1. Vale la pena dedicare tempo a parlare di politica sui social media, o a scrivere commenti sulla bacheca/profilo di un politico se sei un cittadino?
2. Vale la pena dedicare tempo a rispondere ai commenti dei cittadini sui social media se sei un politico?
Ho provato a rispondere a queste due domande nei dieci minuti di intervento durante Inspiring PR 2017 - www.inspiringpr.it
2. Sono nato nel 1984
Sono socio, comunicatore politico e pianificatore strategico di Proforma, agenzia di
comunicazione di Bari, città nella quale sono nato e cresciuto
Insegno comunicazione politica ed elettorale all’Università di Bari
Faccio parte dello staff del Festival del Giornalismo di Perugia
Collaboro con Treccani (Atlante), La Repubblica - Bari e Valigia Blu
Chi sono
3. Proverò a rispondere a due domande difficili e speculari:
1. Vale la pena dedicare tempo a parlare di politica sui social media, o a scrivere
commenti sulla bacheca/profilo di un politico se sei un cittadino?
2. Vale la pena dedicare tempo a rispondere ai commenti dei cittadini sui social
media se sei un politico?
Cosa proverò a fare nei prossimi dieci minuti
4. La gente prende tutto sul serio. Quando parli sul serio pensa
che sei sarcastico e quando sei sarcastico pensa che parli sul
serio. La morale, naturalmente, è che la gente dovrebbe
smettere di tentare di comunicare.
(Charlie Brooker, creatore della serie Black Mirror)
Ha ragione lui?
5. Se la libertà significa qualcosa, allora significa il diritto di dire alla
gente cose che non vogliono sentire.
(George Orwell)
O ha ragione lui?
6. Social media e politica:
i dati del Pew Research Center (USA)
Gli utenti americani considerano le
discussioni sulla politica sui social media
più “stressanti” e “frustranti” che
“interessanti e informative”.
Le conversazioni online sulla politica
fanno emergere distanze tra gli
interlocutori, più che creare vicinanza.
7. Social media e politica:
i dati del Pew Research Center (USA)
Gli utenti americani considerano la
presenza di un gran numero di
conversazioni online sulla politica più
noiosa che piacevole.
8. Social media e politica:
i dati del Pew Research Center (USA)
Gli utenti americani associano le
conversazioni online sulla politica a
sentimenti generalmente più negativi
rispetto alle conversazioni offline sullo
stesso argomento.
9. Non esistono differenze significative tra elettori democratici e repubblicani
Social media e politica:
i dati del Pew Research Center (USA)
10. 1. I social media potrebbero non essere il miglior luogo digitale per parlare di
politica. Servono strumenti dedicati e pratiche miste (forum, focus group, processi
di ibridazione tra offline e online)
2. Qualsiasi conversazione che riguarda la politica (e probabilmente qualsiasi
conversazione digitale) richiede una figura di mediazione: terza, autorevole,
indipendente, che fa rispettare le regole a tutti i partecipanti senza distinzioni. Può
essere un community manager, per esempio
3. Le differenze sulle modalità di fruizione del dibattito politico tra elettori con
diversi orientamenti sono spesso sopravvalutate.
(Link alla ricerca integrale di Pew Research Center qui)
Cosa dicono questi dati?
11. Facciamo un test
1. Per voi, la risposta di un sindaco a una domanda posta da un cittadino sulla
propria pagina Facebook, o la risposta di un’Amministrazione Comunale a una
domanda posta sul profilo istituzionale è “meno ufficiale” rispetto a una risposta
erogata su un canale tradizionale? (per me no)
2. Il tempo che voi dedicate a mandare una mail a un politico, a cercare o a
chiedere informazioni sul sito di un ente, ha un valore inferiore al tempo che
avreste usato per cercare quelle informazioni ”dal vivo”? (per me no)
Quindi parlare di politica sui social media è inutile?
12. Anche questa tabella proviene dalla stessa ricerca PEW analizzata prima
La conversazione politica sui social media:
più faticosa ma anche più sincera
13. I pensieri dei consumatori in merito alle recensioni negative di prodotti o servizi
(comunicazione commerciale – dati Zoorate)
I costi delle non-risposte
14. 1. I social media sono insostituibili strumenti di ascolto, prima ancora che di
comunicazione o propaganda (più sincerità rispetto alle conversazioni offline)
2. La perfezione crea sospetto: i commenti negativi rendono una bacheca più
credibile
3. Non rispondere non è (più) un’opzione: i non-commenti fanno calare la
reputazione digitale di un mittente
Cosa dicono questi dati?
15. Vale la pena dedicare tempo a parlare di politica sui social media, o a scrivere
commenti sulla bacheca/profilo di un politico se sei un cittadino?
Sì, ne vale la pena. Ma:
- è importante adottare comportamenti di tipo premio/punizione: elogiare
pubblicamente un politico presente e criticare pubblicamente un politico poco
presente può aiutare a rendere più fruttuoso il dibattito pubblico in futuro (il
consenso muove quasi tutto…)
- sarebbe utile non far perdere tempo a chi è dall’altra parte con domande che
hanno già trovato una risposta pubblica e ufficiale in passato. Il tempo dedicato a
rispondere a utenti “pigri” è fatalmente sottratto a interazioni potenzialmente
virtuose e utili a tutti.
Ok, ma non hai ancora risposto alle due domande!
16. Vale la pena dedicare tempo a rispondere ai commenti dei cittadini sui social
media se sei un politico?
Sì, ne vale la pena. Ma:
- la comunicazione puramente verticale sui social media (politico parla, utenti
rispondono, nessuno commenta) alla lunga farà perdere consenso invece che
farlo guadagnare
- pensare di sostituire tutto il dibattito pubblico con un’unica enorme
conversazione online è prematuro (sia per gli strumenti sia per gli utenti
potenzialmente raggiunti, ancora troppo pochi), potenzialmente troppo costoso
dal punto di vista dal tempo da dedicare rispetto ai risultati, più faticoso per i
cittadini.
Ok, ma non hai ancora risposto alle due domande!
17. (per domande, dubbi, curiosità, critiche:
dino.amenduni@proformaweb.it o cercate Dino Amenduni su quasi
tutti i social media. Rispondo praticamente a tutto, come suggerito
dalla slide 13 )
Grazie!