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SICUREZZA SISMICA DEGLI IMPIANTI CHIMICI
A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE
ENEA - 7 febbraio 2013
Vinicio Rossini, Piera Carli
TECSA SpA – Pero (MI)
Le catastrofi naturali possono comportare un rischio che non dipende
unicamente dagli effetti diretti su persone e strutture, ma comprende
anche gli effetti conseguenti ad eventuali rilasci di sostanze pericolose da
items di impianti e stoccaggi colpiti dall’evento naturale stesso.
Terremoto di Sendai 11 marzo 2011 – Raffineria di Chiba della Cosmo Oil
Gli incidenti così generati sono stati nominati eventi NaTech (Natural –
Technological event), ad indicare la loro doppia composizione, naturale e
tecnologica.
Whifesville 28 Agosto 2006 – Incendio Serbatoio grezzo per fulminazione
Come evidenziato dall’analisi storica, gli eventi NaTech possono essere
generati da diversi eventi naturali
Fulmini
Alluvioni
Terremoti
Fenomeni vulcanici
Uragani
Forte vento, trombe d’aria
Su 7109 eventi incidentali accaduti in siti industriali, n° 215 sono stati
causati da eventi naturali. (Banca dati MHIDAS)
Il 3% degli eventi incidentali sono NaTech
Alluvioni
16%
Frane
7%
Forte vento
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Terremoti
8%
Ripartizione percentuale cause di eventi NaTech –
Banca dati MHIDAS
Tank fire
18%Rilascio di HC
53%
Incendio / Flash
fire / BLEVE /
Esplosione
29%
Ripartizione percentuale conseguenze eventi NaTech –
Banca dati MHIDAS
L’analisi storica mostra che l’impatto di un evento sismico su un impianto
industriale può comportare il rilascio di ingenti quantità di prodotti
pericolosi, con conseguente verificarsi di eventi incidentali rilevanti
concomitanti, quali:
Incendi
Esplosioni
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falde acquifere
La magnitudo di tali incidenti è inoltre amplificata dal possibile
contemporaneo fuori servizio dei sistemi di mitigazione preposti al
contenimento degli eventi o alla messa in sicurezza degli impianti
Terremoto di Sendai 11 marzo 2011 – Raffineria di Chiba della Cosmo Oil
63 tubazioni di prodotto ed
utililities danneggiate
Terremoto di Kocaeli – 17 Agosto 1999
Raffineria TUPRAS di Izmit
Crollo ciminiera (115 m) forno Topping
Incendio Topping (impossibilità di intercettare l’alimentazione per
inoperabilità valvole di shut-off)
Incendio serbatoio benzina …
Da Refinery Damage and Emergency Response in the 1999 Izmit,Turkey Earthquake
Gayle Johnson Han-Padron Associates Oakland, CA
RaffineriaTUPRAS di Ismit –
da Natural Hazards Earth System Sciences , 11, 1131 – 2011 -S. Girgin: The natech events during the 17 August 1999 Kocaeli earthquake
… propagatosi ad altri serbatoi
Danneggiamento strutture
pontile con rilascio di HC in mare
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Mancanza Energia Elettrica
Mancanza acqua di raffreddamento
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Capitolo 2 DPCM 31.03.1989 (Applicazione dell’art. 12 del D.P.R. 17
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… omissis…
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Si verifichi se gli eventuali danni subiti dall’impianto …… in conseguenza di
eventi esterni siano tali da dare luogo ad effetti pericolosi
Un evento incidentale di grave
entità in cui SOSTANZE
PERICOLOSE
Stabilimento
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IMMEDIATO O DIFFERITO
All’UOMO o all’AMBIENTE
Nel Rapporto di Sicurezza sono valutati i RISCHI DI INCIDENTI RILEVANTI che
caratterizzano lo Stabilimento e sono individuate le misure di prevenzione e
protezione esistenti atte a ridurre la probabilità di accadimento di un evento o
a limitarne le conseguenze
Come mostrato in precedenza, gli eventi naturali
costituiscono una potenziale causa di incidenti rilevanti, e
pertanto influiscono sui risultati dell’analisi di rischio.
Gli eventi naturali possono quindi comportare:
Un incremento della frequenza di accadimento associata
agli eventi incidentali
Una estensione delle aree di danno, determinata sia dal
contemporaneo verificarsi di più eventi incidentali di
magnitudo superiore, sia dalla possibile indisponibilità
dei sistemi di protezione e di mitigazione
Elemento vulnerabileEvento incidentale
Stabilimento
Effetti degli eventi incidentali Natech
Effetti degli eventi incidentali non NaTech
Stabilimento
Il rischio associato ad un evento incidentale derivante da “cause interne lo
stabilimento”, è dato dal prodotto della probabilità di occorrenza dell’evento (p)
per la magnitudo (M) gravità delle conseguenze attese
 Della probabilità associata al verificarsi dell’evento naturale di
determinata intensità (p)
 Della propensione delle apparecchiature / tubazioni a subire
danneggiamenti (Vulnerabilità V) ;
 Dell’estensione dei danni con particolare riferimento al numero di
persone, beni, infrastrutture, servizi potenzialmente coinvolti dagli
effetti degli eventi incidentali (Esposizione E)
Il rischio associato ad un evento incidentale derivante da “cause naturali”
(NaTech), quali il sisma, deve tenere conto:
Rischio NaTech = f (p·E· V)
R= (p·M)
Negli ultimi anni sono state elaborate diverse metodologie per la valutazione
quantitativa del rischio NaTech relativo ai terremoti. Tali metodologie
comportano:
1. Stima della Probabilità di Eccedenza (EP),
ovvero la probabilità che un dato valore
di PGA superi uno specifico valore a
della medesima variabile in uno specifico
intervallo di tempo T (normalmente 50
anni)
2. Per ogni apparecchiatura critica, stima
della probabilità associata ad una
determinata tipologia di danno (lieve,
moderato, grave, catastrofico), per
ciascuna PGA di riferimento
Nota bene: non esistono curve di fragilità per tutte le
tipologie di apparecchiature
3. Per ciascuna apparecchiatura critica e per ogni valore di PGA, stima delle
conseguenze associate a ciascuna tipologia di danno
3. Identificazione di tutte le combinazioni credibili di eventi (contemporaneità
di eventi, compresi effetti domino), e stima delle relative frequenze di
accadimento
4. Stima delle conseguenze di tutte le combinazioni credibili di eventi e
valutazione della Vulnerabilità
5. Stima del Rischio
L’approccio metodologico descritto è rigoroso e completo, ma presenta alcune
difficoltà di applicazione, quali:
Necessità di informazioni dettagliate non sempre disponibili (per esempio
disponibilità di curve di fragilità di apparecchiature di impianto diverse dai
serbatoi atmosferici)
Necessità di un gruppo di lavoro costituito da tecnici esperti in diverse
discipline
Elaborazione di calcoli complessi che richiedono elevata disponibilità di
tempo
Cruz e Okada hanno sviluppato un metodo ad indici per una stima preliminare
del rischio sismico e di inondazione nelle aree urbane, che considera le possibili
interazioni tra gli stabilimenti industriali a rischio rilevante, le infrastrutture
presenti, la popolazione esposta, gli elementi ambientali vulnerabili, la
pianificazione di emergenza.
Sono necessari metodi di analisi semplificata che consentono di effettuare una
selezione preliminare di items di impianto e stoccaggio che, in caso di perdita di
contenimento, determinano eventi incidentali di magnitudo significativa.
Gli items così individuati saranno oggetto di analisi di rischio approfondite
(Analisi NaTech).
Si fa notare che tali analisi potranno essere elaborate solo a seguito
dell’effettuazione di quanto previsto all’Art. 2 – comma 3 dell’OPCM
3274/2003:
• CENSIMENTO DELLA VULNERABILITÀ SISMICA
• ANALISI DI LIVELLO 1-2: CALCOLI STRUTTURALI
ANALISI PRELIMINARE
Applicazione criteri (con riferimento alle analisi contenute nei Rapporti di Sicurezza)
Risultati Metodi ad indici
Items contenenti sostanze pericolose per l’ambiente in bacini non pavimentati
Scenari con effetti domino e/o esterni allo Stabilimento
1. Definizione elenco edifici
strategici (Sale Controllo,
edifici sede gestione
emergenze, rimesse
antincendio)
2. Definizione elenco strutture
imponenti (camini, silos,
ecc.) che, in caso di caduta,
possono danneggiare edifici
strategici e/o items
contenenti sostanze
pericolose
3. Definizione elenco
preliminare items di
impianto/stoccaggio
Applicazione metodo speditivo
DPCM 25/2/2005, basato su
hold-up e tipo sostanze con
determinazione distanze di danno
Definizione elenco
items di impianto
Elenco edifici strategici, strutture imponenti e
items di impianto/stoccaggio/movimentazione
da sottoporre ad approfondimento di analisi
(Analisi NaTech)
VERIFICA DI LIVELLO 1 -2
Verifica strutturale degli edifici e delle strutture portanti degli items
individuati come “critici” nel censimento di livello 0
INDIVIDUAZIONE DI EVENTUALI INTERVENTI
DI MIGLIORAMENTO
INDIVIDUAZIONE DELLE PRIORITA’ DEGLI
INTERVENTI
Analisi di rischio NaTech
VERIFICA DI LIVELLO 0
Censimento della vulnerabilità sismica
Si considerano le strutture presenti nella realtà industriale, il cui eventuale
danneggiamento in caso di evento sismico, potrebbe comportare un
pericolo immediato.
Più specificatamente:
EDIFICI STRATEGICI E STRUTTURE IMPONENTI
le strutture imponenti, quali per esempio le ciminiere, il cui collasso
potrebbe determinare il cedimento di apparecchiature circostanti
definite critiche (cfr. Tupras Refinery);
le strutture e gli edifici la cui funzionalità durante un evento sismico
assume rilievo fondamentale ai fini degli interventi di emergenza (per
esempio le rimesse antincendio, le sale controllo, gli edifici sede di unità
di gestione dell’emergenza) e di pronto soccorso (infermeria)
Servizi ausiliari strategici per il contenimento delle conseguenze (per
esempio, riserva idrica, stazione di pompaggio AI e relative tubazioni,
E.E. di emergenza, ecc.)
Tale criterio viene applicato per tenere conto della pericolosità intrinseca
degli items in funzione dei seguenti parametri e, conservativamente, in
assenza dei sistemi di prevenzione, protezione e mitigazione installati:
1. Analisi dei risultati derivanti dall’applicazione dei Metodi Indicizzati
applicati per gli impianti e stoccaggi degli Stabilimenti a rischio di
incidente rilevante, in accordo al DPCM 31/03/1989 e decreti collegati
(DM 20/10/1998 e DM 15/05/1996).
CRITERI DI RIFERIMENTO PER L’INDIVIDUAZIONE ITEMS
DI IMPIANTO / STOCCAGGIO / MOVIMENTAZIONE
Caratteristiche delle sostanze contenute e relativo hold up
Rischi generali di processo (connessi con le condizioni di esercizio)
Rischi particolari di processo (per esempio reazioni esotermiche, ecc.)
Layout (congestione degli impianti, difficoltà di avvicinamento , ecc.)
Tali “criteri” fanno riferimento ai risultati delle analisi contenute nei
Rapporti di Sicurezza
Sono da considerarsi preliminarmente gli items il cui collasso può
comportare l’inquinamento di acque superficiali.
2. Items contenenti prodotti classificati pericolosi per l’ambiente
Serbatoi installati in bacini di contenimento non pavimentati e/o
impermeabilizzati e contenenti sostanze classificate pericolose per
l’ambiente in quantità tali da compromettere potenzialmente
l’integrità delle acque superficiali, tenendo conto delle caratteristiche
idrogeologiche dei siti (propensione dell’inquinante alla penetrazione
nel terreno, come valutato nei Rapporti di Sicurezza)
Pontili
Pipeway
Sono da considerarsi preliminarmente gli items di impianto e stoccaggio
che nei Rapporti di Sicurezza sono risultati essere possibile origine di
eventi incidentali con conseguenze:
3. Scenari incidentali con effetti domino e/o effetti all’esterno dello
Stabilimento
che si estendono oltre i confini di Stabilimento.
tali da dare origine, con frequenza di accadimento non trascurabile,
a possibili effetti domino (estensione dell’evento incidentale primario
ad apparecchiature limitrofe con estensione delle conseguenze, della
stessa natura, o di natura differente)
Per gli items individuati (applicazione dei criteri 1, 2, 3), si procede
all’applicazione del Metodo Speditivo di cui al DPCM 25 Febbraio 2005
CRITERI DI RIFERIMENTO PER L’INDIVIDUAZIONE ITEMS
DI IMPIANTO / STOCCAGGIO / MOVIMENTAZIONE
Tale metodologia viene utilizzata ai fini della Pianificazione dell’Emergenza
Esterna degli Stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante (per le quali gli
scenari incidentali contenuti nei RdS non risultano ancora validati dal CTR).
Saranno determinate le prime due zone a rischio, denominate di “sicuro
impatto” e di “danno ”.
Mediante l’applicazione di tale metodologia di analisi vengono individuate
“categorie degli effetti” conseguenti al rilascio dell’intero contenuto
dell’apparecchiatura, che forniscono una indicazione preliminare del livello di
rischio associato a ciascuna apparecchiatura.
Ai fini dell’individuazione degli items critici di impianto e stoccaggio, saranno
quindi definiti criteri di selezione a fronte dei risultati del Metodo Speditivo, in
funzione del layout dello Stabilimento e della vulnerabilità delle zone
circostanti lo Stabilimento (presenza di centri abitati, servizi strategici per la
comunità, elementi ambientali vulnerabili).
 Redazione Piano di Emergenza Interno
 definizione delle “criticità” della propria realtà ai fini
della prevenzione dei rischi di incidenti rilevanti
 definizione degli obiettivi specifici ed i programmi di
miglioramento per la prevenzione degli incidenti
rilevanti
 Formazione, informazione sui rischi NaTech del Sito, ai
lavoratori ed ai terzi che operano nello Stabilimento
Uso “Interno”:
 Redazione Piano di Emergenza Esterno
 Pianificazione territoriale (Piano regolatore)
 Formazione, informazione alla popolazione sui rischi
NaTech
Autorità
Na tech sismi

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Na tech sismi

  • 1. SICUREZZA SISMICA DEGLI IMPIANTI CHIMICI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE ENEA - 7 febbraio 2013 Vinicio Rossini, Piera Carli TECSA SpA – Pero (MI)
  • 2. Le catastrofi naturali possono comportare un rischio che non dipende unicamente dagli effetti diretti su persone e strutture, ma comprende anche gli effetti conseguenti ad eventuali rilasci di sostanze pericolose da items di impianti e stoccaggi colpiti dall’evento naturale stesso. Terremoto di Sendai 11 marzo 2011 – Raffineria di Chiba della Cosmo Oil
  • 3. Gli incidenti così generati sono stati nominati eventi NaTech (Natural – Technological event), ad indicare la loro doppia composizione, naturale e tecnologica. Whifesville 28 Agosto 2006 – Incendio Serbatoio grezzo per fulminazione
  • 4. Come evidenziato dall’analisi storica, gli eventi NaTech possono essere generati da diversi eventi naturali Fulmini Alluvioni Terremoti Fenomeni vulcanici Uragani Forte vento, trombe d’aria Su 7109 eventi incidentali accaduti in siti industriali, n° 215 sono stati causati da eventi naturali. (Banca dati MHIDAS) Il 3% degli eventi incidentali sono NaTech
  • 6. Tank fire 18%Rilascio di HC 53% Incendio / Flash fire / BLEVE / Esplosione 29% Ripartizione percentuale conseguenze eventi NaTech – Banca dati MHIDAS
  • 7. L’analisi storica mostra che l’impatto di un evento sismico su un impianto industriale può comportare il rilascio di ingenti quantità di prodotti pericolosi, con conseguente verificarsi di eventi incidentali rilevanti concomitanti, quali: Incendi Esplosioni Dispersioni tossiche Inquinamento di corpi idrici superficiali e falde acquifere La magnitudo di tali incidenti è inoltre amplificata dal possibile contemporaneo fuori servizio dei sistemi di mitigazione preposti al contenimento degli eventi o alla messa in sicurezza degli impianti
  • 8. Terremoto di Sendai 11 marzo 2011 – Raffineria di Chiba della Cosmo Oil
  • 9.
  • 10. 63 tubazioni di prodotto ed utililities danneggiate Terremoto di Kocaeli – 17 Agosto 1999 Raffineria TUPRAS di Izmit Crollo ciminiera (115 m) forno Topping
  • 11. Incendio Topping (impossibilità di intercettare l’alimentazione per inoperabilità valvole di shut-off)
  • 12. Incendio serbatoio benzina … Da Refinery Damage and Emergency Response in the 1999 Izmit,Turkey Earthquake Gayle Johnson Han-Padron Associates Oakland, CA
  • 13. RaffineriaTUPRAS di Ismit – da Natural Hazards Earth System Sciences , 11, 1131 – 2011 -S. Girgin: The natech events during the 17 August 1999 Kocaeli earthquake … propagatosi ad altri serbatoi
  • 14. Danneggiamento strutture pontile con rilascio di HC in mare Rottura braccio di travaso GPL Mancanza servizi Mancanza Energia Elettrica Mancanza acqua di raffreddamento Rottura tubazione reintegro acqua antincendio, conseguente impossibilità di contenere gli eventi di incendio
  • 15. Normativa di riferimento per la prevenzione degli incidenti rilevanti Capitolo 2 DPCM 31.03.1989 (Applicazione dell’art. 12 del D.P.R. 17 maggio 1988, n. 175, concernente rischi rilevanti connessi a determinate attività industriali) … omissis… Identificazione degli incidenti … omissis… Si verifichi se gli eventuali danni subiti dall’impianto …… in conseguenza di eventi esterni siano tali da dare luogo ad effetti pericolosi
  • 16. Un evento incidentale di grave entità in cui SOSTANZE PERICOLOSE Stabilimento bersaglio Provocano un danno IMMEDIATO O DIFFERITO All’UOMO o all’AMBIENTE Nel Rapporto di Sicurezza sono valutati i RISCHI DI INCIDENTI RILEVANTI che caratterizzano lo Stabilimento e sono individuate le misure di prevenzione e protezione esistenti atte a ridurre la probabilità di accadimento di un evento o a limitarne le conseguenze
  • 17. Come mostrato in precedenza, gli eventi naturali costituiscono una potenziale causa di incidenti rilevanti, e pertanto influiscono sui risultati dell’analisi di rischio. Gli eventi naturali possono quindi comportare: Un incremento della frequenza di accadimento associata agli eventi incidentali Una estensione delle aree di danno, determinata sia dal contemporaneo verificarsi di più eventi incidentali di magnitudo superiore, sia dalla possibile indisponibilità dei sistemi di protezione e di mitigazione
  • 18. Elemento vulnerabileEvento incidentale Stabilimento Effetti degli eventi incidentali Natech Effetti degli eventi incidentali non NaTech Stabilimento
  • 19. Il rischio associato ad un evento incidentale derivante da “cause interne lo stabilimento”, è dato dal prodotto della probabilità di occorrenza dell’evento (p) per la magnitudo (M) gravità delle conseguenze attese  Della probabilità associata al verificarsi dell’evento naturale di determinata intensità (p)  Della propensione delle apparecchiature / tubazioni a subire danneggiamenti (Vulnerabilità V) ;  Dell’estensione dei danni con particolare riferimento al numero di persone, beni, infrastrutture, servizi potenzialmente coinvolti dagli effetti degli eventi incidentali (Esposizione E) Il rischio associato ad un evento incidentale derivante da “cause naturali” (NaTech), quali il sisma, deve tenere conto: Rischio NaTech = f (p·E· V) R= (p·M)
  • 20. Negli ultimi anni sono state elaborate diverse metodologie per la valutazione quantitativa del rischio NaTech relativo ai terremoti. Tali metodologie comportano: 1. Stima della Probabilità di Eccedenza (EP), ovvero la probabilità che un dato valore di PGA superi uno specifico valore a della medesima variabile in uno specifico intervallo di tempo T (normalmente 50 anni) 2. Per ogni apparecchiatura critica, stima della probabilità associata ad una determinata tipologia di danno (lieve, moderato, grave, catastrofico), per ciascuna PGA di riferimento Nota bene: non esistono curve di fragilità per tutte le tipologie di apparecchiature
  • 21. 3. Per ciascuna apparecchiatura critica e per ogni valore di PGA, stima delle conseguenze associate a ciascuna tipologia di danno 3. Identificazione di tutte le combinazioni credibili di eventi (contemporaneità di eventi, compresi effetti domino), e stima delle relative frequenze di accadimento 4. Stima delle conseguenze di tutte le combinazioni credibili di eventi e valutazione della Vulnerabilità 5. Stima del Rischio
  • 22. L’approccio metodologico descritto è rigoroso e completo, ma presenta alcune difficoltà di applicazione, quali: Necessità di informazioni dettagliate non sempre disponibili (per esempio disponibilità di curve di fragilità di apparecchiature di impianto diverse dai serbatoi atmosferici) Necessità di un gruppo di lavoro costituito da tecnici esperti in diverse discipline Elaborazione di calcoli complessi che richiedono elevata disponibilità di tempo Cruz e Okada hanno sviluppato un metodo ad indici per una stima preliminare del rischio sismico e di inondazione nelle aree urbane, che considera le possibili interazioni tra gli stabilimenti industriali a rischio rilevante, le infrastrutture presenti, la popolazione esposta, gli elementi ambientali vulnerabili, la pianificazione di emergenza.
  • 23. Sono necessari metodi di analisi semplificata che consentono di effettuare una selezione preliminare di items di impianto e stoccaggio che, in caso di perdita di contenimento, determinano eventi incidentali di magnitudo significativa. Gli items così individuati saranno oggetto di analisi di rischio approfondite (Analisi NaTech). Si fa notare che tali analisi potranno essere elaborate solo a seguito dell’effettuazione di quanto previsto all’Art. 2 – comma 3 dell’OPCM 3274/2003: • CENSIMENTO DELLA VULNERABILITÀ SISMICA • ANALISI DI LIVELLO 1-2: CALCOLI STRUTTURALI
  • 24. ANALISI PRELIMINARE Applicazione criteri (con riferimento alle analisi contenute nei Rapporti di Sicurezza) Risultati Metodi ad indici Items contenenti sostanze pericolose per l’ambiente in bacini non pavimentati Scenari con effetti domino e/o esterni allo Stabilimento 1. Definizione elenco edifici strategici (Sale Controllo, edifici sede gestione emergenze, rimesse antincendio) 2. Definizione elenco strutture imponenti (camini, silos, ecc.) che, in caso di caduta, possono danneggiare edifici strategici e/o items contenenti sostanze pericolose 3. Definizione elenco preliminare items di impianto/stoccaggio Applicazione metodo speditivo DPCM 25/2/2005, basato su hold-up e tipo sostanze con determinazione distanze di danno Definizione elenco items di impianto Elenco edifici strategici, strutture imponenti e items di impianto/stoccaggio/movimentazione da sottoporre ad approfondimento di analisi (Analisi NaTech)
  • 25. VERIFICA DI LIVELLO 1 -2 Verifica strutturale degli edifici e delle strutture portanti degli items individuati come “critici” nel censimento di livello 0 INDIVIDUAZIONE DI EVENTUALI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO INDIVIDUAZIONE DELLE PRIORITA’ DEGLI INTERVENTI Analisi di rischio NaTech VERIFICA DI LIVELLO 0 Censimento della vulnerabilità sismica
  • 26. Si considerano le strutture presenti nella realtà industriale, il cui eventuale danneggiamento in caso di evento sismico, potrebbe comportare un pericolo immediato. Più specificatamente: EDIFICI STRATEGICI E STRUTTURE IMPONENTI le strutture imponenti, quali per esempio le ciminiere, il cui collasso potrebbe determinare il cedimento di apparecchiature circostanti definite critiche (cfr. Tupras Refinery); le strutture e gli edifici la cui funzionalità durante un evento sismico assume rilievo fondamentale ai fini degli interventi di emergenza (per esempio le rimesse antincendio, le sale controllo, gli edifici sede di unità di gestione dell’emergenza) e di pronto soccorso (infermeria) Servizi ausiliari strategici per il contenimento delle conseguenze (per esempio, riserva idrica, stazione di pompaggio AI e relative tubazioni, E.E. di emergenza, ecc.)
  • 27. Tale criterio viene applicato per tenere conto della pericolosità intrinseca degli items in funzione dei seguenti parametri e, conservativamente, in assenza dei sistemi di prevenzione, protezione e mitigazione installati: 1. Analisi dei risultati derivanti dall’applicazione dei Metodi Indicizzati applicati per gli impianti e stoccaggi degli Stabilimenti a rischio di incidente rilevante, in accordo al DPCM 31/03/1989 e decreti collegati (DM 20/10/1998 e DM 15/05/1996). CRITERI DI RIFERIMENTO PER L’INDIVIDUAZIONE ITEMS DI IMPIANTO / STOCCAGGIO / MOVIMENTAZIONE Caratteristiche delle sostanze contenute e relativo hold up Rischi generali di processo (connessi con le condizioni di esercizio) Rischi particolari di processo (per esempio reazioni esotermiche, ecc.) Layout (congestione degli impianti, difficoltà di avvicinamento , ecc.) Tali “criteri” fanno riferimento ai risultati delle analisi contenute nei Rapporti di Sicurezza
  • 28. Sono da considerarsi preliminarmente gli items il cui collasso può comportare l’inquinamento di acque superficiali. 2. Items contenenti prodotti classificati pericolosi per l’ambiente Serbatoi installati in bacini di contenimento non pavimentati e/o impermeabilizzati e contenenti sostanze classificate pericolose per l’ambiente in quantità tali da compromettere potenzialmente l’integrità delle acque superficiali, tenendo conto delle caratteristiche idrogeologiche dei siti (propensione dell’inquinante alla penetrazione nel terreno, come valutato nei Rapporti di Sicurezza) Pontili Pipeway
  • 29. Sono da considerarsi preliminarmente gli items di impianto e stoccaggio che nei Rapporti di Sicurezza sono risultati essere possibile origine di eventi incidentali con conseguenze: 3. Scenari incidentali con effetti domino e/o effetti all’esterno dello Stabilimento che si estendono oltre i confini di Stabilimento. tali da dare origine, con frequenza di accadimento non trascurabile, a possibili effetti domino (estensione dell’evento incidentale primario ad apparecchiature limitrofe con estensione delle conseguenze, della stessa natura, o di natura differente)
  • 30. Per gli items individuati (applicazione dei criteri 1, 2, 3), si procede all’applicazione del Metodo Speditivo di cui al DPCM 25 Febbraio 2005 CRITERI DI RIFERIMENTO PER L’INDIVIDUAZIONE ITEMS DI IMPIANTO / STOCCAGGIO / MOVIMENTAZIONE Tale metodologia viene utilizzata ai fini della Pianificazione dell’Emergenza Esterna degli Stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante (per le quali gli scenari incidentali contenuti nei RdS non risultano ancora validati dal CTR). Saranno determinate le prime due zone a rischio, denominate di “sicuro impatto” e di “danno ”. Mediante l’applicazione di tale metodologia di analisi vengono individuate “categorie degli effetti” conseguenti al rilascio dell’intero contenuto dell’apparecchiatura, che forniscono una indicazione preliminare del livello di rischio associato a ciascuna apparecchiatura. Ai fini dell’individuazione degli items critici di impianto e stoccaggio, saranno quindi definiti criteri di selezione a fronte dei risultati del Metodo Speditivo, in funzione del layout dello Stabilimento e della vulnerabilità delle zone circostanti lo Stabilimento (presenza di centri abitati, servizi strategici per la comunità, elementi ambientali vulnerabili).
  • 31.  Redazione Piano di Emergenza Interno  definizione delle “criticità” della propria realtà ai fini della prevenzione dei rischi di incidenti rilevanti  definizione degli obiettivi specifici ed i programmi di miglioramento per la prevenzione degli incidenti rilevanti  Formazione, informazione sui rischi NaTech del Sito, ai lavoratori ed ai terzi che operano nello Stabilimento Uso “Interno”:  Redazione Piano di Emergenza Esterno  Pianificazione territoriale (Piano regolatore)  Formazione, informazione alla popolazione sui rischi NaTech Autorità