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Dott.ssa Simona Dalloca
in Teorie e tecniche della comunicazione di massa
Master in Counseling Pedagogico e Scolastico
Master in Counseling e formazione relazionale
Coach e Formatrice in NLP
Practitioner licensed number 95790
Master Practitioner licensed number 97802
Diploma dell’ Accademia Acting Traning di Beatrice Bracco
VAK…Metamodello…e…Milton Model
© by Dott.ssa Simona Dalloca
Counsellor pedagogico scolastico e relazionale. Coach e formatrice in NLP.
Cu.ltura
O.Listica Cu.O.R.E.
Re.lazionale
Che cosa determina la comprensione di un messaggio:
L’importanza della comunicazione non verbale:
7%
38%55%Linguaggio
del corpo
Contenuto verbale
Voce
By Borro
Il Rispecchiamento
È una tecnica di comunicazione verbale e non verbale
Serve ad ottenere una sintonia immediata con il Cliente e
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La Guida consiste nel
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GESTUALITA’
•in 3D
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•costante
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•scarsa o assente
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CONTENUTO •descrittivo
•analitico
•logico
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PAROLE vedi tabella dei termini linguistici
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VOCE
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RAPPORTO
By Borro
È una persona sensibile alla sfera visiva dell'esperienza.
Il suo motto è: "... la prima immagine è quella che conta ... ".
Cura molto l'abbigliamento.
Ha un notevole gusto estetico per l’abbigliamento, l’arredamento, il design di oggetti,
ma anche di riviste, brochure o depliant (ad esempio semplici dettagli estetici possono
influenzare il suo criterio di acquisto).
È attento agli aspetti formali nel rapporto interpersonale.
Mantiene una certa distanza spaziale dai suoi interlocutori, ha bisogno di avere sempre
un ampio campo visivo davanti a sé (un visivo cerca sempre un buon punto di
osservazione)
Ha ottima capacità di sintesi.
Apprende osservando, ragiona ad intuito
La sua miglior dote: riesce a far immaginare ciò che dice.
Il suo peggiore difetto: spesso si distrae.
Valuta le persone prevalentemente per come appaiono (è un attento osservatore
dell’immagine esteriore).
I tre profili : Il Visivo
By Borro
I tre profili : L’Uditivo
È una persona sensibile alla sfera auditiva e linguistica dell'esperienza.
Il suo motto è " ... le prime parole sono quelle che contano ... ".
Cura molto il proprio linguaggio e sceglie con cura le parole.
Ama far domande e riceverle, ama scavare tra le parole dei suoi
interlocutori.
È un fine oratore, effettua frequenti citazioni, vuole sempre scendere nei
dettagli.
Gestisce abilmente le pause di silenzio.
Registra fedelmente e ricorda con precisione le parole ascoltate.
Apprende leggendo e analizzando i dati, ragiona per sequenze logiche di
concetti
La sua miglior dote: incanta le persone con il suo eloquio ricercato.
Il suo peggiore difetto: può essere prolisso e tende a parlarsi addosso.
Valuta le persone soprattutto in relazione a "cosa dicono e come parlano".
By Borro
I tre profili : Il Cinestesico
È una persona molto sensibile alle sensazioni che prova.
Il suo motto è " ... la prima impressione è quella che conta ...".
È sensibile al cosiddetto "effetto pelle".
Crea un feeling immediato con le persone.
Predilige il lato concreto delle cose.
È capace di prendere decisioni importanti, nel giro di pochi secondi, basandosi
sulle sensazioni del momento.
Ricerca il contatto fisico con gli altri, a volte tocca le persone mentre parla (ad
esempio può posare una mano sulla spalla o sul braccio).
Tende a ridurre barriere e formalismi con i suoi interlocutori.
Apprende provando, ragiona in base alle sensazioni che prova.
La sua miglior dote: ha ottimo fiuto.
Il suo peggiore difetto: talvolta è troppo impulsivo.
Valuta le persone in base alla fiducia che gli ispirano.
By Borro
Esempi di espressioni tipiche
La tua idea ha
colto nel segno
La tua idea è musica
per le mie orecchie
La tua idea è
brillante
La tua idea è
fantastica
In concreto, quel
che fai non lo
sento giusto
È una cosa che
non mi trova in
armonia
Non riesco ad
inquadrare il tuo
comportamento
Non mi piace quel
che fai
Non sono certo di
seguirti
Non mi suona
bene
Mi sembra poco
chiaro
Non ne sono
convinto
La notizia è
fondata
E’ preciso parola
per parola
È vero senza
ombra di dubbio
È vero
Riesci a coglierlo
bene?
Quel che ti sto
dicendo ti suona
bene?
Riesco a darti una
immagine chiara?
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tento di dirti?
Vorrei che tu
afferrassi ciò che
ho da dirti
Intendo
spiegartelo in
modo dettagliato
Vorrei che tu dessi
un’occhiata a quello
che ho fatto
Desidero dirti
qualcosa
Ti seguoTi ascolto
attentamente
Mi è chiaro quello
che dici
Ti capisco
CINESTESICAUDITIVAVISIVANEUTRA
By Borro
Introduciamo ora una tecnica di relazione che ci facilita nel
“parlare la stessa lingua” del Cliente e, quindi,
a essere più capaci di allargare la sua mappa del mondo.
Il Rapporto con il cliente si costruisce, non soltanto
con il Rispecchiamento, ma anche con un utilizzo
mirato del linguaggio.
By Borro
Esercitazione 1
Il Rispecchiamento
Esercitazione 2
Riconoscere i nostri
Stili di Pensiero
La calibrazione
Esercitazione n. 3
LA FORZA DEL LINGUAGGIO
Il metamodello
By Dilts
Sebbene la
polvere d’oro
sia preziosa,
quando ti
entra negli
occhi ti
ostacola la
vista.
Hsi-Tang
Quali sono le conseguenze per la mia vita e per quella del mio
cliente, se decidiamo di porci quest’obiettivo contrattuale?
DESIDERIREALTÀ
Comprendere il Cliente
La nostra esistenza di Clienti si svolge costantemente nell’attrazione tra:
Se queste due sfere non corrispondono nasce un’esigenza che va indagata
esplorata ed individuate con il metodo delle domande.
Porre domande al cliente è l’operazione
fondamentale da fare se vogliamo ampliare
la sua mappa del mondo
LA STRUTTURA DELL’ESPERIENZA
LINGUISTICA
STRUTTURA SUPERFICIALE
CANCELLAZIONI DISTORSIONI
GENERALIZZAZIONI
STRUTTURA PROFONDA
La struttura linguistica
Le cancellazioni linguistiche
SEMPLICI
Sono frasi che omettono parti o intere
informazioni
Ho paura!……………….(di chi/cosa?)
Sono confusa!……..(da chi/da cosa?)
Non ho le idee chiare!…… (di cosa?)
Le cancellazioni linguistiche
1. I VERBI NON SPECIFICATI
...Penso, che domani morirò!
...So, che Fiorenzo è in ritardo!
2. FRASI CHE CONTENGONO VERBI CHE
NON SPECIFICANO IL PROCESSO
ESEMPIO:
Le cancellazioni linguistiche
ESEMPIO:
Le cancellazioni linguistiche
ESEMPIO:
Distorsioni linguistiche
AMORE
AMICIZIA
FIDUCIA
NOMINALIZZAZIONI
RISORSE
SERVIZIO
QUALITA’
MOTIVAZIONE
La deformazione
LETTURA DEL PENSIERO
Quando si pensa di conoscere il pensiero
altrui basandosi sulla nostra percezione
ESEMPIO:
CAUSA - EFFETTO
Quando è presente una convinzione che
determina uno stimolo esterno e questo sia
la causa della reazione
“ Anna Rita mi aggredirà”
“La vista del sangue mi spaventa”
ESEMPIO:
La deformazione
SUPPOSIZIONI
Le supposizioni si riferiscono ad ogni
situazione che viene considerata
assolutamente vera.
La supposizione è basata sul concetto di
realtà in modo che la frase acquisti un
senso compiuto
La deformazione
EQUIVALENZA COMPLESSA
Causa - effetto tra due eventi distinti
“Hai la scrivania in disordine, non sai lavorare”
“E’ in ritardo, non le interesso più”
“Se non mi prendo cura delle persone,
esse non mi vorranno bene
ESEMPI:
La deformazione
Metamodello
“Non c’è più
amore”
“Cosa intendi per
amore?”
“so che sei
arrabbiato”
“Cosa ti fa pensare
che io sia
arrabbiato?”
“per Mario è meglio
così”
”Come lo sai?”
“La vista del sangue
mi fa svenire”
“Cosa nel vedere il
sangue ti fa
svenire?”
“ho bisogno di
aiuto”
”Cosa posso fare per
aiutarti?”
“Ilaria mi fa
arrabbiare”
”Cosa fa Ilaria per
farti arrabbiare?”
“Se non mi porti fiori
vuol dire che non mi
ami”
“In che modo non
portarti fiori significa
che?”
“Se non mi porti fiori vuol dire
che non mi ami”
“Tutte le persone che ti
amano ti portano fiori?”
“continuo ad
essere triste”
“eri triste anche
prima?”
“ovviamente sei
in ritardo”
“Cosa intendi per
ovviamente?”
“Se non mi porti fiori vuol dire
che non mi ami”
“Tutte le persone che non ti
portano fiori non ti amano?”
By Borro
“sono curioso”
“di cosa sei
curioso?”
“ho paura”
”Hai paura di chi o
cosa?”
“è troppo
costoso”
”rispetto a cosa è
troppo costoso?”
“Mario è il
migliore”
“Migliore di chi,
migliore in
cosa?”
“gli italiani sono
creativi”
“quali italiani?”
“loro arrivano
tardi”
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“sei sempre in
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“sempre?”
“tutti i marziani
sono fannulloni”
“tutti?”
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“cosa accadrebbe se lo
facessi?” (Possibilità)
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(Necessità)
“è giusto arrivare
in orario”
“secondo chi?”
“si dice che sei in
gamba”
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“cosa accadrebbe se
rimanessi?”
(Possibilità)
“cosa ti impedisce di
restare?” (Necessità)
Metamodello By Borro
IL MILTON MODEL
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DI
MILTON ERICKSON
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commento
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macchina..”
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ti rendi conto
che...”
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”il guardarmi ti
fa rendere conto
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“ora potrai
usare tutte le
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“adesso ti è
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aprire i tuoi
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“il tappeto
volante
disse...”
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diceva sempre
“lavati le
mani prima di
cenare”
By Borro
By Borro
Il principe e il mago
C’era una volta un giovane principe che
credeva in tutte le cose tranne che tre. Non
credeva nelle principesse, non credeva
nelle isole, non credeva in Dio. Il re suo
padre gli diceva che queste cose non
esistevano. Siccome nei domini paterni non
vi erano ne’ principesse ne’ isole ne’ alcun
segno di Dio, il principe credeva al padre.
Ma un bel giorno il principe lascio’ il
palazzo reale e giunse al paese vicino.
Quivi, con sua grande meraviglia, da
ogni punto della costa, vide delle isole
e, su queste isole, strane e inquietanti
creature cui non si arrischio’ di dare
un nome. Stava cercando un battello,
quando lungo la spiaggia gli si
avvicino’ un uomo in abito da sera, di
gran gala.
“Sono vere isole, quelle?”, chiede il giovane
principe.
“Certo, sono vere isole”, rispose l’uomo in
abito da sera.
“E quelle strane e inquietanti creature?”.
“Sono tutte genuine e autentiche
principesse”.
“Ma allora anche Dio deve esistere!”, grido’
il principe.
“Sono io Dio”, rispose l’uomo in abito da
sera con un inchino.
Il giovane principe torno’ a casa al piu’ presto.
“Eccoti dunque di ritorno”, disse il re, suo padre.
“Ho visto le isole, ho visto le principesse, ho visto
Dio”, disse il principe in tono di rimprovero.
Il re rimase impassibile.
“Non esistono ne’ vere isole ne’ vere principesse ne’
un vero Dio”.
“Ma e’ cio’ che ho visto!”.
“Dimmi com’era vestito Dio”.
“Dio era in abito da sera, di gala”.
“Portava le maniche della giacca rimboccate?”.
Il principe ricordava che erano rimboccate. Il re rise.
“E’ la divisa del mago. Sei stato ingannato”.
A queste parole il principe torno’ nel paese vicino e
si reco’ alla stessa spiaggia dove s’imbatte’ di
nuovo nell’uomo in abito da sera.
“Il re mio padre mi ha detto chi sei”, disse il
principe indignato.
“L’altra volta mi hai ingannato, ma non
m’ingannerai ancora. Ora so che quelle non sono
vere isole ne’ vere principesse, perche’ tu sei un
mago”.
L’uomo della spiaggia sorrise.
“Sei tu che t’inganni, ragazzo mio. Nel regno di tuo
padre vi sono molte isole e molte principesse. Ma
tu sei sotto l’incantesimo di tuo padre e non le puoi
vedere”.
Il principe torno’ a casa pensieroso. Quando vide il padre, lo
fisso’ negli occhi.
“Padre, e’ vero che tu non sei un vero re, ma solo un mago?”
Il re sorrise e si rimbocco’ le maniche.
“Si, figlio mio, sono solo un mago”.
“Allora l’uomo della spiaggia era Dio”.
“L’uomo della spiaggia era un altro mago”.
“Devo sapere la verita’, la verita’ dietro la magia”.
“Non vi e’ alcuna verita’, dietro la magia”, disse il re.
Il principe era in preda alla tristezza . Disse: “Mi uccidero'”.
Il re, per magia, fece comparire la morte. Dalla porta la morte
fece un cenno al principe. Il principe rabbrividi’. Ricordo’ le
isole belle ma irreali e le belle ma irreali principesse.
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  • 1. Dott.ssa Simona Dalloca in Teorie e tecniche della comunicazione di massa Master in Counseling Pedagogico e Scolastico Master in Counseling e formazione relazionale Coach e Formatrice in NLP Practitioner licensed number 95790 Master Practitioner licensed number 97802 Diploma dell’ Accademia Acting Traning di Beatrice Bracco VAK…Metamodello…e…Milton Model © by Dott.ssa Simona Dalloca Counsellor pedagogico scolastico e relazionale. Coach e formatrice in NLP. Cu.ltura O.Listica Cu.O.R.E. Re.lazionale
  • 2.
  • 3.
  • 4. Che cosa determina la comprensione di un messaggio: L’importanza della comunicazione non verbale: 7% 38%55%Linguaggio del corpo Contenuto verbale Voce By Borro
  • 5. Il Rispecchiamento È una tecnica di comunicazione verbale e non verbale Serve ad ottenere una sintonia immediata con il Cliente e a costruire un buon rapporto E’ una tecnica che tutti noi utilizziamo istintivamente By Borro
  • 6. Il ricalco La guida Il rispecchiamento si sviluppa in due fasi: Il Ricalco consiste nel modulare la voce allo stesso modo dell’interlocutore o ripetere determinati movimenti (gestualità delle mani o delle braccia) o posture (posizione del corpo). La Guida consiste nel proporre, dopo una fase di Ricalco, un leggero cambiamento della voce, dei movimenti o della postura e verificare se l’interlocutore ci segue. By Borro
  • 7. Pensare ed esprimersi per immagini Pensare ed esprimersi per concetti Pensare ed esprimersi per emozioni e sensazioni Stili di Pensiero VISIVO UDITIVO CINESTESICO By Borro
  • 8. Come riconoscere gli Stili di Pensiero Visivo Ricordato Auditivo Ricordato Auditivo Digitale Dialogo Interno Cinestesico Auditivo Costruito Visivo Costruito SXDX
  • 9. Come riconoscere gli Stili di Pensiero SEGNALI Visivo Uditivo Cinestesico MODO DI PARLARE •veloce, non costante •volume e tono alti •costante e cadenzato •musicalità, armonia •lento con pause •ritmo lento •volume e tono bassi GESTUALITA’ •in 3D •ampia •non costante •verso l’esterno •costante •ritmata •scarsa o assente •verso l’interno CONTENUTO •descrittivo •analitico •logico •sequenziale •emotivo •sentimenti •emozioni PAROLE vedi tabella dei termini linguistici SGUARDO •verso l’alto o defocalizzato •laterale o in basso a sinistra •verso il basso a destra By Borro
  • 10. Il rispecchiamento del Cliente Durante la fase di rottura del ghiaccio utilizzare la tecnica del Rispecchiamento e iniziare a Ricalcare il Cliente VOCE POSTURA MOVIMENTI Dopo una breve fase di Ricalco (2-3 minuti) verificare con la Guida se abbiamo stabilito sintonia RAPPORTO By Borro
  • 11. È una persona sensibile alla sfera visiva dell'esperienza. Il suo motto è: "... la prima immagine è quella che conta ... ". Cura molto l'abbigliamento. Ha un notevole gusto estetico per l’abbigliamento, l’arredamento, il design di oggetti, ma anche di riviste, brochure o depliant (ad esempio semplici dettagli estetici possono influenzare il suo criterio di acquisto). È attento agli aspetti formali nel rapporto interpersonale. Mantiene una certa distanza spaziale dai suoi interlocutori, ha bisogno di avere sempre un ampio campo visivo davanti a sé (un visivo cerca sempre un buon punto di osservazione) Ha ottima capacità di sintesi. Apprende osservando, ragiona ad intuito La sua miglior dote: riesce a far immaginare ciò che dice. Il suo peggiore difetto: spesso si distrae. Valuta le persone prevalentemente per come appaiono (è un attento osservatore dell’immagine esteriore). I tre profili : Il Visivo By Borro
  • 12. I tre profili : L’Uditivo È una persona sensibile alla sfera auditiva e linguistica dell'esperienza. Il suo motto è " ... le prime parole sono quelle che contano ... ". Cura molto il proprio linguaggio e sceglie con cura le parole. Ama far domande e riceverle, ama scavare tra le parole dei suoi interlocutori. È un fine oratore, effettua frequenti citazioni, vuole sempre scendere nei dettagli. Gestisce abilmente le pause di silenzio. Registra fedelmente e ricorda con precisione le parole ascoltate. Apprende leggendo e analizzando i dati, ragiona per sequenze logiche di concetti La sua miglior dote: incanta le persone con il suo eloquio ricercato. Il suo peggiore difetto: può essere prolisso e tende a parlarsi addosso. Valuta le persone soprattutto in relazione a "cosa dicono e come parlano". By Borro
  • 13. I tre profili : Il Cinestesico È una persona molto sensibile alle sensazioni che prova. Il suo motto è " ... la prima impressione è quella che conta ...". È sensibile al cosiddetto "effetto pelle". Crea un feeling immediato con le persone. Predilige il lato concreto delle cose. È capace di prendere decisioni importanti, nel giro di pochi secondi, basandosi sulle sensazioni del momento. Ricerca il contatto fisico con gli altri, a volte tocca le persone mentre parla (ad esempio può posare una mano sulla spalla o sul braccio). Tende a ridurre barriere e formalismi con i suoi interlocutori. Apprende provando, ragiona in base alle sensazioni che prova. La sua miglior dote: ha ottimo fiuto. Il suo peggiore difetto: talvolta è troppo impulsivo. Valuta le persone in base alla fiducia che gli ispirano. By Borro
  • 14. Esempi di espressioni tipiche La tua idea ha colto nel segno La tua idea è musica per le mie orecchie La tua idea è brillante La tua idea è fantastica In concreto, quel che fai non lo sento giusto È una cosa che non mi trova in armonia Non riesco ad inquadrare il tuo comportamento Non mi piace quel che fai Non sono certo di seguirti Non mi suona bene Mi sembra poco chiaro Non ne sono convinto La notizia è fondata E’ preciso parola per parola È vero senza ombra di dubbio È vero Riesci a coglierlo bene? Quel che ti sto dicendo ti suona bene? Riesco a darti una immagine chiara? Capisci quello che tento di dirti? Vorrei che tu afferrassi ciò che ho da dirti Intendo spiegartelo in modo dettagliato Vorrei che tu dessi un’occhiata a quello che ho fatto Desidero dirti qualcosa Ti seguoTi ascolto attentamente Mi è chiaro quello che dici Ti capisco CINESTESICAUDITIVAVISIVANEUTRA By Borro
  • 15. Introduciamo ora una tecnica di relazione che ci facilita nel “parlare la stessa lingua” del Cliente e, quindi, a essere più capaci di allargare la sua mappa del mondo. Il Rapporto con il cliente si costruisce, non soltanto con il Rispecchiamento, ma anche con un utilizzo mirato del linguaggio. By Borro
  • 17. Esercitazione 2 Riconoscere i nostri Stili di Pensiero
  • 20.
  • 21. LA FORZA DEL LINGUAGGIO Il metamodello By Dilts
  • 22. Sebbene la polvere d’oro sia preziosa, quando ti entra negli occhi ti ostacola la vista. Hsi-Tang Quali sono le conseguenze per la mia vita e per quella del mio cliente, se decidiamo di porci quest’obiettivo contrattuale?
  • 23. DESIDERIREALTÀ Comprendere il Cliente La nostra esistenza di Clienti si svolge costantemente nell’attrazione tra: Se queste due sfere non corrispondono nasce un’esigenza che va indagata esplorata ed individuate con il metodo delle domande. Porre domande al cliente è l’operazione fondamentale da fare se vogliamo ampliare la sua mappa del mondo
  • 24. LA STRUTTURA DELL’ESPERIENZA LINGUISTICA STRUTTURA SUPERFICIALE CANCELLAZIONI DISTORSIONI GENERALIZZAZIONI STRUTTURA PROFONDA La struttura linguistica
  • 25. Le cancellazioni linguistiche SEMPLICI Sono frasi che omettono parti o intere informazioni Ho paura!……………….(di chi/cosa?) Sono confusa!……..(da chi/da cosa?) Non ho le idee chiare!…… (di cosa?)
  • 26. Le cancellazioni linguistiche 1. I VERBI NON SPECIFICATI ...Penso, che domani morirò! ...So, che Fiorenzo è in ritardo! 2. FRASI CHE CONTENGONO VERBI CHE NON SPECIFICANO IL PROCESSO ESEMPIO:
  • 30. La deformazione LETTURA DEL PENSIERO Quando si pensa di conoscere il pensiero altrui basandosi sulla nostra percezione ESEMPIO:
  • 31. CAUSA - EFFETTO Quando è presente una convinzione che determina uno stimolo esterno e questo sia la causa della reazione “ Anna Rita mi aggredirà” “La vista del sangue mi spaventa” ESEMPIO: La deformazione
  • 32. SUPPOSIZIONI Le supposizioni si riferiscono ad ogni situazione che viene considerata assolutamente vera. La supposizione è basata sul concetto di realtà in modo che la frase acquisti un senso compiuto La deformazione
  • 33. EQUIVALENZA COMPLESSA Causa - effetto tra due eventi distinti “Hai la scrivania in disordine, non sai lavorare” “E’ in ritardo, non le interesso più” “Se non mi prendo cura delle persone, esse non mi vorranno bene ESEMPI: La deformazione
  • 34. Metamodello “Non c’è più amore” “Cosa intendi per amore?” “so che sei arrabbiato” “Cosa ti fa pensare che io sia arrabbiato?” “per Mario è meglio così” ”Come lo sai?” “La vista del sangue mi fa svenire” “Cosa nel vedere il sangue ti fa svenire?” “ho bisogno di aiuto” ”Cosa posso fare per aiutarti?” “Ilaria mi fa arrabbiare” ”Cosa fa Ilaria per farti arrabbiare?” “Se non mi porti fiori vuol dire che non mi ami” “In che modo non portarti fiori significa che?” “Se non mi porti fiori vuol dire che non mi ami” “Tutte le persone che ti amano ti portano fiori?” “continuo ad essere triste” “eri triste anche prima?” “ovviamente sei in ritardo” “Cosa intendi per ovviamente?” “Se non mi porti fiori vuol dire che non mi ami” “Tutte le persone che non ti portano fiori non ti amano?” By Borro
  • 35. “sono curioso” “di cosa sei curioso?” “ho paura” ”Hai paura di chi o cosa?” “è troppo costoso” ”rispetto a cosa è troppo costoso?” “Mario è il migliore” “Migliore di chi, migliore in cosa?” “gli italiani sono creativi” “quali italiani?” “loro arrivano tardi” “loro chi?” Quantificatori universali Operatori modali Performativa persa “sei sempre in ritardo” “sempre?” “tutti i marziani sono fannulloni” “tutti?” “non posso rimanere” “cosa accadrebbe se lo facessi?” (Possibilità) “cosa te lo impedisce?” (Necessità) “è giusto arrivare in orario” “secondo chi?” “si dice che sei in gamba” “chi lo dice?” “devo andare via” “cosa accadrebbe se rimanessi?” (Possibilità) “cosa ti impedisce di restare?” (Necessità) Metamodello By Borro
  • 36. IL MILTON MODEL I MODELLI LINGUISTICI DI MILTON ERICKSON
  • 37. Presupposizioni Forme di estrazione indirette Postulati di conversazione Ambiguità Domande indirette Comandi negativi Comandi nascosti Sottolineatura per analogia Milton Model Subordinate temporali Numeri ordinali O, oppure Predicati di consapevolezza Avverbi ed aggettivi Verbi ed avv. che cambiano il tempo Aggettivi ed avv. di commento “Facciamo l’iscrizione per primi” “Pollo o carne” “se sapessi quanto sei bella” “Questa stupenda macchina..” ?”Cominci ad essere entusiasta?” “Fortunatamente ne ho uno” ?”L’ordine lo vuoi prima o dopo cena?” ?“Sai che ore sono?” Fonetiche Di significato Di punteggiatura “mi chiedo a cosa stai pensando” !”Non ridere adesso!” “ed allora incominciarono a rilassarsi profondamente” Cambi nel paraverbale o non By Borro
  • 38. Raccolta informazioni Malformazioni semantiche Congiunzioni Lettura del pensiero Performativa persa Milton Model Nominalizzazioni Verbi non specificati Indice ref. non specificato Cancellazioni “saprai, conoscerai, capirai ecc” “le persone imparano facilmente” “questa giornata è interessante per molti aspetti” “Risorse, difficoltà, inconscio ecc.” “E” “mi guardi e ti rendi conto che…” “Temporali” “mentre mi guardi ti rendi conto che...” “di causa effetto” ”il guardarmi ti fa rendere conto che…” “ti starai chiedendo cosa c’è di bello in tutto questo” “è importante conoscere i modelli linguistici” Quantificatori universali Operatori modali Limitazioni al modello Violazioni Citazioni Metafore “ora potrai usare tutte le tue risorse” “adesso ti è possibile aprire i tuoi orizzonti” “il tappeto volante disse...” Mia madre diceva sempre “lavati le mani prima di cenare” By Borro By Borro
  • 39. Il principe e il mago C’era una volta un giovane principe che credeva in tutte le cose tranne che tre. Non credeva nelle principesse, non credeva nelle isole, non credeva in Dio. Il re suo padre gli diceva che queste cose non esistevano. Siccome nei domini paterni non vi erano ne’ principesse ne’ isole ne’ alcun segno di Dio, il principe credeva al padre.
  • 40. Ma un bel giorno il principe lascio’ il palazzo reale e giunse al paese vicino. Quivi, con sua grande meraviglia, da ogni punto della costa, vide delle isole e, su queste isole, strane e inquietanti creature cui non si arrischio’ di dare un nome. Stava cercando un battello, quando lungo la spiaggia gli si avvicino’ un uomo in abito da sera, di gran gala.
  • 41. “Sono vere isole, quelle?”, chiede il giovane principe. “Certo, sono vere isole”, rispose l’uomo in abito da sera. “E quelle strane e inquietanti creature?”. “Sono tutte genuine e autentiche principesse”. “Ma allora anche Dio deve esistere!”, grido’ il principe. “Sono io Dio”, rispose l’uomo in abito da sera con un inchino.
  • 42. Il giovane principe torno’ a casa al piu’ presto. “Eccoti dunque di ritorno”, disse il re, suo padre. “Ho visto le isole, ho visto le principesse, ho visto Dio”, disse il principe in tono di rimprovero. Il re rimase impassibile. “Non esistono ne’ vere isole ne’ vere principesse ne’ un vero Dio”. “Ma e’ cio’ che ho visto!”. “Dimmi com’era vestito Dio”. “Dio era in abito da sera, di gala”. “Portava le maniche della giacca rimboccate?”. Il principe ricordava che erano rimboccate. Il re rise. “E’ la divisa del mago. Sei stato ingannato”.
  • 43. A queste parole il principe torno’ nel paese vicino e si reco’ alla stessa spiaggia dove s’imbatte’ di nuovo nell’uomo in abito da sera. “Il re mio padre mi ha detto chi sei”, disse il principe indignato. “L’altra volta mi hai ingannato, ma non m’ingannerai ancora. Ora so che quelle non sono vere isole ne’ vere principesse, perche’ tu sei un mago”. L’uomo della spiaggia sorrise. “Sei tu che t’inganni, ragazzo mio. Nel regno di tuo padre vi sono molte isole e molte principesse. Ma tu sei sotto l’incantesimo di tuo padre e non le puoi vedere”.
  • 44. Il principe torno’ a casa pensieroso. Quando vide il padre, lo fisso’ negli occhi. “Padre, e’ vero che tu non sei un vero re, ma solo un mago?” Il re sorrise e si rimbocco’ le maniche. “Si, figlio mio, sono solo un mago”. “Allora l’uomo della spiaggia era Dio”. “L’uomo della spiaggia era un altro mago”. “Devo sapere la verita’, la verita’ dietro la magia”. “Non vi e’ alcuna verita’, dietro la magia”, disse il re. Il principe era in preda alla tristezza . Disse: “Mi uccidero'”. Il re, per magia, fece comparire la morte. Dalla porta la morte fece un cenno al principe. Il principe rabbrividi’. Ricordo’ le isole belle ma irreali e le belle ma irreali principesse. “Va bene”, disse, “riusciro’ a sopportarlo”. “Vedi, figlio mio, disse il re, “adesso anche tu sei diventato un mago”. Da The magus di John Fowles.