L'Età della Partecipazione, inaugurata dalla Rete, è carica di promesse: cittadinanza attiva, consumo consapevole, creatività diffusa, intelligenza collettiva, saperi condivisi, scambio di conoscenze. Tuttavia, se ci si aspetta di vederla sorgere all'orizzonte come un'alba scontata e inevitabile, si finirà per trasformarla nel suo contrario, producendo una nuova, vasta massa di esclusi
Se il sistema del trasferimento della motivazione da uno studente all’altro attraverso la peer education e la flipped classroom funziona, questo vorrebbe dire che la demotivazione sarebbe sconfitta… dobbiamo darci la possibilità di capire se questa intuizione è possibile.
L'Età della Partecipazione, inaugurata dalla Rete, è carica di promesse: cittadinanza attiva, consumo consapevole, creatività diffusa, intelligenza collettiva, saperi condivisi, scambio di conoscenze. Tuttavia, se ci si aspetta di vederla sorgere all'orizzonte come un'alba scontata e inevitabile, si finirà per trasformarla nel suo contrario, producendo una nuova, vasta massa di esclusi.
Processi e metodologie dell’insegnamento.
Formare con metodo (prof. Fiorino Tessaro)
Sintesi ed integrazione dei contenuti a cura di:
prof.ssa Crivellaro Annalisa
prof. Spinarelli Mauro
Il passaggio dalla società delle conoscenze alla società delle competenze stimola un progressivo superamento della didattica di tipo trasmissivo a verso esperienze di apprendimento di tipo collaborativo ed esperienziale.
Didattica integrata e strategie di intervento-3Chayn Italia
3° blocco di slides
LIS (LINGUA DEI SEGNI ITALIANA): UN PERCORSO DI INCLUSIONE SOCIALE
Il laboratorio mira a sensibilizzare la collettività ad una realtà ancora poco conosciuta: la cultura della comunità sorda o non udente ed acquisire le competenze tecniche e strutturali di primo livello, della comunicazione visivo - gestuale attraverso un'adeguata formazione. Esso basandosi su una learning organization mira al cambiamento, allo sviluppo ed alla realizzazione di una Knowledge society (società della conoscenza). Il laboratorio prevede una prima parte Teorica, che fornirà le nozioni essenziali, fisiologiche e neurologiche sulla sordità e di conseguenza le malattie correlate, le cause e la psicologia del non udente. Necessario è un accenno alla storia che ha comportato la “nascita” della Lingua dei Segni Italiana/LIS e della cultura sorda. Si proseguirà con un percorso prevalentemente Pratico, ricco di esercitazioni in cooperative learning, dialoghi assistiti, comprensione e riproduzione. La ricca praticità di cui sono caratterizzate le attività è al fine di consentire un reale e facile apprendimento della Lingua di Segni Italiana/LIS.
Se il sistema del trasferimento della motivazione da uno studente all’altro attraverso la peer education e la flipped classroom funziona, questo vorrebbe dire che la demotivazione sarebbe sconfitta… dobbiamo darci la possibilità di capire se questa intuizione è possibile.
L'Età della Partecipazione, inaugurata dalla Rete, è carica di promesse: cittadinanza attiva, consumo consapevole, creatività diffusa, intelligenza collettiva, saperi condivisi, scambio di conoscenze. Tuttavia, se ci si aspetta di vederla sorgere all'orizzonte come un'alba scontata e inevitabile, si finirà per trasformarla nel suo contrario, producendo una nuova, vasta massa di esclusi.
Processi e metodologie dell’insegnamento.
Formare con metodo (prof. Fiorino Tessaro)
Sintesi ed integrazione dei contenuti a cura di:
prof.ssa Crivellaro Annalisa
prof. Spinarelli Mauro
Il passaggio dalla società delle conoscenze alla società delle competenze stimola un progressivo superamento della didattica di tipo trasmissivo a verso esperienze di apprendimento di tipo collaborativo ed esperienziale.
Didattica integrata e strategie di intervento-3Chayn Italia
3° blocco di slides
LIS (LINGUA DEI SEGNI ITALIANA): UN PERCORSO DI INCLUSIONE SOCIALE
Il laboratorio mira a sensibilizzare la collettività ad una realtà ancora poco conosciuta: la cultura della comunità sorda o non udente ed acquisire le competenze tecniche e strutturali di primo livello, della comunicazione visivo - gestuale attraverso un'adeguata formazione. Esso basandosi su una learning organization mira al cambiamento, allo sviluppo ed alla realizzazione di una Knowledge society (società della conoscenza). Il laboratorio prevede una prima parte Teorica, che fornirà le nozioni essenziali, fisiologiche e neurologiche sulla sordità e di conseguenza le malattie correlate, le cause e la psicologia del non udente. Necessario è un accenno alla storia che ha comportato la “nascita” della Lingua dei Segni Italiana/LIS e della cultura sorda. Si proseguirà con un percorso prevalentemente Pratico, ricco di esercitazioni in cooperative learning, dialoghi assistiti, comprensione e riproduzione. La ricca praticità di cui sono caratterizzate le attività è al fine di consentire un reale e facile apprendimento della Lingua di Segni Italiana/LIS.
La presentazione di Erminia Paradiso, tutor di numerosi progetti di formazione dell'Indire, relativa al suo workshop "Matematica interattiva con Geogebra" al festival futurText, ideato e organizzato dall'Indire e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca a Lucca dal 20 al 22 Novembre 2014.
http://www.futurtext.it/2014/
Progettare nella società complessa costruendo una rete di dispositivi. Creare una rete in formato digitale utilizzabile a lezione per l'orinetamento degli studenti e per la consapevolezza del docente.
"Le Metodologie Attive" Convegno Assisi 21 Ottobre 2016Design Didattico
Contributo di Emiliano Onori dal titolo "Le metodologie didattiche attive" per il convegno "Dall'indifferenza al dialogo, per un viaggio nella conoscenza" tenutosi ad Assisi il 21 Ottobre 2016
La presentazione di Erminia Paradiso, tutor di numerosi progetti di formazione dell'Indire, relativa al suo workshop "Matematica interattiva con Geogebra" al festival futurText, ideato e organizzato dall'Indire e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca a Lucca dal 20 al 22 Novembre 2014.
http://www.futurtext.it/2014/
Progettare nella società complessa costruendo una rete di dispositivi. Creare una rete in formato digitale utilizzabile a lezione per l'orinetamento degli studenti e per la consapevolezza del docente.
"Le Metodologie Attive" Convegno Assisi 21 Ottobre 2016Design Didattico
Contributo di Emiliano Onori dal titolo "Le metodologie didattiche attive" per il convegno "Dall'indifferenza al dialogo, per un viaggio nella conoscenza" tenutosi ad Assisi il 21 Ottobre 2016
Sobre la eterna piedra del mundo tan compacto
la traza débil, fresca, de tu desnudo cuerpo.
Todo es muy duro y agrio, se rebela enemigo,
y te alzas tan joven y segura, tan tierna...
No es verdad que las flores luchen siempre calladas.
Ellas gritan su olor y se mueren temprano,
cuando tú, que eres más, sufres doble que ellas
y además mueres tarde, porque ya te marchitas
Ambienti di apprendimento e innovazione didatticainformistica
La vita non è solo una lotta di competizione, ma anche un trionfo di cooperazione e creatività, quindi intendiamo stimolare un diverso modo di essere e agire per favorire una creatività di tipo collaborativo. Siamo ispirati da un'idea di intelligenza collettiva e partecipazione, convinti che ognuno ha esperienze e competenze che possono essere utili a qualcun altro
Barbara Ongaro, preside del Liceo Internazionale per l'Impresa Guido Carli interviene al convegno "Smart School. Da consumatori a produttori di conoscenza: reti, metodi e modelli innovativi al servizio della buona formazione dei giovani".
La rivoluzione digitale ha trasformato i modi della fruizione e della circolazione della conoscenza: in questo scenario, qual è scuola che vogliamo? A quali modelli culturali deve essere ispirata la relazione educativa?
La scuola non può evitare di affrontare il cambiamento in modo organico, mettendo al centro lo studente.
In questo contesto i giovani, da consumatori del sapere, diventano produttori del sapere e i docenti sono "attivatori".
Cambiare il modo in cui si insegna rafforzando la propria leadership educativa significa diventare PARTNER degli studenti.
Active learning, collaborative learning, student-centered learning, learning by doing sono solo alcune delle strategie che i docenti possono attuare.
Soprattutto, però, è importante adottare un diverso modo di vedere se stessi come insegnanti in rapporto agli allievi, lasciandoli liberi di fare ciò che fanno bene: usare le tecnologie, ricercare e individuare contenuti, ideare e creare.
School in the Cloud è un ambiente di apprendimento digitale auto-organizzato (Self Organized Learning Enviroment) con l’obiettivo di rimotivare ragazzi a rischio di drop-out scolastico ed implementare l’interesse e le competenze per le lingue straniere.
Il nostro progetto prende spunto dai lavori e dalle sperimentazioni di Sugata Mitra, docente della Newcastle University e ha l’obiettivo di creare una scuola dove i ragazzi possano esplorare ed imparare da soli ed insegnare gli uni agli altri grazie alle nuove tecnologie ed Internet. Abbiamo così realizzato, all’interno del Centro di Formazione Professionale Ticino Malpensa di Somma Lombardo, un ambiente di apprendimento digitale auto-organizzato (Self Organized Learning Enviroment) con l’obiettivo di rimotivare i ragazzi a forte rischio di drop-out scolastico ed implementare l’interesse e le competenze per le lingue straniere.
Sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie digitali che fanno ormai parte della nostra vita come tablet, wi-fi, App e social network, utilizzando dinamiche di autorealizzazione e auto motivazione, abbiamo riportato gli studenti al centro del processo formativo ed educativo.
L'utilizzo del Web e della applicazioni Educative in ambito didattico. Il blended learning, modello dimensioni sistema educativo, il triangolo didattico, tecnologia o metodologia? regia didattica e messinscena dell'apprendimento. Apprendimento Personalizzato. Competenze e valutazione della competenze. Esempi tratti dalla pratica didattica quotidiana: ipertesti, cura dei contenuti, sovraccarico informativo e cognitivo, mappe mentali e concettuali, lezioni realizzate dagli studenti, film, debate, video lezioni, narrazione digitale, lezione frontale come compito autentico,
Augmented Didactics - Teach the Teacher Edition
Why APPs are important for Education
(consciousness, multiple intelligence, disruptive innovation in educational and evaluation solutions)
How to Implement Educational Tools and Processes merging digital and traditional solutions
Educare uomini e cittadini liberi, responsabili, dotati di coscienza critica, attraverso l’acquisizione di conoscenze culturali e professionali adeguate all’inserimento nella società.
Modelli di usi didattici delle tecnologie per l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita: ipotesi dall’esperienza del Sistema Copernicus. G&LLLGRUPPI & LIFELONG LIFEWIDE LEARNINGConvegno Internazionale Università di Bolzano – Facoltà di Scienze della Formazione
Traccia dei temi trattati al workshop Modelli di usi didattici delle tecnologie per l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita: ipotesi dall’esperienza del Sistema Copernicus tenuto nell'ambito di G&LLLGRUPPI & LIFELONG LIFEWIDE LEARNINGConvegno Internazionale Università di Bolzano – Facoltà di Scienze della Formazione
- ES2: (NO, SI)
Fase 0 : Situazione iniziale : Qualcosa che soddisfa gli altri ma che nuoce a te stesso. (scrivi dal tuo punto di vista)
Fase 1 : Quando io vedo che tu _________________
Fase 2 : Mi sento ________________
Fase 3 : Perchè ho bisogno _______________
Fase 4 : Quindi vorrei che tu ________________
In Umanet le reazioni alle azioni si propagano attraverso la rete e ritornando alla fonte attraverso l’anello di retroazione.
L’aggressività ritorna sull’aggressore: Chi Opprime è Oppresso ; Chi è Oppresso Opprime.
La Retroazione mantiene processi non lineari dove inizio e fine, azione e reazione, coincidono come in un cerchio.
Progettazione e valutazione per competenzeinformistica
Il problema di fondo
Quattro discontinuità tra scuola e realtà
Una frattura insanabile ?
Competenze
Strutturare problemi per competenze
Cambiamenti di prospettiva
Didattica per compiti di realtà
Il compito di realtà
Studio di caso
Apprendere per ricerca
Valutare gli apprendimenti
Valutando ciò che un ragazzo “sa”, si controlla e si verifica la “riproduzione” ma non la “costruzione” e lo “sviluppo” della conoscenza e neppure la “capacità di applicazione reale” della conoscenza posseduta.
Le competenze sono definite in questa sede alla stregua di una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini (atteggiamenti) appropriate al contesto.
Si apprende una lezione fondamentale : “Se non sviluppiamo la consapevolezza della necessità di una costante ricalibratura tra Aspettative e Realtà, creiamo una condizione di disagio che prelude inevitabilmente alla rivoluzione”.
La prospettiva di una “valutazione alternativa” in sostituzione di quella tradizionale stata proposta da Grant Wiggins (1993) e sta a indicare una valutazione che intende verificare non solo ciò che uno studente “sa”, ma “ciò che sa fare con ciò che sa”, fondata su una prestazione reale e adeguata dell’apprendimento.
Uno Smart Contract IoP relativo al rapporto docente-studenti è la traduzione in un sistema operativo di un processo di insegnamento-apprendimento. Uno strumento per verificare l’avverarsi di determinate condizioni e guidare le azioni da eseguire nel momento in cui le condizioni determinate tra le parti sono raggiunte e verificate.
Un passo necessario per superare una pericolosa abitudine nel passato ma che ancora cade ai nostri giorni e cioè che l'azione educativa come tale non vada valutata ma semmai solo colui che ne è stato il destinatario
2. Livelli da tenere presenti ?
• Chi ? : Allievi del triennio di informatica
• Cosa ? : specificità concettuali (Sistemi e Tecnologie e
Progettazione ) !
• Come ? : tecnologie (piattaforma digitale)
• Perché ? : caratteristiche personali (da ingegnere ho sentito
il bisogno di informatizzare i processi ricorrenti
nell’insegnamento-apprendimento : come la lettura di una
risorsa e la produzione di varie forme di rielaborazione
personali ad esempio risposte a domande, creazione di quiz
ed altro) http://bricks.maieutiche.economia.unitn.it/?p=5772
3. Chi, cosa, come, con cosa ?
A chi si vuole insegnare: il mio intento è rivolgermi sia allo
studente che alla persona
Cosa si vuole insegnare : il mio riferimento è sia la materia
di conoscenza ma soprattutto il soggetto che apprende
(logocentrica-psicocentrica)
Come insegnare: sto sviluppando uno stile di leadership
per coinvolgere e motivare gli studenti a sedersi alla tavola
rotonda per progettare, organizzare e gestire insieme a me
un laboratorio didattico intorno al programma da svolgere.
Con che cosa si vuole insegnare : tramite la piattaforma ho
portato il libro e il quaderno dentro lo smartphone. In
questo modo cerco di prendere gli studenti della net
generation là dove sono per poi portarli avanti.
4. Lo Studente è Passivo
• La fatica dell’insegnante dipende dalla reazione degli studenti
nei confronti di ciò che viene proposto come progetto
didattico.
• Le specificità concettuali delle mie materie mi facilitano nel
coinvolgimento dello studente e nella risoluzione dei conflitti
di interesse.
• Sono disponibile ad una mediazione tra le mie posizioni e gli
interessi della classe, tra le strutture progettate dei
programmi e le strutture emergenti dagli studenti.
• La mediazione avviene non sulle posizioni ma sugli interessi.
6. Didattica Espositiva
con la Flipped Classroom
• Metodo espositivo puro. Quando presento un nuovo
argomento proietto la risorsa e anticipo quali saranno le
domande a cui gli studenti dovranno rispondere dopo lo
studio. Quindi faccio una panoramica generale
dell’argomento senza approfondire troppo.
• Metodo espositivo partecipativo. Quando presento un
nuovo argomento gli studenti possono porre domande e
intervenire secondo modalità di oscillazione negoziate.
• Metodo espositivo interrogativo. Dopo lo svolgimento dei
compiti pongo agli studenti le stesse domande ma in classe
e verifico se il messaggio è stato compreso correttamente
ed assegno dei punti bonus a chi risponde correttamente.
7. B) DIDATTICA LABORATORIALE
Il laboratorio è uno “spazio mentale attrezzato”, una forma mentis,
un modo di interagire con la realtà per comprenderla e/o per
cambiarla.
8. Rielaborare in gruppo
• In classe cerco di predisporre contesti operativi per
riscoprire, reinventare, ricostruire i concetti, cercando di
produrre delle domande ben formate sull’argomento in
studio. Ad esempio, stimolo la creazione di quiz e nodi
semantici attraverso la costituzione di gruppi per produrre
e fruire contenuti disciplinari.
• Pongo anche l’attenzione sulle modalità di interazione fra
gli attori del processo formativo e quindi stimolo una
riflessione metacognitiva proponendo la metafora
dell’attore e del regista per spiegare i ruoli.
9. Principi Guida per gli Attori del Gruppo
• Rendo espliciti i seguenti principi di base
dell’apprendimento cooperativo in gruppi di studio :
• 1) Interazione simultanea (tutti i partecipanti del gruppo
devono essere attivi);
• 2) Partecipazione equa (ognuno da il giusto contributo
al lavoro del gruppo);
• 3) Responsabilità individuale (ognuno ha un voto in base
al suo contributo);
• 4) Interdipendenza positiva (Il voto di ognuno dipende
anche dal voto complessivo del gruppo).
Reti di calcolatori 9
10. Azioni da mettere in atto
1. Variare gli stimoli allo scopo di mantenere l'attenzione degli allievi e di
non cadere nella monotonia.
2. Sensibilizzare al problema da trattare, in modo da predisporre un
terreno fertile alle nuove conoscenze.
3. Ricapitolare e integrare le conoscenze; in altri termini, saper fare un
bilancio cognitivo, una sintesi, delle associazioni e dei transfer.
4. Ricorrere al silenzio e alle indicazioni non verbali.
5. Rafforzare la motivazione e la partecipazione dello studente
sostenendo l’allievo nella fatica di apprendere.
6. Saper delimitare i problemi.
7. Controllare la comprensione degli studenti.
8. Saper porre dei problemi complessi.
9. Porre dei problemi discriminatori.
10. Essere sensibile alle reazioni degli allievi.
11. Ricorrere alle immagini e agli esempi.
12. Raffinare la tecnica d'esposizione.
13. Suscitare una comunicazione completa nella classe.
11. C) CULTURA CONVERGENTE
Richiede alla scuola di ripensare i vecchi concetti di insegnamento che
hanno plasmato i programmi e le metodologie didattiche.
12. Portare la Scuola nel Cellulare
• Computer e cellulari hanno
accorpato molteplici funzioni e si
sono trasformati in telefono,
televisione, stereo, fotocamera,
tutto-in-uno.
• I contenuti della comunicazione
vengono declinati in ogni formato,
per potersi spostare da un mezzo
all'altro e ricevere così una
distribuzione sempre più capillare
e pervasiva.
http://goo.gl/cLpos3
13. Alfabetizzazione Digitale
• L'Età della Partecipazione, inaugurata dalla Rete, è carica
di promesse: cittadinanza attiva, consumo consapevole,
creatività diffusa, intelligenza collettiva, saperi condivisi,
scambio di conoscenze. Tuttavia, se ci si aspetta di
vederla sorgere all'orizzonte come un'alba scontata e
inevitabile, si finirà per trasformarla nel suo contrario,
producendo una nuova, vasta massa di esclusi.
• Sarà necessario diffondere un nuovo modello di
alfabetizzazione mediatica per rimuovere le “barriere
architettoniche digitali” con cui si confronta chi non è un
nativo digitale.
14. Nativi e Migranti Digitali
• Tra "nativi" e "immigrati" dell'era digitale e partecipativa
ci sono attitudini molto differenti, approcci diversi agli
stessi media. Questo non significa che le comunità non
possano confrontarsi ed educarsi a vicenda. Troppo
spesso si preferisce erigere steccati, insistere su stereotipi
come "i giovani sono tutti smanettoni" oppure "i giovani
chattano e basta" e via discorrendo.
• Nessuno sembra capace di attivare un confronto sulle
"competenze digitali" che sempre più determinano la
formazione sociale, culturale e professionale degli
individui.
15. Cultura della Convergenza tra
Docenti e Studenti
• La convergenza è un viaggio non un punto di arrivo, è un
processo guidato dall'alto verso il basso (dai docenti), e dal
basso verso l'alto (dagli studenti).
• La convergenza richiede alla scuola di ripensare i vecchi
concetti di insegnamento che hanno plasmato
i programmi e le metodologie didattiche.
• Se i vecchi studenti erano considerati soggetti passivi
(fermi) i nuovi sono attivi (in movimento), se i vecchi
studenti erano isolati i nuovi sono connessi socialmente.
16. "METAFORA" (Eticamente discutibile, ma
indiscutibilmente efficace)
Liberamente tratto da "La sfida dell'educazione nella modernità liquida
(Bauman)"
• Un insegnante per centrare il suo obiettivo deve fare del suo
insegnamento un "missile intelligente".
Per i vecchi studenti, generalmente più fermi e meno connessi
socialmente, era sufficiente un "missile balistico”.
• Nel momento in cui iniziano a muoversi la direzione dei missili
balistici e la loro gittata sono già state decise in base alla
posizione del bersaglio.
• Tali caratteristiche ne fanno l'arma ideale in una guerra di
posizione dove i bersagli restano fermi.
17. “Lanciare Missili Intelligenti”
• Tuttavia la Net Generation che emerge dalla 'modernità
liquida' è una generazione in movimento.
A questo punto agli insegnanti serve un missile
intelligente, che possa cambiare la propria direzione
(insegnamento) mentre è in volo, a seconda delle
circostanze.
• Un missile che sappia individuare i movimenti del
bersaglio, apprendere tutto ciò che può essere appreso
sulla direzione e velocità del bersaglio (studente),ed
estrapolare dalle informazioni raccolte i dati sul luogo nel
quale le traiettorie dell'insegnante e degli studenti
possono incontrarsi (Cultura convergente).
18. Long Life Learning
• Un insegnamento di questo tipo non può mai sospendere
non può mai sospendere, tanto mai esaurire, la raccolta e
l'elaborazione delle informazioni durante il volo (anno
scolastico). Infatti il bersaglio potrebbe non smettere mai di
muoversi, pertanto il calcolo del punto di impatto deve
necessariamente venire aggiornato e corretto di continuo.
Da questa prospettiva i programmi didattici, rigidamente
strutturati preventivamente, sono più adatti per essere
caricati all'interno dei missili balistici.
• I nuovi studenti richiedono maggiore attenzione positiva per
essere coinvolti, è necessario aprire delle parentesi
all'interno dei programmi di istruzione per poter accogliere
anche i loro interessi.