2. In un’isola, e cioè in un paese in diretto
rapporto col mare, assai presto dovette
penetrare il culto del dio delle acque,
Poseidone.
Nello stretto di Messina vennero localizzati i
mostri marini Scilla e Cariddi.
Le navi che imboccavano lo stretto erano
costrette a passare vicino a uno dei due mostri.
In quel tratto di mare i vortici, in realtà, sono
causati dall'incontro delle correnti marine.
3. Con una gigantesca
bocca piena di varie file
di numerosissimi denti
e una voracità infinita,
Cariddi risucchiava
l'acqua del mare e la
rigettava (fino a tre
volte al giorno),
creando enormi vortici
che affondavano le navi
in transito.Scilla e Cariddi in una vignetta inglese di fine
Settecento
4. Ninfa dagli occhi azzurri, viveva in Calabria.
Glauco, figlio di Poseidone, un dio marino metà
uomo e metà pesce, si innamorò di lei e si recò
dalla maga Circe chiedendole un filtro d'amore
per far innamorare la ninfa di lui.
Circe, desiderando il dio per sé, volle vendicarsi
e preparò una pozione malefica che fece
diventare Scilla un mostro enorme ed altissimo
con sei enormi teste di cane con tre file di denti
ognuna, un busto enorme e delle gambe
serpentine lunghissime.
Per l'orrore Scilla si gettò in mare e andò a
vivere nella cavità di uno scoglio vicino alla
grotta dove abitava anche Cariddi.
Scilla raffigurata su un cratere
greco conservato al Louvre
5. In Sicilia da sempre le ragioni climatiche hanno
fatto grandemente apprezzare i benefici delle
acque.
Le divinità indigene, personificazioni di sorgenti e
fiumi, avevano un posto nella religione dei Siculi
ancora prima che nell’isola si facesse sentire
l’influenza della civiltà greca.
Al mare, e al fiume è attinente il mito di Aci e
Galatea.
6. La leggenda narra…
di Polifemo, innamoratosi della giovane ninfa Galatea.
Quest’ultima però non ricambiava il suo amore e
preferiva quello di Aci. Una sera, al chiarore della luna,
il ciclope vide i due innamorati baciarsi.
Preso dalla gelosia, aspettò
che Galatea se ne andasse per
tirare un grande masso che
schiacciò Aci. Gli dei ebbero
pietà di Aci e lo trasformarono
in un piccolo fiume che sfocia,
si dice, a capo Mulini (nei
pressi di Acireale) proprio
dove i due erano soliti
incontrarsi.
[Acireale, parco Belvedere: Aci e Galatea]
7. • È un Ciclope figlio di Poseidone e di
Toosa, una ninfa del mare.
• I Ciclopi sono delle figure della
mitologia greca, giganti con un
occhio solo, fabbricanti di fulmini
insieme a Efesto.
• Secondo alcune tradizioni i Ciclopi
potrebbero rappresentare l’Etna
poiché il loro unico occhio
ricorderebbe il cratere centrale del
vulcano.
• Polifemo viene descritto nel IX libro
dell’Odissea.
• È antropofago e non rispetta gli dei.
• Alleva le pecore e ne ricava carni e
prodotti caseari.
• Vive in una grande grotta, isolato
dagli altri ciclopi
• Non conosce l’agricoltura ed è
completamente privo di leggi ed
assemblee.
POLIFEMO
8. Aci, bellissimo
pastore figlio di Fauno e
della ninfa Simetide.
Galatea, dal greco
«galak», «latte», una ninfa
del mare, figlia di Nereo;
rappresenta la schiuma del
mare, bianca come il latte.
9. • Si credeva che Galatea frequentasse la spiaggia della Sicilia orientale,
fra Catania e il golfo dell’attuale Taormina.
• Il contrasto d’amore tra lei e Polifemo, e più ancora l’episodio di Aci,
furono ricca sorgente di poesia per i Greci e i Latini.
• La leggenda dell’amore di Polifemo per lei si crede che sia stata
introdotta nella letteratura al tempo del tiranno Dionisio I di Siracusa, e
all’età alessandrina si ascrive l’origine letteraria dell’episodio di Aci.
Dionisio I di Siracusa
(430 a. C. 367 a. C)
10. Aci in Sicilia
Aci Castello, Aci Trezza, Acireale, Aci Sant’Antonio, Aci
Catena, Aci San Filippo, Aci Santa Lucia, Aci Platani e
Aci Bonaccorsi.
Questi sono i nomi delle città che hanno il prefisso in
Aci. Secondo la leggenda, infatti, Polifemo spezzò il
corpo di Aci e lo sparpagliò per il territorio
circostante.