2. ambiente sc
Siamo una società di ingegneria
ambientale, nata nel 1984 in Toscane e
sviluppatasi poi su tutto il territorio nazionale;
dal 2010 operiamo anche in campo
internazionale.
Il nostro Staff, composto da oltre 250 tecnici
altamente qualificati, è in grado di fornire
consulenza specialistica su tutte le
tematiche ambientali
Attualmente, per dimensioni e capacità
produttiva, siamo tra le più importanti società
di ingegneria italiane.
Ingegneria e laboratori: Specializzati
in Servizi di Consulenza Ambientale
3. ambiente sc
Con sede storica a Carrara…
…Le nostre altre Sedi sono posizionate
strategicamente per garantire la copertura di
tutto il territorio nazionale.
Siamo inoltre presenti in molti Paesi tra cui:
Malta, Crotia, Serbia, Kosovo, Montenegro,
Turkey, Sierra Leone, Lesotho e Congo
Nascere Locali per diventare Globali
4. ambiente sc
Specializzati in Servizi di Consulenza Ambientale
Offriamo una progettazione integrata ambientale in molti ambiti tra cui:
• Siti industriali attivi o
• Dismessi,
• Nucleari,
• Manufatturieri e
• Minerari
Inoltre …
• Società di servizi integrati,
• Aereoporti,
• Autostrade,
• Porti,
• Ferrovie.
INFRASTRUTTURE
PIANIFICAZIONE URBANA
INDUSTRIA
BONIFICHE
INDUSTRIA INFRASTRUTTURE
PIANIFICAZIONE URBANABONIFICHE
5. Forniamo un servizio di analisi chimiche e biologiche su
tutte la matrici ambientali :
• acqua,
• aria,
• suolo
• ed anche …. Rifiuti
• Dal Campionamento
• All’ Analisi
• Alla Consulenza
ambiente sc
Specializzati in Servizi di Consulenza Ambientale
9. Difficoltà interpretative e Proposte di intervento
Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
10. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione
Proposte amministrative
Proposte operative
11. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione.
Deposito temporaneo rifiuti – D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. – art. 183 – comma 1 – lettera bb) –
condizione 2)
i rifiuti devono essere raccolti ed avviati alle operazioni di recupero o di smaltimento secondo una delle
seguenti modalità alternative, a scelta del produttore dei rifiuti: con cadenza almeno trimestrale,
indipendentemente dalle quantità in deposito; quando il quantitativo di rifiuti in deposito raggiunga
complessivamente i 30 metri cubi di cui al massimo 10 metri cubi di rifiuti pericolosi. In ogni caso,
allorché' il quantitativo di rifiuti non superi il predetto limite all'anno, il deposito temporaneo non può avere
durata superiore ad un anno.
Chiaro e Semplice.
Un esempio per tutti: il Deposito Temporaneo dei Rifiuti
12. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione.
Chiaro… Davvero?!
i rifiuti devono essere raccolti ed avviati alle operazioni di recupero o di smaltimento secondo una delle
seguenti modalità alternative, a scelta del produttore dei rifiuti: con cadenza almeno trimestrale,
indipendentemente dalle quantità in deposito; quando il quantitativo di rifiuti in deposito raggiunga
complessivamente i 30 metri cubi di cui al massimo 10 metri cubi di rifiuti pericolosi. In ogni caso,
allorché' il quantitativo di rifiuti non superi il predetto limite all'anno, il deposito temporaneo non può avere
durata superiore ad un anno.
• Come si esplica la «scelta del produttore dei rifiuti»? La scelta deve essere formalizzata
(nel caso come) o si deduce semplicemente dall’analisi delle scritture amministrative?
• Quante volte può essere modificata la «scelta del produttore dei rifiuti»?
Un esempio per tutti: il Deposito Temporaneo dei Rifiuti
13. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione.
Semplice… Davvero?!
i rifiuti devono essere raccolti ed avviati alle operazioni di recupero o di smaltimento secondo una delle
seguenti modalità alternative, a scelta del produttore dei rifiuti: con cadenza almeno trimestrale […]
In base ad una lettura puntuale, la modalità adottata si applica a tutti i rifiuti di stabilimento,
creando non poche difficoltà operative…
Un esempio per tutti: il Deposito Temporaneo dei Rifiuti
14. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione.
Responsabilità della gestione dei rifiuti – D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. – art. 188 – comma 1)
[…] il produttore iniziale o altro detentore conserva la responsabilità per l'intera catena di trattamento,
restando inteso che qualora il produttore iniziale o il detentore trasferisca i rifiuti per il trattamento
preliminare a uno dei soggetti consegnatari di cui al presente comma, tale responsabilità, di regola,
comunque sussiste.
• Che implicazioni operative sottende?
• Fino a che punto il Produttore deve approfondire la verifica delle Autorizzazioni
possedute dai propri Fornitori per ritenersi esonerato da responsabilità?
• Quali conoscenze in merito ad una materia così articolata il Produttore (che di norma ha
un altro core business) è tenuto ad avere?
Un (altro) esempio per tutti: la Responsabilità del produttore dei rifiuti
15. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione.
Sottoprodotto – D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. – art. 184 bis
E' un sottoprodotto e non un rifiuto ai sensi dell'articolo 183, comma 1, lettera a), qualsiasi sostanza od
oggetto che soddisfa tutte le seguenti condizioni:
a) la sostanza o l'oggetto è originato da un processo di produzione, di cui costituisce parte integrante, e
il cui scopo primario non è la produzione di tale sostanza od oggetto;
b) è certo che la sostanza o l'oggetto sarà utilizzato, nel corso dello stesso o di un successivo processo
di produzione o di utilizzazione, da parte del produttore o di terzi;
c) la sostanza o l'oggetto può essere utilizzato direttamente senza alcun ulteriore trattamento diverso
dalla normale pratica industriale;
d) l'ulteriore utilizzo è legale, ossia la sostanza o l'oggetto soddisfa, per l'utilizzo specifico, tutti i requisiti
pertinenti riguardanti i prodotti e la protezione della salute e dell'ambiente e non porterà a impatti
complessivi negativi sull'ambiente o la salute umana.
Un ultimo esempio per pochi (?): Qualifica del Sottoprodotto
16. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione.
Sottoprodotto
• DECRETO 13 ottobre 2016, n. 264 - Regolamento recante criteri indicativi per agevolare la
dimostrazione della sussistenza dei requisiti per la qualifica dei residui di produzione come
sottoprodotti e non come rifiuti
• Circolare 3084 del 03/03/2017 - Art. 10 del DM del 13 ottobre 2016, n. 264 – Elenco
pubblico istituito presso le CCIA territorialmente competenti- chiarimenti interpretativi.
• Circolare 7619 del 30/05/2017 - Circolare esplicativa per l’applicazione del decreto
ministeriale 13 ottobre 2016, n. 264: «Il Regolamento n. 264 del 2016 non innova in alcun
modo la disciplina sostanziale generale del settore. Se un residuo andrà considerato
sottoprodotto o meno dipenderà, dunque, esclusivamente dalla sussistenza delle condizioni
di legge»
Tutto chiaro quindi…?!
Un ultimo esempio per pochi (?): Qualifica del Sottoprodotto
17. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione.
Sottoprodotto – D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. – art. 184 bis
E' un sottoprodotto e non un rifiuto ai sensi dell'articolo 183, comma 1, lettera a), qualsiasi sostanza od
oggetto che soddisfa tutte le seguenti condizioni:
a) la sostanza o l'oggetto è originato da un processo di produzione, di cui costituisce parte integrante,
e il cui scopo primario non è la produzione di tale sostanza od oggetto;
b) è certo che la sostanza o l'oggetto sarà utilizzato, nel corso dello stesso o di un successivo
processo di produzione o di utilizzazione, da parte del produttore o di terzi;
c) la sostanza o l'oggetto può essere utilizzato direttamente senza alcun ulteriore trattamento
diverso dalla normale pratica industriale;
d) l'ulteriore utilizzo è legale, ossia la sostanza o l'oggetto soddisfa, per l'utilizzo specifico, tutti i requisiti
pertinenti riguardanti i prodotti e la protezione della salute e dell'ambiente e non porterà a impatti
complessivi negativi sull'ambiente o la salute umana.
Un ultimo esempio per pochi (?): Qualifica del Sottoprodotto
18. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione.
• Che grado di Sorveglianza deve attuare il Produttore amministrativo del rifiuto nei
confronti del Produttore materiale dello stesso per essere esonerato da responsabilità?
• Come Classificare «adeguatamente» un rifiuto?
• dall’individuazione del codice CER,
• alla frequenza di caratterizzazione,
• alla modalità – merceologica/analitica – di caratterizzazione,
• ai parametri chimici da ricercare,
• fino alle modalità di campionamento del rifiuto stesso.
Altri dubbi in materia di rifiuti (senza scomodare le altre matrici
ambientali: suolo e sottosuolo, acque reflue, ecc.)
19. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
Interpretazione Conservativa della Norma
Meglio aver paura… (cit.)
• Definizione in procedura dedicata della «Scelta del Produttore» unica e per sempre.
• Ogni 3 mesi avviare a destino qualsiasi rifiuto
• Verificare dettagliatamente ogni Autorizzazione allo smaltimento/recupero posseduta dai
vari Fornitori, provvedendo ad un audit di II Parte nei confronti di ogni impianto di destino
almeno una volta l’anno
• Sorveglianza puntuale del produttore materiale di rifiuti
• Classificazione analitica di tutti i rifiuti almeno una volta l’anno
• Evitare di qualificare sottoprodotti
La risposta semplice ai dubbi interpretativi: Massima prudenza
L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione.
20. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
Costi di una interpretazione conservativa della norma:
• Spese vive (Analisi chimiche, Consulenza ambientale, ecc.)
• Tempi di attesa (Svolgimento Audit di II Parte, ecc.)
• Impegno di risorse (Responsabile Ambientale, Operativi, ecc.)
Massima prudenza: una risposta semplice ma (di solito) costosa
L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione.
21. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
Qualche considerazione:
• Ogni 3 mesi avviare a destino qualsiasi rifiuto…
…a scapito di trasporti non a pieno carico
(inefficienza di utilizzo risorse,
maggiori emissioni da traffico veicolare).
• Evitare di qualificare sottoprodotti…
…a scapito di una economia realmente circolare
(produzione di rifiuti,
consumo di nuove risorse)
Massima prudenza: non sempre la risposta ambientalmente corretta
L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione.
22. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
Un equilibrio pesante da mantenere…
L’equilibrio tra Prudenza e Costi
L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione.
… Che aggrava (inutilmente) il carico di
responsabilità individuali ed aziendali,
… Senza (spesso) effettivi vantaggi ambientali.
23. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
«Abbiamo sempre gestito [i rifiuti, le emissioni, gli scarichi idrici] così da più di 20 anni e siamo
stato oggetto di numerosi controlli: perché allora oggi ci sanzionano?»
Le risposte razionali possono essere molteplici:
- I controlli sono per natura «a campione»,
- Le disposizioni legislative evolvono, ecc…
Ma non può essere esclusa anche una risposta dal carattere più prettamente «umano»:
L’interpretazione delle norma cambia da persona a persona, da professionista a professionista,
da consulente a consulente, da avvocato ad avvocato e quindi (perché no) da Controllore a
Controllore.
Una diversa interpretazione da Controllore a Controllore, però, ha conseguenze dirette e
cogenti: sanzioni amministrative e… penali.
Domande (sempre più) frequenti
L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione.
24. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione
Proposte amministrative
Proposte operative
25. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
E’ auspicabile la definizione di metodi e strumenti che permettano una condivisione di
interpretazione dei passaggi incerti della normativa con le Autorità Competenti e gli Enti di
Controllo.
Condivisione di interpretazione (e responsabilità) con le Autorità
Competenti e gli Enti di Controllo – Esigenza Aziendale
Proposte Amministrative
26. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
In analogia con quanto già in essere per la Valutazione dei Progetti di Modifica nell’ambito
dell’Autorizzazione Integrata Ambientale - DLgs. 152/2006 e s.m.i. – art. 29 nonies e art. 5,
comma 1, lettera l) modifica: la variazione di un piano, programma, impianto o progetto approvato,
compresi, nel caso degli impianti e dei progetti, le variazioni delle loro caratteristiche o del loro
funzionamento, ovvero un loro potenziamento, che possano produrre effetti sull'ambiente.
Potremmo estendere al limite la nozione di «Modifica» includendo nella variazione del
«funzionamento di impianto» anche dettagli gestionali, richiedendo così all’Autorità
Competente (e quindi anche all’Autorità di Controllo):
• di esprimersi formalmente di fronte alle incertezze della norma,
• autorizzando di conseguenza l’operato aziendale
• e ponendo dei vincoli all’arbitrarietà di interpretazione dei controlli successivi
Condivisione di interpretazione (e responsabilità) con le Autorità
Competenti e gli Enti di Controllo – Modifiche di AIA
Proposte Amministrative
27. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
Altre soluzioni di collaborazione proattiva e quindi di condivisione di interpretazione sono al
momento solo ipotizzabili e forse chimeriche, ma….Proviamo a Sognare:
• Comunicazioni di intenti alle Autorità Competenti/Enti di controllo con riscontro entro 60
gg (cfr. Modifica di AIA estesa a tutti gli impianti – anche non soggetti ad AIA – su
fattispecie di dettaglio non necessariamente correlate a modifiche)
• Linee Guida interpretative promosse dall’Autorità Competente/Ente di Controllo a fronte
di segnalazioni e dubbi comuni e diffusi (cfr. F.A.Q.)
• Verbali di «conformità normativa» rilasciati dagli Enti di Controllo, a fronte di analisi e
sopralluoghi richiesti dall’Impresa.
Condivisione di interpretazione (e responsabilità) con le Autorità
Competenti e gli Enti di Controllo – Altre soluzioni
Proposte Amministrative
28. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
E’consigliabile:
• Adottare uniformità e coerenza di interpretazione su tutti gli Impianti di uno stesso
Gruppo
• Privilegiare un Confronto con le Autorità Competenti e gli Enti di Controllo con tutti gli
strumenti attualmente disponibili (Associazioni di Categoria, Convegni e Incontri di
Formazione – Informazione dedicati, ecc.). [Il consiglio è valido anche in caso di problemi
per cui la norma è anche troppo chiara…]
• Definire procedure formalizzate correlate con l’interpretazione operativa della norma (da
opporre eventualmente a Terzi)
In attesa di nuovi strumenti più o meno chimerici… Consigli di Base
Proposte Amministrative
29. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
L’insostenibile leggerezza… dell’interpretazione
Proposte amministrative
Proposte operative
30. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
Proposte Operative
Identificare le Responsabilità Ambientali Operative in Azienda costituisce il primo passo
ineludibile per una corretta gestione dei rischi di reato ambientale.
Identificando tutti i potenziali rischi di reato ambientale
Qualcuno deve gestire i rifiuti in Azienda…
Identificazione delle Responsabilità Ambientali Operative
31. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
Identificare le Responsabilità Ambientali Operative in Azienda costituisce il primo passo
ineludibile per una corretta gestione dei rischi di reato ambientale.
Evitando fraintendimenti
…IRifiuti sono gestiti dall’Ufficio Pesa
Proposte Operative
Identificazione delle Responsabilità Ambientali Operative
32. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
L’evoluzione del Responsabile Ambientale in Azienda ripercorre i passi seguiti dal progresso
della Funzione di RSPP (oggi spesso identificate nella Funzione di HSE Manager)
Proposte Operative
Identificazione delle Responsabilità Ambientali Operative
33. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
Proposte Operative
Il nuovo SGA: Opportunità di riduzione dei rischi di reato ambientale
UNI EN ISO 14001:2015
Termine ultimo per adeguamento:
14 Settembre 2018
34. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
Opportunità per Riesaminare il proprio Sistema di Gestione Ambientale e verificare che:
… Irischi di reato ambientale siano effettivamente individuati e gestiti.
Proposte Operative
Il nuovo SGA: Opportunità di riduzione dei rischi di reato ambientale
6.1.1 L’organizzazione
individua i rischi e le
opportunità inerenti ai suoi:
• aspetti ambientali,
• obblighi di conformità
• altre questioni e prescrizioni
35. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
Opportunità per Riesaminare il proprio Sistema di Gestione Ambientale e verificare che:
… Le procedure gestionali siano conformi ai presidi previsti dal MOG ex D.Lgs. 231/01 s.m.i.
Il nuovo SGA: Opportunità di riduzione dei rischi di reato ambientale
Proposte Operative
Art. 6., c. 2 In relazione all'estensione dei
poteri delegati e al rischio di commissione
dei reati, i modelli di cui alla lettera a), del
comma 1 [MOG], devono rispondere alle
seguenti esigenze:
a) individuare le attività nel cui
ambito possono essere commessi
reati;
b) prevedere specifici protocolli diretti
a programmare la formazione e
l'attuazione delle decisioni dell'ente in
relazione ai reati da prevenire;
36. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
La sorveglianza ambientale costituisce:
• Un requisito imprescindibile del Modello Organizzativo Gestionale 231
• Un requisito dello standard UNI EN ISO 14001:2015
• Una tutela più che opportuna per il Delegato Ambientale in Azienda
Esigenze operative e difficoltà interpretative richiedono sempre più spesso una sorveglianza
altamente specializzata in materia ambientale
…Che difficilmente può essere integrata in Azienda.
Sorveglianza ambientale: una necessità sempre più attale
Proposte Operative
37. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
La sorveglianza ambientale costituisce anche un processo aziendale, spesso correlabile
all’interazione operatore – macchina – strumenti (es. SMCE, trattamento reflui, lavaggio filtri,
ecc.)…
… pertanto può essere sviluppata a pieno titolo nell’ambito dell’Industria 4.0
Sorveglianza ambientale ed Industria 4.0
Proposte Operative
38. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
• Le difficoltà interpretative in campo ambientale possono essere molteplici ed anche molto
limitanti per la normale operatività aziendale
• Un approccio semplicemente conservativo può risultare estremante costoso e non
sempre ambientamene sostenibile
• E’ quindi opportuna (necessaria) una condivisione di interpretazione (e responsabilità)
con le Autorità Competenti e gli Enti di Controllo
• Alcune buone pratiche possono essere già messe in atto per garantire la tutela aziendale
nell’ambito dei reati ambientali:
• Definizione dei ruoli e delle responsabilità operative in campo ambientale
• Utilizzo del Sistema di Gestione Ambientale come strumento operativo
• Sorveglianza Ambientale Digitalmente Assistita
Conclusioni
39. Ing. Franco Rocchi - Ing. David Giraldi Lucca, 17 novembre 2017
Ing. Franco Rocchi
Direttore Generale
Ing. David Giraldi
Area Industria
www.ambientesc.it
Grazie per l’attenzione