Depressione e Ansia - Progetto Itaca Bergamoprogettoitaca
Questo video è uno degli strumenti che ITACA sviluppa per aiutare a combattere depressione e ansia. Aiutaci in queso lavoro, donaci il tuo 5 per mille. Per te è gratuito, per noi è molto! C.F. 95140330168
Quando si parla di stanchezza cronica ci si riferisce a una spossatezza molto grave, sia mentale che fisica, che si determina anche con uno sforzo fisico minimo e che differisce dalla sonnolenza e dalla mancanza di motivazione. La stanchezza cronica è una situazione che può accompagnarsi a svariate situazioni sia fisiologiche che patologiche. E’ normale essere affaticati dopo un intenso sforzo fisico o psichico, anche se la qualità della stanchezza nei due casi è diversa. Ma è normale nella misura in cui la persona riesce a recuperare spontaneamente e pienamente la situazione di benessere che precedeva l’episodio “affaticante”. Il recupero, quindi, perché la stanchezza sia considerata normale, deve essere completo e raggiunto in tempi rapidi: si può parlare, in questo caso, di forma “acuta” di stanchezza e non di stanchezza cronica. La soluzione per ritrovare il benessere , in questo caso non può che essere olistica. La medicina quantistica può aiutare?
Depressione e Ansia - Progetto Itaca Bergamoprogettoitaca
Questo video è uno degli strumenti che ITACA sviluppa per aiutare a combattere depressione e ansia. Aiutaci in queso lavoro, donaci il tuo 5 per mille. Per te è gratuito, per noi è molto! C.F. 95140330168
Quando si parla di stanchezza cronica ci si riferisce a una spossatezza molto grave, sia mentale che fisica, che si determina anche con uno sforzo fisico minimo e che differisce dalla sonnolenza e dalla mancanza di motivazione. La stanchezza cronica è una situazione che può accompagnarsi a svariate situazioni sia fisiologiche che patologiche. E’ normale essere affaticati dopo un intenso sforzo fisico o psichico, anche se la qualità della stanchezza nei due casi è diversa. Ma è normale nella misura in cui la persona riesce a recuperare spontaneamente e pienamente la situazione di benessere che precedeva l’episodio “affaticante”. Il recupero, quindi, perché la stanchezza sia considerata normale, deve essere completo e raggiunto in tempi rapidi: si può parlare, in questo caso, di forma “acuta” di stanchezza e non di stanchezza cronica. La soluzione per ritrovare il benessere , in questo caso non può che essere olistica. La medicina quantistica può aiutare?
La sindrome da deficit dell’attenzione e iperattivita’- ADHDEmanuel Mian
Conferenza tenuta dal dr. Emanuel Mian, psicologo e giudice onorario minorile presso la Corte d'Appello del Tribunale di Trieste riguardo l'ADHD - Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder), che è la sigla della sindrome da deficit di attenzione e iperattività.
Esso è un disturbo del comportamento caratterizzato da inattenzione, impulsività e iperattività motoria che rende difficoltoso e in alcuni casi impedisce il normale sviluppo e integrazione sociale dei bambini.
Questo materiale è relativo al primo incontro dedicato al tema della diagnosi dell'ADHD, promosso da OPL, nell'ambito della Biblioteca dei Test. Relatore della serata, il dott. Turrini, psicologo e consulente per la casa editrice Centro Studi Erickson.
Da oltre trent’anni la concettualizzazione del Disturbo dell’Attenzione/Iperattività è molto controversa. Nel DSM-5 si afferma che l’incidenza di tale sindrome, eterogenea e complessa, raggiunge un’incidenza del 5%, che può insorgere anche dopo i 7 anni e che ha le caratteristiche della cronicità. In ambito clinico le maggiori problematiche riguardano il corretto inquadramento diagnostico e le modalità per una presa in carico efficace. In questo Webinar abbiamo discusso dei cambiamenti introdotti dal DSM-5 e affronteremo le questioni più rilevanti e recenti in merito alle procedure e gli strumenti per una corretta valutazione diagnostica. Maggiori specifiche sull'evento sono disponibili sul sito OPL http://www.opl.it/showPage.php?template=news&id=1145
La sindrome da deficit dell’attenzione e iperattivita’- ADHDEmanuel Mian
Conferenza tenuta dal dr. Emanuel Mian, psicologo e giudice onorario minorile presso la Corte d'Appello del Tribunale di Trieste riguardo l'ADHD - Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder), che è la sigla della sindrome da deficit di attenzione e iperattività.
Esso è un disturbo del comportamento caratterizzato da inattenzione, impulsività e iperattività motoria che rende difficoltoso e in alcuni casi impedisce il normale sviluppo e integrazione sociale dei bambini.
Questo materiale è relativo al primo incontro dedicato al tema della diagnosi dell'ADHD, promosso da OPL, nell'ambito della Biblioteca dei Test. Relatore della serata, il dott. Turrini, psicologo e consulente per la casa editrice Centro Studi Erickson.
Da oltre trent’anni la concettualizzazione del Disturbo dell’Attenzione/Iperattività è molto controversa. Nel DSM-5 si afferma che l’incidenza di tale sindrome, eterogenea e complessa, raggiunge un’incidenza del 5%, che può insorgere anche dopo i 7 anni e che ha le caratteristiche della cronicità. In ambito clinico le maggiori problematiche riguardano il corretto inquadramento diagnostico e le modalità per una presa in carico efficace. In questo Webinar abbiamo discusso dei cambiamenti introdotti dal DSM-5 e affronteremo le questioni più rilevanti e recenti in merito alle procedure e gli strumenti per una corretta valutazione diagnostica. Maggiori specifiche sull'evento sono disponibili sul sito OPL http://www.opl.it/showPage.php?template=news&id=1145
Progetto realizzato durante il laboratorio di Web Design presso l'Istituto europeo di Design IED per la creazione del portale "Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura" dell'Ospedale Sant'Eugenio di Roma
RECOVERY IN SALUTE MENTALE di raffaele baroneRaffaele Barone
La recovery/guarigione riguarda la costruzione di una vita soddisfacente e dotata di senso così come definita dalla persone stesse, nonostante la presenza o meno di sintomi o problemi ricorrenti La recovery rappresenta un progressivo distanziamento dalla patologia e dalla malattia verso la salute e lo stare bene
Il Bambino e il Gioco come promozione della SaluteGiancarlo Izzi
Presso Comune di Lesignano de’ Bagni
e Istituto Comprensivo di Lesignano de’ Bagni il giorno mercoledì 16 Aprile 2014 ho tenuto la conferenza
"Il Bambino e il Gioco come promozione della Salute"
Possibili scenari futuri sui servizi di salute mentalein epoca post-modernità...Raffaele Barone
Sinopie per chi ci vorrà essere
Convegno
“La forma della psichiatria:Passione e pratica
Napoli 13 e 14 dicembre 2013
Intervento dedicato a “Fausto Rossano”
Prima E Dopo. 11 consigli per migliorare l'impatto delle vostre slideGiacomo Mason
Una rassegna di regole per migliorare le presentazioni illustrate da esempi reali di restyling effettuato su una presentazione del personale della ASL di Rieti.
Vivere con una malattia cronica Navigare tra alti e bassi della vita quotidia...Pill Reminder
Vivere con una malattia cronica non è solo fisicamente esauriente, ma anche emotivamente sfidante. Può essere una montagna russa di emozioni che va dalla frustrazione, all'ansia, alla disperazione e alla determinazione. La malattia cronica spesso comporta dolore, limitazioni e imprevedibilità, che possono avere un impatto sulla salute mentale di una persona. In questo articolo, esploreremo il costo emotivo di vivere con una malattia cronica e forniremo strategie per gestire queste emozioni.
La frustrazione è un'emozione comune che le persone con malattia cronica sperimentano. Può essere frustrante avere limitazioni e non essere in grado di fare ciò che si faceva in passato. Può anche essere frustrante quando i medici non riescono a trovare una cura o a fornire un trattamento efficace. Questa frustrazione può spesso portare a rabbia, che può influire negativamente sulla salute mentale di una persona. Un modo per gestire la frustrazione è concentrarsi su ciò che si può fare invece di ciò che non si può fare. Impostare obiettivi realistici e celebrare piccole vittorie può anche aiutare.
Presentazione dell'iniziativa "Capire e Superare la Depressione" all'interno della Campagna Nazionale di Promozione del Benessere Psicologico MIP-Maggio di Informazione Psicologica.
La depressione è tra le più dolorose e difficili esperienze umane, deruba chi ne soffre dell’energia, dell'interesse e della volontà di migliorare le cose.
La depressione determina una visione profondamente negativa su sé, il mondo ed il futuro. Durante la depressione, sembra che nulla possa cambiare.
Ma le persone depresse possono stare meglio e la depressione può finire. Esistono dei trattamenti efficaci e delle competenze di auto-aiuto che applicate alla propria vita possono aiutare ad affrontare la depressione.
Gruppo di psicoeducazione ai sintomi e alle emozioni- La depressioneValeria Pozzoni
Il secondo modulo riguarda la depressione ed è un argomento molto sentito dai nostri pazienti. Nel corso della discussione è spesso emerso il desiderio di ottenere informazioni anche su altri disturbi dell'umore (ad esempio il Disturbo Bipolare) o patologia psichiatrica (quale la psicosi)
Gestire lo stress cronico Capire il suo impatto sul corpo e gli effetti negat...Pill Reminder
Lo stress è una componente normale della vita, che tutti sperimentiamo di tanto in tanto. Tuttavia, quando lo stress diventa cronico, può avere gravi conseguenze per la nostra salute e il nostro benessere. Lo stress cronico è stato collegato a una serie di problemi di salute, tra cui malattie cardiache, pressione alta, diabete e depressione. Alcuni esperti ritengono che lo stress cronico sia una delle principali cause di morte evitabile nel mondo.
Nonostante il suo impatto diffuso, lo stress cronico viene spesso ignorato o trascurato. Molte persone non si rendono conto del tributo che lo stress cronico può avere sul corpo e sulla mente, oppure si sentono impotenti a intervenire. Tuttavia, esistono molti modi efficaci per gestire lo stress cronico e ridurre il suo impatto sulla nostra salute e sul nostro benessere. In questo articolo esploreremo le cause e le conseguenze dello stress cronico, nonché le strategie pratiche per gestirlo in modo efficace. Se avete a che fare con lo stress cronico o semplicemente volete capire meglio questo importante problema, continuate a leggere per saperne di più sul killer silenzioso e su come combatterlo.
L’intervento in questione è finalizzato alla limitazione della
diffusione del SARS-COV-2 nelle scuole secondarie di
secondo grado agendo sull’uso dei DPI, sul mantenimento
della didattica a distanza (DAD) e della didattica digitale
integrata (DID) integrandole con la didattica in presenza,
inoltre si propone di modificare strutturalmente la struttura
scolastica e di adottare strategie che garantiscano il
distanziamento sociale.
Progetto realizzato da Luca DC durante un'esercitazione di Educazione alla salute
Lo scopo generale da raggiungere, attraverso il seguente progetto, è garantire e prendersi cura della crescita globale di ogni studente, preservando la salute dell’intera collettività scolastica, attuando tutte le norme atte a contrastare la diffusione del SARS-COV-2.
1. Istituto di istruzione secondaria superiore
“IISS O. Notarangelo – G. rosati”
Docente: Prof.ssa Leonarda Malgieri
Alunna: Lucia Di Pierro
Anno scolastico 2013/2014
Classe V C Economo Dietista
2. Secondo la definizione dell'
OMS (WHO) , la salute mentale
è uno stato di benessere
emotivo e psicologico nel quale
l'individuo è in grado di sfruttare
le sue capacità cognitive o
emozionali, esercitare la propria
funzione
all'interno
della
società, rispondere alle esigenze
quotidiane della vita di ogni
giorno,
stabilire
relazioni
soddisfacenti e mature con gli
altri,
partecipare
costruttivamente ai mutamenti
dell'ambiente, adattarsi alle
condizioni esterne e ai conflitti
interni.
3. Antonio d'Amore, Psicologo e Psicoterapeuta, con l'espressione:
salute mentale fa
riferimento ad una
condizione in cui le
funzioni mentali sono in un
buono stato tale da
garantire lo svolgimento di
attività produttive,
l'instaurarsi di relazioni
sociali soddisfacenti, la
capacità di adattamento ai
cambiamenti e la capacità
di fronteggiare le situazioni
avverse .
malattia mentale, invece, fa
riferimento all'insieme di
quelle condizioni, i disturbi
mentali, caratterizzate da
alterazioni nei pensieri, nei
comportamenti e/o
nell'umore, accompagnate
da sofferenza e, in alcuni
casi da deterioramento delle
funzioni mentali.
4. A determinare lo sviluppo di un comportamento patologico è la
presenza di un particolare "fattore di rischio".
Il Diagnostic and Statistical Manual of mental
disorders («Manuale Diagnostico e Statistico
dei Disturbi Mentali»), noto anche con
l’acronimo DSM
Consiste in una classificazione "nosografica ateorica assiale" dei
disturbi mentali. I disturbi mentali vengono definiti in base a quadri
sintomatologici, e quest'ultimi sono raggruppati su basi statistiche .
5. I principali fattori di rischio implicati nei disturbi mentali sono:
-danni provocati da abuso di alcol, droghe o tabacco, durante la
gravidanza;
-peso basso (indice di sofferenza fetale) alla nascita;
-carattere difficile o predisposizione ereditaria ad un disturbo
mentale;
-povertà, deprivazione e abbandono;
-violenze fisiche o abuso sessuale;
-rapporti insoddisfacenti con gli altri;
-presenza di familiari con disturbi mentali;
-esposizione ad eventi traumatici.
L'infanzia, la fanciullezza e l'adolescenza sono età critiche per
l'acquisizione ed il mantenimento di un adeguato stato di salute
mentale.
6. Gli eventi stressanti più comuni, correlati con i disturbi mentali che
hanno origine nell'adulto, sono:
-divorzi;
-lutti;
-incidenti o traumi gravi;
-rapporti fortemente conflittuali in famiglia o al lavoro;
-malattie croniche;
E' bene sottolineare, però, che non tutti coloro i quali sono esposti
a situazioni stressanti automaticamente sviluppano un disturbo
mentale, molto è legato alla "vulnerabilità" (o predisposizione) sia
dal punto di vista biologico, che psicologico e sociale.
7. Prevenzione primaria, non è sempre praticabile, poiché le cause del
disturbo psichico sono profondamente connesse con le radici e le modalità
dell’organizzazione sociale, non serve contare soltanto sul progresso scientifico e
tecnico, ma sono indispensabili un complesso di cambiamenti economici e
socioculturali di vasta portata, che consentano di affrontare la malattia
dell’individuo congiuntamente alla promozione della salute nella collettività.
Invece, è quasi sempre possibile intervenire nell’ambito della prevenzione
secondaria e terziaria.
8. Gli specialisti concordano sul fatto che la cura debba avvalersi di
strumenti diversi a seconda del tipo e della fase del disturbo, ma
quasi sempre per ottenere risultati ottimali è necessario utilizzare in
modo integrato i diversi strumenti terapeutici.
9.
10. Si distinguono cinque categorie di patologie:
-disturbi dell'umore
-disturbi d'ansia
-disturbi alimentari
-disturbi di personalità
-disturbi sessuali
11. Lo stress è una reazione fisica ed emotiva di cui ognuno fa esperienza
quando affronta cambiamenti nella propria vita, queste reazioni possono
avere effetti positivi o negativi.
-Lo stress ha effetti positivi quando ci rende
capaci di affrontare in modo costruttivo i
problemi quotidiani e di accettare le sfide
-Ha effetti negativi quando diventa continuo:
tali effetti negativi possono portare
a depressione
12.
13.
14. Situazione di stress protratto, in ambito lavorativo.
Sintomi fisici del burnout
Il burnout si manifesta con i seguenti sintomi che si possono
presentare in forme e momenti diversi:
stanchezza,
necessità di dormire,
irritabilità,
dolore alla schiena,
cefalea,
stanchezza agli arti inferiori,
dolori viscerali,
diarrea,
inappetenza,
nausea,
vertigini,
dolori al petto,
alterazioni circadiane,
crisi di affanno,
crisi di pianto.
15. La depressione è qualcosa di più profondo del sentirsi
tristi. È un disturbo dell’umore che può interferire con
la vita di ogni giorno. Ci sono sei tipi di depressione:
depressione maggiore, depressione atipica, distimia,
depressione post-parto, disturbo disforico
premestruale e disordine affettivo stagionale.
La depressione con mania è nota come disturbo
bipolare o depressione maniacale.
16. Le persone depresse vengono spesso descritte come “tristi”. Si tratta di individui che
provano una tristezza opprimente e l’incapacità di essere felici. Questa sensazione
può penetrare ogni ambito della loro quotidianità.
17. Alcune persone che
soffrono di depressione
vivono momenti di rabbia e
irritabilità. Queste persone
sono insoddisfatte della
loro vita e delle loro
attività, e possono trovare
difetti anche nelle cose e
nelle persone che prima li
rendevano felici.
18. Le persone depresse possono diventare frustrate anche a causa di cose
banali e quotidiane. Si potrebbe trattare di eventi insignificanti, come il
non trovare nulla di interessante in televisione. I depressi possono
inoltre sentirsi frustrati con loro stessi o con le persone care.
19. Concentrarsi sulle piccole questioni
Le persone depresse tendono a concentrarsi su
questioni irrilevanti. Questi piccoli problemi
possono creare in loro notevoli disturbi perché
i depressi non sono in grado di vedere la
situazione da un’altra prospettiva.
Le persone depresse tendono a concentrarsi su
questioni irrilevanti. Questi piccoli problemi
possono creare in loro notevoli disturbi perché
i depressi non sono in grado di vedere la
situazione da un’altra prospettiva.
20. Alcune persone depresse sembrano incapaci di
divertirsi o di provare appagamento. Questi
individui possono trascorrere del tempo
piacevole ma, quando finisce, tornano in un
pessimo stato d’animo.
21. Gli individui depressi possono sentire sintomi fisici che
provocano un’incapacità di godere del piacere che prima
Gli individui depressi possono sentire sintomi fisici che
provavano durante il sesso.
provocano un’incapacità di godere del piacere che prima
provavano durante il sesso.
22. I depressi possono
perdere
interesse
nelle loro normali
attività quotidiana.
Si può trattare di una
semplice mancanza
di voglia di andare al
lavoro
o
più
pericolosamente
della
voglia
di
prendere medicine a
sproposito.
23. Alcune persone affette da depressione trascorrono le notti in stato
di preoccupazione, soffrono di insonnia e possono arrivare a far
ricorso a sonniferi o a bere alcolici per poter riposare.
24. Gli individui depressi possono anche dormire eccessivamente:
potrebbero non voler scendere dal letto, voler passare ore sdraiati e
addormentarsi in momenti inappropriati.
25. Spesso, le persone depresse
mangiano troppo, consolandosi
con gelato e cibo da fast food. Il
mangiare rilascia sostanze
chimiche piacevoli nel cervello e
fa stare temporaneamente
meglio. Questa sensazione,
però, non dura.
26. Alcune persone depresse perdono l’appetito. Questo
può essere causato dall’ansia e dalla sensazione di
nausea. I depressi possono anche peggiorare le loro
abitudini alimentari distruttive alla ricerca di una
forma di controllo su una parte del loro mondo.
27. Gli individui depressi possono sentirsi inquieti,
come se volessero fare qualcosa senza sapere
esattamente cosa. Questo stato può provocare
movimenti incontrollati del piede e tic nervosi.
Queste persone possono, inoltre, avere scarsa
capacità di attenzione e passare da un’attività
all’altra senza apprezzare davvero quel che
fanno.
28. Chi è depresso può arrabbiarsi facilmente. Non
comprendendo cosa sta accadendo alla loro
mente, i depressi possono sentirsi impotenti.
Questa sensazione può causare scoppi d’ira in
momenti inappropriati e nei confronti di
persone che non lo meritano.
29. Alcune persone affette da depressione
possono avere un processo cognitivo rallentato
e dimenticare rapidamente cosa stavano
dicendo o facendo. Per un giovane, questo può
causare difficoltà a scuola.
30. Gli individui depressi possono anche mostrare
rallentamenti nel movimento e avere difficoltà
a camminare con la solita velocità. Se avevano
l’abitudine di tenersi in forma, queste persone
possono non voler più fare esercizio.
31. Le persone depresse possono diventare indecise in quanto sono
convinte che non esiste un’attività che li renderà felici. Di
conseguenza, i depressi non sanno scegliere cosa fare.
32. Alcune persone affette da depressione
tendono a distrarsi facilmente. Nessuna attività
riesce a far mantenere loro la concentrazione:
potrebbero trascorrere ore guardando la
televisione o navigando in internet
quando, invece, dovrebbero lavorare o
concentrarsi su altri compiti.
33. Gli individui depressi possono
mostrare segni di scarsa
concentrazione. Lo studio, in questo
caso, può diventare particolarmente
difficoltoso. I depressi possono
guardare nel vuoto per ore invece di
concentrarsi su un compito.
34. Le persone che sono depresse possono
lamentare grande fatica. Questo potrebbe
essere causato dal sonno inadeguato. Questi
individui vogliono dormire perché non hanno
la volontà di fare altro.
35. Alcune persone depresse riferiscono una
perdita di energia fisica, tale da interrompere
le loro normali attività, e una mancanza di
energia mentale ed emozionale, tale da
allontanare i loro cari.
36. Gli individui depressi possono sentirsi inutili,
come se nessuno li amasse. Queste persone
sentono di non dare alcun contributo alla
società e pensano che la gente provi odio nei
loro confronti. Questo atteggiamento può
portare pensieri distruttivi e suicidi.
37. Le persone depresse possono sentirsi in colpa
per avere un tale disturbo mentale, arrivando a
credere che la loro tristezza vada a opprimere
gli altri. I depressi provano spesso senso di
colpa pensando che nessuno sarebbe costretto
a soffrire per causa loro, se solo fossero più
forti.
38. Fissazione sui fallimenti del passato
Alcune persone depresse si fissano su errori e
fallimenti del passato, anche i più
insignificanti, come l’aver bruciato la cena.
Questi fallimenti possono essere immensi per
chi è depresso.
39. Le persone depresse possono avere difficoltà a
pensare in modo lucido. I pensieri diventano
confusi e nebulosi. La loro depressione cambia
il loro modo normale di elaborare i pensieri.
40. Le persone depresse possono avere difficoltà a concentrarsi sulle attività
quotidiane. Fare il bucato o cucinare possono diventare troppo impegnativi
per loro.
41. Alcune persone depresse hanno problemi a
ricordare le informazioni importanti,
dimenticando date significative, festività e cose
di minor importanza. I depressi possono anche
dimenticarsi di mangiare e di curare la propria
igiene personale.
42. Le persone depresse
possono scoppiare a
piangere senza motivo:
durante una pubblicità
triste in televisione o
una conversazione con
altre persone, o anche
senza nessuna causa se
non la loro tristezza.
43. Le persone depresse possono pensare al
suicidio. I loro pensieri auto-distruttivi possono
diventare estremi. Se una persona si confida
dicendo di aver pensato al suicidio, è
importante farlo presente ai familiari o a un
medico.
44. Alcune persone depresse pensano alla propria
morte e a quella degli altri. Questi individui
possono minacciare gli altri o manifestare
tendenze distruttive. Se si pensa che una
persona possa mettere in pericolo o
danneggiare se stessa o gli altri, bisogna
chiamare immediatamente la polizia.
45. Gli individui depressi
possono lamentare anche
dolore fisico provocato dal
loro stato emotivo,
ammalarsi
frequentemente e sentire
un malessere generale.
Mal di testa, emicranie,
rigidità e dolori muscolari
sono molto comuni nei
depressi.
46. La schizofrenia è una malattia cronica, invalidante, che colpisce il cervello.
L'individuo affetto da schizofrenia può sentire voci che gli altri non sentono, è
convinto che gli altri siano in grado di leggere i suoi pensieri o che addirittura
complottino di fargli del male;
-l'individuo schizofrenico può fare discorsi senza
senso, può stare seduto per ore senza muoversi
né parlare e altro ancora.
-le persone affette da schizofrenia fanno fatica
a trovare un lavoro e a prendersi cura di loro
stesse
-Schizofrenia deriva dal greco e significa mente
separata, intendendo una separazione dalla
realtà.
47. Termine che descrive una vasta gamma di disturbi psicologici.
Le nevrosi sono caratterizzate da ansia, sentimenti di inadeguatezza e insoddisfazione, e
disturbi del comportamento.
-Disturbo da ansia generalizzata
-Disturbo da attacchi di panico
-Disturbo ossessivo-compulsivo
-Disturbo d’ansia di separazione
-Disturbo post-traumatico da stress
-Distimia (nevrosi depressiva
-Nevrosi isterica
-Personalità multipla
48. Il termine psicosi viene usato per descrivere i disturbi che influiscono sulle
funzioni mentali, con conseguente perdita del rapporto con la realtà. Se una
persona ha un disturbo simile si dice che abbia sofferto di un episodio
psicotico.
Convinzioni false
Allucinazioni
Cambiamenti emotivi
Cambiamenti comportamentali
I sintomi variano da una persona all'altra e potrebbero cambiare col tempo.
49. L'episodio psicotico avviene in tre fasi, la durata delle quali differisce da una persona all'altra.
Fase 1: Prodromo I primi segni sono vaghi e poco visibili.
Potrebbero esserci dei cambiamenti nel modo in cui la
persona descrive le sue emozioni, pensieri e percezioni.
Fase 2: Acuta La persona accusa chiaramente sintomi
psicotici, quali allucinazioni, illusioni o confusione delle
funzioni mentali.
Fase 3: Recupero La psicosi è curabile e la maggior parte
delle persone si rimette. La fase di recupero varia da una
persona all'altra.
50. L’autismo è definito, dalla maggioranza dei ricercatori, come una
“malattia dello sviluppo psico -mentale" e che determina uno stato
di disabilità e di handicap gravi.
Il disturbo interessa:
movimento,
attenzione,
memoria,
coscienza,
empatia,
apprendimento,
linguaggio,
carattere ,
interazione sociale.
51. detto anche BED (acronimo dell'inglese Binge Eating Disorder) è un disturbo del
comportamento alimentare che si presenta clinicamente con episodi di abbuffate
52. L'obesità è una condizione morbosa caratterizzata da un eccesso di massa adiposa rispetto alla massa magra,
in base ai limiti ritenuti normali per età, sesso e statura.
In linea generale si parla di obesità quando:
-il peso corporeo supera il peso ideale di una quantità pari almeno al 20%;
oppure
-quando l'indice di massa corporea (I.M.C) è superiore a 30.
53. L'anoressia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato dal
rifiuto del cibo, che nasce per la paura morbosa di ingrassare;
disagio nel mangiare in pubblico,
sentimenti di inadeguatezza,
bisogno di tenere sotto controllo l’ambiente
circostante,
rigidità mentale,
ridotta spontaneità nei rapporti interpersonali,
iniziativa ed espressività emotiva
eccessivamente represse.
L’invischiamento
L’iperprotettività
L’evitamento del conflitto
La rigidità
54. E’un grave disturbo del comportamento alimentare
-si può manifestare in concomitanza con altre patologie psichiatriche
-si può definire come la tendenza ad assumere grandi quantità di cibo in
breve tempo
-le persone affette da bulimia nervosa spesso mancano di autocontrollo
-l'importanza assegnata al cibo ed al proprio peso con priorità su tutti gli
altri problemi personali.
55. Anche denominata allotriofagia o, più semplicemente, pica, è
un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato
dall'ingestione continuata nel tempo di sostanze non nutritive
(terra, sabbia, carta, gesso, legno, etc.).
56. Altri tipi di EDNOS e o disturbi correlati:
•Tra questi c’è una forma di anoressia che non presenta, almeno in apparenza,
un disturbo dell’immagine corporea. Questo quadro è caratterizzato da una
difficoltà a mangiare causata da problemi digestivi. Le persone che ne soffrono
affermano che vorrebbero mangiare ed aumentare di peso, ma non riescono
perché, non appena introducono del cibo, compaiono sintomi dolorosi nel tratto
gastrointestinale e una fastidiosa sensazione di “avere la pancia gonfia”.
•Potomania.
•Obesità da disturbo alimentare psicogeno Obesità da iperfagia.
•Grignottage.
•Carbohydrate Craving Syindrome.
•Night Eating Sydrome (NES)
•“Dieta cronica” (dieting).
Ortoressia.