Presso Comune di Lesignano de’ Bagni
e Istituto Comprensivo di Lesignano de’ Bagni il giorno mercoledì 16 Aprile 2014 ho tenuto la conferenza
"Il Bambino e il Gioco come promozione della Salute"
Queste slide sono state realizzate per il corso per aspiranti animatori turistici. Le slide sono state realizzate dalla pedagogista Elisabetta Incollingo, Presidente dell'Associazione Culturale Sunshine. Sono state utilizzate fonti bibliografiche e una buona dose di esperienza personale. Hanno contribuito alla realizzazione dell'evento (Corso) anche altri soci dell'associazione, professionisti del campo dell'animazione e dello sport.
Su richiesta, le slide in inglese.
Queste slide sono state realizzate per il corso per aspiranti animatori turistici. Le slide sono state realizzate dalla pedagogista Elisabetta Incollingo, Presidente dell'Associazione Culturale Sunshine. Sono state utilizzate fonti bibliografiche e una buona dose di esperienza personale. Hanno contribuito alla realizzazione dell'evento (Corso) anche altri soci dell'associazione, professionisti del campo dell'animazione e dello sport.
Su richiesta, le slide in inglese.
Le slide della mia parte del seminario standard su "Gioco e educazione" proposto dai Fabbricastorie.
Maggiori informazioni sul progetto sul sito dei Fabbricastorie
http://www.fabbricastorie.it/project/giochi-di-comitato-scuola-e-formazione/
Il racconto nell'animazione sociale per la terza e quarta etàSimone Terenziani
Riflessione sull'importanza del racconto all'interno dei percorsi di animazione per la terza e quarta età, mirando al miglioramento della qualità della vita degli ospiti delle strutture.
Il lavoro occupa gran parte della nostra giornata e della nostra vita, diventa importante allora viverlo come esperienza felice e gratificante. Trovare la motivazione dentro sè stessi, cambiando prospettiva può essere un importante passo per vivere con entusiasmo anche questa realtà
Presentazione del corso di formazione per Formatori per la Salute e la Sicurezza nei Luoghi di Lavoro conforme a quanto previsto dal Decreto InterMinisteriale (Ministero Lavoro e Politiche Sociali e Ministero della Salute) del 6 marzo 2013 "Criteri di qualificazione della figura del formatore per la salute e sicurezza sul lavoro" ed al Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 "Testo Unico sulla Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro".
Le slide della mia parte del seminario standard su "Gioco e educazione" proposto dai Fabbricastorie.
Maggiori informazioni sul progetto sul sito dei Fabbricastorie
http://www.fabbricastorie.it/project/giochi-di-comitato-scuola-e-formazione/
Il racconto nell'animazione sociale per la terza e quarta etàSimone Terenziani
Riflessione sull'importanza del racconto all'interno dei percorsi di animazione per la terza e quarta età, mirando al miglioramento della qualità della vita degli ospiti delle strutture.
Il lavoro occupa gran parte della nostra giornata e della nostra vita, diventa importante allora viverlo come esperienza felice e gratificante. Trovare la motivazione dentro sè stessi, cambiando prospettiva può essere un importante passo per vivere con entusiasmo anche questa realtà
Presentazione del corso di formazione per Formatori per la Salute e la Sicurezza nei Luoghi di Lavoro conforme a quanto previsto dal Decreto InterMinisteriale (Ministero Lavoro e Politiche Sociali e Ministero della Salute) del 6 marzo 2013 "Criteri di qualificazione della figura del formatore per la salute e sicurezza sul lavoro" ed al Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 "Testo Unico sulla Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro".
"Educatori 2.0. I social media nella promozione della salute"Marco Vagnozzi
Intervento al Seminario Franco-Italiano di Didattica ed Educazione (SFIDE - IX), tenutosi a Genova, al Dipartimento di Lingue e Culture Moderne, venerdì 29 novembre 2013.
Tema principale della presentazione è il rapporto tra i social media e la professione dell'educatore, con particolare riguardo all'educazione intesa come promozione della salute e prevenzione dei comportamenti a rischio in adolescenza. L'intervento contiene riflessioni teoriche e spunti tratti da una ricerca sull'uso del Web 2.0 nella promozione della salute.
Tra Ospedale PER il bambino e Ospedale DEI bambiniGiancarlo Izzi
L’approccio bio-psico-sociale al bambino malato e alla sua famiglia.
"Non tutto, del bambino malato, è malato"
CONVEGNO REGIONALE
Parma, 7 ottobre 2011
Centro Congressi Paganini Parma
La responsabilità sociale d'impresa e la promozione della salutePina Lalli
Intervento nel Seminario "La promozione della salute nei luoghi di lavoro - Il ruolo del Medico competente" organizzato dal Dipartimento di Sanità Pubblica, Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro, Azienda Usl di Modena, 24 maggio 2013
Joy of moving. Movimenti e immaginazione. Giocare con la variabilità per promuovere lo sviluppo motorio, cognitivo e del cittadino
A cura di C. Pesce, R. Marchetti, A. Motta, M. Bellucci
Progetto Kinder + Sport per la promozione di stili di vita attivi e sani tra i giovani.
Giocofiaba. L'esperienza Giocampus per l'inclusione, l'alimentazione e l'ambiente
Paolo Seclì, Andrea Farnese
ANNO EDIZIONE: 2021
GENERE: Libro
CATEGORIE: Educazione motoria
ISBN: 9788860286437
PAGINE: 142 (formato A4)
.
Giocare implica una totale immersione nella dimensione più vera ed autentica dell’essere umano a tutte le età della vita. Attraverso il gioco ed il giocare si esplora, si apprende, si conosce e si è conosciuti ed è grazie a queste esperienze che i bambini si allenano a superare gli ostacoli, a dare prova di sé, a confrontarsi con i propri limiti e le proprie capacità, nell’interazione con l’ambiente, con gli altri e con le tante diversità presenti nella società.
Il libro racconta come le bambine ed i bambini amino creare, inventare il proprio mondo giocoso, animato di personaggi, ambientazioni fantastiche attraverso il gioco simbolico e i vari linguaggi.
Viene illustrato un percorso progettuale in continuità tra i vari ordini di scuola attraverso il laboratorio Giocofiaba dove emergono gli elementi interdisciplinari delle proposte di Educazione fisica e i numerosi elementi trasversali legati all’Educazione civica. L’impronta inclusiva per gli alunni con disabilità e altri bisogni educativi speciali, esprime una didattica improntata sulla valorizzazione delle diversità quale stimolo e risorsa per realizzare una crescita personale e collettiva.
Il Progetto Giocampus ha realizzato un apposito percorso educativo e formativo coinvolgendo in un’ampia alleanza educativa pubblico/privata studenti, genitori, insegnanti ed esperti del movimento, dell’inclusione, dell’alimentazione, della sostenibilità e l’intera comunità scientifica.
Un viaggio fantastico sulla bellezza del gioco, dell’empatia e dell’accoglienza con i bambini coprotagonisti di questa avventura da fiaba.
Questo libro si rivolge ai docenti di scuola primaria e dell'infanzia e ai laureati in Scienze motorie e diplomati ISEF che operano in attività progettuali di Educazione fisica in questi ordini di scuola.
Scopri il libro qui https://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/libro-giocofiaba-lesperienza-giocampus-per-linclusione-lalimentazione-e-lambiente
Seminario "Non tutto del bambino malato, è malato"Giancarlo Izzi
Seminario di Giovedì 20 marzo 2014 tenuto presso l'Aula Magna del Polo didattico di via Del Prato.
L'iniziativa si è svolta nell'ambito del corso di Pedagogia dell'infanzia (laurea triennale in Scienze dell'educazione e dei processi formativi) tenuta dalla Prof.ssa Elena Luciano.
Locandina Seminario " Non tutto del bambino malato, è malato"Giancarlo Izzi
Giovedì 20 marzo, alle ore 10, presso l'Aula Magna del Polo didattico di via Del Prato, terrò un seminario dal titolo "Non tutto del bambino malato, è malato."
L'iniziativa si svolge nell'ambito del corso di Pedagogia dell'infanzia (laurea triennale in Scienze dell'educazione e dei processi formativi) tenuto dalla prof.ssa Elena Luciano.
Il seminario è aperto a tutti.
L’Ospedale dei Bambini di Parma: il bambino al centroGiancarlo Izzi
L’Ospedale dei Bambini di Parma:
il bambino al centro.
ARTISTICAMENTE CONTEMPORANEA
Idee, Artisti e Arti Contemporanee
Sella di Lodrignano – 24 agosto 2013
Convegno regionale "Il bambino con patologia dimesso dalla neonatologia: la c...Giancarlo Izzi
CONVEGNO REGIONALE SIP - SIN EMILIA ROMAGNA
Il bambino con patologia dimesso dalla neonatologia: la cura al di là della guarigione"
REGGIO EMILIA, 16 MARZO 2013
AUDITORIUM CENTRO INTERNAZIONALE LORIS MALAGUZZI
Convegno nazionale "Le Associazioni di Volontariato Sanitario Sussidiarietà t...Giancarlo Izzi
Le Associazioni di Volontariato Sanitario
Sussidiarietà tra sinergie e contrapposizioni
CONVEGNO NAZIONALE
Parma, 30 ottobre 2010
Auditorium Del Carmine - Via Eleonora Duse, 1/A
Convegno regionale "L’approccio bio-psico-sociale al bambino malato e alla su...Giancarlo Izzi
Noi per Loro o.n.l.u.s.
e SIPO Emilia Romagna
con il patrocinio di A.I.E.O.P. e SICP
L’approccio bio-psico-sociale al bambino malato e alla sua famiglia
Parma, 7 ottobre 2011
L’adolescente che si ammala, l’adolescente che ritorna.
Giancarlo Izzi
U.O. di Pediatria e Oncoematologia – Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma
Congresso Nazionale Associazione Italiana di Ematologia e Oncologia Pediatrica – Torino - 2005
Il Bambino e il Gioco come promozione della Salute
1. Il Bambino E Il Gioco Come
Promozione Della SALUTE
Giancarlo Izzi
Pediatria e Oncoematologia
Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma
Lesignano de’ Bagni
16 aprile 2014
1
2. “ Ogni bambino/ragazzo ha diritto al
riposo e al gioco e
di avere l’opportunità di prendere parte
ad un’ampia gamma di attività ”
2
CONVENZIONE EUROPEA DEI DIRITTI DEI
FANCIULLI ART.31Dei Diritti dei Fanciulli Art.31
3. IL GIOCO E IL DIRITTO
o Art. 31 Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia relativo al
diritto al gioco, in cui s’è specificato per i minori d’età,
o Art. 24 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo
o Art. 7 par. 2 della Dichiarazione dei diritti del fanciullo del 1959.
Costituzione Italiana:
Art. 1 Il gioco da sempre considerato palestra mentale e di vita (uno dei
significati del latino ludus era scuola, elementare o dei gladiatori), lo è
certamente per la democrazia e per il lavoro, mediante il rispetto delle
regole del gioco e l’impegno che comunque comporta.
Art. 2 Contribuisce alla socialità e socializzazione, allo svolgimento della
personalità e alla solidarietà; il primo gioco ingloba tutti gli aspetti e le fasi
dello sviluppo della persona, da quello fisico-motorio a quello etico-
normativo.
Art. 3 Il gioco fa sperimentare l’uguaglianza, la rimozione degli ostacoli e
l’effettiva partecipazione,
Art. 31 Il fanciullo ha il diritto di partecipare liberamente e pienamente alla
vita culturale ed artistica, fondamentale per poter divenire cittadino.
(M. Marzario)
3
4. "Il Comune di Milano riconosce il diritto dei bambini al gioco e
alle attività ricreative proprie della loro età. Nei cortili, nei
giardini e nelle aree scoperte delle abitazioni private deve
essere favorito il gioco dei bambini, fatte salve le fasce
orarie di tutela della quiete e del riposo stabilite dai
regolamenti condominiali"
Il consiglio comunale di Milano ha approvato la modifica
dell'art. 83 bis del regolamento di Polizia comunale
SI TORNA A GIOCARE NEI CORTILI
4
«Milano, cortili ancora vietati ai bambini:
il Comune li aveva autorizzati a giocare
In molti casi la delibera varata da Palazzo Marino nel 2012 non è stata
accolta: il via libera va recepito con una modifica al regolamento di
ciascun condominio, ma in tanti preferiscono applicare ancora il
divieto.» di LAURA FUGNOLI - La Repubblica 21 giugno 2013
5. La salute non è una merce che si vende e
si compra, ma un progetto non
delegabile cui contribuisce la
cooperazione di una grande quantità di
soggetti.
5
LA SALUTE
6. Quale SALUTE:
La definizione che propone l'Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS) recita:
"uno stato di benessere fisico, mentale e
sociale e non solamente assenza di malattia o
infermità",
nel quale quindi gli individui sono in grado di
individuare e realizzare le proprie aspirazioni,
soddisfare i propri bisogni, sviluppare
strategie di adattamento all'ambiente entro
cui vivono.
Il problema della salute esce dalla gabbia
medico-specialistica e coinvolge dimensioni
psicologiche, sociali, economiche, culturali,
ecologiche e ambientali.
6
7. CONCETTO DI SALUTE
Nella Carta di Ottawa: “la promozione della salute è il
processo che mette in grado le persone di aumentare il
controllo sulla propria salute e di migliorarla” (OMS, 1986).
La salute non è più uno scopo della vita da raggiungere, né è
una condizione stabile, ma viene in continuazione
collettivamente creata, curata e vissuta.
“La competenza sulla salute rafforza una persona nella sua
autodeterminazione e nella propria libertà di
organizzazione e decisione rispetto alle questioni inerenti
alla salute, migliorandone le capacità di trovare informazioni
in proposito, di comprenderle e quindi di assumersi la
responsabilità per la propria salute” (Kickbusch, 2006).
7
8. COMMISSIONE SALUTE DELL'OSSERVATORIO
EUROPEO (OMS - 1986)
Definizione di benessere:
"lo stato emotivo, mentale, fisico, sociale e
spirituale di ben-essere che consente alle
persone di raggiungere e mantenere il loro
potenziale personale nella società".
tutti gli aspetti sono importanti, ma ancora più
importante è che siano tra loro equilibrati per
consentire agli individui di migliorare il loro
benessere. 8
9. SALUTE
«Ha un carattere segreto, si percepisce come senso
di benessere e ci sente intraprendenti, aperti
alla conoscenza, dimentichi di noi e quasi non
avvertiamo neppure gli strapazzi e gli sforzi:
questa è salute.
La salute non è precisamente un sentirsi, ma un
esserci, un essere nel mondo, un essere insieme
agli altri uomini ed essere occupati attivamente
e gioiosamente dai compiti particolari della vita"
(H.G. Gadamer, Dove si nasconde la salute,1994)
9
11. IL GIOCO: DEFINIZIONE
Qualsiasi attività liberamente scelta a cui si dedichino, singolarmente
o in gruppo, bambini o adulti senza altri fini immediati che la
ricreazione e lo svago, sviluppando ed esercitando nello stesso tempo
capacità fisiche, manuali e intellettive.
Nella lingua italiana, la parola "gioco" si riferisce in modo più specifico
ad attività ricreative di tipo competitivo e caratterizzate da obiettivi e
regole rigorosamente definiti:
1. giochi di società o giochi da tavolo o di sala, giochi all’aperto, quelli
della corda, del salto, della palla, ecc.;
2. giochi enigmistici - giochi matematici, di vario tipo;
3. giochi di prestigio, o di bussolotti, di mano: esercizi di destrezza fatti per
diletto degli spettatori;
4. Giochi di parole, ecc EnciclopediaTreccani
11
12. CARATTERISTICHE DEL GIOCO
• Giochi di competizione: In genere tutte le
competizioni, sia sportive che mentali
• Giochi di azzardo: Tutti i giochi dove il
fattore primario è la fortuna
• Giochi di simulacro: I cosiddetti "giochi di
ruolo" dove si diventa "altro"
• Giochi di vertigine: Tutti quei giochi in cui si
gioca a provocare noi stessi
12
13. • Gioco solitario: tipico dei bambini più piccoli
che non si pongono in una condizione di
reciprocità con gli altri. Non c'è interazione
sociale.
• Gioco parallelo: si verifica tra il 1° e 3° anno
di vita: i bambini si aiutano reciprocamente
ma si tratta essenzialmente ancora di un
gioco individuale.
• Gioco sociale: tipico dei bambini intorno ai 4
-5 anni, età in cui comincia la fase scolastica.
C'è l'interazione sociale. 13
14. CARATTERI DEL GIOCO
Per quanto riguarda la prospettiva sociologica, Roger
Caillois definisce l'attività del gioco come:
• Libera: il giocatore non può essere obbligato a
partecipare;
• Separata: entro limiti di spazio e di tempo;
• Incerta: lo svolgimento e il risultato non possono
essere decisi a priori;
• Improduttiva: non crea né beni, né ricchezze, né altri
elementi di novità;
• Regolata: con regole che sospendono le leggi
ordinarie;
• Fittizia: consapevole della sua irrealtà.
14
15. • Ogni bambino gioca naturalmente, perché prova
una sensazione di benessere.
• Per i bambini, che giocano per divertirsi, non c'è
nessuna differenza tra il gioco e ciò che un
adulto potrebbe considerare come un lavoro.
• Solo se giungono ad associare un'attività alla
ricompensa, essi iniziano un comportamento in
vista di benefici a lungo termine piuttosto che
per la gratificazione immediata.
• Ciò è dovuto allo sviluppo di abilità cognitive che
consentono al bambino di vedere il legame tra
causa ed effetto.
15
16. • A 18 mesi avviene il passaggio dal gioco
esplorativo-funzionale al gioco simbolico,
ovvero: la banana diventa un telefono e la
penna un astronave.
• A questa età il piccolo inizia ad assumere un
ruolo più attivo, quale attore del gioco, che gli
consente anche di elaborare angosce e sogni.
• I giochi di regole partono invece dai 7 anni in
poi: «Permette di capire com'è l'interazione
con i pari, il senso del limite e le competenze
cognitivo sociali". (Magda Di Renzo)
16
17. • Il gioco stimola la sua creatività
esercitando una funzione adattiva.
• Il bambino gioca «perché gli piace», non
esiste nessun proposito esterno e
quest'attività diviene una sorta di ponte
tra il suo mondo interno e l'ambiente
circostante.
• Permette di vedere le sue capacità di
coping, di apprendimento e di lettura
della realtà.
(Daphne Chessa)
17
18. GIOCO E SOCIETÀ
Il gioco è un linguaggio universale: bambini e ragazzi,
che vengono da diverse parti del mondo e parlano
lingue diverse, possono comunicare assieme
giocando.
Il gioco è una cosa pratica, si fa con gli altri, è uno dei
primi modi in cui il bambino si relaziona con chi gli
sta attorno.
E’ uno spazio in cui interagire, giungendo alla riscrittura
delle regole o alla creazione di un nuovo e diverso
modo di giocare.
18
19. Giocando si costruiscono occasioni di
interazione in quelle forme inedite di
comunità, anche temporanee, che si creano
in contesti non formali come sono i luoghi di
gioco occasionali.
Bambini di realtà culturali differenti possono
dialogare proprio grazie al gioco, stabilire
rapporti, superare barriere inconsce di
pregiudizio.
In queste comunità spontane ciascuno riesce a
sentirsi un po’ a casa, quindi può interagire
con gli altri senza essere pre-giudizi. 19
20. GIOCO E SIGNIFICATI
• ll gioco riveste un ruolo fondamentale per lo
sviluppo intellettivo: esso stimola la memoria,
l'attenzione, la concentrazione, favorisce lo
sviluppo di schemi percettivi, capacità di
confronto, relazioni ecc.
• J. Piaget (1937-1945) mette in correlazione lo
sviluppo del gioco con quello mentale,
affermando che il gioco è lo strumento primario
per lo studio del processo cognitivo del
bambino.
• Considera che il gioco è la "più spontanea
abitudine del pensiero infantile". 20
21. • E' nel giocare che il bambino sperimenta
con successo la possibilità di intervenire
attivamente nella realtà che lo circonda e
per manipolarla.
• Il gioco è un'attività gratificante poiché
non è condizionato da pressioni interne o
esterne e tende perciò solo al piacere e
alla conferma di sé.
• Il gioco aiuta ad acquisire consapevolezza
di sé a elaborare insomma un'identità
sociale e personale.
21
22. • Quando si gioca «a fare finta di…» è come se
si allenasse a diventare grandi.
• In una stanza è racchiuso il mondo intero:
una scatola può trasformarsi in
un'automobile, un mantello fa di un bambino
un super eroe, ecc.
• I piccoli dispiaceri vengono superati
rivivendoli nel gioco: ad esempio le lacrime
per il distacco dalla mamma spariscono
quando una bambola prende il suo posto.
• Non sono necessari giocattoli costosi o
elaborati, bastano oggetti semplici che
stuzzichino la naturale fantasia del bambino.
22
23. • Il gioco ha un ruolo importante nello sviluppo
cognitivo, sociale, fisico ed emotivo di un bambino e
contribuisce al suo benessere.
• Non deve essere sottovalutato dai genitori.
• Essi devono avere un progetto educativo congiunto,
che siano uniti o separati.
• Attraverso il gioco, i bambini acquisiscono molte
abilità che utilizzano per la futura costruzione del
proprio sé:
• - Lo sviluppo del linguaggio,
• - Problem solving,
• - Negoziazione,
• - Propedeuticità.
23
24. GIOCO E SVILUPPO FISICO
• Quando il bambino inizia ad interagire con i primi giochi
sviluppa l’attività fisica senza neanche rendersene
conto.
• I giochi permettono al bambino di essere fisicamente in
forma. Le condizioni fisiche sono uno degli elementi
fondamentali di un sano sviluppo nei bambini.
• Con lo sviluppo muscolare a causa di giochi fisici, il
bambino sviluppa capacità motorie complesse. E
quando un bambino è coinvolto in attività come: perline,
pittura, giocare con l’argilla, egli affina le sue capacità
motorie.
• E’ essenziale per i genitori comprendere che il gioco è
molto più di un passatempo ricreativo per bambini. 24
25. APPRENDIMENTO
• Il gioco è molto importante per lo sviluppo del
bambino e dell’apprendimento.
• E’ attraverso esso che i bambini acquisiscono e
perfezionare al meglio le proprie capacità.
• Attraverso il gioco, il bambino sviluppa e rafforza il
suo linguaggio.
• Ad esempio, quando leggi una favola al tuo bambino
si stanno applicando delle regole per lo sviluppo della
comunicazione orale appassionata. 25
26. RISOLUZIONE DEI PROBLEMI
• Molti giochi permettono di acquisire esperienze
nella risoluzione dei problemi.
• Attraverso attività come la costruzione di
mattoncini, giocare con la sabbia, fare puzzle, o
progettare e costruire mondi immaginari,
permettere al bambino di migliorare le loro
capacità di pensiero.
• Il gioco incoraggia e rafforza la curiosità di un
bambino sul suo mondo.
• Questa curiosità aumenta quando il bambino è
libero di svolgere le proprie azioni nelle aree che
lo interessa, cosa che stimola l’apprendimento. 26
27. ATTRAVERSO IL GIOCO
• Il bambino comprende come funzionano le cose: che
cosa si può o non si può fare con determinati oggetti,
• Si rende conto dell'esistenza di leggi del caso e della
probabilità e di regole di comportamento, che vanno
rispettate.
• L'esperienza del gioco insegna al bambino ad essere
perseverante e ad avere fiducia nelle proprie capacità;
• Diventa consapevole del proprio mondo interiore e di
quello esteriore,
• Incomincia ad accettare le legittime esigenze di queste
sue due realtà.
27
28. SVILUPPO SOCIALE
• Il gioco migliora lo sviluppo sociale ed emotivo del
bambino. E’ attraverso esso che i bambini
acquisiscono e perfezionano al meglio le proprie
capacità di confronto con il mondo che sta attorno
(società di pari e non).
• Portarlo al parco, offre al bambino la possibilità di
interagire con il suo ambiente, permettendogli di
cominciare a dare un senso al suo mondo dal punto
di vista sociale.
• Comunicare con gli altri bambini, è fondamentale
per capire l’importanza di imparare il linguaggio che
è la base del comunicare. Egli impara ad esprimere le
proprie idee ed ascoltare le idee espresse da altri.
28
29. • Il gioco coinvolge situazioni che favoriscono la
cooperazione.
• Il bambino scopre i vantaggi di lavorare
insieme e condividere attrezzature.
• Attraverso il gioco i bambini imparano a
risolvere i conflitti e negoziare con gli altri.
• Un bambino che sviluppa abilità sociali, rende
più facile il suo ingresso e inserimento
scolastico.
• Gli studi hanno dimostrato che un bambino che
maggio è in grado di adattarsi meglio, ha più
probabilità di ottenere buoni risultati a scuola. 29
30. GIOCO E FAMIGLIA
La famiglia sta vivendo un periodo epocale di crisi per tanti
motivi: immateriali (sociologici, culturali, demagogici)
ma anche per difficoltà oggettive quali per esempio
quelle legate alla casa, alla abitazione che per
esempio non permette più il ‘’cortile’’, che non
permette più la convivenza ravvicinata con le
generazioni più anziane.
I bambini non hanno un tempo ‘’libero’’ davvero da
passare insieme, in uno spazio naturale SICURO e
PROTETTO, di tradizioni di gioco tramandate e
rinnovate, che fanno parte della storia della propria
famiglia, del proprio quartiere, realizzata in spazi noti e
in contesti di ABITUDINI, in cui il bambino si rende
però autonomo nella creatività e inventiva.
30
31. ‘’MODELLI’’ EMPIRICI DI FAMIGLIA RISPETTO
ALL’APPROCCIO CON IL GIOCO
1. Famiglia attenta e impegnata che valorizza il
diritto al gioco e al riposo del bambino e del
ragazzo, cogliendone l’importanza fondamentale
per lo sviluppo dell’individuo.
E’ un tipo di famiglia che si pone l'obiettivo dello
sviluppo dei figli come persone specifiche e che
riesce a identificare l’importanza del tempo libero
diverso da tempo da perdere.
Partecipazione e rispetto sono le parole chiave.
31
32. 2. Famiglia indifferente, neutra che si colloca in una
posizione scarsamente partecipativa, trainata
dalle mode o tendenze del momento e influenzata
dai mass media, usufruendo passivamente. Si
affida alle tecnologie con televisione, computer,
giochi elettronici etc.
3. Famiglia negante, all’opposto, ha una rigidità
educativa che non prevede spazio creativo,
ritenendo superflua ogni forma di tempo non
scandito da regolamenti e orari secondo un
preciso contesto sociale:
“lo lo porto oggi a tennis, domani a danza, dopodomani in
piscina e poi a scherma’’.
32
33. L’ATTENZIONE DEGLI ADULTI
• Gli adulti devono mettere i bambini nella
condizione di giocare e di esprimere la loro
creatività, mentre si regalano giochi che
piacciono agli adulti.
• Oggi si presta poca attenzione alla
dimensione del gioco, dando a bambini
troppo piccoli, strumenti digitali quali gli
Pad o tanti giochi contemporaneamente
che finiscono solo per iperstimolare i
piccoli.
33
34. BAMBINI E ADULTI
• Il compito di valutare il comportamento
dei bambini che giocano deve
coinvolgere in prima persona sia i
genitori che gli educatori.
• Essi devono trovare il tempo da
dedicare al gioco dei loro figli, per dare
loro l'opportunità di misurare e
sviluppare le proprie risorse e le proprie
potenzialità. 34
35. BAMBINI E ADULTI
• I bambini reagiscono con entusiasmo alla
disponibilità dei genitori a giocare con loro:
lo scoprire che possano mostrano interesse e che si
fanno coinvolgere in un'attività da loro considerata
seria, è motivo di grande felicità
è un modo che consente loro di rafforzare il senso di
sicurezza e protezione.
• La capacità dei genitori di giocare con i propri
figli è sicuramente un buon indice di armonia
familiare, garantisce una sensazione di benessere
psichico oltre a costituire la condizione di base
per consentire loro di sviluppare una buona
capacità ludica. 35
36. • In ogni caso è necessario garantire e restituire ai
bambini il tempo e lo spazio per dare libero sfogo a
tutte le loro pulsioni interne e assicurare loro una
certa complicità senza svestirsi del ruolo di guida.
• Oggi tutti i documenti internazionali affermano il
diritto al gioco del bambino come bisogno prevalente
e vitale dell'infanzia, motivato da esigenze di ordine
fisiologico, psichico, spirituale e sociale e basato sul
riconoscimento della pienezza umana in ogni fase
della vita.
• E’ necessario che si trovi un adeguato e pratico
impegno sociale e politico in termini di creazione di
spazi e di infrastrutture sempre più consoni alle
richieste ludiche dei bambini
36
37. “Il bambino che non gioca non è un
bambino.
Ma l’adulto che non gioca ha perso per
sempre il bambino che ha dentro di sé”
Pablo Neruda
«I giochi dei bambini non sono dei giochi,
bisogna invece valutarli come le loro azioni
più serie.»
Montegne 37