informazione, formazione addestramento all'uso delle attrezzature di lavoroCorrado Cigaina
alcune considerazioni in merito all'informazione, formazione ed addestramento all'uso delle attrezzature di lavoro: la presentazioneè stata utilizzata come momento di aggiornamento di RSPP - aggiornato al luglio 2015
25 Corso TSSA - Il soccorritore volontario nelle maxi emergenzeEmergency Live
Il corso TSSA (corso nazionale per l’attività di trasporto sanitario e soccorso in ambulanza) è il corso sanitario avanzato della Croce Rossa Italiana che si prefigge di formare il SOCCORRITORE, cioè il Volontario che svolgerà la sua attività sulle ambulanza e perciò il percorso addestrativo è tipicamente sanitario. I corsi sono tenuti da Istruttori di Croce Rossa qualificati con un apposito percorso specifico. I moduli formativi sono 6. Bastano i primi 4 moduli per diventare soccorritore, gli altri due moduli sono di approfondimento e completamento di percorsi regionali. L’accesso a questo corso prevede l’obbligatorietà di essere Socio Attivo CRI e quindi di aver frequentato il Corso Base. Gli incontri vertono principalmente sulle problematiche del soccorso extra-ospedaliero e si dividono in lezioni teoriche e parti pratiche con particolare riferimento alla Traumatologia, alla Rianimazione cardio-polmonare con l’ottenimento del brevetto BLS-D (defibrillazione) ed all’uso dei Presidi disponibili sulle ambulanze. La cooperazione che ha portato alla creazione di queste dispense di TSSA è molto importante. Infatti non esiste materiale univoco e ufficiale per tutto il territorio Nazionale. Il materiale delle lezioni che stiamo ripubblicando è nato grazie alla collaborazione dei formatori e degli istruttori di Croce Rossa, specializzati in PSTI (Pronto Soccorso e Trasporto Infermi). Questi istruttori hanno realizzato le schede che potete liberamente consultare. Il team è costituito da 15 istruttori qualificati, il cui lavoro è stato controllato da 5 revisori (formatori, medici specialistici e tecnici esperti) che hanno corretto alcuni contenuti scientifici, rendendo poi omogeneo l'aspetto visivo del corso. In questo modo sono nate delle wikiSLIDES che ad oggi hanno più di 5.000 download dal link ufficiale. Il ringraziamento di Emergency Live va al gruppo TSSA e al coordinatore Egidio Tuccio.
La valutazione dei rischi nei luoghi di lavoro: quali sono i rischi da valutare, il processo da seguire per la loro identificazione, valutazione e le azioni da intraprendere per il trattamento dei rischi. Le diverse classi di rischio: i rischi per la salute, per la sicurezza e i rischi trasversali.
Le professioni sanitarie, rappresentate da tutte quelle figure individuate dalla legge 26 febbraio 1999 n. 42, nell’ultimo decennio hanno vissuto un radicale mutamento di “status”, passando da una condizione di “ausiliarietà” ad un’autonomia sia dal punto di vista legislativo che prettamente operativo. Questo cambiamento è stato accompagnato da forti “investimenti” in chiave culturale, fra i quali si ricorda in primis l’approdo alla formazione universitaria con i diversi livelli di formazione: laurea di base, laurea specialistica, master di specializzazione di I e II livello, dottorato di ricerca.
informazione, formazione addestramento all'uso delle attrezzature di lavoroCorrado Cigaina
alcune considerazioni in merito all'informazione, formazione ed addestramento all'uso delle attrezzature di lavoro: la presentazioneè stata utilizzata come momento di aggiornamento di RSPP - aggiornato al luglio 2015
25 Corso TSSA - Il soccorritore volontario nelle maxi emergenzeEmergency Live
Il corso TSSA (corso nazionale per l’attività di trasporto sanitario e soccorso in ambulanza) è il corso sanitario avanzato della Croce Rossa Italiana che si prefigge di formare il SOCCORRITORE, cioè il Volontario che svolgerà la sua attività sulle ambulanza e perciò il percorso addestrativo è tipicamente sanitario. I corsi sono tenuti da Istruttori di Croce Rossa qualificati con un apposito percorso specifico. I moduli formativi sono 6. Bastano i primi 4 moduli per diventare soccorritore, gli altri due moduli sono di approfondimento e completamento di percorsi regionali. L’accesso a questo corso prevede l’obbligatorietà di essere Socio Attivo CRI e quindi di aver frequentato il Corso Base. Gli incontri vertono principalmente sulle problematiche del soccorso extra-ospedaliero e si dividono in lezioni teoriche e parti pratiche con particolare riferimento alla Traumatologia, alla Rianimazione cardio-polmonare con l’ottenimento del brevetto BLS-D (defibrillazione) ed all’uso dei Presidi disponibili sulle ambulanze. La cooperazione che ha portato alla creazione di queste dispense di TSSA è molto importante. Infatti non esiste materiale univoco e ufficiale per tutto il territorio Nazionale. Il materiale delle lezioni che stiamo ripubblicando è nato grazie alla collaborazione dei formatori e degli istruttori di Croce Rossa, specializzati in PSTI (Pronto Soccorso e Trasporto Infermi). Questi istruttori hanno realizzato le schede che potete liberamente consultare. Il team è costituito da 15 istruttori qualificati, il cui lavoro è stato controllato da 5 revisori (formatori, medici specialistici e tecnici esperti) che hanno corretto alcuni contenuti scientifici, rendendo poi omogeneo l'aspetto visivo del corso. In questo modo sono nate delle wikiSLIDES che ad oggi hanno più di 5.000 download dal link ufficiale. Il ringraziamento di Emergency Live va al gruppo TSSA e al coordinatore Egidio Tuccio.
La valutazione dei rischi nei luoghi di lavoro: quali sono i rischi da valutare, il processo da seguire per la loro identificazione, valutazione e le azioni da intraprendere per il trattamento dei rischi. Le diverse classi di rischio: i rischi per la salute, per la sicurezza e i rischi trasversali.
Le professioni sanitarie, rappresentate da tutte quelle figure individuate dalla legge 26 febbraio 1999 n. 42, nell’ultimo decennio hanno vissuto un radicale mutamento di “status”, passando da una condizione di “ausiliarietà” ad un’autonomia sia dal punto di vista legislativo che prettamente operativo. Questo cambiamento è stato accompagnato da forti “investimenti” in chiave culturale, fra i quali si ricorda in primis l’approdo alla formazione universitaria con i diversi livelli di formazione: laurea di base, laurea specialistica, master di specializzazione di I e II livello, dottorato di ricerca.
Lezione sui terremoti, indirizzata prevalentemente ai bambini delle scuole elementari. Nel testo in formato PDF scaricabile da questa pagina alcune note che possono servire all’insegnante per commentare le slides.
gli obblighi del preposto e le relavite responsabilità in caso di infortunio sul lavoro; presentazione utile come aggiornamento per preposti. aggiornato al dicembre 2015
Corso art 77_comma_5 - dpi anticaduta - ANTEPRIMA - r2014-09SISTEMA SRL
Modello di corso su slide in formato Power Point con documenti di gestione del corso e test di verifica dell’apprendimento.
Il corso è realizzato in conformità al Decreto Legislativo 81/08 art. 37 e 77 comma 5 relativo alla formazione ed addestramento per attrezzature per le quali è richiesta specifica abilitazione degli operatori.
Le slides proposte sono ricche di immagini, foto ed elementi grafici al fine di rendere più piacevole ed interessante l’intervento formativo sia per il soggetto formatore che per i partecipanti.
– SLIDES (in formato Power Point) modificabili, stampabili ed integrabili dal docente;
– DOCUMENTI DI GESTIONE:
– dispensa stampabile per i partecipanti contenente le slides del corso con il relativo spazio note;
– programma del corso;
– registro presenze;
– test di verifica dell’apprendimento con correttore;
– modello di attestato per i partecipanti.
Per maggiori informazioni:
http://bit.ly/Corsodpiarresto
sicurezza delle macchine e valutazione dei rischiCorrado Cigaina
principi generali per garantire attraverso il processo di valutazione dei rischi l'uso in sicurezza delle attrezzature di lavoro di cui al titolo III del D.Lgs 81/08. la presentazione può essere utilizzata per la formazione e l'aggiornamento dei lavoratori e/o degli specialisti di settore. aggiornato all'aprile 2015.
Documento di valutazione dei rischi (DVR). A cosa serve?Federico Fondacci
Il DVR, Documento per la Valutazione dei Rischi, è obbligatorio per tutte le aziende dal 1° Giugno 2013.
Il DVR è una particolare relazione che individua i rischi presenti nell’ambiente di lavoro e definisce le responsabilità del Datore di Lavoro e dei lavoratori. Tale documento deve essere presente all'interno del luogo di lavoro e disponibile per un eventuale esame della stessa da parte degli organi di controllo.
Lezione sui terremoti, indirizzata prevalentemente ai bambini delle scuole elementari. Nel testo in formato PDF scaricabile da questa pagina alcune note che possono servire all’insegnante per commentare le slides.
gli obblighi del preposto e le relavite responsabilità in caso di infortunio sul lavoro; presentazione utile come aggiornamento per preposti. aggiornato al dicembre 2015
Corso art 77_comma_5 - dpi anticaduta - ANTEPRIMA - r2014-09SISTEMA SRL
Modello di corso su slide in formato Power Point con documenti di gestione del corso e test di verifica dell’apprendimento.
Il corso è realizzato in conformità al Decreto Legislativo 81/08 art. 37 e 77 comma 5 relativo alla formazione ed addestramento per attrezzature per le quali è richiesta specifica abilitazione degli operatori.
Le slides proposte sono ricche di immagini, foto ed elementi grafici al fine di rendere più piacevole ed interessante l’intervento formativo sia per il soggetto formatore che per i partecipanti.
– SLIDES (in formato Power Point) modificabili, stampabili ed integrabili dal docente;
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– registro presenze;
– test di verifica dell’apprendimento con correttore;
– modello di attestato per i partecipanti.
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sicurezza delle macchine e valutazione dei rischiCorrado Cigaina
principi generali per garantire attraverso il processo di valutazione dei rischi l'uso in sicurezza delle attrezzature di lavoro di cui al titolo III del D.Lgs 81/08. la presentazione può essere utilizzata per la formazione e l'aggiornamento dei lavoratori e/o degli specialisti di settore. aggiornato all'aprile 2015.
Documento di valutazione dei rischi (DVR). A cosa serve?Federico Fondacci
Il DVR, Documento per la Valutazione dei Rischi, è obbligatorio per tutte le aziende dal 1° Giugno 2013.
Il DVR è una particolare relazione che individua i rischi presenti nell’ambiente di lavoro e definisce le responsabilità del Datore di Lavoro e dei lavoratori. Tale documento deve essere presente all'interno del luogo di lavoro e disponibile per un eventuale esame della stessa da parte degli organi di controllo.
Brochure corsi sicurezza - Accordo Stato Regioni per la formazioneStudio Stefani
Brochure di Studio Stefani di Stefani ing. Ivan che illustra i corsi di formazione obbligatori previsti per il personale in conformità all'Accordo Stato Regioni del 21/12/2011 e 22/02/2012.
Organizzazione della prevenzione aziendale: datore di lavoro, dirigenti, preposti, medico competente, responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP), rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS), lavoratori, addetti alla gestione delle emergenze. Per ciascuno dei soggetti della sicurezza sono indicati i loro ruoli e responsabilità.
PROGETTO ALBATROS è il software per la sicurezza sul lavoro e la gestione della sicurezza nelle aziende e nei cantieri. Il Kit del formatore è il modulo didattico per la formazione dei lavoratori nei luoghi di lavoro.
PROJECT ALBATROS is software for safety and security management in farms and construction sites . The kit of the trainer is the learning module for training of workers in the workplace .
Nell’ambito delle attività propedeutiche ai censimenti generali, l’Istat ha proceduto alla definizione delle Basi Territoriali Comunali (BTC) e utilizza gli stradari comunali come supporto alla rilevazione. I Censimenti generali consistono nella raccolta, esaustiva sul territorio nazionale, di informazioni sulla popolazione residente, sugli edifici, sulle colture e sulle attività industriali e commerciali. La corretta localizzazione degli elementi consente di ottimizzare la raccolta dei dati, di effettuare dei controlli e minimizzare gli errori. Nella nuova strategia censuaria per i censimenti del 2010-2011, l’Istat ha studiato e sperimentato metodi e strumenti tecnologici per la costruzione di un archivio degli stradari integrato con i numeri civici, geocodificati alle sezioni di censimento mediante l’impiego di diverse fonti e dei grafi stradali. Tale strategia prevede modalità differenziate per l’acquisizione e il trattamento dei dati, a seconda della tipologia dei comuni. Allo stato attuale i comuni stanno fornendo i propri stradari corredati dell’informazione inerente la numerazione civica. I dati sono sottoposti ad un processo di normalizzazione e di elaborazione che permette la creazione di un archivio di numeri civici standardizzato. Tale archivio sarà confrontato con altri archivi di fonte statistica e commerciale. Dal confronto si producono liste di raccordo che sono resi disponibili a ciascun Comune per i controlli di qualità a livello locale. Per i comuni capoluogo di provincia o con popolazione superiore ai 20.000 abitanti, è in corso la rilevazione sul territorio dei numeri civici (RNC) finalizzata alla produzione di informazioni di controllo da utilizzare nell’ambito delle operazioni censuarie. Al fine di ottenere, per ogni indirizzo, l’informazione sul numero di potenziali interni ad uso abitativo, per ciascun civico viene rilevato il numero di interni e il corrispondente tipo d’uso (residenziale, produttivo, misto, ecc.). Per i restanti comuni il controllo sarà effettuato contestualmente alle operazioni censuarie.
Ambiente - Rischio Industriale - Vademecum per il cittadinoangerado
Il vademecum è uno strumento informativo, agile, semplice e di facile lettura sul rischio industriale. Il Dipartimento della Protezione Civile ha elaborato questo vademecum - rivolto ai Sindaci dei comuni italiani con stabilimenti industriali a rischio - in collaborazione con il Ministero dell’Interno e con il Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, delll’ANCI, dell’APAT e dell’Istituto Superiore di Sanità.
Anno di pubblicazione: 2008
[source: protezionecivile.gov.it]
[Maratona Lombardia] Sicurezza, molte dimensioni e molti ruoliancitel.lombardia
Intervento di Francesco Pozza - Ancitel Lombardia -
MARATONA DELLA CONOSCENZA - Lombardia in sintesi (Milano, Palazzo delle Stelline RisorseComuni - aprile 2007)
Ciclo di webinar #pongov per la presentazione della strategia di intervento e dei progetti in corso di attuazione. Materiali presentati il 2/3/2017 dal Dipartimento della Protezione Civile, beneficiario di un progetto nel quadro del PON Governance, nel corso del webinar "Più governance per ridurre il rischio".
Corso art37 - Formazione specifica - ANTEPRIMA - rev 2013-03SISTEMA SRL
Modello di corso su slide in formato Power Point con documenti di gestione del corso e test di verifica dell’apprendimento.
Il corso è realizzato in conformità all’Accordo tra Stato e Regioni del 21 dicembre 2011 (rep. atti n°221/CSR) relativo alla formazione di lavoratori, dirigenti e preposti.
Le slides proposte sono ricche di immagini, foto ed elementi grafici al fine di rendere più piacevole ed interessante l’intervento formativo sia per il soggetto formatore che per i partecipanti.
– SLIDES (in formato Power Point) modificabili, stampabili ed integrabili dal docente;
– DOCUMENTI DI GESTIONE:
– dispensa stampabile per i partecipanti contenente le slides del corso con il relativo spazio note;
– programma del corso;
– registro presenze;
– test di verifica dell’apprendimento con correttore;
– modello di attestato per i partecipanti.
Per maggiori informazioni:
http://bit.ly/formazionespecifica
www.fukushimaaccident.net
Piero Finazzi:
"STRUMENTI PER MISURE RADIOMETRICHE IN EMERGENZA"
L'incidente avvenuto alla centrale nucleare di FUKUSHIMA, in Giappone, l'11 Marzo 2011, a differenza degli incidenti di Three Mile Island e di Chernobyl, ha scatenato un acceso dibattito sull'accettabilità pubblica dell'energia nucleare, anche in Paesi che sono stati storicamente fra i maggiori promotori di questa tecnologia.
Le ansie generate dai rilasci di radioattività nell'ambiente e dalla presenza di contaminazione negli alimenti, così come l'esito dell'incidente stesso, che sembrò -per diverse settimane- non dovesse risolversi mai positivamente, sono state amplificate dai mezzi di comunicazione di massa, oscurando perfino le enormi conseguenze umane e sociali del terremoto e dello tsunami.
La popolazione, e non solo quella giapponese, si è interrogata sui rischi dell'esposizione alle radiazioni, indirizzando alla comunità scientifica la propria legittima preoccupazione sui pericoli reali e sui rischi, e pretendendo dai tecnici e dagli scienziati risposte chiare e comprensibili, anche in merito alle possibili conseguenze sulle future generazioni.
Ma qual è stata l'entità del rilascio di radiazioni dalla centrale nucleare di FUKUSHIMA? quale è stata l'estensione della contaminazione terrestre e marina? che impatto sulla popolazione hanno avuto le restrizioni alimentari imposte dal Governo Giapponese? quali sono le dosi ricevute dagli Operatori della centrale e dalla popolazione circostante? quali le conseguenze sanitarie osservate ed ipotizzabili? e quali sono le lezioni principali che la comunità internazionale di Radioprotezione ha tratto da questo evento, per aiutare a sviluppare una percezione del rischio sempre più vicina alle legittime aspettative della popolazione?
Per rispondere a queste e ad altre domande, le quattro Associazioni italiane che si occupano di protezione dalle radiazioni, l'Associazione Italiana di Fisica Medica (AIFM), l'Associazione Italiana di Radioprotezione Medica (AIRM), l’Associazione Italiana di Radioprotezione (AIRP) e l'Associazione Nazionale Professionale Esperti Qualificati nella sorveglianza fisica di radioprotezione (ANPEQ) hanno organizzato un convegno, che avrà luogo il 14 settembre 2012 alla Villa Napoleonica nel Centro Congressi delle Ville PONTI, a Varese.
L'obbiettivo del Convegno, la cui partecipazione è aperta anche ai non addetti ai lavori (www.fukushimaaccident.net) è di trattare gli aspetti radioprotezionistici dell'incidente, indicando anche una linea per possibili futuri sviluppi del sistema della Radioprotezione, che si rendono necessari anche nei Paesi -come l'Italia- che non utilizzano più l'energia nucleare, ma che fanno tuttora vasto uso di sostanze radioattive per la medicina, l'industria e la ricerca.
2. METODOLOGIA DI ANALISI DEL RISCHIO
Metodologia
s. f. (pl. -gie ) 1 Dottrina filosofica che studia le tecniche di ricerca proprie
di un determinato campo del sapere.
2 (est.) Metodo, insieme di metodi.
Analisi
s. f. : metodo di studio consistente nello scomporre un tutto nelle sue
componenti per esaminarle una per una, traendone le debite conclusioni
Rischio
s.m. : 1 possibilità di conseguenze dannose o negative a seguito di
circostanze non sempre prevedibili
2 evento pericoloso, più o meno imminente
2
3. DEFINIZIONI
PERICOLO RISCHIO
Una proprietà o qualità intrinseca di un Concreta probabilità che sia raggiunto il
determinato fattore in grado di causare danni livello potenziale di danno e le dimensioni
alle persone o all’ambiente possibili del danno eventuale
DANNO PREVENZIONE
Lesione fisica o alterazione dello stato di Il complesso delle disposizioni o misure
salute causata da un pericolo. adottate o previste per evitare o
diminuire i rischi professionali nel rispetto
della salute della popolazione e
dell’integrità dell'ambiente esterno.
3
4. R= P x V x E
rischio pericolosità vulnerabilità esposizione
Equazione che definisce le attività che permettono di raggiungere
gli obiettivi fissati dalla legge 225/92 nazionale:
- Sviluppo delle attività di previsione, salvaguardia, protezione e allarme
(Piani di Protezione Civile)
- Altre attività funzionali alla gestione dell’emergenza e del soccorso
4
5. LE 4 FASI DELL’ATTIVITÀ DI PROTEZIONE CIVILE
PREVISIONE: studio delle cause dei fenomeni
calamitosi, con l’individuazione dei territori soggetti a
rischi;
PREVENZIONE: messa in atto di azioni per evitare o
ridurre i danni conseguenti agli eventi calamitosi anche
attraverso la pianificazione ovvero l’insieme di procedure
che andranno concretizzate negli interventi di soccorso ed
emergenza a seguito di un evento calamitoso;
SOCCORSO: l’intervento vero e proprio, finalizzato
ad assicurare alla popolazione colpita ogni forma di
assistenza primaria
SUPERAMENTO DELL’EMERGENZA: rimozione degli
ostacoli che impediscono la ripresa delle normali condizioni di vita
della popolazione colpita (cfr.: ripristino, fine emergenza, ecc.)
5
6. PREVISIONE
PROCEDURA DI LAVORO:
- Individuare aree vulnerabili (zone cioè che possono essere
colpite da un determinato evento calamitoso e aree vulnerate);
- Prevedere la probabilità di accadimento dell’evento.
- Individuazione degli elementi di rischio (persone e beni);
- Valutazione della vulnerabilità (percentuale di danno che un elemento a
rischio può subire);
- Stima della pericolosità (probabilità che in un fissato orizzonte temporale
l’evento possa verificarsi).
6
8. Scala Richter
Magnitudo = Stima dell’Energia di un onda sismica e della distanza dall’epicentro
0 Sisma molto lieve
2,5 Scossa avvertita solo nelle immediate vicinanze
4 - 5 Può causare danni localmente
5 L'energia sprigionata è pari a quella della bomba atomica lanciata su Hiroshima nel 1945
6 Sisma distruttivo in un'area ristretta 10 Km di raggio
7 Sisma distruttivo in un'area di oltre 30 Km di raggio
7 - 8 Grande terremoto distruttivo magnitudo del terremoto di S. Francisco del 1906
8,4 Vicino al massimo noto energia sprigionata dalle scosse 2 x 1025 ergs
8,6 L'energia prodotta dal sisma è tre milioni di volte superiore a quella della prima bomba
atomica lanciata su Hiroshima nel 1945
8
9. PREVENZIONE
- Dare una normativa per agire che sia unificata
(piani comunali, provinciali ecc.).
- Organizzare l’approntamento dei mezzi e delle strutture
operative necessarie agli interventi.
9
10. AMBITI E STRUMENTI DI CONOSCENZA:
• Carte di base (alle diverse scale).
• Carte tematiche (riportanti temi relativi al rischio in esame,
esempio carta del rischio sismico).
• Banche dati di settore.
• Fonti varie (quotidiani, archivi, studi…)
• Foto aeree, ecc.
I dati raccolti comprendono il periodo in cui si sono verificati, l’entità dei danni, la
pericolosità, la frequenza, ecc.
10
11. ELENCO SOMMARIO DEI VARI RISCHI
Rischio idrogeologico;
Rischio idrico;
Rischio sismico;
Rischio vulcanico;
Rischio incendi boschivi;
Rischio industriale;
Rischio nucleare;
Rischio biologico-chimico;
Rischio trasporti e attività civili;
Rischio malattie (sanitario/infettivo);
Rischio a seguito di particolari eventi (convegni, situazioni sociali,
black-out…);
Rischio …
11
12. RISCHI e CONTESTI
I rischi rappresentano il prodotto di una serie di variabili
che esprimono i contesti rispetto ai quali tali rischi si associano:
Contesto geologico
Contesto geografico
Contesto idrografico
Contesto orografico
Contesto naturalistico
Contesto culturale/sociale
Contesto economico/produttivo
Contesto politico nazionale
Contesto politico internazionale
Contesto …
12
14. CLASSIFICAZIONE DEI RISCHI
rischi prevedibili e NON prevedibili
rischi NON prevedibili:
- sismico;
- incendi boschivi;
- meteoriti…
rischi prevedibili:
- idrogeologico (vedi frane o alluvioni);
- vulcanico;
- industriale…
14
15. CLASSIFICAZIONE DEI RISCHI
CATASTROFI NATURALI
FENOMENI GEOLOGICI:
- terremoti – maremoti;
- eruzioni vulcaniche;
- caduta di meteoriti e asteroidi.
EVENTI METEOROLOGICI:
- piogge estese;
- siccità;
- trombe d’aria/tifoni ~ uragani;
- neve ~ ghiaccio ~ grandine;
- nebbia.
15
16. CLASSIFICAZIONE DEI RISCHI
CATASTROFI NATURALI
FENOMENI IDROGEOLOGICI
- alluvioni ~ esondazioni;
- frane;
- valanghe ~ slavine;
- collasso ghiacciai.
VARIE
- epidemie animali.
16
17. CLASSIFICAZIONE DEI RISCHI
CATASTROFI TECNOLOGICHE o ANTROPICHE
INCIDENTI RILEVANTI IN ATTIVITÀ INDUSTRIALI
- incendio – esplosione;
- rilascio sostanze inquinanti o tossiche;
- rilascio di radioattività.
INCIDENTI NEI TRASPORTI
- aerei;
- ferroviari;
- di navigazione (fluviale e marittima);
- stradali;
- rilascio di sostanze tossiche e radioattive…
17
18. CLASSIFICAZIONE DEI RISCHI
CATASTROFI TECNOLOGICHE o ANTROPICHE
COLLASSO DEI SISTEMI TECNOLOGICI
- black-out elettrico;
- black-out informatico;
- interruzione rifornimento idrico;
- interruzione condotte di gas od oleodotti;
- collasso di dighe o bacini;
- crollo di immobili.
INCENDI
- boschivi;
- urbani;
- industriali.
18
20. ANALISI DEI RISCHI
FENOMENI GEOLOGICI
TERREMOTI
Rapido e violento scuotimento del terreno che avviene in
modo inaspettato e senza preavviso.
All’interno della terra solo gli strati più superficiali, crosta e
mantello superiore,sono sede di attività sismica.
Gli effetti dannosi sono dati dalla presenza dell’uomo,
perché lo scuotimento da solo non provocherebbe alcun
danno.
L’osservazione degli effetti è stato il primo metodo per
classificare la forza di un terremoto (scale Mercalli e
Richter).
20
21. ANALISI DEI RISCHI
FENOMENI GEOLOGICI
MAREMOTO
Le onde di maremoto possono essere causate
da frane sottomarine, eventi sismici e
vulcanici.
21
22. ANALISI DEI RISCHI
FENOMENI GEOLOGICI
ERUZIONI VULCANICHE
Evento geofisico che si manifesta con
l’espulsione rapida di rocce (solide, liquide e
gassose)
22
23. ANALISI DEI RISCHI
EVENTI METEREOLOGICI
TROMBE D’ARIA
Violenti vortici d’aria formati da una nube a
sviluppo verticale che si crea in condizioni di
Instabilità atmosferica.
23
24. ANALISI DEI RISCHI
EVENTI METEREOLOGICI
ALLUVIONE
• Rischio di inondazione proveniente da parte di
corsi d’acqua naturali o artificiali
• Opere idrauliche realizzate dall’uomo
• Tenuta degli sbarramenti sui corsi d’acqua
• Efficienza di manufatti di scolo e scolmatura
(canali e tombinature)
• Funzionalità dei sistemi di drenaggio delle acque
piovane nelle zone urbanizzate
• Corretto funzionamento dei sistemi di
pompaggio per le aree di bonifica
24
25. ANALISI DEI RISCHI
EVENTI IDROGEOLOGICI
FRANA
Movimenti di masse rocciose
in dipendenza di varie concause:
- movimenti di massa che coinvolgono
il substrato roccioso;
- movimenti di massa che si sviluppano
interamente in superficie.
25
26. ANALISI DEI RISCHI
EPIDEMIE ANIMALI
Minaccia infettiva virale che proviene dagli animali
e che minaccia l’uomo.
L’epidemiologo Wolfe dice che ci sono 5 passaggi:
1) Il virus vive solo negli animali
2) Il virus impara a trasmettersi agli esseri umani, ma solo
a partire da un animale.
3) Il virus si trasmette da umano a umano ma muore
subito.
4) Il patogeno può sostenere epidemie prolungate
trasmettendosi tra umani.
5) Il virus si trasmette solo da uomo a uomo, ed è ormai
completamente mutato e causa gravi epidemie tra
umani senza più bisogno dell’animale.
26
27. ANALISI DEI RISCHI
RISCHIO CHIMICO-INDUSTRIALE
• Analisi e raccolta dati industrie
pericolose presenti in loco (e
conseguenti vie di accesso)
• Piani di emergenza esterni per
industrie ad alto rischio
• Piani di emergenza interna per
industrie a medio rischio
27
29. ANALISI DEI RISCHI
INCENDI
L’INCENDIO È:
Combinazione di 3 elementi fondamentali
- COMBUSTIBILE
- COMBURENTE (OSSIGENO)
- TEMPERATURA
- oltre all’INNESCO
29
35. SI DEVONO SEMPRE UTILIZZARE I D.P.I.
(obbligatorio per legge, legge 626/94 e succ.)
Dispositivo
Protezione
Individuale
RICORDARSI CHE I D.P.I.
NON SONO TUTTI UGUALI
MA VARIANO IN BASE AL RISCHIO 35
36. AUTOPROTEZIONE
Il soccorritore deve tenere SEMPRE presente:
- la propria sicurezza;
- la sicurezza dell'infortunato;
- la sicurezza dei presenti.
36
38. brunomarzemin@gmail.com
Un ringraziamento particolare va a Sonia Perezzani, Italo Zanchetta e
Michele Porcarello per aver contribuito alla realizzazione di queste slide.