2. 2
Ubicazione della locanda
• La locanda “Septem sapores”
era situata sul colle Quirinale ,
uno dei sette colli romani.
Qui abitavano i padri fondatori
di Roma ovvero i patrizi. La
locanda si trovava nell’
estremità orientale della
collina,vicino al tempio di
Quirino nella via delle Quattro
Fontane sul lato in cui sporgeva
il Capitolium Vetus.
• Il luogo era una dei più ricchi di tutta Roma; infatti le
strade erano tutte ricoperte di pietra ed, essendo una
zona molto centrale, arrivavano oltre ai patrizi, che
abitavano per la maggior parte nel luogo, mercanti e
soldati. Questi ultimi pattugliavano le zone circostanti
alla locanda e non solo. In Quirinale colle,
deversorium "Septem sapores" collocabatur.
• (-Roberto Raciti)
4. Descrizione della locanda
4
La locanda “Septem Sapores”era
costruita con il calcestruzzo
romano (calce, pozzolana e
caementa);questo materiale
consentiva la realizzazione di
grossi edifici. L’opera cementizia
era poi rivestita con l’intonaco di
colore “purpureus”(porpora),c he
le dava un aspetto accogliente.
All’interno, la locanda era dotata di
una sola stanza con volta a botte ed
era aperta verso la strada. Le
particolarità della bottega erano
l'essenzialità e la semplicità, sia dei
mobili che di arredi, dovute
soprattutto alla ristrettezza degli
ambienti. Si fa presente, inoltre,
che i Romani utilizzavano
preferibilmente, come materiale
per i mobili, marmo e metallo, più
durevoli del legno.
(-Gaiba Giordana)
5. Descrizione della locanda
La Locanda aveva un bancone
di pietra, con cinque o sei
contenitori murati, rivolti
verso la strada; accanto al
banco vi era un fornello con
una casseruola piena di acqua
calda; nel retro c'erano la
cucina e le sale per la
consumazione. Vi era una
finestra in alto che dava luce al
soffitto in legno del deposito ed
un grande vano di apertura
sulla strada. La locanda era
gestita da liberti, vi si
vendevano, inoltre, prodotti
agricoli o artigianali come
frumento, pane, vino, oltre a
cesti, vasi, bronzi, pentole,
vetri e gioielli.
5(-Gaiba Giordana)
CAUPONA EX CAEMENTO ERAT,
FENESTRAM IN TECTO HABEBAT
ET COMMODA ERAT
6. Descrizione della clientela
6
Nell’antica Roma i clienti erano
uomini formalmente liberi, ma
legati da particolari vincoli giuridici,
morali ed economici, in un rapporto
di subordinazione, a un’altra
persona, collocata socialmente più
in alto, il patrono.
I clienti da parte loro:
• erano obbligati alla salutatio
matutina (una visita di omaggio
nelle ore del mattino)
• dovevano dare il voto al patrono
nelle elezioni
• liberarlo da una prigionia di guerra
pagando il riscatto
• aiutarlo in denaro per la dote di
una figlia in procinto di sposarsi
(-Silvia Di Paola)
Patrici patres conditores urbis erant
Et plebeii pauperes servi erant
8. Descrizione della clientela
8
I Patrizi erano i padri fondatori
della città. Essi discendevano dalle
famiglie più antiche che per prime
avevano occupato i sette colli e si
erano appropriate dei terreni
migliori. Formavano un
gruppo ristretto, l’aristocrazia.
Gli indumenti tradizionalmente
usati dall’uomo erano la toga, di
lana o di lino, sempre bianca e
drappeggiata intorno al corpo e la
tunica bianca in lana o in lino.
Le donne, sotto gli abiti, portavano
una fascia mammillare e il subligar.
Sopra questi portavano la stola o una
tunica lunga con due cinture. Sopra
ancora veniva messo il pallium
(-Silvia Di Paola)
9. Una ricetta
9
Ingredienti:
• carne
• rosmarino
• uovo
• farina
Procedimento:
Tagliare a pezzettini la carne e salarla. Successivamente
sbattere un uovo in una ciotola con del rosmarino e versare
la farina in un’altra ciotola. Quindi immergere i pezzettini
di carne nell’uovo e poi infarinarli e passarli nel rosmarino.
Cuocere per 40 minuti.
• (-Maria Sole Panarello)