Lavorate per tutti i politici che vi chiamano?
2. Voglio fare comunicazione politica: mi date un consiglio?
3. Esiste un pro lo professionale ideale per lavorare sulla comunicazione politica online?
4. Manifesti elettorali: faccioni sì o faccioni no?
5. Non avete paura che le vostre campagne siano oggetto di satira?
6. Un politico sta per iniziare una campagna elettorale e vuole fare il primo passo su Facebook: meglio usare un pro lo o aprire una pagina pubblica?
7. Chi deve gestire gli account social dei politici in campagna elettorale
(il candidato, i comunicatori, entrambi)?
8. Cosa faccio quando un utente trolla o insulta?
9. È e cace l’utilizzo dei social media anche in contesti territoriali molto piccoli?
10. Il marketing virale può aiutare la politica?
(slide presentate allo IED, corso universitario in comunicazione politica, giovedì 26 novembre 2015)
Partecipazione alla vita politica in Italia: da dove ripartireDino Amenduni
1. Non trattare gli iscritti ai partiti come un gruppo di idioti
2. Accettare la complessità: si è in campagna elettorale tutti i giorni, volenti o nolenti
3. Iniziare (finalmente!) a considerare Internet come il luogo del dialogo e non del monologo
4. Aggiornare il significato delle parole sinistra e destra
5. Rinunciare all’alibi preferito di chi non vuole iniziare mai: “su Internet ci vanno solo i giovani”
(slideshow presentato agli Stati Generali della Comunicazione Politica, LUISS - Roma, 29 maggio 2013)
Da spin doctor a ricercatori - Come cambia il ruolo del consulente politico a...Dino Amenduni
La comunicazione politica è una disciplina del tutto differente dalla comunicazione commerciale: diffidate da chi applica teorie classiche di marketing
per appuntamenti elettorali.
Cinque motivi per affidarsi ai professionisti della comunicazione politica e due storie che raccontano che non sono più sufficienti.
Cinque regole per costruire la domanda di cambiamentoDino Amenduni
1. Integrità-credibilità-accountability
(a partire dai risultati)
2. Comunicazione permanente
3. Ascoltare e non pensare di avere sempre ragione
4. Stare nell’agenda e parlare dei problemi reali delle persone
5. Non misurare tutto in termini economici
Scrivere (per) la politica - dieci idee per un buon discorso politico Dino Amenduni
1. Semplicità, non banalità
2. Definizione della tua identità
3. Coerenza tra forme e contenuti
4. A prova di fact-checking
5. La verità è strategica
6. Empatia, non ruffianeria
7. Pathos e concretezza
8. Parlare della vita delle persone
9. Politica-pop, un tema delicato
10. Evitare l'autoreferenzialità.
Lo storytelling al servizio della comunicazione istituzionale Proforma
Slide, video, tormentoni: diritti e doveri di chi deve parlare ai cittadini.
Contenuti della presentazione:
- l'ingresso delle slide a Palazzo Chigi
- il ruolo delle metafore nella comunicazione di lungo periodo
- il ruolo dei leader nella comunicazione istituzionale
- il ruolo dei video nella comunicazione istituzionale
- l’integrazione tra comunicazione istituzionale ed elettorale
- l’effetto-Trump sulle regole classiche della comunicazione politica
(presentato alla Scuola Holden sabato 25 marzo 2017)
Comunicatori (e) permanenti - cosa cambia nell'era dei parrucchieri-influencerProforma
Come si vende un prodotto, raccontare un'idea, vincere una campagna elettorale in un momento della storia in cui i parrucchieri sono tra i cinque professionisti con la maggiore credibilità e un "uomo qualunque" è ritenuto più credibile di un politico, un giornalista, un prete?
Le sfide di questa fase della storia della comunicazione commerciale, istituzionale e politica sono molto grandi e non tutte sono gestibili con facilità. Porsi alcune domande e provare a dare alcune risposte rapide è l'obiettivo di queste slide che ruotano attorno ad alcuni principi.
- La pubblicità è in questo momento lo strumento di persuasione meno convincente tra quelli a disposizione
- Le persone di cui storicamente "ci si fidava" non hanno più questo potere, che ora pare in mano all'uomo qualunque, al passante, all'utente di Internet che condivide un link. Questo comporta un profondissimo shock nelle modalità di formazione dell'opinione pubblica, modalità peraltro non facilmente tracciabili perché fortemente dispersive e atomizzate;
- chi conosce davvero il proprio interlocutore digitale, sa cosa vuole, di cosa ha bisogno, cosa lo annoia ha un enorme vantaggio competitivo su chi invece pensa di poter "vendere" qualcosa basandosi sulla sola forza della comunicazione
- Qualsiasi atto di comunicazione deve tenere conto dei meccanismi neurali che portano alla presa di decisioni. Non basta "avere ragione", essere "razionali": serve assecondare i meccanismi cerebrali semplici, quelli che fanno capo al "sistema 1" per com'è stato descritto da Daniel Kanheman
- Raccontare storie (cioè ordinare i contenuti secondo un formato narrativo e non solo descrittivo) diventa dunque sempre più importante per raggiungere correttamente i destinatari.
Campagne elettorali - i professionisti sono indispensabili?Dino Amenduni
Cinque ragioni per affidarsi ai tecnici della comunicazione politica. Slideshow presentato il 17 dicembre 2011 a San Giorgio a Cremano (Na) per Comizi di Classe, scuola di formazione politica del Pd Napoli
La comunicazione sui social media della Fiera del Levante 2013 - la nostra ca...Dino Amenduni
Le scelte strategiche, di gestione del budget, di creatività su Facebook, di staff, di gestione delle crisi di comunicazione e i risultati ottenuti: i frutti del lavoro di Proforma sui social media per l'edizione 2013 della Fiera del Levante (www.facebook.com/fieradellevante)
Il futuro è la parola "Dati", non è la parola “creatività".
Il futuro è la parola "Condividere", non è la parola “nascondere".
Il futuro è la parola "DisruptIon", non è la parola “chiedere il permesso".
Slide presentate durante l'evento TedX Lecce, 25 ottobre 2014, Teatro Politeama Greco.
Art: Miki De Benedictis
Avversari, non nemici: come affrontare una campagna elettorale senza trasform...Dino Amenduni
1. Ridurre al massimo l’uso delle categorie pre-politiche dell’odio e dell’amore (soprattutto se usate dai leader, parlando di loro stessi).
2. Ridurre al massimo l’uso dei numeri falsi, usati pur di vincere a tutti i costi.
3. Evitare di comunicare la politica limitandosi a elogiare la propria parte e a contestare la parte avversaria: il riconoscimento del buono che arriva dall’altra parte è più credibile e distende gli animi.
4. Riconoscere la sconfitta, quando arriva. Senza alibi
(slide presentate a Parole Ostili, Trieste, 18 febbraio 2017)
Cambiano i mercati, cambiano i clienti,
cambia la comunicazione: verso l’era biomediatica
(presentato al Seminario UNICOM: il riscatto del Sud comincia dalla comunicazione?
Lecce, 12 ottobre 2012)
Cinque cose da sapere se vuoi fare politica nel 2014Dino Amenduni
1. Fiducia nelle istituzioni:
partiti e Parlamento (restano) ai minimi storici 2. Equità fiscale: meglio meno tasse che più servizi 3. Presidenzialismo: l’opinione pubblica italiana è pronta 4. Autoritarismo: per tre italiani su dieci è una possibilità percorribile
5. Una riserva di determinazione:
aumentano gli indici di partecipazione politica e sociale
L'analisi dei dati DEMOS, tratti dalla ricerca "I Cittadini e lo Stato 2013"
Comunicare la politica - ottava edizioneDino Amenduni
Raccolta di presentazioni per le mie docenze del primo semestre del 2014.
I moduli nel dettaglio:
- Cinque cose da sapere se vuoi fare politica in Italia nel 2014;
- Web 2.0: modelli teorici di riferimento;
- Campagne elettorali: dieci cose che ho imparato (fino a ora);
- Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze;
- L’evoluzione digitale della specie - la dieta mediatica degli italiani;
- Dove sono i voti degli italiani?
- Cinque buone idee di comunicazione per chi ha appena vinto le elezioni;
- Scrivere (per) la politica;
- Un'esercitazione
Cinque idee di comunicazione per chi ha appena vinto le elezioniDino Amenduni
Cinque cose da fare subito dopo aver vinto le elezioni:
1. Evitare un cambio drastico delle abitudini di comunicazione
2. Ampliare e diversificare la propria presenza sui social
per evitare l’effetto-parafulmine
3. Continuare a fornire contenuti inediti e aggiornati ai sostenitori
4. Creare (e comunicare) format stabili di comunicazione
5. Organizzare la mobilitazione: le super-issues
Greenpeace e la comunicazione politica (ambientale)Dino Amenduni
In questa presentazione, analizziamo cinque campagne di Greenpeace per ricavarne cinque punti di forza della loro strategia di comunicazione:
1. Indipendenza ed equidistanza
2. Coinvolgimento personale e fisico dei volontari
3. Registro linguistico multiforme
4. Integrazione tra attivismo digitale e azioni sul territorio
5. Reputazione consolidata negli anni -> credibilità
Uno spunto di riflessione utile per tutti gli attori della comunicazione politica.
Perché la politica italiana usa poco i dati? Dino Amenduni
Assenza della cultura del database, antipolitica, legislazione antiquata: storia di un amore mai nato.
Intervento al Personal Democracy Forum Italia
Workshop: Data-driven campaigns in Europe: what went wrong after Obama?
Roma, 29 settembre 2014
Why do italian politicians make little use of statistics?Dino Amenduni
Lack of database culture, anti-politics, obsolete legislation:
the love story that never was
by Dino Amenduni
Personal Democracy Forum Italia
Data-driven campaigns in Europe: what went wrong after Obama? Rome, 29 September 2014
5 motivi per cui potresti aver visto almeno un post di Gianni Morandi nell’es...Dino Amenduni
1. Il racconto è autentico: è la pagina di Gianni Morandi, non è una pagina su Gianni Morandi.
2. Contenuti (multimediali) pubblicati ogni giorno, tutti i giorni: la serialità rende la pagina sempre invitante.
3. Sta “sul pezzo”: tiene conto delle discussioni d’attualità.
4. La gestione della pagina, pur essendo di un personaggio pubblico, non dimentica né omette la componente privata della propria vita.
5. Il vero vantaggio competitivo (perché lo fanno in pochissimi): risponde ai commenti!
Crisi di fiducia, centralità dei media tradizionali, il ruolo dei social media:una professione in radicale cambiamento. Modulo di comunicazione politica all'interno del Corso in social media e digital marketing di Eurogiovani.
http://socialmediamarketing.eurogiovani.it/
Prima E Dopo. 11 consigli per migliorare l'impatto delle vostre slideGiacomo Mason
Una rassegna di regole per migliorare le presentazioni illustrate da esempi reali di restyling effettuato su una presentazione del personale della ASL di Rieti.
Antonio Decaro - Amministrative Bari 2014 - storia della campagna elettoraleDino Amenduni
Sei mesi di scelte, decisioni strategiche, idee creative, video, sfottò, stroncature, sondaggi, aneddoti. Tre campagne in una (Primarie, Amministrative, ballottaggio). In questa presentazione c'è tutto (o quasi). È la storia della campagna elettorale di Antonio Decaro, il nuovo sindaco di Bari.
Il miglior social media manager in Italia (stagione 2013-2014) è Daniele Scia...Dino Amenduni
La storia di un calciatore del Bari e della sua squadra, passata in 90 giorni dal fallimento della società al quasi-miracolo sportivo. Nel frattempo, su Facebook, la storia è stata raccontata da un osservatore privilegiato: Daniele Sciaudone, centrocampista del Bari.
In questa presentazione, una piccola grande lezione di comunicazione interna, aziendale, istituzionale, ma soprattutto per chi, di lavoro, gestisce spazi sui social media.
Architettura delle campagne elettorali - otto idee per non impazzireDino Amenduni
1 - Nessuna campagna elettorale dovrebbe iniziare senza dati.
2 - Non si inizia dalle caratteristiche del candidato con cui si lavora, ma dall’analisi degli avversari e delle regole: chi sono, quanti sono, qual è la legge elettorale.
3 - Costruisci l’architettura di una campagna elettorale: lo staff, i ruoli, le funzioni, le spie di allarme.
4 - Esiste solo un 5% di decisioni strategiche per cui è davvero importante tenere il punto a tutti i costi.
Per tutte le altre: attacca il ciuccio dove vuole il padrone (regola del 95%).
5 - Molto spesso le campagne si vincono per errori degli avversari, non per meriti propri.
6 - In campagna elettorale non esistono orari, non esistono i weekend, non esistono i giorni festivi.
7 - È sempre meglio lavorare insieme a un’altra agenzia
di comunicazione del luogo in cui ci sono le elezioni.
8 - Quantità e qualità della consulenza politica sono molto spesso incompatibili.
(presentata l'8 novembre 2014 all'ottavo summit di Architecta - www.architecta.it)
Michele Emiliano - Puglia 2015/2020: il programma del sindaco di Puglia e del...Dino Amenduni
Tutte le proposte del programma di Michele Emiliano candidato presidente della Regione Puglia su:
- rifiuti
- sanità
- legge elettorale e parità di genere
- borse di studio e formazione
- reddito di dignità
- "meno cemento, più Puglia"
- ricerca e innovazione
- ILVA
- riqualificazione urbana
Cinque riflessioni sul giornalismo politico in italiaDino Amenduni
Avere “millecinquecento lettori” non basta più: i pensieri di Enzo Forcella applicati alla campagna elettorale permanente.
Cosa fare?
1. Spostare il centro del proprio lavoro dalla sola ricerca della notizia alla verifica dell’attendibilità delle informazioni offerte dai politici
2. Decidere: o si fa il tifo, o si fanno analisi
3. Ricordarsi che il lettore è il lettore e non (solo) il politico
4. Stare un po’ più su Facebook e un po’ meno su Twitter
(e stare un po’ di più online in generale)
5. (se possibile) ridurre i momenti di aggregazione informale con i politici, e anche con i comunicatori politici
(Slide presentate a Cortina Tra Le Righe, 13 luglio 2015)
Facebook e il Social Media Marketing. Come trasformare un fan in un cliente. ...Paolo Abbiati
Workshop rivolto alle PMI delle Marche organizzato da CDO Pesaro in collaborazione con Wave S.r.l.
Introduzione al Social Media Marketing e focus sulle strategie da adottare per trasformare un fan in un cliente
Buone e cattive pratiche di comunicazione politica sui social mediaProforma
A. Come la politica dovrebbe comunicare online: la guida di Twitter
B. Politica e social media: regole minime di sopravvivienza
C. Cinque post di successo sui social media
(Moduli presentati allo IED, Roma, 17 dicembre 2015)
Facebook e il Social Media Marketing: come trasformare un fan in un clienteWave S.r.l.
In occasione di Matching 2013, Wave ha proposto un workshop finalizzato a ragionare sul percorso da prendere in considerazione per trasformare un fan in un cliente.
In particolare è stato preso in considerazione il Social Media Facebook.
Matching 2013: Facebook e il Social Media Marketing: come trasformare un fan ...Paolo Abbiati
Come trasformare un fan in un cliente. E' finito del tempo della rincorsa al numero di fan, ora occorre concentrarsi nel convertire un fan in un prospect e poi in un cliente. Alcune linee guida discusse in occasione di Matching 2013
Articolo listening per Interceptor Marketing di Benedetto MotisiAndrea Alfieri
Cosa si intende per Listening nei social media? Fare attività di Marketing sui Social Media oggi significa: Scegliere le conversazioni pertinenti, Ascoltare cosa dicono gli utenti, clienti, concorrenti, visitatori; Posizionare i prodotti e i servizi all'interno delle conversazioni; Ascoltare, interagire e reagire ai feedback.
Semantica dei nuovi media - il wikivocabolario (seconda versione)Dino Amenduni
Questa presentazione è la prima parte di un processo che sarà lungo e in continuo divenire: la definizione del vocabolario dei nuovi media: cinquanta parole chiave che spiegano l’universo di questo pezzo di mondo della comunicazione e ne intrecciano dinamiche e metodi di studio
(psicologia, sociologia, semiotica, applicazione, comunicazione aziendale, istituzionale, politica). La prossima release è il 28 febbraio 2011, per suggerimenti: dino.amenduni@proformaweb.it
La comunicazione (politica): una professione tra sartoria e data analysisProforma
Avere dei dati scientifici che aiutano nella analisi e nella elaborazione di strategie è fondamentale e, nonostante possa sembrare scontato che si proceda in questo modo, non sempre lo è.
Contemporaneamente, per chi fa il nostro mestiere esiste una quota di artigianato, di lavoro fatto a mano, di intuito, a volte di azzardo che, condiviso con il committente, comporta il rischio dell'errore.
Slide del workshop Social media marketing per PMI che ho tenuto il 21/06/2013 presso il Consorzio Friuli Formazione.
Questo il programma:
Social media marketing per PMI: un percorso pratico orientato ai risultati per utilizzare i social network all’interno del proprio piano di marketing
Social Media: come, quali e quanto
Come impostare una social media strategy, scegliere i social media affini al tuo business e quanto investire in termini di risorse.
Social Media: è l’ora dei risultati
Quello che stai facendo o puoi fare sui social media sta portando risultati al tuo business? Misurazione ed ottimizzazione delle attività sui social network.
Social Advertising
Le opportunità della pubblicità sui social network: Facebook ADV, YouTube ADV e LinkedIN ADV
Social Contest
I concorsi sui social network come prima leva di engagement e passaparola in rete: meccaniche, normativa e case history.
Tendende Social
I social network da tenere d’occhio e le prospettive social del prossimo futuro.
Introduzione al Social Media Listening - update 2016Andrea Alfieri
Breve presentazione introduttiva al modello del Listening applicato ai Social Media per aziende e progetti. LISTENING è una tecnica di Social Media Marketing utilizzata per definire strategie digitali. Aiuta a pianificare una strategia 2.0 ascoltando e monitorando le conversazioni online, posizionando il brand e la concorrenza, identificando opinion leader. Aiuta a comprendere le caratteristiche specifiche posizionamento di un brand e dei suoi concorrenti online, gli attori coinvolti, gli strumenti ed il metodo per la raccolta dati ed il monitoraggio.
Perché i politici si prendono a pesci in faccia (e continueranno a farlo)Dino Amenduni
I politici continueranno a prendersi a pesci in faccia fin quando:
1. uno dei due interlocutori sarà debole dal punto di vista pre-politico
2. i politici potranno usare fallacie logiche senza essere redarguiti prima di tutto dal loro elettorato
3. Entrare nel merito non risulterà sufficientemente conveniente.
(slide presentate durante Parole Ostili Trieste, 7 giugno 2018)
Il difficile (ma necessario) incontro tra elettori ed eletti sui social mediaDino Amenduni
1. Vale la pena dedicare tempo a parlare di politica sui social media, o a scrivere commenti sulla bacheca/profilo di un politico se sei un cittadino?
2. Vale la pena dedicare tempo a rispondere ai commenti dei cittadini sui social media se sei un politico?
Ho provato a rispondere a queste due domande nei dieci minuti di intervento durante Inspiring PR 2017 - www.inspiringpr.it
Dieci cose che ho imparato dopo 700 giorni consecutivi di campagne elettoraliDino Amenduni
Tempi e orari di lavoro, ruolo dei social media, peso della comunicazione, gestione delle crisi, l’importanza di avere patatine e taralli a portata di mano (slide realizzate a giugno 2015)
Come scrivere un brief di comunicazione e come declinarlo sui social mediaDino Amenduni
Analisi di scenario, SWOT analysis, quadrato semiotico, obiettivi e declinazioni: traccia per un’esercitazione (di 6-8 ore).
(presentata a Mantova il 24 luglio 2014 all'interno del laboratorio di progettazione "Imprese per i beni comuni")
L’evoluzione digitale della specie - la dieta mediatica degli italiani 2013Dino Amenduni
L'analisi delle più importanti tabelle presentate nella ricerca annuale con cui il Censis racconta le abitudini informative degli italiani: quali mezzi utilizzano, per quanto tempo, con quali scopi, quanto e come condividono le informazioni. La ricerca è un documento fondamentale per tutti gli operatori della comunicazione e nell'edizione 2013 emergono alcune tendenze assai significative per il futuro del giornalismo, in particolare la nascita del press divide, cioè esiste una quota di italiani che ha smesso di leggere dalla carta stampata.
Le cinque ragioni del successo strategico di Bergoglio:
Empatia
Avvicinamento (fisico) con il popolo
Registro linguistico moderno
Coscienza delle reti sociali di riferimento
Coerenza (percepita) tra parole e fatti
In questo slideshow, cinque esempi di buone pratiche di comunicazione di Papa Francesco, e il ruolo dei social media nel potenziare o nel favorire alcune di queste scelte strategiche.
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
1. Cinque domande
che gli studenti ci fanno
durante le docenze
Faccioni sui manifesti, etica aziendale,
marketing virale: le questioni più ricorrenti
durante questi mesi in giro per l’Italia.
gennaio 2014
2. 2
Chi sono
Mi chiamo Dino Amenduni
(dino.amenduni@proformaweb.it - http://about.me/dinoamenduni)
Sono il responsabile dei nuovi media e consulente per la comunicazione politica
per l’agenzia Proforma di Bari (www.proformaweb.it)
Sono collaboratore e blogger per Finegil-Gruppo Espresso
e formatore (su social media marketing e comunicazione politica)
Tutte le mie presentazioni sono disponibili gratuitamente
(sia la consultazione che il download) all’indirizzo:
www.slideshare.net/doonie
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
3. 3
sommario
Le cinque domande
1. Manifesti elettorali: faccioni sì o faccioni no?
2. Lavorate per tutti i politici che vi chiamano?
3. Non avete paura che le vostre campagne siano oggetto di satira?
4. Il marketing virale può aiutare la politica?
5. Voglio fare comunicazione politica: mi date un consiglio?
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
4. 4
Manifesti elettorali:
faccioni sì
o faccioni no?
Dipende (dal livello di popolarità del candidato)
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
5. Faccioni sì o faccioni no?
Dipende.
Partiamo da un presupposto. Questo tipo di valutazione non
dovrebbe essere di tipo estetico, ma legato alla gestione
di una variabile: la popolarità del candidato all’interno
dell’elettorato di riferimento.
Popolarità assoluta
percentuale di elettori che conoscono
il candidato.
Popolarità relativa
confronto di popolarità tra il candidato
e i suoi competitor (tenendo conto
anche della distanza temporale dalla
data delle elezioni).
Più basso è l’indice di popolarità assoluta, più largo è il divario
tra i candidati (con il “nostro” candidato in svantaggio), più il
volto sui manifesti è strategicamente sensato.
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
5
6. Faccioni sì o faccioni no?
Sì.
6
Francesca Barracciu, primarie
del centrosinistra (settembre 2013,
Sardegna) → volto sul manifesto perché
il livello di conoscenza del candidato
era più basso rispetto al Presidente
Cappellacci, essendo lei la sfidante.
Il manifesto della campagna è dunque
utile ad aumentare la notorietà
all’interno di un pubblico più ampio.
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Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
7. Faccioni sì o faccioni no?
No.
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Matteo Renzi, primarie del
centrosinistra (dicembre 2013,
Italia) → il volto sul manifesto non è
stato necessario perché il livello di
conoscenza del candidato era molto alto
sia in termini assoluti, sia nei confronti
dei competitor (Cuperlo, Civati, Pittella).
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Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
8. Faccioni sì o faccioni no?
Stesso candidato, campagne diverse,
strategie diverse.
Nichi Vendola, primarie del
centrosinistra (2005, Puglia) → il volto
sul manifesto è stato utile perché
Vendola era stato in Parlamento negli
anni precedenti e aveva percentuali di
notorietà molto più basse rispetto a
Raffaele Fitto, Presidente di Regione
in carica.
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Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
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9. Faccioni sì o faccioni no?
Stesso candidato, campagne diverse,
strategie diverse.
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
No alle piattaforme
petrolifere
al largo della costa pugliese.
www.nichivendola.it
Committente Responsabile: Gaetano Cataldo
del centrosinistra (2010, Puglia) →
Lo scenario è molto diverso dalla
campagna di cinque anni prima: Vendola
ha governato e dunque è molto più
conosciuto dei suoi principali avversari,
Palese e Poli Bortone. Il volto non è
dunque indispensabile dal punto di vista
strategico.
Non si può
scavare il fondo
del più bel
mare del mondo.
La fabbrica di nichi
Nichi Vendola, primarie
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VENDOLA
la poesia è nei fatti.
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10. Faccioni sì o faccioni no?
In sintesi.
Presupposto
Un sondaggio che vi dica qual è il livello di notorietà del candidato. Senza questo
indicatore la scelta è totalmente arbitraria e svincolata da ogni riflessione strategica.
Orientamento
Il volto è utile per aumentare il tasso di popolarità in tempi brevi, soprattutto se si
agisce contemporaneamente su altri mezzi (spot tv, social media, stampa, presenze
televisive) per consolidare l’associazione nome-volto.
Nessuna scelta è definitiva
Non esistono candidati per cui il volto sui manifesti va sempre bene o sempre male.
Lo stesso candidato può avere esigenze che cambiano negli anni e a seconda del
contesto (a partire dalle caratteristiche dei competitor).
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
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Lavorate
per tutti i politici
che vi chiamano?
No, per scelta. Ma pensiamo che sia legittimo
pensarla diversamente.
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
12. Lavorate per tutti?
No.
Riteniamo che le campagne elettorali
richiedano il 101% dello sforzo
professionale dei consulenti di
comunicazione politica, in qualsiasi
contesto si svolgano (dai piccoli centri
a campagne nazionali: ogni elezione ha
uguale dignità, e simili difficoltà).
12
La combinazione di alcune componenti
abituali degli appuntamenti elettorali
(tempi stretti, tante decisioni da
prendere, tanti cambiamenti in
corsa, gruppi di lavoro da coordinare,
pressione da parte degli elettori e dei
media, generale clima di sfiducia nei
confronti della politica) richiedono,
a nostro avviso,
massimo impegno,
dedizione e concentrazione
(il 101%, appunto).
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
13. Lavorate per tutti?
No.
L’unico modo, per noi, di dare questo
benedetto 101% è avere anche solo un
minimo di condivisione emotiva,
valoriale, politica di ciò che il candidato
propone all’elettorato.
Non tutti i candidati possono piacere
allo stesso modo (così come non
siamo piaciuti allo stesso modo a tutti i
candidati), ma abbiamo bisogno di un
livello minimo di partenza per poter
dare il massimo.
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
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Per questo abbiamo deciso di non
accettare commesse che provengono
dalla parte politica
più lontana
dalle nostre idee (la destra, nello
specifico).
14. Lavorate per tutti?
No, ma non è detto che sia giusto.
Non ci sogneremmo mai di dire che il
nostro modello aziendale sia l’unico
corretto, anzi.
Molti consulenti politici ritengono
che l’unico metodo per svolgere
correttamente questa professione sia
sostanzialmente il nostro opposto,
cioè lavorare mantenendo distanza
critica dai candidati e dalle loro idee.
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
Il distacco, visto da noi come un
elemento capace di non farci rendere
al massimo, può essere invece
considerato il giusto ingrediente
per dare consigli e suggerimenti non
viziati da componenti emotive o di
appartenenza.
Lasciamo al lettore la scelta
su quale modello adottare.
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15. Lavorate per tutti?
In sintesi.
Non esiste un modello universalmente valido
Entrambi gli approcci (lavoro “di appartenenza” e lavoro “per tutti”) convivono da
sempre nel panorama della comunicazione politica, stimolando un confronto sempre
stimolante.
C’è lo stesso dilemma nella professione di comunicatore politico
È un mestiere a parte, che richiede competenze specifiche, o un professionista deve
saper “vendere” un politico e un detersivo allo stesso modo? Noi pensiamo che sia un
lavoro specifico, pubblicitari molto più bravi di noi (Jacques Seguela, ad esempio), la
pensano all’opposto.
La nostra posizione è un lusso
Se fossimo un’agenzia che fa solo campagne elettorali, non potremmo permettercelo.
Lavorare anche nel campo della comunicazione non politica ci rende più liberi di scegliere.
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
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16. 16
Non avete paura
che le vostre campagne
siano oggetto di satira?
No, anzi. Quando è possibile, progettiamo
campagne fatte apposta per essere taroccate.
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
17. Paura della satira?
No, anzi.
Da qualche anno proviamo a
progettare campagne il cui sviluppo
(visual, concept) è naturalmente
orientato a
stimolare processi generativi
da parte degli utenti.
Questo tipo di apertura può favorire
l’aumento di visibilità e
di popolarità delle campagne,
soprattutto se sono inserite in
un contesto competitivo molto
polarizzato, con grande “tifo” e allo
stesso tempo grande ostilità per il
candidato con cui stiamo lavorando.
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
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In alcuni casi non ci limitiamo a
realizzare campagne “virali”, ma
costruiamo strumenti (ad esempio
generatori automatici di manifesti)
che permettano a chiunque, anche
senza alcuna competenza grafica, di
realizzare adattamenti liberi.
18. Paura della satira?
Tarocca il Manifesto (Regionali 2010)
Sito “neutro” (ma progettato dal
comitato Vendola) in cui l’utente
poteva liberamente taroccare i
manifesti dei tre candidati principali.
85% dei manifesti generati ha
riguardato Vendola, circa il 50% di quei
manifesti era “negativo” ma nelle ore
successive alla pubblicazione del sito,
la campagna di Vendola ha sovrastato
quella degli avversari sui social media.
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
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19. Paura della satira?
Oppure Vendola (Primarie 2012)
Campagna creata con un concept
ipervirale. Sapevamo che la
generazione dei manifesti avrebbe
potuto ottenere effetti satirici, ma
anche che in questo modo il claim
“Oppure Vendola” sarebbe diventato
più rapidamente popolare sul web.
clicca per approfondire sul nostro sito
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
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20. Paura della satira?
Matteo Renzi (Primarie 2013)
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Il sito www.cambiaverso.com
permetteva agli utenti di generare il
proprio manifesto personalizzato e di
pubblicarlo direttamente su Facebook
e su Twitter, con un solo click e
inserendo solo il proprio testo.
Grazie a questo strumento, sono stati
realizzati oltre 10mila manifesti nella
prima settimana dopo l’uscita del
generatore.
www.cambiaverso.com
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
21. Paura della satira?
In sintesi.
Non avere paura dei “manifesti tarocchi”
Se la campagna non funziona, non funzionerà anche se non sarà oggetto di satira.
Se funziona, è meglio far sì che circoli nel modo più semplice e virale possibile.
Scelta strategica e di creatività
Le campagne non sono “virali” per definizione. Chiaramente un candidato molto
amato o molto odiato favorisce meccanismi di generazione di manifesti.
Ma è altrettanto importante progettare una campagna che si presti a questo tipo di
declinazioni. La progettazione, dunque, può condizionare almeno in parte concept
e visual della campagna.
Evitare di inserire il candidato
(in particolare foto, in particolare il volto) direttamente sui manifesti oggetto di satira.
Questo potrebbe favorire un effetto-boomerang (l’oppositore può mettere parole
scomode in bocca al candidato).
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
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22. 22
Il marketing virale
può aiutare la politica?
Sì, ma senza esagerare. La politica è sempre
più importante della comunicazione.
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
23. Il marketing virale aiuta?
Sì, ma senza esagerare.
Se è vero che una buona
comunicazione può aiutare,
è altrettanto che vero che una buona
comunicazione, da sola,
non basta per vincere
le elezioni.
Serve molto altro, serve la politica.
Servono le cose fatte per un sindaco,
una proposta chiara
per un candidato, una visione
strategica d’insieme per un gruppo
di lavoro.
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
Per questo motivo bisogna fare
sempre attenzione a dare il giusto
peso a ogni singola componente della
comunicazione pensando che nessuna
idea, da sola, risulta davvero decisiva.
I video virali, anche geniali, non fanno
eccezione.
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24. Il marketing virale aiuta?
Cos’è un video virale.
Un video è virale quando:
1. È condiviso dai tastemaker,
da utenti con grande popolarità e
reputazione che accelera il processo
di conoscenza del contenuto;
2. Ha un format facilmente
riproducibile da altri utenti,
che moltiplicano sia la portata del
contenuto, sia la conoscenza dello
stesso;
3. Contiene componenti (soggetto,
sceneggiatura, scelte stilistiche)
imprevedibili,
che tengano alta l’attenzione dello
spettatore.
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
Queste tre condizioni
sono necessarie, ma non
sufficienti.
I video virali non si costruiscono
in laboratorio (salvo rarissimi, e
comunque non del tutto gestibili, casi).
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25. Il marketing virale aiuta?
Michele Emiliano – Problemi di elezione
(Amministrative 2009)
Un video autoprodotto a costo zero
da due volontari diventa così popolare
su Internet da indurre un cambio di
pianificazione sui mezzi tradizionali:
questo video va in televisione
nell’ultima settimana prima delle
elezioni.
clicca per guardare il video sul tuo browser
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
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26. Il marketing virale aiuta?
Michele Emiliano – Gianni Paulicelli
(Amministrative 2009)
Un noto commerciante barese,
conosciuto per i suoi video pubblicitari
sulle principali tv locali, realizza uno
spot politico “atipico” a sostegno di
Michele Emiliano, sindaco di Bari.
Qui un suo spot originale…
clicca per guardare il video sul tuo browser
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
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27. Il marketing virale aiuta?
Michele Emiliano – Gianni Paulicelli
(Amministrative 2009)
… e qui lo spot politico, realizzato
tenendo conto di tutte le caratteristiche
stilistiche dell’originale, ma con un
messaggio forte e di profonda attualità
per le amministrative 2009: il no al
nucleare.
clicca per guardare il video sul tuo browser
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
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28. Il marketing virale aiuta?
Michele Emiliano – Ballottaggio
(Amministrative 2009)
Lo spot per la tv e per Internet (due
minuti) con cui Michele Emiliano,
rilanciando e rovesciando un
messaggio elettorale di Berlusconi,
comunica la sua candidatura nelle
ultime due settimane di campagna
elettorale.
clicca per guardare il video sul tuo browser
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
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29. Il marketing virale aiuta?
In sintesi.
Virali si nasce, non si diventa
È giusto impegnarsi per progettare contenuti (in particolare video) di successo, ma se
la grande idea non arriva, non bisogna fissarsi né disperdere troppe energie in questo
segmento.
Virale è autoironico
Anche se in politica può sembrare difficile, o addirittura pericoloso, è impossibile
pensare a un contenuto davvero virale senza tenere conto di una dose, anche piccola,
di ironia, meglio se applicata a se stessi.
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
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30. Il marketing virale aiuta?
In sintesi.
Virale è genuino
Un video troppo perfetto, patinato, preciso, difficilmente riuscirà a ottenere la carica
empatica necessaria alla diffusione di un contenuto. Meglio impreciso ma fatto in
casa, vero, accessibile a tutti.
Virale non è tutto
La politica viene sempre prima della comunicazione. Mai dimenticarselo.
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
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31. 31
Voglio fare
comunicazione politica:
mi date un consiglio?
Ne diamo due: fare almeno una campagna
dietro le quinte, presentarsi dai politici
con un piano di lavoro già pronto
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
32. Due consigli
1. Fare una campagna dietro le quinte
Spesso si impara più lavorando come
volontari in una campagna elettorale,
anche molto piccola, anche in un ruolo
molto marginale, che studiando modelli
teorici troppo elaborati (e troppo
slegati dal contesto italiano, specie
locale).
Il nostro primo consiglio è, dunque:
cercate la pratica,
l’esperienza concreta, anche non
su livelli nazionali, perché si impara
molto di più “sporcandosi le mani” che
studiando ma a “distanza di sicurezza”.
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
Nel bene e nel male, si impara più
dietro le quinte, e questo tipo di
esperienza non si può trovare altrove,
se non in campagna elettorale.
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33. Due consigli
2. Andare dai politici ma con le idee chiare
L’offerta di comunicazione
politica professionale supera,
al momento, la domanda.
La cultura della comunicazione politica
fa fatica a radicare e ancora oggi ci
sono tantissimi politici e partiti che non
ritengono di aver bisogno di consulenti,
di analisi, di sondaggi, di dati scientifici.
Per questo non è più sufficiente andare
da un politico e dire di essere in grado
di fare una campagna elettorale.
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
Serve un altro approccio, più
dispendioso dal punto di vista
del tempo e dell’impegno
necessario.
Serve andare da un cliente potenziale
illustrando con precisione qual è lo
scenario, qual è la potenziale crisi di
comunicazione e come si risolve.
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34. Due consigli
2. Andare dai politici ma con le idee chiare
Possibile schema di lavoro:
1. Individuazione
di un partito o di un politico con cui
si intende lavorare;
2. Analisi scientifica
dei punti di forza e dei punti
di debolezza nell’attuale
comunicazione del destinatario;
3. Spiegazione puntuale
di come si intendono risolvere i
punti di debolezza, in quanto tempo,
con quali strumenti e perché è così
importante che il politico investa per
risolvere i problemi segnalati;
4. Indicazione
chiara e definita
di quale può essere il ruolo del
comunicatore politico per risolvere
il problema evidenziato (e, dunque,
perché un politico dovrebbe
scegliere proprio quel collaboratore).
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
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35. Due consigli
In sintesi.
Il curriculum accademico non basta
Serve l’esperienza sul campo. E serve fare gavetta.
La competenza professionale non basta, quando il mercato è saturo.
Serve un approccio più proattivo, in cui problemi e soluzioni siano
mostrati ai politici con prontezza, in alcuni casi prima ancora che loro
siano consapevoli di avere quel tipo di problemi.
Meglio una buona campagna locale
con autonomia e responsabilità, che una grande campagna nazionale ma con un
ruolo piccolo e defilato, specie nelle prime fasi.
Il comunicatore politico, se gli va bene, lavora sette giorni su sette e 24 ore
su 24. O si accetta questa regola (almeno in alcune parti dell’anno), o si rischia di
non essere efficaci come servirebbe in questo momento storico.
Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze
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