Slide presentate al Convegno "Bibliotecari al tempo di Google", Milano 17-18 marzo 2016. Illustrano il "framework for information literacy for higer education" rilasciato a gennaio 2016 da ACRL (Association of College and Research Libraries, divisione dell'ALA American Library Association).
Manifesto AIB per l'Information LiteracyLaura Testoni
Perchè l'Information Literacy è importante, chi se ne sta occupando, cosa possono fare biblioteche e bibliotecari. Un Manifesto dell'Associazione Italiana Biblioteche
Information literacy contemporanea nella biblioteca accademicaLaura Testoni
Slide presentate al convegno Palazzo Stelline "La biblioteca in-forma: Digital reference, information literacy e-learning" (Milano 15-16 marzo 2018). Titolo: Quale information literacy contemporanea nella biblioteca accademica? Una riflessione rea infosfera informativa in mutamento, nuovi paradigmi didattici e Terza missione.
(Information) literacy. Cosa insegnare nella biblioteca pubblica?Sara Chiessi
Presentazione dell'intervento tenuto al salone del libro di Torino il 16 maggio 2016: http://www.editricebibliografica.it/evento-la-biblioteca-come-laboratorio-di-information-literacy-2948.html
Information literacy: formare nuove competenze nelle biblioteche pubblicheSara Chiessi
Slide dell'intervento presentato al Convegno delle Stelline 2016 (http://www.convegnostelline.it/sessione.php?IdUnivoco=4), che presenta, con alcune riflessioni, i risultati dell'indagine - condotta dal Gruppo di studio AIB sull'Information Literacy - sulle attività di information literacy svolte negli ultimi anni dalle biblioteche pubbliche.
Manifesto AIB per l'Information LiteracyLaura Testoni
Perchè l'Information Literacy è importante, chi se ne sta occupando, cosa possono fare biblioteche e bibliotecari. Un Manifesto dell'Associazione Italiana Biblioteche
Information literacy contemporanea nella biblioteca accademicaLaura Testoni
Slide presentate al convegno Palazzo Stelline "La biblioteca in-forma: Digital reference, information literacy e-learning" (Milano 15-16 marzo 2018). Titolo: Quale information literacy contemporanea nella biblioteca accademica? Una riflessione rea infosfera informativa in mutamento, nuovi paradigmi didattici e Terza missione.
(Information) literacy. Cosa insegnare nella biblioteca pubblica?Sara Chiessi
Presentazione dell'intervento tenuto al salone del libro di Torino il 16 maggio 2016: http://www.editricebibliografica.it/evento-la-biblioteca-come-laboratorio-di-information-literacy-2948.html
Information literacy: formare nuove competenze nelle biblioteche pubblicheSara Chiessi
Slide dell'intervento presentato al Convegno delle Stelline 2016 (http://www.convegnostelline.it/sessione.php?IdUnivoco=4), che presenta, con alcune riflessioni, i risultati dell'indagine - condotta dal Gruppo di studio AIB sull'Information Literacy - sulle attività di information literacy svolte negli ultimi anni dalle biblioteche pubbliche.
Conoscere gli utenti delle biblioteche pubbliche e accademiche: elementi e da...Laura Testoni
Conoscere alcune informazioni di contesto sull’uso di internet e sui consumi tecnologici ci permette a capire meglio il contesto in cui i muoviamo, calibrare l’attività di mediazione informativa.
Le fonti dei dati, citate nell’ultima slide, sono ovvimente i Report Istat, ma anche i rapporti Censis/Ucsi sulla comunicazione, una utile ricerca di Paolo Ferri, Nicola Cavalli (e altri) sulla dieta mediale dei giovani universitari del 2010, gli Audiweb trends (Nielsen, accessibili previa registrazione gratuita).
Servizi di reference e assistenza al pubblicospanero
LA BIBLIOTECA PUBBLICA E IL TERRITORIO: CORSO DI AGGIORNAMENTO PER BIBLIOTECARI E VOLONTARI NEL NOVARESE I servizi di reference e assistenza al pubblico
E-book italiani: quale bibliodiversità? Lo stato dell’arte 2011. versione ridotta del paper presentatoda Laura Testoni in occasione del 57 congresso dell'AIB (Associazione italiana biblioteche), Roma 17-18 novembre 2011
Ma non c'e' gia' tutto su Google? Corso AIB, Imperia 27/01/2010Laura Testoni
Slide del corso: “...Ma non c'è già tutto su Google?” 3.ed. Banche dati, biblioteche digitali, VRD e nuovi servizi “web 2.0”. Verso un servizio reference su misura per l'utente della biblioteca. Strumenti, metodi e risorse per recuperare e organizzare le fonti informative.
Docente: Laura Testoni
Biblioteche: accesso alla conoscenza tra dimensione locale e globaleAnna Galluzzi
A partire dal tradizionale ruolo svolto dalle biblioteche nei processi di accesso alla conoscenza, l'articolo si interroga su come cambia tale posizionamento nell'ecosistema informativo determinato dall'avvento del digitale. L'obiettivo è quello di valutare le possibili strategie per ricondurre a unità il piano di azione locale e quello globale, avendo chiari i diversi livelli a cui può essere declinata la mission delle biblioteche (da quello socio-culturale a quello tipologico, infine a quello istituzionale) e le relazioni tra governance e azioni intraprese. In particolare si propongono percorsi di sviluppo, a livello territoriale e di rete, in quattro aree: semplicità, visibilità, partecipazione e inclusività. Dopo una breve ricognizione degli ostacoli interni ed esterni al raggiungimento di tali obiettivi, l'articolo propone alcune raccomandazioni utili per i bibliotecari.
New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?Anna Galluzzi
L’intervento prende spunto dal recente volume di David Lankes, The atlas of new librarianship, per interrogarsi sul ruolo delle biblioteche e sui contenuti della professione in un contesto nel quale la biblioteca come spazio fisico viene messa in discussione in virtù dei processi di convergenza al digitale e gli effetti della crisi economica impongono alle biblioteche e ai bibliotecari la necessità di giustificare e dimostrare la loro utilità sociale.
La new librarianship di Lankes si basa sul presupposto che “la missione dei bibliotecari consiste nel migliorare la società facilitando la creazione della conoscenza nelle loro comunità di riferimento”. In sostanza, la tesi principale sostenuta da Lankes è che sia necessaria una rifondazione ontologica della biblioteconomia basata su un corretto posizionamento delle biblioteche e dei bibliotecari, il cui ruolo non è incentrato sull'oggetto libro, né su qualunque altro tipo di supporto o di tecnologia dovesse diventare vettore di contenuti (quelli che Lankes chiama artifacts), bensì sulla capacità dei bibliotecari di continuare a svolgere il ruolo di facilitatori del processo di creazione della conoscenza in un contesto di apprendimento partecipativo.
Per farlo, il bibliotecario deve prendere parte attiva alla conversazione attraverso cui avviene il processo dell'apprendimento ovvero creare le condizioni per facilitare e/o potenziare tale conversazione, separando di fatto il proprio destino da quello delle biblioteche.
L’aspetto più critico di questa visione consiste nel trasformare tale punto di vista in convinzione comune all'interno della professione e in percezione diffusa nella società, ribaltando secoli di associazione mentale e pratica tra biblioteche, bibliotecari e libri (o altri supporti del sapere), come anche le più recenti ricerche e indagini sulla percezione degli utenti continuano a mettere in evidenza.
La discontinuità insita nell'idea di bibliotecari che restano tali pur non essendo agganciati ad alcuna struttura bibliotecaria e di utenti che partecipano alle funzioni bibliotecarie come creatori e vettori di conoscenza resta impegnativa in termini di formazione, di politiche pubbliche, di progettazione dei servizi, di attitudine del personale e di organizzazione delle attività. È inoltre del tutto incerta e per niente scontata la possibilità che le nostre comunità (e le altre professionalità che operano nel settore della conoscenza) possano vederci, in tempi brevi, come partner all’interno di un raggio di azione più ampio di quello a cui sono abituati e che scelgano di aprirsi alla conversazione con noi.
Misurare il valore è possibile? La valutazione d'impatto delle bibliotecheSara Chiessi
Slide dell'intervento presentato al 16. workshop Teca del mediterraneo, "Costruire comunità nel presente per creare futuro: il nuovo ruolo delle Biblioteche e dei Centri di documentazione"
Relazione presentata il 21 aprile 2015 a un pubblico di non bibliotecari*, per illustrare il ruolo delle biblioteche nell'ambito della sostenibilità e dello 'smart living' _ An overview about libraries, librarians, knowledge, communities, sustainibility, smart living
Introduzione a Wikipedia. Wikimuseums, Napoli 05052016Claudio Forziati
Presentazione che ho tenuto a Napoli, il 5 maggio 2016 per Wikimuseums, evento formativo organizzato dal Polo museale della Campania e BAM! Strategie Culturali, in collaborazione con Wikimedia Italia, Open Cultuur Data e Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi.
Per informazioni sul progetto
https://it.wikipedia.org/wiki/Progetto:GLAM/Musei/Wikimuseums_2016
Sito ufficiale
http://www.bamstrategieculturali.com/wikimuseums/
Conoscere gli utenti delle biblioteche pubbliche e accademiche: elementi e da...Laura Testoni
Conoscere alcune informazioni di contesto sull’uso di internet e sui consumi tecnologici ci permette a capire meglio il contesto in cui i muoviamo, calibrare l’attività di mediazione informativa.
Le fonti dei dati, citate nell’ultima slide, sono ovvimente i Report Istat, ma anche i rapporti Censis/Ucsi sulla comunicazione, una utile ricerca di Paolo Ferri, Nicola Cavalli (e altri) sulla dieta mediale dei giovani universitari del 2010, gli Audiweb trends (Nielsen, accessibili previa registrazione gratuita).
Servizi di reference e assistenza al pubblicospanero
LA BIBLIOTECA PUBBLICA E IL TERRITORIO: CORSO DI AGGIORNAMENTO PER BIBLIOTECARI E VOLONTARI NEL NOVARESE I servizi di reference e assistenza al pubblico
E-book italiani: quale bibliodiversità? Lo stato dell’arte 2011. versione ridotta del paper presentatoda Laura Testoni in occasione del 57 congresso dell'AIB (Associazione italiana biblioteche), Roma 17-18 novembre 2011
Ma non c'e' gia' tutto su Google? Corso AIB, Imperia 27/01/2010Laura Testoni
Slide del corso: “...Ma non c'è già tutto su Google?” 3.ed. Banche dati, biblioteche digitali, VRD e nuovi servizi “web 2.0”. Verso un servizio reference su misura per l'utente della biblioteca. Strumenti, metodi e risorse per recuperare e organizzare le fonti informative.
Docente: Laura Testoni
Biblioteche: accesso alla conoscenza tra dimensione locale e globaleAnna Galluzzi
A partire dal tradizionale ruolo svolto dalle biblioteche nei processi di accesso alla conoscenza, l'articolo si interroga su come cambia tale posizionamento nell'ecosistema informativo determinato dall'avvento del digitale. L'obiettivo è quello di valutare le possibili strategie per ricondurre a unità il piano di azione locale e quello globale, avendo chiari i diversi livelli a cui può essere declinata la mission delle biblioteche (da quello socio-culturale a quello tipologico, infine a quello istituzionale) e le relazioni tra governance e azioni intraprese. In particolare si propongono percorsi di sviluppo, a livello territoriale e di rete, in quattro aree: semplicità, visibilità, partecipazione e inclusività. Dopo una breve ricognizione degli ostacoli interni ed esterni al raggiungimento di tali obiettivi, l'articolo propone alcune raccomandazioni utili per i bibliotecari.
New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?Anna Galluzzi
L’intervento prende spunto dal recente volume di David Lankes, The atlas of new librarianship, per interrogarsi sul ruolo delle biblioteche e sui contenuti della professione in un contesto nel quale la biblioteca come spazio fisico viene messa in discussione in virtù dei processi di convergenza al digitale e gli effetti della crisi economica impongono alle biblioteche e ai bibliotecari la necessità di giustificare e dimostrare la loro utilità sociale.
La new librarianship di Lankes si basa sul presupposto che “la missione dei bibliotecari consiste nel migliorare la società facilitando la creazione della conoscenza nelle loro comunità di riferimento”. In sostanza, la tesi principale sostenuta da Lankes è che sia necessaria una rifondazione ontologica della biblioteconomia basata su un corretto posizionamento delle biblioteche e dei bibliotecari, il cui ruolo non è incentrato sull'oggetto libro, né su qualunque altro tipo di supporto o di tecnologia dovesse diventare vettore di contenuti (quelli che Lankes chiama artifacts), bensì sulla capacità dei bibliotecari di continuare a svolgere il ruolo di facilitatori del processo di creazione della conoscenza in un contesto di apprendimento partecipativo.
Per farlo, il bibliotecario deve prendere parte attiva alla conversazione attraverso cui avviene il processo dell'apprendimento ovvero creare le condizioni per facilitare e/o potenziare tale conversazione, separando di fatto il proprio destino da quello delle biblioteche.
L’aspetto più critico di questa visione consiste nel trasformare tale punto di vista in convinzione comune all'interno della professione e in percezione diffusa nella società, ribaltando secoli di associazione mentale e pratica tra biblioteche, bibliotecari e libri (o altri supporti del sapere), come anche le più recenti ricerche e indagini sulla percezione degli utenti continuano a mettere in evidenza.
La discontinuità insita nell'idea di bibliotecari che restano tali pur non essendo agganciati ad alcuna struttura bibliotecaria e di utenti che partecipano alle funzioni bibliotecarie come creatori e vettori di conoscenza resta impegnativa in termini di formazione, di politiche pubbliche, di progettazione dei servizi, di attitudine del personale e di organizzazione delle attività. È inoltre del tutto incerta e per niente scontata la possibilità che le nostre comunità (e le altre professionalità che operano nel settore della conoscenza) possano vederci, in tempi brevi, come partner all’interno di un raggio di azione più ampio di quello a cui sono abituati e che scelgano di aprirsi alla conversazione con noi.
Misurare il valore è possibile? La valutazione d'impatto delle bibliotecheSara Chiessi
Slide dell'intervento presentato al 16. workshop Teca del mediterraneo, "Costruire comunità nel presente per creare futuro: il nuovo ruolo delle Biblioteche e dei Centri di documentazione"
Relazione presentata il 21 aprile 2015 a un pubblico di non bibliotecari*, per illustrare il ruolo delle biblioteche nell'ambito della sostenibilità e dello 'smart living' _ An overview about libraries, librarians, knowledge, communities, sustainibility, smart living
Introduzione a Wikipedia. Wikimuseums, Napoli 05052016Claudio Forziati
Presentazione che ho tenuto a Napoli, il 5 maggio 2016 per Wikimuseums, evento formativo organizzato dal Polo museale della Campania e BAM! Strategie Culturali, in collaborazione con Wikimedia Italia, Open Cultuur Data e Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi.
Per informazioni sul progetto
https://it.wikipedia.org/wiki/Progetto:GLAM/Musei/Wikimuseums_2016
Sito ufficiale
http://www.bamstrategieculturali.com/wikimuseums/
Tesi editoria tradizionale ed editoria digitale il progetto "Brand Care Edizi...Claudia Iela
In questa Tesi ho esplorato il mercato dell'editoria Digitale e analizzato il Progetto "brand care Edizioni", cioè quello di portare il magazine "Brand Care" in collana di pubblicazioni e-book.
Slides delle lezioni del corso di Interazione Uomo Macchina - Università di Milano Bicocca - Prof.R.Polillo - A.A.2012-13
Lezione del 30 aprile 2013
Vedi anche www.rpolillo.it
Il ruolo della fotografia nell'informazioneNicola Rabbi
Azimut; corso di fotogiornalismo e rappresentazione dei profughi all'interno di un progetto del Tavolo della Pace di Piacenza, con la collaborazione delle scuole Romagnosi
(maggio 2015)
Scrivere e comunicare in modo efficace sul webNicola Rabbi
Introduzione alla scrittura sul web per i gruppi che operano nel Terzo Settore
Agire sociale - Ferrara - giovedi 26 marzo 2015
Evento realizzato all’interno di Get Online Week in collaborazione al coordinamento regionale di Pane e Internet
Il concetto di politropia, mutuato dalla retorica psicagogica di Empedocle, applicato all'analisi di un sito web sia a livello del contenuto (testo), sia a livello di interfaccia (paratesto).
AIB Toscana Formazione. Corso di aggiornamento finanziato dalla Regione Toscana per le biblioteche pubbliche (9 gennaio-16 febbraio 2012). Criteri per la valutazione dell'usabilità e accessibilità dei siti web. Esercitazioni. Lucia Bertini 2012.
Ecosistemi della Formazione, lezione al Corso di HR Management di Marcello Martinez. Le 3 P dell'Ecosistema. In libreria a Cura di Raoul Nacamulli e Alessandra Lazazzara. Egea-Bocconi Editore.
Platone nella rete: cura dei contenuti e apprendimentoGianfranco Marini
cura dei contenuti e apprendimento nell'era del sovraccarico informativo e cognitivo. Teoria, risorse, applicazioni educative per la cura dei contenuti vista come: ermeneutica del web, strumento per l'aggiornamento e competenza di base nella comunicazione digitale
La biblioteca del terzo millennio si pone l'obiettivo di formare il suo variegato pubblico offrendo percorsi di information literacy con l'utilizzo delle tecnologie a distanza
Ambienti di apprendimento e innovazione didatticainformistica
La vita non è solo una lotta di competizione, ma anche un trionfo di cooperazione e creatività, quindi intendiamo stimolare un diverso modo di essere e agire per favorire una creatività di tipo collaborativo. Siamo ispirati da un'idea di intelligenza collettiva e partecipazione, convinti che ognuno ha esperienze e competenze che possono essere utili a qualcun altro
Guidelines on e-tuor
paolo.ferri@unimib.it Blog http://paolomferri.blogspot.com/ de.licius: del.icio.us / Giobbe30 / by Paolo Ferri Slideshare http://www.slideshare.net/paoloferri
Luciano mariani Nuovi ambienti di apprendimentoLuciano Mariani
I nuovi contesti di apprendimento richiedono, da una parte, un esame attento delle potenzialita' e criticita' degli apprendimenti informali che avvengono fuori dalla classe, e dall'altra, una presa in carico delle alfabetizzazioni, multimediali e sociali, attivate dai nuovi mezzi di informazione e comunicazione.
Matematici o Acusmatici? Motivazioni e condivisioni per una didattica 2.0Nicola Chiriano
Relazione al Convegno "Matematica in classe 2014"
Centro PRISTEM, Università "Bocconi" Milano
http://matematica.unibocconi.it/articoli/il-convegno-di-ottobre-milano
Nuove competenze per una Information literacy sensibile al divenire dell ecosistema informativo
1. Si può "apprendere" la complessità?
Nuove competenze per una Information literacy sensibile
al divenire dell'ecosistema informativo
17 marzo 2016
Sessione “Biblioteche accademiche: nuove strategie di servizio”
Laura Testoni :: laura.test@gmail.com :: refkit.wordpress.com
2. “Il Framework ridefinisce i confini di cosa i bibliotecari insegnano
e come concettualizzano lo studio dell’informazione all’interno dei
programmi delle istituzioni universitarie”
2016
Un documento ambizioso
3. Traduzione a cura del Gruppo di Studio
AIB sulla Information literacy
Alina Renditiso (coordinatore)
Laura Ballestra
Luigi Catalani
Sara Chiessi
Tommaso Paiano
Stefania Puccini
Laura Testoni
La traduzione italiana
4. 2000 Information literacy
competency standards for
higher education
• 5 “Standard”
• 22 Indicatori di rendimento
• Risultati attesi
• Misurazione di abilità e competenze
• Approccio pragmatico
• Paradigma addestrativo
2000
Framework: 15 anni dopo gli “Standard”
5. 2000 – 2016 :
come cambia l’infosfera mediale?
come cambia l’Information literacy?
come cambia la professione bibliotecaria?
Infosfera mediale
Dai “Silos informativi” all’Internet diffuso, ubiquo, quotidiano e di massa
Motori di ricerca come fonte informativa primaria che struttura il
quadro epistemologico di riferimento
Information literacy
L’Information literacy non è un modello lineare “abilità risultati attesi”
Aspetti dinamici e iterativi della ricerca documentale
Da “trovare informazioni” a “accogliere criticamente i flussi informativi”
Modelli olistici, pluralità di “literacy”
Il bibliotecario
Dal bibliotecario addestratore e valutatore al bibliotecario che supporta
e accompagna
Da “rispondere a domande” a facilitatore in una Comunità di pratica
Il bibliotecario che fornisce empowerment
6. Il Framework in breve
Sei cornici concettuali, non prescrittive
e non esaustive…
…In posizione non gerarchica tra loro
Opzioni flessibili di implementazione
Nessuna enumerazione prescrittiva di abilità da
conseguire
7. L’autorevolezza è il risultato di una costruzione
ed è contestuale
La creazione di informazione è
un processo
L’informazione ha valore
La ricerca è un’indagine
Il sapere scientifico è una conversazione
Il cercare è un’esplorazione strategica
Le cornici concettuali come “concetti soglia”
8. Esce dalla biblioteca per
“fare rete” e stringere
alleanze strategiche
Attività con il corpo insegnante,
le commissioni i gruppi di lavoro
Il framework stesso è indirizzato
a amministratori e docenti,
non solo a bibliotecari
Prospettiva collegiale e di
contaminazione
Quale nuovo bibliotecario per il nuovo Framework?
9. Si fa carico della complessità dell’ecosistema informativo, anche
se questo significa uscire dalla propria “Comfort zone”.
I “Concetti soglia”
Quale nuovo bibliotecario per il nuovo Framework?
I “concetti soglia”:
contro-intuitivi
trasformativi
irreversibili
creano integrazione
Il bibliotecario accompagna i suoi utenti
nell’attraversamento dei concetti
soglia, strutturando in modo pedagogico
nelle sessioni di IL le vere
problematiche che investono il mondo
dell’informazione
Fonte:https://acomposing.files.wordpress.com/2012/09/threshold-concepts-door-copy1.jpg
10. Quale nuovo bibliotecario per il nuovo Framework?
Uscire dalla propria “comfort zone”?
Essere consapevoli che l’infosfera non è
(più) un mondo sostanzialmente ordinato,
dominato dalla scarsità, costituito
da documenti testuali in grado di
conferire, abibliotecari esperti e
“addestrati”, risultati soddisfacenti
Interrogarsi sui diversi tipi di autorevolezza
adottando atteggiamenti di scetticismo informato
Prendere in considerazioni i propri stessi pregiudizi nell’approccio
all’informazione
Comprendere la natura “discorsiva” del dibattito che avviene in
ambito accademico
Riconoscere le situazioni di asimmetria informativa
11. Un “coach” che mette al centro il “perché” piuttosto
che il “come-si-fa” nella ricerca documentale
Quale nuovo bibliotecario per il nuovo Framework?
Il bibliotecario è colui che non
cela la complessità dell’ecosistema
informativo dietro la semplicità
apparente di strumenti manufatti
e tool…
…ma piuttosto è un coach che
accompagna gli studenti alla
scoperta dei concetti soglia,
incoraggia coerenti pratiche conoscitive e
coltiva / facilita l’emergere delle capacità di ciascuno
12. Si considera partecipe di una comunità di pratica
che include gli studenti
Quale nuovo bibliotecario per il nuovo Framework?
Superamento delle sessioni formative di
carattere dimostrativo sugli strumenti
bibliografici: contestualizzazione dei documenti
Oltre gli “standard”: il bibliotecario riflette da
sé sugli obiettivi formativi dei “suoi” studenti
Conversazioni su come l’ecosistema informativo
è strutturato
Accompagna gli studenti alla scoperta/attraversamento dei concetti soglia
Attività collaborativa tra docenti e bibliotecari: una comunità di
conversazione aperta e inclusiva
13. É un bibliotecario che educa, stimola e motiva
alla creazione responsabile di contenuti
Quale nuovo bibliotecario per il nuovo Framework?
Lo stimolo alla creazione responsabile di contributi appropriati
rappresenta la cifra pedagogica e il punto cruciale del Framework
L’ obiettivo è che lo studente si percepisca come contributore
e non solo “fruitore” della produzione scientifica
Autorevolezza
come responsabilità
14. Si può apprendere la complessità?
Quale nuovo bibliotecario per il nuovo Framework?
Un professionista che non semplifica la complessità dell’ecosistema
informativo ma si accosta ad esso adottando forme di resilienza
(i “concetti-soglia”).
Un professionista che non propone agli studenti universitari
l’acquisizione di abilità procedurali ma offre percorsi di
consapevolezza, rispetto ai quali le abilità sono una conseguenza
e non un fine.
Fonte immagine http://iam.druwynings.com/wp-content/uploads/2011/11/complexity-never-ends.gif
I concetti soglia non sono capacità su cui addestrare, né nozioni da insegnare, né procedure su cui fare training ma sono “idee che in ogni disciplina rappresentano una sorta di via obbligata di passaggio […] per accrescere la comprensione o i modi di pensare e praticare all’interno di essa”
Ad esempio uno studente di economia che ha compreso e attraversato i concetti soglia propri della sua disciplina inizierà a pensare “da economista”.
I concetti soglia si comprendono lentamente e in modo iterativo.
Le caratteristiche più significative dei concetti-soglia sono le seguent - sono contro-intuitivi, talvolta ostici da comprendere, sono nodi concettuali in cui chi apprende può inciampare o bloccarsi;
- sono “trasformativi”, cioè implicano, una volta compresi, l’esperienza di un cambiamento nelle prospettive abituali (lo studente di economia che ragiona “da economista”);
- sono irreversibili: una volta afferrati non vengono più dimenticati (non si tratta di nozioni);
- creano integrazione, ovvero unificano concetti separati e scollegati in un insieme coerente e unitario (la comprensione dei concetti soglia corrisponde all’ “aha moment”: quel momento in cui le prospettive diventano più chiare e coerenti
I concetti soglia non sono capacità su cui addestrare, né nozioni da insegnare, né procedure su cui fare training ma sono “idee che in ogni disciplina rappresentano una sorta di via obbligata di passaggio […] per accrescere la comprensione o i modi di pensare e praticare all’interno di essa”
Ad esempio uno studente di economia che ha compreso e attraversato i concetti soglia propri della sua disciplina inizierà a pensare “da economista”.
I concetti soglia si comprendono lentamente e in modo iterativo.
Le caratteristiche più significative dei concetti-soglia sono le seguent - sono contro-intuitivi, talvolta ostici da comprendere, sono nodi concettuali in cui chi apprende può inciampare o bloccarsi;
- sono “trasformativi”, cioè implicano, una volta compresi, l’esperienza di un cambiamento nelle prospettive abituali (lo studente di economia che ragiona “da economista”);
- sono irreversibili: una volta afferrati non vengono più dimenticati (non si tratta di nozioni);
- creano integrazione, ovvero unificano concetti separati e scollegati in un insieme coerente e unitario (la comprensione dei concetti soglia corrisponde all’ “aha moment”: quel momento in cui le prospettive diventano più chiare e coerenti
L’ obiettivo è che lo studente si percepisca come contributore e non solo “fruitore” della produzione scientifica ad un livello adeguato al proprio percorso di apprendimento
un professionista che non semplifica la complessità dell’ecosistema informativo ma si accosta ad esso adottando forme di resilienza
cioè accogliendone – attraverso l’uso dei “concetti soglia” – gli aspetti più contradditori e non auto-evidenti.