Il caso Messina - la gestione dell’emergenza a due mesi dal disastro del 1 ot...Ricercazione
Geol. Gian Vito Graziano (Presidente dell’Ordine dei Geologi della Sicilia)
“Difesa del Suolo e Valorizzazione delle Aree Montane:
prevenzione del rischio idrogeologico e cooperazione istituzionale per un territorio fragile”
Urbino, 18 dicembre 2009
la prima parte del corso Conoscere la Protezione Civile.
Momento formativo per i dipendenti del Comune di Montignoso ma aperto alla partecipazione di volontari e cittadinanza, Maggiori informazioni http://protezionecivile.comune.montignoso.ms.it/index.php/conoscere-la-protezione-civile/
Comunicare l' emergenza. il futuro della Protezione civile. Siena 2013Barbara Barsanti
Una giornata di studi, organizzata da VAB Toscana (Vigilanza Antincedi Boschivi) in collaborazione con il CESVOT (Centro Servizi Volontariato Toscana) con il patrocinio della della Provincia di Siena, dell''Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Siena e il partenariato delle Associazioni di Volontariato: ARI Siena, ARIES, CB IL Palio, CB Ilcinus, Rosa dei Venti CB e Radio CB Amiata Est.
Comunicazione in emergenza, dare e ricevere informazioni dalla popolazioneJacopo Caridi
Speech tenuto durante l'aggiornamento Istruttori di protezione civile e coordinatori emergenze della Croce Rossa Italiana presso il comitato regionale toscana nel 2015. N.B. Slide 17 c'è un errore di battitura il dato giusto è 28.000.000.
il corso si rivolge a 12 Volontari del Servizio Civile Nazionale che parteciperanno al progetto 1000 modi per crescere organizzato dal Comune di Bolognetta.
Massimo Compagnoni: Principali aspetti geologici e fisici dei terremotiLuca Marescotti
Nell'ambito del tema generale "Costruzione del territorio, condizioni ambientali e rischi naturali", la lezione sui principali aspetti geologici e fisici dei terremoti.
Il contesto è il laboratorio tenuto dal 29 febbraio al 4 marzo 2016 presso il Politecnico di Milano: "Conoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e la resilienza in urbanistica - Knowledge and Appropriate Technologies for Sustainability and Resilience in Planning".
Marco Stoppa - Terremoto - Thomas Serra - RiSoluzione ImmobiliareThomas Serra
Intervento di geologia legato al terremoto. Serata divulgativa per il terremoto e la situazione immobiliare italiana. Organizzato da Risoluzione Immobiliare, società di investimenti immobiliari ad alto rendimento.
L'allerta meteo e normativa volontariato, Regione Toscana. Riparbella 2008Barbara Barsanti
Slide del corso tenuto presso il centro intercomunale della Alta val di cecina nel 2008.
N:B.
la normativa sul decreto 81 è obsoleta alla luce del decreto del 13 luglio 2011 pubblicato in GU n. 159 dell'11 luglio che disciplina le modalità di applicazione delle disposizioni in materia di sicurezza contenute nel decreto legislativo n. 81/2008 ai volontari di protezione civile, della Croce Rossa Italiana, del CNSAS - Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico - e dei Vigili del Fuoco Volontari delle Province Autonome di Trento e Bolzano e della Regione Valle d'Aosta. Decreto che diventerà operativo l' 8 gennaio 2012.
presentazione realizzata dal geologo Daniele Cinti, ricercatore presso l'INGV, nell'abito del progetto eTwinning "Nous et le tremblement de terre" 2016-17
Protezione Civile guida per la presentazione delle slides "terremoto" e "telefonata di emergenza" del corso del Settore Protezione Civile Regione Campania
Il caso Messina - la gestione dell’emergenza a due mesi dal disastro del 1 ot...Ricercazione
Geol. Gian Vito Graziano (Presidente dell’Ordine dei Geologi della Sicilia)
“Difesa del Suolo e Valorizzazione delle Aree Montane:
prevenzione del rischio idrogeologico e cooperazione istituzionale per un territorio fragile”
Urbino, 18 dicembre 2009
la prima parte del corso Conoscere la Protezione Civile.
Momento formativo per i dipendenti del Comune di Montignoso ma aperto alla partecipazione di volontari e cittadinanza, Maggiori informazioni http://protezionecivile.comune.montignoso.ms.it/index.php/conoscere-la-protezione-civile/
Comunicare l' emergenza. il futuro della Protezione civile. Siena 2013Barbara Barsanti
Una giornata di studi, organizzata da VAB Toscana (Vigilanza Antincedi Boschivi) in collaborazione con il CESVOT (Centro Servizi Volontariato Toscana) con il patrocinio della della Provincia di Siena, dell''Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Siena e il partenariato delle Associazioni di Volontariato: ARI Siena, ARIES, CB IL Palio, CB Ilcinus, Rosa dei Venti CB e Radio CB Amiata Est.
Comunicazione in emergenza, dare e ricevere informazioni dalla popolazioneJacopo Caridi
Speech tenuto durante l'aggiornamento Istruttori di protezione civile e coordinatori emergenze della Croce Rossa Italiana presso il comitato regionale toscana nel 2015. N.B. Slide 17 c'è un errore di battitura il dato giusto è 28.000.000.
il corso si rivolge a 12 Volontari del Servizio Civile Nazionale che parteciperanno al progetto 1000 modi per crescere organizzato dal Comune di Bolognetta.
Massimo Compagnoni: Principali aspetti geologici e fisici dei terremotiLuca Marescotti
Nell'ambito del tema generale "Costruzione del territorio, condizioni ambientali e rischi naturali", la lezione sui principali aspetti geologici e fisici dei terremoti.
Il contesto è il laboratorio tenuto dal 29 febbraio al 4 marzo 2016 presso il Politecnico di Milano: "Conoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e la resilienza in urbanistica - Knowledge and Appropriate Technologies for Sustainability and Resilience in Planning".
Marco Stoppa - Terremoto - Thomas Serra - RiSoluzione ImmobiliareThomas Serra
Intervento di geologia legato al terremoto. Serata divulgativa per il terremoto e la situazione immobiliare italiana. Organizzato da Risoluzione Immobiliare, società di investimenti immobiliari ad alto rendimento.
L'allerta meteo e normativa volontariato, Regione Toscana. Riparbella 2008Barbara Barsanti
Slide del corso tenuto presso il centro intercomunale della Alta val di cecina nel 2008.
N:B.
la normativa sul decreto 81 è obsoleta alla luce del decreto del 13 luglio 2011 pubblicato in GU n. 159 dell'11 luglio che disciplina le modalità di applicazione delle disposizioni in materia di sicurezza contenute nel decreto legislativo n. 81/2008 ai volontari di protezione civile, della Croce Rossa Italiana, del CNSAS - Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico - e dei Vigili del Fuoco Volontari delle Province Autonome di Trento e Bolzano e della Regione Valle d'Aosta. Decreto che diventerà operativo l' 8 gennaio 2012.
presentazione realizzata dal geologo Daniele Cinti, ricercatore presso l'INGV, nell'abito del progetto eTwinning "Nous et le tremblement de terre" 2016-17
Protezione Civile guida per la presentazione delle slides "terremoto" e "telefonata di emergenza" del corso del Settore Protezione Civile Regione Campania
Testo di supporto per la presentazione delle diapositive inerenti i quiz di protezione civile realizzati dal Settore Proretizione Civile della Regione Campania
Sabato 16 febbraio, alle 10, nella sala consiliare del Municipio di viale De Gasperi, alla presenza di alcune classi degli istituti superiori cittadini, è stato presentato il progetto dal titolo “Meteo Riviera per la Protezione Civile”.
Lo studio, affidato dall'Amministrazione comunale al prof. Massimiliano Fazzini, docente di Rischio Climatico e Geomorfologia all'Università di Ferrara, era finalizzato a definire una strategia di prevenzione di carattere meteo climatologico, statica e dinamica, attraverso un'analisi climatologica estesa temporalmente per oltre 70 anni e incrociata con il quadro degli interventi effettuati dai Vigili del Fuoco a partire dal 2000. Ciò ha permesso di meglio quantificare le soglie meteoriche sufficienti per innescare fenomeni di allagamento e di elaborare e diffondere bollettini meteo di tipo probabilistico.
Il programma della mattinata ha previsto gli interventi del prof. Fazzini e di Carlo Bisci, professore associato di geografia fisica dell'Università di Camerino che successivamente dibatteranno con gli studenti per approfondire un tema di grandissima attualità come quello dei mutamenti climatici oltre al saluto del sindaco Giovanni Gaspari e dell'assessore all'Ambiente Paolo Canducci.
Al termine del convegno il prof. Fazzini ha tenuto una conferenza stampa in cui ha illustrato i principali temi dello studio che si trovano riassunti nel documento qui caricato.
Ciclo di webinar #pongov per la presentazione della strategia di intervento e dei progetti in corso di attuazione. Materiali presentati il 2/3/2017 dal Dipartimento della Protezione Civile, beneficiario di un progetto nel quadro del PON Governance, nel corso del webinar "Più governance per ridurre il rischio".
2. Obiettivi
Definizione di rischio
Dispositivo di PC in generale
Principali scenari di rischio
NATURALE
ANTROPICO
Strumenti di previsione e prevenzione.
3. CONCETTO DI RISCHIO
E’ la possibilità che si verifichi un evento dannoso di
carattere incerto ed è definibile in termini matematici
come una funzione di tre termini:
SCENARIO INCIDENTALE, evoluzione dell’incidente, sequenza di eventi (vedi evento iniziatore)
PROBABILITA’ (di avvenimento dello scenario), frequenza di accadimento (solitamente in un
anno)
DANNO (conseguente all’evento), o magnitudo. N° morti, feriti, danni potenziali alle infrastrutture
e all’ambiente.
Più formalmente:
4. CONCETTO DI RISCHIO
Quindi avremo che:
Come abbassiamo il rischio? Ad es. applicando dei
valori ad azioni di mitigazione:
α - Strumenti di prevenzione
β - Procedure operative sse < 1
γ - …..
5. RISCHI
Quali rischi? (di massima)
NATURALI ANTROPICI
- Sismico - Incidenti industriali (334/99)
- Vulcanico - Incendi
- Idrologico - Strutturali (infrastrutture)
- Neve - NB: diretto o indiretto
- Valanghe - Altri…
- Uragani
- Siccità -….Difesa Civile
- Idrogeologico
- Frane
6. PROTEZIONE CIVILE
Complessa organizzazione nazionale, opera ai fini
della salvaguarda della vita e dei beni.
L. 225/92 – Previsione, prevenzione, soccorso, ripristino.
Ecc ecc ecc….
La differenza tra Protezione e Difesa, pur di fronte ad un comune
obiettivo*, è nel modo di leggere il contesto ed attuare l’azione
necessaria.
--------- > Resilienza: protezione e difesa del cittadino
7. FASI
ATTENZIONE: è noto che in una certa area
potrebbe verificarsi un certo evento, in un certo
momento.
PREVENZIONE, Piani di PC.
PREALLARME: l’evento è ritenuto tangibile nell’arco
di poco tempo.
I Piani di PC vengono implementati
ALLARME: l’evento è appena avvenuto.
Si sta operando
11. SISMICO
Meccanismo d’azione:
L’involucro solido della superficie del pianeta (litosfera), è
composto da placche (tettonica a placche o zolle), che
premono le une contro le altre. I movimenti delle zolle
determinano in profondità condizioni di sforzo e di
accumulo di energia.
12.
13. SISMICO
Conseguenze:
in funzione di Δt avremo che il materiale oggetto di sforzo
arriverà al limite di resistenza, con rottura e formazione di
faglie.
L’energia accumulata nel tempo viene liberata e si verifica
il terremoto.
19. SISMICO
Sistemi di previsione:
Non esiste alcun metodo che permetta di prevedere
esattamente data, luogo e dimensione.
Ma è possibile fare una previsione in termini di probabilità basata
sullo storico.
Ciò significa studiare la sismicità storica da un lato, e dall’altro
seguire i fenomeni sismici in atto. (ricorrenza)
Fenomeni precursori: studio e rilevamento di valori anomali di
certi parametri o grandezze (onde P, che possono rallentare fino al
10%); sollevamento e subsidenza.
Precursori geochimici, gas inerti come Ar, Rn, He, Ne, Xe liberati
prima di un terremoto e individuabili nelle acque sotterranee
limitrofe. Variazione dei livelli di pozzi e portata di sorgenti (acqua
torbida). ∆t acque
20. SISMICO
Sistemi di prevenzione:
La previsione stessa (in questo caso la zonazione) tende,
come per gli altri rischi, a prevenire quindi mitigare gli
eventuali effetti sulle persone.
Norme di costruzione antisismica
Idonei sistemi di allarme ed evacuazione
Procedure di sicurezza e D.P.I.
21. VULCANICO
La pericolosità di un vulcano dipende dal tipo di
eruzione a cui esso dà luogo.
EFFUSIVA: colate laviche lente, si ha, infatti, tutto il tempo
necessario per evacuare la zona.
ESPLOSIVA: emissione di grandi quantità di materiali eiettati
dal vulcano, solidi e gas (piroclasti), nemmeno un’azione
tempestiva può scongiurare la catastrofe.
22.
23.
24.
25. VULCANICO
la localizzazione dei vulcani è ben nota, gli interventi
di previsione e di prevenzione possono essere più
efficaci che nel caso dei sismi.
26. CLASSIFICAZIONE SISMICA
Classificazione
Sismica dell’Italia
ANNO 2003
1 2 3 4
Ordinanza PCM 3274 del 20/03/2003
27. VULCANICO
Elementi per la valutazione di attività vulcanica:
DEFORMAZIONE DEL SUOLO
CAMPO GRAVIMETRICO variazioni del campo gravitazionale
in base al magma sottostante
CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE DELLE FUMAROLE
28. VULCANICO
In Italia:
Stromboli, iperattivo, esplosivo (3-5 eventi l’ora)
Etna , alta attività effusiva
Vesuvio, assenza di attività vulcanica evidente (*)
Campi Flegrei, bassa attività sismica costante
Vulcano, condizione di riposo, intensa emissione di gas
Ischia, attività vulcanica limitata, costante, emissione di gas
I vulcani sottomarini del Tirreno, Marsili vulcano + grande
d’Europa,(50km), non vi è accesso diretto, ma l’attività è
dimostrata da fluidi ad alta temperatura che depositano sul fondo
marino solfuri di piombo, rame, zinco e ossidi e idrossidi di ferro e
manganese.
29. IDROLOGICO
Ciclo dell’acqua…
« Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma »
RISCHIO PIENA / ESONDAZIONE….
30. IDROLOGICO
Bacino idrografico: è l'area topografica di raccolta
delle acque confluenti verso un determinato corpo
idrico recettore.
spartiacque
31.
32. IDROLOGICO
Corso d’acqua: SI DIFFERENZIA, in 3 tratti:
SUPERIORE o torrenziale, breve e veloce, erosione verso valle
INTERMEDIO o vallivo, cascate e rapide ai primi stadi
INFERIORE o di pianura
Meandri, accentuano sempre più la loro curvatura, col tempo i due colli si uniscono
formando un laghetto a ferro di cavallo
Attività deposizionale, ad es. isole.
34. IDROLOGICO
Rischio piena ed esondazione:
Afflusso meteorico sul bacino idrografico (o scioglimento)
Saturazione del terreno
Concetto di “pioggia efficace”
L’acqua confluisce sul canale principale
Incremento di portata AREA
FLUSSO
VELOCITA’
CONSEGUENZE
38. IDROLOGICO
Durante una piena vi è un alto trasporto di inerte
che va a depositarsi dove meno lo si desidera
creando seri problemi (strade, abitazioni).
INFLUENZA ANTROPICA:
TAGLIO DEI BOSCHI: Può ampliare i picchi di piena aumentando il rischio
d’esondazione.
URBANIZZAZIONE: impermeabilizza il suolo riducendo l’infiltrazione e
accelerando il deflusso superficiale
39. IDROLOGICO
FATTORI DI VALUTAZIONE:
Le abitazioni dovrebbero essere costruite nelle zone prive di rischio
idrologico
I canali dovrebbero essere lasciati liberi senza ostruzioni
Il rimboschimento di pendici riduce il deflusso e smorza l’intensità delle
piene, ma se il suolo è saturo la copertura non serve a niente.
La velocità di deflusso è anche diminuita da pratiche agricole particolari (ad
es. arare seguendo le isoipse, terrazzamenti).
40. IDROLOGICO
CASSE D’ESPANSIONE:
Si riempiono quando il livello sale particolarmente, in
periodi di “magra” possono essere coltivate ma non
abitate
42. Fiume Tagliamento –
Regione Friuli
L'area delle tre casse di
espansione-laminazione
previste dal progetto:
1) ha 240
2-3) ha 430
43. IDROLOGICO
AZIONI D’EMERGENZA
Il successo operativo di questi interventi dipende dalla capacità di
previsione delle piene e dall’efficacia dei sistemi d’allarme:
AVVISI RADIO-TELEVISIVI
AVVISI DIFFUSI CON ALTOPARLANTI VIA TERRA O ARIA (elicotteri)
MODELLISTICA IDROLOGICA
RADIOTRASMITTENTI ACCOPPIATE A PLUVIOMETRI, che inviano dati ad un pc che li
decodifica e li analizza*
SCANSIONE RADAR DELLA PIOGGIA, in modo da combinare ad un modello di un idrogramma di
piena per favorire previsioni in tempo reale mentre una piena sta montando
45. IDROGEOLOGICO
Rischio connesso all'instabilità dei pendii dovuta
a particolare conformazione geologica e
geomorfologica di questi ed in conseguenza di
particolari condizioni ambientali, meteorologiche
e climatiche che coinvolgono le acque e il loro
ciclo nel suolo
DISSESTO IDROGEOLOGICO
insieme dei processi morfologici* che hanno
un'azione incisiva nei confronti del suolo e
QUINDI dei manufatti.
55. La frana del Vajont
Un fenomeno naturale trasformato dall’uomo in tragedia
“Un sasso è caduto in un
bicchiere, l’acqua è uscita
sulla tovaglia. Tutto qua. Solo
che il sasso era grande come
una montagna, il bicchiere
alto centinaia di metri, e giù
sulla tovaglia, stavano
migliaia di creature umane
che non potevano
difendersi”.
- Dino Buzzati -
56. Il 9 ottobre 1963 oltre 240
milioni di metri cubi di roccia
scivolarono nel lago alla
velocità di 20-25 m/s
Longarone 8 0ttobre 1963 Longarone 9 ottobre 1963
1917 VITTIME
62. INDUSTRIALE
Legge 334/99 e s.m.i.
Tutte le attività industriali che dichiarano un certo
quantitativo di sostanze pericolose (vedi allegati) deve
provvedere a redigere il PEI e il PEE