Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione Civica
1 base lav slides
1. DLgs 81/08 – ALGORITMO DELLA SICUREZZA
DATORE DI LAVORO
MEDICO DVR
COMPETENTE RSPP Documento valutazione
•PREVENZIONE MALATTIE COORDINAMENTO dei rischi
PROFESSIONALI Incaricati PRIMO •RUMORE
•COLLABORAZIONE SOCCORSO •RISCHIO CHIMICO
•COORDINAMENTO •MOVIMENTAZIONE
•Visite ed Idoneità ADDETTI S. P. P.
CARICHI
PROCEDURE ADD. ANTINCENDIO
•ALTEZZA (alcol)
ADD. EVACUAZIONE •GUIDA (alcoldroghe)
•ALTRI RISCHI
RLS
SORVEGLIANZA
SANITARIA
RISCHI RESIDUI
SCHEDA PER MANSIONE
FORMAZIONE E
ADDESTRAMENTO
LAVORATORE DISPOSITIVI DI PROT.
INDIVIDUALE
ATTREZZATURA DI LAVORO •CALZATURE
E LAY-OUT DISPOSITIVI DI PROT. COLLETTIVA •GUANTI
•ILLUMINAZIONE •PROTETTORI AURICOLARI
•PRESIDI ANTINCENDIO •MASCHERE
•SEGNALETICA VERTICALE •OCCHIALI
•SEGNALETICA ORIZZONTALE, etc… •INDUMENTI, CASCO, etc…
2. FORMAZIONE GENERALE del LAVORATORE
(lavoratore come soggetto attivo; conoscere per prevenire)
•concetti di rischio,
•danno,
•prevenzione,
•protezione,
•organizzazione della prevenzione aziendale,
•diritti e doveri per i vari soggetti aziendali,
•organi di vigilanza, controllo e assistenza.
3. COS’E’ IL DECRETO LEGISLATIVO 81/2008?
Rappresenta il riassetto e la riforma delle norme vigenti in
materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori
nei luoghi di lavoro, mediante il riordino e il coordinamento
delle medesime in un unico testo normativo.
6. Quali i pericoli? CAUSA
Denutrizione- assenza norme Alimentazione eccessiva e ricca
igieniche di grassi, vita sedentaria
Quali i rischi?
Debilitazione generale, Obesità infantile, rischi cardio-
contagio AIDS … circolatori futuri
EFFETTO: malattia, decesso
7. LA PERCEZIONE DEL RISCHIO SOGGETTIVO
4.739 MORTI NEL (AGI) - Roma, 11 feb.
2006 – INFLUENZA ICTUS
2008 122.254 Fino ad oggi l'influenza
aviaria ha fatto registrare SUINA ?????? 56.000 morti
incidenti complessivamente
Anno in Italia
161 casi e ucciso
32 mila morti in 86 persone
Europa Sono oltre 3 milioni gli
in tutto il mondo incidenti domestici
nelle abitazioni degli
italiani.
ITALIA
2000 morti (secondo
874.940 denunciati (- schede ISTAT)
4,1% 07) oltre 8000 morti
1120 i mortali (-7,2% 07) (secondo stime
( 335 stradali e 276 ISPESL)
itinere)
8. GLI INFORTUNI NEL MONDO
Stime dell’ILO (International Labour
Organization)
Perdita economica per sospensione dal lavoro,
cure mediche, pensione di invalidità e di
reversibilità, stimabile intorno al 4% del Pil
lordo mondiale.
9. DEFINIZIONI
Fonte di possibili lesioni o danni
alla salute
(Da UNI EN ISO12100)
PERICOLO proprietà o qualità intrinseca di un
determinato fattore avente il
potenziale di causare danni.
(D.Lgs. 81/2008)
Combinazione di probabilità e
RISCHIO gravità di possibili lesioni o danni
alla salute
in situazioni pericolose
(Da UNI EN ISO12100)
10. Definizione di PERICOLO e DANNO:
R= P x D
Dove:
R= rischio
P= fattore di pericolo
D= fattore di danno
11. RAPPORTO PERICOLO-RISCHIO- DANNO
CAUSA EFFETTO
RISCHIO
Pericolo Danno
CHIMICO
INFORTUNIO
FISICO
BIOLOGICO MALATTIA
ASPECIFICA
INFORTUNI
ORGANIZZAZIONE
DEL LAVORO MALATTIA
MOVIMENTAZIONE
PROFESSIONALE
CARICHI
12. Lesione fisica o alterazione
DANNO dello stato di salute
INFORTUNIO Incidente determinato da una
causa violenta in occasione di lavoro dal quale
derivi la morte o una invalidità permanente o
una inabilità temporanea
Differenza tra incidente e infortunio
nell'ambito della sicurezza nei luoghi di lavoro si intende con incidente un
evento negativo che si verifica durante lo svolgimento del lavoro mentre
con infortunio s'intende un evento negativo che ha provocato danni alle
persone. Gli infortuni sono dunque parte degli incidenti.
13. MALATTIA
ASPECIFICA Insieme di malattie fisiche o
psichiche non direttamente collegabili ad una causa determinata,
ma riconducibili almeno in parte ad uno o più fattori presenti
nell’ambiente di lavoro Es: Stanchezza
Insonnia
MALATTIA
PROFESSIONALE
Malattia causata da attività lavorativa dalla quale derivi la morte
o l’invalidità permanente o l’inabilità temporanea
Per provocare una malattia professionale Es: Asbestosi
i fattori di rischio devono essere presenti Saturnismo
nell’ambiente in determinate quantità Ipoacusia
15. IL DVR
Valutazione globale e documentata di
tutti i rischi per la salute e sicurezza
dei lavoratori presenti nell'ambito
dell'organizzazione in cui essi prestano
la propria attività, finalizzata ad:
•individuare le adeguate misure di
prevenzione e di protezione;
•elaborare il programma delle misure
atte a garantire il miglioramento nel
tempo dei livelli di salute e sicurezza.
16. Principi generali di PREVENZIONE
• Eliminazione del rischio
• Riduzione del rischio alla fonte
• Prevenzione integrata (misure tecniche, produttive e
organizzative)
• Sostituzione del pericoloso con il “meno” o il “non” pericoloso
• Rispetto dei principi ergonomici
• Priorità delle misure di protezione collettiva
• Limitazione al minimo del numero degli esposti
• Uso limitato di agenti chimici, fisici, biologici
Art. 15 D.Lgs. 81/2008
• Controllo sanitario dei lavoratori in funzione dei rischi, ecc.
17. PREVENZIONE
Insieme di azioni che hanno lo scopo di
mantenere lo stato di salute, inteso come
benessere psico-fisico dell’uomo
(Def. D.Lgs. 81/2008: il complesso delle disposizioni o misure
necessarie per evitare o diminuire i rischi professionali)
PREVENZIONE PRIMARIA
PREVENZIONE SECONDARIA
18. PREVENZIONE PRIMARIA Insieme di azioni e/o interventi per la
riduzione dei rischi negli ambienti di lavoro (es. relativo ad inquinanti aerodispersi)
Eliminazione sostanza nociva
Modifica processo produttivo
Interventi alla Manutenzione
sorgente Modifica impianto
Pulizia
Modifica organizz. lavoro
Controllo ritmi
produttivi
Aspirazione localizzata
Interventi sulla
propagazione Ventilazione generale Spazio
Modifica organizz. lavoro Lay-out
Dispositivi di protezione individuale
Interventi Chiusura in cabina Riduzione tempo di esposizione
sull’uomo
Modifica organizz. lavoro Formazione/addestramento
19. PREVENZIONE
SECONDARIA
Ricerca di alterazioni precliniche negli organi, prima che si
manifesti la malattia
SORVEGLIANZA SANITARIA
per gli esposti a fattori di rischio professionali
- Accertamenti Sanitari Preventivi:
prima dell’assunzione per il rilascio dell’idoneità
- Accertamenti Sanitari Periodici:
per la verifica e il controllo dello stato di salute
21. MATERNITA’
prevenzione e formazione
1. Se la valutazione identifica dei rischi per la
salute del nascituro, il datore di lavoro deve
innanzitutto evitarne l’esposizione
modificando condizioni e orari di lavoro
oppure destinando le lavoratrici ad altre
mansioni
2. Se questo non è possibile, la lavoratrice ha
diritto all’estensione anticipata dal lavoro
3. Una tempestiva comunicazione della
gravidanza consente la miglior tutela
22. IL SERVIZIO DI PREVENZIONE E
PROTEZIONE
Il Servizio di Prevenzione
e Protezione dai rischi
coinvolge il datore di lavoro,
il medico competente,
parte del personale
ed eventuali consulenti esterni.
È coordinato da un Responsabile
(RSPP)
Slide n. 22
23. IL SERVIZIO DI PREVENZIONE
E PROTEZIONE
Gli addetti del servizio devono
essere in grado di percepire in
modo corretto i possibili fattori di
rischio, valutarli e controllarli con
competenza.
Il servizio di prevenzione e protezione deve effettuare
preventivamente una valutazione dei rischi ed un
programma degli interventi per rendere sicuri gli ambienti
di lavoro.
Slide n. 23
24. SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
a) La natura dei rischi
Riceve dal datore di lavoro b) L’organizzazione del lavoro
tutte le informazioni c) La descrizione degli impianti
necessarie per svolgere il d) Le prescrizioni degli organi di vigilanza
suo ruolo e) I dati del registro infortuni e malattie
professionali
COMPITI:
1) Individua e valuta i fattori di rischio
2) Individua le misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti
3) Elaborare le misure di prevenzione e protezione e ne verifica l’efficacia
4) Elabora le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali
5) Propone i programmi di formazione e informazione
6) Partecipa alla riunione periodica
7) Informa i lavoratori sui rischi, sulle misure di prevenzione e sicurezza
25. I SOGGETTI COINVOLTI
DATORE DI LAVORO
DIRIGENTI
PREPOSTI
R.S.P.P. LAVORATORI
Medico Competente R.L.S.
26. Il datore di lavoro
Cosa deve fare?
1) La valutazione dei rischi e la conseguente individuazione delle
misure di prevenzione e protezione
2) Il programma di attuazione delle misure di prevenzione e
protezione
3) Designare: il RSPP, il medico competente, gli addetti alle
emergenze
4) Indice la “riunione periodica”
5) Forma e informa i lavoratori
6) Consulta il RLS
7) Fa rispettare le norme di sicurezza
(“culpa in eligendo, culpa in vigilando”)
8) Fornisce i DPI
27. Il Responsabile del Servizio
di Prevenzione e Protezione
(RSPP)
Il Servizio di Prevenzione e Protezione,
e in particolare il suo Responsabile,
ha il compito di valutare i rischi in azienda,
individuando le misure per eliminarli
o ridurli al minimo.
Slide n. 27
28. Il medico competente
Svolge la sorveglianza sanitaria
obbligatoria per i lavoratori esposti
ad esempio a:
•rumore
•movimentazione manuale dei carichi e
movimenti ripetuti
•utilizzo videoterminali
•prodotti chimici
•rischi conseguiti ad uso/abuso di
alcol/stupefacenti
29. Il medico competente
• Deve istituire e aggiornare per ogni lavoratore
sottoposto a sorveglianza una cartella sanitaria e
di rischio (CSR)
• Deve comunicare in riunione periodica i risultati
anonimi collettivi
• Deve effettuare visite mediche ulteriori, su
richiesta del lavoratore, se correlate ai rischi
professionali
• Deve giudicare l’idoneità specifica alla mansione
• Deve consegnare al lavoratore copia CSR all’atto
delle dimissioni.
30. Il dirigente
• Dirige attività soggette a tutela
• decide autonomamente circa l’adozione
determinate cautele anche in contrasto con il DL
• attua le indicazioni generali fornite dal DL
• segnala a quest’ultimo le eventuali carenze
riscontrate e vigila sulle misure di prevenzione e
protezione, direttamente e tramite i preposti
• provvede alla sospensione dei lavori compiuti in
condizioni di pericolo
31. Il preposto
Il preposto ha l’obbligo di sovrintendere, vigilare e controllare
che i lavoratori applichino le misure di sicurezza aziendali
previste per la tutela della salute e sicurezza sul lavoro.
32. RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI
PER LA SICUREZZA (RLS)
1 RLS fino a 200 dipendenti
3 RLS da 200 a 1000 dipendenti N° RLS
6 RLS oltre 1000 dipendenti
Il numero, le modalità di
E’ eletto dai lavoratori al
elezione, i permessi retribuiti,
loro interno
la formazione e gli strumenti
oppure
per lo svolgimento delle
E’ designato all’interno delle funzioni sono stabiliti nella
rappresentanze sindacali
(RSU) contrattazione collettiva
33. RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI
PER LA SICUREZZA (RLS)
• Rappresenta e risponde a tutti i lavoratori;
• Partecipa alle riunioni periodiche di
prevenzione e protezione;
• deve essere consultato nelle decisioni in
materia di sicurezza e salute sul lavoro.
34. I lavoratori (diritti e doveri)
Ogni lavoratore deve prendersi cura della
propria salute e sicurezza e di quella dei
colleghi su cui ricadono gli effetti delle
proprie azioni.
Slide n. 34
35. I lavoratori
Ogni lavoratore deve sempre
e immediatamente segnalare
ogni dispositivo di protezione
danneggiato
o non correttamente
funzionante.
Slide n. 35
36. I lavoratori
I lavoratori devono partecipare
ai programmi di formazione
e di addestramento
Slide n. 36
37. Diritti dei lavoratori
• …alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro
• …ad essere informato, formato e addestrato
• …alla tutela
• Il lavoratore non è sanzionabile se:
– si allontana in caso di pericolo grave
– assume iniziative in caso di pericolo grave
poiché impossibilitato ad avvisare un superiore
38. Doveri dei lavoratori
• Prendersi cura della propria e altrui salute e
sicurezza
• Osservare le norme di sicurezza impartite
dalla legge e dal datore di lavoro
• Segnalare eventuali fattori di rischio al datore
di lavoro, dirigente o preposto
• Sottoporsi ai controlli sanitari
• Partecipare ai corsi di formazione e
addestramento
• Accettare la designazione di addetto
alle emergenze
39. Doveri dei lavoratori
• Utilizzare correttamente i DPI:
– Non apportarvi modifiche
– Segnalare difetti riscontrati
• Utilizzare correttamente le attrezzature
di lavoro:
– Non rimuovere i sistemi di protezione della
macchina
– Non fare alcuna operazione che non
compete loro
– Segnalare difetti riscontrati
COLLABORARE
40. ENTI PREPOSTI ALLA VIGILANZA
A.R.P.A.
I.S.P.E.S.L.
INAIL
AMBIENTE
DI N.A.S. - Carabinieri
INPS
LAVORO
VV.FF DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE
DELLE A.S.L. (SPRESAL)
DIREZIONE PROVINCIALE DEL LAVORO
41. S.PRE.S.A.L
ATTIVITA’ ISTITUZIONALE
IGIENE E MEDICINA DEL LAVORO
Vigilanza e controllo sul rispetto dell’igiene negli
ambienti di lavoro.
Rilievi e controlli su rumorosità lavorazioni, uso di sostanze
pericolose, illuminazione/ventilazione, corretto impiego di
DPI, uso di aspiratori dove si liberano polveri o sostanze
nocive, corretta esecuzione visite mediche periodiche
Indagini di iniziativa/delegate in occasione di
lavoratori colpiti da malattie di sospetta origine
professionale o da infortunio grave.
42. INAIL
ISTITUTO NAZIONALE CHE GESTISCE
L’ASSICURAZIONE OBBLIGATORIA CONTRO GLI
INFORTUNI SUL LAVORO E LE MALATTIE
PROFESSIONALI E SI OCCUPA DELL’INDENNIZZO
DEI LAVORATORI INFORTUNATI
L’INAIL INDENNIZZA UN INFORTUNIO SOLO SE IL DANNO
ALLA PERSONA È OCCORSO PER CAUSA VIOLENTA IN
OCCASIONE DI LAVORO ED HA PROVOCATO L’INABILITÀ
(AL LAVORO)
43. INAIL
D.Lgs. 81/2008: TITOLO I - Capo II – Sistema Istituzionale
Articolo 9 – Enti pubblici aventi compiti in materia di
salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
L'INAIL fermo restando quanto previsto da ogni disposizione
previgente, svolge, con la finalità di ridurre il fenomeno infortunistico e
ad integrazione delle proprie competenze quale gestore
dell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le
malattie professionali, i seguenti compiti oltre a quanto previsto negli
altri articoli del presente decreto:
raccoglie e registra, a fini statistici e informativi, i dati relativi agli
infortuni sul lavoro che comportino assenza dal lavoro di almeno 1G.
concorre alla realizzazione di studi e ricerche sugli infortuni e sulle
malattie correlate al lavoro, coordinandosi con il Ministero della salute e
con l'ISPESL;
partecipa alla elaborazione, formulando pareri e proposte, della
normazione tecnica in materia.
44. ALTRI ENTI
CARABINIERI
Possono intervenire come autorità di polizia giudiziaria per
effettuare controlli negli ambienti di lavoro ed eseguire i
necessari rilievi (anche in caso di gravi infortunio sul lavoro);
POLIZIA DI STATO
Attraverso i commissariati dislocati nelle varie città, provvede
alla ricezione delle denunce di infortunio e può effettuare
interventi urgenti (anche in caso di gravi infortuni sul lavoro);
VIGILI URBANI
In qualità di agenti di polizia giudiziaria hanno l’obbligo di
denuncia all’autorità giudiziaria o alle ASL competenti.
45. I PROVVEDIMENTI SANZIONATORI
DELL’ORGANO DI VIGILANZA
LA PRESCRIZIONE
LA DISPOSIZIONE
LA CONTESTAZIONE DI ILLECITO
AMMINISTRATIVO
LA SOSPENSIONE DELL’ATTIVITA’
46. DLgs 81/08 – ALGORITMO DELLA SICUREZZA
DATORE DI LAVORO
MEDICO DVR
COMPETENTE RSPP Documento valutazione
•PREVENZIONE MALATTIE COORDINAMENTO dei rischi
PROFESSIONALI Incaricati PRIMO •RUMORE
•COLLABORAZIONE SOCCORSO •RISCHIO CHIMICO
•COORDINAMENTO •MOVIMENTAZIONE
•Visite ed Idoneità ADDETTI S. P. P.
CARICHI
PROCEDURE ADD. ANTINCENDIO
•ALTEZZA (alcol)
ADD. EVACUAZIONE •GUIDA (alcoldroghe)
•ALTRI RISCHI
RLS
SORVEGLIANZA
SANITARIA
RISCHI RESIDUI
SCHEDA PER MANSIONE
FORMAZIONE E
ADDESTRAMENTO
LAVORATORE DISPOSITIVI DI PROT.
INDIVIDUALE
ATTREZZATURA DI LAVORO •CALZATURE
E LAY-OUT DISPOSITIVI DI PROT. COLLETTIVA •GUANTI
•ILLUMINAZIONE •PROTETTORI AURICOLARI
•PRESIDI ANTINCENDIO •MASCHERE
•SEGNALETICA VERTICALE •OCCHIALI
•SEGNALETICA ORIZZONTALE, etc… •INDUMENTI, CASCO, etc…
48. RISCHIO ELETTRICO
Per gli impianti elettrici
esistono norme precise
che permettono di
progettare la massima
ragionevole possibile
sicurezza degli impianti.
Tuttavia l’imprudenza, l’improvvisazione
o l’utilizzo non corretto di macchine e circuiti elettrici
sono causa di numerosi incidenti.
Slide n. 48
49. RISCHIO DA
MOVIMENTAZIONE DEI CARICHI MANUALE
PESO AFFERRABILITA’
CARATTERISTICHE
DEL CARICO FORMA/INGOMBRO
AMPIEZZA SPOSTAMENTO
ESIGENZE FREQUENZA SPOSTAMENTO
OPERATIVE
MODALITA’ SPOSTAMENTO
CORRETTEZZA DEI MOVIMENTI
FORMAZIONE
PERSONE SCELTA MODALITA’ OPERATIVE
50. MOVIMENTAZIONE MANUALE
DEI CARICHI
Agite sempre con molta attenzione per evitare danni
temporanei o anche permanenti alla colonna
vertebrale.
Slide n. 50
51. MOVIMENTAZIONE MANUALE
DEI CARICHI
Innanzitutto valutate il peso.
Se l’oggetto è molto
pesante, fatevi aiutare
o utilizzate degli strumenti
per il sollevamento.
Indossate guanti
e scarpe protettivi.
Slide n. 51
52. MOVIMENTAZIONE MANUALE
DEI CARICHI
Ricordate:
25 kg lontano dal
corpo e con la schiena
incurvata diventano
per le vostre
vertebre quasi 400!
Quindi piegate le gambe e tenete la schiena diritta.
Slide n. 52
53. MOVIMENTAZIONE MANUALE
DEI CARICHI
Avvicinatevi al carico e
afferratelo saldamente.
Evitate torsioni e sollevamenti
a strappo.
Appoggiate il peso piegando
ancora una volta le gambe e
mai la schiena!
Slide n. 53
54. AUSILI ALLA
MOVIMENTAZIONE DEI CARICHI
CARRELLI
MANUALI
• FORMAZIONE
TRANSPALLET
PLE mobile
(piattaforma di lavoro • FORMAZIONE
elevabile) • ADDESTRAMENTO
• IDONEITA’ DEL
MEDICO COMPETENTE
• NORMATIVA
CARRELLO ALCOL/STUPEFACENTI
ELEVATORE
58. • Ogni macchina deve essere utilizzata unicamente nei modi e
per gli scopi per i quali è stata progettata.
• Solo seguendo manuale d’uso ed etichette si possono evitare
rischi.
• Nel momento in cui prendete in consegna il carrello elevatore
o la PLE mobile ne diventate i responsabili!
È necessario conoscere e sfruttare
il potenziale di forza di questi mezzi
Slide n. 58 nel rispetto delle istruzioni di sicurezza.
59. Operazioni di verifica
Prima di iniziare il vostro lavoro:
• verificate che il mezzo sia in ordine e in perfetta
efficienza
• USATE i GUANTI PROTETTIVI in tutte le
operazioni manuali, indossando sempre le
calzature adeguate.
• Dove esiste pericolo di caduta materiali dall’alto,
indossare il casco
Slide n. 59
66. RICORDATE
• La vostra sicurezza e quella dei vostri
colleghi dipendono da voi, una vostra
disattenzione può avere conseguenze non
solo per voi stessi ma anche per gli altri.
• La guida dei carrelli elevatori e delle PLE
mobili è un lavoro di responsabilità.
• Rispetto delle norme, competenza e
attenzione.
Slide n. 66
67. RIASSUMENDO
• Il carrello elevatore e la PLE mobile sono
mezzi utilissimi ma necessitano di massima
prudenza!
• Per evitare incidenti, è importante conoscere il
manuale d’uso e i potenziali rischi del luogo di
lavoro.
Slide n. 67
68. Cadute
Gran parte degli incidenti sul lavoro è costituita
dalle cadute.
Anche nello
svolgimento di mansioni
apparentemente banali
il rischio di caduta
è sempre presente.
Slide n. 68
69. Scale
Controllate innanzitutto che la scala
sia in perfetto stato
e della lunghezza giusta.
Prima di salire,
organizzate
al meglio
il vostro lavoro.
Slide n. 69
71. Scale
Per evitare che estranei
si avvicinino alla zona
a rischio e proteggere
l’operatore sulla scala
da urti di persone
o mezzi in transito
delimitate sempre
lo spazio di lavoro
Slide n. 71
73. Scale
Attenzione all’inclinazione: non deve essere troppo
ripida e neppure troppo inclinata
La base della
scala deve essere
circa
un quarto
dell’altezza:
fate la “prova del
gomito”
Slide n. 73
74. Scale
Salite sempre rivolti verso
la scala!
Le mani sui pioli
permettono una presa
più salda in caso di
scivolamento.
Slide n. 74
77. RISCHIO CHIMICO
Rischio dovuto a sostanze inquinanti che interagiscono con l’organismo
umano e che possono provocare patologie acute, croniche e irreversibili
Saldatura:Ossidi di Carbonio,Ossidi di
GAS Azoto
Uso di solventi: Laboratorio di chimica,
VAPORI Vernici
POLVERI Argilla, Plastica, Legno
AEROSOL FIBRE Minerali (Amianto)
Lavoraz. con impiego di olii,
NEBBIE Fitofarmaci
FUMI Saldatura, Stampaggio a caldo
plastica
78. Rischio chimico
L’esposizione a sostanze
chimiche sono tra i
maggiori rischi da
valutare per le gravi
conseguenze che
possono avere.
Slide n. 78
81. ETICHETTA (norme) VOLUIME
RISCHI NOME ORIGINE
DITTA XXXXXXXXXX
ACQUARAGIA VIA YYY – CITTA’ KKK
Contiene DICLOROPROPANO TEL.###############
R 11 Facilmente infiammabile 0000 ml
FACILMENTE
R 20/22 Nocivo per inalazione e per ingestione
INFIAMMABILE
S 16 Conservare lontano da fiamme e scintille. Non fumare
S 23 Non respirare i vapori
S 26 In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente
nocivo e abbondantemente con acqua e consultare un medico
S 29 Non gettare i residui dalle fognature
S 24/25 Evitare il contatto con gli occhi e la pelle
SIMBOLO PERICOLO CONSIGLI
82. Etichetta (leganti del cemento
Etichetta scheda di sicurezza
idraulici)
Cemento e/o preparato in polvere a base di cemento
Irritante
Frasi di rischio (frasi R)
R36/37/38 Irritante per gli occhi, per le vie respiratorie e la pelle
R43 Può causare sensibilizzazione per contatto con la pelle
Condigli di prudenza (frasi S)
S2 Conservare fuori dalla portata dei bambini
S22 Non respirare le polveri
S24/25 Evitare il contatto con la pelle e con gli occhi
S26 In caso di contatto con gli occhi, sciacquare immediatamente e
abbondantemente con acqua e consultare un medico
S36/37/39 Usare indumenti protettivi e guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia
S46 In caso d'ingestione consultare immediatamente il medico e mostrargli il
contenitore o l'etichetta.
84. RISCHIO FISICO
RUMORE MACCHINE, IMPIANTI
TEMPERATURA, UMIDITA’,
MICROCLIMA VENTILAZIONE
ILLUMINAZIONE ABBAGLIAMENTO,
LUCE SCARSA
RADIAZIONI
CAMPI ELETTROMAGNETICI,
IONIZZANTI E
RAGGI X, LASER
NON IONIZZANTI
UTENSILI AD
VIBRAZIONI ARIA COMPRESSA
VIDEOTERMINALI
85. VIDEOTERMINALI
L’altezza della sedia
deve essere regolata in modo
che gli avambracci,
appoggiando sul piano,
formino un angolo superiore
a 90 gradi.
Lo schienale della sedia
deve fornire un sostegno
alla schiena.
Slide n. 85
86. VIDEOTERMINALI
Per evitare riflessi, posizionate
lo schermo perpendicolare alla
luce esterna.
Lo sguardo deve essere
leggermente orientato verso il
basso.
Slide n. 86
87. VIDEOTERMINALI
Per la muscolatura sono necessarie
delle pause di rilassamento: alternate il lavoro
alla tastiera con occupazioni che consentano
di fare movimenti.
La legge prevede almeno un’interruzione di
quindici minuti ogni due ore di applicazione
continuativa al videoterminale.
Slide n. 87
88. I COMPUTER PORTATILI
Stesse precauzioni come per i videoterminali.
Attenti alle fonti di luce
e non tenete la schiena curva.
Slide n. 88
89. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DEL LAVORATORE
(DPI)
Protezione della testa
Protezione degli occhi e del viso
Protezione dell’udito
Protezione delle vie respiratorie
Protezione degli arti superiori
Protezione del corpo
Protezione degli arti inferiori
Protezione dalle cadute dall’alto
90. Dispositivi di Protezione
Individuale (DPI)
Per ridurre gli infortuni si devono innanzitutto
eliminare i rischi alla fonte.
Protezione
Collettiva
(alla fonte)
ASPIRAZIONE
MASCHERA
Protezione
individuale
I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati in
altro modo.
91. Dispositivi di Protezione
Individuale (DPI)
Ogni tipologia di rischio,
richiede l’uso di protezioni specifiche.
Ad esempio, tutti i guanti
proteggono le mani,
ma ogni tipo lo fa in modo
diverso
92. Dispositivi di Protezione
Individuale (DPI)
Per utilizzare correttamente un DPI
è quindi necessaria un’adeguata
formazione e il rispetto di
procedure e istruzioni.
Ad esempio, un casco non regolato è inutile:
sono le cinghie interne che ammortizzano l’urto.
93. Dispositivi di Protezione
Individuale (DPI)
Non sottovalutate mai i pericoli!
I dispositivi di protezione
individuali vanno controllati ogni
volta prima di essere utilizzati.
Qualsiasi anomalia va subito
segnalata.
94. DPI per la TESTA
Non tutti i caschi sono uguali:
per ogni ambiente di lavoro
sono necessari specifici
dispositivi con determinate
caratteristiche di protezione.
95. DPI per l’UDITO
RUMORE MEDIO >85 dB
Quando l’esposizione
quotidiana supera
gli 85 decibel,
è obbligatorio l’uso
dei dispositivi di protezione
individuale.
Slide n. 95
96. DPI per l’UDITO
Uno dei più semplici protettori auricolari è l’inserto.
Ricordate che la compressione
prima dell’inserimento
va fatta con mani pulite!
Una volta nell’orecchio
gli inserti si espandono
isolando dal rumore.
Slide n. 96
97. DPI per l’UDITO
Se utilizzate delle cuffie di protezione per l’udito,
verificate sempre che aderiscano perfettamente.
Attenzione quando
indossate altri dispositivi
di protezione, ad
esempio degli occhiali
le stanghette potrebbero
tenere non aderenti
alle cuffie.
Slide n. 97
98. DPI per gli OCCHI
I DPI dispositivi possono proteggere solo
se sono in perfette condizioni e adatti al lavoro.
Slide n. 98
99. DPI per gli OCCHI
In presenza di polveri o fumi
si devono usare occhiali a tenuta
che devono aderire perfettamente.
ATTENZIONE
quando indossate
altri dispositivi di
protezione.
Slide n. 99
100. DPI per le VIE RESPIRATORIE
Ricordate: non esistono maschere universali, capaci
di proteggerci da ogni sostanza.
Non dimenticate che il potere
filtrante delle maschere
diminuisce nel tempo.
È quindi necessario
prevedere una regolare
sostituzione!
Slide n. 100
101. DPI per le VIE RESPIRATORIE
Per le lavorazioni in ambienti con polveri
o nebbie non nocive sono utilizzate mascherine con
basso livello di protezione.
Slide n. 101
102. DPI per le VIE RESPIRATORIE
Addestramento all’uso corretto
• Mettete la maschera sul
viso, regolate gli elastici,
stringete la maschera sul
naso.
Regolate la maschera in
modo da non lasciare
spiragli per l’aria.
Slide n. 102
103. DPI per le MANI
I guanti possono
proteggere solo se sono
in perfetto stato: guanti
rovinati o sporchi sono
un pericolo!
Conservateli con cura e
sostituiteli appena non
sono più efficienti.
Slide n. 103
105. DPI per i PIEDI
Protezione dai rischi meccanici: urti,
schiacciamento, perforazione.
Puntale
rinforzato
lamina antiforo
Slide n. 105
106. DPI contro le CADUTE
Se non è possibile la realizzazione
di misure di protezione collettiva
(parapetti, ecc.),
è necessario l’uso di cinture
o imbracature anticaduta.
Attenzione: non esistono
cinture di sicurezza adatte a
qualsiasi utilizzo!
Slide n. 106
107. DPI contro le CADUTE
Cinture di posizionamento: il cordino limita lo spazio di
caduta. Sono previste con l’uso di PLE mobile.
NON SONO VERE E
PROPRIE CINTURE DI
SICUREZZA !!
Slide n. 107
114. ADDETTO TAGLIO VETRO
Principali rischi residui: mmc, taglio
NO SI
Contenitore sbagliato Contenitore giusto
115. ADDETTO TAGLIO VETRO
Occhiale a mascherina con sistema di areazione
ricavato nelle protezioni laterali, sovrapponibile
ai comuni occhiali da vista
(cat. 2)
Guanto resistenza al taglio
(cat. 3) – 254x
2 abrasione
5 taglio
4 strappo
Manicotto a filo continuo in fibra
(cat. 2)
Grembiule antitaglio resistente all'abrasione.
(cat. 2) – 4542
4 abrasione
5 taglio
4 strappo
2 perforazione
116. ADDETTO TAGLIO VETRO
Ausilio per il trasporto del
vetro: il corretto utilizzo
riduce il rischio MMC
117. ADDETTO TAGLIO VETRO
Cappellino per sottoelmetto
(cat.1)
Semicalotta ergonomica, schermo in
policarbonato resistenza agli impatti
(cat. 2)
122. TINTOMETRO
Guanti monouso
(cat. 2)
Respiratore per vapori organici
(cat. 3)
da utilizzare sempre se sull’etichetta
esiste uno di questi simboli.
Occhiale a mascherina
antischizzi (cat. 2)
123. RIPRODUZIONE CHIAVI
Principali rischi residui: rumore
Tappi
Occhiale a mascherina con sistema di areazione
ricavato nelle protezioni laterali, sovrapponibile
ai comuni occhiali da vista
(cat. 2)
125. RICARICA BATTERIE
Principali rischi residui: chimico
Guanto antiscivolo
(cat. 3) – 4101
4 abrasione
1 taglio
0 strappo
1 perforazione
Guanti monouso
(cat. 2)
Occhiale a mascherina con sistema di areazione
ricavato nelle protezioni laterali, sovrapponibile
ai comuni occhiali da vista
(cat. 2)
130. Segnaletica
Il colore rosso è presente nei segnali
rotondi e indica il divieto di compiere
operazioni pericolose.
I cartelli rettangolari completamente
di colore rosso sono utilizzati per indicare
un’attrezzatura antincendio.
Il verde è associato alla segnaletica di
emergenza, ad esempio le vie d’uscita, o ai
dispositivi di soccorso.
Slide n. 130
131. Segnaletica
I cartelli di colore giallo avvertono della
presenza di un pericolo.
pericolo
Quelli di colore blu indicano i comportamenti
obbligatori necessari alla protezione e alla
prevenzione degli infortuni.
Ricordate: se vediamo un cartello segnaletico
significa che c’è qualcosa a cui dobbiamo porre
attenzione!
Slide n. 131
132. BACHECA
principale strumento informativo per i lavoratori
SELF G1 S.r.l. – filiale di SAVIGLIANO (CN)
Servizio di Prevenzione e Protezione
NORME PER TUTTI I LAVORATORI
Per la prevenzione di infortuni e malattie professionali di tutti i Lavoratori operanti presso l’Azienda
ed i relativi appalti, risulta necessario che si verifichi quanto segue.
TUTTI devono rispettare scrupolosamente le norme di prevenzione, fra cui il divieto di accesso alle zone
segnalate ed il divieto di fumare ( sia per disposizioni dell’Azienda che per regolamenti e norme presso i
committenti ).
E’ necessario che i lavoratori utilizzino i necessari Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) e ne comprendano
l’obbligatorietà, tramite l’informazione e la formazione. Devono segnalare tempestivamente eventuali deficienze
dei dispositivi personali ricevuti (difetti di fabbricazione, rottura). Devono altresì segnalare un’eventuale
COMPORTAMENTO
intolleranza personale agli stessi al Responsabile del S.P.P. ed al Medico Competente, nominati dal proprio Datore
di Lavoro.
E’ VIETATO l’utilizzo di attrezzature e macchine non di nostra proprietà. Risulta pertanto la necessità che tutti i
Lavoratori, per la loro opera in appalto, siano muniti di tutta l’attrezzatura necessaria, rispettando le indicazioni
impartite dai superiori per un corretto utilizzo delle stesse.
I Lavoratori accedono alle postazioni di lavoro rispettando la segnaletica
E’ vietato accedere a zone diverse dal proprio posto di lavoro
E’ vietato correre
Negli ambienti di lavoro è vietato fumare
E’ vietato consumare cibi negli spogliatoi, sul posto di lavoro, o in altri luoghi ad eccezione del refettorio
E’ vietato consumare bevande alcoliche nell’interno delle aziende o presso i committenti
E’ vietato urlare e scherzare sui posti di lavoro
I Lavoratori sono obbligati a segnalare subito ai propri superiori eventuali infortuni o malfunzionamenti delle
attrezzature
I Lavoratori devono utilizzare con cura e proprietà le installazioni e gli arredi destinati a refettori, spogliatoi,
bagni, docce, presidi di primo soccorso ed arredi vari
I Lavoratori devono usare con cura i dispositivi di protezione individuale (DPI) e gli altri mezzi di protezione
collettiva forniti dal Datore di Lavoro
Non rimuovere né modificare i suddetti dispositivi.
I lavoratori devono utilizzare con cura le macchine ed attrezzature messe a disposizione; attenersi al manuale
d’uso ed alle norme di sicurezza specifiche per ogni macchina.
Non modificare o rimuovere i dispositivi di protezione e sicurezza
I Lavoratori devono conoscere i Nominativi delle figure responsabili in materia di sicurezza.
Il Servizio di Prevenzione e Protezione
133. BACHECA
organigramma
SELF G4 S.r.l.
Organigramma Sicurezza Gruppo SELF (estratto)
DDL per le filiali di DDL per le filiali di DDL per le filiali di DDL
Nuovi Progetti e
SERRAVALLE SCRIVIA (AL)-T AGGIA (IM)-SET TIMO T .SE (T O) OSASCO (TO)-VIGLIANO BIELLESE (BI) QUART (AO) Remodelling
Pier Marco Testa Denis Cazzola Enrico Gardino Paola Bariani
MEDICO COMPETENTE Responsabile Servizio UFFICIO SICUREZZA
Coordinatore Prevenzione e S.P.P. ESTERNO UFFICIO SICUREZZA
Protezione (RSPP) Redazione DVR INTERNO
Coordinamento Esterno Consulenza Tecnica Coordinamento Interno
Dr.Petti Nicola Maria Paola Rubinetto Lorenzo Rubinetto Liberato Angellotti
Se.M. srl Se.M. srl Se.M. srl
CASALE M.TO (AL) -Località San Bernardino Via madre teresa di Calcutta c/o
FILIALE DI: ipercoop centro comm.le la citadella
GERENTE ADDETTI "PSAI"
Delega alla sicurezza in filiale PRIMO SOCCORSO (P.S.) ANTINCENDIO (A.I.)
Coordinamento
Gruppo adeguato
ARICO' ALESSANDRO ARICO' ALESSANDRO ARICO' ALESSANDRO
RANCO NATALE RANCO NATALE
CAPI SETTORE
Organigramma Sicurezza Filiale
Data: 06/02/2012 Firma: ……………….……………….. GARBIN CRISTIANO AGUGGIA FABRIZIO
(PREPOSTI)
MONGIANO MATTEO MARRONE PAOLO
Sorveglianza,
MARTINELLI SOFIA MARTARELLO MARCO
addestramento
BOSSI GIULIA DI NOTO MATTEO
MEDICO COMPETENTE RANCO NATALE
Rappresentante Lavoratori
sorveglianza sanitaria MARTARELLO MARCO IMARISIO VANNA IMARISIO VANNA
Scorta
(RLS)
MARTARELLO MARCO
Dr.ssa
DE LETO ANGELA
"in fase di consultazione"
Tutti i lavoratori sono addetti all'evacuazione gestione emergenze
134. BACHECA
tabella compiti
SELF G1 S.r.l.
Filiale di SAVIGLIANO (CN)
PIANO DI EMERGENZA, ANTINCENDIO, EVACUAZIONE E PRONTO SOCCORSO
ENTI ESTERNI ENTI INTERNI
TEL. TEL.
TEL. COMPITI NOMINATIVO MANSIONE INCARICHI ED AZIONI IN CASO DI EMERGENZA
LOCALE interno
VIGILI DEL FUOCO 115 BENSALEM MOHAMMED 60 GERENTE VDT<20h/sett
COORDINAMENTO COORDINATORE GENERALE E COMUNICAZIONI ESTERNE
PRONTO SOCCORSO 118 BRUSCHI NATALIA 51 CAPO SETTORE / ADD. TAGLIO LEGNO
EMERGENZA COMUNICA L'INIZIO E LA FINE DELL'EMERGENZA O EVACUAZIONE
PREFETTURA CAPETTA DAVIDE 56 ALLIEVO CAPO SETTORE
SINDACO BENSALEM MOHAMMED 60 GERENTE VDT<20h/sett UFFICIO E DIREZIONE
VENDITA 2: DECORAZIONE
USL/ASL BRUSCHI NATALIA 51 CAPO SETTORE ADD.VENDITA / ADD. TAGLIO LEGNO
AREA PREVALENTEMENTE PRESIDIATA
VENDITA 3: TECNICO
CENTRO ANTIVELENI CAPETTA DAVIDE 56 ALLIEVO CAPO SETTORE VENDITA 1 /CASSE E BOX
VIGILI URBANI CASTELLINO CRISTINA 54 ADD.VENDITA VENDITA 2: DECORAZIONE
POLIZIA 113 CAVALLO DANILO 65 ADD.VENDITA / ADD. TAGLIO LEGNO / ADD. MAGAZZINO / CARRELLISTA RESPONSABILE DELL'ANTINCENDIO VENDITA 1: GIARDINAGGIO
ADDETTI ANTINCENDIO
CARABINIERI 112 COLOMBANO ELENA 61 IMP.VDT>20h/s ett / ADD.PS E DEL PRONTO SOCCORSO UFFICIO
e
ADDETTI PRONTO
AZIENDA GAS CRAVERO LUISA 59 CASSIERA / IMP.VDT>20h/SETT / ADD.VENDITA IN UFFICIO E TUTTI I REPARTI CASSE E BOX INFORMAZIONI
SOCCORSO
AZIENDA ACQUA GROSSO STELLA 59 CASSIERA IMP.VDT<20h/s ett / ADD.VENDITE CASSE E BOX INFORMAZIONI
AZIENDA ELETTRICA PARATO GIANLUCA 59 ADD. MAGAZZINO / CARRELLISTA MAGAZZINO
VENDITA 2: DECORAZIONE
AZIENDA RIFIUTI RAINO' LUCA 55 ADD.VENDITA / ADD. TAGLIO LEGNO / ADD. MAGAZZINO / CARRELLISTA
VENDITA 3: TECNICO
RIMOZIONE AUTO TUNINETTI DAVIDE 57 ADD.VENDITA / ADD. TAGLIO LEGNO / RLS / CARRELLISTA TAGLIO LEGNO
TELECOMUNICAZIONI VASILE LAURA 50 CASSIERA / ADD.VENDITA CASSE E BOX INFORMAZIONI
COLOMBANO ELENA 61 IMP.VDT>20h/s ett / ADD.PS
PROTEZIONE CIVILE RICEVE INFORMAZIONI DI PERICOLO DA CHIUNQUE, TRAMITE TELEFONO, ALLERTA IL
POLIZIA MUNICIPALE SEGRETERIA/ BOX INFO CRAVERO LUISA 59 CASSIERA / IMP.VDT>20h/s ett/ ADD.VENDITA COORDINATORE DA CUI RICEVE ISTRUZIONI, ALLERTA GLI ADDETTI ANTINCENDIO - RICEVE
INFORMAZIONI SULL'ANDAMENTO DELL'EMERGENZA
MEDICO COMPETENTE GROSSO STELLA 59 CASSIERA IMP.VDT<20h/s ett / ADD.VENDITE
SECURITY LINEA ESTERNA 0172 - 716793
ANTITACCHEGGIO BENSALEM MOHAMMED 60 GERENTE VDT<20h/s ett ADD. VENDITA
MANUTENZIONE CONTATTI ESTERNI BRUSCHI NATALIA 51 CAPO SETTORE / ADD. TAGLIO LEGNO
im p. Elettrico CAPETTA DAVIDE 56 ALLIEVO CAPO SETTORE
im p. Term ico DIREZIONE AZIENDA 011 - 3996200
CURA LA DIVULGAZIONE, L'ATTUAZIONE E L'OSSERVANZA DELLE NORME DI PREVENZIONE
RUBINETTO MARIA PAOLA
im p. Condizionam ento RESPONSABILE SPP 0171 - 694609 INCENDI E DELLE PRESCRIZIONI IN CASO DI INCENDIO - ESPONE IL PIANO DI EMERGENZA AL
(c/o Se.M. S.r.l.)
PARERE DEL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI
AREA PREVALENTEMENTE
im p. Antincendio CARRIERI COSIMO 48 ADD.VENDITA VENDITA 1: GIARDINAGGIO
im p. Telefonico CAVALLO DOMENICO 62 ADD.VENDITA VENDITA 1: GIARDINAGGIO
PRESIDIATA
im p. Citofonico CESARANO ANDREA 58 ADD.VENDITA / TAGLIO LEGNO VENDITA 3: TECNICO
im p. Allarmi ADDETTI EVACUAZIONE DI LEO ISABELLA 52 CASSIERA P.T. CASSE E BOX INFORMAZIONI
im p. Automatis mi NICOLINO CHIARA 49 CASSIERA / ADD.VENDITA VENDITA 2: DECORAZIONE
im p. Ascensori ROCA ALBERTO 62 ADD.VENDITA/MAGAZZINO/ADD.TAGLIO LEGNO / CARRELLISTA VENDITA 1: GIARDINAGGIO
im p. Televis ivo SALANDINI MARTA 54 CASSIERA / ADD.VENDITA / IMP.VDT>20h/SETT CASSE E BOX INFORMAZIONI
BENSALEM MOHAMMED 60 GERENTE VDT<20h/sett
SERVIZIO TECNICO 1 PRIMO INTERVENTO SUGLI IMPIANTI, RESPONSABILE E ADDETTO AL CONTROLLO
BRUSCHI NATALIA 51 CAPO SETTORE / ADD. TAGLIO LEGNO
( intervento sul campo ) ED EVACUAZIONE DEI MAGAZZINO, SCARICO MERCI ED AREA VENDITA
CAPETTA DAVIDE 56 ALLIEVO CAPO SETTORE
SERVIZIO TECNICO 2 BENSALEM MOHAMMED 60 GERENTE VDT<20h/sett ADDETTO ALLA GESTIONE ARCHIVI E DOCUMENTAZIONE, COMUNICAZIONI CON L'ESTERNO E
( archivio progetti, disegni ecc.. ) COLOMBANO ELENA 61 IMP.VDT>20h/s ett / ADD.PS LOGISTICA
N.B. : IN CASO DI ASSENZA DEL TITOLARE SUBENTRA IL SOSTITUTO CHE VIENE NOMINATO IN BASE ALLA PRESENTE TABELLA E SECONDO L'ORDINE SOPRASCIRTTO 17/10/2011
136. I SERVIZI DI EMERGENZA
Per affrontare in modo
efficace un’emergenza,
sono necessarie precise
procedure di primo soccorso,
lotta antincendio
e di evacuazione
e addetti addestrati.
Slide n. 136
137. I SERVIZI DI EMERGENZA
Solo la conoscenza
delle procedure di primo soccorso,
lotta antincendio e di evacuazione.
permette di affrontare in modo efficace
emergenza.
Slide n. 137
138. PREVENZIONE E PROTEZIONE
ANTINCENDIO
Prevenzione significa anche informazione
sulla posizione di estintori e idranti.
Controllate che siano sempre
NO
al loro posto
e liberi da intralci
per poter essere raggiunti e
adoperati con rapidità.
Slide n. 138 NO
139. PREVENZIONE E PROTEZIONE
ANTINCENDIO
E se un incendio scoppia davvero?
Cosa bisogna fare?
1. Mantenere la calma, ragionare senza farsi
prendere dal panico e soprattutto non improvvisare!
NO!
Slide n. 139
140. PREVENZIONE E PROTEZIONE
ANTINCENDIO
2. Date immediatamente l’allarme
solo secondo le procedure
del piano di emergenza,
(solitamente premendo un
pulsante di allarme incendio).
3. Successivamente
avvertite la squadra antincendio,
a voce o telefonando al numero
previsto, descrivendo
dettagliatamente la situazione.
Slide n. 140
142. EVACUAZIONE
Se ci si fa prendere dal panico
o l’evacuazione avviene in
modo caotico, aumenta
il rischio per le persone
coinvolte e la probabilità di
gravi infortuni.
Al segnale di evacuazione,
tutti devono abbandonare
il posto di lavoro seguendo
SOLO i percorsi predisposti
dal piano di evacuazione.
Slide n. 142
143. EVACUAZIONE DEI LAVORATORI
Prima di uscire,
mettete in sicurezza macchinari
e attrezzature.
Uscendo, chiudete la porta
alle spalle per evitare
che l’incendio si propaghi
Slide n. 143
144. EVACUAZIONE DEI LAVORATORI
Attenzione:
di fronte a una porta chiusa,
prima di aprire, verificate
che non nasconda un fuoco
controllando la temperatura
con la mano.
NON usate gli ascensori:
in mancanza di energia
elettrica potrebbero bloccarsi.
Slide n. 144
145. EVACUAZIONE DEI LAVORATORI
Raggiungete
il punto di raccolta
e attendete i responsabili,
senza allontanarvi.
Rimanete nel punto di raccolta
fino a quando il coordinatore dell’emergenza
accerta la presenza di tutte le persone coinvolte
nell’evacuazione.
Slide n. 145
146. PRIMO SOCCORSO
Non improvvisate: ogni decisione indecisione può
causare gravi ritardi nell’intervento!
Chiamate immediatamente gli addetti
aziendali del primo soccorso o il 118:
Comunicate: luogo e numero da cui
chiamate, gravità degli infortunati.
ATTENZIONE: solo una comunicazione comprensibile
permette un intervento efficace dei soccorsi.
Slide n. 146
147. PRIMO SOCCORSO
Non muovete l’infortunato,
se avete il sospetto
che abbia subito un trauma
alla colonna vertebrale,
a meno che non sia
in immediato pericolo di vita.
Avvisare gli addetti!
Slide n. 147
148. Le dotazioni di primo soccorso
In ogni luogo di lavoro, la segnaletica indica
il punto in cui è custodita la dotazione di presidi medici e
i dispositivi di protezione individuale necessari per gli
interventi di primo soccorso.
Slide n. 148
149. SCHEDA SELF G4 S.r.l. 08 - 05
DIT T A : SELF G4 S.r.L. DAT A DI COMPILAZIONE : 30/05/2011
REVISIONE : 05
FILIALE:
MANSIONE: ADDETTO ALLO RIEMPIMENTO DEGLI SCA FFALI
A TTIVITA ' SVOLTE
Rifornimento di prodotti e materiali in vendita nei vari reparti e scaffalature
PRODOTTI CHIMICI E MA TERIE PRIME UTILIZZA TI
legno e altri prodotti venduti
A TTREZZA TURE UTILIZZA TE
transpallet , carrelli manuali, scale
VA LUTA ZIONE RISCHI PRINCIPA LI (indice di rischio da 0 a 5):
0 = as s e n te o tras c u rab ile , 1 = lie ve o irril van te , 2 = d is c re tam e n te b as s o o m o d e rato , 3 = m e d io o n o n m o d e rato , 4 = e le vato , 5 = m o lto e le vato , in ac c e ttab il , in to l rab ile
e e le
RISCHIO INDICE RISCHIO INDICE
101 ILLUMINAZIONE 3 117 AMIANTO 0
102 AERAZIONE/FUMO PASSIVO 2 118 MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI 3
103 AMBIENTE TERMICO 2 119 ERGONOMIA - POSTURE 2
104 INVESTIMENTO 2 120 ERGONOMIA - ARTI SUPERIORI - CTD 3
105 SISTEMAZIONE DEL POSTO DI LAVORO 3 121 VIDEOTERMINALI 0
106 SCIVOLAMENTI - CADUTE A LIVELLO 3 122 POLVERI - FIBRE 2
107 CADUTE DALL'ALTO 3 123 FUMI - NEBBIE - GAS - VAPORI 0
108 CADUTA DI MATERIALE DALL'ALTO 3 124 SOSTANZE E PRODOTTI CHIMICI 1
109 CESOIAMENTO - STRITOLAMENTO 2 125 ALLERGENI 1
110 URTI - COLPI - IMPATTI - COMPRESSIONI 2 126 RADIAZIONI IONIZZANTI 0
111 PUNTURE - TAGLI - ABRASIONI 2 127 RADIAZIONI NON IONIZZANTI/ CAMPI ELETTROMAGNETICI 0
112 GETTI - SCHIZZI - SCHEGGE - TRUCIOLI 2 128 RISCHIO BIOLOGICO 0
113 ELETTRICITA' 2 129 RISCHIO INCIDENTE STRADALE 0
114 CALORE - FIAMME - ESPLOSIONE 2 130 RISCHIO AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI 0
115 RUMORE 0 131 LAVORO NOTTURNO 0
116 VIBRAZIONI 0 132 STRESS LAVORO - CORRELATO 1
PRINCIPALI MISURE TECNICHE DI PREVENZIONE mirate allo svolgimento della mansione specifica
Vedasi le pagine successive
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUA LE
CASCO d o ve in d ic ato an c h e m e d ian te c arte llo nis tic a X CALZATURE DI SICUREZZA
COPRICAPO OCCHIALI d o ve in d ic ato an c h e m e d ian te c arte llo n is tic a
X GUANTI X MASCHERA PER LA PROTEZIONE VIE RESPIRATORIE d o ve ind icato anche m e d iante carte llo nis tica
SCHERMO ATTREZZATURA ANTICADUTA
PROTETTORE AURICOLARE d o ve ind icato anche m e d iante carte llo nis tica
INDUMENTI AD ALTA VISIBILITA'
X INDUMENTI PROTETTIVI CREME BARRIERA (SOLO SU PRESCRIZIONE)
150. SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE (S.P.P.)
FORMAZIONE LAVORATORI - ESERCITAZIONE
SCHEDA gruppo SELF 08 - 05
DITT A : gruppo SELF DATA DI COMPILAZIONE :
REVISIONE : 05
FILIALE:
MANSIONE: ADDETTO ALLO RIEMPIMENTO DEGLI SCAFFALI
ATTIVITA' SVOLTE
Rifornimento di prodotti e materiali in vendita nei vari reparti e scaffalature
PRODOTTI CHIMICI E MATERIE PRIME UTILIZZATI
legno e altri prodotti venduti
ATTREZZATURE UTILIZZATE
transpallet , carrelli manuali, scale, attrezzi manuali
VA LUTAZIONE RISCHI PRINCIPALI (indice di rischio da 0 a 5):
0 = as s e n te o tras c u rab ile , 1 = l ve o irrile van te , 2 = d is c re tam e nte b as s o o m o d e rato , 3 = m e d io o n o n m o d e rato , 4 = e le vato , 5 = m o lto e l vato , inac c e ttab ile , in to ll rab ile
ie e e
INDICE
RISCHIO
0 1 2 3 4 5
101 ILLUMINAZIONE
102 AERAZIONE/FUMO PASSIVO
103 AMBIENTE TERMICO
104 INVESTIMENTO
105 SISTEMAZIONE DEL POSTO DI LAVORO
106 SCIVOLAMENTI - CADUTE A LIVELLO
107 CADUTE DALL'ALTO
108 CADUTA DI MATERIALE DALL'ALTO
109 CESOIAMENTO - STRITOLAMENTO
110 URTI - COLPI - IMPATTI - COMPRESSIONI
111 PUNTURE - TAGLI - ABRASIONI
112 GETTI - SCHIZZI - SCHEGGE - TRUCIOLI
113 ELETTRICITA'
114 CALORE - FIAMME - ESPLOSIONE
115 RUMORE
116 VIBRAZIONI
117 AMIANTO
118 MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
119 ERGONOMIA - POSTURE
120 ERGONOMIA - ARTI SUPERIORI - CTD
121 VIDEOTERMINALI
122 POLVERI - FIBRE
123 FUMI - NEBBIE - GAS - VAPORI
124 SOSTANZE E PRODOTTI CHIMICI
125 ALLERGENI
126 RADIAZIONI IONIZZANTI
127 RADIAZIONI NON IONIZZANTI/ CAMPI ELETTROMAGNETICI
128 RISCHIO BIOLOGICO
129 RISCHIO INCIDENTE STRADALE
130 RISCHIO AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI
131 LAVORO NOTTURNO
132 STRESS LAVORO - CORRELATO
CROCETTA RE LE CASELLE SECONDO L'INDICE DI RISCHIO DA 0A 5
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUA LE
CASCO d o ve in d ic ato an c h e m e d ian te c arte llo n is tic a CALZATURE DI SICUREZZA
COPRICAPO OCCHIALI d o ve ind ic ato anc h e m e d iante c arte llo n is tic a
GUANTI MASCHERA PER LA PROT. VIE RESP. d o ve ind icato anche m e d iante carte llo nis tica
SCHERMO ATTREZZATURA ANTICADUTA
PROTETTORE AURICOLARE d o ve in d ic ato an c h e m e d ian te c arte llo n is tic a INDUMENTI AD ALTA VISIBILITA'
INDUMENTI PROTETTIVI CREME BARRIERA (SOLO SU PRESCRIZIONE)
INDICARE, CROCETTANDO LA O LE CASELLE, I DPI NECESSARI
DATA: ___________________________ COGNOME e NOME COMPILATORE: _____________________________________________________
A conclusione del TEST sono colmati i fabbisogni formativi con correzione in aula delle risposte sbagliate
Editor's Notes
Panoramica di alcune importanti cause di morte tra la popolazione italiana che dimostrano la diversa percezione del rischio da parte di gran parte dell’opinione pubblica. Quasi tutti siamo ben informati dai media su quanti sono gli infortuni in Italia e gli incidenti stradali ma ben pochi sanno che sono molti di più i decessi che avvengono in casa per incidenti domestici ed anche i decessi per Ictus.
Il servizio di prevenzione e protezione coinvolge il datore di lavoro, il medico competente, parte del personale ed eventuali consulenti esterni. Coordinato da un Responsabile, che può anche essere esterno, questo gruppo di persone è incaricato di occuparsi di tutto ciò che riguarda la prevenzione dei rischi.
Gli addetti del servizio devono quindi essere in grado di percepire in modo corretto i possibili fattori di rischio, valutarli e controllarli con competenza. Per svolgere tutti questi compiti, il servizio di prevenzione e protezione deve effettuare preventivamente una valutazione dei rischi ed un programma degli interventi per rendere sicuri gli ambienti di lavoro. Infine, il Servizio di prevenzione e protezione ha il compito di proporre programmi di formazione ed informazione dei lavoratori in tema di sicurezza e salute.
Servizio P.P. interno obbligatorio nei seguenti casi: a) nelle aziende industriali di cui all'articolo 2 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334, e successive modificazioni, soggette all'obbligo di notifica o rapporto, ai sensi degli articoli 6 e 8 del medesimo decreto; b) nelle centrali termoelettriche; c) negli impianti ed installazioni di cui agli articoli 7, 28 e 33 del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230, e successive modificazioni; d) nelle aziende per la fabbricazione ed il deposito separato di esplosivi, polveri e munizioni; e) nelle aziende industriali con oltre 200 lavoratori; f) nelle industrie estrattive con oltre 50 lavoratori; g) nelle strutture di ricovero e cura pubbliche e private con oltre 50 lavoratori. 7. Nelle ipotesi di cui al comma 6 il responsabile del servizio di prevenzione e protezione deve essere interno.
Come abbiamo già visto, il servizio di prevenzione e protezione, e in particolare il suo responsabile, ha il compito fondamentale di provvedere a individuare i fattori di rischio in azienda, a valutare questi rischi e ad individuare le misure per eliminarli o ridurli al minimo.
In ogni attività esiste un preposto che è incaricato di sovraintendere e controllare le attività lavorative. Ma il preposto ha anche l’obbligo di sovrintendere, vigilare e controllare che i lavoratori applichino le misure di sicurezza aziendali previste per la tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Inoltre, segnala al datore di lavoro anomalie o guasti delle attrezzature di lavoro, problemi nell’applicazione delle procedure di sicurezza, ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante le attività lavorative e anche l’inosservanza da parte dei lavoratori delle procedure di sicurezza. La violazione di tutti questi obblighi può portare a sanzioni amministrative o, nei casi più gravi, anche all’arresto. Per svolgere queste attività, il preposto ha diritto a ricevere un’adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodico.
Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, eletto dai dipendenti dell’azienda, rappresenta e risponde a tutti i lavoratori. Per questo, il datore di lavoro consente al rappresentante l’accesso a tutti i luoghi di lavoro ed alla documentazione aziendale inerente la sicurezza e la salute, inclusa copia del documento di valutazione dei rischi. Il rappresentante dei lavoratori partecipa inoltre alle riunioni periodiche di prevenzione e protezione e deve essere consultato nelle decisioni in materia di sicurezza e salute sul lavoro, in particolare sulle nomine degli addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione. A questo scopo riceve una formazione adeguata.
Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella dei colleghi su cui ricadono gli effetti delle proprie azioni. Immaginiamoci come “anelli di una sola catena”: se viene a mancare un solo anello, tutto il sistema di sicurezza, per quanto sofisticato possa essere, diventa inefficace. È compito dei lavoratori contribuire al rispetto degli obblighi di legge per la tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e osservare le istruzioni ricevute.
Ogni lavoratore deve sempre e immediatamente segnalare ogni dispositivo di protezione danneggiato o non correttamente funzionante. Inoltre devono utilizzare correttamente le attrezzature, i mezzi di trasporto e i dispositivi di sicurezza e protezione, evitando di compiere attività che non sono di loro competenza.
I lavoratori devono anche partecipare ai programmi di formazione e di addestramento e sottoporsi ai controlli sanitari previsti. La violazione di tutti questi obblighi può portare a sanzioni amministrative o, nei casi più gravi, anche all’arresto.
Dopo aver ascoltato in linea generale l’evoluzione della normativa in tema di sicurezza, ora sappiamo che la volontà dei legislatori degli anni ’90 è quella di spostare l’attenzione dai PRECETTI (quindi dalle prescrizioni, dagli ordini, dalle regole – questa macchina deve avere una protezione nella zona di pericolo, questo locale deve avere queste caratteristiche ….. ) ai PROCESSI di lavorazione ( e quindi ai metodi di lavoro, ai criteri, all’organizzazione generale o specifica – informazione e formazione dei lavoratori, utilizzo improprio di attrezzature ….). La nuova filosofia presente in alcune “ nuove norme ” (stiamo sempre parlando degli anni novanta) , ed in particolare nel D.Lgs. 626/94, indirizzata a migliorare la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro , è quella di IDENTIFICARE PREVENTIVAMENTE i pericoli e i fattori di rischio per una successiva individuazione dei mezzi per eliminarli o delle procedure per limitarli. Questo processo si chiama : VALUTAZIONE DEI RISCHI
Per gli impianti elettrici esistono norme precise che permettono di progettare la massima ragionevole possibile sicurezza degli impianti. In fase di progettazione si può infatti ottenere una valida azione preventiva che consente di ridurre al minimo gli incidenti possibili. Tuttavia l’imprudenza, l’improvvisazione o l’utilizzo non corretto di macchine e circuiti elettrici sono causa di molti incidenti. Ad esempio l’utilizzo di prese multiple senza far attenzione alle portate può essere causa di sovraccarico all’impianto e quindi di probabile incendio.
In qualsiasi attività lavorativa capita spesso di spostare un peso. Quando non è comunque evitabile, è necessario agire sempre con molta attenzione seguendo alcune regole di sicurezza, per evitare danni temporanei o anche permanenti alla colonna vertebrale. Sono le operazioni semplici come questa ad essere causa di traumi più o meno gravi, perché l’attenzione posta è insufficiente e le regole non sono rispettate. La normativa prevede che il datore di lavoro adotti misure che evitino, per quanto possibile, lo spostamento manuale dei pesi.
Per spostare in modo corretto e senza pericoli un oggetto è necessario, per prima cosa, valutarne il peso. Se l’oggetto è molto pesante è bene farsi aiutare da un collega o utilizzare degli strumenti per il sollevamento. Dopo aver valutato il peso bisogna avvicinarsi il più possibile all’oggetto e afferrarlo saldamente. Se l’oggetto è unto o ha delle parti taglienti è necessario indossare dei guanti protettivi, oppure un grembiule. Infatti la preoccupazione di non sporcarsi gli abiti è spesso causa di incidenti.
Dopo aver valutato il peso bisogna avvicinarsi il più possibile all’oggetto e afferrarlo saldamente. Ma ricordate: 25 chilogrammi di peso lontano dal corpo e con la schiena incurvata diventano per le vostre vertebre quasi 400. Piegate le gambe ma non la schiena, che deve sempre rimanere diritta. In questo modo saranno le vostre cosce a lavorare e la vostra colonna vertebrale sarà salvaguardata.
Bisogna inoltre evitare torsioni e soprattutto movimenti bruschi. Dunque niente sollevamenti a strappo. La testa deve rimanere diritta e quando l’operazione si conclude, bisogna appoggiare il peso piegando ancora una volta le gambe e mai la schiena. Sono le operazioni semplici come questa ad essere causa di traumi più o meno gravi, perché l’attenzione posta è insufficiente e le regole non sono rispettate.
OBIETTIVO DIDATTICO: corso di formazione per operatori addetti all’utilizzo di carrelli elevatori con portata nominale fino a 10.000 kg. Videocorso &quot;Carrellisti&quot;
È molto importante tenere presente che nel momento in cui si prende in consegna un carrello elevatore ne si diventa i responsabili. È quindi necessario il continuo rispetto delle istruzioni del manuale e di quanto ricevuto durante la formazione. Videocorso &quot;Carrellisti&quot;
Le verifiche giornaliere più approfondite sono compito del personale della manutenzione, ma chiunque prima di iniziare il proprio lavoro, dove accertarsi che il carrello sia in perfetta efficienza, poiché un carrello elevatore non in ordine può essere un grave rischio. Questo soprattutto se più operatori utilizzano lo stesso mezzo. È anche necessario ricordare sempre che in tutte le operazioni manuali è opportuno indossare i guanti protettivi, per evitare tagli o abrasioni. Videocorso &quot;Carrellisti&quot;
Innanzitutto, prima di ogni operazione, bisogna azionare sempre l’interruttore generale di emergenza. Così facendo si ha la certezza che tutto il circuito elettrico è senza tensione: di conseguenza si evita il rischio di azionamenti accidentali dei meccanismi. Videocorso &quot;Carrellisti&quot;
A questo punto è possibile disinserire il caricabatteria: prima l’interruttore generale e poi la spina di collegamento alla batteria del carrello elevatore. È necessario controllare se le batterie sono in ordine, in particolare il livello dell’acqua degli elementi, sempre indossando indumenti protettivi adatti perché il liquido delle batterie è fortemente corrosivo. Se si è colpiti da uno schizzo di liquido delle batterie, sciacquatevi subito con abbondante acqua. Videocorso &quot;Carrellisti&quot;
Una velocità ridotta vi eviterà possibili collisioni con gli altri mezzi o con pedoni, i quali sono i più indifesi e solitamente presentano poca attenzione ai mezzi in movimento. Negli spostamenti è quindi necessario tenersi sempre all’interno dei percorsi segnalati. Per essere facilmente percorribili, le vie di circolazione devono sempre essere sgombre. Rimuovere quindi tutti gli ostacoli e non ingombrare il percorso o le eventuali vie di fuga con il carico o il carrello. Bisogna regolare la velocità in base alla larghezza del passaggio, soprattutto transitando tra scaffali. È fondamentale muoversi sempre in rettilineo senza compiere sterzate o inversioni poiché si aumenta il rischio di ribaltamento. Videocorso &quot;Carrellisti&quot;
Si deve evitare assolutamente di trasportare delle persone, o peggio ancora sollevare qualcuno con le forche. Utilizzare un bancale come piattaforma sopraelevata di lavoro è quanto di più rischioso e instabile si possa fare con un carrello elevatore! Videocorso &quot;Carrellisti&quot;
Ricordarsi quindi che nel momento in cui si prende in consegna un carrello elevatore ne si diventa i responsabili. È quindi necessario conoscere e sfruttare il potenziale di forza di questi mezzi nel rispetto delle istruzioni di sicurezza. La guida dei carrelli elevatori è un lavoro di responsabilità. Bisogna quindi ricordare sempre: rispetto delle norme, competenza e attenzione. Tanti piccoli errori da soli possono non provocare conseguenze, ma insieme possono essere la causa di un rovinoso incidente. Videocorso &quot;Carrellisti&quot;
Sebbene il carrello elevatore sia un mezzo d’aiuto formidabile, necessita della massima prudenza e attenzione. Per evitare incidenti, infatti, ogni attrezzo deve essere usato seguendo le istruzioni presenti nel manuale d’uso e quelle impartite durante la formazione. Solo conoscendo i rischi della propria azienda e seguendo tutte queste indicazioni, si può utilizzare un carrello elevatore in sicurezza. Videocorso &quot;Carrellisti&quot;
Gran parte degli incidenti sul lavoro è costituita dalle cadute. Anche nello svolgimento di mansioni apparentemente banali il rischio di caduta è sempre presente. Un cassetto non chiuso o un carrello abbandonato possono essere causa di pericolose cadute.
Anche una semplice scala a pioli può essere fonte di gravi infortuni. Controllate innanzitutto che sia in perfetto stato e della lunghezza giusta. Per evitare urti accidentali, delimitate la zona di attività con segnalazioni ben visibili. Prima di salire, organizzate al meglio il vostro lavoro. La più efficace misura di prevenzione è proprio questa: fare a terra tutte le operazioni possibili in modo da svolgere in elevazione solo quelle strettamente necessarie.
Per proteggere il capo dalla caduta di oggetti o da urti contro parti sporgenti è necessario perciò utilizzare un elmetto. Anche la caduta di un semplice cacciavite può creare danni irreparabili...
Nell’operazione di elevazione, controllate attentamente che i vari elementi della scala siano correttamente incastrati tra loro. Verificate anche la solidità del punto di appoggio. Ora controllate gli appoggi e salite sempre con le mani sui pioli. È anche importante delimitare lo spazio di lavoro: bisogna infatti evitare che estranei si avvicinino alla zona a rischio e proteggere l’operatore sulla scala da urti di persone o mezzi in transito.
Ricordate che la scala per avere la massima stabilità deve appoggiare su una superficie stabile e regolare rispettando la regola del 4 x 1: la base deve essere circa un quarto dell’altezza. Un metodo semplice per verificare l’inclinazione corretta della scala è la “prova del gomito”: con i piedi contro la base della scala e paralleli ai pioli, sollevate il gomito all’altezza delle spalle. State ben dritti e, se l’inclinazione è giusta, il gomito toccherà la scala. Altrimenti spostate la scala e provate di nuovo.
Prima di salire, controllate di avere tutto quanto vi serve disposto in modo sicuro: ad esempio in una borsa a tracolla o nelle tasche. Verificate che anche che gli appoggi antiscivolo siano ben sistemati e stabili. Salite sempre rivolti verso la scala. Le mani sui pioli permettono una presa più salda in caso di scivolamento. Gli attrezzi nella borsa a tracolla permettono di avere le mani libere per salire in sicurezza.
L’esposizione a sostanze chimiche o biologiche, comprese anche quelle apparentemente meno pericolose come i detergenti o il fumo passivo, sono tra i maggiori rischi da valutare per le gravi conseguenze che possono avere sullo sviluppo del feto.
Cominciamo dalla sedia. L’altezza deve essere regolata in modo che gli avambracci, appoggiando sul piano, formino un angolo superiore a 90 gradi. Anche lo schienale della sedia deve fornire un sostegno alla schiena. Un poggiapiedi può invece essere utile per trovare una posizione più confortevole per gambe e piedi.
Per non affaticare gli occhi è invece molto importante la regolazione dello schermo. Innanzitutto non deve avere riflessi fastidiosi. Posizionate lo schermo perpendicolare alla luce esterna. Quindi regolate l’altezza dello schermo in maniera che lo sguardo sia leggermente orientato verso il basso. Infine regolate la luminosità e il contrasto in modo da ottenere immagini nitide e non troppo luminose rispetto all’ambiente circostante. È bene, infatti, che nell’ambiente non ci siano forti differenze di illuminazione con lo schermo che creino contrasti fastidiosi per la vista.
Ma anche per la muscolatura delle altri parti del corpo sono necessarie delle pause di rilassamento. Per questo è bene cercare di alternare il lavoro alla tastiera con occupazioni diverse, che consentano di fare movimenti con le altre parti del corpo. La legge prevede almeno un’interruzione di quindici minuti ogni due ore di applicazione continuativa al videoterminale. Durante questa pausa, svolgete altre attività lavorative, che vi consentano di assumere posizioni diverse. Perciò ricordate: bastano alcune semplici attenzioni per lavorare più comodi e in salute.
I COMPUTER PORTATILI Anche per i computer portatili è necessario sistemare la posizione di lavoro secondo i criteri che abbiamo appena visto. Attenti perciò alla posizione di fonti di luce che potrebbero abbagliarvi o creare riflessi sullo schermo. Evitate posizioni angolate e non tenete la schiena incurvata. Cercate una posizione comoda, anche se il lavoro è breve. In ogni caso cercate di limitare al minimo l’utilizzo o interrompete il lavoro con pause brevi e frequenti.
Per ridurre gli infortuni si devono innanzitutto eliminare i rischi alla fonte. Ma a volte questo non è possibile. Rimane perciò un rischio residuo da cui ci si può proteggere con dei dispositivi di protezione collettiva. Ma quando anche questi dispositivi non sono sufficienti ad eliminare del tutto i rischi rimane un’ultima possibilità: utilizzare dei dispositivi di protezione individuale, meglio noti come DPI. I dispositivi di protezione individuale, sono costituiti da qualsiasi attrezzatura indossata dal lavoratore per proteggersi dai rischi durante il lavoro e debbono quindi essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati in altro modo. I dispositivi di protezione individuale devono essere adeguati al pericolo evidenziato nell’analisi e nella valutazione dei rischi.
Ogni tipologia di rischio, richiede l’uso di protezioni specifiche. Tutti i guanti ad esempio proteggono le mani, ma ogni tipo lo fa in modo diverso, un DPI è quindi efficace solo se scelto e utilizzato in modo adeguato, alla lavorazione che si sta effettuando.
Per utilizzare correttamente un dispositivo di protezione individuale è quindi necessaria un’adeguata formazione e il rispetto delle procedure stabilite. Ad esempio un casco protettivo indossato senza regolare le cinghie interne è perfettamente inutile: sono proprio le cinghie interne che ammortizzano l’urto. A volte i dispositivi di protezione individuale sono considerati come intralci nel lavoro, si preferisce farne a meno pur di agire con più libertà di movimento. È un atteggiamento estremamente pericoloso. Gli incidenti accadono proprio quando ci si sente sicuri: si presta poca attenzione agli eventuali rischi e non si hanno difese contro gli imprevisti.
L’unico modo di diminuire gli incidenti sul lavoro consiste nel controllare sempre il proprio abbigliamento e i propri dispositivi di protezione individuali, nel controllare i dispositivi di sicurezza collettivi e nel non sottovalutare mai i pericoli. I dispositivi di protezione individuali vanno controllati ogni volta prima di essere utilizzati. Se qualcosa non va bisogna avvertire subito il responsabile. I dispositivi di protezione individuali vanno usati soltanto nella loro funzione originale, non per altri scopi. Alla fine dell’utilizzo vanno riposti con cura ed eventualmente puliti.
TESTA Il cranio è la naturale protezione ossea del cervello, che è la parte più delicata del nostro organismo. Ma il cranio non è sufficiente: la testa può infatti essere esposta a traumi molto pericolosi: ad esempio la caduta di un oggetto. Ma anche urto contro un oggetto sporgente può essere pericoloso. Negli ambienti a rischio, tutti i lavoratori, ma anche i visitatori, hanno l’obbligo di indossare un casco. Ma non tutti i caschi sono uguali: per ogni ambiente di lavoro sono necessari specifici dispositivi con determinate caratteristiche di protezione.
UDITO L’orecchio è un organo prezioso ma anche molto delicato. Esposizioni a livelli di rumore eccessivi possono portare da una diminuzione temporanea fino ad alterazioni irreversibili dell’udito. La principale prevenzione è attuata sulle fonti del rumore e sull’ambiente di lavoro, ad esempio isolando le macchine rumorose. Quando queste azioni non sono in grado di ridurre i livelli di rumorosità entro valori accettabili, i dispositivi di protezione individuali, quali tappi auricolari o cuffie, rappresentano l’unico metodo per prevenire efficacemente i danni. Quando l’esposizione quotidiana supera gli 85 decibel, è obbligatorio l’uso dei dispositivi di protezione individuale meglio noti come DPI e una restrizione dell’accesso nelle zone più rumorose.
Uno dei più semplici protettori auricolari è l’inserto. I più comuni sono di tipo monouso in schiuma sagomabile. Ma attenzione anche il semplice inserto può proteggerci solo se correttamente indossato. Comprimetelo con le dita pulite, prima di inserirlo. Inoltre, aiutatevi con l’altra mano tendendo leggermente l’orecchio verso l’alto. Una volta nel canale auricolare si espandono isolando dal rumore. Esistono, infine, anche tappi sagomati in gomme siliconiche, spesso collegati tra loro, che permettono il lavaggio e, dunque, l’uso ripetuto. Sono utili in caso di uso discontinuo in ambienti con rumorosità differenti.
Se utilizzate delle cuffie di protezione per l’udito, verificate sempre che aderiscano perfettamente. Fate perciò particolare attenzione quando indossate altri dispositivi di protezione, ad esempio degli occhiali: le stanghette potrebbero tenere non aderenti le cuffie.
OCCHI La vista è un bene prezioso che è meglio conservare. Gli occhi possono essere esposti a moltissimi pericoli. Contro le proiezioni di schegge e altre particelle si utilizzano occhiali in materiale plastico in grado di offrire, anche lateralmente, la necessaria resistenza all’impatto. È evidente che questi dispositivi possono proteggerci solo a condizione che siano sempre in perfette condizioni d’uso. Ad esempio è inutile indossare degli occhiali con le protezioni laterali danneggiate o mancanti.
Attenzione! In presenza di polveri o fumi dovremo adottare degli occhiali a tenuta che isolino ermeticamente dall’ambiente. Ma per farlo, gli occhiali devono aderire perfettamente. Fate perciò particolare attenzione quando indossate altri dispositivi di protezione.
VIE RESPIRATORIE In alcune attività lavorative è possibile inalare sostanze dannose all’organismo. Ricordate: non esistono maschere universali, capaci di proteggerci da ogni sostanza. Per ripararci unicamente dalle polveri non nocive sono utilizzate le classiche mascherine. Non dimenticate che il potere filtrante delle maschere diminuisce nel tempo. È quindi necessario prevedere una regolare sostituzione alla fine di ogni turno di lavoro o secondo le scadenze indicate dal produttore.
Per le lavorazioni in ambienti con polveri o nebbie non nocive sono utilizzate le classiche mascherine, con caratteristiche e permeabilità diverse e con l’eventuale presenza di una valvola per favorire la respirazione.
Osserviamo come le si indossa correttamente. Ponete la maschera sul viso, quindi regolate gli elastici e stringete la maschera sul naso. Posizionatela in modo da non lasciare spiragli per l’aria. Se indossata insieme ad altri DPI, come degli occhiali ad esempio, è importante che sia sempre coordinata e compatibile con questi.
MANI Le mani sono esposte a rischi di traumi da urti violenti e da errori di manipolazione delle attrezzature e dei materiali. Devono quindi essere salvaguardate da apposite protezioni: i guanti. Tuttavia, i guanti, possono assolvere alla loro funzione di protezione solo se sono in perfetto stato. Guanti logori o sporchi di sostanze nocive possono addirittura diventare a loro volta fonti di pericolo. Quindi, conservateli con cura e sostituiteli appena non sono più efficienti. Ma non tutti i guanti sono uguali. Per facilitarne la scelta, sui guanti sono apposti dei simboli che indicano la tipologia dei pericoli da cui proteggono.
Ma non tutti i guanti sono uguali. Per facilitarne la scelta, sui guanti sono apposti dei simboli che indicano la tipologia dei pericoli da cui proteggono.
PIEDI Anche i piedi possono essere esposti a rischi di varia natura da cui ci si può proteggere con delle scarpe di sicurezza. La più importante protezione che offre una scarpa di sicurezza è quella contro gli urti o lo schiacciamento. Per questo, un apposito rinforzo metallico può essere previsto nel puntale delle scarpe. Dove c’è il pericolo di perforazione della suola, come nei cantieri edili, nella scarpa può essere inserita anche una lamina in acciaio di protezione. Ricordiamo che anche le scarpe per proteggere efficacemente devono essere sempre in perfette condizioni d’uso. Dedichiamogli quindi un po’ della nostra attenzione pulendole e controllandole dopo l’uso.
CADUTE Gran parte degli incidenti sul lavoro è costituita dalle cadute. Nei casi in cui non sia possibile la realizzazione di misure di protezione collettiva, come un parapetto ad esempio, è necessario l’uso di uno specifico dispositivo di protezione individuale: la cintura di sicurezza. Attenzione: non ci sono cinture di sicurezza adatte a qualsiasi utilizzo
Il primo tipo di protezione è costituito dalle cinture di stazionamento. Sono munite di un cordino da tenere sempre in tensione che limita lo spazio di caduta. Questi dispositivi sono però assolutamente inadatti contro le cadute dall’alto. Queste cinture addominali, in caso di caduta senza il cordino in tensione, possono infatti causare, per il contraccolpo, serie lesioni alla spina dorsale o agli organi interni.
Nei luoghi di lavoro i pericoli e le conseguenti misure da mettere in atto per proteggersi sono segnalati da appositi cartelli. Il colore rosso è presente nei segnali rotondi e indica il divieto di compiere operazioni pericolose. I cartelli rettangolari completamente di colore rosso sono infine utilizzati per indicare un’attrezzatura antincendio. Il verde è associato alla segnaletica di emergenza, ad esempio le vie d’uscita, o ai dispositivi di soccorso.
I cartelli di colore giallo avvertono della presenza di un pericolo. Quelli di colore blu indicano invece i comportamenti obbligatori necessari alla protezione e alla prevenzione degli infortuni. Ricordate: se vediamo un cartello segnaletico significa che c’è qualcosa a cui dobbiamo porre attenzione! Non dobbiamo mai abituarci alla loro presenza, ma sempre osservarli con attenzione. I cartelli devono essere dei promemoria per chi li osserva: ho indossato l’elmetto protettivo? Ho messo le scarpe protettive? Ho con me gli occhiali di protezione?
Per affrontare in modo efficace un’emergenza, sono necessarie procedure di primo soccorso, lotta antincendio e di evacuazione. Per questo il datore di lavoro nomina il coordinatore e gli addetti del servizio antincendio e di primo soccorso. Questi addetti devono essere in grado di gestire le operazioni di emergenza, compreso l’evacuazione del personale in caso di pericolo. Il datore di lavoro, inoltre, prende i provvedimenti necessari al primo soccorso e all’assistenza medica di emergenza. Lo stesso avviene, infine, per la prevenzione degli incendi: secondo il tipo di attività svolta in azienda sono adottate le misure necessarie a evitare incendi o a limitarne gli eventuali danni a persone e cose. Per tutti questi scopi è necessario elaborare precise ed efficaci procedure di emergenza.
Per affrontare in modo efficace un’emergenza, è necessario che tutti conoscano le procedure di primo soccorso, lotta antincendio e di evacuazione. Per questo il datore di lavoro nomina il coordinatore e gli addetti del servizio antincendio e di primo soccorso. Questi addetti devono essere in grado di gestire le operazioni di emergenza, compreso l’evacuazione del personale in caso di pericolo. Il datore di lavoro, inoltre, prende i provvedimenti necessari al primo soccorso e all’assistenza medica di emergenza. Lo stesso avviene, infine, per la prevenzione degli incendi: secondo il tipo di attività svolta in azienda sono adottate le misure necessarie a evitare incendi o a limitarne gli eventuali danni a persone e cose. Per tutti questi scopi è necessario elaborare precise ed efficaci procedure di emergenza. È necessario elaborare precise ed efficaci procedure di emergenza.
Ma prevenzione significa anche informazione sull’ubicazione degli estintori e sul loro utilizzo. È perciò necessario controllare che siano sempre al loro posto, come indicato dai cartelli, e che siano liberi da intralci per poter essere raggiunti e adoperati con rapidità. Per evitare ogni rischio è bene quindi rispettare con attenzione ogni norma di sicurezza. Ad esempio quelle evidenziate dalla segnaletica. È infatti sufficiente un momento di disattenzione di qualcuno per innescare un incendio che può diventare pericoloso per tutti.
E se un incendio scoppia davvero? Cosa bisogna fare? Bisogna innanzitutto mantenere la calma, ragionare senza farsi prendere dal panico e soprattutto non improvvisare: è infatti necessario seguire sempre le procedure di emergenza aziendali, sono state pensate proprio per permetterci di comportarci nel modo più sicuro! Ricordate anche che un principio di incendio si estende tanto più rapidamente quanto più tardi è scoperto ed attaccato. È perciò necessario agire con la massima rapidità.
Date immediatamente l’allarme secondo le procedure previste nel piano di emergenza, solitamente premendo un pulsante di allarme incendio. Premere un pulsante di allarme non è però sufficiente: si deve anche avvertire la squadra antincendio, a voce o telefonando al numero previsto, descrivendo dettagliatamente la situazione.
Come abbiamo visto, è necessario predisporre un piano di evacuazione, da attuarsi in caso di pericolo grave e immediato. Il piano deve essere conosciuto da tutti i lavoratori e deve quindi essere diffuso in modo chiaro.
L’ordine di evacuazione è dato da un segnale di allarme prestabilito, una campana che suona o un messaggio diffuso tramite altoparlanti. Fondamentale è che in questa fase ognuno conservi il più possibile la calma. Cercate anche di tranquillizzare e aiutare coloro che hanno difficoltà o che non conoscono le procedure. Se ci si fa prendere dal panico o l’evacuazione avviene in modo caotico, aumentanoil rischio per le persone coinvolte e la probabilità di gravi infortuni. Inoltre, la corsa disordinata può congestionare i punti più stretti delle vie di fuga rallentando l’evacuazione. Al segnale, tutti devono abbandonare il loro posto di lavoro seguendo le indicazioni della squadra di emergenza o i percorsi predisposti dal piano di evacuazione. Seguite solamente l’apposita segnaletica di emergenza senza prendere iniziative personali.
Uscite ora con calma dai locali chiudendo bene la porta alle vostre spalle. Questo eviterà che l’incendio, ma soprattutto il fumo, si propaghino in altri locali impedendo o ostacolando l’evacuazione. Prima di uscire, ricordatevi di mettere in sicurezza o spegnere i macchinari e le attrezzature: una macchina abbandonata in funzione potrebbe causare un’ulteriore emergenza!
Attenzione! Se vi trovate di fronte ad una porta chiusa, prima di aprire verificate che non nasconda del fuoco. Controllate la temperatura con la mano e apritela al riparo da un’eventuale fiammata. Evitate di usare gli ascensori: in mancanza di energia elettrica potrebbero trasformarsi in una pericolosa trappola. Utilizzate perciò solo le scale indicate dalla segnaletica.
Raggiungete infine il punto previsto per la raccolta dal piano di evacuazione e attendete i responsabili, senza allontanarvi. Tutti devono rimanere in questo luogo fino a quando il coordinatore della squadra di emergenza abbia accertato l’effettiva presenza di tutte le persone coinvolte nell’evacuazione.
Nel caso si verifichi un incidente qualsiasi ai danni di una persona in azienda è necessario che ognuno sappia cosa può fare per ridurne al minimo le conseguenze e per agire rapidamente in modo efficace. Anche in questo caso non si deve mai improvvisare: ogni decisione personale, o peggio indecisione, può causare gravi ritardi nell’intervento! La prima cosa da fare è quindi chiamare gli addetti aziendali al primo soccorso o il servizio 118, fornendo tutte le informazioni disponibili sull’accaduto. In ogni azienda questo servizio deve poter prestare l’assistenza medica in attesa dei soccorsi specializzati tenendo conto anche degli eventuali visitatori e del personale esterno presente nei luoghi di lavoro. Se siete in un azienda di piccole dimensioni o siete in un luogo isolato, è indispensabile chiamare il 118. Comunicate dove si è verificato l’infortunio, il numero da cui chiamate e raccontate brevemente cosa è successo, in particolare il numero e la gravità degli infortunati. Ricordate: solo con una comunicazione chiara e comprensibile potete permettere un intervento efficace dei soccorsi.
Non muovete l’infortunato, se avete il sospetto che abbia subito un trauma alla colonna vertebrale, a meno che non sia in immediato pericolo di vita. Le lesioni di una caduta, possono essere aggravate da movimenti non corretti del soccorritore.
Il segnale che vedete, in ogni luogo di lavoro, indica il punto in cui è custodita la dotazione di presidi medici ed i dispositivi di protezione individuale previsti per legge, necessari per gli interventi di primo soccorso. Ovviamente, queste dotazioni possono essere utili solo se sono sempre in perfetto stato. Perciò, devono essere controllate regolarmente rimpiazzando i materiali utilizzati o i medicinali scaduti.