1. Dipartimento di Neuroscienze
UOS di Neurologia cognitiva e comportamentale
Padiglione Lancisi
CARLO BLUNDO
neurologo-neuropsichiatra
MICHELA BRUSCHINI
psicologa-neuropsicologa
2. Attenzione
Difficoltà attentive già nell'infanzia e nell'adolescenza,
“Break-down attentivi“
Sindrome da ADHD
Stanchezza, dolore, ansia, riducono l’attenzione
Come ridurre o prevenire questi problemi?
Pause di riposo durante lo studio o il lavoro .
Adeguato sonno notturno, limitazione alcoolici,
riduzione dello stress ( in classe, sul lavoro etc.),
Terapia contro la fatica e il dolore,
Vit C, coenzima Q, carnetina e farmaci nootropi
Riconoscere la ADHD e iniziare un trattamento.
3. Funzioni esecutive
Si intendono con questo termine, le capacità
di programmare, di pianificare (soprattutto
eventi
nuovi),di prendere decisioni, di
comprendere il significato ‘non letterale’ del
linguaggio e di trovare soluzioni a problemi
modificando rapidamente le proprie strategie
per adattarle alle richieste dell’ambiente.
Come intervenire?
Esistono programmi riabilitativi che possono
aiutare a migliorare le capacità esecutive.
4. Memoria
Difficoltà a mantenere per pochi secondi alcune
informazioni "in mente" (memoria a breve termine)
oppure di apprendere e rievocare a distanza di
tempo informazioni di vario tipo (memoria a lungo termine).
Un ridotto livello attentivo come pure stati di ansia
o depressivi possono influire negativamente sulle capacità
mnesiche.
Cosa fare?
A tutt'oggi non esistono farmaci per migliorare la memoria
Utili strategie compensative attive e passive.
5. Schema corporeo
Può essere presente una alterazione della
percezione dello schema corporeo che può
interessare parti diverse del corpo ed essere
responsabile di cadute, goffaggine motoria, facili
urti contro ostacoli etc.
Come si può migliorare?
La riabilitazione fisioterapica centrata su una
maggiore consapevolezza della propriocezione può
aiutare a migliorare questi disturbi misti cognitivi e
di dissociazione sensitivo-motoria.
6. Apprendimento
In diversi casi sono presenti, già nell'età
scolare, disabilità di apprendimento quali
discalculia (difficoltà a fare calcoli aritmetci),
disabilità del linguaggio, disabilità nel disegno e
altri compiti visuo-spaziali.
Cosa fare?
Riconoscere in tempo questi disturbi è
importante per iniziare una riabilitazione
neuropsicologica e migliorare in questo modo
l’apprendimento e limitare possibili insuccessi
scolastici
7. Sonno
Il sonno può essere discontinuo, con difficoltà ad
addormentarsi e sonnolenza diurna; non di rado i
sogni sono vividi ed intensi, a volte sono presenti
sogni terrifici.
Possono essere presenti apnee notturne, pericolose
per le funzioni cognitive e la attività cardiaca e
cerebrale.
Esistono rimedi ?
Si, sono disponibili strumenti diagnostici e interventi
terapeutici.
8. Acufeni
Consistono in fischi, rumori, ronzii che possono
presentarsi in modo discontinuo o persistere
continuativamente in un orecchio o in entrambi
comparendo soprattutto durante il silenzio.
Cosa fare?
Visita ORL con esami
Può essere utile una semplice tecnica basata
sull'ascolto di suoni neutri competitivi quali
pioggia, suono di una fontana etc.
9. Ansia e depressione
L'ansia è spesso presente sotto forma di ansia
generalizzata, crisi di panico, ansia sociale, fobie. Non
interferisce solo sulla vita affettiva, sulle relazioni
sociali ma anche sulle funzioni cognitive.
La depressione può presentarsi in diversi modi, spesso
si associa alla stanchezza oppure si confonde,
interferisce sulle funzioni cognitive
Da ricordare:
Interventi psicoterapeutici e farmacologici troppo
spesso non sono attuati nella falsa convinzione che
questi problemi non siano curabili o che sia sufficiente
la "buona volontà" per combatterli.
10. IL RUOLO NEL TEAM
DEL NEUROLOGO E DEL NEUROPSICOLOGO
ESAME NEUROLOGICO
VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA
TRATTAMENTI FARMACOLOGICI
(dolore, cefalea, stanchezza, disturbi cognitivi)
INDICAZIONE A TRATTAMENTI PSICOTERAPEUTICI
INDICAZIONE A TRATTAMENTI RIABILITATIVI
11. Qualche messaggio da portare a casa…..
Anche se la sindrome di Danlos è definita una sindrome rara
(definizione peraltro molto discutibile!) i sintomi sopra riportati
non sono "rari" “ ma diffusi in in tantissime altre persone .
sono sintomi ben conosciuti in ambito medico e psicologico,
suscettibili anche di remissione spontanea, spesso trattabili
con farmaci e interventi riabilitativi e psicoterapeutici.
Pur essendo questi disturbi etichettati come disturbi "mentali"
essi rimangono circoscritti e mai evolvono in altre sindromi
psichiatriche o neurologiche .
L'avere uno o più di questi sintomi associati alla sindrome di
Danlos non porta nè alla pazzia nè alla demenza!
12. Sindrome di Danlos: una sfida diagnostica e terapeutica
ma già con diversi punti vinti !
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!