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La carica elettrica e la legge 
di Coulomb 
A cura di Enrica Maragliano 
Liceo Classico C.Colombo
Un esperimento! 
Prendiamo una penna o un 
righello, strofiniamoli sul 
maglione e vediamo cosa 
accade se li avviciniamo a dei 
pezzettini di carta… 
Il fenomeno è analogo a quanto ci capita quando 
scendiamo dall’auto e prendiamo la scossa o 
quando ci pettiniamo e i capelli "volano“… o ancora 
a quando a seguito di un temporale si verificano dei 
fulmini… 
Da cosa dipende tutto ciò???
Soluzione del mistero! 
Questi fenomeni avvengono perchè la materia è 
formata da atomi, ciascuno dei quali è costituito da 
protoni ed elettroni ed è elettricamente neutro, poiché 
elettroni e protoni sono in numero uguale. 
Strofinando la bacchetta di plastica con un panno di 
lana, strappiamo via alcuni elettroni dal panno che, 
quindi, si trasferiscono sulla bacchetta. 
A questo punto la bacchetta ha un eccesso di cariche 
negative e quindi risulta elettrizzata. 
Quando avviciniamo la bacchetta ai pezzetti di carta 
gli elettroni presenti nella bacchetta cercano di 
“saltare” sulla carta per riequilibrare le cose e, quindi, 
la carta stessa viene attratta.
Facciamo il punto… 
• Per elettrizzare un corpo basta strofinarlo 
• I corpi elettrizzati esercitano forze su corpi 
non elettrizzati
Un altro mistero! 
Se appendiamo la bacchetta ad un filo di nylon 
e la avviciniamo ad un’altra uguale elettrizzata 
nello stesso modo vediamo che esse si 
respingono. 
Se però strofiniamo una bacchetta di vetro con 
la lana e la avviciniamo a quella di plastica 
appesa esse si attraggono… 
Perché????
Indaghiamo ancora… 
In generale osserviamo che: 
vetro/vetro Þ si respingono ¬ ® 
plastica /plastica Þ si respingono ¬ ® 
vetro/ plastica Þ si attraggono ® ¬
Elettricità positiva e negativa 
Si definiscono 
• carichi positivamente i corpi che si 
comportano come il vetro 
• carichi negativamente i corpi che si 
comportano come la plastica
Capiamo meglio… 
Due corpi elettricamente carichi si respingono 
se le cariche da essi possedute sono dello 
stesso tipo (entrambe positive o entrambe 
negative), si attraggono se sono di tipo diverso 
+ + + + + 
+ + + + + 
– – – – – 
+ + + + +
Breve storia dell’elettricità (1) 
La parola elettricità viene dal greco electron che 
significa ambra: infatti già gli antichi greci avevano 
osservato il fenomeno che abbiamo descritto. 
Platone ne cita le proprietà nel Timeo. 
“Si spiegano così lo scorrere delle acque, la caduta 
dei fulmini, e la meravigliosa forza d'attrazione 
dell'ambra e della calamita: in nessuno di tutti questi 
oggetti vi è la forza attraente, ma poiché il vuoto non 
c'è, questi corpi si respingono in giro l'uno con l'altro, 
e separandosi e congiungendosi, cambiano di 
posto, e vanno ciascuno nella propria sede.”
Breve storia dell’elettricità (2) 
• Il medico e fisico inglese William Gilbert, vissuto 
nella seconda metà del 1500, introduce il 
termine electrica riferito ad un ipotetico fluido 
(effluvium) prodotto tra corpi strofinati. 
• Nel 1706 Nicola Cabeo (1586, 1650) e F. 
Hauksbee (1666-1713) scoprono che fra corpi 
elettrizzati si esercitano forze di attrazione o 
repulsione.
Breve storia dell’elettricità (3) 
• Nel 1729 Stephen Gray (1667-1736) constata che 
l'elettricità si può trasferire per contatto: un corpo 
carico messo a contatto con un corpo scarico 
trasferisce su di esso parte della sua carica. 
• Nel 1773 Du Fay ipotizza due diversi tipi di 
elettricità (intesi come condizione della materia): la 
vetrosa (propria del vetro, dei cristalli o di gemme 
strofinati con seta) e la resinosa (ambra o resina 
strofinata con pelli di animale). La sostanza che 
strofina si carica di elettricità opposta. 
• L'Abate J. A. Nollet (1700-1770) parla di due fluidi: 
uno vetroso e uno resinoso.
Breve storia dell’elettricità (4) 
• Nel 1776 W. Watson (1715-1787) e Benjamin 
Franklin propongono la teoria a un solo fluido 
composto di particelle impercepibili contenute 
nella materia; l'eccesso di fluido dà carica 
vetrosa o positiva, il difetto dà carica resinosa 
o negativa.
Breve storia dell’elettricità (5) 
• Nel 1780 l'anatomista italiano Luigi Galvani (1737- 
1798) compie esperimenti sulle rane e ipotizza che 
l'elettricità abbia origine animale. 
• Nel 1784 l'ingegnere francese Charles Augustin 
Coulomb (1736-1806) determina la legge che regola 
l'attrazione e la repulsione tra due cariche elettriche. 
La legge di Coulomb è una legge analoga a quella di 
gravitazione universale di Newton. 
• Il fisico italiano Alessandro Volta (1745-1827) 
inventa la pila elettrica nel 1800. La pila permette il 
passaggio duraturo di corrente nei corpi conduttori. 
• Il chimico inglese John Dalton annuncia la teoria 
atomica nel 1808.
Breve storia dell’elettricità (6) 
• Il 1820 è l'anno in cui il fisico danese H.C. 
Oersted e il matematico francese Ampère (1775- 
1836) scoprono le interazioni tra elettricità e 
magnetismo. Nasce così l'elettromagnetismo. 
• Nel 1873 il grande fisico scozzese J.C. Maxwell 
(1831-1879) presenta la teoria elettromagnetica 
sistematizzata in 4 equazioni. Esse riassumono 
l'elettromagnetismo così come le 3 leggi di 
Newton riassumono la dinamica. 
• Nel 1879 l'inventore americano T. Edison (1847- 
1821) inventa la lampadina. 
• Nel 1897 Il fisico inglese J.J. Thomson (1856- 
1940) scopre l'elettrone.
Corpi elettricamente neutri 
Scoperte dell’elettrone e modelli atomici 
Ogni atomo è composto da cariche positive e cariche 
negative che si neutralizzano a vicenda 
I corpi elettricamente neutri non sono privi di cariche, 
ma contengono un ugual numero di cariche positive e 
negative 
- + - + - + - + - 
+ - + - + - + - + 
- + - + - + - + - 
+ - + - + - + - +
Corpi elettricamente carichi 
I corpi elettricamente carichi contengono 
un eccesso di di cariche positive o 
negative 
Elettroni in eccesso  
corpo carico 
negativamente 
- 
- 
- + - + - 
- + - 
- + - 
+ - + - + - + - + 
- - 
- 
- + - + - + - + - 
- - 
+ - + - + - + - + 
- + - + - + - + - 
+ + - + - + + 
+ - + + - + + 
- + - + - + - + - 
Mancanza di elettroni 
corpo carico 
positivamente - + - + + - + -
Altro esperimento! 
Proviamo a strofinare una bacchetta di 
metallo… 
Cosa succede? 
La carta non si muove… 
Ma allora gli elettroni nella bacchetta di metallo 
non si staccano??? 
Proviamo a strofinare nuovamente la bacchetta 
indossando un guanto di plastica. 
La carta viene attratta… 
Perché? Cosa cambia???
Non tutti i corpi si elettrizzano 
Tutti gli oggetti si possono elettrizzare per 
strofinio, ma solo alcuni, in particolari 
circostanze, non sono in grado di trattenere 
la carica elettrica. 
Gli oggetti metallici, ad esempio, perdono la 
carica quando sono a contatto con le mani 
nude.
Conduttori e isolanti 
• Conduttori (metalli, corpo umano…): 
l’eccesso di carica si propaga su tutto il corpo 
 gli elettroni sono liberi di muoversi 
• Isolanti (plastica, vetro…): si caricano sempre 
quando sono strofinati e l’elettrizzazione rimane 
nel punto in cui si è prodotta  gli elettroni non 
possono spostarsi 
• Semiconduttori: hanno proprietà intermedie 
La diversità fra conduttori, isolanti e semiconduttori 
ha origine nella struttura di questi materiali a livello 
microscopico.
Ma si può elettrizzare un 
oggetto solo strofinandolo? 
Esistono 3 metodi: 
• per strofinio 
• per contatto 
• per induzione
Elettrizzazione per contatto 
I conduttori possono essere elettrizzati anche mettendoli 
a contatto con un corpo elettricamente carico. 
Metodo: Conduttore con manico isolante, elettrizzato per 
strofinio. Se un altro conduttore isolato da terra viene 
messo a contatto con il primo conduttore, la carica si 
divide fra i due. 
La presenza di carica può essere messa in luce tramite 
un elettroscopio a foglie.
Elettroscopio a foglie (1) 
È costituito da una bottiglia di 
vetro, con tappo isolante, nel 
quale è presente un foro, 
attraverso il quale passa un’asta 
verticale conduttrice che porta, in 
fondo, due sottilissime lastre 
d’oro. 
Toccando con un corpo carico 
l’estremità uscente dell’asta, si 
osserva che le foglie si separano, 
perché si elettrizzano per contatto 
con cariche del medesimo segno 
fra le quali si esercitano forze 
repulsive
Elettroscopio a foglie (2) 
L’elettroscopio a foglie, 
se dotato di una scala 
graduata per misurare 
la separazione delle 
foglie, permette di dare 
una definizione 
operativa di carica 
elettrica.
Unità di misura della carica 
elettrica 
• L’unità di misura della carica elettrica è il 
Coulomb ( C ). 
• Il Coulomb è una grandezza derivata, definita 
tramite l’ampere (che vedremo in seguito…) 
• Due punti materiali hanno una carica di 1 C 
ciascuno se, posti alla distanza di un metro, si 
respingono con una forza pari a 9 ´ 109 N 
 1 C è una carica molto grande 
• Carica elettrone: - e = -1,6 ´ 1019 C
Conservazione della carica 
elettrica 
La carica totale (somma algebrica delle cariche 
elettriche) di un sistema isolato si conserva, 
qualunque siano i fenomeni che si verificano al suo 
interno. 
Esempi 
• Elettrizzazione per strofinio: di quanto la bacchetta 
si carica positivamente (negativamente), di tanto il 
panno si carica negativamente (positivamente). 
• Decadimenti a livello di fisica subnucleare: la carica 
si conserva sempre: g  e+ + e-
Caratteristiche della forza 
elettrica 
• Verificata sperimentalmente l’esistenza di 
cariche elettriche positive e negative 
• Definita operativamente la carica (tramite 
elettroscopio) 
• Introdotta la differenza fra conduttori e 
isolanti 
… bisogna definire in che misura le forze 
elettriche dipendono dalle cariche possedute 
e in che modo si esercitano!!!
Bilancia di torsione 
• Bilancia appesa a un filo, 
con una pallina conduttrice 
e un contrappeso. Altra 
pallina conduttrice fissa. 
• Misurando di quanto ruota il 
manubrio su una scala 
graduata (misura di a), si 
risale all’intensità della 
forza. 
(Usata da Coulomb 
nel 1784 per 
determinare le 
caratteristiche della 
forza elettrica)
La legge di Coulomb (I) 
• Per corpi estesi non è possibile trovare una forma 
semplice per esprimere l’intensità della forza 
• Per cariche puntiformi si verifica che vale una legge 
relativamente semplice. L’intensità della forza vale 
F=k 
Q1⋅Q2 
r2 
• La direzione della forza è quella della congiungente 
le due cariche 
• Il verso è attrattivo se le cariche hanno segno 
opposto, repulsivo altrimenti
La legge di Coulomb (II)
La costante dielettrica del 
vuoto 
F=k 
Q1⋅Q2 
r2 
Nella formula appare la costante k 
che solitamente si scrive 
k 
= 
1 
4 
p e 
0 
εsi chiama costante dielettrica del vuoto e vale 
0 8,854∙10-12 C2/(N∙m2)
Legge di Coulomb e legge di 
gravitazione universale 
F=k 
Q1⋅Q2 
r2 
• k costante naturale 
• Forza a distanza 
• Intensità inversamente 
proporzionale a quadrato della 
distanza 
• Può essere sia attrattiva che 
repulsiva 
• Agisce solo fra corpi dotati di 
carica elettrica 
• Cambia al variare del mezzo in 
cui sono poste le cariche 
• k = 8,99 ´ 109 N m2 / C2 
(grosso!!!!) 
F=G 
m1⋅m2 
r2 
• G costante naturale 
• Forza a distanza 
• Intensità inversamente 
proporzionale a quadrato 
della distanza 
• È solamente attrattiva 
• Agisce solo fra tutti i 
corpi 
• Non cambia al variare del 
mezzo in cui sono poste 
le masse 
• G = 6,67 ´ 10-11 N m2 / 
kg2 (piccolo!!!!)
Il principio di sovrapposizione 
• Una carica elettrica può non 
essere la sola carica presente 
in una regione di spazio 
• La forza di Coulomb è una 
grandezza vettoriale e si 
comporta come tale 
• Il totale delle forze che 
agiscono su una carica 
elettrica è uguale alla 
risultante delle singole forze 
che agirebbero su di essa se 
ciascuna delle altre cariche 
fosse presente da sola
La forza di Coulomb nella 
materia 
Si verifica sperimentalmente che se la carica 
elettrica è posta in un mezzo materiale isolante 
(diverso dal vuoto) la forza di Coulomb è inferiore a 
quella che agisce nel vuoto. 
Sempre sperimentalmente si verifica che vale: 
e = 
r 
F 
F 
m 
εr si chiama costante dielettrica relativa e la forza 
diventa: 
F q q 
1 2 
2 
1 
p e e r 
0 
m 4 
r 
=
La costante dielettrica assoluta 
Si chiama costante dielettrica assoluta 
ε=ε0ε r 
Essa ha le stesse dimensioni di εr perché è 
un numero puro 
Inoltre: εr=1 nel vuoto, altrimenti εr>1
Un ultimo esperimento! 
Avviciniamo una bacchetta di plastica caricata 
per strofinio ad una pallina di metallo 
elettricamente neutra appesa ad un filo di 
nylon. 
La sferetta è attratta dalla bacchetta!!! 
Se allontano la bacchetta la sferetta torna 
Un corpo carico può esercitare una forza su un 
corpo neutro (conduttore)
Cosa accade??? 
La bacchetta (è stata caricata per strofinio , quindi è 
carica negativamente) respinge gli elettroni che sono 
liberi di muoversi dentro la sferetta conduttrice. 
Nella parte della pallina rivolta verso la bacchetta c’è 
un eccesso di carica positiva, mentre dalla parte 
opposta c’è una densità maggiore di elettroni. 
Avvicinando una bacchetta elettrizzata carica a una 
pallina conduttrice neutra, agisce una forza attrattiva 
(di Coulomb). 
Le cariche sentono l’effetto delle forze esercitate dalle 
cariche presenti sulla bacchetta, e prevale l’effetto 
attrattivo perché le cariche di segno opposto sono più 
vicine di quelle di segno uguale.
L’induzione elettrostatica 
Il fenomeno si chiama induzione 
elettrostatica ed è dovuto alla ridistribuzione 
della carica nel conduttore: le cariche delle 
stesso segno di quelle presenti sulla bacchetta 
se ne allontanano, quelle di segno opposto le 
si avvicinano.
Facciamo l’ultima prova… 
Se allontano la bacchetta tutto torna neutro 
ma 
Se prima di allontanare la bacchetta tocco la 
pallina dalla parte opposta a quella dove ho la 
bacchetta, porterò via, per contatto, le relative 
cariche, o separo la pallina in due parti, ho 
trovato un modo per caricare la pallina senza 
contatto!!!! 
Attenzione: la sferetta è caricata in modo 
opposto alla bacchetta!!!!
Modalità di elettrizzazione 
Metodo Descrizione Meccanismo Materiali 
Strofinio Strofinare fra loro 
due corpi 
Si strappano gli 
elettroni presenti 
sulla superficie dei 
corpi 
Isolanti o conduttori 
(con manico 
isolante) 
Contatto Mettere a contatto un 
corpo neutro con uno 
carico 
Spostamento di 
cariche da un 
corpo all’altro 
Conduttori 
Induzione Mettere corpo carico 
vicino a conduttore 
scarico divisibile in 
due. Dividendo in 
due il conduttore 
prima di allontanare 
l’induttore ho 
suddiviso la carica 
Le cariche sul 
conduttore 
subiscono al forza 
elettrica e si 
ridistribuiscono. 
Conduttori
La polarizzazione 
• In un isolante gli elettroni non sono liberi di 
muoversi 
• Se si avvicina un oggetto carico ad un 
isolante (ad esempio la bacchetta di plastica 
ai pezzetti di carta) gli elettroni delle molecole 
dell’isolante sono respinti dall’eccesso di 
elettroni sull’oggetto elettrizzato 
• Per la legge di Coulomb l’attrazione prevale 
sulla repulsione  la carica sull’isolante si 
ridistribuisce (fenomeno di polarizzazione)
Conseguenze della 
polarizzazione 
• La forza di Coulomb è minore 
quando le cariche sono poste su un 
materiale isolante perché una carica 
sferica positiva attrae verso di sé gli 
elettroni delle molecole che la 
circondano  questi ne schermano 
in parte la carica elettrica  
interagisce più debolmente con le 
altre cariche presenti attorno ad 
essa 
• Questo spiega perché εr è maggiore 
di 1 nei mezzi materiali

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La carica elettrica e la legge di coulomb

  • 1. La carica elettrica e la legge di Coulomb A cura di Enrica Maragliano Liceo Classico C.Colombo
  • 2. Un esperimento! Prendiamo una penna o un righello, strofiniamoli sul maglione e vediamo cosa accade se li avviciniamo a dei pezzettini di carta… Il fenomeno è analogo a quanto ci capita quando scendiamo dall’auto e prendiamo la scossa o quando ci pettiniamo e i capelli "volano“… o ancora a quando a seguito di un temporale si verificano dei fulmini… Da cosa dipende tutto ciò???
  • 3. Soluzione del mistero! Questi fenomeni avvengono perchè la materia è formata da atomi, ciascuno dei quali è costituito da protoni ed elettroni ed è elettricamente neutro, poiché elettroni e protoni sono in numero uguale. Strofinando la bacchetta di plastica con un panno di lana, strappiamo via alcuni elettroni dal panno che, quindi, si trasferiscono sulla bacchetta. A questo punto la bacchetta ha un eccesso di cariche negative e quindi risulta elettrizzata. Quando avviciniamo la bacchetta ai pezzetti di carta gli elettroni presenti nella bacchetta cercano di “saltare” sulla carta per riequilibrare le cose e, quindi, la carta stessa viene attratta.
  • 4. Facciamo il punto… • Per elettrizzare un corpo basta strofinarlo • I corpi elettrizzati esercitano forze su corpi non elettrizzati
  • 5. Un altro mistero! Se appendiamo la bacchetta ad un filo di nylon e la avviciniamo ad un’altra uguale elettrizzata nello stesso modo vediamo che esse si respingono. Se però strofiniamo una bacchetta di vetro con la lana e la avviciniamo a quella di plastica appesa esse si attraggono… Perché????
  • 6. Indaghiamo ancora… In generale osserviamo che: vetro/vetro Þ si respingono ¬ ® plastica /plastica Þ si respingono ¬ ® vetro/ plastica Þ si attraggono ® ¬
  • 7. Elettricità positiva e negativa Si definiscono • carichi positivamente i corpi che si comportano come il vetro • carichi negativamente i corpi che si comportano come la plastica
  • 8. Capiamo meglio… Due corpi elettricamente carichi si respingono se le cariche da essi possedute sono dello stesso tipo (entrambe positive o entrambe negative), si attraggono se sono di tipo diverso + + + + + + + + + + – – – – – + + + + +
  • 9. Breve storia dell’elettricità (1) La parola elettricità viene dal greco electron che significa ambra: infatti già gli antichi greci avevano osservato il fenomeno che abbiamo descritto. Platone ne cita le proprietà nel Timeo. “Si spiegano così lo scorrere delle acque, la caduta dei fulmini, e la meravigliosa forza d'attrazione dell'ambra e della calamita: in nessuno di tutti questi oggetti vi è la forza attraente, ma poiché il vuoto non c'è, questi corpi si respingono in giro l'uno con l'altro, e separandosi e congiungendosi, cambiano di posto, e vanno ciascuno nella propria sede.”
  • 10. Breve storia dell’elettricità (2) • Il medico e fisico inglese William Gilbert, vissuto nella seconda metà del 1500, introduce il termine electrica riferito ad un ipotetico fluido (effluvium) prodotto tra corpi strofinati. • Nel 1706 Nicola Cabeo (1586, 1650) e F. Hauksbee (1666-1713) scoprono che fra corpi elettrizzati si esercitano forze di attrazione o repulsione.
  • 11. Breve storia dell’elettricità (3) • Nel 1729 Stephen Gray (1667-1736) constata che l'elettricità si può trasferire per contatto: un corpo carico messo a contatto con un corpo scarico trasferisce su di esso parte della sua carica. • Nel 1773 Du Fay ipotizza due diversi tipi di elettricità (intesi come condizione della materia): la vetrosa (propria del vetro, dei cristalli o di gemme strofinati con seta) e la resinosa (ambra o resina strofinata con pelli di animale). La sostanza che strofina si carica di elettricità opposta. • L'Abate J. A. Nollet (1700-1770) parla di due fluidi: uno vetroso e uno resinoso.
  • 12. Breve storia dell’elettricità (4) • Nel 1776 W. Watson (1715-1787) e Benjamin Franklin propongono la teoria a un solo fluido composto di particelle impercepibili contenute nella materia; l'eccesso di fluido dà carica vetrosa o positiva, il difetto dà carica resinosa o negativa.
  • 13. Breve storia dell’elettricità (5) • Nel 1780 l'anatomista italiano Luigi Galvani (1737- 1798) compie esperimenti sulle rane e ipotizza che l'elettricità abbia origine animale. • Nel 1784 l'ingegnere francese Charles Augustin Coulomb (1736-1806) determina la legge che regola l'attrazione e la repulsione tra due cariche elettriche. La legge di Coulomb è una legge analoga a quella di gravitazione universale di Newton. • Il fisico italiano Alessandro Volta (1745-1827) inventa la pila elettrica nel 1800. La pila permette il passaggio duraturo di corrente nei corpi conduttori. • Il chimico inglese John Dalton annuncia la teoria atomica nel 1808.
  • 14. Breve storia dell’elettricità (6) • Il 1820 è l'anno in cui il fisico danese H.C. Oersted e il matematico francese Ampère (1775- 1836) scoprono le interazioni tra elettricità e magnetismo. Nasce così l'elettromagnetismo. • Nel 1873 il grande fisico scozzese J.C. Maxwell (1831-1879) presenta la teoria elettromagnetica sistematizzata in 4 equazioni. Esse riassumono l'elettromagnetismo così come le 3 leggi di Newton riassumono la dinamica. • Nel 1879 l'inventore americano T. Edison (1847- 1821) inventa la lampadina. • Nel 1897 Il fisico inglese J.J. Thomson (1856- 1940) scopre l'elettrone.
  • 15. Corpi elettricamente neutri Scoperte dell’elettrone e modelli atomici Ogni atomo è composto da cariche positive e cariche negative che si neutralizzano a vicenda I corpi elettricamente neutri non sono privi di cariche, ma contengono un ugual numero di cariche positive e negative - + - + - + - + - + - + - + - + - + - + - + - + - + - + - + - + - + - +
  • 16. Corpi elettricamente carichi I corpi elettricamente carichi contengono un eccesso di di cariche positive o negative Elettroni in eccesso  corpo carico negativamente - - - + - + - - + - - + - + - + - + - + - + - - - - + - + - + - + - - - + - + - + - + - + - + - + - + - + - + + - + - + + + - + + - + + - + - + - + - + - Mancanza di elettroni corpo carico positivamente - + - + + - + -
  • 17. Altro esperimento! Proviamo a strofinare una bacchetta di metallo… Cosa succede? La carta non si muove… Ma allora gli elettroni nella bacchetta di metallo non si staccano??? Proviamo a strofinare nuovamente la bacchetta indossando un guanto di plastica. La carta viene attratta… Perché? Cosa cambia???
  • 18. Non tutti i corpi si elettrizzano Tutti gli oggetti si possono elettrizzare per strofinio, ma solo alcuni, in particolari circostanze, non sono in grado di trattenere la carica elettrica. Gli oggetti metallici, ad esempio, perdono la carica quando sono a contatto con le mani nude.
  • 19. Conduttori e isolanti • Conduttori (metalli, corpo umano…): l’eccesso di carica si propaga su tutto il corpo  gli elettroni sono liberi di muoversi • Isolanti (plastica, vetro…): si caricano sempre quando sono strofinati e l’elettrizzazione rimane nel punto in cui si è prodotta  gli elettroni non possono spostarsi • Semiconduttori: hanno proprietà intermedie La diversità fra conduttori, isolanti e semiconduttori ha origine nella struttura di questi materiali a livello microscopico.
  • 20. Ma si può elettrizzare un oggetto solo strofinandolo? Esistono 3 metodi: • per strofinio • per contatto • per induzione
  • 21. Elettrizzazione per contatto I conduttori possono essere elettrizzati anche mettendoli a contatto con un corpo elettricamente carico. Metodo: Conduttore con manico isolante, elettrizzato per strofinio. Se un altro conduttore isolato da terra viene messo a contatto con il primo conduttore, la carica si divide fra i due. La presenza di carica può essere messa in luce tramite un elettroscopio a foglie.
  • 22. Elettroscopio a foglie (1) È costituito da una bottiglia di vetro, con tappo isolante, nel quale è presente un foro, attraverso il quale passa un’asta verticale conduttrice che porta, in fondo, due sottilissime lastre d’oro. Toccando con un corpo carico l’estremità uscente dell’asta, si osserva che le foglie si separano, perché si elettrizzano per contatto con cariche del medesimo segno fra le quali si esercitano forze repulsive
  • 23. Elettroscopio a foglie (2) L’elettroscopio a foglie, se dotato di una scala graduata per misurare la separazione delle foglie, permette di dare una definizione operativa di carica elettrica.
  • 24. Unità di misura della carica elettrica • L’unità di misura della carica elettrica è il Coulomb ( C ). • Il Coulomb è una grandezza derivata, definita tramite l’ampere (che vedremo in seguito…) • Due punti materiali hanno una carica di 1 C ciascuno se, posti alla distanza di un metro, si respingono con una forza pari a 9 ´ 109 N  1 C è una carica molto grande • Carica elettrone: - e = -1,6 ´ 1019 C
  • 25. Conservazione della carica elettrica La carica totale (somma algebrica delle cariche elettriche) di un sistema isolato si conserva, qualunque siano i fenomeni che si verificano al suo interno. Esempi • Elettrizzazione per strofinio: di quanto la bacchetta si carica positivamente (negativamente), di tanto il panno si carica negativamente (positivamente). • Decadimenti a livello di fisica subnucleare: la carica si conserva sempre: g  e+ + e-
  • 26. Caratteristiche della forza elettrica • Verificata sperimentalmente l’esistenza di cariche elettriche positive e negative • Definita operativamente la carica (tramite elettroscopio) • Introdotta la differenza fra conduttori e isolanti … bisogna definire in che misura le forze elettriche dipendono dalle cariche possedute e in che modo si esercitano!!!
  • 27. Bilancia di torsione • Bilancia appesa a un filo, con una pallina conduttrice e un contrappeso. Altra pallina conduttrice fissa. • Misurando di quanto ruota il manubrio su una scala graduata (misura di a), si risale all’intensità della forza. (Usata da Coulomb nel 1784 per determinare le caratteristiche della forza elettrica)
  • 28. La legge di Coulomb (I) • Per corpi estesi non è possibile trovare una forma semplice per esprimere l’intensità della forza • Per cariche puntiformi si verifica che vale una legge relativamente semplice. L’intensità della forza vale F=k Q1⋅Q2 r2 • La direzione della forza è quella della congiungente le due cariche • Il verso è attrattivo se le cariche hanno segno opposto, repulsivo altrimenti
  • 29. La legge di Coulomb (II)
  • 30. La costante dielettrica del vuoto F=k Q1⋅Q2 r2 Nella formula appare la costante k che solitamente si scrive k = 1 4 p e 0 εsi chiama costante dielettrica del vuoto e vale 0 8,854∙10-12 C2/(N∙m2)
  • 31. Legge di Coulomb e legge di gravitazione universale F=k Q1⋅Q2 r2 • k costante naturale • Forza a distanza • Intensità inversamente proporzionale a quadrato della distanza • Può essere sia attrattiva che repulsiva • Agisce solo fra corpi dotati di carica elettrica • Cambia al variare del mezzo in cui sono poste le cariche • k = 8,99 ´ 109 N m2 / C2 (grosso!!!!) F=G m1⋅m2 r2 • G costante naturale • Forza a distanza • Intensità inversamente proporzionale a quadrato della distanza • È solamente attrattiva • Agisce solo fra tutti i corpi • Non cambia al variare del mezzo in cui sono poste le masse • G = 6,67 ´ 10-11 N m2 / kg2 (piccolo!!!!)
  • 32. Il principio di sovrapposizione • Una carica elettrica può non essere la sola carica presente in una regione di spazio • La forza di Coulomb è una grandezza vettoriale e si comporta come tale • Il totale delle forze che agiscono su una carica elettrica è uguale alla risultante delle singole forze che agirebbero su di essa se ciascuna delle altre cariche fosse presente da sola
  • 33. La forza di Coulomb nella materia Si verifica sperimentalmente che se la carica elettrica è posta in un mezzo materiale isolante (diverso dal vuoto) la forza di Coulomb è inferiore a quella che agisce nel vuoto. Sempre sperimentalmente si verifica che vale: e = r F F m εr si chiama costante dielettrica relativa e la forza diventa: F q q 1 2 2 1 p e e r 0 m 4 r =
  • 34. La costante dielettrica assoluta Si chiama costante dielettrica assoluta ε=ε0ε r Essa ha le stesse dimensioni di εr perché è un numero puro Inoltre: εr=1 nel vuoto, altrimenti εr>1
  • 35. Un ultimo esperimento! Avviciniamo una bacchetta di plastica caricata per strofinio ad una pallina di metallo elettricamente neutra appesa ad un filo di nylon. La sferetta è attratta dalla bacchetta!!! Se allontano la bacchetta la sferetta torna Un corpo carico può esercitare una forza su un corpo neutro (conduttore)
  • 36. Cosa accade??? La bacchetta (è stata caricata per strofinio , quindi è carica negativamente) respinge gli elettroni che sono liberi di muoversi dentro la sferetta conduttrice. Nella parte della pallina rivolta verso la bacchetta c’è un eccesso di carica positiva, mentre dalla parte opposta c’è una densità maggiore di elettroni. Avvicinando una bacchetta elettrizzata carica a una pallina conduttrice neutra, agisce una forza attrattiva (di Coulomb). Le cariche sentono l’effetto delle forze esercitate dalle cariche presenti sulla bacchetta, e prevale l’effetto attrattivo perché le cariche di segno opposto sono più vicine di quelle di segno uguale.
  • 37. L’induzione elettrostatica Il fenomeno si chiama induzione elettrostatica ed è dovuto alla ridistribuzione della carica nel conduttore: le cariche delle stesso segno di quelle presenti sulla bacchetta se ne allontanano, quelle di segno opposto le si avvicinano.
  • 38. Facciamo l’ultima prova… Se allontano la bacchetta tutto torna neutro ma Se prima di allontanare la bacchetta tocco la pallina dalla parte opposta a quella dove ho la bacchetta, porterò via, per contatto, le relative cariche, o separo la pallina in due parti, ho trovato un modo per caricare la pallina senza contatto!!!! Attenzione: la sferetta è caricata in modo opposto alla bacchetta!!!!
  • 39. Modalità di elettrizzazione Metodo Descrizione Meccanismo Materiali Strofinio Strofinare fra loro due corpi Si strappano gli elettroni presenti sulla superficie dei corpi Isolanti o conduttori (con manico isolante) Contatto Mettere a contatto un corpo neutro con uno carico Spostamento di cariche da un corpo all’altro Conduttori Induzione Mettere corpo carico vicino a conduttore scarico divisibile in due. Dividendo in due il conduttore prima di allontanare l’induttore ho suddiviso la carica Le cariche sul conduttore subiscono al forza elettrica e si ridistribuiscono. Conduttori
  • 40. La polarizzazione • In un isolante gli elettroni non sono liberi di muoversi • Se si avvicina un oggetto carico ad un isolante (ad esempio la bacchetta di plastica ai pezzetti di carta) gli elettroni delle molecole dell’isolante sono respinti dall’eccesso di elettroni sull’oggetto elettrizzato • Per la legge di Coulomb l’attrazione prevale sulla repulsione  la carica sull’isolante si ridistribuisce (fenomeno di polarizzazione)
  • 41. Conseguenze della polarizzazione • La forza di Coulomb è minore quando le cariche sono poste su un materiale isolante perché una carica sferica positiva attrae verso di sé gli elettroni delle molecole che la circondano  questi ne schermano in parte la carica elettrica  interagisce più debolmente con le altre cariche presenti attorno ad essa • Questo spiega perché εr è maggiore di 1 nei mezzi materiali