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e non un fine.
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  • 3. Traduzione a cura del Gruppo di Studio AIB sulla Information literacy Alina Renditiso (coordinatore) Laura Ballestra Luigi Catalani Sara Chiessi Tommaso Paiano Stefania Puccini Laura Testoni La traduzione italiana
  • 4. 2000 Information literacy competency standards for higher education • 5 “Standard” • 22 Indicatori di rendimento • Risultati attesi • Misurazione di abilità e competenze • Approccio pragmatico • Paradigma addestrativo 2000 Framework: 15 anni dopo gli “Standard”
  • 5. 2000 – 2016 : come cambia l’infosfera mediale? come cambia l’Information literacy? come cambia la professione bibliotecaria? Infosfera mediale Dai “Silos informativi” all’Internet diffuso, ubiquo, quotidiano e di massa Motori di ricerca come fonte informativa primaria che struttura il quadro epistemologico di riferimento Information literacy L’Information literacy non è un modello lineare “abilità  risultati attesi” Aspetti dinamici e iterativi della ricerca documentale Da “trovare informazioni” a “accogliere criticamente i flussi informativi” Modelli olistici, pluralità di “literacy” Il bibliotecario Dal bibliotecario addestratore e valutatore al bibliotecario che supporta e accompagna Da “rispondere a domande” a facilitatore in una Comunità di pratica Il bibliotecario che fornisce empowerment
  • 6. Il Framework in breve Sei cornici concettuali, non prescrittive e non esaustive… …In posizione non gerarchica tra loro Opzioni flessibili di implementazione Nessuna enumerazione prescrittiva di abilità da conseguire
  • 7. L’autorevolezza è il risultato di una costruzione ed è contestuale La creazione di informazione è un processo L’informazione ha valore La ricerca è un’indagine Il sapere scientifico è una conversazione Il cercare è un’esplorazione strategica Le cornici concettuali come “concetti soglia”
  • 8. Esce dalla biblioteca per “fare rete” e stringere alleanze strategiche Attività con il corpo insegnante, le commissioni i gruppi di lavoro Il framework stesso è indirizzato a amministratori e docenti, non solo a bibliotecari Prospettiva collegiale e di contaminazione Quale nuovo bibliotecario per il nuovo Framework?
  • 9. Si fa carico della complessità dell’ecosistema informativo, anche se questo significa uscire dalla propria “Comfort zone”. I “Concetti soglia” Quale nuovo bibliotecario per il nuovo Framework? I “concetti soglia”: contro-intuitivi trasformativi irreversibili creano integrazione Il bibliotecario accompagna i suoi utenti nell’attraversamento dei concetti soglia, strutturando in modo pedagogico nelle sessioni di IL le vere problematiche che investono il mondo dell’informazione Fonte:https://acomposing.files.wordpress.com/2012/09/threshold-concepts-door-copy1.jpg
  • 10. Quale nuovo bibliotecario per il nuovo Framework? Uscire dalla propria “comfort zone”? Essere consapevoli che l’infosfera non è (più) un mondo sostanzialmente ordinato, dominato dalla scarsità, costituito da documenti testuali in grado di conferire, abibliotecari esperti e “addestrati”, risultati soddisfacenti Interrogarsi sui diversi tipi di autorevolezza adottando atteggiamenti di scetticismo informato Prendere in considerazioni i propri stessi pregiudizi nell’approccio all’informazione Comprendere la natura “discorsiva” del dibattito che avviene in ambito accademico Riconoscere le situazioni di asimmetria informativa
  • 11. Un “coach” che mette al centro il “perché” piuttosto che il “come-si-fa” nella ricerca documentale Quale nuovo bibliotecario per il nuovo Framework? Il bibliotecario è colui che non cela la complessità dell’ecosistema informativo dietro la semplicità apparente di strumenti manufatti e tool… …ma piuttosto è un coach che accompagna gli studenti alla scoperta dei concetti soglia, incoraggia coerenti pratiche conoscitive e coltiva / facilita l’emergere delle capacità di ciascuno
  • 12. Si considera partecipe di una comunità di pratica che include gli studenti Quale nuovo bibliotecario per il nuovo Framework? Superamento delle sessioni formative di carattere dimostrativo sugli strumenti bibliografici: contestualizzazione dei documenti Oltre gli “standard”: il bibliotecario riflette da sé sugli obiettivi formativi dei “suoi” studenti Conversazioni su come l’ecosistema informativo è strutturato Accompagna gli studenti alla scoperta/attraversamento dei concetti soglia Attività collaborativa tra docenti e bibliotecari: una comunità di conversazione aperta e inclusiva
  • 13. É un bibliotecario che educa, stimola e motiva alla creazione responsabile di contenuti Quale nuovo bibliotecario per il nuovo Framework? Lo stimolo alla creazione responsabile di contributi appropriati rappresenta la cifra pedagogica e il punto cruciale del Framework L’ obiettivo è che lo studente si percepisca come contributore e non solo “fruitore” della produzione scientifica Autorevolezza come responsabilità
  • 14. Si può apprendere la complessità? Quale nuovo bibliotecario per il nuovo Framework? Un professionista che non semplifica la complessità dell’ecosistema informativo ma si accosta ad esso adottando forme di resilienza (i “concetti-soglia”). Un professionista che non propone agli studenti universitari l’acquisizione di abilità procedurali ma offre percorsi di consapevolezza, rispetto ai quali le abilità sono una conseguenza e non un fine. Fonte immagine http://iam.druwynings.com/wp-content/uploads/2011/11/complexity-never-ends.gif

Editor's Notes

  1. I concetti soglia non sono capacità su cui addestrare, né nozioni da insegnare, né procedure su cui fare training ma sono “idee che in ogni disciplina rappresentano una sorta di via obbligata di passaggio […] per accrescere la comprensione o i modi di pensare e praticare all’interno di essa” Ad esempio uno studente di economia che ha compreso e attraversato i concetti soglia propri della sua disciplina inizierà a pensare “da economista”. I concetti soglia si comprendono lentamente e in modo iterativo. Le caratteristiche più significative dei concetti-soglia sono le seguent - sono contro-intuitivi, talvolta ostici da comprendere, sono nodi concettuali in cui chi apprende può inciampare o bloccarsi; - sono “trasformativi”, cioè implicano, una volta compresi, l’esperienza di un cambiamento nelle prospettive abituali (lo studente di economia che ragiona “da economista”); - sono irreversibili: una volta afferrati non vengono più dimenticati (non si tratta di nozioni); - creano integrazione, ovvero unificano concetti separati e scollegati in un insieme coerente e unitario (la comprensione dei concetti soglia corrisponde all’ “aha moment”: quel momento in cui le prospettive diventano più chiare e coerenti
  2. I concetti soglia non sono capacità su cui addestrare, né nozioni da insegnare, né procedure su cui fare training ma sono “idee che in ogni disciplina rappresentano una sorta di via obbligata di passaggio […] per accrescere la comprensione o i modi di pensare e praticare all’interno di essa” Ad esempio uno studente di economia che ha compreso e attraversato i concetti soglia propri della sua disciplina inizierà a pensare “da economista”. I concetti soglia si comprendono lentamente e in modo iterativo. Le caratteristiche più significative dei concetti-soglia sono le seguent - sono contro-intuitivi, talvolta ostici da comprendere, sono nodi concettuali in cui chi apprende può inciampare o bloccarsi; - sono “trasformativi”, cioè implicano, una volta compresi, l’esperienza di un cambiamento nelle prospettive abituali (lo studente di economia che ragiona “da economista”); - sono irreversibili: una volta afferrati non vengono più dimenticati (non si tratta di nozioni); - creano integrazione, ovvero unificano concetti separati e scollegati in un insieme coerente e unitario (la comprensione dei concetti soglia corrisponde all’ “aha moment”: quel momento in cui le prospettive diventano più chiare e coerenti
  3. L’ obiettivo è che lo studente si percepisca come contributore e non solo “fruitore” della produzione scientifica ad un livello adeguato al proprio percorso di apprendimento
  4. un professionista che non semplifica la complessità dell’ecosistema informativo ma si accosta ad esso adottando forme di resilienza cioè accogliendone – attraverso l’uso dei “concetti soglia” – gli aspetti più contradditori e non auto-evidenti.