11 Ottobre 2013
Nel mondo del lavoro esistono, accanto a fattori di rischio specifici, responsabili di malattie professionali, numerosi altri agenti capaci di turbare l’equilibrio ed il benessere dell’uomo, creando fenomeni di disadattamento e reazioni di stress, da cui possono derivare malattie, non specifiche, ma certamente collegate alla professione (Mobbing e Burnout)
11 Ottobre 2013
Nel mondo del lavoro esistono, accanto a fattori di rischio specifici, responsabili di malattie professionali, numerosi altri agenti capaci di turbare l’equilibrio ed il benessere dell’uomo, creando fenomeni di disadattamento e reazioni di stress, da cui possono derivare malattie, non specifiche, ma certamente collegate alla professione (Mobbing e Burnout)
L'operatore socio-assistenziale è un operatore che, in possesso di adeguata preparazione culturale e professionale, svolge la sua attività prevalentemente nell'assistenza diretta e di cura dell'ambiente di vita, sia a domicilio dell'utente che nelle strutture di cura residenziali. Opera al fine di favorire l'autonomia personale dell'utente nel rispetto della sua autodeterminazione. Svolge la sua attività in strutture pubbliche e private e/o convenzionate, in maniera organizzata in cooperative sociali o in modo autonomo.
Stress lavoro correlato - Cos'è e come si misuraElisa Corsa
“Lo stress è una condizione fisiologica che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentano in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro” (Accordo <europeo sullo stress lavorativo, 2004)
L'operatore socio-assistenziale è un operatore che, in possesso di adeguata preparazione culturale e professionale, svolge la sua attività prevalentemente nell'assistenza diretta e di cura dell'ambiente di vita, sia a domicilio dell'utente che nelle strutture di cura residenziali. Opera al fine di favorire l'autonomia personale dell'utente nel rispetto della sua autodeterminazione. Svolge la sua attività in strutture pubbliche e private e/o convenzionate, in maniera organizzata in cooperative sociali o in modo autonomo.
Stress lavoro correlato - Cos'è e come si misuraElisa Corsa
“Lo stress è una condizione fisiologica che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentano in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro” (Accordo <europeo sullo stress lavorativo, 2004)
Air Products reported record quarterly and annual financial results. For Q4, net income was $293 million, up 128% from the prior year. For fiscal 2007, sales reached $10 billion for the first time, up 15% from the prior year, net income was $1 billion, up 43%, and EPS was $4.64, up 46%. The company expects continued double-digit earnings growth in fiscal 2008 and targets expanding margins and reducing costs further.
Gruppo di psicoeducazione ai sintomi e alle emozioni- La depressioneValeria Pozzoni
Il secondo modulo riguarda la depressione ed è un argomento molto sentito dai nostri pazienti. Nel corso della discussione è spesso emerso il desiderio di ottenere informazioni anche su altri disturbi dell'umore (ad esempio il Disturbo Bipolare) o patologia psichiatrica (quale la psicosi)
E' un protocollo di primo soccorso ideato per soccorritori occasionali e costituito da manovre e comportamenti finalizzati alla gestione immediata dei sintomi dell'attacco di panico e dell'ansia acuta
2. Salute
«stato di completo benessere fisico, mentale,
sociale e non la semplice assenza dello stato di
malattia o di infermità»
(Organizzazione Mondiale della Sanità)
3. Dal benessere alla psicopatologia clinica
Passaggi graduali, sfumati e spesso
reversibilireversibili
4. Fondazione Italiana Gestalt - www.sigroma.com
Benessere psichicoBenessere psichico: soddisfazione dei bisogni; equilibrio; serenità; accettazione
del proprio stato individuale e sociale; l’obiettivo verso cui la persona tende
costantemente.
Disagio psichicoDisagio psichico: stato di sofferenzasofferenza connesso a difficoltà di varia natura (affetti,
lavoro…) che si presentano nella vita senza che si instauri nessun sintomo
specifico ma tale da pregiudicare la serenità interiore e la resa sociale.
Malessere psichicoMalessere psichico: il disagio assume livelli di intensità più elevati;
consapevolezzaconsapevolezza soggettiva di non stare bene (stanchezza, sensazioni dolorose
soggettive di dolore)
Disturbo psichicoDisturbo psichico: il soggetto non trova risoluzione alla sofferenza in cui lo pone lo
stato di malessere; compaiono sintomi clinici o alterazioni del comportamento;
insorgenza di specifiche manifestazioni psicopatologiche.
Malattia mentale cronicaMalattia mentale cronica: perdurano nel tempo non solo le malattie mentali o del
comportamento, ma anche le situazioni che le hanno determinate; spesso la
stabilizzazione del disturbo è collegata all’assenza o inadeguatezza di cure.
5. interviene sul disagio e sul malessere:
•attraverso un processo di chiarificazione e ridefinizione del problema
presentato
•favorendo processo di sviluppo e crescita individuale attraverso
analisi del problema
•promuove il benessere dell’individuo
Il counselingIl counseling
Non rappresenta solo assenza di malessere ma
sensazione di sviluppo personalesviluppo personale e capacità di agirecapacità di agire
6. Psicoterapia
Interviene sul disturbo psichico e sulla malattia
mentale attraverso :
•risoluzione del conflitto intrapsichico e
relazionale
•modifica di alcuni aspetti della personalità e delle
difese
• miglioramento sintomatologico
• miglior adattamento alla vita
sociale e maggiore
consapevolezza dei limiti
individuali
7. DSM IV
È il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali
È il sistema di classificazione ideato all’interno della
American Psychiatric Association (APA)
È uno strumento appositamente
costruito per la valutazione
delle sindromi psicopatologiche su
base sintomatica
Si propone di condurre anche
a un’indicazione terapeutica
a partire dalla diagnosi effettuata
Per fare questo è necessario:
un elevato livello di
semplificazione nella
descrizione dei sintomi
e delle sindromi
9. Psicosi e Nevrosi
NEVROSI PSICOSI
•Disturbo di adattamento
sociale
•Disagio psicologico
•Giudizio critico circa lo stato
della propria condizione
•Contatto con la realtà
inalterato
•Trattamento psicoterapeutico:
nuova modalità di rapportarsi ai
problemi
•Compromissione, talvolta
perdita totale, del rapporto con
la realtà
•Ritiro nel mondo interiore
•Sintomi: idee deliranti,
allucinazioni, disturbo della
forma del pensiero (idee
incoerenti e prive di nessi
associativi)
•Trattamento farmacologico/
reinserimento sociale
11. Fondazione Italiana Gestalt - www.sigroma.com
Schizofrenia e altri disturbi psicotici
Schizofrenia
• Esame di realtà e funzioni generali estremamente compromessi:
area psicotica
• Durata: almeno 6 mesi
• Esclusa presenza disturbi dell’umore
• Non dovuto all’uso di sostanze o condizione medica generale
Diminuzione di funzioni normali:
•Appiattimento affettivo (viso immobile, scarso contatto dello sguardo,
ridotto linguaggio del corpo)
•Scarso interesse per attività sociali e lavorative
•Scarsa produttività del pensiero e dell’eloquio (risposte brevi e vuote)
Sintomi negativi
12. Sintomi positivi
Schizofrenia e altri disturbi psicotici
Schizofrenia
• Contenuto del
pensiero
• Percezione
• Linguaggio e
comunicazione
• Controllo del
comportamento
Esagerati
e distorti
• Delirio
• Allucinazione
• Eloquio disorganizzato
• Comportamento
grossolano,
disorganizzato o
catatonico
Eccesso di funzioni normali
13. Schizofrenia e altri disturbi psicotici
Schizofrenia - Sottotipi
• Paranoide: almeno un delirio a contenuto
persecutorio e frequenti allucinazioni
uditive
• Disorganizzato: eloquio e
comportamento disorganizzati, inadeguata
e/o affettività appiattita
• Catatonico: arresto motorio o eccessiva
attività motoria
14. Schizofrenia e altri disturbi psicotici
Disturbo Schizoaffettivo
Miscela esplosiva tra le manifestazioni della
schizofrenia e quelle dei disturbi bipolari
Per la diagnosi è necessario un episodio
depressivo maggiore, un episodio maniacale o
un episodio misto concomitante con i sintomi
tipici della schizofrenia
15. Schizofrenia e altri disturbi psicotici
Disturbo Psicotico breve
• Sintomi equipollenti a quelli della schizofrenia
con la differenza che il disturbo dura almeno un
giorno e massimo un mese, con ritorno poi al
funzionamento precedente
• Reattivo a fattori stressanti
17. Fondazione Italiana Gestalt - www.sigroma.com
Disturbi dell’umore
Depressione - Sintomi
Psicomotricità: rallentamento psicomotorio, le azioni richiedono uno sforzo notevole
ed è presente profondo senso di astenia; mimica ridotta; sguardo triste, smarrito e
spento
Sfera somato-vegetativa: riduzione libido; inappetenza o iperfagia (manifestazioni
tipo bulimico; insonnia (risvegli notturni multipli o risveglio precoce al mattino) o
ipersonnia
Umore: tristezza, pessimismo e scoraggiamento pervasivi in tutti gli aspetti della vita
e non modificabili da avvenimenti positivi/negativi; anedonia, senso di noia, di
distacco e inadeguatezza verso ciò che abitualmente conferiva piacere (cibo, bere,
sesso)
Sfera cognitiva: difficoltà a mantenere concentrazione e attenzione; pensiero per lo
più incentrato attorno al vissuto di colpa, rovina, malattia; ideazione suicidaria;
linguaggio scarso nel contenuto, monosillabico, lunghe pause e maggior tempo di
latenza nelle risposte, tono basso e monotono
18. Disturbi dell’umore
Episodio maniacale
• Intensa ma infondata euforia accompagnata da irritabilità,
iperattività, logorrea, scarsa capacità di attenzione
• Autostima ipertrofica: creazione di piani grandiosi e inattuabili
• Minor bisogno di sonno
• Maggior attività finalizzata: sociale, lavorativa, sessuale
• Eccessivo coinvolgimento di attività ludiche con alto potenziale
di conseguenze dannose
Durata: almeno una settimana
«quando stai su è tremendo. Idee e
sensazioni sono veloci…migliori, più
brillanti. La timidezza se ne va.
Improvvisamente parole e gesti giusti
stanno là; certo di accattivarti gli altri.
Potenza, benessere, onnipotenza
finanziaria ed euforia pervadono il midollo.»
19. Disturbi dell’umore
Disturbi bipolari
• La caratteristica principale è data dal cambiamento del tono
dell’umore in senso patologico: non sono prevedibili, incontrollabili,
prolungati, estremi e accompagnati da altri cambiamenti associati,
sconvolgono il modo di vivere.
• Disturbo bipolare diDisturbo bipolare di tipo I:tipo I: dato da episodi di depressione maggiore
e mania
• Disturbo bipolare diDisturbo bipolare di tipo II:tipo II: dato da episodi di depressione
maggiore e ipomania (episodio dalle stesse caratteristiche di
quello maniacale solo di meno intensità)
• Stati misti:Stati misti: compresenza di episodi depressivi e maniacali
• Ciclotimia:Ciclotimia: umore instabile con alti e bassi di intensità inferiore a
quella dei disturbi bipolari di tipo I e II
20. Disturbi d’ansia
I disturbi d’ansia rientrano nella dimensione nevrotica in quanto il
rapporto con la realtà è mantenuto. L’ansia assume un carattere
patologico quando non proporzionata alle vicende esistenziali di un
soggetto o quando interferisce con le sue normali attività di vita
(per esempio realizzazione obiettivi, soddisfacimento desideri)
venendo meno una sensazione di benessere emotivo.
L’esperienza dell’ansia ha due componenti:
21. Disturbi d’ansia
Disturbi d’ansia
Disturbi d’ansia
Attacco di panico
comparsa improvvisa di 4 o più sintomi che si sviluppano
improvvisamente e raggiungono il picco nel giro di 10 minuti:
1.palpitazioni, tachicardia
2.Sudorazione
3.Tremori fini o grandi scosse
4.Sensazione di soffocamento
5.Sensazione di asfissia
6.Dolore o fastidio al petto
7.Nausea o disturbi addominali
8.Sensazioni di sbandamento, di instabilità o di svenimento
9.Derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere staccati da sé
stessi)
10.Paura di impazzire o peredere il controllo
11.Paura di morire
12.Parestesie ( sensazione di torpore o formicolio)
13.Brividi o vampate di calore
22. Disturbi d’ansia
Disturbo di attacco di panico’
Attacco di panico
Attacco
di
panico
• Preoccupazione persistente di
avere altri attacchi di panico
• Preoccupazione relativa alle
implicazioni dell’attacco o delle
sue conseguenze
• Alterazione significativa del
comportamento correlata agli
attacchi
aAP non giustificati da condizione medica generale né dagli
effetti fisiologici di una sostanza né da un altro disturbo mentale
23. Disturbi d’ansia
Fobia
Paura intensa, relativamente inadeguata e sproporzionata rispetto allo stimolo
che l’ha provocata, che spinge l’individuo all’evitamento della situazione
scatenante e/o oggetto fobico.
A. Paura marcata di una o più situazioni sociali non
familiari nella quali la persona è esposta al
possibile giudizio degli altri. Il timore è di agire in
modo imbarazzante o umiliante.
B. L’esposizione alla situazione provoca ansia fino a
causare un attacco di panico.
C. La persona riconosce che la paura è eccessiva.
D. Le situazioni temute sono evitate o vissute con
estremo disagio/ansia
E. L’evitamento o l’ansia anticipatoria inficiano il
funzionamento lavorativo e sociale della persona
condizionando e limitando le sue abitudini di vita
Fobia
sociale
24. A. Paura marcata, persistente e irragionevole
provocata dalla presenza o dall’attesa di un oggetto
o situazioni specifici (volare, animali, vedere il
sangue)
B. L’esposizione allo stimolo fobico provoca una
risposta ansiosa immediata che può sfociare in
attacco di panico
C. La persona riconosce che la paura è eccessiva
D. La situazione viene evitata o sopportata con
estrema ansia
E. L’evitamento o l’ansia anticipatoria inficiano il
funzionamento lavorativo e sociale della persona
condizionando e limitando le sue abitudini di vita
La paura non è data dall’oggetto in sé ma dalleLa paura non è data dall’oggetto in sé ma dalle
conseguenze spaventose che il soggetto immaginaconseguenze spaventose che il soggetto immagina
possano derivare dal suo contattopossano derivare dal suo contatto..
Disturbi d’ansia
Fobie specifiche
Fobie
specifiche
25. Disturbi d’ansia
Fobie specifiche
Disturbi d’ansia
Disturbo ossessivo-compulsivo
Compulsioni:
comportamenti che si presentano
spesso sotto forma di rituali in risposta
alle ossessioni da esorcizzare, spesso
non sono collegati in modo realistico
con ciò che sono designati a
neutralizzare. Si manifestano in
comportamenti ripetitivi (lavarsi le
mani, allineare oggetti in un certo
modo); o azioni mentali (contare,
pregare) o regole da seguire in modo
rigido.
Ossessioni:
pensieri, immagini o impulsi
ricorrenti e persistenti vissuti come
intrusivi, inappropriati e fonte di
ansia da parte dell’individuo.
Vengono riconosciuti come prodotti
della mente e spesso si cerca di
sopprimerli o ignorarli.
Grosso dispendio di tempo ed energia nella persona, andando a modificare le
abitudini quotidiane e interferendo sul suo funzionamento globale
26. «Con mio cognato è sempre la stessa storia!
Si è di nuovo bloccato, è più di 10 min che
guarda sempre la stessa fila. 1, 2, 3… mi
sembra di sentirlo contare, ora gli dirò di
muoversi, lui prenderà un’altra piastrella e poi
ancora lì, per mezz’ora, a contare… non posso
più andare avanti, dovrò sciogliere la società, è
un disastro per un piastrellista doversi fermare
a contare, a ogni piastrella aggiunta, tutte
quelle già inserite».
27. Disturbi d’ansia
Disturbo post-traumatico da stress
(DPTS)
• Reazione intensa e prolungata, a volte ritardata,
ad un evento stressante e/o traumatico
• Frequente in vittime di stupro, torture, profughi,
disastri naturali
• L’evento traumatico deve aver provocato morte
o minaccia di morte o gravissime lesioni o
minaccia all’integrità fisica propria e altrui
• La persona evita ogni stimolo associato al
trauma (luoghi, persone, conversazioni)
• .L’esposizione a tale evento deve aver provocato risposte affettive intense date da paura,
sentimenti di impotenza o orrore.
• L’evento viene rivissuto attraverso sogni, ricordi ricorrenti ed intrusivi, agire o sentire
come se l’evento si stesse ripresentando
28. Disturbi somatoformi
Il soggetto esprime il disagio psichico attraverso il corpo
(soma) per cui risulta la presenza di sintomi fisici che
fanno pensare ad una condizione medica generale ma
che non sono giustificati da questa né dagli effetti di una
sostanza o da un altro disturbo mentale.
Il soggetto ha difficoltà a mentalizzare il conflitto che
sposta sul piano fisco.
Vantaggi
secondari
29. Disturbi somatoformi
Disturbo di somatizzazione
A. Storia di molteplici lamentele fisiche, iniziata prima dei 30 anni e seguita per
numerosi anni, che portano alla ricerca di trattamento o a significative
menomazioni sul funzionamento sociale, lavorativo o in altre aree importanti.
B. Tutti i seguenti sintomi devono essere riscontrabili:
1. Quattro sintomi dolorosi: riferiti ad almeno 4 localizzazioni o funzioni (testa,
addome, schiena, torace, dolori mestruali…)
2. Due sintomi gastrointestinali: nausea, vomito al di fuori della gravidanza,
diarrea, intolleranza a numerosi cibi diversi
3. Un sintomo sessuale: indifferenza sessuale, cicli mestruali irregolari,
disfunzione dell’erezione, vomito durante gravidanza
4. Un sintomo pseudoneurologico: alterazioni della coordinazione o
dell’equilibrio, difficoltà a deglutire o nodo alla gola, perdita della sensibilità
tattile o dolorifica…
A. I sintomi non sono prodotti intenzionalmente o simulati
B. Quando vi è una condizione medica generale collegata, le lamentele fisiche
risultano sproporzionate rispetto a quanto ci si aspetta dalla storia medica.
30. Disturbi somatoformi
Ipocondria
A. Paura o convinzione di avere
grave malattia basata
sull’erronea interpretazione di
sintomi somatici
B. Preoccupazione persiste
nonostante valutazioni e
rassicurazioni mediche
appropriate
C. Tale convinzione non è delirante (disturbo delirante, tipo somatici) né
circoscritta all’aspetto fisico (disturbo dismorfismo corporeo)
D. Disagio clinicamente significativo/ menomazione funzionamento sociale,
lavorativo, relazionale.
E. Durata: almeno 6 mesi.
31. Disturbi somatoformi
Disturbo da dismorfismo corporeo
• Eccessivo timore di apparire brutti o deformi soprattutto
per quel che riguarda una precisa parte del corpo
• Spesso si tratta di un presunto difetto del viso (naso,
bocca) che seppur presente appare del tutto
sproporzionato al disagio espresso
• Trascorrono molto tempo osservandosi allo specchio e
valutando il proprio aspetto fisico
• Non ama incontrare altre persone per paura che si
accorgano della propria deformità, alla quale
attribuiscono difficoltà ed insuccessi della propria vita
• Vari tentativi di miglioramento dell’immagine, fino
all’estremo ricorso ad interventi di chirurgia estetica
(circa il 5% di coloro che vi si rivolge ne sarebbe affetto)
• Causa di disagio significativo/menomazione nel
funzionamento sociale, lavorativo
32. Disturbi dell’alimentazione
Presenza di evidenti alterazioni del comportamento
alimentare spesso dovuti ad un alterata percezione del
peso e dell’immagine corporea.
Il DSM riporta fra i disturbi anoressia e bulimia, l’obesità
non è stata annoverata perché non è stata accertata
l’associazione costante con alcuna sindrome psicologica o
comportamentale.
33. Disturbi dell’alimentazione
Anoressia nervosa
A. Rifiuto a mantenere il peso corporeo al di sopra del peso minimo normale (15-12 kg in
meno)
B. Intensa paura di acquistare peso anche in condizioni di evidente sottopeso
C. Distorsione rispetto a come si vive la forma e il peso del corpo, influendo questi in maniera
incisiva sull’autostima o sul riconoscere la gravità dell’attuale condizione di sottopeso
D. Amenorrea, assenza di almeno 3 cicli mestruali consecutivi.
Sottotipi
Con restrizioni
assenza di abbuffate e condotte di
eliminazione; si «limita» a ridurre
rigidamente e drasticamente
l’assunzione di cibo
Con abbuffate/condotte
eliminatorie
Oltre alla riduzione del cibo sono
presenti regolari abbuffate seguite
da condotte di eliminazione
(vomito, diuretici, lassativi…)
34. • Condotte ossessive legate al cibo (nascondimento,
sminuzzamento)
• Eccessivo investimento sul cibo (ne parla sempre)
• Sforzi fisici, corse, esercizi ginnici per facilitare
l’espulsione dello scarso cibo assunto
• Le pazienti anoressiche che si inducono il vomito da lungo
tempo presentano il «segno di Russell», la presenza di
lesioni erosive e di calli sul dorso della mano
35. Disturbi dell’alimentazione
Bulimia nervosa
A. Ricorrenti abbuffate caratterizzate da:
1. Mangiare in un definito periodo di tempo una quantità di cibo
significativa
2. Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio
A. Ricorrenti ed inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di
peso (esercizio fisico eccessivo, diuretici, lassativi, lunghi periodi di digiuno)
C. Abbuffate e condotte compensatorie si
verificano in media 2 volte alla settimana da
almeno 3 mesi
D. Livelli di autostima influenzati dalla forma e
peso corporeo
• Con condotte eliminazione: regolarmente vomito o uso inappropriato di lassativi e
diuretici
• Senza condotte eliminazione: uso di altri comportamenti compensatori quali lunghi digiuni
o esercizio fisico eccessivo ma non ricorre al vomito autoindotto in maniera regolare
36. Disturbi di personalità
• Le persone che hanno un disturbo di personalità seguono un
modello di rappresentazione mentale, di comportamento e di
esperienza interiore che devia decisamente rispetto alle norme
della cultura di appartenenza.
• Si tratta di un disturbo rigido su cui è radicata la personalità
dell’individuo, la sua organizzazione mentale e il suo equilibrio. Le
aree coinvolte: cognitiva, affettiva, relazionale e del controllo degli
impulsi, determina una turba significativa del funzionamento nella
dimensione intrapsichica e/o interpersonale.
I disturbi di personalità possono essere considerati delle espressioniI disturbi di personalità possono essere considerati delle espressioni
estreme di caratteristiche che noi tutti possediamoestreme di caratteristiche che noi tutti possediamo.
38. Disturbi di personalità
Disturbo paranoide di personalità
radicata sospettosità, sfiducia e diffidenza nei confronti
degli altri, senza una base sufficiente;
dubita sempre di poter essere maltrattato o sfruttato,
per cui preferisce chiudersi in se stesso, e risulta
essere incapace di confidarsi e di stabilire rapporti
interpersonali sani
questi sono infatti sempre caratterizzati da dubbio e sospetto, nonché da
gelosia immotivata (verso partner sessuale o il coniuge)
descrive le sue relazioni in termini distaccati, ed è incapace di lasciarsi andare
in senso affettivo, poiché ritiene che ciò lo renderebbe fragile di fronte ad
eventuali minacce o attacchi
• l'atteggiamento generale è di ostilità, e forte è il
rancore nei confronti di persone ritenute colpevoli di
complotti, tradimenti o altre azioni lesive per la loro
persona: è forte infatti l'incapacità di perdonare le
presunte azioni offensive.
39. Disturbi di personalità
Disturbo borderline di personalità
instabilitàinstabilità
impulsivitàimpulsivitàimpulsivitàimpulsività
• Relazioni interpersonali oscillano
dall’idealizzazione all’ipersvalutazione;
• Percezione di sé oscilla fra opposte e parziali
identità;
• Umore oscilla da momenti di disforia intensi
ad altri di tristezza, irritazione, ansia generale
In almeno 2 dei seguenti ambiti:
Abusi di sostanza, tendenza ad abbuffarsi,
guida spericolata, sessualità, aggressività,
prodigalità che sfocia nello sperpero.
40. Disturbi di personalità
Disturbo borderline di personalità
• Lo stato umorale più frequente è quello rabbioso con violenti accesi di ira fino a
sfociare nello scontro fisico
• In situazioni di stress intenso possono comparire ideazione paranoide o sintomi
dissociativi temporanei ma gravi
• Può presentarsi a diversi livelli di gravità
IIil soggetto si trova lungo un continuum ai cui estremi si trovano rispettivamente l’areail soggetto si trova lungo un continuum ai cui estremi si trovano rispettivamente l’area
nevrotica e quella psicoticanevrotica e quella psicotica
Stato limiteStato limite
41. Disturbi di personalità
Disturbo dipendente di personalità
• mancanza di sicurezza e fiducia in sé ed eccessivo bisogno di
essere accuditi, che si manifesta attraverso un comportamento
sottomesso e adesivo
• profondo disagio se lasciati da soli e spesso si preoccupano
eccessivamente all'idea di doversi prendere cura di se stessi
• sono sempre d'accordo con tutti e hanno grosse difficoltà
nell'intraprendere di propria iniziativa qualsiasi attività, anche nella
vita quotidiana devono sempre essere rassicurati e consigliati
• spesso subordinano i propri bisogni a quelli
degli altri per timore di perdere la loro
approvazione e supporto
• al termine di una relazione intima ne cercano
immediatamente una nuova con cui sostituire la
precedente
42. «La mente
soffre col corpo
e forse … un
massaggio
dell’anima
potrebbe
aiutarci a vivere
una vita
possibile»