XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
PdM _Qualità Urbana Partecipata_Comune di Lecce
1. Dirigente Ufficio di Piano Strategico - Dr. Raffaele Parlangeli Per informazioni: Ufficio di Piano Strategico tel/fax 0832/682253 PIANO DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ URBANA PARTECIPATA “ Ca. P.A. Città”
2. I PROBLEMI AFFRONTATI Il percorso di miglioramento attivato si è orientato al rafforzamento delle capacità dell’ente di predisporre e attuare una strategia di sviluppo urbano e territoriale di tipo integrato e condiviso e specificatamente all’innalzamento delle capacità istituzionali, organizzative e di empowermen t, attraverso un complesso sistema di linee di attività utili rafforzare le capacità di governance dell’ente locale nell’attuale contesto istituzionale di decentramento amministrativo; favorire l’integrazione di politiche e strumenti operativi propri della programmazione ordinaria e straordinaria ; innescare percorsi di apprendimento e accrescere le competenze e le performance degli operatori, anche mediante lo sviluppo di reti tra le amministrazioni per lo scambio di informazioni, esperienze e la condivisione di metodologie di lavoro. migliorare gli assetti organizzativi e superare le eventuali criticità rivenienti dall’attivazione e gestione di interventi cofinanziati da risorse ordinarie e straordinarie; PIANO DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA' URBANA
3. LE SOLUZIONI ADOTTATE Le linee di attività realizzate si sono strutturate in tre fasi: 1. RAFFORZAMENTO DELLA CAPACITÀ DI VALUTAZIONE DELL’ENTE 2. MIGLIORAMENTO DELL'ENTE; 3. EMPOWERMENT Redazione del Rapporto di Valutazione Ex Ante, della Valutazione Ambientale Strategica e del Bilancio Sociale di Area Vasta, nonché la conduzione del processo di autodiagnosi secondo il modello CAF, per selezionare le aree di miglioramento e individuare le priorità d’intervento. A tal fine, l’Ufficio di Piano Strategico ha elaborato un modello di autovalutazione personalizzato rispetto ai modelli già diffusi, quali CAF ( Common Assessment Framework ) e VIC (Valutazione Integrata del Cambiamento), utile ad identificare le variabili interne ed esterne, sia esse di tipo economico che istituzionale che incidono sulla produttività organizzativa dell’ente locale, facendo emergere mediante appositi indicatori gli elementi utili a favorire processi di innovazione, rispondere alle esigenze dei cittadini e migliorare gli effetti complessivi del servizio di programmazione, progettazione attuazione e gestione di programmi/progetti di sviluppo urbano e territoriale. Implementazione del Sistema di Gestione della Qualità conforme allo standard UNI EN ISO 9001:2000 per la programmazione, progettazione e gestione di programmi e progetti di sviluppo integrato urbano e territoriale e del Sistema di Gestione Ambientale e di Contabilità Ambientale in conformità con lo standard internazionale UNI EN ISO 14001:2004 e con il regolamento (CE) EMAS n. 761/2001 EMAS (integrato con REG. (CE) 196/2006) applicati alla struttura organizzativa dell’Ufficio di Piano Strategico. Esso è finalizzato alla formazione del personale dell’amministrazione e prevede anche l’elaborazione di un REGOLAMENTO INTERNO relativo ad un COMITATO DI COORDINAMENTO di dirigenti. Si prevede il consolidamento della collaborazione interistituzionale con il Comune di Venezia, per l’approfondimento di tematiche rilevanti nell’ambito dei programmi di sviluppo urbano e territoriale.
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6. I FATTORI DI SUCCESSO L’applicazione del modello di governanc e “ Ca.P.A.Città” rappresenta un “esercizio guidato” di capacità tecnico-amministrative, che concorrono all’erogazione dei servizi di programmazione, progettazione e attuazione di programmi/progetti di sviluppo integrato urbano e territoriale, secondo APPROCCIO FLESSIBILE orientato al MIGLIORAMENTO CONTINUO . Assume una prospettiva più ampia orientata ad implementare FORME DI DEMOCRAZIA ORGANIZZATIVA che, attraverso lo scambio e la diffusione di esperienze, consentano di rafforzare processi di innovazione interna agli enti locali in materia di sviluppo urbano e territoriale. In questa prospettiva, la costruzione o la partecipazione a reti di scambio può rappresentare il canale attraverso il quale diffondere l’utilizzo sistematico di metodologie e di strumenti utili ad INNALZARE LE CAPACITÁ DEGLI ENTI LOCALI , favorendo la misurazione e il controllo delle performance, stimolando ed integrando l’apprendimento e il cambiamento e, allo stesso tempo, l’efficacia e l’efficienza dei processi, assicurando un miglioramento continuo grazie al costante confronto con l’esterno. Il “Piano di Miglioramento della Qualità Urbana Partecipata” ha previsto l’espletamento di un complesso sistema di azioni di reingegnerizzazione e standardizzazione di processi , mediante la progettazione e l’implementazione di un Sistema di Gestione per la Qualità in conformità allo standard UNI EN ISO 9001:2008 per programmi e progetti di sviluppo integrato urbano e territoriale, che ha consentito di sperimentare percorsi di innovazione funzionale dell’organizzazione mediante un approccio orientato ai risultati, per rispondere all’esigenza di semplificazione procedurale e amministrativa e di miglioramento nella gestione delle attuali e potenziali risorse finanziarie ordinarie e straordinarie in termini di efficacia e di efficienz a , con l’obiettivo di assicurare elevati standard di qualità dei servizi erogati ai cittadini, alle imprese ed al partenariato istituzionale ed economico-sociale. Il modello Ca.P.A.Città rappresenta un ruolo fondamentale ai fini dello sviluppo di professionalità congruenti con un nuovo modello di organizzazione del lavoro orientato al risultato, in un’ottica che QUALIFICA DELLA RISORSA UMANA come fattore critico di successo per il miglioramento della qualità dei servizi. Inoltre consente di incidere sui processi produttivi , sull’ organizzazione e sulle competenze e abilità professionali che rappresentano elemento immateriali e strumenti attivi e di supporto ai processi d’innovazione, favorendo la capacità di orientarsi nel contesto evolutivo delle istituzioni e di gestire le dinamiche del cambiamento. L’esercizio del benchmarking costituisce il primo passo operativo verso la costruzione di un NETWORK DELLE CITTÁ CAPACI , attraverso il quale gli enti locali che applicano in via sperimentale il modello costruiscono una rete per lo scambio di esperienze e stabilizzano un luogo virtuale di confronto sistematico , attraverso l’utilizzo di sistemi di lavoro e strumenti comuni per misurare efficienza, efficacia ed impatti delle performance . PIANO DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA' URBANA
7. PIANO DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA' URBANA 1. UN’ELEVATA COMPLESSITÁ NELLA REALIZZAZIONE DERIVANTE DALLA FORTE INTERRELAZIONE ED INTERDIPENDENZA TRA LE DIVERSE ATTIVITÁ. Le principali difficoltà riscontrate hanno riguardato il coinvolgimento di attori esterni all’Amministrazione o all’Ufficio che, in alcuni casi, ha comportato una dilatazione dei tempi di attuazione della singola attività, cumulando ritardo per l’attività successiva ad essa collegata. 2. L’IMPOSSIBILITÁ DI STABILIZZARE UNA STRUTTURA DI INTEGRAZIONE ORGANIZZATIVA E COLLABORAZIONE INTERSETTORIALE all’interno dell’Amministrazione Comunale, quale organo di supporto permanente alle azioni di miglioramento organizzativo dell’ente. Tale attività si rende auspicabile in futuro anche in virtù della necessità di valorizzare l’esperienza di autovalutazione ed elaborazione delle relative azioni di miglioramento sui processi di programmazione, progettazione e gestione di programmi e progetti di sviluppo urbano e territoriale che l’Amministrazione Comunale al momento è impegnata a realizzare . Tali fattori critici non hanno tuttavia inciso sulla realizzazione complessiva del piano grazie alla forte motivazione da parte del personale coinvolto che ha esercitato un notevole stimolo nei confronti degli attori esterni coinvolti LE CRITICITÁ INCONTRATE