1. News 09/SA/2015
Lunedì,09 Marzo 2015
Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi
Nella settimana n°9 del 2015 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta
europeo per alimenti e mangimi (Rasff) sono state 56 (15 quelle inviate dal Ministero
della salute italiano).
L’elenco dei prodotti distribuiti in Italia oggetto di allerta comprende due casi:
cadmio in tonno in scatola italiano (leggi articolo) sostanze vietate nitrofurano
(metabolita) furazolidone (AOZ) in carne di coniglio congelata dalla Cina,
attraverso la Germania.
Nella lista delle informative sui prodotti diffusi in Italia che non implicano un
intervento urgente troviamo: Listeria monocytogenes in due lotti di salmone
affumicato dalla Polonia; migrazione di formaldeide da vassoi in melammina
provenienti dalla Cina; colorante non dichiarato, (E129, rosso allura AC) e altro
colorante non autorizzato (E 110, giallo tramonto FCF) in mix di spezie per pollo tikka
dal Pakistan; burro italiano infestato da muffe (leggi avviso); contenuto di solfiti
troppo alto in acque Gamberi rosa del Mediterraneo (Parapenaeus longirostris)
congelati dalla Tunisia.
Tra i lotti respinti alle frontiere l’Italia segnala: aflatossine in nocciole dalla Georgia;
Salmonella spp. in semi di sesamo bianco dall’India; aflatossine in arachidi sgusciate
dalla Cina; migrazione di manganese da parti in acciaio inox di griglia da Hong
Kong; migrazione di nichel da attrezzi per il barbecue dalla Cina; irradiazione non
autorizzata su integratore (estratto di riso rosso) dalla Cina; aflatossine in arachidi
sgusciate dalla Cina.
2. Questa settimana tra le esportazioni italiane in altri Paesi che sono state ritirate dal
mercato, si segnalano: il burro infestato da muffe e il cadmio nel tonno in scatola.
(Articolo di Valeria Nardi)
Fonte: ilfattoalimentare.it
Cozze contaminate da virus epatite A. Il ministero lancia un’allerta e invita a non
consumare il prodotto che però non è più in vendita da 10 giorni.
Il Ministero della salute ha diffuso ieri uncomunicato per segnalare la presenza del
virus dell’epatite A e di Norovirus in alcuni lotti di mitili confezionati in retine di
plastica provenienti dallo stabilimento Irsvem di Bacoli (Napoli). Il numero di
riconoscimento dello stabilimento riportato sulle confezioni è CE IT 2 CDM. In realtà i
virus sono stati trovati su campioni di mitili provenienti dall’allevamento situato tra
Punta Cento Camerelle e Punta del Poggio che fa riferimento a Mitilimontese Soc.
Coop Mitilicoltura che alleva cozze e le invia all’Irsvem per la depurazione prevista.
Fonte: ilfattoalimentare.it
Tonno Insuperabile all’olio di girasole ritirato dal mercato per l’eccessiva presenza di
cromo. Operazione in corso anche in Francia, Slovacchia e Slovenia.
È in corso il ritiro dagli scaffali dei supermercati del TONNO INSUPERABILE IN
SCATOLA ALL’OLIO GIRASOLE, venduto dalla società De Langlade & Grancelli S.p.a..
Il motivo del ritiro è dovuto alla presenza eccessiva di Cromo rilevato dalle Asl
durante un controllo di routine 0,22 mg/kg. Il tonno oggetto del provvedimento è
composto da confezioni di tre scatolette da 80 grammi (vedi foto). Il numero di lotto
è 52 A. Il termine minimo di conservazione riportato sulle confezione è l’anno 2019.
L’allerta è anche riportato sul sistema di allerta europeo (Rasff). Il lotto è stato ritirato
anche in Francia, Slovacchia e Slovenia. L’avviso di richiamo dovrebbe essere
esposto su tutti i punti vendita che hanno avuto questo lotto in esposizione (Articolo
di Sara Rossi)
Fonte: ilfattoalimentare.it
E’ arrivato Edo, la nuova app che ti spiega cosa stai mangiando. Su smartphone, ora
disponibile sia per IOS, sia per Android.
Una nuova applicazione telefonica per facilitare la comprensione delle etichette
alimentari, riassumendone le informazioni e rielaborandole in modo chiaro ma
scientificamente puntuale. Ideata dall’incubatore e acceleratore
d’impresa CesenaLab, in particolare da quattro giovani, tre informatici e una
3. tecnologa alimentare, l’app è disponibile sia nella versione Android, su Google Play,
sia nella versione IOS, su Apple Store.
Una volta inquadrato il codice a barre sulla confezione del prodotto, l’algoritmo
che è alla base del programma riassume tutte le informazioni presenti nell’etichetta
e restituisce un punteggio da 0 a 10, che indica quanto è sano quel prodotto.
Inoltre, l’app indica i pro e i contro di ogni prodotto, in base ai propri parametri
personali, e l’eventuale presenza d’ingredienti a cui si è intolleranti o allergici.
Infine, Edo riassume le principali caratteristiche positive e negative del prodotto,
consigliando alternative più sane. Per usare l’app, basta inquadrare con lo
smartphone il codice a barre oppure ricercare un prodotto manualmente. Di
seguito il video di presentazione.
«Sinora, – spiega Luciano Venezia, uno dei quattro creatori di Edo, – l’applicazione è
stata scaricata circa 30.000 volte e ora, con la disponibilità della versione Android, è
attesa un’ulteriore crescita.
È stato scelto il nome Edo, che in latino significa “io mangio” e che richiama il
termine educazione, in questo caso nella sfera alimentare, che è l’obiettivo dei suoi
ideatori». (Articolo di Beniamino Bonardi)
Fonte: ilfattoalimentare.it
Un Auditor Europeo sul BIO? Dal Parlamento UE la proposta
Un auditor europeo responsabile del biologico, in caso di non conformità- è questa
la proposta avanzata dal Parlamento europeo- nell’ambito della riforma normativa
proprio sul bio.
Tale proposta dovrebbe garantire maggiore certezza sulla effettiva qualità dei
prodotti certificati bio, con fiducia dei consumatori.
L’autocontrollo verrebbe affiancato così ad un auditing, sia per prodotti UE che di
importazione. L’auditor sarebbe responsabile finanziariamente in caso di non
conformità, si legge nella proposta di Sirpa Pietikainen.
Il testo precisamente indica: “tutti gli operatori bio nll’Unione così come coloro che
producono bio per essere importato nell’Unione, devono stabilire unsistema di
autocontrollo per le ispezioni e la verifica della qualità dei processi e dei
prodotti. Tali sistemi indipendenti di controllo devono essere verificati da un auditor
indipendente stabilito come un rappresentante autorizzato nell’Unione. Tale auditor
va considerato finanziariamente responsabile in caso di danni e non conformità. Un
altro principio introdotto, potrebbe essere- in caso di contaminazione da una parte
terza ben riconoscibile- del principio che chi “inquina paga”- come
4. percontaminazione accidentale- il che fa pensare quindi che nella bozza della
Commissione possano essere ammessi limiti più restrittivi proprio sul concetto tanto
dibattuto di contaminazione accidentale.
Il rapporto di Pietikainen ora deve essere considerato dal Comitato per l’Ambiente,
la Salute Pubblica e la Sicurezza Alimentare.
Fonte: sicurezzaalimentare.it