1. News 51/A/2015
Lunedì, 28 Dicembre 2015
Ddl Green economy: sì definitivo della Camera
E’ positivo, nell’insieme, il giudizio di Legambiente sul Collegato ambientale, la legge
contenente “disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green
economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali” approvata in
via definitiva dalla Camera dei deputati. In particolare, la presidente di
Legambiente Rossella Muroni commenta favorevolmente il fondo per la
progettazione delle opere contro il dissesto idrogeologico e lo stanziamento di
risorse per l’abbattimento degli edifici abusivi costruiti in zone a rischio; l’istituzione
della nuova ecotassa sulle discariche che premia i comuni più virtuosi; il nuovo
sistema per gli acquisti verdi fondato su criteri ambientali minimi; il ritorno del vuoto a
rendere; l’introduzione delle compostiere di comunità; la responsabilità del
trasportatore in caso di sversamento in mare di sostanze pericolose; l’istituzione del
mobility manager scolastico e il finanziamento per gli spostamenti casa scuola e
casa lavoro; il divieto di immissione e foraggiamento di cinghiali su tutto il territorio
nazionale.
“Nonostante alcuni articoli ci destino qualche dubbio – dichiara Rossella Muroni – il
collegato ambientale è, dopo l’approvazione della legge sugli ecoreati, il secondo
importante passo di un percorso per la tutela ambientale del nostro paese, che
deve essere seguito ora dall’approvazione del disegno di legge sul sistema delle
agenzie per la protezione ambientale, inspiegabilmente fermo da oltre un anno al
Senato dopo l’approvazione all’unanimità alla Camera. E’ necessario approvare,
inoltre, la legge per contrastare con efficacia il consumo di suolo, già in discussione
in Parlamento, e altre norme fondamentali quali, ad esempio, la lotta dura alle
agromafie e la semplificazione delle procedure di abbattimento degli ecomostri
abusivi che continuano a deturpare la bellezza dell’Italia”.
Fonte:ilsostenibile.it
2. Ecobonus riqualificazione energetica condomini: ok della Camera.
Il Consiglio nazionale architetti (CNAPPC) e Legambiente esprimono la loro
soddisfazione per l’approvazione da parte della Camera dell’emendamento che
rende possibile l’accesso all’Ecobonus per la riqualificazione energetica dei
condomini – nato da una comune proposta al Ministro Delrio e al Parlamento –
superando i problemi di accesso da parte delle famiglie. L’intervento va infatti nella
direzione di rilancio del settore edilizio e degli obiettivi previsti dall’accordo trovato a
Parigi nella COP21 su energia e cambiamenti climatici.
“E’ una buona notizia l’approvazione dell’emendamento perché affronta la vera
priorità per il rilancio dell’edilizia in Italia – ha commentato Edoardo Zanchini
vicepresidente nazionale Legambiente -, che è la rigenerazione del patrimonio
edilizio e in particolare di quello condominiale, che riguarda oltre 20 milioni di
cittadini e dove fino ad oggi è stato quasi impossibile intervenire per aiutare le
famiglie a risparmiare sulle bollette, aumentando la sicurezza e la vivibilità degli
edifici. Ora serve continuare in questa direzione con la stabilizzazione degli incentivi
e la semplificazione di tutti gli interventi che permettono di riqualificare l’edilizia
italiana”.
Cnappc e Legambiente esprimono anche soddisfazione per il programma
straordinario di riqualificazione urbana e delle periferie, varato in Stabilità con 500
milioni, per la rigenerazione urbana e degli edifici che – si augurano – sia solo l’incipit
di un processo a lungo termine, capace di integrare progetti e risorse che eviti,
come invece è stato nel passato, finanziamenti a pioggia e progetti senza
attenzione alla qualità degli interventi.
La costituzione di un nucleo di valutazione presso Palazzo Chigi sembra rispondere
alle richieste più volte fatte da CNAPPC e Legambiente di delegare a persone
competenti e di alto profilo la selezione dei progetti, uscendo dalla logica
burocratica delle commissioni interministeriali.
“Dopo il fallimento del piano città – afferma Freyrie – questa volta ci aspettiamo che
si discuta e scelga sulla base di progetti veri, valutati da veri esperti e criteri di
selezione lontani dalle ripartizioni politiche o localistiche. Le periferie italiane hanno
bisogno di interventi innovativi, sostenibili che modifichino radicalmente la qualità
della vita urbana”.
Fonte:ilsostenibile.it
3. Informazioni ambientali, il caso dell’acqua ad uso idroelettrico
Gli elaborati tecnico-amministrativi sulla concessione di una derivazione d’acqua a
uso idroelettrico rientrano fra le informazioni ambientali, per cui l’amministrazione ne
deve dare informazione.
Lo ricorda il Tribunale amministrativo del Veneto – con sentenza di questo mese (la
n. 1335) – in riferimento al diniego di visione e copia della domanda di concessione
di derivazione e di tutti gli elaborati di progetto presentati dalla società che si
occupa di tale attività.
Il legislatore italiano – in linea con quanto disposto dalla normativa europea –
garantisce il diritto d’accesso all’informazione ambientale detenuta dalle autorità
pubbliche e stabilisce i termini, le condizioni fondamentali e le modalità per il suo
esercizio. Allo stesso tempo prevede il dovere per l’autorità pubblica (connesso con
la trasparenza dell’attività amministrativa) di rendere disponibile l’informazione
ambientale detenuta a chiunque ne faccia richiesta. Una richiesta, fra l’altro che
non richiede un interesse ben preciso da parte del richiedente cosa che avviene in
caso d’accesso al pubblico ai documenti amministrativi (garantito dalla legge
241/90).
Certo è che il diritto d’accesso non è illimitato: esistono dei casi in cui le autorità
possono rifiutarsi di dare le informazioni al pubblico sulla base di una valutazione. Si
tratta di una valutazione ponderata fra l’interesse pubblico all’informazione
ambientale e l’interesse tutelato dall’esclusione dall’accesso, con applicazione
restrittiva da parte dell’amministrazione, consentendosi, se del caso, un accesso
parziale. Neanche l’esigenza di tutela del segreto industriale esime l’amministrazione
da un puntuale esame delle ragioni opposte, perché l’amministrazione non può
limitarsi “ad assumere come irrimediabilmente ostativo l’avviso della ditta
controinteressata ai fini dell’ostensione piuttosto che dell’estrazione di copia”.
E’ in questo caso che è possibile consentire un accesso parziale, escludendosi solo
ed esclusivamente quelle informazioni direttamente attinenti con il segreto
industriale da tutelare. (Articolo di Eleonora Santucci)
Fonte:greenreport.it
Sviluppo sostenibile. Modifiche progettuali all’impianto eolico autorizzato.
Consiglio di Stato, Sez. IV, n. 4947, del 29 ottobre 2015
L'aggiornamento tecnologico del modello di aerogeneratore, il riposizionamento di
alcune turbine all'interno dell'area d'intervento, la sostituzione di alcune delle
originarie particelle interessate dal progetto con nuovi mappali, nonché alcune
4. variazioni relative alle opere connesse, rientrano tra le modifica non sostanziali e non
impongono di riprendere da capo il procedimento autorizzatorio. (Segnalazione e
massima a cura di F. Albanese)
Fonte:lexambiente.it