DEFINIZIONE DI MOBBING PSICOSOCIALE
“Atti, atteggiamenti o comportamenti di violenza morale o psichica in occasione di lavoro ripetuti nel tempo in modo sistematico o abituale che portano ad un degrado delle condizioni di lavoro idoneo a compromettere la salute o la professionalità o la dignità del lavoratore e della lavoratrice”
Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Funzione Pubblica
Le violenze e gli abusi nell’ambito dei contesti lavorativiPsychondesk
Liliana Dassisti ha svolto una tesi triennale sul tema della violenza e degli abusi nell'ambito dei contesti lavorativi. Analisi di un caso di mobbing nell'azienda metalmeccanica ILVA di Taranto.
Accanto ai tradizionali rischi per la salute dei lavoratori di origine igienico-ambientale (da agenti chimici, fisici, meccanici e biologici) ormai da diversi anni hanno acquistato peculiare rilievo i rischi c.d. trasversali, potenzialmente incidenti sia sulla sicurezza che sull'integrità psicofisica dei lavoratori. Tra questi vengono inclusi i rischi di tipo organizzativo.
Il Mobbing Secondario e gli effetti sulla prole in età evolutiva - Tesi di La...Drughe .it
Questa tesi ha lo scopo di individuare i disturbi che un genitore vittima di Mobbing provoca sulla prole in età evolutiva. Abbiamo parlato convenzionalmente di “Mobbing Secondario” perché si considerano come primari gli effetti causati dal Mobbing sulla vittima, e secondari tutti gli effetti che a sua volta la vittima provoca sulle persone che gli stanno intorno.
I COMPORTAMENTI NEGATIVI SUL LAVORO E IL MOBBINGDrughe .it
PENSIAMO....
Un lavoratore depresso a seguito di mobbing potrebbe essere:
* Il pilota del nostro aereo
* Il manovratore di scambi del nostro treno
* L'autista dell'autobus scolastico dei nostri figli
* L'operatore sanitario a cui affidiamo la vita
Le violenze e gli abusi nell’ambito dei contesti lavorativiPsychondesk
Liliana Dassisti ha svolto una tesi triennale sul tema della violenza e degli abusi nell'ambito dei contesti lavorativi. Analisi di un caso di mobbing nell'azienda metalmeccanica ILVA di Taranto.
Accanto ai tradizionali rischi per la salute dei lavoratori di origine igienico-ambientale (da agenti chimici, fisici, meccanici e biologici) ormai da diversi anni hanno acquistato peculiare rilievo i rischi c.d. trasversali, potenzialmente incidenti sia sulla sicurezza che sull'integrità psicofisica dei lavoratori. Tra questi vengono inclusi i rischi di tipo organizzativo.
Il Mobbing Secondario e gli effetti sulla prole in età evolutiva - Tesi di La...Drughe .it
Questa tesi ha lo scopo di individuare i disturbi che un genitore vittima di Mobbing provoca sulla prole in età evolutiva. Abbiamo parlato convenzionalmente di “Mobbing Secondario” perché si considerano come primari gli effetti causati dal Mobbing sulla vittima, e secondari tutti gli effetti che a sua volta la vittima provoca sulle persone che gli stanno intorno.
I COMPORTAMENTI NEGATIVI SUL LAVORO E IL MOBBINGDrughe .it
PENSIAMO....
Un lavoratore depresso a seguito di mobbing potrebbe essere:
* Il pilota del nostro aereo
* Il manovratore di scambi del nostro treno
* L'autista dell'autobus scolastico dei nostri figli
* L'operatore sanitario a cui affidiamo la vita
Dispensa per il corso di Psicologia di Comunita a.a. 2007/08 dell’Universita degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti e Pescara
a cura di Graziana Mazzotta
Presentazione Facilitazione di gruppo per ragazzi della scuola media inferioreGiulio Mitolo
La presentazione è stata utile per una giornata sulla Facilitazione dei gruppi per ragazzi della scuola media inferiore.
Il lavoro ha puntato a far scoprire ai ragazzi, con le tecniche della facilitazione, le insidie dello stare insieme ma allo stesso tempo il piacere di apprezzare le diversità e i vantaggi di un buon lavoro di gruppo.
Un male oscuro chiamato mobbing
di Dorina Cocca e Tiziano Argazzi
(Lavoro@Confronto - Numero 22 - Luglio/Agosto 2017)
In Italia il mobbing sta assumendo proporzioni significative e per molti aspetti allarmanti in ciò accentuato anche dalla crisi economica e la crescente disoccupazione che diventano fardelli sempre più pesanti per quei lavoratori che sono fatti oggetto di soprusi e sono per certi versi costretti a subirli per paura di perdere il posto di lavoro.
Un male oscuro chiamato mobbing
di Dorina Cocca e Tiziano Argazzi
Il termine mobbing ha una derivazione anglosassone; il verbo è “to mob” che significa affollarsi intorno a qualcuno, ed anche assalire, malmenare e aggredire. Diretto derivato di una comune espressione latina, mobile vulgus (folla tumultuante), che identificava la situazione tipica di una marcia o di un evento caratterizzato dalla presenza di persone con la cattiva abitudine di muoversi in modo disordinato spingendo ed urtando i vicini. Il dizionario Treccani ci ricorda che la parola viene usata in etologia per indicare il comportamento messo in atto da un gruppo di potenziali prede nei confronti di un predatore, per intimorirlo e dissuaderlo dall’attacco. Ed infatti il primo ad usare tale termine è stato proprio un etologo, Konrad Lorenz, all’inizio degli anni ’70, per descrivere il comportamento di alcuni animali che si coalizzano contro un componente del gruppo per escluderlo ed isolarlo.
IL MOBBING - Dott.ssa Alessandra MenelaoDrughe .it
Gli esseri umani vorrebbero vivere in un mondo luminoso, colorato, dorato, candido, splendente, roseo, morbido, caldo, avvolgente, armonioso, succoso, dolce e appetibile. E invece viviamo in una selva oscura, ombrosa, opaca, ruvida, disarmonica, increspata, indurita, fredda, dissonante, nauseante e rancida.
Nella biopolitica ipermoderna siamo attori, registi e pubblico di spettacoli a valenza socioeconomica: ruoli, emozioni e relazioni sono “messi al lavoro”. Siamo quindi prosumer, consumatori-produttori, che co-progettano e co-valutano i prodotti. Incrociando questi due modelli col benessere, inteso come sentimento che incontra la vita, emerge un “turbobenessere” biopolitico, in cui anche il benessere pare virare ambiguamente verso la sfera produttiva. Invertendo gestalticamente figura e sfondo colgo, infatti, talune contraddizioni: tratteggerò alcune piste di riflessione e una possibile soluzione. L'approccio è lewiniano (lo studio dei campi di forze psicosociali) e il metodo sfrutta la capacità dei modelli, applicati ad altre discipline, di evidenziare forze inaspettate. Come formatore/orientatore/consulente, il tema è particolarmente stimolante perchè evidenzia una zona d'ombra, che può chiarire come adeguare paradigmi e pratiche in campo sociosanitario, e in generale nelle relazioni di aiuto.
Project work del gruppo di lavoro Salar (DALFRA’ ALICE, GIBERTI SAMANTA, GIOELI LAURA, GUARNIERI ANDREA, PRADELLA RICCARDO) sulla creazione di una campagna sociale. Il gruppo di studenti, tutti iscritti al corso di Scienze e Tecniche della Comunicazione Multimediale presso l'università IUSVE, hanno scelto un prodotto Magis come simbolo della loro campagna contro il bullismo.
Questo Slideshow non è da intendersi a scopo commerciale ed è stato caricato su questa piattaforma (con il permesso dei docenti) al solo fine di poter condividere il lavoro dei ragazzi.
Una lettura del modello di benessere di Spaltro incrociata con le biopolitiche del lavoro e col prosumerismo. Apparenti paradossi e considerazioni sia per il nuovo welfare che per la social innovation.
Che cosa è mobbing e che cosa non lo è - Pietro IchinoDrughe .it
- Il mobbing come aggressione
- La disfunzione sistemica aziendale
- Il disturbo psichico da eccesso di stress
Relazione di Pietro Ichino al Convegno GIDP
Milano, 18 ottobre 2007
Le conseguenze nefaste del mobbing (Lavoro@Confronto - Numero 26 - Marzo/Apr...Drughe .it
Le conseguenze nefaste del mobbing
A colloquio con Herald Hege, psicologo del lavoro
di Dorina Cocca e Tiziano Argazzi
Lavoro@Confronto - Numero 26 - Marzo/Aprile 2018
Proposta di Legge: Norme per la tutela dei lavoratori da molestie morali e vi...Drughe .it
Tutti gli studi internazionali attribuiscono ormai grande importanza all’organizzazione del lavoro: una cattiva organizzazione del lavoro creerà prevedibilmente maggiore stress nei dipendenti, e faciliterà quindi il verificarsi di situazioni di mobbing, soprattutto se in presenza di personalità disturbate: ciò a dire che varie sono le cause che possono determinare tali situazioni. Anche in Italia il fenomeno diventa sempre più esteso ed eclatante. Nel 2001, nel corso della Prima conferenza nazionale sulla salute mentale, l’allora Ministro della sanità, professor Veronesi, fornì alcuni dati ufficiali. Il mobbing è risultato al secondo posto tra i fattori di rischio per malattie mentali, con circa due milioni di vittime, cui fanno seguito circa quattro milioni di familiari coinvolti, anch’essi colpiti da questa grave patologia sociale. Gli effetti sulle vittime sono devastanti: dagli studi fatti in tutto il mondo le vittime risultano ammalarsi di sindrome post-traumatica da stress a cui si aggiunge un disturbo depressivo, in genere grave, tanto che in uno studio condotto da Leymann in collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) è risultato che tra il 20 ed il 15 per cento dei suicidi in Svezia era dovuto a situazioni di mobbing. I disturbi fisici generalmente presenti sono l’ipertensione, l’ulcera, le malattie artrosiche, le malattie della pelle e perfino i tumori.
CAMERA DEI DEPUTATI N. 436 - PROPOSTA DI LEGGE PRESENTATA IL 21 MARZO 2013 As...Drughe .it
Anche in Italia il fenomeno diventa sempre più esteso ed eclatante. Nel 2001, nel corso della Prima conferenza nazionale sulla salute mentale, l’allora Ministro della sanità, professor Veronesi, fornì alcuni dati ufficiali. Il mobbing è risultato al secondo posto tra i fattori di rischio per malattie mentali, con circa due milioni di vittime, cui fanno seguito circa quattro milioni di familiari coinvolti, anch’essi colpiti da questa grave patologia sociale. Gli effetti sulle vittime sono devastanti: dagli studi fatti in tutto il mondo le vittime risultano ammalarsi di sindrome post-traumatica da stress a cui si aggiunge un disturbo depressivo, in genere grave, tanto che in uno studio condotto da Leymann in collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) è risultato che tra il 20 ed il 15 per cento dei suicidi in Svezia era dovuto a situazioni di mobbing.
CAMERA DEI DEPUTATI N. 1722 - PROPOSTA DI LEGGE - Disposizioni per la prevenz...Drughe .it
CAMERA DEI DEPUTATI N. 1722 - PROPOSTA DI LEGGE D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI ROBERTO ROSSINI, GALANTINO, FRATE, DAVIDE AIELLO, CASA, CATALDI, CECCONI, DE GIROLAMO, GIANNONE, GIULIODORI, LOMBARDO, MAMMÌ, PENNA, RAFFA, ROMANIELLO, SARLI, VILLANI, VIZZINI
Disposizioni per la prevenzione e il contrasto delle molestie morali e delle violenze psicologiche in ambito lavorativo
Presentata il 1° aprile 2019
…..
INTRODUZIONE DELL’ARTICOLO 610-BIS DEL CODICE PENALE
Dopo l’articolo 610 del codice penale è inserito il seguente:
« Art. 610-bis. – (Atti di discriminazione o di persecuzione psicologica in ambito lavorativo) – Chiunque, nel luogo o nell’ambito di lavoro, si rende responsabile di atti, omissioni o comportamenti di vessazione, discriminazione, violenza morale o persecuzione psicologica, reiterati nel tempo in modo sistematico o abituale, che provochino un degrado delle condizioni di lavoro tale da compromettere la salute fisica o psichica ovvero la professionalità o la dignità della lavoratrice o del lavoratore, è punito, salvo che il fatto costituisca più grave reato, con la reclusione da sei mesi a quattro anni e con la multa da euro 30.000 a euro 100.000.
La pena di cui al primo comma è aumentata di un terzo se gli atti, le omissioni o i comportamenti sono commessi dal superiore gerarchico ovvero in accordo tra più persone appartenenti al medesimo ambiente di lavoro. Se gli atti, le omissioni o i comportamenti sono commessi nei confronti di una donna in stato di gravidanza o nel corso dei primi quattro anni di vita del figlio, ovvero nei confronti di un minore o di una persona con disabilità ai sensi dell’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, le pene di cui ai commi primo e secondo del presente articolo sono aumentate della metà.
Il delitto è punito a querela della persona offesa. Il termine per la proposizione della querela è di sei mesi. Si procede d’ufficio nelle ipotesi di cui al secondo e al terzo comma».
Le disfunzioni dell’organizzazione del lavoro: mobbing e dintorni di Chiara L...Drughe .it
DSL 2-2018
Le disfunzioni dell’organizzazione del lavoro: mobbing e dintorni di Chiara Lazzari
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Dispensa per il corso di Psicologia di Comunita a.a. 2007/08 dell’Universita degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti e Pescara
a cura di Graziana Mazzotta
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Il lavoro ha puntato a far scoprire ai ragazzi, con le tecniche della facilitazione, le insidie dello stare insieme ma allo stesso tempo il piacere di apprezzare le diversità e i vantaggi di un buon lavoro di gruppo.
Un male oscuro chiamato mobbing
di Dorina Cocca e Tiziano Argazzi
(Lavoro@Confronto - Numero 22 - Luglio/Agosto 2017)
In Italia il mobbing sta assumendo proporzioni significative e per molti aspetti allarmanti in ciò accentuato anche dalla crisi economica e la crescente disoccupazione che diventano fardelli sempre più pesanti per quei lavoratori che sono fatti oggetto di soprusi e sono per certi versi costretti a subirli per paura di perdere il posto di lavoro.
Un male oscuro chiamato mobbing
di Dorina Cocca e Tiziano Argazzi
Il termine mobbing ha una derivazione anglosassone; il verbo è “to mob” che significa affollarsi intorno a qualcuno, ed anche assalire, malmenare e aggredire. Diretto derivato di una comune espressione latina, mobile vulgus (folla tumultuante), che identificava la situazione tipica di una marcia o di un evento caratterizzato dalla presenza di persone con la cattiva abitudine di muoversi in modo disordinato spingendo ed urtando i vicini. Il dizionario Treccani ci ricorda che la parola viene usata in etologia per indicare il comportamento messo in atto da un gruppo di potenziali prede nei confronti di un predatore, per intimorirlo e dissuaderlo dall’attacco. Ed infatti il primo ad usare tale termine è stato proprio un etologo, Konrad Lorenz, all’inizio degli anni ’70, per descrivere il comportamento di alcuni animali che si coalizzano contro un componente del gruppo per escluderlo ed isolarlo.
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Gli esseri umani vorrebbero vivere in un mondo luminoso, colorato, dorato, candido, splendente, roseo, morbido, caldo, avvolgente, armonioso, succoso, dolce e appetibile. E invece viviamo in una selva oscura, ombrosa, opaca, ruvida, disarmonica, increspata, indurita, fredda, dissonante, nauseante e rancida.
Nella biopolitica ipermoderna siamo attori, registi e pubblico di spettacoli a valenza socioeconomica: ruoli, emozioni e relazioni sono “messi al lavoro”. Siamo quindi prosumer, consumatori-produttori, che co-progettano e co-valutano i prodotti. Incrociando questi due modelli col benessere, inteso come sentimento che incontra la vita, emerge un “turbobenessere” biopolitico, in cui anche il benessere pare virare ambiguamente verso la sfera produttiva. Invertendo gestalticamente figura e sfondo colgo, infatti, talune contraddizioni: tratteggerò alcune piste di riflessione e una possibile soluzione. L'approccio è lewiniano (lo studio dei campi di forze psicosociali) e il metodo sfrutta la capacità dei modelli, applicati ad altre discipline, di evidenziare forze inaspettate. Come formatore/orientatore/consulente, il tema è particolarmente stimolante perchè evidenzia una zona d'ombra, che può chiarire come adeguare paradigmi e pratiche in campo sociosanitario, e in generale nelle relazioni di aiuto.
Project work del gruppo di lavoro Salar (DALFRA’ ALICE, GIBERTI SAMANTA, GIOELI LAURA, GUARNIERI ANDREA, PRADELLA RICCARDO) sulla creazione di una campagna sociale. Il gruppo di studenti, tutti iscritti al corso di Scienze e Tecniche della Comunicazione Multimediale presso l'università IUSVE, hanno scelto un prodotto Magis come simbolo della loro campagna contro il bullismo.
Questo Slideshow non è da intendersi a scopo commerciale ed è stato caricato su questa piattaforma (con il permesso dei docenti) al solo fine di poter condividere il lavoro dei ragazzi.
Una lettura del modello di benessere di Spaltro incrociata con le biopolitiche del lavoro e col prosumerismo. Apparenti paradossi e considerazioni sia per il nuovo welfare che per la social innovation.
Che cosa è mobbing e che cosa non lo è - Pietro IchinoDrughe .it
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Milano, 18 ottobre 2007
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Le conseguenze nefaste del mobbing
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Lavoro@Confronto - Numero 26 - Marzo/Aprile 2018
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Tutti gli studi internazionali attribuiscono ormai grande importanza all’organizzazione del lavoro: una cattiva organizzazione del lavoro creerà prevedibilmente maggiore stress nei dipendenti, e faciliterà quindi il verificarsi di situazioni di mobbing, soprattutto se in presenza di personalità disturbate: ciò a dire che varie sono le cause che possono determinare tali situazioni. Anche in Italia il fenomeno diventa sempre più esteso ed eclatante. Nel 2001, nel corso della Prima conferenza nazionale sulla salute mentale, l’allora Ministro della sanità, professor Veronesi, fornì alcuni dati ufficiali. Il mobbing è risultato al secondo posto tra i fattori di rischio per malattie mentali, con circa due milioni di vittime, cui fanno seguito circa quattro milioni di familiari coinvolti, anch’essi colpiti da questa grave patologia sociale. Gli effetti sulle vittime sono devastanti: dagli studi fatti in tutto il mondo le vittime risultano ammalarsi di sindrome post-traumatica da stress a cui si aggiunge un disturbo depressivo, in genere grave, tanto che in uno studio condotto da Leymann in collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) è risultato che tra il 20 ed il 15 per cento dei suicidi in Svezia era dovuto a situazioni di mobbing. I disturbi fisici generalmente presenti sono l’ipertensione, l’ulcera, le malattie artrosiche, le malattie della pelle e perfino i tumori.
CAMERA DEI DEPUTATI N. 436 - PROPOSTA DI LEGGE PRESENTATA IL 21 MARZO 2013 As...Drughe .it
Anche in Italia il fenomeno diventa sempre più esteso ed eclatante. Nel 2001, nel corso della Prima conferenza nazionale sulla salute mentale, l’allora Ministro della sanità, professor Veronesi, fornì alcuni dati ufficiali. Il mobbing è risultato al secondo posto tra i fattori di rischio per malattie mentali, con circa due milioni di vittime, cui fanno seguito circa quattro milioni di familiari coinvolti, anch’essi colpiti da questa grave patologia sociale. Gli effetti sulle vittime sono devastanti: dagli studi fatti in tutto il mondo le vittime risultano ammalarsi di sindrome post-traumatica da stress a cui si aggiunge un disturbo depressivo, in genere grave, tanto che in uno studio condotto da Leymann in collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) è risultato che tra il 20 ed il 15 per cento dei suicidi in Svezia era dovuto a situazioni di mobbing.
Similar to Mobbing: virus organizzativo - La prevenzione del fenomeno per lo sviluppo del benessere sociale ed economico in azienda (Dott.ssa Gerarda Urciuoli) (20)
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Disposizioni per la prevenzione e il contrasto delle molestie morali e delle violenze psicologiche in ambito lavorativo
Presentata il 1° aprile 2019
…..
INTRODUZIONE DELL’ARTICOLO 610-BIS DEL CODICE PENALE
Dopo l’articolo 610 del codice penale è inserito il seguente:
« Art. 610-bis. – (Atti di discriminazione o di persecuzione psicologica in ambito lavorativo) – Chiunque, nel luogo o nell’ambito di lavoro, si rende responsabile di atti, omissioni o comportamenti di vessazione, discriminazione, violenza morale o persecuzione psicologica, reiterati nel tempo in modo sistematico o abituale, che provochino un degrado delle condizioni di lavoro tale da compromettere la salute fisica o psichica ovvero la professionalità o la dignità della lavoratrice o del lavoratore, è punito, salvo che il fatto costituisca più grave reato, con la reclusione da sei mesi a quattro anni e con la multa da euro 30.000 a euro 100.000.
La pena di cui al primo comma è aumentata di un terzo se gli atti, le omissioni o i comportamenti sono commessi dal superiore gerarchico ovvero in accordo tra più persone appartenenti al medesimo ambiente di lavoro. Se gli atti, le omissioni o i comportamenti sono commessi nei confronti di una donna in stato di gravidanza o nel corso dei primi quattro anni di vita del figlio, ovvero nei confronti di un minore o di una persona con disabilità ai sensi dell’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, le pene di cui ai commi primo e secondo del presente articolo sono aumentate della metà.
Il delitto è punito a querela della persona offesa. Il termine per la proposizione della querela è di sei mesi. Si procede d’ufficio nelle ipotesi di cui al secondo e al terzo comma».
DISTURBI DEL SONNO E PATOLOGIE MOBBING-CORRELATEDrughe .it
DISTURBI DEL SONNO E PATOLOGIE MOBBING-CORRELATE
UNIVERSITÀ DI PISA
Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso di laurea specialistica in Medicina e Chirurgia
I disturbi del sonno giocano un ruolo importante nel disturbo da disadattamento lavorativo, in particolare se questo disturbo consegue ad attività mobbizzanti.
MOBBING e PSICONEUROIMMUNOLOGIA: DALLO STRESS PSICOSOCIALE ALLA MALATTIA Drughe .it
MOBBING e PSICONEUROIMMUNOLOGIA: DALLO STRESS PSICOSOCIALE ALLA MALATTIA
Emilia Costa - Flora Ippoliti
Cattedra di Psichiatria, Sapienza Università di Roma
Cattedra di Immunologia sapienza Università di Roma
E’ ormai noto come il “Mobbing è una forma di violenza psicofisica e molestia morale che conduce al degrado delle condizioni di lavoro ed è atta a ledere la salute, la professionalità, la dignità e l’immagine della persona lavoratore …”(Costa E. 2002).
Il calcolo dei costi dello stress e dei rischi psicosociali nei luoghi di lav...Drughe .it
I rischi psicosociali e lo stress lavoro-correlato, unitamente alle ripercussioni negative sulla salute e sull’economia, interessano un numero estremamente elevato di luoghi di lavoro in Europa (EU-OSHA, 2014a, 2014b). Tra i cambiamenti significativi osservati nei luoghi di lavoro negli ultimi decenni, che hanno portato a nuove sfide per la sicurezza e la salute sul lavoro (SSL), si annoverano gli sviluppi sociopolitici a livello globale, come il diffondersi della globalizzazione e l’instaurarsi di un libero mercato, i progressi nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nuovi tipi di accordi in materia contrattuale e di orario di lavoro e gli importanti mutamenti demografici (EU-OSHA, 2007). In un più ampio contesto sociologico, la vita lavorativa risente di una accelerazione del ritmo di vita in generale, che determina un’intensificazione del lavoro, con ritmi costantemente incalzanti, la necessità di eseguire più compiti contemporaneamente (“multitasking”) e il bisogno di acquisire nuove competenze anche soltanto per mantenere lo status quo (Rosa, 2013). Oltre a questi cambiamenti strutturali e a lungo termine, l’attuale crisi economica sta sottoponendo datori di lavoro e lavoratori a una pressione crescente per rimanere competitivi.
È considerato illegittimo, anche qualora non contrasti con specifiche disposizioni, il licenziamento disposto a conclusione di un percorso vessatorio di mobbing.
Aspetti clinici del Mobbing - Prof. Dott. Gino Pozzi Drughe .it
Ministero degli Affari Esteri
D.G.R.O. – Istituto Diplomatico
Mattinata di sensibilizzazione sul fenomeno del Mobbing
Sala Conferenze Internazionali - Palazzo della Farnesina
Roma, 18 novembre 2009
Aspetti clinici del Mobbing - Prof. Dott. Gino Pozzi (Ricercatore confermato e Professore aggregato di Psichiatria - Facoltà di Medicina e Chirurgia "A. Gemelli" - Università Cattolica del Sacro Cuore Roma).
Il mobbing, ovvero il lavoro nella modernità “liquida” di Tiziano MorettiDrughe .it
Già a suo tempo, John Maynard Keynes, nel suo celebre apologo delle giraffe in lotta attorno ad un albero per assicurarsi le foglie migliori, aveva ammonito sui rischi insiti in una società dove conta solo la competizione. È tempo allora di ripensare profondamente i meccanismi che stanno alla base del mondo del lavoro. La lotta al mobbing, e alle sue pesantissime conseguenze personali e collettive, non si sostiene soltanto con le pur necessarie azioni legali e sindacali. Occorre far sì che la massa indistinta racchiusa nell’espressione “capitale umano” torni a diventare un insieme di persone ognuna con i propri diritti, la propria individualità, le proprie speranze e la propria vita da realizzare in modo dignitoso. Questo è un compito che spetta all’educazione e, soprattutto alla politica. Sarebbe un modo per celebrare degnamente il settantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti umani che cadrà nel 2018. Sarà davvero possibile veder realizzato davvero questo augurio?
Università La Statale di Milano - Un solo evento stressante può causare effet...Drughe .it
Uno studio dell’Università Statale di Milano osserva come un singolo evento stressante possa causare modificazioni a lungo termine nella trasmissione nervosa e nella struttura dei circuiti neuronali, aprendo nuove vie per la gestione del Disturbo Post‐traumatico da Stress.
Milano, 14 novembre 2016 ‐ Lo stress causato da vari fattori ambientali (traumi, eventi naturali, stress psicologico, etc.) è considerato un fattore di rischio importante per numerose malattie, in particolare le malattie neuropsichiatriche e neurodegenerative. Uno studio recente, pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry (del gruppo Nature), ha dimostrato che un solo evento stressante può causare effetti a lungo termine nella corteccia cerebrale. La ricerca è stata coordinata da Laura Musazzi e Maurizio Popoli, del Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università degli Studi di Milano.
CAMERA DEI DEPUTATI N. 2191 - PROPOSTA DI LEGGE D’INIZIATIVA DELLA DEPUTATA G...Drughe .it
Introduzione dell’articolo 582-bis del codice penale, in materia di molestia morale e violenza psicologica nell’attività lavorativa (mobbing e straining).
Presentata il 14 marzo 2014
PROPOSTA DI LEGGE
ART. 1.
1. La Repubblica promuove incontri tra i diversi soggetti del mercato del lavoro al fine di sensibilizzare i lavoratori, i datori di lavoro e i sindacati al rispetto della normativa in materia dei reati di mobbing e di straining.
ART. 2.
1. Dopo l’articolo 582 del codice penale è inserito il seguente:
« ART. 582-bis. – (Mobbing e straining). Salvo che il fatto costituisca più grave reato, il datore di lavoro o il lavoratore che, in pendenza di un rapporto di lavoro, con più azioni di molestia, minaccia, violenza morale, fisica o psicologica ripetute nel tempo ponga in pericolo o leda la salute fisica o psichica ovvero la dignità di un lavoratore, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 5.000 a euro 20.000. Il delitto è procedibile d’ufficio. Se la condotta di cui al primo comma è realizzata con un’unica azione, il reato è punito con la pena da tre mesi a due anni e con la multa da euro 3.000 a euro 15.000. Il delitto è procedibile d’ufficio».
Mobbing: elementi costitutivi e onere della provaDrughe .it
MOBBING: una serie di atti vessatori protratti nel tempo, posti in essere nei confronti di un lavoratore da
parte dei componenti del gruppo di lavoro in cui è inserito o dal suo capo, caratterizzati da un intento di
persecuzione e di emarginazione, finalizzato all'obiettivo primario di escludere la vittima dal gruppo.
Mobbing da parte del dirigente scolastico, la storia di un’insegnante che ha vinto
Quello che a breve andrete a leggere non è una favola tantomeno un romanzo ma semplicemente una storia di vita vissuta, dolorosa, molto comune (più di quanto non si pensi), complessa e ricca di cattiverie, così come solo la mente umana è capace di sviluppare. La voglio rendere pubblica per dare coraggio a chi può condividere o ha già condiviso questo percorso, per dire che il mobbing si può combattere, si può sconfiggere. Per farlo però è necessario avere fiducia e autostima; il mobizzato non ha problemi psicologici, è principalmente una vittima. Poiché la mente umana, attraverso la memoria compatta gli avvenimenti, ne cancella quelli poco piacevoli, è necessario per prima cosa prendere appunti, annotare tutto quello che accade, giorno per giorno, episodio con episodio, registrare gli orari in cui i fatti accadono e le persone presenti.
Esordisce così la professoressa Giovanna Piga nel suo racconto inviato alla redazione di “OggiScuola.it” in cui parla di un momento delicato della sua vita. Una storia fatta di mobbing da parte del dirigente scolastico, anni di bugie e calunnie che alla fine hanno visto trionfare l’insegnante in tribunale. Il Miur è stato condannato a risarcire la docente per il danno biologico subito. “Io – scrive la docente – ho pagato un prezzo alto: la serenità che per anni è venuta a mancare ma sono stata ripagata da tanta solidarietà che è vero non è arrivata dall’ufficio ma ciò che conta è il risultato”. Una storia fatta di ansie, dolori, tachicardia e visite dalla psichiatra, anni che hanno devastato l’insegnante che per raccontare la sua vittoria, ma soprattutto i suoi dolori, ha scelto di scrivere, mettere nero su bianco quelle sofferenze e condividerle.
tratto da: oggiscuola.com
Convegno “ Stress, molestie lavorative e organizzative del lavoro: aspetti pr...Drughe .it
Convegno “ Stress, molestie lavorative e organizzative del lavoro: aspetti preventivi clinici e normativi-giuridici. Le soluzioni possibili.”
Milano, 7 Giugno 2016
Necessità dell’inserimento nel codice penale del reato di vessazioni sul lavoro
Il problema è quello dell’opportunità che tutte le condotte illecite che - forse con eccessiva semplificazione- sono comunemente conosciute come mobbing, debbano o meno essere oggetto dell’attenzione del legislatore penale. Parto da una mia profonda convinzione: ritengo necessario un intervento legislativo che dia disciplina unitaria e rigorosa completa a tale problema. Infatti sino ad oggi l’impressione degli addetti ai lavori è che il mobbing sia un concetto elaborato dalla giurisprudenza ma,colpevolmente, poco considerato dal legislatore.
Convegno “ Stress, molestie lavorative e organizzative del lavoro: aspetti pr...
Mobbing: virus organizzativo - La prevenzione del fenomeno per lo sviluppo del benessere sociale ed economico in azienda (Dott.ssa Gerarda Urciuoli)
1. Mobbing:
virus organizzativo
*****
la prevenzione del fenomeno per lo sviluppo
del benessere sociale ed economico
in azienda
Dott.ssa Gerarda Urciuoli
formazione * coaching * counselling
gerarda.urciuoli@gmail.com – 347.421.65.63
2. “Noi conosciamo il nostro limite solo
quando giungiamo alla CONSAPEVOLEZZA
di esso, superandolo”.
Georg Simmel
22
3. Lavoratrici e lavoratori inconsapevoli di essere rinchiusi
nella gabbia del mobbing.
Lavoratrici e lavoratori rassegnati a subire vessazioni
psicologiche.
Lavoratrici e lavoratori completamente adattati alla loro
condizione di solitudine all’interno del contesto lavorativo.
33
IL PASSATO…
4. Nascita dei Punti di Ascolto per le molestie psicofisiche nei luoghi
di lavoro accreditati dalla legge 7/2005.
Seminari informativi sulle diverse forme di disagio nei luoghi di
lavoro in un’ottica di diffusione della cultura del fenomeno.
Sito – pagina facebook – linkedin – blog -
Percorsi formativi e laboratori esperienziali a sostegno delle
vittime .
(www.benesserelavoro.it – puntodiascoltomobbingtrieste – basta mobbing)
4
Le azioni che hanno consentito di prendere
consapevolezza del fenomeno
IL PRESENTE…
4
5. Proseguire e consolidare le attività che hanno conseguito i
risultati attesi.
Proposte progettuali sul benessere organizzativo ai
referenti HR di aziende medio grandi per accrescere la
consapevolezza rispetto al fenomeno.
Sensibilizzare il management aziendale sullo sviluppo di
modelli più umani di cultura e di economia che
consentano alle Persone di rimanere tali e di sentirsi parte
integrante del lavoro, non soggetti esposti al mobbing
55
IL FUTURO…
6. Il Mobbing:
la malattia del XX secolo
“Eppure il mobbing è antico quanto l’uomo”
Renato Gilioli della Clinica del Lavoro di Milano
6
7. 7
Mobbing (inglese “to mob”)
Definizione: “attaccare, assalire, accerchiare”
Principali studiosi del fenomeno:
Konrad Lorenz (Premio Nobel 1973)
Peter Paul Hainemann (1973)
Heinz Leymann (1974-1984)
Harald Ege (1995)
8. “Atti, atteggiamenti o comportamenti di violenza
morale o psichica in occasione di lavoro ripetuti nel
tempo in modo sistematico o abituale che portano ad
un degrado delle condizioni di lavoro idoneo a
compromettere la salute o la professionalità o la
dignità del lavoratore e della lavoratrice”
Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Funzione Pubblica
88
DEFINIZIONE DI MOBBING PSICOSOCIALE
9. Impianto normativo
legge nazionale mobbing: assente
9
Contrattuale
Art.2087 cod.civ.
Extracontrattuale
Art.2043 cod.civ.
Responsabilità civile
del datore di lavoro
10. Interventi regionali per
l’informazione, la prevenzione
e la tutela delle lavoratrici e
dei lavoratori dalle molestie
morali e psicofisiche
nell’ambiente di lavoro
La legge regionale 7
8 aprile 2005
10
13. Presenza costante di una o più azioni stressanti
con conseguenze negative nell’ambiente lavorativo ed
enormi impatti emotivi e psicosomatici sulla Persona.
Vittima sempre inferiore rispetto allo strainer.
Possibile compresenza di molteplici vittime.
Intento discriminatorio sempre presente.
13
Straining
Caratteristiche
14. Attività persecutoria esercitata nella vita privata
della vittima.
Persecuzione iniziata in ambito lavorativo
(Es. situazioni conflittuali latenti o mobbing).
Persecuzione attuata in parallelo o successivamente
a quella già in atto.
Stalking aziendale
Caratteristiche
14
15. Presenza di uno o più eventi stressanti - “stressors” - in
ambito lavorativo, familiare, sociale
difficoltà della Persona a ritrovare il proprio equilibrio
interno con conseguente sconvolgimento dell’omeostasi
psicofisica
Reazione acuta psicologica.
Se cronico
15
malattia
Di-stress
Caratteristiche
16. Esito patologico di processo
deterioramento dell'impegno nei confronti del lavoro
deterioramento delle emozioni originariamente associate
al lavoro
problema di adattamento tra la persona ed il lavoro, a
causa delle eccessive richieste di quest'ultimo.
In tal senso il burnout diventa una sindrome da stress non più esclusiva
delle professioni d'aiuto, ma probabile in qualsiasi organizzazione di
lavoro.
16
Burnout
Caratteristiche
17. Forma di violenza psicologica, nella quale false informazioni
vengono date alla vittima con l’intento di farla dubitare della sua
memoria e della sua percezione.
Comportamenti manipolatori volti alla graduale destabilizzazione
della vittima, minando la sua autonomia decisionale, la padronanza
di sé e l’autostima, ad un livello profondo ed inconscio con lo scopo
di creare una sudditanza psicologica spesso irreversibile.
17
Gaslighting
Caratteristiche
18. Presenza di pericoli, frode, corruzione, concussione
o altre irregolarità in azienda.
Presenza di un whistleblower: lavoratore/lavoratrice che
ravvisa e segnala le problematiche.
Conseguenti ritorsioni ai danni del lavoratore/lavoratrice.
Tutela legale del whistleblower .
n° 179/2017 a tutela del dipendente che prevede sia predisposto ” almeno un canale
alternativo di segnalazione idoneo a garantire, con modalità informatiche, la riservatezza
dell’identità del segnalante.” 18
Whistleblowing
Caratteristiche
19. La natura del mobbing
19
Mobbing
relazionale
Mobbing
strategico
22. Mobbing relazionale verticale ascendente
Ammutinamento professionale: autorità di un capo messa in discussione da
uno o più collaboratori
22
Vittima:
superiore gerarchicamente
ma debole e isolata
Vessatore:
inferiore gerarchicamente, ma
forte e supportata dal gruppo
23. Mobbing relazionale tra pari
Colleghi parigrado
Scopo vessazione: procurare fastidi
a una persona o bloccargli la
carriera (es. causa gelosie,
rivalità…)
23
Vittima Vessatore
27. Identificati per fattori sociologici connessi a
stereotipi e pregiudizi:
Sesso.
Etnia.
Religione.
Tendenze sessuali.
Disabilità.
Nazionalità.
2727
I DIVERSI
28. Identificati per fattori comportamentali:
Mancanza conformità alla cultura dell’azienda
Capacità e competenze superiori alla media.
Disallineamento valoriale.
Protagonismo evidente rispetto alla cultura votata
all’obbedienza.
Rifiuto a comportamenti richiesti dall’organizzazione
perché considerati poco etici ecc.
2828
I DEVIANTI
30. ALCUNI IDENTIKIT
l’istigatore:
è sempre alla ricerca di nuove cattiverie per diffamare e colpire gli altri.
il collerico:
non riesce a contenere la rabbia e far fronte ai suoi problemi e solo
prendendosela con gli altri riesce a scaricare la forte tensione interna.
il megalomane:
ha una visione distorta di se stesso considerandosi sempre al di sopra, un
senso di Io grandioso che lo autorizza a colpire gli altri ritenuti inferiori.
il frustrato:
è insoddisfatto della sua vita che scarica il suo malessere sugli altri.
31. ALCUNI IDENTIKIT
l’invidioso:
non può accettare l’idea che qualcun altro stia meglio di lui.
il sadico/tiranno:
prova piacere nel distruggere l’altro. E’ il più pericoloso perché è da
considerarsi uno psicotico senza sintomi che rifiuta di prendere in
considerazione i suoi conflitti interni e trova il suo equilibrio scaricando
il dolore su di un altro.
il carrierista:
è la persona che cerca di farsi una posizione con tutti i mezzi possibili,
anche non legali, non puntando sulle sue reali capacità.
32. FENOMENOLOGIA DELLO
SPETTATORE
32
I plaudenti - «side mobbers»:
Sostengono attivamente il vessatore.
I paralizzati - «rinunciatari»:
Favoriscono il perdurare del mobbing passivamente,
attraverso il silenzio.
Gli omertosi indignati - «oppositori»:
Sostengono la vittima nel privato, ma non assumono
posizione pubblicamente.
33. Il mobber uomo:
preferisce azioni passive, cioè azioni che non puntano sulla
persecuzione aperta ma su quella nascosta, come ignorare
qualcuno, affidargli sempre nuovi lavori o metterlo sotto pressione
rispetto a scadenze di attività/progetti…
La mobber donna:
preferisce azioni attive, cioè azioni che tendono a screditare la
vittima, attraverso pettegolezzi - “cosiddette voci di corridoio” -
isolandola dai momenti conviviali pubblici, criticandola e
umiliandola, spesso senza motivo, innescando dinamiche
di potere relazionali per invidie e gelosie
mobbing al maschile e mobbing al femminile:
le differenze
33
34. Parametri identificativi
del mobbing
34
Luogo:
ambiente di lavoro
Scopo:
agire azioni vessatorie con intento persecutorio per
danneggiare la vittima
Frequenza:
almeno 1 episodio a settimana
Durata:
minimo 6 mesi (3 mesi se le azioni sono quotidiane)
35. Strumento: Leymann Inventory of Psychological Terrorism.
45 tipi di azioni ostili suddivise in 5 categorie:
35
Violenza o
minacce
Attacchi a contatti
umani e
comunicazione
Isolamento
sistematico
Cambiamento
mansioni
Attacchi alla
reputazione
Gli attacchi mobbizzanti
36. 36
4. Errori e abusi
dell’amministrazione
del personale
1. Conflitto
quotidiano e
generalizzato
5. Aggravamento
salute:
lunga malattia -
ricovero
3. Inizio del
mobbing e del
terrore
psicologico
2. Conflitto
mirato: scelta
della vittima
La dinamica del mobbing
ESCLUSIONE
DAL MONDO
DEL LAVORO
37. Esclusione dal mondo del lavoro
37
Questa fase vede:
L’uscita della vittima
dal mondo del lavoro
Dimissioni volontarie
licenziamento
prepensionamento
Attraverso esiti più
traumatici, come:
Sviluppo di manie
ossessive
Pensieri suicidiari
Desiderio di vendetta
39. Gli effetti del mobbing
Le vittime presentano un alto rischio di sviluppare disturbi
d’ansia e di umore, con gli effetti tipici del DPTS (disturbo
post-traumatico da stress):
Fenomeni di iperallerta
pensieri ossessivi legati ai problemi sul lavoro
fenomeni di evitamento, cioè comportamenti tesi
ad evitare ogni situazione che ricordi il problema
disturbi di ansia, depressivi e dissociativi
39
40. Gli effetti del mobbing
Disturbi dell’adattamento
umore depresso, facilità al pianto, sentimenti di
disperazione.
Impotenza e disagio associati ad una sensazione di vergogna
ed autocolpevolezza, con un sentimento di sfiducia in se
stessi.
Comportamenti che violano i diritti degli altri o le regole
della società, per esempio con atti di vandalismo, guida
spericolata, etc…
Si può parlare di un disturbo dell’adattamento, solo quando danneggia il
funzionamento della persona a livello sociale o lavorativo, e quando la
persona vive uno stato di sofferenza eccessiva rispetto a quanto viene
considerato “normale”.
40
41. Disturbi clinici
41
Psicopatologici Psicosomatici Comportamentali
Irritabilità Ipertensione arteriosa Reazioni
auto/eteroaggressive
Ansia Attacchi d’asma Disordini alimentari
Dist. Concentrazione Dermatiti Aumento di alcool
Depressione Caduta di capelli Utilizzo di sostanze
Paure immotivate Cefalea Aumento del fumo
Insonnia Dolori osteoarticolari Disfunzioni sessuali
Pensieri intrusivi Gastralgie Isolamento sociale
Scarsa motivazione Tachicardia
Incubi ricorrenti
….
43. Umiliazioni, offese personali, isolamento sistematico.
Lavoro deprezzato e svuotato di contenuti (sindrome da
scrivania vuota).
abuso di visite fiscali o di idoneità.
Contestazioni disciplinari.
Trasferimenti imposti in sedi lontane.
Negazione di ferie e permessi
Costi per spese mediche e consulenze specialistiche (legali)
43
Conseguenze e costi per la Persona
44. 44
Conseguenze e costi per l’azienda
Calo significativo della produttività nel breve periodo
Danno all’immagine e peggioramento del clima interno nel lungo
periodo
Aumento infortuni sul lavoro
Demotivazione del lavoratore e conseguente riduzione della
performance lavorativa
Costi per assenze e sostituzioni dovute a malattia
Aumento costi della formazione , anche a causa del turnover
Spese legali per contenziosi giuridici
Spese di partecipazione alle spese previdenziali
-
45. Disimpegno e disinteresse per i legami e le responsabilità
familiari
Peggioramento delle prestazioni scolastiche dei figli
Problemi coniugali (fino al divorzio)
Attacchi di ira, litigi e violenze
Evitamento degli impegni sociali
Perdita di rapporti di amicizia
Difficoltà a qualificarsi per altri lavori
Incapacità progettuale
45
Conseguenze e costi familiari e sociali
46. 46
Spese per farmaci.
Indagini diagnostiche.
Interventi di pronto soccorso.
Ricoveri ospedalieri.
Conseguenze e costi per il S.S.N.
47. Compartecipazione alle spese per assenza
dovute a malattie comparse in concomitanza
e/o in conseguenza della situazione di mobbing.
Pagamento pensioni anticipate
Spese per mobilità e sussidi
Invalidità professionale
Ammortizzatori sociali
47
Conseguenze e costi per gli
Enti Previdenziali e lo Stato
49. 2011 – 2014:
in Italia è stato stimato un numero casi di mobbing pari a:
3.000.000 (23%degli occupati)
Fonte: Osservatorio Nazionale Mobbing Università La Sapienza
***********
Il costo complessivo sopportato dalla collettività
per ogni Persona mobbizzata:
€ 1.894,00
il fenomeno del mobbing è costato all’Italia:
5 miliardi 682 milioni di euro
Prof. Luciano Romeo del “Centro per l’analisi dei rischi e delle patologie psicosociali di origine
lavorativa” (Università degli Studi di Verona)
Alcuni numeri significativi in Italia
50. Inghilterra 16,3%
Svezia 10,2%
Francia 9,9%
Germania 7,3%
Italia 4,2% *
*(probabile mobbing sommerso)
1,5 milioni di vittime su 21 milioni di occupati in Italia (ISPESL
2012)
Mobbing in Europa
52. Gli attori della prevenzione
52
Datore di lavoro e Direzione Generale
Direzione del Personale
Medico del Lavoro
Esperti sindacali (RSU – RSPP – RLS)
L’azienda ed il sindacato hanno la possibilità
di prevenire e contrastare il fenomeno perché conoscono:
La cultura organizzativa ed il clima aziendale
Dinamiche informali
I fatti
53. 53
Strumento primario nella lotta al mobbing
R.L.S R.S.P.P
Obiettivo comune
Gestione rischi impresa
D.V.R
D.L. M.C.
54. 54
Gli strumenti della prevenzione
Sistema sano di relazioni interne.
Sviluppo di competenze comunicative - relazionali.
Il Counselling corner aziendale
56. Sviluppo di competenze
comunicative - relazionali
Capacità comunicative.
Lavoro in Team.
Problem solving.
Leadership.
Risoluzione dei conflitti.
56
57. 57
Caratteristiche:
Spazio di assistenza e supporto alla Persona
Mira al benessere della Persona.
Valorizza le capacità individuali.
Indirizza energie e motivazioni dei singoli
verso sviluppi coerenti con le esigenze del contesto.
Il Counselling Corner aziendale
58. Aumentare il benessere nei contesti lavorativi.
Agevolare la comunicazione all’interno del contesto.
Far crescere la motivazione al lavoro.
Migliorare la qualità del lavoro (efficacia ed efficienza).
Offrire sostegno in situazioni conflittuali e di disagio.
Ridurre l’assenteismo.
Aumentare la produttività.
58
Obiettivi del Counselling Corner
59. 59
Counsellor aziendale
Caratteristiche:
Consulente per le difficoltà vissute dai lavoratori.
Sensibile alle problematiche istituzionali
e di raggiungimento di obiettivi definiti.
Utilizza metodologie integrate di intervento
per rispondere a bisogni differenti.
Propone un modo costruttivo
di relazionarsi tra le persone.
60. Le risorse dei contendenti lavorano insieme ed in sinergia.
Le risorse vengono impiegate per la creazione di nuove e
creative soluzioni.
Il punto di vista dell’altro non è più una minaccia, ma
diviene una opportunità di crescita e di arricchimento
personale.
I problemi sono risolti più velocemente ed il clima
organizzativo è più sereno.
I dipendenti lavorano meglio e sono più produttivi.
Gli effetti benefici del Counselling Corner
60
62. Interventi regionali per vittime di molestie morali
e psicofisiche sul lavoro
La L.R. 7
8 aprile 2005
62
lnformazione
Prevenzione
Tutela
62
63. I Centri di Ascolto contro le molestie morali e
psicofisiche nei luoghi di lavoro
Gli obiettivi:
Favorire una cultura dell’informazione sul fenomeno.
Attuare azioni di prevenzione.
Offrire sostegno ai lavoratori in disagio.
Collaborare al monitoraggio del fenomeno.
63
64. I professionisti coinvolti:
Medico del lavoro
Avvocato giuslavorista
Psicologo
Counsellor certificato
Il sostegno alla Persona in un’ottica
multidisciplinare
64
65. Laboratori di Auto Mutuo Aiuto per il potenziamento
delle risorse interne
Laboratori esperienziali di alfabetizzazione emozionale.
Laboratori formativi di “autodifesa verbale”.
65
I progetti realizzati dal Punto
di Ascolto Mobbing di Trieste
66. Il disagio vissuto in solitudine dalla Persona trova un luogo protetto per
essere esplicitato e condiviso, con l’aiuto del Gruppo, come contenitore
del disagio e portatore di soluzioni.
Il Gruppo permette alla Persona di:
Verbalizzare e condividere il disagio vissuto.
Prendere coscienza delle proprie potenzialità.
Trovare soluzioni in situazioni di disagio.
Agevolare lo sviluppo delle risorse personali stimolando
capacità di scelta.
Migliorare il proprio stile di vita sviluppando consapevolezza
rispetto alla propria identità personale e professionale.
66
I Gruppi di Auto Mutuo Aiuto
67. La finalità del laboratorio è di offrire alle Persone la possibilità di conoscere
ed identificare le proprie emozioni per un’adeguata gestione dei propri ed
altrui sentimenti, facilitando le relazioni interpersonali.
Il laboratorio permette alla Persona di:
Imparare a “sentire” e a (ri)conoscere le proprie emozioni, per
sviluppare “competenze emotive”.
Creare spazi protetti per esprimere e condividere le proprie emozioni.
Sviluppare empatia, ovvero la capacità di percepire e comprendere le
emozioni dell’altro.
Gestire le proprie emozioni, cercando di esprimere il proprio stato
emotivo, attraverso più linguaggi e differenti forme espressive.
Imparare a verbalizzare emozioni e sentimenti riducendo gli
agiti impulsivi.
Promuovere abilità di gestione dei conflitti.
Alfabetizzazione emozionale
67
68. Strumenti di autodifesa verbale
Spesso il conflitto nasce proprio dalla nostra incapacità di rispondere
adeguatamente al contesto o di rispondere in modo esagerato, con
espressioni di rabbia; e dal conflitto non risolto al mobbing il passo è
breve…
Il percorso aiuta la Persona a:
Rispondere ai commenti inopportuni senza offendere l’altro.
Controbattere con umorismo ed intelligenza.
Confondere l'avversario con risposte insolite.
Affrontare la prossima sfida con sicurezza ed entusiasmo.
Riconoscere quando il silenzio è la risposta vincente.
Le strategie proposte servono solo all'autodifesa, sono prive di
parole offensive o violente e mirano al mantenimento della
relazione, senza contrattaccare l'altro
68
71. Pensiamo….
Una lavoratrice o un lavoratore depresso a
seguito di mobbing potrebbe essere:
71
Il pilota del nostro aereo
Il manovratore di scambi del nostro treno
L’autista dell’autobus scolastico dei nostri figli
L’operatore sanitario a cui affidiamo la nostra
salute in ospedale
72. E ricordiamo….
Le Persone possono fare grandi cose quando:
72
vengono trattate come esseri umani intelligenti
non sono mai in una posizione che leda la loro
dignità personale e professionale
vengono trattate con rispetto
vengono informate, formate, coinvolte nelle decisioni
aziendali per il raggiungimento degli obiettivi