Nell'era dei social media, dei post pubblicati ogni ora, dei talk show ogni giorno, dei sondaggi ogni settimana, della campagna elettorale permanente, è possibile tornare a immaginare il silenzio come strumento di comunicazione, il vuoto come elemento di costruzione del senso, l'assenza come metodo di costruzione del consenso?
(la mia lezione a #Laprof18)
Le emozioni positive possono diventare virali?Proforma
La comunicazione politica contemporanea è caratterizzata da un uso massiccio di emozioni primarie negative come paura e rabbia. Chi ha utilizzato questa modalità ha spesso vinto le elezioni, di recente.
Anni di stimolazione dell'elettorato attraverso la paura e la rabbia stanno però restituendo il conto. Gli utenti sono sempre più stressati e sempre meno contenti di leggere contenuti politici online: esattamente il contrario di ciò che si sperava quando i social media iniziavano, una decina di anni fa, a diventare strumenti di comunicazione di massa.
La responsabilità dei politici e dei consulenti oggi risiede anche nel provare a cercare altre strade, più costruttive e meno ansiogene, per comunicare in modo efficace. Al TedX Salerno ho spiegato qual è, secondo me, la strada migliore per invertire questa tendenza.
(slide di Dino Amenduni)
Una guida, realizzata da Proforma per ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), per la gestione di crisi di comunicazione nelle istituzioni pubbliche.
Qui trovate il webinar con l'illustrazione dettagliata dei contenuti delle slide e una lunga sessione di domande e risposte - http://www.anci.it/comunicare-ai-tempi-dellansia-collettiva-il-webinar-di-anci-con-proforma-scarica-i-materiali/
Buone e cattive pratiche di comunicazione politica sui social mediaProforma
A. Come la politica dovrebbe comunicare online: la guida di Twitter
B. Politica e social media: regole minime di sopravvivienza
C. Cinque post di successo sui social media
(Moduli presentati allo IED, Roma, 17 dicembre 2015)
Sette idee (opinabilissime) sullo storytelling politicoProforma
1. È una scelta i cui effetti non si esauriscono in poche ore e in qualche titolo di giornale
2. Una sola storia non basta: i racconti vanno rinnovati più volte nel tempo
3. È parlare il linguaggio degli elettori e non quello degli eletti
4. È uno strumento per massimizzare l’efficacia dei contenuti politici, e non funziona in assenza di contenuti
5. È un metodo spesso convincente per trasformare i punti di debolezza in punti di forza
6. Funziona molto peggio senza il ricorso alle metafore
(e le metafore non funzionano senza una rappresentazione visiva)
7. Non teme i sondaggi e, anzi, prova a ribaltarli.
Metafore, slide, fuffa e contenuti: come distinguere un buon racconto da una supercazzola. Nella presentazione trovate analisi, casi pratici, comparazioni nel panorama italiano e internazionale della comunicazione politica degli ultimi 60 anni.
Tra complessità e banalizzazione, un’etica della comunicazione politica
Le slide di Andrea Camorrino durante #laprof, scuola di comunicazione politica di Proforma, Polignano a Mare, 1-3 luglio.
Le emozioni positive possono diventare virali?Proforma
La comunicazione politica contemporanea è caratterizzata da un uso massiccio di emozioni primarie negative come paura e rabbia. Chi ha utilizzato questa modalità ha spesso vinto le elezioni, di recente.
Anni di stimolazione dell'elettorato attraverso la paura e la rabbia stanno però restituendo il conto. Gli utenti sono sempre più stressati e sempre meno contenti di leggere contenuti politici online: esattamente il contrario di ciò che si sperava quando i social media iniziavano, una decina di anni fa, a diventare strumenti di comunicazione di massa.
La responsabilità dei politici e dei consulenti oggi risiede anche nel provare a cercare altre strade, più costruttive e meno ansiogene, per comunicare in modo efficace. Al TedX Salerno ho spiegato qual è, secondo me, la strada migliore per invertire questa tendenza.
(slide di Dino Amenduni)
Una guida, realizzata da Proforma per ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), per la gestione di crisi di comunicazione nelle istituzioni pubbliche.
Qui trovate il webinar con l'illustrazione dettagliata dei contenuti delle slide e una lunga sessione di domande e risposte - http://www.anci.it/comunicare-ai-tempi-dellansia-collettiva-il-webinar-di-anci-con-proforma-scarica-i-materiali/
Buone e cattive pratiche di comunicazione politica sui social mediaProforma
A. Come la politica dovrebbe comunicare online: la guida di Twitter
B. Politica e social media: regole minime di sopravvivienza
C. Cinque post di successo sui social media
(Moduli presentati allo IED, Roma, 17 dicembre 2015)
Sette idee (opinabilissime) sullo storytelling politicoProforma
1. È una scelta i cui effetti non si esauriscono in poche ore e in qualche titolo di giornale
2. Una sola storia non basta: i racconti vanno rinnovati più volte nel tempo
3. È parlare il linguaggio degli elettori e non quello degli eletti
4. È uno strumento per massimizzare l’efficacia dei contenuti politici, e non funziona in assenza di contenuti
5. È un metodo spesso convincente per trasformare i punti di debolezza in punti di forza
6. Funziona molto peggio senza il ricorso alle metafore
(e le metafore non funzionano senza una rappresentazione visiva)
7. Non teme i sondaggi e, anzi, prova a ribaltarli.
Metafore, slide, fuffa e contenuti: come distinguere un buon racconto da una supercazzola. Nella presentazione trovate analisi, casi pratici, comparazioni nel panorama italiano e internazionale della comunicazione politica degli ultimi 60 anni.
Tra complessità e banalizzazione, un’etica della comunicazione politica
Le slide di Andrea Camorrino durante #laprof, scuola di comunicazione politica di Proforma, Polignano a Mare, 1-3 luglio.
Proforma - corso universitario di comunicazione politica allo IED: tutte le s...Proforma
Tutti i moduli delle lezioni che Proforma ha tenuto allo IED, all'interno del corso universitario in comunicazione politica.
1. Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico e la fantasmagoria del guru.
2. Governare la complessità nella patria degli analfabeti funzionali.
3. Bari, elezioni comunali 2014: la case-history
4. Dieci domande che gli studenti ci fanno durante le lezioni (Faccioni sui manifesti, etica aziendale, marketing virale, gestione delle comunità online: una selezione delle questioni
più frequenti raccolte in questi anni)
5. Dieci cose che ho imparato dopo 700 giorni consecutivi di campagne elettorali (Tempi e orari di lavoro, ruolo dei social media, peso della comunicazione, gestione delle crisi, l’importanza di avere patatine e taralli a portata di mano)
6. Buone e cattive pratiche di comunicazione politica sui social media (e cosa possiamo imparare da queste storie)
Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico e la fantasmagoria de...Proforma
Nonostante una vulgata alla moda sostenga diversamente, la politica è cosa diversa da un prodotto commerciale.
E il guru è una figura mitologica.
Questo è quello che abbiamo sostenuto alla nostra prima lezione allo IED, corso di comunicazione politica.
Nel settembre 2015, Matteo Salvini si dice disponibile ad ospitare un profugo a casa sua.
Questo episodio ha molte più implicazioni di quelle subito apparenti, non solo dal punto di vista della comunicazione politica.
Da qui, alcune annotazioni e una domanda: nell'Italia della ipersemplificazione di ogni messaggio e di un analfabeta funzionale su due, è ancora possibile comunicare qualcosa di razionale?
Slide presentate alla Festa nazionale della comunicazione del PD il 26 settembre 2015
Cinque riflessioni sul giornalismo politico in italiaDino Amenduni
Avere “millecinquecento lettori” non basta più: i pensieri di Enzo Forcella applicati alla campagna elettorale permanente.
Cosa fare?
1. Spostare il centro del proprio lavoro dalla sola ricerca della notizia alla verifica dell’attendibilità delle informazioni offerte dai politici
2. Decidere: o si fa il tifo, o si fanno analisi
3. Ricordarsi che il lettore è il lettore e non (solo) il politico
4. Stare un po’ più su Facebook e un po’ meno su Twitter
(e stare un po’ di più online in generale)
5. (se possibile) ridurre i momenti di aggregazione informale con i politici, e anche con i comunicatori politici
(Slide presentate a Cortina Tra Le Righe, 13 luglio 2015)
La campagna di Antonio Decaro, sindaco di Bari, è diventata una piccola case history, se non altro per l’incredibile risultato finale. Giovanni Sasso a #LaProf19 ha provato a raccontarla come una serie tv. Guardando le sinossi dei singoli episodi, da dietro le quinte, per cercare di capire, alla fine, se esista una storia più grande che li tiene tutti insieme.
Cinque post politici di successo sui social mediaProforma
Cinque case history di successo e qualche appunto su cosa possiamo imparare da queste storie per la comunicazione politica online.
1. Hillary Clinton e un commento a un post di una pagina Facebook (luglio 2015)
2. Graziano Delrio versus Giorgia Meloni sulle corsie preferenziali a Roma (agosto 2015)
3. Matteo Salvini a Strasburgo dopo il referendum in Grecia (video da due minuti - luglio 2015)
4. Matteo Renzi (subito) dopo la finale Pennetta-Vinci agli US Open (settembre 2015)
5. Barack Obama e il tweet più popolare della storia della comunicazione politica (novembre 2012)
Brexit, Trump, referendum: lezioni dalla politica del 2016Proforma
Errori, buone pratiche, obiettivi e scelte strategiche: traccia di lavoro per le prossime elezioni dopo le esperienze nel Regno Unito, Stati Uniti e Italia.
“Facciamo come fanno loro” - Gli errori nella comunicazione politica, quando ...Proforma
In comunicazione politica l'epic fail è sempre dietro l'angolo.
Ma ci sono alcune coordinate che possono valere come perimetro entro il quale rimanere per evitare almeno gli errori più grossolani. Attenzioni semplici, che però, nonostante tutto, spesso sono disattese.
Il difficile (ma necessario) incontro tra elettori ed eletti sui social mediaDino Amenduni
1. Vale la pena dedicare tempo a parlare di politica sui social media, o a scrivere commenti sulla bacheca/profilo di un politico se sei un cittadino?
2. Vale la pena dedicare tempo a rispondere ai commenti dei cittadini sui social media se sei un politico?
Ho provato a rispondere a queste due domande nei dieci minuti di intervento durante Inspiring PR 2017 - www.inspiringpr.it
Antonio Decaro - Amministrative Bari 2014 - storia della campagna elettoraleDino Amenduni
Sei mesi di scelte, decisioni strategiche, idee creative, video, sfottò, stroncature, sondaggi, aneddoti. Tre campagne in una (Primarie, Amministrative, ballottaggio). In questa presentazione c'è tutto (o quasi). È la storia della campagna elettorale di Antonio Decaro, il nuovo sindaco di Bari.
I consiglieri del principe - scienziati della politica come spin doctor?Proforma
Analisi dei Big data e psicometria: due cose che gli accademici
sanno fare meglio dei comunicatori.
(intervento all'interno di una tavola rotonda durante la Scuola Italiana di Scienza Politica, Urbino, 14 settembre 2017)
Lo storytelling al servizio della comunicazione istituzionale Proforma
Slide, video, tormentoni: diritti e doveri di chi deve parlare ai cittadini.
Contenuti della presentazione:
- l'ingresso delle slide a Palazzo Chigi
- il ruolo delle metafore nella comunicazione di lungo periodo
- il ruolo dei leader nella comunicazione istituzionale
- il ruolo dei video nella comunicazione istituzionale
- l’integrazione tra comunicazione istituzionale ed elettorale
- l’effetto-Trump sulle regole classiche della comunicazione politica
(presentato alla Scuola Holden sabato 25 marzo 2017)
Dieci cose utili da sapere per condurre una campagna elettorale in ItaliaProforma
Le slide di Dino Amenduni durante #laprof, scuola di comunicazione politica di Proforma, Polignano a Mare, 1-3 luglio.
Sommario:
1. Chi “sposta i voti”?
2. Quali sono gli strumenti di comunicazione più rilevanti?
3. Quali sono i canali di comunicazione più utilizzati per reperire informazioni?
4. Quali sono le tecniche di contatto più e caci con gli elettori?
5. Qual è il momento chiave di una campagna elettorale?
6. Come si scrive un buon post sui social media?
7. Quando si deve usare Facebook, quando Twitter e quando altro?
8. Come si determina lo “spin” dopo un confronto pubblico/televisivo?
9. Quali competenze tecniche sono maggiormente utili
in un comitato elettorale?
10. Quali sono le caratteristiche del volontario “ideale”?
Avversari, non nemici: come affrontare una campagna elettorale senza trasform...Dino Amenduni
1. Ridurre al massimo l’uso delle categorie pre-politiche dell’odio e dell’amore (soprattutto se usate dai leader, parlando di loro stessi).
2. Ridurre al massimo l’uso dei numeri falsi, usati pur di vincere a tutti i costi.
3. Evitare di comunicare la politica limitandosi a elogiare la propria parte e a contestare la parte avversaria: il riconoscimento del buono che arriva dall’altra parte è più credibile e distende gli animi.
4. Riconoscere la sconfitta, quando arriva. Senza alibi
(slide presentate a Parole Ostili, Trieste, 18 febbraio 2017)
Scrivere (per) la politica - dieci idee per un buon discorso politico Dino Amenduni
1. Semplicità, non banalità
2. Definizione della tua identità
3. Coerenza tra forme e contenuti
4. A prova di fact-checking
5. La verità è strategica
6. Empatia, non ruffianeria
7. Pathos e concretezza
8. Parlare della vita delle persone
9. Politica-pop, un tema delicato
10. Evitare l'autoreferenzialità.
Da spin doctor a ricercatori - Come cambia il ruolo del consulente politico a...Dino Amenduni
La comunicazione politica è una disciplina del tutto differente dalla comunicazione commerciale: diffidate da chi applica teorie classiche di marketing
per appuntamenti elettorali.
Cinque motivi per affidarsi ai professionisti della comunicazione politica e due storie che raccontano che non sono più sufficienti.
Architettura delle campagne elettorali - otto idee per non impazzireDino Amenduni
1 - Nessuna campagna elettorale dovrebbe iniziare senza dati.
2 - Non si inizia dalle caratteristiche del candidato con cui si lavora, ma dall’analisi degli avversari e delle regole: chi sono, quanti sono, qual è la legge elettorale.
3 - Costruisci l’architettura di una campagna elettorale: lo staff, i ruoli, le funzioni, le spie di allarme.
4 - Esiste solo un 5% di decisioni strategiche per cui è davvero importante tenere il punto a tutti i costi.
Per tutte le altre: attacca il ciuccio dove vuole il padrone (regola del 95%).
5 - Molto spesso le campagne si vincono per errori degli avversari, non per meriti propri.
6 - In campagna elettorale non esistono orari, non esistono i weekend, non esistono i giorni festivi.
7 - È sempre meglio lavorare insieme a un’altra agenzia
di comunicazione del luogo in cui ci sono le elezioni.
8 - Quantità e qualità della consulenza politica sono molto spesso incompatibili.
(presentata l'8 novembre 2014 all'ottavo summit di Architecta - www.architecta.it)
Partecipazione alla vita politica in Italia: da dove ripartireDino Amenduni
1. Non trattare gli iscritti ai partiti come un gruppo di idioti
2. Accettare la complessità: si è in campagna elettorale tutti i giorni, volenti o nolenti
3. Iniziare (finalmente!) a considerare Internet come il luogo del dialogo e non del monologo
4. Aggiornare il significato delle parole sinistra e destra
5. Rinunciare all’alibi preferito di chi non vuole iniziare mai: “su Internet ci vanno solo i giovani”
(slideshow presentato agli Stati Generali della Comunicazione Politica, LUISS - Roma, 29 maggio 2013)
Proforma - corso universitario di comunicazione politica allo IED: tutte le s...Proforma
Tutti i moduli delle lezioni che Proforma ha tenuto allo IED, all'interno del corso universitario in comunicazione politica.
1. Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico e la fantasmagoria del guru.
2. Governare la complessità nella patria degli analfabeti funzionali.
3. Bari, elezioni comunali 2014: la case-history
4. Dieci domande che gli studenti ci fanno durante le lezioni (Faccioni sui manifesti, etica aziendale, marketing virale, gestione delle comunità online: una selezione delle questioni
più frequenti raccolte in questi anni)
5. Dieci cose che ho imparato dopo 700 giorni consecutivi di campagne elettorali (Tempi e orari di lavoro, ruolo dei social media, peso della comunicazione, gestione delle crisi, l’importanza di avere patatine e taralli a portata di mano)
6. Buone e cattive pratiche di comunicazione politica sui social media (e cosa possiamo imparare da queste storie)
Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico e la fantasmagoria de...Proforma
Nonostante una vulgata alla moda sostenga diversamente, la politica è cosa diversa da un prodotto commerciale.
E il guru è una figura mitologica.
Questo è quello che abbiamo sostenuto alla nostra prima lezione allo IED, corso di comunicazione politica.
Nel settembre 2015, Matteo Salvini si dice disponibile ad ospitare un profugo a casa sua.
Questo episodio ha molte più implicazioni di quelle subito apparenti, non solo dal punto di vista della comunicazione politica.
Da qui, alcune annotazioni e una domanda: nell'Italia della ipersemplificazione di ogni messaggio e di un analfabeta funzionale su due, è ancora possibile comunicare qualcosa di razionale?
Slide presentate alla Festa nazionale della comunicazione del PD il 26 settembre 2015
Cinque riflessioni sul giornalismo politico in italiaDino Amenduni
Avere “millecinquecento lettori” non basta più: i pensieri di Enzo Forcella applicati alla campagna elettorale permanente.
Cosa fare?
1. Spostare il centro del proprio lavoro dalla sola ricerca della notizia alla verifica dell’attendibilità delle informazioni offerte dai politici
2. Decidere: o si fa il tifo, o si fanno analisi
3. Ricordarsi che il lettore è il lettore e non (solo) il politico
4. Stare un po’ più su Facebook e un po’ meno su Twitter
(e stare un po’ di più online in generale)
5. (se possibile) ridurre i momenti di aggregazione informale con i politici, e anche con i comunicatori politici
(Slide presentate a Cortina Tra Le Righe, 13 luglio 2015)
La campagna di Antonio Decaro, sindaco di Bari, è diventata una piccola case history, se non altro per l’incredibile risultato finale. Giovanni Sasso a #LaProf19 ha provato a raccontarla come una serie tv. Guardando le sinossi dei singoli episodi, da dietro le quinte, per cercare di capire, alla fine, se esista una storia più grande che li tiene tutti insieme.
Cinque post politici di successo sui social mediaProforma
Cinque case history di successo e qualche appunto su cosa possiamo imparare da queste storie per la comunicazione politica online.
1. Hillary Clinton e un commento a un post di una pagina Facebook (luglio 2015)
2. Graziano Delrio versus Giorgia Meloni sulle corsie preferenziali a Roma (agosto 2015)
3. Matteo Salvini a Strasburgo dopo il referendum in Grecia (video da due minuti - luglio 2015)
4. Matteo Renzi (subito) dopo la finale Pennetta-Vinci agli US Open (settembre 2015)
5. Barack Obama e il tweet più popolare della storia della comunicazione politica (novembre 2012)
Brexit, Trump, referendum: lezioni dalla politica del 2016Proforma
Errori, buone pratiche, obiettivi e scelte strategiche: traccia di lavoro per le prossime elezioni dopo le esperienze nel Regno Unito, Stati Uniti e Italia.
“Facciamo come fanno loro” - Gli errori nella comunicazione politica, quando ...Proforma
In comunicazione politica l'epic fail è sempre dietro l'angolo.
Ma ci sono alcune coordinate che possono valere come perimetro entro il quale rimanere per evitare almeno gli errori più grossolani. Attenzioni semplici, che però, nonostante tutto, spesso sono disattese.
Il difficile (ma necessario) incontro tra elettori ed eletti sui social mediaDino Amenduni
1. Vale la pena dedicare tempo a parlare di politica sui social media, o a scrivere commenti sulla bacheca/profilo di un politico se sei un cittadino?
2. Vale la pena dedicare tempo a rispondere ai commenti dei cittadini sui social media se sei un politico?
Ho provato a rispondere a queste due domande nei dieci minuti di intervento durante Inspiring PR 2017 - www.inspiringpr.it
Antonio Decaro - Amministrative Bari 2014 - storia della campagna elettoraleDino Amenduni
Sei mesi di scelte, decisioni strategiche, idee creative, video, sfottò, stroncature, sondaggi, aneddoti. Tre campagne in una (Primarie, Amministrative, ballottaggio). In questa presentazione c'è tutto (o quasi). È la storia della campagna elettorale di Antonio Decaro, il nuovo sindaco di Bari.
I consiglieri del principe - scienziati della politica come spin doctor?Proforma
Analisi dei Big data e psicometria: due cose che gli accademici
sanno fare meglio dei comunicatori.
(intervento all'interno di una tavola rotonda durante la Scuola Italiana di Scienza Politica, Urbino, 14 settembre 2017)
Lo storytelling al servizio della comunicazione istituzionale Proforma
Slide, video, tormentoni: diritti e doveri di chi deve parlare ai cittadini.
Contenuti della presentazione:
- l'ingresso delle slide a Palazzo Chigi
- il ruolo delle metafore nella comunicazione di lungo periodo
- il ruolo dei leader nella comunicazione istituzionale
- il ruolo dei video nella comunicazione istituzionale
- l’integrazione tra comunicazione istituzionale ed elettorale
- l’effetto-Trump sulle regole classiche della comunicazione politica
(presentato alla Scuola Holden sabato 25 marzo 2017)
Dieci cose utili da sapere per condurre una campagna elettorale in ItaliaProforma
Le slide di Dino Amenduni durante #laprof, scuola di comunicazione politica di Proforma, Polignano a Mare, 1-3 luglio.
Sommario:
1. Chi “sposta i voti”?
2. Quali sono gli strumenti di comunicazione più rilevanti?
3. Quali sono i canali di comunicazione più utilizzati per reperire informazioni?
4. Quali sono le tecniche di contatto più e caci con gli elettori?
5. Qual è il momento chiave di una campagna elettorale?
6. Come si scrive un buon post sui social media?
7. Quando si deve usare Facebook, quando Twitter e quando altro?
8. Come si determina lo “spin” dopo un confronto pubblico/televisivo?
9. Quali competenze tecniche sono maggiormente utili
in un comitato elettorale?
10. Quali sono le caratteristiche del volontario “ideale”?
Avversari, non nemici: come affrontare una campagna elettorale senza trasform...Dino Amenduni
1. Ridurre al massimo l’uso delle categorie pre-politiche dell’odio e dell’amore (soprattutto se usate dai leader, parlando di loro stessi).
2. Ridurre al massimo l’uso dei numeri falsi, usati pur di vincere a tutti i costi.
3. Evitare di comunicare la politica limitandosi a elogiare la propria parte e a contestare la parte avversaria: il riconoscimento del buono che arriva dall’altra parte è più credibile e distende gli animi.
4. Riconoscere la sconfitta, quando arriva. Senza alibi
(slide presentate a Parole Ostili, Trieste, 18 febbraio 2017)
Scrivere (per) la politica - dieci idee per un buon discorso politico Dino Amenduni
1. Semplicità, non banalità
2. Definizione della tua identità
3. Coerenza tra forme e contenuti
4. A prova di fact-checking
5. La verità è strategica
6. Empatia, non ruffianeria
7. Pathos e concretezza
8. Parlare della vita delle persone
9. Politica-pop, un tema delicato
10. Evitare l'autoreferenzialità.
Da spin doctor a ricercatori - Come cambia il ruolo del consulente politico a...Dino Amenduni
La comunicazione politica è una disciplina del tutto differente dalla comunicazione commerciale: diffidate da chi applica teorie classiche di marketing
per appuntamenti elettorali.
Cinque motivi per affidarsi ai professionisti della comunicazione politica e due storie che raccontano che non sono più sufficienti.
Architettura delle campagne elettorali - otto idee per non impazzireDino Amenduni
1 - Nessuna campagna elettorale dovrebbe iniziare senza dati.
2 - Non si inizia dalle caratteristiche del candidato con cui si lavora, ma dall’analisi degli avversari e delle regole: chi sono, quanti sono, qual è la legge elettorale.
3 - Costruisci l’architettura di una campagna elettorale: lo staff, i ruoli, le funzioni, le spie di allarme.
4 - Esiste solo un 5% di decisioni strategiche per cui è davvero importante tenere il punto a tutti i costi.
Per tutte le altre: attacca il ciuccio dove vuole il padrone (regola del 95%).
5 - Molto spesso le campagne si vincono per errori degli avversari, non per meriti propri.
6 - In campagna elettorale non esistono orari, non esistono i weekend, non esistono i giorni festivi.
7 - È sempre meglio lavorare insieme a un’altra agenzia
di comunicazione del luogo in cui ci sono le elezioni.
8 - Quantità e qualità della consulenza politica sono molto spesso incompatibili.
(presentata l'8 novembre 2014 all'ottavo summit di Architecta - www.architecta.it)
Partecipazione alla vita politica in Italia: da dove ripartireDino Amenduni
1. Non trattare gli iscritti ai partiti come un gruppo di idioti
2. Accettare la complessità: si è in campagna elettorale tutti i giorni, volenti o nolenti
3. Iniziare (finalmente!) a considerare Internet come il luogo del dialogo e non del monologo
4. Aggiornare il significato delle parole sinistra e destra
5. Rinunciare all’alibi preferito di chi non vuole iniziare mai: “su Internet ci vanno solo i giovani”
(slideshow presentato agli Stati Generali della Comunicazione Politica, LUISS - Roma, 29 maggio 2013)
Dal self-branding all’Open Gov - nuovi paradigmi per la comunicazione politic...Dino Amenduni
Fiducia nelle istituzioni politiche: molto bassa +
Popolarità sui social media dei politici italiani: alta
=
La comunicazione politica online attuale non raggiunge i suoi obiettivi qualitativi. Serve un nuovo paradigma.
Campagne elettorali: perché l'Italia è diversa da tutti gli altri PaesiDino Amenduni
La presentazione con cui ho partecipato al dibattito con Michael Slaby (Chief Innovation and Integration Office, Obama 2008&2012) a Bari, il 25 settembre, per provare a spiegare perché Italia e Stati Uniti non sono paragonabili, a mio avviso, dal punto di vista elettorale.
presentazione utilizzata da Dino Amenduni nella sua lezione su "Comunicazione politica social" (27 settembre 2014) per il corso di aggiornamento in Social Media Strategies organizzato dal Communication Strategies Lab
Comunicazione politica efficace: tre elementi per aumentare l'efficacia dei t...Gianluca Giansante
Spesso si pensa che per essere convincenti sia sufficiente "dire le cose come stanno".
Ma chiunque abbia provato a convincere una persona che aveva un'opinione diversa dalla sua si sarà accorto che per quanti fatti, ragioni, dati, statistiche gli presentasse, quella persona rimaneva della sua opinione.
Questo accade perché i meccanismi di funzionamento della mente umana sono un po' diversi dalla rappresentazione che il modello del razionalismo illuminista ci ha proposto.
In questa presentazione troverai alcuni strumenti che puoi usare per aumentare l'efficacia dei tuoi discorsi e che puoi usare non solo in ambito politico, ma anche nel contesto aziendale o a casa, con il tuo partner o i tuoi figli.
Democrazia senza fiducia, comunicazione extramediale, il ruolo di Internet: le nuove dinamiche di socializzazione elettorale.
Reggio Emilia
PolitiCamp – W la libertà
6 Luglio 2013
Nichi Vendola: la sfida italiana della comunicazione politica sul webDino Amenduni
Dalla Presidenza della Regione Puglia
alla corsa per diventare Premier:
il ruolo dei social media
Parigi, 16 novembre 2011
Du web en politique: que nous reserve 2012?
RSLN – Microsoft France
Sveglia!1!!1 - Dieci lezioni di comunicazione politica da parte di Beppe Gril...Dino Amenduni
Le dieci leve del successo comunicativo del Movimento5Stelle
- Posizionamento politico
- Ragionamento estensivo sulla “casta”
- Frame-cappello (destruens) basato sulle debolezze degli avversari
- Sotto-frame (costruens) per coprire un vasto elettorato
- Il meglio dagli opposti: par condicio e disintermediazione
- Il capitano copre la squadra: Grillo come Mourinho
- Primi per investimento sul web
- Logica televisiva di palinsesto
- Logica redazionale di comitato
- Blog polifonico
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica onlineDino Amenduni
In queste slide ho provato a rispondere a un po' di quesiti che in questi anni hanno spesso rimbalzato tra docenze e social media:
1. Un politico sta per iniziare una campagna elettorale
e vuole fare il primo passo su Facebook:
meglio usare un profilo o aprire una pagina pubblica?
2. Chi deve gestire gli account social dei politici
in campagna elettorale (il candidato, i comunicatori, entrambi)?
3. Cosa faccio quando un utente trolla o insulta?
4. È utile utilizzare i social media anche in contesti territoriali molto piccoli?
5. Esiste un profilo professionale ideale per lavorare sulla comunicazione politica online?
L'UTOPIA DIGITALE DEL MOVIMENTO 5 STELLE
Tra digitalismo politico e tecno-populismo: ambiguità e limiti del Movimento Cinque Stelle - Intervista a Marco Morosini - 1 settembre 2018
Comunicare la politica - ottava edizioneDino Amenduni
Raccolta di presentazioni per le mie docenze del primo semestre del 2014.
I moduli nel dettaglio:
- Cinque cose da sapere se vuoi fare politica in Italia nel 2014;
- Web 2.0: modelli teorici di riferimento;
- Campagne elettorali: dieci cose che ho imparato (fino a ora);
- Cinque domande che gli studenti ci fanno durante le docenze;
- L’evoluzione digitale della specie - la dieta mediatica degli italiani;
- Dove sono i voti degli italiani?
- Cinque buone idee di comunicazione per chi ha appena vinto le elezioni;
- Scrivere (per) la politica;
- Un'esercitazione
Articolo presentato durante il CONVEGNO ANNUALE DELL’ASSOCIAZIONE DI COMUNICAZIONE POLITICA. Lo studio della comunicazione politica tra vecchi e nuovi media. (Milano 12-13 Dicembre 2013)
Amministrative e referendum, due storie da raccontare, due motivi per cui è possibile sostenere che il ruolo del web nella politica italiana è oramai centrale.
(presentato a Frattocchie 2.0, Firenze, 4 settembre 2011)
Twitter per la Pubblica Amministrazione: tre storie, sette ideeDino Amenduni
Tra comunicazione politica e OpenGov,
come usare lo strumento senza subirlo.
(Presentato a Pescara, 25 maggio 2012
L’economia e la politica ai tempi di Twitter
Giornata della trasparenza della PA 2012)
Perché la politica italiana usa poco i dati? Dino Amenduni
Assenza della cultura del database, antipolitica, legislazione antiquata: storia di un amore mai nato.
Intervento al Personal Democracy Forum Italia
Workshop: Data-driven campaigns in Europe: what went wrong after Obama?
Roma, 29 settembre 2014
A maggio 2022 ho tenuto un ciclo di lezione su comunicazione politica e social media agli studenti della LM in Scienza della Politica del Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università Sapienza di Roma. Le slide analizzano la comunicazione politica su Instagram, Facebook, Tik Tok e Twitter.
Similar to Silence is sexy - Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l'unica alternativa possibile (20)
In un ecosistema dell'informazione colmo di distorsioni, è possibile comunicare distinguendosi dal rumore di fondo o inevitabilmente si finisce con accrescerlo?
Come gestire la propria presenza in un dibattito pubblicoProforma
Una guida alla gestione di workshop, confronti, tavole rotonde, con suggerimenti su come prepararsi al meglio, su come organizzare i propri interventi, sulla corretta gestione sui tempi e su come risultare convincenti ed empatici agli occhi del pubblico.
Come preparare uno speech di sette minuti in due oreProforma
Le variabili da considerare, gli obiettivi da perseguire (e ciò che è impossibile ottenere), i suggerimenti sull'organizzazione dei contenuti, l'importanza della platea e del contesto: una piccola guida per imparare a preparare speech brevi in poco tempo.
La storia dell'ex premier neozelandese, che a 42 anni e dopo un'esperienza politica che l'ha resa celebre in tutto il mondo, ha deciso di lasciare l'incarico con un discorso che pone nuovi interrogativi e nuove sfide per chi ricopre un incarico pubblico.
La comunicazione (politica): una professione tra sartoria e data analysisProforma
Avere dei dati scientifici che aiutano nella analisi e nella elaborazione di strategie è fondamentale e, nonostante possa sembrare scontato che si proceda in questo modo, non sempre lo è.
Contemporaneamente, per chi fa il nostro mestiere esiste una quota di artigianato, di lavoro fatto a mano, di intuito, a volte di azzardo che, condiviso con il committente, comporta il rischio dell'errore.
Milano sempre + Milano - la campagna elettorale di Beppe Sala (Amministrative...Proforma
• La prima mossa, forse decisiva
• Le tre linee strategiche della campagna
• La primavera: il momento più importante, lontano dai riflettori
• Milano sempre piùMilano: la campagna creativa
• Le scelte di advertising online
• I risultati
• Cosa abbiamo imparato da questa campagna elettorale
Come si gestisce la reputazione di un brand (imparando da storie realmente ac...Proforma
La reputazione è il vero valore aggiunto in qualsiasi strategia di comunicazione contemporanea. A parità di azioni tecniche, un mittente solido e credibile ha più possibilità di raggiungere il proprio obiettivo.
Per questo motivo qualsiasi minaccia alla reputazione di brand e qualsiasi potenziale crisi di comunicazione richiede l'adozione di scelte forti, coerenti e consistenti nel tempo, in modo da evitare la perdita del più grosso capitale simbolico di cui qualsiasi mittente, nell'era della sfiducia generalizzata nei confronti delle istituzioni tradizionali, gode in questo momento storico.
All'interno della presentazione abbiamo analizzato casi di successo e di fallimento di grandi aziende, istituzioni e politici, per scoprire quali sono le variabili da tenere d'occhio quando ci si trova in situazioni di promozione o difesa della propria immagine di brand.
Gli attuali limiti e i nuovi effetti dei confronti tra candidati in TVProforma
La centralità del formato del dibattito televisivo tra i politici è sempre meno evidente. Alla valutazione sul confronto in sé si sostituisce la battaglia per produrre la migliore frase ad effetto; lo spin su come sia effettivamente andato il confronto influenza più del confronto in sé; i candidati sono 'risorse abbondanti', le loro parole sono facilmente reperibili su qualsiasi media; i cicli della notizia sono brevissimi, e dunque il giorno successivo a un confronto si parla già di altro; il formato dei confronti televisivi, pensati più per intrattenere che per informare, obbligano i politici a condensare pensiero complesso in pochi secondi, contribuendo a un'ulteriore banalizzazione del discorso pubblico oltre che alla perdita di interesse per lo spettatore.
(presentazione per il Master InsideUSA2020)
Il giornalismo degli sms d'amore pubblicati in prima pagina in nome della libertà di stampa, dei titoli a nove colonne urlati per vendere (?) una copia in più, dei retroscena attesi, sperati e, se proprio non si riesce, inventati può dare lezioni di morale alla politica? (Le slide di Andrea Camorrino per #LaProf19)
Criteri di notiziabilità - quando un atto politico diventa notizia e quando noProforma
1. Il ruolo delle euristiche e il loro impatto sull’agenda setting
2. L’importanza della “Line of the day”
3. Come gestire la logica “Horse Race”
4. Il ruolo dei botta e risposta e le opportunità di reframing
5. Il ruolo della reputazione dei mittenti politici
(Le slide di Dino Amenduni a #LaProf19)
Se la politica senza risposte non può più garantire la felicità, almeno deve gestire il suo simulacro.
Il packaging della felicità, senza la felicità dentro.
Perché i politici hanno bisogno di un sito personaleProforma
Queste slide servono a rispondere alla domanda: “A che servono i siti ora che si può far passare tutta la comunicazione digitale di un politico attraverso gli account sui social media?”
E le risposte sono quattro:
- per raccogliere dati
- per far conoscere meglio il programma
- per essere più facilmente rintracciabili sui motori di ricerca
- a supporto dello storytelling personale.
(Slide presentate al WordCamp Bari 2019, 18 maggio)
Quattro consigli per divulgare le informazioni medico-scientifiche in modo efficace (slide presentata al convegno CIPOMO - Collegi Italiani dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri, "Dei Medici del Web e della Tecnologia")
Six stories to understand how to promote, protect or compromise your online r...Proforma
Three WINS, three FAILS and five considerations in order to get by on social media (presented at INFORM-INIO workshop, organized by European Commission, Palermo, May 16th)
Oggi, il tempo delle passioni tristi. Il ruolo delle emozioni nella comunicaz...Proforma
In una società che si fonda sulla rabbia, con la politica che se ne ciba e la rilancia, esiste un possibile percorso diverso per il comunicatore politico?
La storia di Alexandria Ocasio-Cortez, la più giovane deputata d'AmericaProforma
La sua storia, le sue scelte politiche, le strategie di comunicazione, perché ha vinto le elezioni: il racconto dell'affermazione di una 29enne che ha imposto una riflessione sui nuovi modi di fare alla politica e comunicazione negli Stati Uniti e non solo.
Uno spettro si aggira(va) per l'Europa - versione estesaProforma
Senza più le grandi ideologie, o almeno così si dice, al comunicatore politico è spesso richiesta la costruzione della "visione". Ma è una strada perseguibile?
Senza più le grandi ideologie, o almeno così si dice, al comunicatore politico è spesso richiesta la costruzione della "visione". Ma è una strada perseguibile?
Silence is sexy - Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l'unica alternativa possibile
1. ottobre 2018
Silence is sexy
Perché la comunicazione politica con gli steroidi
non è l’unica alternativa possibile
2. 2
Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
Chi sono
Mi chiamo Dino Amenduni
@doonie
dino.amenduni@proformaweb.it
Sono socio, comunicatore politico e pianificatore strategico di Proforma
Curo due laboratori di comunicazione politica ed elettorale all’Università di Perugia e di Torino
Faccio parte dello staff del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia
Collaboro con La Repubblica, Wired Italia e Forbes Italia
Tutte le mie presentazioni sono disponibili gratuitamente
(sia consultazione sia download) agli indirizzi
www.slideshare.net/doonie (personale)
e www.slideshare.net/proformaweb (aziendale)
3. 3
Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
Vorrei provare a convincervi
che il modello in questo momento
“mainstream” di costruzione
della comunicazione politica
contemporanea in Italia non sia
l’unico a essere efficace
(e, anzi, che alla lunga possa causare
qualche problema).
Qual è la mia tesi?
4. 4
Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
Quali sono le caratteristiche della comunicazione
politica contemporanea in Italia?
1. L’occupazione militare di ogni spazio
mediatico è considerata un predittore di efficacia.
2. Corsa alle vanity metrics sui social media
(mi piace/commenti/condivisioni) anche a scapito
della coerenza generale di tono, strategia, obiettivi
della comunicazione.
3. Scarsa preoccupazione
per l’accountability
(un politico, apparentemente,
dice tutto e il contrario di tutto).
5. 5
Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
4. La disintermediazione non è reale:
i social media servono più a provare una propria
agenda mediatica e a imporla sugli avversari
(con l’involontario aiuto di media tradizionali),
che a costruire comunità e modelli organizzativi
nuovi, alternativi, vincenti.
5. La logica complessiva rimane broadcast, verticale:
io politico parlo, tu cittadino ascolti.
Quali sono le caratteristiche della comunicazione
politica contemporanea in Italia?
6. 6
Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
Quali sono i miei argomenti?
1. Non esiste alcun rapporto di correlazione
diretta tra presenza sui media e consenso (anzi).
2. Il successo sui social media non è per forza
un predittore del successo elettorale.
3. Un politico può dire tutto e il contrario di tutto solo quando
ha un tesoretto di credibilità da bruciare, ma una volta
che lo ha bruciato è chiamato a rispondere
di ogni singola parola (e quindi più se ne dicono, peggio è).
7. 7
Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
4. Investire nella gestione delle comunità
(digitali) e nel garantire la migliore esperienza
di navigazione possibile agli utenti è più importante
rispetto all’investimento nell’iperproduzione
di contenuti per i social media.
5. La logica complessiva dovrebbe diventare orizzontale:
politici e cittadini si confrontano
in qualsiasi luogo, fisico o virtuale.
Quali sono i miei argomenti?
8. 8
Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
Con cosa proverò a convincervi
1. Effetto Young Pope
2. Effetto Giulia De Lellis
3. Effetto Stress da social
4. Effetto Emma Gonzalez
5. Conclusioni: Effetto Conte-Mattarella
10. 10
Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
Cosa hanno in comune Mina, Banksy, Kubrick,
Salinger e i Daft Punk?
Video tratto dalla seconda puntata della prima
stagione di The Young Pope, serie tv scritta
e diretta da Paolo Sorrentino.
In una scena, Papa Pio XIII (nato Lanny Belardo,
interpretato da Jude Law), dialoga con la
responsabile del marketing della Santa Sede
(Sofia Dubois, interpretata da Cecile De France).
guarda il video sul tuo browser
11. 11
Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
Cosa suggerisce questo video
1. Chi ha qualità, identità, integrità non è obbligato
ad apparire: si farà apprezzare comunque.
2. La scelta di sparire in questo momento storico è
peculiare (è l’eccezione che conferma una regola
generale), dunque per paradosso attrae
maggiormente l’attenzione.
3. Sparire ha anche un altro grande vantaggio:
le possibilità di distorsione esterna della
propria immagine da parte di attori terzi,
in particolare dei media, sono fortemente ridotte.
12. 12
Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
Il contrappeso
Il “corpo” politico ha un
valore simbolico molto forte,
soprattutto nei momenti di commozione,
partecipazione, anche dolore.
Un politico, per esempio, NON può
scomparire durante una calamità
naturale e al contrario deve essere
presente, spiegare, rassicurare.
13. Effetto Giulia De Lellis
Le presenze in tv sono davvero indispensabili?
14. 14
Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
La tronista “scomparsa”
Per un post su Instagram incassa non meno di 6 mila euro.
Non stiamo parlando di Chiara Ferragni, Mariano Di Vaio
e nemmeno di Chiara Nasti ma di Giulia De Lellis. Il “ma chi?”
è in agguato ma la ragazza di Ostia, classe 1996, è diventata
nota grazie a Uomini e Donne dove come corteggiatrice
è stata scelta dal tronista Andrea Damante.
La popolarità ha portato entrambi nella casa del Grande Fratello
Vip in due diverse edizioni, la partecipazione della bella Giulia
sarà ricordata per una serie di scivoloni di diversa natura:
dagli omosessuali alla grammatica. La relazione con Damante
è terminata campeggiando sui giornali rosa per settimane.
15. 15
Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
Ora la De Lellis è diventata una influencer
con più di tre milioni di follower su Instagram
e il settimanale “Oggi” le ha fatto i conti.
[…]
La ragazza appare sempre meno in tv
dove le cifre per opinionisti a gettone
non raggiungono certo i soldi incassati
per un semplice post.
(Il Fatto Quotidiano, articolo del 14 settembre 2018)
La tronista “scomparsa”
16. 16
Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
L’algoritmo De Lellis
a. I media tradizionali sono indispensabili
per raggiungere un alto livello di notorietà
nel proprio contesto di riferimento
(in politica: percentuali di persone che conosco
il politico/amministratore/candidato).
b. La presenza sui media tradizionali dovrebbe essere in ogni
caso circoscritta: si va in tv solo quando si ha
qualcosa che non è mai stato detto altrove
su altri canali, non si va per ripetere concetti
espressi altrove, si parla solo di ciò che si
conosce bene (un meccanismo non dissimile da quello
che rende un influencer tale sulla Rete).
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Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
L’algoritmo De Lellis
c. Una volta raggiunto un livello molto alto
di notorietà (per un politico: almeno l’80%
nel proprio territorio di riferimento)
si diradano le presenze sui media
a vantaggio di messaggi costruiti sui propri
canali proprietari (social media, sito, newsletter).
18. 18
Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
NOTORIETÀ
presenza
sui media
tradizionali
spostare il centro
della propria strategia
di comunicazione
sui social media
fino all’80% oltre l’80%
L’algoritmo De Lellis
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Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
L’algoritmo De Lellis applicato alla politica americana
“I candidati di oggi si muovono in un ambiente in cui la
dinamica del potere fra politica e media è sbilanciata a
loro favore. Le campagne non si affidano più così tanto
ai media per comunicare. Possono fare i loro siti e i loro
tweet come vogliono, e affidare il resto alle loro macchine
ausiliarie del rumore (i super Pac). Siccome i media sono
diventati più estremi politicamente, i candidati possono
scegliere con più agio con chi parlare, sapendo che alcuni
sono amichevoli, e rifiutando quelli ostili.
20. 20
Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
L’algoritmo De Lellis applicata alla politica americana
Il fatto è che il rifiuto di comunicare con i media ostili è a costo zero.
Hillary Clinton può tranquillamente permettersi di ignorare Andrea
Mitchell, veterana della copertura poco simpatizzante della famiglia
Clinton, quando si fa strada fra la corte e pervicacemente l’apostrofa:
“Mrs. Clinton! Hillary! Ma’am!”.
Lei finge di non sentire e prosegue per la sua strada,
sapendo che la cosa non avrà conseguenze: Mitchell ha bisogno
di Hillary molto più di quanto Hillary abbia bisogno
di lei. La candidata ha milioni di altri modi
per veicolare il suo messaggio direttamente
a chi deciderà se sarà o meno il prossimo presidente
degli Stati Uniti.
21. 21
Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
L’algoritmo De Lellis applicata alla politica americana
È lo strano effetto della disintermediazione,
se ancora il termine è lecito, che è un concetto
bello e smart quando s’applica all’utente
emancipato che finalmente ha accesso alle
informazioni senza mediatori, ma è più oscuro
e complicato se a usarlo a loro vantaggio sono
i candidati alla presidenza. Un giorno arriveranno
a dire che il giornalismo non esiste.”
(Mark Leibovich, cronista politico del New York
Times, citato da Mattia Ferraresi sul Foglio,
7 maggio 2015)
22. Effetto stress da social
Parlare di politica è faticoso per gli utenti
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Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
La politica sui social allontana le persone?
Una ricerca dell’ottobre del 2016 del Pew Research Center
dice che:
• solo un utente su cinque è contento
di leggere post politici sui social media;
• il 59% degli utenti si sente più frustrato
dopo aver parlato con utenti di cui non si condivide
l’opinione politica;
• la maggioranza relativa degli utenti ritiene che
le discussioni online siano meno rispettose,
civili, focalizzate, informative e più cariche
di rabbia rispetto alle discussioni offline.
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Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
La politica sui social allontana le persone?
ical Environment on Social Media
nvironment
espread
nd partisan
n simple
can go awry
ct turns to
ir in-person
mericans can
attempt to steer
with whom they
ee.
al media
present new
these spaces,
unter
y might
y contentious or
nsive – even
ke no effort to
ut this material.
ical arguments
nto users’ lives
t streams on
lated topics
More than one-third of social media users are worn out
by the amount of political content they encounter
Source: Survey conducted July 12-Aug. 08, 2016.
“The Political Environment on Social Media”
PEW RESEARCH CENTER
PEW RESEARCH CENTER
The Political Environment on Social Media
In a political environment
defined by widespread
polarization and partisan
animosity, even simple
conversations can go awry
when the subject turns to
politics. In their in-person
interactions, Americans can
(and often do) attempt to steer
clear of those with whom they
strongly disagree.
But online social media
environments present new
challenges. In these spaces,
users can encounter
statements they might
consider highly contentious or
extremely offensive – even
when they make no effort to
actively seek out this material.
Similarly, political arguments
can encroach into users’ lives
when comment streams on
otherwise unrelated topics
devolve into flame wars or
partisan bickering. Navigating
these interactions can be particularly fraught in light of the complex mix of close friends, family
members, distant acquaintances, professional connections and public figures that make up many
More than one-third of social media users are worn out
by the amount of political content they encounter
Source: Survey conducted July 12-Aug. 08, 2016.
“The Political Environment on Social Media”
PEW RESEARCH CENTER
4
PEW RESEARCH CENTER
Meanwhile, roughly half of
users feel the political
conversations they see on
social media are angrier
(49%), less respectful (53%)
and less civil (49%) than those
in other areas of life. At the
same time, a notable minority
feels that the political
discussions they see on social
media are largely reflective of
the political discussions they
witness in other areas of their
lives: For instance, 39% of
users feel that these
interactions are no or more
less respectful than other
political interactions they
encounter. And a small share
finds political debates on
social media to be more civil (7%), more informative (14%) and more focused on important policy
issues (10%) than those they see elsewhere.
Most users try to ignore political arguments on social media as best they can; when that
fails, they take steps to curate their feeds and avoid the most offensive types of content
Many users see social media as an especially negative
venue for political discussions, but others see it as
simply “more of the same”
% of social media users who say their political discussions are more or less
____ compared with other places people might discuss politics
Source: Survey conducted July 12-Aug. 08, 2016.
“The Political Environment on Social Media”
PEW RESEARCH CENTER
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Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
1. Internet, e i social media in particolare,
non garantiscono un miglioramento
dei processi democratici in modo automatico.
2. Post politici non presidiati dai politici, gli amministratori
della pagina, i community manager possono favorire
l’emersione di sentimenti negativi da parte degli utenti.
Più si pubblica online, più i costi del presidio
di quei post diventano insostenibili
sia a livello di tempo sia di risorse umane.
Cosa suggeriscono questi dati
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Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
3. La buona conversazione politica
su Internet richiede metodo,
confronto, rispetto (e cinicamente:
più le conversazioni sono ricche e
partecipate, più si ottengono risultati in
termini di engagement e visibilità dei post).
Questo vale anche offline.
(gli elementi fondamentali sono nel primo
e nell’ultimo minuto di questo video)
Cosa suggeriscono questi dati
guarda il video sul tuo browser
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Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
Una pagina politica, soprattutto in campagna
elettorale, può aggregare maggiormente
utenti sostenitori e questo potrebbe ridurre
i benefici di un buon community management:
se c’è consenso attorno ai contenuti,
i numeri arriveranno comunque.
Il contrappeso
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Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
Una selezione di commenti
al video di Salvini sull’arresto
dell’ultimo componente
della banda accusata di aver
rapinato e torturato una
coppia di Lanciano.
Il contrappeso
29. Effetto Emma Gonzalez
Il più potente discorso politico degli ultimi cinque anni
è basato sul silenzio
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Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
Parkland, 2018
Contesto: il 14 febbraio 2018 a Parkland, Florida, avviene una
delle più gravi tragedie all’interno di una scuola americana.
Un uomo, Nicolas Cruz, fa irruzione in un High School e uccide
diciasette persone a colpi di arma da fuoco. Il massacro si
sviluppa nell’arco di un periodo di tempo molto breve: sei minuti
e ventidue secondi. L’episodio ha portato a una grandissima
sollevazione popolare, sopratutto giovanile, affinché Donald
Trump aumentasse il livello di regolazione di accesso alle armi.
Nasce così un vero e proprio movimento politico, “March
For Our Lives”, che convoca una grande manifestazione a
Washington il 24 marzo, a cui parteciperanno 800mila persone.
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Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
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Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
6.22
Emma Gonzalez, sopravvissuta alla strage
di Parkland, decide di utilizzare il suo tempo
sul palco in questo modo.
guarda il video sul tuo browser
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Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
1. Non è necessario riempire i vuoti
per essere potenti dal punto di vista comunicativo
(anzi).
2. Le interruzioni del pubblico durante il silenzio di
Gonzalez lasciano intendere che l’opinione pubblica
non è abituata al silenzio.
3. Il silenzio non era casuale, ma era legato a un
intervallo di tempo preciso e aveva una funzione
precisa: far capire quanto un periodo
di tempo breve possa essere, in effetti,
infinito, se cambiato di contesto.
Cosa suggerisce questo video
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Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
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Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
Il contrappeso
Il silenzio non è l’unica soluzione possibile.
Piuttosto, il mio obiettivo è dimostrare che
la parola non è l’unica soluzione possibile.
Il silenzio qui ha senso perché c’è un contesto a renderlo
straordinariamente sensato.
37. 37
Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
È stato Matarela (cit.)
Come interpretate questi numeri?
(fonte: dati Demos, ottobre 2018)
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Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
1. Mattarella e Conte hanno
lo stesso tono di comunicazione
“presidenziale”: intervengono poco
sui fatti di attualità, e piuttosto utilizzano
il loro corpo come simbolo di presenza
dello Stato (esempio: la gestione dei giorni
successivi al crollo del Ponte Morandi).
Il mio punto di vista su questi dati
39. 39
Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
2. Mattarella e Conte non decidono
(per il momento). Le responsabilità politiche
delle scelte più controverse e impopolari è
al momento sulle spalle di Di Maio e Salvini,
nel bene e nel male. Decidere fa perdere
consenso, indirizzare l’opinione pubblica
(senza forzare: vedi calo del consenso di
Napolitano) no.
Il mio punto di vista su questi dati
40. 40
Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
3. Esistono due modalità quasi opposte, ma
entrambe teoricamente valide, di ottenere
consenso: riempire tutti gli spazi
(Salvini e Di Maio) o scomparire.
Il mio punto di vista su questi dati
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Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
L’occupazione degli spazi mediatici
ha senso quando:
• si ha un livello di notorietà molto basso;
• si ha qualcosa di nuovo da dire;
• si vuole prevenire una polemica (attraverso
i social media) prima che esondi (sui mezzi tradizionali);
• si vuole introdurre un tema polarizzante
nel dibattito pubblico, assente fino a quel
momento.
Quando parlare e quando no?
42. 42
Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
Il silenzio ha senso quando:
• Si è già molto conosciuti;
• Parlare vorrebbe dire esporsi su qualcosa
su cui non si è in grado di esporsi perché
potrebbe essere fuori dal proprio
diretto controllo (esempio: la frase
“Abbiamo abolito la povertà”);
• Si può far parlare qualcun altro
(esempio: un parlamentare del proprio partito
al posto del ministro);
Quando parlare e quando no?
43. 43
Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
Quando parlare e quando no?
• Si è stati per troppo tempo sui media,
in un lasso di tempo troppo breve;
• Non si è nelle condizioni
di poter prendere decisioni;
• Non si è sotto attacco mediatico.
44. 44
Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
Alcune curiosità
1. Aldo Moro ha rilasciato solo quattro interviste in tutta la
sua carriera politica. Un leader nazionale ora le
rilascia in una settimana.
2. Nella prima intervista di Matteo Renzi dopo il 4 marzo (a
Che Tempo che Fa, su Rai1), lo share del programma è stato
di tre punti superiore alla media del programma. Erano
passati 45 giorni dall’intervista precedente:
l’assenza ha generato interesse.
45. 45
Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
Alcune curiosità
3. Grazie alla legge sulla par condicio (del 2000), i
media sono obbligati a dare copertura a tutte le forze
politiche in campagna elettorale, pur mantenendo
una propria autonomia nell’agenda setting.
Questo vuol dire che un partito molto
forte può non preoccuparsi di interagire
con i media, dato che i media saranno obbligati
a interagire con lui (vedi M5S alle politiche del 2013,
con il rifiuto di rilasciare interviste ai media italiani).
46. 46
Silence is sexy / Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l’unica alternativa possibile
Alcune curiosità
4. Il PD, la Lega Nord e il M5S pubblicano una quantità
di contenuti tra loro molto simili (già da tempo),
ma nel frattempo il consenso delle tre forze muta
continuamente. Questa è un’ulteriore prova che
non esiste correlazione diretta tra quantità
della propria presenza sui (social) media
e consenso.
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