presentazione nell' ambito del Master in counselling socio-educativo organizzato dall' Associazione Argo in partnership con L' Ifrep di Roma e l' Ateneo Salesiano di Roma
Comunicazione efficace: principi e tecniche di basePLS Coaching
Come possiamo comunicare più efficacemente? I presupposti di base per capire, essere capiti e ottenere cosa desideriamo attraverso la comunicazione. Dall'ascolto alla spontaneità: 5 elementi chiave per diventare comunicatori migliori.
Tecniche di comunicazione efficace: saper comunicare in modo adeguato ci consente di migliorare le relazioni interpersonali e di ottenere risultati di successo.
presentazione nell' ambito del Master in counselling socio-educativo organizzato dall' Associazione Argo in partnership con L' Ifrep di Roma e l' Ateneo Salesiano di Roma
Comunicazione efficace: principi e tecniche di basePLS Coaching
Come possiamo comunicare più efficacemente? I presupposti di base per capire, essere capiti e ottenere cosa desideriamo attraverso la comunicazione. Dall'ascolto alla spontaneità: 5 elementi chiave per diventare comunicatori migliori.
Tecniche di comunicazione efficace: saper comunicare in modo adeguato ci consente di migliorare le relazioni interpersonali e di ottenere risultati di successo.
Una riflessione sulla gestione del conflitto, nata durante un corso di gestione e tecniche di vendita. Attuale, vista la conflittualità oggi in atto. Aggiornata a Gennaio 2017
Imparare le strutture base della comunicazione efficace e dell'ascolto attivo per capire e conoscere meglio se stessi e gli altri.
• Principi base della comunicazione:
• Modello di Jakobson
• Assiomi della comunicazione
• Imparare a capire e a conoscere se stessi e gli interlocutori per facilitare la comunicazione:
• Riconoscere i principali sistemi rappresentazionali (VAKog) con cui le persone percepiscono il mondo esterno
• La comunicazione paraverbale: saper gestire la respirazione, il tono, il ritmo, il volume, le pause
• La comunicazione non verbale: la postura che favorisce la
comunicazione
• La lettura dei segnali oculari d'accesso (LEM)
• Il rapport e le modalità che facilitano una buona comunicazione:
• Il ricalco, la calibrazione e la guida
Corso di comunicazione (1/5) - Introduzione alla comunicazionePaolo Savoldi
Prima lezione del corso di comunicazione tenuto nel novembre del 2010 a Brescia per Atena, società di formazione e sviluppo delle risorse umane a Brescia. Introduzione alla comunicazione.
Laboratorio realizzato con il contributo dell'Iniziativa Laboratori dal Basso, azione della Regione Puglia cofinanziata dalla UE attraverso il PO FSE 2007-2013
Finanziato da ARTI Puglia, il corso gratuito “Lavorare in gruppo? Un’impresa! Un'impresa!: Conflitti, comunicazione e cooperazione per l'impresa sostenible” mira a fornire le competenze per migliorare l’efficienza del lavoro di gruppo e garantire la sostenibilità di un progetto imprenditoriale nel lungo periodo.
A promuoverlo l'Associazione VulcanicaMente , già attiva a livello locale ed europeo.
Il secondo di 5 moduli "Litigare bene tra colleghi: gestire i conflitti nei gruppi di lavoro" ha visto la partecipazione del trainer Graziano Tullio, esperto in team building e comunicazione efficace, e Paolo Ragusa, vice direttore del Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti di Piacenza
www.vulcanicamente.it
Lavoro di gruppo e gruppi di lavoro: strategie di efficacia e gestione dei co...GAL Sole Grano Terra
Le slide di Carlo Duò sul lavoro di gruppo e i gruppi di lavoro (strategie di efficacia e gestione dei conflitti), presentate il 27/11/2014 a Villaputzu e il 28/11/2014 a San Basilio in occasione del seminario interattivo organizzato dal GAL SGT - Sole Grano Terra.
Scopo della PNL è darvi le metodologie perché si attui in voi un processo di crescita delle vostre possibilità, per porvi in maniera nuova e più efficace nelle sfide di ogni giorno.
Una riflessione sulla gestione del conflitto, nata durante un corso di gestione e tecniche di vendita. Attuale, vista la conflittualità oggi in atto. Aggiornata a Gennaio 2017
Imparare le strutture base della comunicazione efficace e dell'ascolto attivo per capire e conoscere meglio se stessi e gli altri.
• Principi base della comunicazione:
• Modello di Jakobson
• Assiomi della comunicazione
• Imparare a capire e a conoscere se stessi e gli interlocutori per facilitare la comunicazione:
• Riconoscere i principali sistemi rappresentazionali (VAKog) con cui le persone percepiscono il mondo esterno
• La comunicazione paraverbale: saper gestire la respirazione, il tono, il ritmo, il volume, le pause
• La comunicazione non verbale: la postura che favorisce la
comunicazione
• La lettura dei segnali oculari d'accesso (LEM)
• Il rapport e le modalità che facilitano una buona comunicazione:
• Il ricalco, la calibrazione e la guida
Corso di comunicazione (1/5) - Introduzione alla comunicazionePaolo Savoldi
Prima lezione del corso di comunicazione tenuto nel novembre del 2010 a Brescia per Atena, società di formazione e sviluppo delle risorse umane a Brescia. Introduzione alla comunicazione.
Laboratorio realizzato con il contributo dell'Iniziativa Laboratori dal Basso, azione della Regione Puglia cofinanziata dalla UE attraverso il PO FSE 2007-2013
Finanziato da ARTI Puglia, il corso gratuito “Lavorare in gruppo? Un’impresa! Un'impresa!: Conflitti, comunicazione e cooperazione per l'impresa sostenible” mira a fornire le competenze per migliorare l’efficienza del lavoro di gruppo e garantire la sostenibilità di un progetto imprenditoriale nel lungo periodo.
A promuoverlo l'Associazione VulcanicaMente , già attiva a livello locale ed europeo.
Il secondo di 5 moduli "Litigare bene tra colleghi: gestire i conflitti nei gruppi di lavoro" ha visto la partecipazione del trainer Graziano Tullio, esperto in team building e comunicazione efficace, e Paolo Ragusa, vice direttore del Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti di Piacenza
www.vulcanicamente.it
Lavoro di gruppo e gruppi di lavoro: strategie di efficacia e gestione dei co...GAL Sole Grano Terra
Le slide di Carlo Duò sul lavoro di gruppo e i gruppi di lavoro (strategie di efficacia e gestione dei conflitti), presentate il 27/11/2014 a Villaputzu e il 28/11/2014 a San Basilio in occasione del seminario interattivo organizzato dal GAL SGT - Sole Grano Terra.
Scopo della PNL è darvi le metodologie perché si attui in voi un processo di crescita delle vostre possibilità, per porvi in maniera nuova e più efficace nelle sfide di ogni giorno.
Si investe tempo e denaro nello sviluppo di nuove tecnologie e nel tentativo di rendere sempre più facilmente fruibili, dimenticando che questi sono strumenti per comunicare.
Ma a che serve comunicare, se nessuno sa ascoltare?
Investiamo risorse per migliorare la nostra capacità di ascolto, l'altro lato della comunicazione, altrimenti ci ritroveremo in una società futura di grandi comunicatori, ma di pessimi ascoltatori.
Intervento di Sara Fantini sul tema della comunicazione d'impresa durante il seminario di Imprenderò "Franchising: diventare imprenditori di successo", 09/02/2015 a Udine
Body accessing cues gesture eye-moviments language patterns modelAnna Carderi
Per individuare il sistema rappresentazionale che la persona usa per entrare in contatto con il mondo e per prendere informazioni dal mondo possiamo utilizzare il modello
Body Accessing-cues Ggesture Eeye-moviments Language patterns.
La comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonaliClaudio Settembrini
Parte del seminario svolto in Right Management. Saper leggere i messaggi del corpo serve a comprendere gli altri in maniera più efficiente, a capire le reali intenzioni del tuo interlocutore e a migliorare le relazioni interpersonali.
Annalisa Minutillo - L’importanza di una comunicazione efficace | Rinascita D...Stefano Saladino
Siamo efficaci nella comunicazione quando raggiungiamo i nostri obiettivi. La comunicazione non è solo un modo di parlare piuttosto è uno strumento per entrare in contatto con gli altri e arrivare dove ci interessa. Come? Stabilendo relazioni autentiche e di contenuto. Quando? In tutti gli ambiti della vita. Perché? Perché è ora di portare a spasso se stessi e non il personaggio che interpretiamo. Come sarebbe se mi mostrassi per quello che sono? A questa domanda rispondo con un’altra domanda: non sei stufo/a di nasconderti dietro un’immagine.
La comunicazione fa parte di una serie d'incontri con i genitori della Scuola Materna ed Elementare parificata "Santa Maria di Lourdes" di Roma. Incontri nati dal desiderio di rinforzare il processo psicoeducativo/didattico sulla base comune di valori formativi con cui lavorare in squadra: scuola-professionisti-famiglia
"IL BICCHIERE MEZZO PIENO DEI SOCIAL NETWORKS. Vantaggi ed opportunità nell'u...Alberto Di Capua
Di solito a questi incontri su questo tema si tende più a parlare di minacce che di opportunità; insomma ci si concentra soprattutto sul bicchiere mezzo vuoto. Invece, ci sono delle enormi potenzialità che questi nuovi mezzi della comunicazione offrono ma non se ne parla ancora abbastanza. Io cerco invece di esaltarle coinvolgendo soprattutto gli adulti che loro per primi devono capirne la portata.
Progetto Si Selfie chi può. Il narcisismo come modalità interattivaAlberto Di Capua
Progetto sulla Media Education nelle Scuole medie di Senigallia. Risultati del sondaggio Toc Toc? ci sei ? o sei connesso? e slides a sostegno degli incontri tenuti nelle scuole. Maggio 2015
Presentazione convegno "Riprendiamoci il futuro" Senigallia 26/03/2015Alberto Di Capua
Le slides si riferiscono all'intervento di Alberto Di Capua sulle reti turistiche. In particolare viene illustrato un modello organizzativo a legami forti che coinvolge attività anche eterogenee per fare business di qualità. Il caso presentato è quello di Reacta (www.reacta.it)
IL WEB MARKETING NELLE MICRO-IMPRESE TURISTICHE: LA TENUTA “IL GIOGO” di MON...Alberto Di Capua
Slides di presentazione della Tesi di Laurea discussa da Filippo Di Capua il 24 marzo 2014 presso la Facoltà di Economia dell'Università di Urbino. L'interessante tesi è stata svolta all'interno di una struttura ricettiva 'il Giogo' di Monterado.
Il Modello di Rete Turistica proposto ("a doppio legame") postula che ci siano più attori che combinano la propria offerta per assicurare al turista una moltitudine di opzioni e un'integrazione di servizi.
Senigallia Network - Convegno sulle reti turistiche. Intervento del Prof. P...Alberto Di Capua
Senigallia, Convention degli Alberghi 2014. Auditorium San Rocco, 28 febbraio. Il Prof Pencarelli è ordinario della Facoltà Di Economia dell'Università di Urbino.
1. L’ascolto attivo
“Quando un orecchio si affina
diventa un occhio”.
Gialal al-Din Rumi
Domanda: Ti è mai capitato di aver ascoltato qualcuno e alla fine
renderti conto di non aver la minima idea di quanto ti ha detto?
2. I pilastri della comunicazione
E’ impossibile non comunicare (sguardi, gesti, movimenti, posture…)
E’ fatta di contenuto (il cosa) e di relazione (il come), che è più
importante del messaggio: l’incomprensione è spesso effetto di una
relazione sbagliata
Il cosa è verbale, il come non verbale (interlocutore attento,
frettoloso, paziente, annoiato, distratto…)
3. L’ascolto
Udire è un fatto fisico
Ascoltare è un’azione
intellettuale ed emotiva
Deriva da Auscultare = sentire con delicatezza e cura
Avere fiducia, accogliere l’altro, comunicargli interesse e attenzione
Mettere in discussione le nostre verità aprendosi a nuove visioni
Ampliare le nostre vedute (alterità dell’altro)
Disponibilità ad accogliere la possibilità di non essere nel vero
(amore per il vero)
Nessuno ci ha insegnato ad ascoltare, anche se è l’attività che
facciamo più spesso
Non c’è dialogo senza ascolto
4.
Gli ostacoli all’ascolto
Chiusura
Esperienze passate/Ricordi
Aspettative
Pregiudizi/Interpretazioni
Ipotesi
Anticipare (mentalmente o verbalmente) ciò che l’interlocutore sta per
dire
Pensare alla risposta
Emozioni forti
Ansia da risultato
Valori
Fretta di arrivare alla conclusione
Ambiente fisico
Interrompere
5. L’ascolto attivo
Spazio/tempo per la libera espressione
dell’altro
Ascolto sensibile, empatico, concentrato
Atto volontario finalizzato a migliorare la capacità di ascolto;
Basato su empatia (etimologia in, dentro; pathos, soffrire, sentire =
provare le stesse sensazioni ) e accettazione dell’altro;
Capacità di comprendere la realtà degli altri per operare scelte non
condizionate solo dal proprio punto di vista (sgonfiare l’ego);
Aiuta il venditore a conoscere lo stato d’animo e le reali necessità del
cliente (quelle più profonde);
Si esprime con il feedback (su ciò che si ascolta) che il ricevente (chi
ascolta) dà all’emittente (chi parla) – Comunicare l’ascolto
Ascolto attivo anche verso se stessi: ascoltare le proprie reazioni,
essere consapevoli dei limiti del proprio punto di vista;
6. L’ascolto attivo
Sposta il focus dal perché l’altro dice
determinate cose al come le dice
Riconosce l’altro e manifesta interesse per ciò
che dice (sana curiosità verso l’altro)
Non si ascolta con le orecchie, ma con la mente
e col cuore
Abilità poco sviluppata (non viene insegnata ai bambini)
Comunicazione centrata sull’altro, senza temere pause e silenzi
Non dirige la comunicazione altrui ma la facilita
Dare ascolto è regalare all’altro la mia presenza ascoltante, così
l’altro mi parla con tutta la sua persona, il suo corpo, il suo profumo,
il suo linguaggio, il suono della sua voce, il suo sguardo, i suoi
silenzi….
7. L’ascolto attivo
Quello che vedi è il tuo punto di vista:
per vederlo devi cambiare punto di vista
Per comprendere l’altro devi “pensare” che ha ragione e cercare di
vedere gli eventi dalla sua prospettiva
I segnali più importanti sono quelli che valutiamo marginali e
fastidiosi/irritanti perché intaccano le nostre certezze
In tre anni l’uomo impara a parlare. Per imparare a da ascoltare non
gli bastano XYZ anni (al posto di XYZ mettere la propria età)
Trappola: ascoltare solo chi conferma le nostre idee (falso ascolto
perché privo di apertura)
L’ascolto attivo richiede silenzio, non solo
fisico ma anche interiore (spegnere la “radio”)
Parlando insegniamo a parlare, ascoltando insegniamo ad ascoltare
(neuroni specchio)
8. Buone regole
Sospendere giudizi, classificazioni, interpretazioni,
consigli, “darsi da fare” per risolvere il problema
Osservazione e auto-osservazione
Mettere temporaneamente da parte problemi/preoccupazioni
Relativizzare il sapere già acquisito (non è un dogma)
Assumere il punto di vista dell’altro, condividendone le sensazioni (empatia,
neuroni specchio)
Verificare la comprensione
dell’altro (con domande)
Incoraggiare (parla, ti ascolto)
)
Mettere l’interlocutore
proprio agio anche
piano logistico
a
sul
Rispecchiare
Riformulare
Per vendere vestiti occorre
mettersi i panni dell’altro
mettersi
10. La riformulazione
Consiste nel ripetere ciò che
l'altro ha
appena affermato:
◦ con altre parole (o con le parole chiave dell’altro)
◦ non aggiungendo nulla di proprio al contenuto
◦ evitando in tal modo l'interpretazione.
◦ Es.: “Mi sta dicendo che…?”
◦ Es.: ripetere sotto forma di domanda l’ultima frase o parola
dell’interlocutore
◦ Es.: riassumere quanto detto dall’altro
Attraverso la riformulazione:
◦ si facilita l'accordo
◦ la persona ha la conferma di essere stata ascoltata.
11. In conclusione….
Escludere altre attività e concentrarsi
sull’interlocutore
Feedback posturale, cioè annuire, postura aperta
(non sulla difensiva…)
Contatto visivo
Riformulazione
Utilizzo oculato dei
termini dell’interlocutore