SlideShare a Scribd company logo
Il Bambino E Il Gioco Come
Promozione Della SALUTE
Giancarlo Izzi
Pediatria e Oncoematologia
Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma
Lesignano de’ Bagni
16 aprile 2014
1
“ Ogni bambino/ragazzo ha diritto al
riposo e al gioco e
di avere l’opportunità di prendere parte
ad un’ampia gamma di attività ”
2
CONVENZIONE EUROPEA DEI DIRITTI DEI
FANCIULLI ART.31Dei Diritti dei Fanciulli Art.31
IL GIOCO E IL DIRITTO
o Art. 31 Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia relativo al
diritto al gioco, in cui s’è specificato per i minori d’età,
o Art. 24 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo
o Art. 7 par. 2 della Dichiarazione dei diritti del fanciullo del 1959.
Costituzione Italiana:
 Art. 1 Il gioco da sempre considerato palestra mentale e di vita (uno dei
significati del latino ludus era scuola, elementare o dei gladiatori), lo è
certamente per la democrazia e per il lavoro, mediante il rispetto delle
regole del gioco e l’impegno che comunque comporta.
 Art. 2 Contribuisce alla socialità e socializzazione, allo svolgimento della
personalità e alla solidarietà; il primo gioco ingloba tutti gli aspetti e le fasi
dello sviluppo della persona, da quello fisico-motorio a quello etico-
normativo.
 Art. 3 Il gioco fa sperimentare l’uguaglianza, la rimozione degli ostacoli e
l’effettiva partecipazione,
 Art. 31 Il fanciullo ha il diritto di partecipare liberamente e pienamente alla
vita culturale ed artistica, fondamentale per poter divenire cittadino.
(M. Marzario)
3
"Il Comune di Milano riconosce il diritto dei bambini al gioco e
alle attività ricreative proprie della loro età. Nei cortili, nei
giardini e nelle aree scoperte delle abitazioni private deve
essere favorito il gioco dei bambini, fatte salve le fasce
orarie di tutela della quiete e del riposo stabilite dai
regolamenti condominiali"
Il consiglio comunale di Milano ha approvato la modifica
dell'art. 83 bis del regolamento di Polizia comunale
SI TORNA A GIOCARE NEI CORTILI
4
«Milano, cortili ancora vietati ai bambini:
il Comune li aveva autorizzati a giocare
In molti casi la delibera varata da Palazzo Marino nel 2012 non è stata
accolta: il via libera va recepito con una modifica al regolamento di
ciascun condominio, ma in tanti preferiscono applicare ancora il
divieto.» di LAURA FUGNOLI - La Repubblica 21 giugno 2013
La salute non è una merce che si vende e
si compra, ma un progetto non
delegabile cui contribuisce la
cooperazione di una grande quantità di
soggetti.
5
LA SALUTE
Quale SALUTE:
La definizione che propone l'Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS) recita:
"uno stato di benessere fisico, mentale e
sociale e non solamente assenza di malattia o
infermità",
nel quale quindi gli individui sono in grado di
individuare e realizzare le proprie aspirazioni,
soddisfare i propri bisogni, sviluppare
strategie di adattamento all'ambiente entro
cui vivono.
Il problema della salute esce dalla gabbia
medico-specialistica e coinvolge dimensioni
psicologiche, sociali, economiche, culturali,
ecologiche e ambientali.
6
CONCETTO DI SALUTE
Nella Carta di Ottawa: “la promozione della salute è il
processo che mette in grado le persone di aumentare il
controllo sulla propria salute e di migliorarla” (OMS, 1986).
La salute non è più uno scopo della vita da raggiungere, né è
una condizione stabile, ma viene in continuazione
collettivamente creata, curata e vissuta.
“La competenza sulla salute rafforza una persona nella sua
autodeterminazione e nella propria libertà di
organizzazione e decisione rispetto alle questioni inerenti
alla salute, migliorandone le capacità di trovare informazioni
in proposito, di comprenderle e quindi di assumersi la
responsabilità per la propria salute” (Kickbusch, 2006).
7
COMMISSIONE SALUTE DELL'OSSERVATORIO
EUROPEO (OMS - 1986)
Definizione di benessere:
"lo stato emotivo, mentale, fisico, sociale e
spirituale di ben-essere che consente alle
persone di raggiungere e mantenere il loro
potenziale personale nella società".
tutti gli aspetti sono importanti, ma ancora più
importante è che siano tra loro equilibrati per
consentire agli individui di migliorare il loro
benessere. 8
SALUTE
«Ha un carattere segreto, si percepisce come senso
di benessere e ci sente intraprendenti, aperti
alla conoscenza, dimentichi di noi e quasi non
avvertiamo neppure gli strapazzi e gli sforzi:
questa è salute.
La salute non è precisamente un sentirsi, ma un
esserci, un essere nel mondo, un essere insieme
agli altri uomini ed essere occupati attivamente
e gioiosamente dai compiti particolari della vita"
(H.G. Gadamer, Dove si nasconde la salute,1994)
9
Pieter Bruegel:
Giochi di fanciulli,
Kunsthistorisches Museum, Vienna.
IL GIOCO: DEFINIZIONE
Qualsiasi attività liberamente scelta a cui si dedichino, singolarmente
o in gruppo, bambini o adulti senza altri fini immediati che la
ricreazione e lo svago, sviluppando ed esercitando nello stesso tempo
capacità fisiche, manuali e intellettive.
Nella lingua italiana, la parola "gioco" si riferisce in modo più specifico
ad attività ricreative di tipo competitivo e caratterizzate da obiettivi e
regole rigorosamente definiti:
1. giochi di società o giochi da tavolo o di sala, giochi all’aperto, quelli
della corda, del salto, della palla, ecc.;
2. giochi enigmistici - giochi matematici, di vario tipo;
3. giochi di prestigio, o di bussolotti, di mano: esercizi di destrezza fatti per
diletto degli spettatori;
4. Giochi di parole, ecc EnciclopediaTreccani
11
CARATTERISTICHE DEL GIOCO
• Giochi di competizione: In genere tutte le
competizioni, sia sportive che mentali
• Giochi di azzardo: Tutti i giochi dove il
fattore primario è la fortuna
• Giochi di simulacro: I cosiddetti "giochi di
ruolo" dove si diventa "altro"
• Giochi di vertigine: Tutti quei giochi in cui si
gioca a provocare noi stessi
12
• Gioco solitario: tipico dei bambini più piccoli
che non si pongono in una condizione di
reciprocità con gli altri. Non c'è interazione
sociale.
• Gioco parallelo: si verifica tra il 1° e 3° anno
di vita: i bambini si aiutano reciprocamente
ma si tratta essenzialmente ancora di un
gioco individuale.
• Gioco sociale: tipico dei bambini intorno ai 4
-5 anni, età in cui comincia la fase scolastica.
C'è l'interazione sociale. 13
CARATTERI DEL GIOCO
Per quanto riguarda la prospettiva sociologica, Roger
Caillois definisce l'attività del gioco come:
• Libera: il giocatore non può essere obbligato a
partecipare;
• Separata: entro limiti di spazio e di tempo;
• Incerta: lo svolgimento e il risultato non possono
essere decisi a priori;
• Improduttiva: non crea né beni, né ricchezze, né altri
elementi di novità;
• Regolata: con regole che sospendono le leggi
ordinarie;
• Fittizia: consapevole della sua irrealtà.
14
• Ogni bambino gioca naturalmente, perché prova
una sensazione di benessere.
• Per i bambini, che giocano per divertirsi, non c'è
nessuna differenza tra il gioco e ciò che un
adulto potrebbe considerare come un lavoro.
• Solo se giungono ad associare un'attività alla
ricompensa, essi iniziano un comportamento in
vista di benefici a lungo termine piuttosto che
per la gratificazione immediata.
• Ciò è dovuto allo sviluppo di abilità cognitive che
consentono al bambino di vedere il legame tra
causa ed effetto.
15
• A 18 mesi avviene il passaggio dal gioco
esplorativo-funzionale al gioco simbolico,
ovvero: la banana diventa un telefono e la
penna un astronave.
• A questa età il piccolo inizia ad assumere un
ruolo più attivo, quale attore del gioco, che gli
consente anche di elaborare angosce e sogni.
• I giochi di regole partono invece dai 7 anni in
poi: «Permette di capire com'è l'interazione
con i pari, il senso del limite e le competenze
cognitivo sociali". (Magda Di Renzo)
16
• Il gioco stimola la sua creatività
esercitando una funzione adattiva.
• Il bambino gioca «perché gli piace», non
esiste nessun proposito esterno e
quest'attività diviene una sorta di ponte
tra il suo mondo interno e l'ambiente
circostante.
• Permette di vedere le sue capacità di
coping, di apprendimento e di lettura
della realtà.
(Daphne Chessa)
17
GIOCO E SOCIETÀ
Il gioco è un linguaggio universale: bambini e ragazzi,
che vengono da diverse parti del mondo e parlano
lingue diverse, possono comunicare assieme
giocando.
Il gioco è una cosa pratica, si fa con gli altri, è uno dei
primi modi in cui il bambino si relaziona con chi gli
sta attorno.
E’ uno spazio in cui interagire, giungendo alla riscrittura
delle regole o alla creazione di un nuovo e diverso
modo di giocare.
18
Giocando si costruiscono occasioni di
interazione in quelle forme inedite di
comunità, anche temporanee, che si creano
in contesti non formali come sono i luoghi di
gioco occasionali.
Bambini di realtà culturali differenti possono
dialogare proprio grazie al gioco, stabilire
rapporti, superare barriere inconsce di
pregiudizio.
In queste comunità spontane ciascuno riesce a
sentirsi un po’ a casa, quindi può interagire
con gli altri senza essere pre-giudizi. 19
GIOCO E SIGNIFICATI
• ll gioco riveste un ruolo fondamentale per lo
sviluppo intellettivo: esso stimola la memoria,
l'attenzione, la concentrazione, favorisce lo
sviluppo di schemi percettivi, capacità di
confronto, relazioni ecc.
• J. Piaget (1937-1945) mette in correlazione lo
sviluppo del gioco con quello mentale,
affermando che il gioco è lo strumento primario
per lo studio del processo cognitivo del
bambino.
• Considera che il gioco è la "più spontanea
abitudine del pensiero infantile". 20
• E' nel giocare che il bambino sperimenta
con successo la possibilità di intervenire
attivamente nella realtà che lo circonda e
per manipolarla.
• Il gioco è un'attività gratificante poiché
non è condizionato da pressioni interne o
esterne e tende perciò solo al piacere e
alla conferma di sé.
• Il gioco aiuta ad acquisire consapevolezza
di sé a elaborare insomma un'identità
sociale e personale.
21
• Quando si gioca «a fare finta di…» è come se
si allenasse a diventare grandi.
• In una stanza è racchiuso il mondo intero:
una scatola può trasformarsi in
un'automobile, un mantello fa di un bambino
un super eroe, ecc.
• I piccoli dispiaceri vengono superati
rivivendoli nel gioco: ad esempio le lacrime
per il distacco dalla mamma spariscono
quando una bambola prende il suo posto.
• Non sono necessari giocattoli costosi o
elaborati, bastano oggetti semplici che
stuzzichino la naturale fantasia del bambino.
22
• Il gioco ha un ruolo importante nello sviluppo
cognitivo, sociale, fisico ed emotivo di un bambino e
contribuisce al suo benessere.
• Non deve essere sottovalutato dai genitori.
• Essi devono avere un progetto educativo congiunto,
che siano uniti o separati.
• Attraverso il gioco, i bambini acquisiscono molte
abilità che utilizzano per la futura costruzione del
proprio sé:
• - Lo sviluppo del linguaggio,
• - Problem solving,
• - Negoziazione,
• - Propedeuticità.
23
GIOCO E SVILUPPO FISICO
• Quando il bambino inizia ad interagire con i primi giochi
sviluppa l’attività fisica senza neanche rendersene
conto.
• I giochi permettono al bambino di essere fisicamente in
forma. Le condizioni fisiche sono uno degli elementi
fondamentali di un sano sviluppo nei bambini.
• Con lo sviluppo muscolare a causa di giochi fisici, il
bambino sviluppa capacità motorie complesse. E
quando un bambino è coinvolto in attività come: perline,
pittura, giocare con l’argilla, egli affina le sue capacità
motorie.
• E’ essenziale per i genitori comprendere che il gioco è
molto più di un passatempo ricreativo per bambini. 24
APPRENDIMENTO
• Il gioco è molto importante per lo sviluppo del
bambino e dell’apprendimento.
• E’ attraverso esso che i bambini acquisiscono e
perfezionare al meglio le proprie capacità.
• Attraverso il gioco, il bambino sviluppa e rafforza il
suo linguaggio.
• Ad esempio, quando leggi una favola al tuo bambino
si stanno applicando delle regole per lo sviluppo della
comunicazione orale appassionata. 25
RISOLUZIONE DEI PROBLEMI
• Molti giochi permettono di acquisire esperienze
nella risoluzione dei problemi.
• Attraverso attività come la costruzione di
mattoncini, giocare con la sabbia, fare puzzle, o
progettare e costruire mondi immaginari,
permettere al bambino di migliorare le loro
capacità di pensiero.
• Il gioco incoraggia e rafforza la curiosità di un
bambino sul suo mondo.
• Questa curiosità aumenta quando il bambino è
libero di svolgere le proprie azioni nelle aree che
lo interessa, cosa che stimola l’apprendimento. 26
ATTRAVERSO IL GIOCO
• Il bambino comprende come funzionano le cose: che
cosa si può o non si può fare con determinati oggetti,
• Si rende conto dell'esistenza di leggi del caso e della
probabilità e di regole di comportamento, che vanno
rispettate.
• L'esperienza del gioco insegna al bambino ad essere
perseverante e ad avere fiducia nelle proprie capacità;
• Diventa consapevole del proprio mondo interiore e di
quello esteriore,
• Incomincia ad accettare le legittime esigenze di queste
sue due realtà.
27
SVILUPPO SOCIALE
• Il gioco migliora lo sviluppo sociale ed emotivo del
bambino. E’ attraverso esso che i bambini
acquisiscono e perfezionano al meglio le proprie
capacità di confronto con il mondo che sta attorno
(società di pari e non).
• Portarlo al parco, offre al bambino la possibilità di
interagire con il suo ambiente, permettendogli di
cominciare a dare un senso al suo mondo dal punto
di vista sociale.
• Comunicare con gli altri bambini, è fondamentale
per capire l’importanza di imparare il linguaggio che
è la base del comunicare. Egli impara ad esprimere le
proprie idee ed ascoltare le idee espresse da altri.
28
• Il gioco coinvolge situazioni che favoriscono la
cooperazione.
• Il bambino scopre i vantaggi di lavorare
insieme e condividere attrezzature.
• Attraverso il gioco i bambini imparano a
risolvere i conflitti e negoziare con gli altri.
• Un bambino che sviluppa abilità sociali, rende
più facile il suo ingresso e inserimento
scolastico.
• Gli studi hanno dimostrato che un bambino che
maggio è in grado di adattarsi meglio, ha più
probabilità di ottenere buoni risultati a scuola. 29
GIOCO E FAMIGLIA
La famiglia sta vivendo un periodo epocale di crisi per tanti
motivi: immateriali (sociologici, culturali, demagogici)
ma anche per difficoltà oggettive quali per esempio
quelle legate alla casa, alla abitazione che per
esempio non permette più il ‘’cortile’’, che non
permette più la convivenza ravvicinata con le
generazioni più anziane.
I bambini non hanno un tempo ‘’libero’’ davvero da
passare insieme, in uno spazio naturale SICURO e
PROTETTO, di tradizioni di gioco tramandate e
rinnovate, che fanno parte della storia della propria
famiglia, del proprio quartiere, realizzata in spazi noti e
in contesti di ABITUDINI, in cui il bambino si rende
però autonomo nella creatività e inventiva.
30
‘’MODELLI’’ EMPIRICI DI FAMIGLIA RISPETTO
ALL’APPROCCIO CON IL GIOCO
1. Famiglia attenta e impegnata che valorizza il
diritto al gioco e al riposo del bambino e del
ragazzo, cogliendone l’importanza fondamentale
per lo sviluppo dell’individuo.
E’ un tipo di famiglia che si pone l'obiettivo dello
sviluppo dei figli come persone specifiche e che
riesce a identificare l’importanza del tempo libero
diverso da tempo da perdere.
Partecipazione e rispetto sono le parole chiave.
31
2. Famiglia indifferente, neutra che si colloca in una
posizione scarsamente partecipativa, trainata
dalle mode o tendenze del momento e influenzata
dai mass media, usufruendo passivamente. Si
affida alle tecnologie con televisione, computer,
giochi elettronici etc.
3. Famiglia negante, all’opposto, ha una rigidità
educativa che non prevede spazio creativo,
ritenendo superflua ogni forma di tempo non
scandito da regolamenti e orari secondo un
preciso contesto sociale:
“lo lo porto oggi a tennis, domani a danza, dopodomani in
piscina e poi a scherma’’.
32
L’ATTENZIONE DEGLI ADULTI
• Gli adulti devono mettere i bambini nella
condizione di giocare e di esprimere la loro
creatività, mentre si regalano giochi che
piacciono agli adulti.
• Oggi si presta poca attenzione alla
dimensione del gioco, dando a bambini
troppo piccoli, strumenti digitali quali gli
Pad o tanti giochi contemporaneamente
che finiscono solo per iperstimolare i
piccoli.
33
BAMBINI E ADULTI
• Il compito di valutare il comportamento
dei bambini che giocano deve
coinvolgere in prima persona sia i
genitori che gli educatori.
• Essi devono trovare il tempo da
dedicare al gioco dei loro figli, per dare
loro l'opportunità di misurare e
sviluppare le proprie risorse e le proprie
potenzialità. 34
BAMBINI E ADULTI
• I bambini reagiscono con entusiasmo alla
disponibilità dei genitori a giocare con loro:
 lo scoprire che possano mostrano interesse e che si
fanno coinvolgere in un'attività da loro considerata
seria, è motivo di grande felicità
 è un modo che consente loro di rafforzare il senso di
sicurezza e protezione.
• La capacità dei genitori di giocare con i propri
figli è sicuramente un buon indice di armonia
familiare, garantisce una sensazione di benessere
psichico oltre a costituire la condizione di base
per consentire loro di sviluppare una buona
capacità ludica. 35
• In ogni caso è necessario garantire e restituire ai
bambini il tempo e lo spazio per dare libero sfogo a
tutte le loro pulsioni interne e assicurare loro una
certa complicità senza svestirsi del ruolo di guida.
• Oggi tutti i documenti internazionali affermano il
diritto al gioco del bambino come bisogno prevalente
e vitale dell'infanzia, motivato da esigenze di ordine
fisiologico, psichico, spirituale e sociale e basato sul
riconoscimento della pienezza umana in ogni fase
della vita.
• E’ necessario che si trovi un adeguato e pratico
impegno sociale e politico in termini di creazione di
spazi e di infrastrutture sempre più consoni alle
richieste ludiche dei bambini
36
“Il bambino che non gioca non è un
bambino.
Ma l’adulto che non gioca ha perso per
sempre il bambino che ha dentro di sé”
Pablo Neruda
«I giochi dei bambini non sono dei giochi,
bisogna invece valutarli come le loro azioni
più serie.»
Montegne 37
Pieter Bruegel: Giochi di fanciulli,
38

More Related Content

What's hot

Psicologia arco vita
Psicologia arco vitaPsicologia arco vita
Psicologia arco vitaimartini
 
Gioco e educazione
Gioco e educazioneGioco e educazione
Gioco e educazione
Roberto Sedda
 
Il gioco 1
Il gioco 1Il gioco 1
Il gioco 1imartini
 
La creatività
La creativitàLa creatività
La creativitàmariolina
 
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoL'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoimartini
 
TEORIA DELL'ATTACCAMENTO
TEORIA DELL'ATTACCAMENTOTEORIA DELL'ATTACCAMENTO
TEORIA DELL'ATTACCAMENTO
Antonella Pampolini
 
Sull'Educazione Emotiva
Sull'Educazione EmotivaSull'Educazione Emotiva
Sull'Educazione Emotiva
campustralenuvole
 
Il racconto nell'animazione sociale per la terza e quarta età
Il racconto nell'animazione sociale per la terza e quarta etàIl racconto nell'animazione sociale per la terza e quarta età
Il racconto nell'animazione sociale per la terza e quarta età
Simone Terenziani
 
sviluppo motorio
sviluppo motoriosviluppo motorio
sviluppo motorio
imartini
 
Metodologia del gioco
Metodologia del giocoMetodologia del gioco
Metodologia del giocoimartini
 
Pragmatica della comunicazione
Pragmatica della comunicazionePragmatica della comunicazione
Pragmatica della comunicazione
Simona Dalloca
 
Caillois Gli uomini e i giochi
Caillois Gli uomini e i giochiCaillois Gli uomini e i giochi
Caillois Gli uomini e i giochifiloan
 
gioco bambino
gioco bambinogioco bambino
gioco bambino
imartini
 
Percezione sensazione
Percezione sensazionePercezione sensazione
Percezione sensazioneimartini
 
Motivazione e intelligenza emotiva. La motivazione nel lavoro
Motivazione e intelligenza emotiva. La motivazione nel lavoroMotivazione e intelligenza emotiva. La motivazione nel lavoro
Motivazione e intelligenza emotiva. La motivazione nel lavoro
maria cristina martini
 

What's hot (20)

Psicologia arco vita
Psicologia arco vitaPsicologia arco vita
Psicologia arco vita
 
Gioco e educazione
Gioco e educazioneGioco e educazione
Gioco e educazione
 
Il gioco
Il giocoIl gioco
Il gioco
 
Il gioco 1
Il gioco 1Il gioco 1
Il gioco 1
 
Lo sviluppo emotivo
Lo sviluppo emotivoLo sviluppo emotivo
Lo sviluppo emotivo
 
Winnicot
Winnicot Winnicot
Winnicot
 
Il gioco
Il giocoIl gioco
Il gioco
 
Intelligenza emotiva
Intelligenza emotivaIntelligenza emotiva
Intelligenza emotiva
 
La creatività
La creativitàLa creatività
La creatività
 
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoL'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
 
TEORIA DELL'ATTACCAMENTO
TEORIA DELL'ATTACCAMENTOTEORIA DELL'ATTACCAMENTO
TEORIA DELL'ATTACCAMENTO
 
Sull'Educazione Emotiva
Sull'Educazione EmotivaSull'Educazione Emotiva
Sull'Educazione Emotiva
 
Il racconto nell'animazione sociale per la terza e quarta età
Il racconto nell'animazione sociale per la terza e quarta etàIl racconto nell'animazione sociale per la terza e quarta età
Il racconto nell'animazione sociale per la terza e quarta età
 
sviluppo motorio
sviluppo motoriosviluppo motorio
sviluppo motorio
 
Metodologia del gioco
Metodologia del giocoMetodologia del gioco
Metodologia del gioco
 
Pragmatica della comunicazione
Pragmatica della comunicazionePragmatica della comunicazione
Pragmatica della comunicazione
 
Caillois Gli uomini e i giochi
Caillois Gli uomini e i giochiCaillois Gli uomini e i giochi
Caillois Gli uomini e i giochi
 
gioco bambino
gioco bambinogioco bambino
gioco bambino
 
Percezione sensazione
Percezione sensazionePercezione sensazione
Percezione sensazione
 
Motivazione e intelligenza emotiva. La motivazione nel lavoro
Motivazione e intelligenza emotiva. La motivazione nel lavoroMotivazione e intelligenza emotiva. La motivazione nel lavoro
Motivazione e intelligenza emotiva. La motivazione nel lavoro
 

Viewers also liked

Concetto di salute
Concetto di saluteConcetto di salute
Concetto di salute
umbiq
 
Corso formare i formatori per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro
Corso formare i formatori per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoroCorso formare i formatori per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro
Corso formare i formatori per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro
Safer - Formazione e Consulenza
 
"Educatori 2.0. I social media nella promozione della salute"
"Educatori 2.0. I social media nella promozione della salute""Educatori 2.0. I social media nella promozione della salute"
"Educatori 2.0. I social media nella promozione della salute"
Marco Vagnozzi
 
La psicomotricita’
La psicomotricita’La psicomotricita’
La psicomotricita’imartini
 
Partecipare e decidere, Insieme è meglio
Partecipare e decidere, Insieme è meglioPartecipare e decidere, Insieme è meglio
Partecipare e decidere, Insieme è meglio
AmmLibera AL
 
07 inverno gopp
07 inverno gopp07 inverno gopp
07 inverno gopp
Paolo MediNapoli
 
Teoria linguistica 2,a
Teoria linguistica 2,aTeoria linguistica 2,a
Teoria linguistica 2,aJuanitadedios
 
Comunicare, lavorare e apprendere in rete
Comunicare, lavorare e apprendere in reteComunicare, lavorare e apprendere in rete
Comunicare, lavorare e apprendere in rete
Salvatore Marras
 
Tra Ospedale PER il bambino e Ospedale DEI bambini
Tra Ospedale PER il bambino e Ospedale DEI bambiniTra Ospedale PER il bambino e Ospedale DEI bambini
Tra Ospedale PER il bambino e Ospedale DEI bambini
Giancarlo Izzi
 
Corso gestione-stato-emotivo - dispense
Corso gestione-stato-emotivo - dispenseCorso gestione-stato-emotivo - dispense
Corso gestione-stato-emotivo - dispense
Federica Mabellini
 
LE EMOZIONI DEI VOLONTARI D'AMBULANZA
LE EMOZIONI DEI VOLONTARI D'AMBULANZALE EMOZIONI DEI VOLONTARI D'AMBULANZA
LE EMOZIONI DEI VOLONTARI D'AMBULANZA
Elisabetta Bassani
 
Ospedale dei Bambini di Parma: luogo dove il gioco è rispettato
Ospedale dei Bambini di Parma: luogo dove il gioco è rispettatoOspedale dei Bambini di Parma: luogo dove il gioco è rispettato
Ospedale dei Bambini di Parma: luogo dove il gioco è rispettatoGiancarlo Izzi
 
Intelligenza emotiva stereotipi-comunicazione
Intelligenza emotiva stereotipi-comunicazioneIntelligenza emotiva stereotipi-comunicazione
Intelligenza emotiva stereotipi-comunicazioneiva martini
 
Sviluppo dell’affettività e la costruzione del rapporto amoroso 2
Sviluppo dell’affettività e la costruzione del rapporto amoroso 2Sviluppo dell’affettività e la costruzione del rapporto amoroso 2
Sviluppo dell’affettività e la costruzione del rapporto amoroso 2imartini
 
Le forme di coinvolgimento dei portatori di interesse e dei cittadini
Le forme di coinvolgimento dei portatori di interesse e dei cittadiniLe forme di coinvolgimento dei portatori di interesse e dei cittadini
Le forme di coinvolgimento dei portatori di interesse e dei cittadini
FormezPA - Capacity SUD
 
comprendere le diseguaglianze di salute
comprendere le diseguaglianze di salutecomprendere le diseguaglianze di salute
comprendere le diseguaglianze di saluteFranco Pesaresi
 
Il fumo e il giovani
Il fumo e il giovaniIl fumo e il giovani
Il fumo e il giovanigiulia95
 
La responsabilità sociale d'impresa e la promozione della salute
La responsabilità sociale d'impresa e la promozione della saluteLa responsabilità sociale d'impresa e la promozione della salute
La responsabilità sociale d'impresa e la promozione della salute
Pina Lalli
 

Viewers also liked (20)

Concetto di salute
Concetto di saluteConcetto di salute
Concetto di salute
 
Corso formare i formatori per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro
Corso formare i formatori per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoroCorso formare i formatori per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro
Corso formare i formatori per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro
 
"Educatori 2.0. I social media nella promozione della salute"
"Educatori 2.0. I social media nella promozione della salute""Educatori 2.0. I social media nella promozione della salute"
"Educatori 2.0. I social media nella promozione della salute"
 
La psicomotricita’
La psicomotricita’La psicomotricita’
La psicomotricita’
 
Partecipare e decidere, Insieme è meglio
Partecipare e decidere, Insieme è meglioPartecipare e decidere, Insieme è meglio
Partecipare e decidere, Insieme è meglio
 
07 inverno gopp
07 inverno gopp07 inverno gopp
07 inverno gopp
 
Teoria linguistica 2,a
Teoria linguistica 2,aTeoria linguistica 2,a
Teoria linguistica 2,a
 
Comunicare, lavorare e apprendere in rete
Comunicare, lavorare e apprendere in reteComunicare, lavorare e apprendere in rete
Comunicare, lavorare e apprendere in rete
 
Tra Ospedale PER il bambino e Ospedale DEI bambini
Tra Ospedale PER il bambino e Ospedale DEI bambiniTra Ospedale PER il bambino e Ospedale DEI bambini
Tra Ospedale PER il bambino e Ospedale DEI bambini
 
Corso gestione-stato-emotivo - dispense
Corso gestione-stato-emotivo - dispenseCorso gestione-stato-emotivo - dispense
Corso gestione-stato-emotivo - dispense
 
LE EMOZIONI DEI VOLONTARI D'AMBULANZA
LE EMOZIONI DEI VOLONTARI D'AMBULANZALE EMOZIONI DEI VOLONTARI D'AMBULANZA
LE EMOZIONI DEI VOLONTARI D'AMBULANZA
 
Ospedale dei Bambini di Parma: luogo dove il gioco è rispettato
Ospedale dei Bambini di Parma: luogo dove il gioco è rispettatoOspedale dei Bambini di Parma: luogo dove il gioco è rispettato
Ospedale dei Bambini di Parma: luogo dove il gioco è rispettato
 
Intelligenza emotiva stereotipi-comunicazione
Intelligenza emotiva stereotipi-comunicazioneIntelligenza emotiva stereotipi-comunicazione
Intelligenza emotiva stereotipi-comunicazione
 
Sviluppo dell’affettività e la costruzione del rapporto amoroso 2
Sviluppo dell’affettività e la costruzione del rapporto amoroso 2Sviluppo dell’affettività e la costruzione del rapporto amoroso 2
Sviluppo dell’affettività e la costruzione del rapporto amoroso 2
 
Le forme di coinvolgimento dei portatori di interesse e dei cittadini
Le forme di coinvolgimento dei portatori di interesse e dei cittadiniLe forme di coinvolgimento dei portatori di interesse e dei cittadini
Le forme di coinvolgimento dei portatori di interesse e dei cittadini
 
comprendere le diseguaglianze di salute
comprendere le diseguaglianze di salutecomprendere le diseguaglianze di salute
comprendere le diseguaglianze di salute
 
Perra sessione 1 10
Perra sessione 1 10Perra sessione 1 10
Perra sessione 1 10
 
Perra sessione 1 10
Perra sessione 1 10Perra sessione 1 10
Perra sessione 1 10
 
Il fumo e il giovani
Il fumo e il giovaniIl fumo e il giovani
Il fumo e il giovani
 
La responsabilità sociale d'impresa e la promozione della salute
La responsabilità sociale d'impresa e la promozione della saluteLa responsabilità sociale d'impresa e la promozione della salute
La responsabilità sociale d'impresa e la promozione della salute
 

Similar to Il Bambino e il Gioco come promozione della Salute

L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoL'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoimartini
 
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoL'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoimartini
 
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoL'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoimartini
 
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino uimissimolt
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino uimissimoltL'importanza del gioco nello sviluppo del bambino uimissimolt
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino uimissimoltIvana Candiotta
 
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoL'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoimartini
 
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoL'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoimartini
 
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoL'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoimartini
 
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoL'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoimartini
 
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoL'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoimartini
 
Pagine da joy of moving
Pagine da joy of movingPagine da joy of moving
Pagine da joy of moving
Calzetti & Mariucci Editori
 
MODULO 2
MODULO 2MODULO 2
MODULO 2
Silvs Silvs
 
Tutti in...gioco! n
Tutti in...gioco! nTutti in...gioco! n
Tutti in...gioco! nimartini
 
Relazioni in gioco approcci
Relazioni in gioco approcciRelazioni in gioco approcci
Relazioni in gioco approcciimartini
 
Il gioco del bambinio
Il gioco del  bambinioIl gioco del  bambinio
Il gioco del bambinioimartini
 
Pagine da Giocofiaba
Pagine da GiocofiabaPagine da Giocofiaba
Pagine da Giocofiaba
Calzetti & Mariucci Editori
 
I diritti-dei-bambini
I diritti-dei-bambiniI diritti-dei-bambini
I diritti-dei-bambiniimartini
 
Autismo dr.ssa Villa 13 febbraio 2014
Autismo dr.ssa Villa 13 febbraio 2014Autismo dr.ssa Villa 13 febbraio 2014
Autismo dr.ssa Villa 13 febbraio 2014
CTI_Area_Ulss7
 
Metodologia del gioco
Metodologia del giocoMetodologia del gioco
Metodologia del giocoimartini
 
Metodologia del gioco
Metodologia del giocoMetodologia del gioco
Metodologia del giocoimartini
 

Similar to Il Bambino e il Gioco come promozione della Salute (20)

L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoL'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
 
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoL'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
 
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoL'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
 
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino uimissimolt
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino uimissimoltL'importanza del gioco nello sviluppo del bambino uimissimolt
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino uimissimolt
 
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoL'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
 
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoL'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
 
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoL'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
 
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoL'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
 
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambinoL'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
 
Pagine da joy of moving
Pagine da joy of movingPagine da joy of moving
Pagine da joy of moving
 
MODULO 2
MODULO 2MODULO 2
MODULO 2
 
Tutti in...gioco! n
Tutti in...gioco! nTutti in...gioco! n
Tutti in...gioco! n
 
Relazioni in gioco approcci
Relazioni in gioco approcciRelazioni in gioco approcci
Relazioni in gioco approcci
 
Il gioco del bambinio
Il gioco del  bambinioIl gioco del  bambinio
Il gioco del bambinio
 
A che gioco giochiamo
A che gioco giochiamoA che gioco giochiamo
A che gioco giochiamo
 
Pagine da Giocofiaba
Pagine da GiocofiabaPagine da Giocofiaba
Pagine da Giocofiaba
 
I diritti-dei-bambini
I diritti-dei-bambiniI diritti-dei-bambini
I diritti-dei-bambini
 
Autismo dr.ssa Villa 13 febbraio 2014
Autismo dr.ssa Villa 13 febbraio 2014Autismo dr.ssa Villa 13 febbraio 2014
Autismo dr.ssa Villa 13 febbraio 2014
 
Metodologia del gioco
Metodologia del giocoMetodologia del gioco
Metodologia del gioco
 
Metodologia del gioco
Metodologia del giocoMetodologia del gioco
Metodologia del gioco
 

More from Giancarlo Izzi

Seminario "Non tutto del bambino malato, è malato"
Seminario "Non tutto del bambino malato, è malato"Seminario "Non tutto del bambino malato, è malato"
Seminario "Non tutto del bambino malato, è malato"
Giancarlo Izzi
 
Locandina Seminario " Non tutto del bambino malato, è malato"
Locandina Seminario " Non tutto del bambino malato, è malato"Locandina Seminario " Non tutto del bambino malato, è malato"
Locandina Seminario " Non tutto del bambino malato, è malato"
Giancarlo Izzi
 
L’Ospedale dei Bambini di Parma: il bambino al centro
L’Ospedale dei Bambini di Parma: il bambino al centroL’Ospedale dei Bambini di Parma: il bambino al centro
L’Ospedale dei Bambini di Parma: il bambino al centro
Giancarlo Izzi
 
Il Nuovo Ospedale dei Bambini di Parma
Il Nuovo Ospedale dei Bambini di ParmaIl Nuovo Ospedale dei Bambini di Parma
Il Nuovo Ospedale dei Bambini di Parma
Giancarlo Izzi
 
Convegno regionale "Il bambino con patologia dimesso dalla neonatologia: la c...
Convegno regionale "Il bambino con patologia dimesso dalla neonatologia: la c...Convegno regionale "Il bambino con patologia dimesso dalla neonatologia: la c...
Convegno regionale "Il bambino con patologia dimesso dalla neonatologia: la c...
Giancarlo Izzi
 
Convegno nazionale "Le Associazioni di Volontariato Sanitario Sussidiarietà t...
Convegno nazionale "Le Associazioni di Volontariato Sanitario Sussidiarietà t...Convegno nazionale "Le Associazioni di Volontariato Sanitario Sussidiarietà t...
Convegno nazionale "Le Associazioni di Volontariato Sanitario Sussidiarietà t...
Giancarlo Izzi
 
Convegno regionale "L’approccio bio-psico-sociale al bambino malato e alla su...
Convegno regionale "L’approccio bio-psico-sociale al bambino malato e alla su...Convegno regionale "L’approccio bio-psico-sociale al bambino malato e alla su...
Convegno regionale "L’approccio bio-psico-sociale al bambino malato e alla su...
Giancarlo Izzi
 
Ospedale e Scuola: prolegomeni di un dialogo
Ospedale e Scuola: prolegomeni di un dialogoOspedale e Scuola: prolegomeni di un dialogo
Ospedale e Scuola: prolegomeni di un dialogoGiancarlo Izzi
 
I principi dell'assistenza globale al bambino con patologia cronica
I principi dell'assistenza globale al bambino con patologia cronicaI principi dell'assistenza globale al bambino con patologia cronica
I principi dell'assistenza globale al bambino con patologia cronica
Giancarlo Izzi
 
Buone pratiche cliniche in cure palliative e terapia del dolore
Buone pratiche cliniche in cure palliative e terapia del dolore Buone pratiche cliniche in cure palliative e terapia del dolore
Buone pratiche cliniche in cure palliative e terapia del dolore
Giancarlo Izzi
 
Il dolore non oncologico
Il dolore non oncologicoIl dolore non oncologico
Il dolore non oncologico
Giancarlo Izzi
 
Il dolore cronico oncologico nel bambino
Il dolore cronico oncologico nel bambinoIl dolore cronico oncologico nel bambino
Il dolore cronico oncologico nel bambino
Giancarlo Izzi
 
Adolescente e malattia
Adolescente e malattia Adolescente e malattia
Adolescente e malattia
Giancarlo Izzi
 

More from Giancarlo Izzi (13)

Seminario "Non tutto del bambino malato, è malato"
Seminario "Non tutto del bambino malato, è malato"Seminario "Non tutto del bambino malato, è malato"
Seminario "Non tutto del bambino malato, è malato"
 
Locandina Seminario " Non tutto del bambino malato, è malato"
Locandina Seminario " Non tutto del bambino malato, è malato"Locandina Seminario " Non tutto del bambino malato, è malato"
Locandina Seminario " Non tutto del bambino malato, è malato"
 
L’Ospedale dei Bambini di Parma: il bambino al centro
L’Ospedale dei Bambini di Parma: il bambino al centroL’Ospedale dei Bambini di Parma: il bambino al centro
L’Ospedale dei Bambini di Parma: il bambino al centro
 
Il Nuovo Ospedale dei Bambini di Parma
Il Nuovo Ospedale dei Bambini di ParmaIl Nuovo Ospedale dei Bambini di Parma
Il Nuovo Ospedale dei Bambini di Parma
 
Convegno regionale "Il bambino con patologia dimesso dalla neonatologia: la c...
Convegno regionale "Il bambino con patologia dimesso dalla neonatologia: la c...Convegno regionale "Il bambino con patologia dimesso dalla neonatologia: la c...
Convegno regionale "Il bambino con patologia dimesso dalla neonatologia: la c...
 
Convegno nazionale "Le Associazioni di Volontariato Sanitario Sussidiarietà t...
Convegno nazionale "Le Associazioni di Volontariato Sanitario Sussidiarietà t...Convegno nazionale "Le Associazioni di Volontariato Sanitario Sussidiarietà t...
Convegno nazionale "Le Associazioni di Volontariato Sanitario Sussidiarietà t...
 
Convegno regionale "L’approccio bio-psico-sociale al bambino malato e alla su...
Convegno regionale "L’approccio bio-psico-sociale al bambino malato e alla su...Convegno regionale "L’approccio bio-psico-sociale al bambino malato e alla su...
Convegno regionale "L’approccio bio-psico-sociale al bambino malato e alla su...
 
Ospedale e Scuola: prolegomeni di un dialogo
Ospedale e Scuola: prolegomeni di un dialogoOspedale e Scuola: prolegomeni di un dialogo
Ospedale e Scuola: prolegomeni di un dialogo
 
I principi dell'assistenza globale al bambino con patologia cronica
I principi dell'assistenza globale al bambino con patologia cronicaI principi dell'assistenza globale al bambino con patologia cronica
I principi dell'assistenza globale al bambino con patologia cronica
 
Buone pratiche cliniche in cure palliative e terapia del dolore
Buone pratiche cliniche in cure palliative e terapia del dolore Buone pratiche cliniche in cure palliative e terapia del dolore
Buone pratiche cliniche in cure palliative e terapia del dolore
 
Il dolore non oncologico
Il dolore non oncologicoIl dolore non oncologico
Il dolore non oncologico
 
Il dolore cronico oncologico nel bambino
Il dolore cronico oncologico nel bambinoIl dolore cronico oncologico nel bambino
Il dolore cronico oncologico nel bambino
 
Adolescente e malattia
Adolescente e malattia Adolescente e malattia
Adolescente e malattia
 

Il Bambino e il Gioco come promozione della Salute

  • 1. Il Bambino E Il Gioco Come Promozione Della SALUTE Giancarlo Izzi Pediatria e Oncoematologia Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma Lesignano de’ Bagni 16 aprile 2014 1
  • 2. “ Ogni bambino/ragazzo ha diritto al riposo e al gioco e di avere l’opportunità di prendere parte ad un’ampia gamma di attività ” 2 CONVENZIONE EUROPEA DEI DIRITTI DEI FANCIULLI ART.31Dei Diritti dei Fanciulli Art.31
  • 3. IL GIOCO E IL DIRITTO o Art. 31 Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia relativo al diritto al gioco, in cui s’è specificato per i minori d’età, o Art. 24 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo o Art. 7 par. 2 della Dichiarazione dei diritti del fanciullo del 1959. Costituzione Italiana:  Art. 1 Il gioco da sempre considerato palestra mentale e di vita (uno dei significati del latino ludus era scuola, elementare o dei gladiatori), lo è certamente per la democrazia e per il lavoro, mediante il rispetto delle regole del gioco e l’impegno che comunque comporta.  Art. 2 Contribuisce alla socialità e socializzazione, allo svolgimento della personalità e alla solidarietà; il primo gioco ingloba tutti gli aspetti e le fasi dello sviluppo della persona, da quello fisico-motorio a quello etico- normativo.  Art. 3 Il gioco fa sperimentare l’uguaglianza, la rimozione degli ostacoli e l’effettiva partecipazione,  Art. 31 Il fanciullo ha il diritto di partecipare liberamente e pienamente alla vita culturale ed artistica, fondamentale per poter divenire cittadino. (M. Marzario) 3
  • 4. "Il Comune di Milano riconosce il diritto dei bambini al gioco e alle attività ricreative proprie della loro età. Nei cortili, nei giardini e nelle aree scoperte delle abitazioni private deve essere favorito il gioco dei bambini, fatte salve le fasce orarie di tutela della quiete e del riposo stabilite dai regolamenti condominiali" Il consiglio comunale di Milano ha approvato la modifica dell'art. 83 bis del regolamento di Polizia comunale SI TORNA A GIOCARE NEI CORTILI 4 «Milano, cortili ancora vietati ai bambini: il Comune li aveva autorizzati a giocare In molti casi la delibera varata da Palazzo Marino nel 2012 non è stata accolta: il via libera va recepito con una modifica al regolamento di ciascun condominio, ma in tanti preferiscono applicare ancora il divieto.» di LAURA FUGNOLI - La Repubblica 21 giugno 2013
  • 5. La salute non è una merce che si vende e si compra, ma un progetto non delegabile cui contribuisce la cooperazione di una grande quantità di soggetti. 5 LA SALUTE
  • 6. Quale SALUTE: La definizione che propone l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) recita: "uno stato di benessere fisico, mentale e sociale e non solamente assenza di malattia o infermità", nel quale quindi gli individui sono in grado di individuare e realizzare le proprie aspirazioni, soddisfare i propri bisogni, sviluppare strategie di adattamento all'ambiente entro cui vivono. Il problema della salute esce dalla gabbia medico-specialistica e coinvolge dimensioni psicologiche, sociali, economiche, culturali, ecologiche e ambientali. 6
  • 7. CONCETTO DI SALUTE Nella Carta di Ottawa: “la promozione della salute è il processo che mette in grado le persone di aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarla” (OMS, 1986). La salute non è più uno scopo della vita da raggiungere, né è una condizione stabile, ma viene in continuazione collettivamente creata, curata e vissuta. “La competenza sulla salute rafforza una persona nella sua autodeterminazione e nella propria libertà di organizzazione e decisione rispetto alle questioni inerenti alla salute, migliorandone le capacità di trovare informazioni in proposito, di comprenderle e quindi di assumersi la responsabilità per la propria salute” (Kickbusch, 2006). 7
  • 8. COMMISSIONE SALUTE DELL'OSSERVATORIO EUROPEO (OMS - 1986) Definizione di benessere: "lo stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale di ben-essere che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società". tutti gli aspetti sono importanti, ma ancora più importante è che siano tra loro equilibrati per consentire agli individui di migliorare il loro benessere. 8
  • 9. SALUTE «Ha un carattere segreto, si percepisce come senso di benessere e ci sente intraprendenti, aperti alla conoscenza, dimentichi di noi e quasi non avvertiamo neppure gli strapazzi e gli sforzi: questa è salute. La salute non è precisamente un sentirsi, ma un esserci, un essere nel mondo, un essere insieme agli altri uomini ed essere occupati attivamente e gioiosamente dai compiti particolari della vita" (H.G. Gadamer, Dove si nasconde la salute,1994) 9
  • 10. Pieter Bruegel: Giochi di fanciulli, Kunsthistorisches Museum, Vienna.
  • 11. IL GIOCO: DEFINIZIONE Qualsiasi attività liberamente scelta a cui si dedichino, singolarmente o in gruppo, bambini o adulti senza altri fini immediati che la ricreazione e lo svago, sviluppando ed esercitando nello stesso tempo capacità fisiche, manuali e intellettive. Nella lingua italiana, la parola "gioco" si riferisce in modo più specifico ad attività ricreative di tipo competitivo e caratterizzate da obiettivi e regole rigorosamente definiti: 1. giochi di società o giochi da tavolo o di sala, giochi all’aperto, quelli della corda, del salto, della palla, ecc.; 2. giochi enigmistici - giochi matematici, di vario tipo; 3. giochi di prestigio, o di bussolotti, di mano: esercizi di destrezza fatti per diletto degli spettatori; 4. Giochi di parole, ecc EnciclopediaTreccani 11
  • 12. CARATTERISTICHE DEL GIOCO • Giochi di competizione: In genere tutte le competizioni, sia sportive che mentali • Giochi di azzardo: Tutti i giochi dove il fattore primario è la fortuna • Giochi di simulacro: I cosiddetti "giochi di ruolo" dove si diventa "altro" • Giochi di vertigine: Tutti quei giochi in cui si gioca a provocare noi stessi 12
  • 13. • Gioco solitario: tipico dei bambini più piccoli che non si pongono in una condizione di reciprocità con gli altri. Non c'è interazione sociale. • Gioco parallelo: si verifica tra il 1° e 3° anno di vita: i bambini si aiutano reciprocamente ma si tratta essenzialmente ancora di un gioco individuale. • Gioco sociale: tipico dei bambini intorno ai 4 -5 anni, età in cui comincia la fase scolastica. C'è l'interazione sociale. 13
  • 14. CARATTERI DEL GIOCO Per quanto riguarda la prospettiva sociologica, Roger Caillois definisce l'attività del gioco come: • Libera: il giocatore non può essere obbligato a partecipare; • Separata: entro limiti di spazio e di tempo; • Incerta: lo svolgimento e il risultato non possono essere decisi a priori; • Improduttiva: non crea né beni, né ricchezze, né altri elementi di novità; • Regolata: con regole che sospendono le leggi ordinarie; • Fittizia: consapevole della sua irrealtà. 14
  • 15. • Ogni bambino gioca naturalmente, perché prova una sensazione di benessere. • Per i bambini, che giocano per divertirsi, non c'è nessuna differenza tra il gioco e ciò che un adulto potrebbe considerare come un lavoro. • Solo se giungono ad associare un'attività alla ricompensa, essi iniziano un comportamento in vista di benefici a lungo termine piuttosto che per la gratificazione immediata. • Ciò è dovuto allo sviluppo di abilità cognitive che consentono al bambino di vedere il legame tra causa ed effetto. 15
  • 16. • A 18 mesi avviene il passaggio dal gioco esplorativo-funzionale al gioco simbolico, ovvero: la banana diventa un telefono e la penna un astronave. • A questa età il piccolo inizia ad assumere un ruolo più attivo, quale attore del gioco, che gli consente anche di elaborare angosce e sogni. • I giochi di regole partono invece dai 7 anni in poi: «Permette di capire com'è l'interazione con i pari, il senso del limite e le competenze cognitivo sociali". (Magda Di Renzo) 16
  • 17. • Il gioco stimola la sua creatività esercitando una funzione adattiva. • Il bambino gioca «perché gli piace», non esiste nessun proposito esterno e quest'attività diviene una sorta di ponte tra il suo mondo interno e l'ambiente circostante. • Permette di vedere le sue capacità di coping, di apprendimento e di lettura della realtà. (Daphne Chessa) 17
  • 18. GIOCO E SOCIETÀ Il gioco è un linguaggio universale: bambini e ragazzi, che vengono da diverse parti del mondo e parlano lingue diverse, possono comunicare assieme giocando. Il gioco è una cosa pratica, si fa con gli altri, è uno dei primi modi in cui il bambino si relaziona con chi gli sta attorno. E’ uno spazio in cui interagire, giungendo alla riscrittura delle regole o alla creazione di un nuovo e diverso modo di giocare. 18
  • 19. Giocando si costruiscono occasioni di interazione in quelle forme inedite di comunità, anche temporanee, che si creano in contesti non formali come sono i luoghi di gioco occasionali. Bambini di realtà culturali differenti possono dialogare proprio grazie al gioco, stabilire rapporti, superare barriere inconsce di pregiudizio. In queste comunità spontane ciascuno riesce a sentirsi un po’ a casa, quindi può interagire con gli altri senza essere pre-giudizi. 19
  • 20. GIOCO E SIGNIFICATI • ll gioco riveste un ruolo fondamentale per lo sviluppo intellettivo: esso stimola la memoria, l'attenzione, la concentrazione, favorisce lo sviluppo di schemi percettivi, capacità di confronto, relazioni ecc. • J. Piaget (1937-1945) mette in correlazione lo sviluppo del gioco con quello mentale, affermando che il gioco è lo strumento primario per lo studio del processo cognitivo del bambino. • Considera che il gioco è la "più spontanea abitudine del pensiero infantile". 20
  • 21. • E' nel giocare che il bambino sperimenta con successo la possibilità di intervenire attivamente nella realtà che lo circonda e per manipolarla. • Il gioco è un'attività gratificante poiché non è condizionato da pressioni interne o esterne e tende perciò solo al piacere e alla conferma di sé. • Il gioco aiuta ad acquisire consapevolezza di sé a elaborare insomma un'identità sociale e personale. 21
  • 22. • Quando si gioca «a fare finta di…» è come se si allenasse a diventare grandi. • In una stanza è racchiuso il mondo intero: una scatola può trasformarsi in un'automobile, un mantello fa di un bambino un super eroe, ecc. • I piccoli dispiaceri vengono superati rivivendoli nel gioco: ad esempio le lacrime per il distacco dalla mamma spariscono quando una bambola prende il suo posto. • Non sono necessari giocattoli costosi o elaborati, bastano oggetti semplici che stuzzichino la naturale fantasia del bambino. 22
  • 23. • Il gioco ha un ruolo importante nello sviluppo cognitivo, sociale, fisico ed emotivo di un bambino e contribuisce al suo benessere. • Non deve essere sottovalutato dai genitori. • Essi devono avere un progetto educativo congiunto, che siano uniti o separati. • Attraverso il gioco, i bambini acquisiscono molte abilità che utilizzano per la futura costruzione del proprio sé: • - Lo sviluppo del linguaggio, • - Problem solving, • - Negoziazione, • - Propedeuticità. 23
  • 24. GIOCO E SVILUPPO FISICO • Quando il bambino inizia ad interagire con i primi giochi sviluppa l’attività fisica senza neanche rendersene conto. • I giochi permettono al bambino di essere fisicamente in forma. Le condizioni fisiche sono uno degli elementi fondamentali di un sano sviluppo nei bambini. • Con lo sviluppo muscolare a causa di giochi fisici, il bambino sviluppa capacità motorie complesse. E quando un bambino è coinvolto in attività come: perline, pittura, giocare con l’argilla, egli affina le sue capacità motorie. • E’ essenziale per i genitori comprendere che il gioco è molto più di un passatempo ricreativo per bambini. 24
  • 25. APPRENDIMENTO • Il gioco è molto importante per lo sviluppo del bambino e dell’apprendimento. • E’ attraverso esso che i bambini acquisiscono e perfezionare al meglio le proprie capacità. • Attraverso il gioco, il bambino sviluppa e rafforza il suo linguaggio. • Ad esempio, quando leggi una favola al tuo bambino si stanno applicando delle regole per lo sviluppo della comunicazione orale appassionata. 25
  • 26. RISOLUZIONE DEI PROBLEMI • Molti giochi permettono di acquisire esperienze nella risoluzione dei problemi. • Attraverso attività come la costruzione di mattoncini, giocare con la sabbia, fare puzzle, o progettare e costruire mondi immaginari, permettere al bambino di migliorare le loro capacità di pensiero. • Il gioco incoraggia e rafforza la curiosità di un bambino sul suo mondo. • Questa curiosità aumenta quando il bambino è libero di svolgere le proprie azioni nelle aree che lo interessa, cosa che stimola l’apprendimento. 26
  • 27. ATTRAVERSO IL GIOCO • Il bambino comprende come funzionano le cose: che cosa si può o non si può fare con determinati oggetti, • Si rende conto dell'esistenza di leggi del caso e della probabilità e di regole di comportamento, che vanno rispettate. • L'esperienza del gioco insegna al bambino ad essere perseverante e ad avere fiducia nelle proprie capacità; • Diventa consapevole del proprio mondo interiore e di quello esteriore, • Incomincia ad accettare le legittime esigenze di queste sue due realtà. 27
  • 28. SVILUPPO SOCIALE • Il gioco migliora lo sviluppo sociale ed emotivo del bambino. E’ attraverso esso che i bambini acquisiscono e perfezionano al meglio le proprie capacità di confronto con il mondo che sta attorno (società di pari e non). • Portarlo al parco, offre al bambino la possibilità di interagire con il suo ambiente, permettendogli di cominciare a dare un senso al suo mondo dal punto di vista sociale. • Comunicare con gli altri bambini, è fondamentale per capire l’importanza di imparare il linguaggio che è la base del comunicare. Egli impara ad esprimere le proprie idee ed ascoltare le idee espresse da altri. 28
  • 29. • Il gioco coinvolge situazioni che favoriscono la cooperazione. • Il bambino scopre i vantaggi di lavorare insieme e condividere attrezzature. • Attraverso il gioco i bambini imparano a risolvere i conflitti e negoziare con gli altri. • Un bambino che sviluppa abilità sociali, rende più facile il suo ingresso e inserimento scolastico. • Gli studi hanno dimostrato che un bambino che maggio è in grado di adattarsi meglio, ha più probabilità di ottenere buoni risultati a scuola. 29
  • 30. GIOCO E FAMIGLIA La famiglia sta vivendo un periodo epocale di crisi per tanti motivi: immateriali (sociologici, culturali, demagogici) ma anche per difficoltà oggettive quali per esempio quelle legate alla casa, alla abitazione che per esempio non permette più il ‘’cortile’’, che non permette più la convivenza ravvicinata con le generazioni più anziane. I bambini non hanno un tempo ‘’libero’’ davvero da passare insieme, in uno spazio naturale SICURO e PROTETTO, di tradizioni di gioco tramandate e rinnovate, che fanno parte della storia della propria famiglia, del proprio quartiere, realizzata in spazi noti e in contesti di ABITUDINI, in cui il bambino si rende però autonomo nella creatività e inventiva. 30
  • 31. ‘’MODELLI’’ EMPIRICI DI FAMIGLIA RISPETTO ALL’APPROCCIO CON IL GIOCO 1. Famiglia attenta e impegnata che valorizza il diritto al gioco e al riposo del bambino e del ragazzo, cogliendone l’importanza fondamentale per lo sviluppo dell’individuo. E’ un tipo di famiglia che si pone l'obiettivo dello sviluppo dei figli come persone specifiche e che riesce a identificare l’importanza del tempo libero diverso da tempo da perdere. Partecipazione e rispetto sono le parole chiave. 31
  • 32. 2. Famiglia indifferente, neutra che si colloca in una posizione scarsamente partecipativa, trainata dalle mode o tendenze del momento e influenzata dai mass media, usufruendo passivamente. Si affida alle tecnologie con televisione, computer, giochi elettronici etc. 3. Famiglia negante, all’opposto, ha una rigidità educativa che non prevede spazio creativo, ritenendo superflua ogni forma di tempo non scandito da regolamenti e orari secondo un preciso contesto sociale: “lo lo porto oggi a tennis, domani a danza, dopodomani in piscina e poi a scherma’’. 32
  • 33. L’ATTENZIONE DEGLI ADULTI • Gli adulti devono mettere i bambini nella condizione di giocare e di esprimere la loro creatività, mentre si regalano giochi che piacciono agli adulti. • Oggi si presta poca attenzione alla dimensione del gioco, dando a bambini troppo piccoli, strumenti digitali quali gli Pad o tanti giochi contemporaneamente che finiscono solo per iperstimolare i piccoli. 33
  • 34. BAMBINI E ADULTI • Il compito di valutare il comportamento dei bambini che giocano deve coinvolgere in prima persona sia i genitori che gli educatori. • Essi devono trovare il tempo da dedicare al gioco dei loro figli, per dare loro l'opportunità di misurare e sviluppare le proprie risorse e le proprie potenzialità. 34
  • 35. BAMBINI E ADULTI • I bambini reagiscono con entusiasmo alla disponibilità dei genitori a giocare con loro:  lo scoprire che possano mostrano interesse e che si fanno coinvolgere in un'attività da loro considerata seria, è motivo di grande felicità  è un modo che consente loro di rafforzare il senso di sicurezza e protezione. • La capacità dei genitori di giocare con i propri figli è sicuramente un buon indice di armonia familiare, garantisce una sensazione di benessere psichico oltre a costituire la condizione di base per consentire loro di sviluppare una buona capacità ludica. 35
  • 36. • In ogni caso è necessario garantire e restituire ai bambini il tempo e lo spazio per dare libero sfogo a tutte le loro pulsioni interne e assicurare loro una certa complicità senza svestirsi del ruolo di guida. • Oggi tutti i documenti internazionali affermano il diritto al gioco del bambino come bisogno prevalente e vitale dell'infanzia, motivato da esigenze di ordine fisiologico, psichico, spirituale e sociale e basato sul riconoscimento della pienezza umana in ogni fase della vita. • E’ necessario che si trovi un adeguato e pratico impegno sociale e politico in termini di creazione di spazi e di infrastrutture sempre più consoni alle richieste ludiche dei bambini 36
  • 37. “Il bambino che non gioca non è un bambino. Ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé” Pablo Neruda «I giochi dei bambini non sono dei giochi, bisogna invece valutarli come le loro azioni più serie.» Montegne 37
  • 38. Pieter Bruegel: Giochi di fanciulli, 38