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Dott.ssa Martina Berardocco
Salute
«stato di completo benessere fisico, mentale,
sociale e non la semplice assenza dello stato di
malattia o di infermità»
(Organizzazione Mondiale della Sanità)
Dal benessere alla psicopatologia clinica
Passaggi graduali, sfumati e spesso
reversibilireversibili
Fondazione Italiana Gestalt - www.sigroma.com
Benessere psichicoBenessere psichico: soddisfazione dei bisogni; equilibrio; serenità; accettazione
del proprio stato individuale e sociale; l’obiettivo verso cui la persona tende
costantemente.
Disagio psichicoDisagio psichico: stato di sofferenzasofferenza connesso a difficoltà di varia natura (affetti,
lavoro…) che si presentano nella vita senza che si instauri nessun sintomo
specifico ma tale da pregiudicare la serenità interiore e la resa sociale.
Malessere psichicoMalessere psichico: il disagio assume livelli di intensità più elevati;
consapevolezzaconsapevolezza soggettiva di non stare bene (stanchezza, sensazioni dolorose
soggettive di dolore)
Disturbo psichicoDisturbo psichico: il soggetto non trova risoluzione alla sofferenza in cui lo pone lo
stato di malessere; compaiono sintomi clinici o alterazioni del comportamento;
insorgenza di specifiche manifestazioni psicopatologiche.
Malattia mentale cronicaMalattia mentale cronica: perdurano nel tempo non solo le malattie mentali o del
comportamento, ma anche le situazioni che le hanno determinate; spesso la
stabilizzazione del disturbo è collegata all’assenza o inadeguatezza di cure.
interviene sul disagio e sul malessere:
•attraverso un processo di chiarificazione e ridefinizione del problema
presentato
•favorendo processo di sviluppo e crescita individuale attraverso
analisi del problema
•promuove il benessere dell’individuo
Il counselingIl counseling
Non rappresenta solo assenza di malessere ma
sensazione di sviluppo personalesviluppo personale e capacità di agirecapacità di agire
Psicoterapia
Interviene sul disturbo psichico e sulla malattia
mentale attraverso :
•risoluzione del conflitto intrapsichico e
relazionale
•modifica di alcuni aspetti della personalità e delle
difese
• miglioramento sintomatologico
• miglior adattamento alla vita
sociale e maggiore
consapevolezza dei limiti
individuali
DSM IV
È il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali
È il sistema di classificazione ideato all’interno della
American Psychiatric Association (APA)
È uno strumento appositamente
costruito per la valutazione
delle sindromi psicopatologiche su
base sintomatica
Si propone di condurre anche
a un’indicazione terapeutica
a partire dalla diagnosi effettuata
Per fare questo è necessario:
un elevato livello di
semplificazione nella
descrizione dei sintomi
e delle sindromi
Approccio
nomotetico
Approccio
idiografico
Psicosi e Nevrosi
NEVROSI PSICOSI
•Disturbo di adattamento
sociale
•Disagio psicologico
•Giudizio critico circa lo stato
della propria condizione
•Contatto con la realtà
inalterato
•Trattamento psicoterapeutico:
nuova modalità di rapportarsi ai
problemi
•Compromissione, talvolta
perdita totale, del rapporto con
la realtà
•Ritiro nel mondo interiore
•Sintomi: idee deliranti,
allucinazioni, disturbo della
forma del pensiero (idee
incoerenti e prive di nessi
associativi)
•Trattamento farmacologico/
reinserimento sociale
Classificazione del DSM
Fondazione Italiana Gestalt - www.sigroma.com
Schizofrenia e altri disturbi psicotici
Schizofrenia
• Esame di realtà e funzioni generali estremamente compromessi:
area psicotica
• Durata: almeno 6 mesi
• Esclusa presenza disturbi dell’umore
• Non dovuto all’uso di sostanze o condizione medica generale
Diminuzione di funzioni normali:
•Appiattimento affettivo (viso immobile, scarso contatto dello sguardo,
ridotto linguaggio del corpo)
•Scarso interesse per attività sociali e lavorative
•Scarsa produttività del pensiero e dell’eloquio (risposte brevi e vuote)
Sintomi negativi
Sintomi positivi
Schizofrenia e altri disturbi psicotici
Schizofrenia
• Contenuto del
pensiero
• Percezione
• Linguaggio e
comunicazione
• Controllo del
comportamento
Esagerati
e distorti
• Delirio
• Allucinazione
• Eloquio disorganizzato
• Comportamento
grossolano,
disorganizzato o
catatonico
Eccesso di funzioni normali
Schizofrenia e altri disturbi psicotici
Schizofrenia - Sottotipi
• Paranoide: almeno un delirio a contenuto
persecutorio e frequenti allucinazioni
uditive
• Disorganizzato: eloquio e
comportamento disorganizzati, inadeguata
e/o affettività appiattita
• Catatonico: arresto motorio o eccessiva
attività motoria
Schizofrenia e altri disturbi psicotici
Disturbo Schizoaffettivo
Miscela esplosiva tra le manifestazioni della
schizofrenia e quelle dei disturbi bipolari
Per la diagnosi è necessario un episodio
depressivo maggiore, un episodio maniacale o
un episodio misto concomitante con i sintomi
tipici della schizofrenia
Schizofrenia e altri disturbi psicotici
Disturbo Psicotico breve
• Sintomi equipollenti a quelli della schizofrenia
con la differenza che il disturbo dura almeno un
giorno e massimo un mese, con ritorno poi al
funzionamento precedente
• Reattivo a fattori stressanti
Disturbi dell’umore
Depressione - Sintomi
Fondazione Italiana Gestalt - www.sigroma.com
Disturbi dell’umore
Depressione - Sintomi
 Psicomotricità: rallentamento psicomotorio, le azioni richiedono uno sforzo notevole
ed è presente profondo senso di astenia; mimica ridotta; sguardo triste, smarrito e
spento
 Sfera somato-vegetativa: riduzione libido; inappetenza o iperfagia (manifestazioni
tipo bulimico; insonnia (risvegli notturni multipli o risveglio precoce al mattino) o
ipersonnia
 Umore: tristezza, pessimismo e scoraggiamento pervasivi in tutti gli aspetti della vita
e non modificabili da avvenimenti positivi/negativi; anedonia, senso di noia, di
distacco e inadeguatezza verso ciò che abitualmente conferiva piacere (cibo, bere,
sesso)
 Sfera cognitiva: difficoltà a mantenere concentrazione e attenzione; pensiero per lo
più incentrato attorno al vissuto di colpa, rovina, malattia; ideazione suicidaria;
linguaggio scarso nel contenuto, monosillabico, lunghe pause e maggior tempo di
latenza nelle risposte, tono basso e monotono
Disturbi dell’umore
Episodio maniacale
• Intensa ma infondata euforia accompagnata da irritabilità,
iperattività, logorrea, scarsa capacità di attenzione
• Autostima ipertrofica: creazione di piani grandiosi e inattuabili
• Minor bisogno di sonno
• Maggior attività finalizzata: sociale, lavorativa, sessuale
• Eccessivo coinvolgimento di attività ludiche con alto potenziale
di conseguenze dannose
Durata: almeno una settimana
«quando stai su è tremendo. Idee e
sensazioni sono veloci…migliori, più
brillanti. La timidezza se ne va.
Improvvisamente parole e gesti giusti
stanno là; certo di accattivarti gli altri.
Potenza, benessere, onnipotenza
finanziaria ed euforia pervadono il midollo.»
Disturbi dell’umore
Disturbi bipolari
• La caratteristica principale è data dal cambiamento del tono
dell’umore in senso patologico: non sono prevedibili, incontrollabili,
prolungati, estremi e accompagnati da altri cambiamenti associati,
sconvolgono il modo di vivere.
• Disturbo bipolare diDisturbo bipolare di tipo I:tipo I: dato da episodi di depressione maggiore
e mania
• Disturbo bipolare diDisturbo bipolare di tipo II:tipo II: dato da episodi di depressione
maggiore e ipomania (episodio dalle stesse caratteristiche di
quello maniacale solo di meno intensità)
• Stati misti:Stati misti: compresenza di episodi depressivi e maniacali
• Ciclotimia:Ciclotimia: umore instabile con alti e bassi di intensità inferiore a
quella dei disturbi bipolari di tipo I e II
Disturbi d’ansia
I disturbi d’ansia rientrano nella dimensione nevrotica in quanto il
rapporto con la realtà è mantenuto. L’ansia assume un carattere
patologico quando non proporzionata alle vicende esistenziali di un
soggetto o quando interferisce con le sue normali attività di vita
(per esempio realizzazione obiettivi, soddisfacimento desideri)
venendo meno una sensazione di benessere emotivo.
L’esperienza dell’ansia ha due componenti:
Disturbi d’ansia
Disturbi d’ansia
Disturbi d’ansia
Attacco di panico
comparsa improvvisa di 4 o più sintomi che si sviluppano
improvvisamente e raggiungono il picco nel giro di 10 minuti:
1.palpitazioni, tachicardia
2.Sudorazione
3.Tremori fini o grandi scosse
4.Sensazione di soffocamento
5.Sensazione di asfissia
6.Dolore o fastidio al petto
7.Nausea o disturbi addominali
8.Sensazioni di sbandamento, di instabilità o di svenimento
9.Derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere staccati da sé
stessi)
10.Paura di impazzire o peredere il controllo
11.Paura di morire
12.Parestesie ( sensazione di torpore o formicolio)
13.Brividi o vampate di calore
Disturbi d’ansia
Disturbo di attacco di panico’
Attacco di panico
Attacco
di
panico
• Preoccupazione persistente di
avere altri attacchi di panico
• Preoccupazione relativa alle
implicazioni dell’attacco o delle
sue conseguenze
• Alterazione significativa del
comportamento correlata agli
attacchi
aAP non giustificati da condizione medica generale né dagli
effetti fisiologici di una sostanza né da un altro disturbo mentale
Disturbi d’ansia
Fobia
Paura intensa, relativamente inadeguata e sproporzionata rispetto allo stimolo
che l’ha provocata, che spinge l’individuo all’evitamento della situazione
scatenante e/o oggetto fobico.
A. Paura marcata di una o più situazioni sociali non
familiari nella quali la persona è esposta al
possibile giudizio degli altri. Il timore è di agire in
modo imbarazzante o umiliante.
B. L’esposizione alla situazione provoca ansia fino a
causare un attacco di panico.
C. La persona riconosce che la paura è eccessiva.
D. Le situazioni temute sono evitate o vissute con
estremo disagio/ansia
E. L’evitamento o l’ansia anticipatoria inficiano il
funzionamento lavorativo e sociale della persona
condizionando e limitando le sue abitudini di vita
Fobia
sociale
A. Paura marcata, persistente e irragionevole
provocata dalla presenza o dall’attesa di un oggetto
o situazioni specifici (volare, animali, vedere il
sangue)
B. L’esposizione allo stimolo fobico provoca una
risposta ansiosa immediata che può sfociare in
attacco di panico
C. La persona riconosce che la paura è eccessiva
D. La situazione viene evitata o sopportata con
estrema ansia
E. L’evitamento o l’ansia anticipatoria inficiano il
funzionamento lavorativo e sociale della persona
condizionando e limitando le sue abitudini di vita
La paura non è data dall’oggetto in sé ma dalleLa paura non è data dall’oggetto in sé ma dalle
conseguenze spaventose che il soggetto immaginaconseguenze spaventose che il soggetto immagina
possano derivare dal suo contattopossano derivare dal suo contatto..
Disturbi d’ansia
Fobie specifiche
Fobie
specifiche
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Fobie specifiche
Disturbi d’ansia
Disturbo ossessivo-compulsivo
Compulsioni:
comportamenti che si presentano
spesso sotto forma di rituali in risposta
alle ossessioni da esorcizzare, spesso
non sono collegati in modo realistico
con ciò che sono designati a
neutralizzare. Si manifestano in
comportamenti ripetitivi (lavarsi le
mani, allineare oggetti in un certo
modo); o azioni mentali (contare,
pregare) o regole da seguire in modo
rigido.
Ossessioni:
pensieri, immagini o impulsi
ricorrenti e persistenti vissuti come
intrusivi, inappropriati e fonte di
ansia da parte dell’individuo.
Vengono riconosciuti come prodotti
della mente e spesso si cerca di
sopprimerli o ignorarli.
Grosso dispendio di tempo ed energia nella persona, andando a modificare le
abitudini quotidiane e interferendo sul suo funzionamento globale
«Con mio cognato è sempre la stessa storia!
Si è di nuovo bloccato, è più di 10 min che
guarda sempre la stessa fila. 1, 2, 3… mi
sembra di sentirlo contare, ora gli dirò di
muoversi, lui prenderà un’altra piastrella e poi
ancora lì, per mezz’ora, a contare… non posso
più andare avanti, dovrò sciogliere la società, è
un disastro per un piastrellista doversi fermare
a contare, a ogni piastrella aggiunta, tutte
quelle già inserite».
Disturbi d’ansia
Disturbo post-traumatico da stress
(DPTS)
• Reazione intensa e prolungata, a volte ritardata,
ad un evento stressante e/o traumatico
• Frequente in vittime di stupro, torture, profughi,
disastri naturali
• L’evento traumatico deve aver provocato morte
o minaccia di morte o gravissime lesioni o
minaccia all’integrità fisica propria e altrui
• La persona evita ogni stimolo associato al
trauma (luoghi, persone, conversazioni)
• .L’esposizione a tale evento deve aver provocato risposte affettive intense date da paura,
sentimenti di impotenza o orrore.
• L’evento viene rivissuto attraverso sogni, ricordi ricorrenti ed intrusivi, agire o sentire
come se l’evento si stesse ripresentando
Disturbi somatoformi
Il soggetto esprime il disagio psichico attraverso il corpo
(soma) per cui risulta la presenza di sintomi fisici che
fanno pensare ad una condizione medica generale ma
che non sono giustificati da questa né dagli effetti di una
sostanza o da un altro disturbo mentale.
Il soggetto ha difficoltà a mentalizzare il conflitto che
sposta sul piano fisco.
Vantaggi
secondari
Disturbi somatoformi
Disturbo di somatizzazione
A. Storia di molteplici lamentele fisiche, iniziata prima dei 30 anni e seguita per
numerosi anni, che portano alla ricerca di trattamento o a significative
menomazioni sul funzionamento sociale, lavorativo o in altre aree importanti.
B. Tutti i seguenti sintomi devono essere riscontrabili:
1. Quattro sintomi dolorosi: riferiti ad almeno 4 localizzazioni o funzioni (testa,
addome, schiena, torace, dolori mestruali…)
2. Due sintomi gastrointestinali: nausea, vomito al di fuori della gravidanza,
diarrea, intolleranza a numerosi cibi diversi
3. Un sintomo sessuale: indifferenza sessuale, cicli mestruali irregolari,
disfunzione dell’erezione, vomito durante gravidanza
4. Un sintomo pseudoneurologico: alterazioni della coordinazione o
dell’equilibrio, difficoltà a deglutire o nodo alla gola, perdita della sensibilità
tattile o dolorifica…
A. I sintomi non sono prodotti intenzionalmente o simulati
B. Quando vi è una condizione medica generale collegata, le lamentele fisiche
risultano sproporzionate rispetto a quanto ci si aspetta dalla storia medica.
Disturbi somatoformi
Ipocondria
A. Paura o convinzione di avere
grave malattia basata
sull’erronea interpretazione di
sintomi somatici
B. Preoccupazione persiste
nonostante valutazioni e
rassicurazioni mediche
appropriate
C. Tale convinzione non è delirante (disturbo delirante, tipo somatici) né
circoscritta all’aspetto fisico (disturbo dismorfismo corporeo)
D. Disagio clinicamente significativo/ menomazione funzionamento sociale,
lavorativo, relazionale.
E. Durata: almeno 6 mesi.
Disturbi somatoformi
Disturbo da dismorfismo corporeo
• Eccessivo timore di apparire brutti o deformi soprattutto
per quel che riguarda una precisa parte del corpo
• Spesso si tratta di un presunto difetto del viso (naso,
bocca) che seppur presente appare del tutto
sproporzionato al disagio espresso
• Trascorrono molto tempo osservandosi allo specchio e
valutando il proprio aspetto fisico
• Non ama incontrare altre persone per paura che si
accorgano della propria deformità, alla quale
attribuiscono difficoltà ed insuccessi della propria vita
• Vari tentativi di miglioramento dell’immagine, fino
all’estremo ricorso ad interventi di chirurgia estetica
(circa il 5% di coloro che vi si rivolge ne sarebbe affetto)
• Causa di disagio significativo/menomazione nel
funzionamento sociale, lavorativo
Disturbi dell’alimentazione
Presenza di evidenti alterazioni del comportamento
alimentare spesso dovuti ad un alterata percezione del
peso e dell’immagine corporea.
Il DSM riporta fra i disturbi anoressia e bulimia, l’obesità
non è stata annoverata perché non è stata accertata
l’associazione costante con alcuna sindrome psicologica o
comportamentale.
Disturbi dell’alimentazione
Anoressia nervosa
A. Rifiuto a mantenere il peso corporeo al di sopra del peso minimo normale (15-12 kg in
meno)
B. Intensa paura di acquistare peso anche in condizioni di evidente sottopeso
C. Distorsione rispetto a come si vive la forma e il peso del corpo, influendo questi in maniera
incisiva sull’autostima o sul riconoscere la gravità dell’attuale condizione di sottopeso
D. Amenorrea, assenza di almeno 3 cicli mestruali consecutivi.
Sottotipi
Con restrizioni
assenza di abbuffate e condotte di
eliminazione; si «limita» a ridurre
rigidamente e drasticamente
l’assunzione di cibo
Con abbuffate/condotte
eliminatorie
Oltre alla riduzione del cibo sono
presenti regolari abbuffate seguite
da condotte di eliminazione
(vomito, diuretici, lassativi…)
• Condotte ossessive legate al cibo (nascondimento,
sminuzzamento)
• Eccessivo investimento sul cibo (ne parla sempre)
• Sforzi fisici, corse, esercizi ginnici per facilitare
l’espulsione dello scarso cibo assunto
• Le pazienti anoressiche che si inducono il vomito da lungo
tempo presentano il «segno di Russell», la presenza di
lesioni erosive e di calli sul dorso della mano
Disturbi dell’alimentazione
Bulimia nervosa
A. Ricorrenti abbuffate caratterizzate da:
1. Mangiare in un definito periodo di tempo una quantità di cibo
significativa
2. Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio
A. Ricorrenti ed inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di
peso (esercizio fisico eccessivo, diuretici, lassativi, lunghi periodi di digiuno)
C. Abbuffate e condotte compensatorie si
verificano in media 2 volte alla settimana da
almeno 3 mesi
D. Livelli di autostima influenzati dalla forma e
peso corporeo
• Con condotte eliminazione: regolarmente vomito o uso inappropriato di lassativi e
diuretici
• Senza condotte eliminazione: uso di altri comportamenti compensatori quali lunghi digiuni
o esercizio fisico eccessivo ma non ricorre al vomito autoindotto in maniera regolare
Disturbi di personalità
• Le persone che hanno un disturbo di personalità seguono un
modello di rappresentazione mentale, di comportamento e di
esperienza interiore che devia decisamente rispetto alle norme
della cultura di appartenenza.
• Si tratta di un disturbo rigido su cui è radicata la personalità
dell’individuo, la sua organizzazione mentale e il suo equilibrio. Le
aree coinvolte: cognitiva, affettiva, relazionale e del controllo degli
impulsi, determina una turba significativa del funzionamento nella
dimensione intrapsichica e/o interpersonale.
I disturbi di personalità possono essere considerati delle espressioniI disturbi di personalità possono essere considerati delle espressioni
estreme di caratteristiche che noi tutti possediamoestreme di caratteristiche che noi tutti possediamo.
CLUSTER A
CLUSTER B
CLUSTER C
Disturbi di personalità
Nel DSM tali disturbi vengono suddivisi in 3 gruppi:
Disturbi di personalità
Disturbo paranoide di personalità
 radicata sospettosità, sfiducia e diffidenza nei confronti
degli altri, senza una base sufficiente;
 dubita sempre di poter essere maltrattato o sfruttato,
per cui preferisce chiudersi in se stesso, e risulta
essere incapace di confidarsi e di stabilire rapporti
interpersonali sani
 questi sono infatti sempre caratterizzati da dubbio e sospetto, nonché da
gelosia immotivata (verso partner sessuale o il coniuge)
 descrive le sue relazioni in termini distaccati, ed è incapace di lasciarsi andare
in senso affettivo, poiché ritiene che ciò lo renderebbe fragile di fronte ad
eventuali minacce o attacchi
• l'atteggiamento generale è di ostilità, e forte è il
rancore nei confronti di persone ritenute colpevoli di
complotti, tradimenti o altre azioni lesive per la loro
persona: è forte infatti l'incapacità di perdonare le
presunte azioni offensive.
Disturbi di personalità
Disturbo borderline di personalità
instabilitàinstabilità
impulsivitàimpulsivitàimpulsivitàimpulsività
• Relazioni interpersonali oscillano
dall’idealizzazione all’ipersvalutazione;
• Percezione di sé oscilla fra opposte e parziali
identità;
• Umore oscilla da momenti di disforia intensi
ad altri di tristezza, irritazione, ansia generale
In almeno 2 dei seguenti ambiti:
Abusi di sostanza, tendenza ad abbuffarsi,
guida spericolata, sessualità, aggressività,
prodigalità che sfocia nello sperpero.
Disturbi di personalità
Disturbo borderline di personalità
• Lo stato umorale più frequente è quello rabbioso con violenti accesi di ira fino a
sfociare nello scontro fisico
• In situazioni di stress intenso possono comparire ideazione paranoide o sintomi
dissociativi temporanei ma gravi
• Può presentarsi a diversi livelli di gravità
IIil soggetto si trova lungo un continuum ai cui estremi si trovano rispettivamente l’areail soggetto si trova lungo un continuum ai cui estremi si trovano rispettivamente l’area
nevrotica e quella psicoticanevrotica e quella psicotica
Stato limiteStato limite
Disturbi di personalità
Disturbo dipendente di personalità
• mancanza di sicurezza e fiducia in sé ed eccessivo bisogno di
essere accuditi, che si manifesta attraverso un comportamento
sottomesso e adesivo
• profondo disagio se lasciati da soli e spesso si preoccupano
eccessivamente all'idea di doversi prendere cura di se stessi
• sono sempre d'accordo con tutti e hanno grosse difficoltà
nell'intraprendere di propria iniziativa qualsiasi attività, anche nella
vita quotidiana devono sempre essere rassicurati e consigliati
• spesso subordinano i propri bisogni a quelli
degli altri per timore di perdere la loro
approvazione e supporto
• al termine di una relazione intima ne cercano
immediatamente una nuova con cui sostituire la
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«La mente
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Psicopatologia

  • 2. Salute «stato di completo benessere fisico, mentale, sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o di infermità» (Organizzazione Mondiale della Sanità)
  • 3. Dal benessere alla psicopatologia clinica Passaggi graduali, sfumati e spesso reversibilireversibili
  • 4. Fondazione Italiana Gestalt - www.sigroma.com Benessere psichicoBenessere psichico: soddisfazione dei bisogni; equilibrio; serenità; accettazione del proprio stato individuale e sociale; l’obiettivo verso cui la persona tende costantemente. Disagio psichicoDisagio psichico: stato di sofferenzasofferenza connesso a difficoltà di varia natura (affetti, lavoro…) che si presentano nella vita senza che si instauri nessun sintomo specifico ma tale da pregiudicare la serenità interiore e la resa sociale. Malessere psichicoMalessere psichico: il disagio assume livelli di intensità più elevati; consapevolezzaconsapevolezza soggettiva di non stare bene (stanchezza, sensazioni dolorose soggettive di dolore) Disturbo psichicoDisturbo psichico: il soggetto non trova risoluzione alla sofferenza in cui lo pone lo stato di malessere; compaiono sintomi clinici o alterazioni del comportamento; insorgenza di specifiche manifestazioni psicopatologiche. Malattia mentale cronicaMalattia mentale cronica: perdurano nel tempo non solo le malattie mentali o del comportamento, ma anche le situazioni che le hanno determinate; spesso la stabilizzazione del disturbo è collegata all’assenza o inadeguatezza di cure.
  • 5. interviene sul disagio e sul malessere: •attraverso un processo di chiarificazione e ridefinizione del problema presentato •favorendo processo di sviluppo e crescita individuale attraverso analisi del problema •promuove il benessere dell’individuo Il counselingIl counseling Non rappresenta solo assenza di malessere ma sensazione di sviluppo personalesviluppo personale e capacità di agirecapacità di agire
  • 6. Psicoterapia Interviene sul disturbo psichico e sulla malattia mentale attraverso : •risoluzione del conflitto intrapsichico e relazionale •modifica di alcuni aspetti della personalità e delle difese • miglioramento sintomatologico • miglior adattamento alla vita sociale e maggiore consapevolezza dei limiti individuali
  • 7. DSM IV È il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali È il sistema di classificazione ideato all’interno della American Psychiatric Association (APA) È uno strumento appositamente costruito per la valutazione delle sindromi psicopatologiche su base sintomatica Si propone di condurre anche a un’indicazione terapeutica a partire dalla diagnosi effettuata Per fare questo è necessario: un elevato livello di semplificazione nella descrizione dei sintomi e delle sindromi
  • 9. Psicosi e Nevrosi NEVROSI PSICOSI •Disturbo di adattamento sociale •Disagio psicologico •Giudizio critico circa lo stato della propria condizione •Contatto con la realtà inalterato •Trattamento psicoterapeutico: nuova modalità di rapportarsi ai problemi •Compromissione, talvolta perdita totale, del rapporto con la realtà •Ritiro nel mondo interiore •Sintomi: idee deliranti, allucinazioni, disturbo della forma del pensiero (idee incoerenti e prive di nessi associativi) •Trattamento farmacologico/ reinserimento sociale
  • 11. Fondazione Italiana Gestalt - www.sigroma.com Schizofrenia e altri disturbi psicotici Schizofrenia • Esame di realtà e funzioni generali estremamente compromessi: area psicotica • Durata: almeno 6 mesi • Esclusa presenza disturbi dell’umore • Non dovuto all’uso di sostanze o condizione medica generale Diminuzione di funzioni normali: •Appiattimento affettivo (viso immobile, scarso contatto dello sguardo, ridotto linguaggio del corpo) •Scarso interesse per attività sociali e lavorative •Scarsa produttività del pensiero e dell’eloquio (risposte brevi e vuote) Sintomi negativi
  • 12. Sintomi positivi Schizofrenia e altri disturbi psicotici Schizofrenia • Contenuto del pensiero • Percezione • Linguaggio e comunicazione • Controllo del comportamento Esagerati e distorti • Delirio • Allucinazione • Eloquio disorganizzato • Comportamento grossolano, disorganizzato o catatonico Eccesso di funzioni normali
  • 13. Schizofrenia e altri disturbi psicotici Schizofrenia - Sottotipi • Paranoide: almeno un delirio a contenuto persecutorio e frequenti allucinazioni uditive • Disorganizzato: eloquio e comportamento disorganizzati, inadeguata e/o affettività appiattita • Catatonico: arresto motorio o eccessiva attività motoria
  • 14. Schizofrenia e altri disturbi psicotici Disturbo Schizoaffettivo Miscela esplosiva tra le manifestazioni della schizofrenia e quelle dei disturbi bipolari Per la diagnosi è necessario un episodio depressivo maggiore, un episodio maniacale o un episodio misto concomitante con i sintomi tipici della schizofrenia
  • 15. Schizofrenia e altri disturbi psicotici Disturbo Psicotico breve • Sintomi equipollenti a quelli della schizofrenia con la differenza che il disturbo dura almeno un giorno e massimo un mese, con ritorno poi al funzionamento precedente • Reattivo a fattori stressanti
  • 17. Fondazione Italiana Gestalt - www.sigroma.com Disturbi dell’umore Depressione - Sintomi  Psicomotricità: rallentamento psicomotorio, le azioni richiedono uno sforzo notevole ed è presente profondo senso di astenia; mimica ridotta; sguardo triste, smarrito e spento  Sfera somato-vegetativa: riduzione libido; inappetenza o iperfagia (manifestazioni tipo bulimico; insonnia (risvegli notturni multipli o risveglio precoce al mattino) o ipersonnia  Umore: tristezza, pessimismo e scoraggiamento pervasivi in tutti gli aspetti della vita e non modificabili da avvenimenti positivi/negativi; anedonia, senso di noia, di distacco e inadeguatezza verso ciò che abitualmente conferiva piacere (cibo, bere, sesso)  Sfera cognitiva: difficoltà a mantenere concentrazione e attenzione; pensiero per lo più incentrato attorno al vissuto di colpa, rovina, malattia; ideazione suicidaria; linguaggio scarso nel contenuto, monosillabico, lunghe pause e maggior tempo di latenza nelle risposte, tono basso e monotono
  • 18. Disturbi dell’umore Episodio maniacale • Intensa ma infondata euforia accompagnata da irritabilità, iperattività, logorrea, scarsa capacità di attenzione • Autostima ipertrofica: creazione di piani grandiosi e inattuabili • Minor bisogno di sonno • Maggior attività finalizzata: sociale, lavorativa, sessuale • Eccessivo coinvolgimento di attività ludiche con alto potenziale di conseguenze dannose Durata: almeno una settimana «quando stai su è tremendo. Idee e sensazioni sono veloci…migliori, più brillanti. La timidezza se ne va. Improvvisamente parole e gesti giusti stanno là; certo di accattivarti gli altri. Potenza, benessere, onnipotenza finanziaria ed euforia pervadono il midollo.»
  • 19. Disturbi dell’umore Disturbi bipolari • La caratteristica principale è data dal cambiamento del tono dell’umore in senso patologico: non sono prevedibili, incontrollabili, prolungati, estremi e accompagnati da altri cambiamenti associati, sconvolgono il modo di vivere. • Disturbo bipolare diDisturbo bipolare di tipo I:tipo I: dato da episodi di depressione maggiore e mania • Disturbo bipolare diDisturbo bipolare di tipo II:tipo II: dato da episodi di depressione maggiore e ipomania (episodio dalle stesse caratteristiche di quello maniacale solo di meno intensità) • Stati misti:Stati misti: compresenza di episodi depressivi e maniacali • Ciclotimia:Ciclotimia: umore instabile con alti e bassi di intensità inferiore a quella dei disturbi bipolari di tipo I e II
  • 20. Disturbi d’ansia I disturbi d’ansia rientrano nella dimensione nevrotica in quanto il rapporto con la realtà è mantenuto. L’ansia assume un carattere patologico quando non proporzionata alle vicende esistenziali di un soggetto o quando interferisce con le sue normali attività di vita (per esempio realizzazione obiettivi, soddisfacimento desideri) venendo meno una sensazione di benessere emotivo. L’esperienza dell’ansia ha due componenti:
  • 21. Disturbi d’ansia Disturbi d’ansia Disturbi d’ansia Attacco di panico comparsa improvvisa di 4 o più sintomi che si sviluppano improvvisamente e raggiungono il picco nel giro di 10 minuti: 1.palpitazioni, tachicardia 2.Sudorazione 3.Tremori fini o grandi scosse 4.Sensazione di soffocamento 5.Sensazione di asfissia 6.Dolore o fastidio al petto 7.Nausea o disturbi addominali 8.Sensazioni di sbandamento, di instabilità o di svenimento 9.Derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere staccati da sé stessi) 10.Paura di impazzire o peredere il controllo 11.Paura di morire 12.Parestesie ( sensazione di torpore o formicolio) 13.Brividi o vampate di calore
  • 22. Disturbi d’ansia Disturbo di attacco di panico’ Attacco di panico Attacco di panico • Preoccupazione persistente di avere altri attacchi di panico • Preoccupazione relativa alle implicazioni dell’attacco o delle sue conseguenze • Alterazione significativa del comportamento correlata agli attacchi aAP non giustificati da condizione medica generale né dagli effetti fisiologici di una sostanza né da un altro disturbo mentale
  • 23. Disturbi d’ansia Fobia Paura intensa, relativamente inadeguata e sproporzionata rispetto allo stimolo che l’ha provocata, che spinge l’individuo all’evitamento della situazione scatenante e/o oggetto fobico. A. Paura marcata di una o più situazioni sociali non familiari nella quali la persona è esposta al possibile giudizio degli altri. Il timore è di agire in modo imbarazzante o umiliante. B. L’esposizione alla situazione provoca ansia fino a causare un attacco di panico. C. La persona riconosce che la paura è eccessiva. D. Le situazioni temute sono evitate o vissute con estremo disagio/ansia E. L’evitamento o l’ansia anticipatoria inficiano il funzionamento lavorativo e sociale della persona condizionando e limitando le sue abitudini di vita Fobia sociale
  • 24. A. Paura marcata, persistente e irragionevole provocata dalla presenza o dall’attesa di un oggetto o situazioni specifici (volare, animali, vedere il sangue) B. L’esposizione allo stimolo fobico provoca una risposta ansiosa immediata che può sfociare in attacco di panico C. La persona riconosce che la paura è eccessiva D. La situazione viene evitata o sopportata con estrema ansia E. L’evitamento o l’ansia anticipatoria inficiano il funzionamento lavorativo e sociale della persona condizionando e limitando le sue abitudini di vita La paura non è data dall’oggetto in sé ma dalleLa paura non è data dall’oggetto in sé ma dalle conseguenze spaventose che il soggetto immaginaconseguenze spaventose che il soggetto immagina possano derivare dal suo contattopossano derivare dal suo contatto.. Disturbi d’ansia Fobie specifiche Fobie specifiche
  • 25. Disturbi d’ansia Fobie specifiche Disturbi d’ansia Disturbo ossessivo-compulsivo Compulsioni: comportamenti che si presentano spesso sotto forma di rituali in risposta alle ossessioni da esorcizzare, spesso non sono collegati in modo realistico con ciò che sono designati a neutralizzare. Si manifestano in comportamenti ripetitivi (lavarsi le mani, allineare oggetti in un certo modo); o azioni mentali (contare, pregare) o regole da seguire in modo rigido. Ossessioni: pensieri, immagini o impulsi ricorrenti e persistenti vissuti come intrusivi, inappropriati e fonte di ansia da parte dell’individuo. Vengono riconosciuti come prodotti della mente e spesso si cerca di sopprimerli o ignorarli. Grosso dispendio di tempo ed energia nella persona, andando a modificare le abitudini quotidiane e interferendo sul suo funzionamento globale
  • 26. «Con mio cognato è sempre la stessa storia! Si è di nuovo bloccato, è più di 10 min che guarda sempre la stessa fila. 1, 2, 3… mi sembra di sentirlo contare, ora gli dirò di muoversi, lui prenderà un’altra piastrella e poi ancora lì, per mezz’ora, a contare… non posso più andare avanti, dovrò sciogliere la società, è un disastro per un piastrellista doversi fermare a contare, a ogni piastrella aggiunta, tutte quelle già inserite».
  • 27. Disturbi d’ansia Disturbo post-traumatico da stress (DPTS) • Reazione intensa e prolungata, a volte ritardata, ad un evento stressante e/o traumatico • Frequente in vittime di stupro, torture, profughi, disastri naturali • L’evento traumatico deve aver provocato morte o minaccia di morte o gravissime lesioni o minaccia all’integrità fisica propria e altrui • La persona evita ogni stimolo associato al trauma (luoghi, persone, conversazioni) • .L’esposizione a tale evento deve aver provocato risposte affettive intense date da paura, sentimenti di impotenza o orrore. • L’evento viene rivissuto attraverso sogni, ricordi ricorrenti ed intrusivi, agire o sentire come se l’evento si stesse ripresentando
  • 28. Disturbi somatoformi Il soggetto esprime il disagio psichico attraverso il corpo (soma) per cui risulta la presenza di sintomi fisici che fanno pensare ad una condizione medica generale ma che non sono giustificati da questa né dagli effetti di una sostanza o da un altro disturbo mentale. Il soggetto ha difficoltà a mentalizzare il conflitto che sposta sul piano fisco. Vantaggi secondari
  • 29. Disturbi somatoformi Disturbo di somatizzazione A. Storia di molteplici lamentele fisiche, iniziata prima dei 30 anni e seguita per numerosi anni, che portano alla ricerca di trattamento o a significative menomazioni sul funzionamento sociale, lavorativo o in altre aree importanti. B. Tutti i seguenti sintomi devono essere riscontrabili: 1. Quattro sintomi dolorosi: riferiti ad almeno 4 localizzazioni o funzioni (testa, addome, schiena, torace, dolori mestruali…) 2. Due sintomi gastrointestinali: nausea, vomito al di fuori della gravidanza, diarrea, intolleranza a numerosi cibi diversi 3. Un sintomo sessuale: indifferenza sessuale, cicli mestruali irregolari, disfunzione dell’erezione, vomito durante gravidanza 4. Un sintomo pseudoneurologico: alterazioni della coordinazione o dell’equilibrio, difficoltà a deglutire o nodo alla gola, perdita della sensibilità tattile o dolorifica… A. I sintomi non sono prodotti intenzionalmente o simulati B. Quando vi è una condizione medica generale collegata, le lamentele fisiche risultano sproporzionate rispetto a quanto ci si aspetta dalla storia medica.
  • 30. Disturbi somatoformi Ipocondria A. Paura o convinzione di avere grave malattia basata sull’erronea interpretazione di sintomi somatici B. Preoccupazione persiste nonostante valutazioni e rassicurazioni mediche appropriate C. Tale convinzione non è delirante (disturbo delirante, tipo somatici) né circoscritta all’aspetto fisico (disturbo dismorfismo corporeo) D. Disagio clinicamente significativo/ menomazione funzionamento sociale, lavorativo, relazionale. E. Durata: almeno 6 mesi.
  • 31. Disturbi somatoformi Disturbo da dismorfismo corporeo • Eccessivo timore di apparire brutti o deformi soprattutto per quel che riguarda una precisa parte del corpo • Spesso si tratta di un presunto difetto del viso (naso, bocca) che seppur presente appare del tutto sproporzionato al disagio espresso • Trascorrono molto tempo osservandosi allo specchio e valutando il proprio aspetto fisico • Non ama incontrare altre persone per paura che si accorgano della propria deformità, alla quale attribuiscono difficoltà ed insuccessi della propria vita • Vari tentativi di miglioramento dell’immagine, fino all’estremo ricorso ad interventi di chirurgia estetica (circa il 5% di coloro che vi si rivolge ne sarebbe affetto) • Causa di disagio significativo/menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo
  • 32. Disturbi dell’alimentazione Presenza di evidenti alterazioni del comportamento alimentare spesso dovuti ad un alterata percezione del peso e dell’immagine corporea. Il DSM riporta fra i disturbi anoressia e bulimia, l’obesità non è stata annoverata perché non è stata accertata l’associazione costante con alcuna sindrome psicologica o comportamentale.
  • 33. Disturbi dell’alimentazione Anoressia nervosa A. Rifiuto a mantenere il peso corporeo al di sopra del peso minimo normale (15-12 kg in meno) B. Intensa paura di acquistare peso anche in condizioni di evidente sottopeso C. Distorsione rispetto a come si vive la forma e il peso del corpo, influendo questi in maniera incisiva sull’autostima o sul riconoscere la gravità dell’attuale condizione di sottopeso D. Amenorrea, assenza di almeno 3 cicli mestruali consecutivi. Sottotipi Con restrizioni assenza di abbuffate e condotte di eliminazione; si «limita» a ridurre rigidamente e drasticamente l’assunzione di cibo Con abbuffate/condotte eliminatorie Oltre alla riduzione del cibo sono presenti regolari abbuffate seguite da condotte di eliminazione (vomito, diuretici, lassativi…)
  • 34. • Condotte ossessive legate al cibo (nascondimento, sminuzzamento) • Eccessivo investimento sul cibo (ne parla sempre) • Sforzi fisici, corse, esercizi ginnici per facilitare l’espulsione dello scarso cibo assunto • Le pazienti anoressiche che si inducono il vomito da lungo tempo presentano il «segno di Russell», la presenza di lesioni erosive e di calli sul dorso della mano
  • 35. Disturbi dell’alimentazione Bulimia nervosa A. Ricorrenti abbuffate caratterizzate da: 1. Mangiare in un definito periodo di tempo una quantità di cibo significativa 2. Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio A. Ricorrenti ed inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso (esercizio fisico eccessivo, diuretici, lassativi, lunghi periodi di digiuno) C. Abbuffate e condotte compensatorie si verificano in media 2 volte alla settimana da almeno 3 mesi D. Livelli di autostima influenzati dalla forma e peso corporeo • Con condotte eliminazione: regolarmente vomito o uso inappropriato di lassativi e diuretici • Senza condotte eliminazione: uso di altri comportamenti compensatori quali lunghi digiuni o esercizio fisico eccessivo ma non ricorre al vomito autoindotto in maniera regolare
  • 36. Disturbi di personalità • Le persone che hanno un disturbo di personalità seguono un modello di rappresentazione mentale, di comportamento e di esperienza interiore che devia decisamente rispetto alle norme della cultura di appartenenza. • Si tratta di un disturbo rigido su cui è radicata la personalità dell’individuo, la sua organizzazione mentale e il suo equilibrio. Le aree coinvolte: cognitiva, affettiva, relazionale e del controllo degli impulsi, determina una turba significativa del funzionamento nella dimensione intrapsichica e/o interpersonale. I disturbi di personalità possono essere considerati delle espressioniI disturbi di personalità possono essere considerati delle espressioni estreme di caratteristiche che noi tutti possediamoestreme di caratteristiche che noi tutti possediamo.
  • 37. CLUSTER A CLUSTER B CLUSTER C Disturbi di personalità Nel DSM tali disturbi vengono suddivisi in 3 gruppi:
  • 38. Disturbi di personalità Disturbo paranoide di personalità  radicata sospettosità, sfiducia e diffidenza nei confronti degli altri, senza una base sufficiente;  dubita sempre di poter essere maltrattato o sfruttato, per cui preferisce chiudersi in se stesso, e risulta essere incapace di confidarsi e di stabilire rapporti interpersonali sani  questi sono infatti sempre caratterizzati da dubbio e sospetto, nonché da gelosia immotivata (verso partner sessuale o il coniuge)  descrive le sue relazioni in termini distaccati, ed è incapace di lasciarsi andare in senso affettivo, poiché ritiene che ciò lo renderebbe fragile di fronte ad eventuali minacce o attacchi • l'atteggiamento generale è di ostilità, e forte è il rancore nei confronti di persone ritenute colpevoli di complotti, tradimenti o altre azioni lesive per la loro persona: è forte infatti l'incapacità di perdonare le presunte azioni offensive.
  • 39. Disturbi di personalità Disturbo borderline di personalità instabilitàinstabilità impulsivitàimpulsivitàimpulsivitàimpulsività • Relazioni interpersonali oscillano dall’idealizzazione all’ipersvalutazione; • Percezione di sé oscilla fra opposte e parziali identità; • Umore oscilla da momenti di disforia intensi ad altri di tristezza, irritazione, ansia generale In almeno 2 dei seguenti ambiti: Abusi di sostanza, tendenza ad abbuffarsi, guida spericolata, sessualità, aggressività, prodigalità che sfocia nello sperpero.
  • 40. Disturbi di personalità Disturbo borderline di personalità • Lo stato umorale più frequente è quello rabbioso con violenti accesi di ira fino a sfociare nello scontro fisico • In situazioni di stress intenso possono comparire ideazione paranoide o sintomi dissociativi temporanei ma gravi • Può presentarsi a diversi livelli di gravità IIil soggetto si trova lungo un continuum ai cui estremi si trovano rispettivamente l’areail soggetto si trova lungo un continuum ai cui estremi si trovano rispettivamente l’area nevrotica e quella psicoticanevrotica e quella psicotica Stato limiteStato limite
  • 41. Disturbi di personalità Disturbo dipendente di personalità • mancanza di sicurezza e fiducia in sé ed eccessivo bisogno di essere accuditi, che si manifesta attraverso un comportamento sottomesso e adesivo • profondo disagio se lasciati da soli e spesso si preoccupano eccessivamente all'idea di doversi prendere cura di se stessi • sono sempre d'accordo con tutti e hanno grosse difficoltà nell'intraprendere di propria iniziativa qualsiasi attività, anche nella vita quotidiana devono sempre essere rassicurati e consigliati • spesso subordinano i propri bisogni a quelli degli altri per timore di perdere la loro approvazione e supporto • al termine di una relazione intima ne cercano immediatamente una nuova con cui sostituire la precedente
  • 42. «La mente soffre col corpo e forse … un massaggio dell’anima potrebbe aiutarci a vivere una vita possibile»