11 Ottobre 2013
Nel mondo del lavoro esistono, accanto a fattori di rischio specifici, responsabili di malattie professionali, numerosi altri agenti capaci di turbare l’equilibrio ed il benessere dell’uomo, creando fenomeni di disadattamento e reazioni di stress, da cui possono derivare malattie, non specifiche, ma certamente collegate alla professione (Mobbing e Burnout)
Il benessere organizzativo è un fattore chiave per lo sviluppo delle organizzazioni. Esso consente di mettere in moto dinamiche di motivazione, di coinvolgimento, miglioramento continuo ed innovazione, che consentono di affrontare in maniera più efficace l'estrema flessibilità e mutalibilità del mondo contemporaneo, consentendo di inquadrare il tema delle risorse umane entro un contesto organizzativo di tipo sistemico ed interfunzionale.
Le cause che caratterizano il fenomeno dello stress lavoro-correlato con la definizione di stress, la distinzione dello stress positivo e negativo e gli interventi a livello individuele e organizzativo per la gestione dello stress nei luoghi di lavoro
L'operatore socio-assistenziale è un operatore che, in possesso di adeguata preparazione culturale e professionale, svolge la sua attività prevalentemente nell'assistenza diretta e di cura dell'ambiente di vita, sia a domicilio dell'utente che nelle strutture di cura residenziali. Opera al fine di favorire l'autonomia personale dell'utente nel rispetto della sua autodeterminazione. Svolge la sua attività in strutture pubbliche e private e/o convenzionate, in maniera organizzata in cooperative sociali o in modo autonomo.
11 Ottobre 2013
Nel mondo del lavoro esistono, accanto a fattori di rischio specifici, responsabili di malattie professionali, numerosi altri agenti capaci di turbare l’equilibrio ed il benessere dell’uomo, creando fenomeni di disadattamento e reazioni di stress, da cui possono derivare malattie, non specifiche, ma certamente collegate alla professione (Mobbing e Burnout)
Il benessere organizzativo è un fattore chiave per lo sviluppo delle organizzazioni. Esso consente di mettere in moto dinamiche di motivazione, di coinvolgimento, miglioramento continuo ed innovazione, che consentono di affrontare in maniera più efficace l'estrema flessibilità e mutalibilità del mondo contemporaneo, consentendo di inquadrare il tema delle risorse umane entro un contesto organizzativo di tipo sistemico ed interfunzionale.
Le cause che caratterizano il fenomeno dello stress lavoro-correlato con la definizione di stress, la distinzione dello stress positivo e negativo e gli interventi a livello individuele e organizzativo per la gestione dello stress nei luoghi di lavoro
L'operatore socio-assistenziale è un operatore che, in possesso di adeguata preparazione culturale e professionale, svolge la sua attività prevalentemente nell'assistenza diretta e di cura dell'ambiente di vita, sia a domicilio dell'utente che nelle strutture di cura residenziali. Opera al fine di favorire l'autonomia personale dell'utente nel rispetto della sua autodeterminazione. Svolge la sua attività in strutture pubbliche e private e/o convenzionate, in maniera organizzata in cooperative sociali o in modo autonomo.
Stress lavoro correlato - Cos'è e come si misuraElisa Corsa
“Lo stress è una condizione fisiologica che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentano in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro” (Accordo <europeo sullo stress lavorativo, 2004)
La valutazione dei rischi nei luoghi di lavoro: quali sono i rischi da valutare, il processo da seguire per la loro identificazione, valutazione e le azioni da intraprendere per il trattamento dei rischi. Le diverse classi di rischio: i rischi per la salute, per la sicurezza e i rischi trasversali.
Conoscere e riconoscere il fenomeno dello Stress lavoro-correlato. Cosa dice la legge a riguardo, quali possono essere le sue cause e le sue conseguenze, l'importanza di rilevarlo per il benessere del lavoratore e dell'azienda
Valori limite di esposizione personale ad agenti chimiciCorrado Cigaina
un'introduzione ai valori limite di esposizione personale ad agenti chimici e un loro utilizzo nel processo di valutazione dei rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori. Aggiornato al maggio 2017
Trasforma la tua laurea in una professione: Scuola di Counseling PsicologicoObiettivo Psicologia Srl
In questo webinar GRATUITO, la Dott.ssa Sara Eba Di Vaio e il Dott. Edoardo Ercoli daranno alcune indicazioni sugli aspetti che caratterizzano il Counseling Psicologico e presenteranno gli obiettivi formativi della Scuola Biennale di Counseling Psicologico di Obiettivo Psicologia, con riferimento alla metodologia didattica che verrà usata.
Stress lavoro correlato - Cos'è e come si misuraElisa Corsa
“Lo stress è una condizione fisiologica che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentano in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro” (Accordo <europeo sullo stress lavorativo, 2004)
La valutazione dei rischi nei luoghi di lavoro: quali sono i rischi da valutare, il processo da seguire per la loro identificazione, valutazione e le azioni da intraprendere per il trattamento dei rischi. Le diverse classi di rischio: i rischi per la salute, per la sicurezza e i rischi trasversali.
Conoscere e riconoscere il fenomeno dello Stress lavoro-correlato. Cosa dice la legge a riguardo, quali possono essere le sue cause e le sue conseguenze, l'importanza di rilevarlo per il benessere del lavoratore e dell'azienda
Valori limite di esposizione personale ad agenti chimiciCorrado Cigaina
un'introduzione ai valori limite di esposizione personale ad agenti chimici e un loro utilizzo nel processo di valutazione dei rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori. Aggiornato al maggio 2017
Trasforma la tua laurea in una professione: Scuola di Counseling PsicologicoObiettivo Psicologia Srl
In questo webinar GRATUITO, la Dott.ssa Sara Eba Di Vaio e il Dott. Edoardo Ercoli daranno alcune indicazioni sugli aspetti che caratterizzano il Counseling Psicologico e presenteranno gli obiettivi formativi della Scuola Biennale di Counseling Psicologico di Obiettivo Psicologia, con riferimento alla metodologia didattica che verrà usata.
Webinar | Primo colloquio clinico: dall’accoglienza alla definizione del cont...Obiettivo Psicologia Srl
Il primo colloquio clinico ha caratteristiche sue proprie che lo differenziano in maniera tipica da tutti gli altri momenti del percorso psicologico. Più che concentrare l’attenzione sul contenuto, il professionista dovrà essere in grado di orientarsi verso la persona, impegnata in un grande sforzo di comprensione del sé e delle proprie dinamiche interne.
Uno dei fattori che determinerà il futuro impegno del cliente/paziente nel processo di auto esplorazione e che lo porterà a scegliere consapevolmente di intraprendere un percorso psicologico è l’esperienza emozionale che potrà vivere durante il primo incontro.
In tal senso, conoscere le caratteristiche, le peculiarità e poter riflettere, anche attraverso uno strumento, sulle diverse fasi e azioni cliniche che è importante rispettare, permetterà al professionista di strutturare in maniera efficace e funzionale la propria modalità di conduzione del primo colloquio clinico.
Webinar | Primo colloquio clinico: dall’accoglienza alla definizione del cont...Obiettivo Psicologia Srl
Il primo colloquio clinico ha caratteristiche sue proprie che lo differenziano in maniera tipica da tutti gli altri momenti del percorso psicologico. Più che concentrare l’attenzione sul contenuto, il professionista dovrà essere in grado di orientarsi verso la persona, impegnata in un grande sforzo di comprensione del sé e delle proprie dinamiche interne.
Uno dei fattori che determinerà il futuro impegno del cliente/paziente nel processo di auto esplorazione e che lo porterà a scegliere consapevolmente di intraprendere un percorso psicologico è l’esperienza emozionale che potrà vivere durante il primo incontro.
In tal senso, conoscere le caratteristiche, le peculiarità e poter riflettere, anche attraverso uno strumento, sulle diverse fasi e azioni cliniche che è importante rispettare, permetterà al professionista di strutturare in maniera efficace e funzionale la propria modalità di conduzione del primo colloquio clinico.
La gestione del malato di Alzheimer a domicilio: strumenti pratici per lo psi...Obiettivo Psicologia Srl
La Psicologia dell’Invecchiamento è la disciplina che si occupa delle problematiche di tipo psicologico e neuropsicologico dell’anziano nel corso del processo di invecchiamento.
Sempre più spesso lo psicologo che lavora con gli anziani si trova a contatto con persone affette da demenza, quasi sempre di tipo Alzheimer e con familiari e/o operatori, che necessitano di un aiuto nella gestione dei disturbi comportamentali e dei deficit cognitivi delle persone che assistono. Progettare interventi nel tentativo di ridurre l’impatto che questi disturbi hanno sul quotidiano del malato e di chi se ne occupa significa, innanzitutto, riconoscere fisiologia e patologia della malattia di Alzheimer e saperne sfruttare i vari aspetti a vantaggio del mantenimento delle abilità della persona.
Il metodo Gentlecare, ideato da Moyra Jones, si basa su tre punti fermi, persone, programmi e spazio, che contraddistinguono l’esistenza del malato di Alzheimer. Agire su questi tre punti in maniera consapevole significa migliorare di molto la qualità della vita del paziente e di chi lo assiste. Insegnare alle persone come comunicare, cosa dire, come programmare le giornate e in che maniera adattare l’ambiente fisico e psicologico attorno alla persona malata significa fornire una protesi ben più robusta di un deambulatore o di un sollevatore meccanico. A partire da una buona checklist, infatti, è possibile, al domicilio e nelle strutture per anziani, fornire consulenze adeguate sulla costituzione degli ambienti, la disposizione dei mobili, la scelta dei colori e delle suppellettili più utili e protesiche per la persona affetta da demenza.
Obiettivi
Prima sessione (30 novembre):
- Fornire una definizione di invecchiamento fisiologico e di deterioramento cognitivo per imparare a riconoscerli
- Fornire una definizione di demenza e descrivere la malattia di Alzheimer nelle sue componenti morfologiche, fenomenologiche ed eziologiche
- Fornire una panoramica sulle principali metodologie diagnostiche ad alta definizione, i biomarcatori, i fattori di rischio e le terapie farmacologiche attualmente in uso.
Il Gioco d’Azzardo fa parte delle cosiddette Nuove dipendenze (New Addiction). Di questa categoria fanno parte tutte le dipendenze che non necessitano della presenza di una sostanza stupefacente, bensì di un comportamento; oltre al gioco d’azzardo altri esempi di Nuove Dipendenze sono quelle da sesso, da internet, dal lavoro, da nuove tecnologie.
Il gioco d’azzardo, in particolare, negli ultimi anni ha attirato un interesse massiccio sia da parte della popolazione generale sia da parte degli esperti della salute e del benessere. Questo sia per un vero e proprio boom dell’ offerta e della possibilità di gioco che sta caratterizzando il nostro paese, sia per le ripercussioni che questo incremento improvviso di sale giochi, giochi online, slot, bingo, gratta e vinci e lotterie sta avendo sulla salute e sulla stabilità emotiva e psicologica delle persone.
In tutto questo dove si colloca lo psicologo clinico? Che ruolo potrebbe svolgere nella prevenzione o nella cura del gioco d’azzardo? Che tipo di interventi può proporre e come può spendere la propria professionalità in questo campo?
A queste domande prova a rispondere questo webinar introduttivo sul gioco d’azzardo e il ruolo dello psicologo clinico. Offrendo un quadro generale sugli aspetti fondamentali del fenomeno e provando a stimolare in modo concreto gli psicologi interessati a esercitare in questo specifico ambito lavorativo.
Obiettivi
Informare sulle caratteristiche principali del gioco d’azzardo;
Informare sulle possibilità dello psicologo clinico nell’area dei problemi del gioco d’azzardo;
Fornire strumenti clinici utili allo psicologo clinico per approcciarsi a questo fenomeno
L'INAIL ha reso disponibile sul proprio sito internet un manuale che spiega la valutazione dello stress correlato sul lavoro fornendo una pratica check list da utilizzare in fase di valutazione dello stesso
VISTO BUENO AL PLIEGO PARA LA CONTRATACIÓN DE DIFERENTES SERVICIOS PARA LA FE...Ayuntamiento de Málaga
Se ha dado cuenta de la instrucción para favorecer la utilización de vehículos eléctricos definiendo los criterios para la contratación de la adquisición o utilización de vehículos municipales
During my years as a developer and entrepreneur I have seen a lot of clients and other stakeholders struggle with getting from idea to working software.
This talk sheds a light on it from a developer' side of view, mainly for not so technical people. Expect real world use cases and some funny jokes.
How Functional Programming Made Me A Better DeveloperCameron Presley
With the rise in popularity recently, functional programming has become "The Next Big Thing". As of today, there are tons of frameworks and tools that can be used to for front-end, back-end, desktop, and mobile development. With that being said, the majority of us are still using object-oriented languages for our day jobs and don't need to learn functional programming, right?
In this talk, I'll walk you through my experiences learning functional programming over the last year, how my style of programming has changed, and now how I think about programming with regards to both functional and object-oriented paradigms.
I COMPORTAMENTI NEGATIVI SUL LAVORO E IL MOBBINGDrughe .it
PENSIAMO....
Un lavoratore depresso a seguito di mobbing potrebbe essere:
* Il pilota del nostro aereo
* Il manovratore di scambi del nostro treno
* L'autista dell'autobus scolastico dei nostri figli
* L'operatore sanitario a cui affidiamo la vita
DISTURBI DEL SONNO E PATOLOGIE MOBBING-CORRELATEDrughe .it
DISTURBI DEL SONNO E PATOLOGIE MOBBING-CORRELATE
UNIVERSITÀ DI PISA
Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso di laurea specialistica in Medicina e Chirurgia
I disturbi del sonno giocano un ruolo importante nel disturbo da disadattamento lavorativo, in particolare se questo disturbo consegue ad attività mobbizzanti.
Orlando Todarello
UNIVERSITA’ degli STUDI di BARI - DIPARTIMENTO di SCIENZE NEUROLOGICHE e PSICHIATRICHE
AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA POLICLINICO CONSORZIALE-BARI U. O.di PSICHIATRIA “L. BINI”
Bari, 12 dicembre 2009
Mobbing: virus organizzativo - La prevenzione del fenomeno per lo sviluppo de...Drughe .it
DEFINIZIONE DI MOBBING PSICOSOCIALE
“Atti, atteggiamenti o comportamenti di violenza morale o psichica in occasione di lavoro ripetuti nel tempo in modo sistematico o abituale che portano ad un degrado delle condizioni di lavoro idoneo a compromettere la salute o la professionalità o la dignità del lavoratore e della lavoratrice”
Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Funzione Pubblica
Proposta di Legge: Norme per la tutela dei lavoratori da molestie morali e vi...Drughe .it
Tutti gli studi internazionali attribuiscono ormai grande importanza all’organizzazione del lavoro: una cattiva organizzazione del lavoro creerà prevedibilmente maggiore stress nei dipendenti, e faciliterà quindi il verificarsi di situazioni di mobbing, soprattutto se in presenza di personalità disturbate: ciò a dire che varie sono le cause che possono determinare tali situazioni. Anche in Italia il fenomeno diventa sempre più esteso ed eclatante. Nel 2001, nel corso della Prima conferenza nazionale sulla salute mentale, l’allora Ministro della sanità, professor Veronesi, fornì alcuni dati ufficiali. Il mobbing è risultato al secondo posto tra i fattori di rischio per malattie mentali, con circa due milioni di vittime, cui fanno seguito circa quattro milioni di familiari coinvolti, anch’essi colpiti da questa grave patologia sociale. Gli effetti sulle vittime sono devastanti: dagli studi fatti in tutto il mondo le vittime risultano ammalarsi di sindrome post-traumatica da stress a cui si aggiunge un disturbo depressivo, in genere grave, tanto che in uno studio condotto da Leymann in collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) è risultato che tra il 20 ed il 15 per cento dei suicidi in Svezia era dovuto a situazioni di mobbing. I disturbi fisici generalmente presenti sono l’ipertensione, l’ulcera, le malattie artrosiche, le malattie della pelle e perfino i tumori.
CAMERA DEI DEPUTATI N. 436 - PROPOSTA DI LEGGE PRESENTATA IL 21 MARZO 2013 As...Drughe .it
Anche in Italia il fenomeno diventa sempre più esteso ed eclatante. Nel 2001, nel corso della Prima conferenza nazionale sulla salute mentale, l’allora Ministro della sanità, professor Veronesi, fornì alcuni dati ufficiali. Il mobbing è risultato al secondo posto tra i fattori di rischio per malattie mentali, con circa due milioni di vittime, cui fanno seguito circa quattro milioni di familiari coinvolti, anch’essi colpiti da questa grave patologia sociale. Gli effetti sulle vittime sono devastanti: dagli studi fatti in tutto il mondo le vittime risultano ammalarsi di sindrome post-traumatica da stress a cui si aggiunge un disturbo depressivo, in genere grave, tanto che in uno studio condotto da Leymann in collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) è risultato che tra il 20 ed il 15 per cento dei suicidi in Svezia era dovuto a situazioni di mobbing.
Il danno biologico da vessazione e da violenze morali sul posto di lavoro: un...Drughe .it
Dott. Enzo Cordaro, psicoterapeuta, direttore centro per la rilevazione del danno biologico mobbing compatibile - ASL RMD
Dott. Roberto Rossi, psicoterapeuta, responsabile accoglienza centro per la rilevazione del danno biologico mobbing compatibile - ASL RMD
Interazioni sociali: determinanti dirette ed indirette e conseguenze colletti...Stop TB Italia Onlus
Flavio Antonio Ceravolo sociologo e metodologo della ricerca sociale, insegna Metodologia della Ricerca Sociale e Metodi di ricerca digitali presso l’Università di Pavia
CAMERA DEI DEPUTATI N. 1722 - PROPOSTA DI LEGGE - Disposizioni per la prevenz...Drughe .it
CAMERA DEI DEPUTATI N. 1722 - PROPOSTA DI LEGGE D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI ROBERTO ROSSINI, GALANTINO, FRATE, DAVIDE AIELLO, CASA, CATALDI, CECCONI, DE GIROLAMO, GIANNONE, GIULIODORI, LOMBARDO, MAMMÌ, PENNA, RAFFA, ROMANIELLO, SARLI, VILLANI, VIZZINI
Disposizioni per la prevenzione e il contrasto delle molestie morali e delle violenze psicologiche in ambito lavorativo
Presentata il 1° aprile 2019
…..
INTRODUZIONE DELL’ARTICOLO 610-BIS DEL CODICE PENALE
Dopo l’articolo 610 del codice penale è inserito il seguente:
« Art. 610-bis. – (Atti di discriminazione o di persecuzione psicologica in ambito lavorativo) – Chiunque, nel luogo o nell’ambito di lavoro, si rende responsabile di atti, omissioni o comportamenti di vessazione, discriminazione, violenza morale o persecuzione psicologica, reiterati nel tempo in modo sistematico o abituale, che provochino un degrado delle condizioni di lavoro tale da compromettere la salute fisica o psichica ovvero la professionalità o la dignità della lavoratrice o del lavoratore, è punito, salvo che il fatto costituisca più grave reato, con la reclusione da sei mesi a quattro anni e con la multa da euro 30.000 a euro 100.000.
La pena di cui al primo comma è aumentata di un terzo se gli atti, le omissioni o i comportamenti sono commessi dal superiore gerarchico ovvero in accordo tra più persone appartenenti al medesimo ambiente di lavoro. Se gli atti, le omissioni o i comportamenti sono commessi nei confronti di una donna in stato di gravidanza o nel corso dei primi quattro anni di vita del figlio, ovvero nei confronti di un minore o di una persona con disabilità ai sensi dell’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, le pene di cui ai commi primo e secondo del presente articolo sono aumentate della metà.
Il delitto è punito a querela della persona offesa. Il termine per la proposizione della querela è di sei mesi. Si procede d’ufficio nelle ipotesi di cui al secondo e al terzo comma».
Le conseguenze nefaste del mobbing (Lavoro@Confronto - Numero 26 - Marzo/Apr...Drughe .it
Le conseguenze nefaste del mobbing
A colloquio con Herald Hege, psicologo del lavoro
di Dorina Cocca e Tiziano Argazzi
Lavoro@Confronto - Numero 26 - Marzo/Aprile 2018
MOBBING e PSICONEUROIMMUNOLOGIA: DALLO STRESS PSICOSOCIALE ALLA MALATTIA Drughe .it
MOBBING e PSICONEUROIMMUNOLOGIA: DALLO STRESS PSICOSOCIALE ALLA MALATTIA
Emilia Costa - Flora Ippoliti
Cattedra di Psichiatria, Sapienza Università di Roma
Cattedra di Immunologia sapienza Università di Roma
E’ ormai noto come il “Mobbing è una forma di violenza psicofisica e molestia morale che conduce al degrado delle condizioni di lavoro ed è atta a ledere la salute, la professionalità, la dignità e l’immagine della persona lavoratore …”(Costa E. 2002).
Il calcolo dei costi dello stress e dei rischi psicosociali nei luoghi di lav...Drughe .it
I rischi psicosociali e lo stress lavoro-correlato, unitamente alle ripercussioni negative sulla salute e sull’economia, interessano un numero estremamente elevato di luoghi di lavoro in Europa (EU-OSHA, 2014a, 2014b). Tra i cambiamenti significativi osservati nei luoghi di lavoro negli ultimi decenni, che hanno portato a nuove sfide per la sicurezza e la salute sul lavoro (SSL), si annoverano gli sviluppi sociopolitici a livello globale, come il diffondersi della globalizzazione e l’instaurarsi di un libero mercato, i progressi nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nuovi tipi di accordi in materia contrattuale e di orario di lavoro e gli importanti mutamenti demografici (EU-OSHA, 2007). In un più ampio contesto sociologico, la vita lavorativa risente di una accelerazione del ritmo di vita in generale, che determina un’intensificazione del lavoro, con ritmi costantemente incalzanti, la necessità di eseguire più compiti contemporaneamente (“multitasking”) e il bisogno di acquisire nuove competenze anche soltanto per mantenere lo status quo (Rosa, 2013). Oltre a questi cambiamenti strutturali e a lungo termine, l’attuale crisi economica sta sottoponendo datori di lavoro e lavoratori a una pressione crescente per rimanere competitivi.
È considerato illegittimo, anche qualora non contrasti con specifiche disposizioni, il licenziamento disposto a conclusione di un percorso vessatorio di mobbing.
Aspetti clinici del Mobbing - Prof. Dott. Gino Pozzi Drughe .it
Ministero degli Affari Esteri
D.G.R.O. – Istituto Diplomatico
Mattinata di sensibilizzazione sul fenomeno del Mobbing
Sala Conferenze Internazionali - Palazzo della Farnesina
Roma, 18 novembre 2009
Aspetti clinici del Mobbing - Prof. Dott. Gino Pozzi (Ricercatore confermato e Professore aggregato di Psichiatria - Facoltà di Medicina e Chirurgia "A. Gemelli" - Università Cattolica del Sacro Cuore Roma).
Un male oscuro chiamato mobbing
di Dorina Cocca e Tiziano Argazzi
Il termine mobbing ha una derivazione anglosassone; il verbo è “to mob” che significa affollarsi intorno a qualcuno, ed anche assalire, malmenare e aggredire. Diretto derivato di una comune espressione latina, mobile vulgus (folla tumultuante), che identificava la situazione tipica di una marcia o di un evento caratterizzato dalla presenza di persone con la cattiva abitudine di muoversi in modo disordinato spingendo ed urtando i vicini. Il dizionario Treccani ci ricorda che la parola viene usata in etologia per indicare il comportamento messo in atto da un gruppo di potenziali prede nei confronti di un predatore, per intimorirlo e dissuaderlo dall’attacco. Ed infatti il primo ad usare tale termine è stato proprio un etologo, Konrad Lorenz, all’inizio degli anni ’70, per descrivere il comportamento di alcuni animali che si coalizzano contro un componente del gruppo per escluderlo ed isolarlo.
Il mobbing, ovvero il lavoro nella modernità “liquida” di Tiziano MorettiDrughe .it
Già a suo tempo, John Maynard Keynes, nel suo celebre apologo delle giraffe in lotta attorno ad un albero per assicurarsi le foglie migliori, aveva ammonito sui rischi insiti in una società dove conta solo la competizione. È tempo allora di ripensare profondamente i meccanismi che stanno alla base del mondo del lavoro. La lotta al mobbing, e alle sue pesantissime conseguenze personali e collettive, non si sostiene soltanto con le pur necessarie azioni legali e sindacali. Occorre far sì che la massa indistinta racchiusa nell’espressione “capitale umano” torni a diventare un insieme di persone ognuna con i propri diritti, la propria individualità, le proprie speranze e la propria vita da realizzare in modo dignitoso. Questo è un compito che spetta all’educazione e, soprattutto alla politica. Sarebbe un modo per celebrare degnamente il settantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti umani che cadrà nel 2018. Sarà davvero possibile veder realizzato davvero questo augurio?
Un male oscuro chiamato mobbing
di Dorina Cocca e Tiziano Argazzi
(Lavoro@Confronto - Numero 22 - Luglio/Agosto 2017)
In Italia il mobbing sta assumendo proporzioni significative e per molti aspetti allarmanti in ciò accentuato anche dalla crisi economica e la crescente disoccupazione che diventano fardelli sempre più pesanti per quei lavoratori che sono fatti oggetto di soprusi e sono per certi versi costretti a subirli per paura di perdere il posto di lavoro.
Università La Statale di Milano - Un solo evento stressante può causare effet...Drughe .it
Uno studio dell’Università Statale di Milano osserva come un singolo evento stressante possa causare modificazioni a lungo termine nella trasmissione nervosa e nella struttura dei circuiti neuronali, aprendo nuove vie per la gestione del Disturbo Post‐traumatico da Stress.
Milano, 14 novembre 2016 ‐ Lo stress causato da vari fattori ambientali (traumi, eventi naturali, stress psicologico, etc.) è considerato un fattore di rischio importante per numerose malattie, in particolare le malattie neuropsichiatriche e neurodegenerative. Uno studio recente, pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry (del gruppo Nature), ha dimostrato che un solo evento stressante può causare effetti a lungo termine nella corteccia cerebrale. La ricerca è stata coordinata da Laura Musazzi e Maurizio Popoli, del Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università degli Studi di Milano.
CAMERA DEI DEPUTATI N. 2191 - PROPOSTA DI LEGGE D’INIZIATIVA DELLA DEPUTATA G...Drughe .it
Introduzione dell’articolo 582-bis del codice penale, in materia di molestia morale e violenza psicologica nell’attività lavorativa (mobbing e straining).
Presentata il 14 marzo 2014
PROPOSTA DI LEGGE
ART. 1.
1. La Repubblica promuove incontri tra i diversi soggetti del mercato del lavoro al fine di sensibilizzare i lavoratori, i datori di lavoro e i sindacati al rispetto della normativa in materia dei reati di mobbing e di straining.
ART. 2.
1. Dopo l’articolo 582 del codice penale è inserito il seguente:
« ART. 582-bis. – (Mobbing e straining). Salvo che il fatto costituisca più grave reato, il datore di lavoro o il lavoratore che, in pendenza di un rapporto di lavoro, con più azioni di molestia, minaccia, violenza morale, fisica o psicologica ripetute nel tempo ponga in pericolo o leda la salute fisica o psichica ovvero la dignità di un lavoratore, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 5.000 a euro 20.000. Il delitto è procedibile d’ufficio. Se la condotta di cui al primo comma è realizzata con un’unica azione, il reato è punito con la pena da tre mesi a due anni e con la multa da euro 3.000 a euro 15.000. Il delitto è procedibile d’ufficio».
Mobbing: elementi costitutivi e onere della provaDrughe .it
MOBBING: una serie di atti vessatori protratti nel tempo, posti in essere nei confronti di un lavoratore da
parte dei componenti del gruppo di lavoro in cui è inserito o dal suo capo, caratterizzati da un intento di
persecuzione e di emarginazione, finalizzato all'obiettivo primario di escludere la vittima dal gruppo.
Mobbing da parte del dirigente scolastico, la storia di un’insegnante che ha vinto
Quello che a breve andrete a leggere non è una favola tantomeno un romanzo ma semplicemente una storia di vita vissuta, dolorosa, molto comune (più di quanto non si pensi), complessa e ricca di cattiverie, così come solo la mente umana è capace di sviluppare. La voglio rendere pubblica per dare coraggio a chi può condividere o ha già condiviso questo percorso, per dire che il mobbing si può combattere, si può sconfiggere. Per farlo però è necessario avere fiducia e autostima; il mobizzato non ha problemi psicologici, è principalmente una vittima. Poiché la mente umana, attraverso la memoria compatta gli avvenimenti, ne cancella quelli poco piacevoli, è necessario per prima cosa prendere appunti, annotare tutto quello che accade, giorno per giorno, episodio con episodio, registrare gli orari in cui i fatti accadono e le persone presenti.
Esordisce così la professoressa Giovanna Piga nel suo racconto inviato alla redazione di “OggiScuola.it” in cui parla di un momento delicato della sua vita. Una storia fatta di mobbing da parte del dirigente scolastico, anni di bugie e calunnie che alla fine hanno visto trionfare l’insegnante in tribunale. Il Miur è stato condannato a risarcire la docente per il danno biologico subito. “Io – scrive la docente – ho pagato un prezzo alto: la serenità che per anni è venuta a mancare ma sono stata ripagata da tanta solidarietà che è vero non è arrivata dall’ufficio ma ciò che conta è il risultato”. Una storia fatta di ansie, dolori, tachicardia e visite dalla psichiatra, anni che hanno devastato l’insegnante che per raccontare la sua vittoria, ma soprattutto i suoi dolori, ha scelto di scrivere, mettere nero su bianco quelle sofferenze e condividerle.
tratto da: oggiscuola.com
2. Termine inglese utilizzato per descrivere
il
fenomeno
dell’attacco
e
della
eliminazione di un animale da parte di
animali simili
Il significato del verbo TO MOB è:
attaccare, assalire tumultuosamente in
massa, malmenare, aggredire
2
3. Ogni situazione che turbi l’equilibrio del
sistema uomo – lavoro - ambiente, può
determinare una condizione di stress
LO STRESS E’ LA RISPOSTA DELL’ORGANISMO
AD OGNI RICHIESTA DI MODIFICAZIONE
EFFETTUATA SU DI ESSO
Può manifestarsi:
-a livello fisiologico
-a livello comportamentale
3
4. Tale risposta è mediata da una attivazione
emozionale a sua volta indotta da una
valutazione cognitiva del significato dello
stimolo
IL DISTRESS E’ LO STATO DI TENSIONE
INDOTTO NELLE PERSONE DA SITUAZIONI
ESISTENZIALI
DIVERSE,
COMUNQUE
DISTURBANTI L’EQUILIBRIO EMOTIVO.
4
5. Nei primi anni 80 il termine mobbing è stato usato
per descrivere comportamenti aggressivi e
distruttivi di adulti verso altri adulti
Il mobbing si attua sul posto di lavoro
attraverso un’incisiva forma di prepotenza, di
vessazione, di stress sociale nonché l’ isolamento,
la mancata informazione sulle notizie aziendali, nel
mettere in giro voci e pettegolezzi negativi.
Tali azioni mobizzanti compromettono la
reputazione e la prestazione lavorativa della vittima
5
6. Dal 4 al 7% dei lavoratori attivi in Europa
Il 55% sono donne
In prevalenza hanno superato i 40 anni
In prevalenza lavorano nella scuola, nell’Università e
negli Ospedali (in Europa)
Nelle banche, giornali, assicurazioni ed enti pubblici
(in Italia)
Generalmente entrano in terapia psicologicopsichiatrica
Dopo il licenziamento avviano il procedimento
giudiziario risarcitivo
6
8. Sulla persona
- patologie organiche
- patologie psichiatriche
Su famiglia
- conflitti familiari
e contesto sociale -isolamento sociale
Sull’azienda,
Impresa, ufficio
- aumento infortuni
- aumento assenze per malattia
- errori nello svolgimento del
lavoro
Sulla collettività - aggravio costi sanitari
- costi previdenziali
- comportamenti devianti
8
9. L’ambiente lavorativo
La frequenza delle azioni ostili
La durata del periodo di tempo in cui il
conflitto sul lavoro si è protratto
Il tipo di azioni ostili
Il dislivello tra gli antagonisti
L’andamento del conflitto secondo fasi
successive
L’intento persecutorio
9
10. E’ INTESO COME CONTESTO NEL
QUALE LA VICENDA CONFLITTUALE E’
AMBIENTATA
LA VICENDA CONFLITTUALE DEVE
NECESSARIAMENTE AVVENIRE SUL POSTO
DI LAVORO
10
11. LA CADENZA DELLE AZIONI OSTILI DEVE ESSERE ALMENO DI
ALCUNE VOLTE AL MESE
PUO’ ESSEREVI LA C.D. CONDIZIONE DI “SASSO NELLO STAGNO”
UNA SINGOLA AZIONE OSTILE PORTANTE I CUI EFFETTI SI
RIPERCUOTONO SULLA PERSONA , ANCHE DOPO L’ESAURIMENTO
SI ACCOMPAGNANO ALMENO DUE DIVERSE ULTERIORI AZIONI
OSTILI DI SUPPORTO POSTE IN ESSERE DA SOGGETTI DIVERSI
ANCHE TALI AZIONI OSTILI SECONDARIE DEVONO AVVENIRE
ALCUNE VOLTE AL MESE
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12. GENERALMENTE SI PARLA DI MOBBING SE
IL CONFLITTO SUL POSTO DI LAVORO
DURA DA ALMENO SEI MESI
TALE LIMITE PUO’ SCENDERE A TRE MESI SE
LA FREQUENZA DELLE AZIONI OSTILI E’
QUOTIDIANA OVVERO SI TRATTI DI AZIONI
APPARTENENTI
AD
ALMENO
TRE
CATEGORIE PREVISTE DAL LIPT-EGE
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13. LEYMANN HA ELABORATO UNA LISTA DI 45 AZIONI
OSTILI, RIPORTANDOLE NEL QUESTIONARIO LIPT:
-ATTACCHI AI CONTATTI UMANI ED ALLA POSSIBILITA’ DI
COMUNICARE
-ISOLAMENTO SISTEMATICO
-CAMBIAMENTI DELLE MANSIONI LAVORATIVE
-ATTACCHI ALLA REPUTAZIONE
-VIOLENZE E MINACCE DI VIOLENZE
EGE AMMETTE LA PRESENZA DEL MOBBING SE LE AZIONI SUBITE
SONO RICONDUCIBILI AD ALMENO DUE CATEGORIE INDICATE NEL
QUESTIONARIO LIPT DA LUI POI TRASFORMATO NEL LIPT-EGE
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14. TIPI DI MOBBING ORIZZONTALE
VERTICALE DISCENDENTE
VERTICALE ASCENDENTE
UN DISLIVELLO DI POTERE DEVE ESSERE PERCEPIBILE
TRA I DUE PROTAGONISTI DELLA VICENDA
CONFLITTUALE
LA VITTIMA DI FATTO E’ SEMPRE IN UNA POSIZIONE
DI SVANTAGGIO
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15. PRE –FASE = Condizione zero
FASE I = Conflitto mirato
FASE II = Inizio del Mobbing
FASE III = Primi sintomi psico-somatici
FASE IV = Errori ed abusi della Amm.ne del
Personale
FASE V = Serio aggravamento della salute
psico-fisica della vittima
FASE VI = Esclusione dal mondo del lavoro
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16. E’ PRESENTE ALLORCHE’ L’AGGRESSORE HA UN
CHIARO SCOPO PERSECUTORIO VERSO LA VITTIMA
TRE FATTORI CARATTERIZZANO L’INTENTO
PERSECUTORIO:
-LO SCOPO POLITICO
-L’OBIETTIVO CONFLITTUALE
- LA CARICA EMOTIVA
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17. COLLOQUI CLINICI finalizzati a:
Raccogliere un’accurata anamnesi volta
ad accertare :
- la presenza di disturbi / patologie preesistenti cui
ricondurre in toto il quadro clinico;
- la presenza di disturbi /patologie preesistenti
ovvero predisponenti, aventi come tali un ruolo
concausale
- l’assenza di disturbi/patologie preesistenti
Raccogliere elementi oggettivi che
comprovino la condizione di mobbing
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19. SOMMINISTRAZIONE DI TEST
-PROIETTIVI: Rorschach – Wartegg
-QUESTIONARI DI PERSONALITA’ : MMPI 2
-DI EFFICIENZA INTELLETTIVA : Scala WAISMatrici progressive di Raven
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20. QUESTIONARI DI AUTOVALUTAZIONE
Metodo più diffusamente utilizzato per
“misurare”il mobbing.
Somministrati da un operatore nel corso di
una intervista o autosomministrati.
Questionari più frequentemente utilizzati :
› il LIPT (Leymann Inventory of Psychological
Terrorism) In Italia il LIPT-EGE
› il NAQ (Negative Acts Questionnaire)
› Rielaborazioni ed adattamenti di questionari più
famosi
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21. LISTA DI AZIONI OSTILI
ATTACCHI AI CONTATTI UMANI
ISOLAMENTO SISTEMATICO
CAMBIAMENTI DI MANSIONI
ATTACCHI ALLA REPUTAZIONE
VIOLENZA E MINACCE DI VIOLENZA
INDICAZIONI RELATIVE ALLA FREQUENZA ED
ALLA DURATA DEL TRATTAMENTO NEGATIVO
SUBITO
CONSEGUENZE PSICO-FISICHE PATITE
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22. EGE HA MODIFICATO NEL 2002 IL LIPT
SULLA BASE DEI SUOI STUDI SULLA REALTA’
ITALIANA
CONSTA DI 30 DOMANDE DIVISE IN TRE
SEZIONI:
1) DATI PERSONALI E DELL’AZIENDA/UFFICIO
2) AZIONI OSTILI SUBITE
3) CONSEGUENZE PATITE DAL SOGGETTO
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23. Sviluppato da EINARSEN (1994) e da
RAKNES (1997)
Valuta l’esposizione al mobbing in
ambiente di lavoro
Offre una misura dei comportamenti di
vittimizzazione e dei sentimenti legati
all’aggressione
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24. SINTOMATOLOGIA PIU’ FREQUENTE, correlata alla
variabilità soggettiva delle risposte allo STRESS:
Disturbi del tono dell’umore
Disturbi psicosomatici
Alterazioni del comportamento
Disturbi d’ansia
DIAGNOSI PIU’ RICORRENTI
Disturbo dell’adattamento (con ansia e/o
umore depresso)
Disturbo post traumatico da stress (più raro)
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25. TRA LE AZIONI VESSATORIE ED OSTILI
SUBITE DURANTE L’ATTIVITA’ LAVORATIVA
E LE CONSEGUENZE SULLA SALUTE
PSICOFISICA:
DEVE SUSSISTERE UN RAPPORTO DI
CAUSALITA’ ESCLUSIVO OVVERO DI
CONCAUSALITA’ (COMUNQUE DIRETTA,
ADEGUATA, PREMINENTE, EFFICIENTE E
DETERMINANTE)
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26. RILEVANZA PENALE
Art 590 CP Lesioni personali
Art 594 CP Ingiuria
Art 595 CP Diffamazione
Art 609 bis CP Violenza sessuale
Art 610 CP Violenza privata
RILEVANZA CIVILE
Danno patrimoniale, morale, biologico
(esistenziale)
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27. TO BURN OUT
=ESTINGUERSI, CONSUMARSI
=ESAURIRE LA FORZA O LA MOTIVAZIONE
FISICA O EMOTIVA PER STRESS O
PROLUNGATA FRUSTRAZIONE
=RISULTATO DI UNA CONDIZIONE DI STRESS
NON ADEGUATAMENTE GESTITA
=MANCATO
ADEGUAMENTO
TRA
INDIVIDUO ED AMBIENTE
=DISCREPANZA TRA ASPETTATIVE E REALTA’
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28. IL BURN OUT RIGUARDA IN GENERALE
ATTIVITA’LE
QUALI
COMPORTANO
UN
IMPEGNO ASSISTENZIALE-SOCIALE VERSO
AMMALATI GRAVI, DISABILI, BAMBINI,
DETENUTI, POVERI
ANCHE SE NON PUO’ ESSERE RIGIDAMENTE
ASSOCIATO AD ALCUNE
SPECIFICHE
MANSIONI E CIRCOSTANZE LAVORATIVE,
ALCUNE CATEGORIE RISULTANO, DI FATTO,
MAGGIORMENTE ESPOSTE
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30. PROGRESSIVA PERDITA DI IDEALISMO,
ENERGIA E SCOPI VISSUTA DA OPERATORI
SOCIALI, PROFESSIONALI E NON, COME
RISULTATO DELLE CONDIZIONI IN CUI
LAVORANO(Edelwickh e Brodsky- 1980)
E’ UNA SINDROME DA ESAURIMENTO
EMOTIVO, DA SPERSONALIZZAZIONE E
RIDUZIONE DELLE CAPACITA’ PERSONALI.
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31. TALE SINDROME
PUO’ PRESENTARSI IN
SOGGETTI CHE PER PROFESSIONE SI
OCCUPANO DELLA GENTE
OVVERO E’ UNA REAZIONE ALLA TENSIONE
EMOTIVA CRONICA CREATA DAL CONTATTO
CONTINUO CON ALTRI ESSERI UMANI, IN
PARTICOLARE
QUANDO
ESSI
HANNO
PROBLEMI O MOTIVI DI SOFFERENZA.
(Maslach 1975)
31
34. ECCESSIVA IDEALIZZAZIONE DELLA PROFESSIONE
MANSIONI FRUSTRANTI O INADEGUATE RISPETTO ALLE
ASPETTATIVE
ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO DISFUNZIONALE O
PATOLOGICA
SU TALI CAUSE INCIDONO FATTORI INDIVIDUALI QUALI
-struttura della personalità
-strategie di coping (adattamento)
-esperienze precedenti
-resistenza allo stress ed alle frustrazioni
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35. IL CONTESTO SOCIALE E LAVORATIVO E’ QUELLO
MAGGIORMENTE IN GRADO DI ATTIVARE RISPOSTE DI
STRESS
ALTRE VARIABILI IN GRADO DI INCIDERE SENSIBILMENTE
SONO:
-LE CONDIZIONI FISICHE DELL’AMBIENTE LAVORATIVO
-LA FATICA FISICA, GLI ORARI PROLUNGATI
-IL RUOLO, LE RELAZIONI LAVORATIVE, I CONFLITTI
-LA GESTIONE DEL LAVORO
-LA BUROCRATIZZAZIONE
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36. IL
RAPPORTO
INTERPERSONALE
CON
L’UTENZA PERDE LA PROPRIETA’ DI RELAZIONE
D’AIUTO E DIVIENE UNA “RELAZIONE
TECNICA DI SERVIZIO”
VENGONO MENO I SENTIMENTI POSITIVI
VERSO L’UTENZA E LA PROFESSIONE: GLI
UTENTI DIVENGONO OGGETTI DA CUI
PRENDERE LE DISTANZE
SI PERDE LA MOTIVAZIONE, L’ENTUSIASMO, IL
SENSO DI RESPONSABILITA’
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37. SI IMPOVERISCONO LE RELAZIONI
SI UTILIZZA UN
STEREOTIPATO
STANDARDIZZATE
MODELLO
CON
LAVORATIVO
PROCEDURE
SI MOSTRA CINISMO VERSO LA SOFFERENZA
SORGONO DIFFICOLTA’ AD ATTIVARE
PROCESSI DI CAMBIAMENTO
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38. ESAURIMENTO EMOTIVO:
Progressivo spegnimento di entusiasmo per il lavoro;
Inaridimento del rapporto con l’utente
DEPERSONALIZZAZIONE
Comportamenti freddi, sgarbati,dittatoriali verso gli
utenti (pazienti, assistiti etc)
DISTRUZIONE PROGRESSIVA DELLA
REALIZZAZIONE PERSONALE
Sensazione di fallimento
Disillusione sul proprio lavoro
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39. DISTURBI DELL’UMORE (Ansia –Depressione)
DISTURBI SOMATOFORMI
DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS
MPI (Mass Psychogenetic Illness – Insieme
di sintomi soggettivi, non obiettivabili,
comuni a più persone e provocati da
eventi “trigger” -ad esempio odori-)
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40. LE DIFFICOLTA’ CONSISTONO
Nello stabilire un nesso causale chiaro tra
fattori d’ordine psico-socio-lavorativo ed
insorgenza dell’affaticamento, dell’usura e
della conseguente degenerazione in
malattia
Nel separare aspetti stressanti della vita
privata da quelli lavorativi
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42. Eventi come il mobbing, il burn‐out, il
‐
lutto patologico, lo stalking, non sono
disturbi psichici ma sono “fenomeni”
A seconda dei casi, possono produrre o
meno,
pregiudizi
esistenziali
e/o
alterazioni psicopatologiche le quali
sono classificabili secondo la nosografia
proposta dal DSM‐IV TR e valutabili
‐
attraverso linee guida e/o tabelle
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