Le dinamiche relazionali, group working e cooperative learning 2 parteVulcanica Mente
Laboratorio realizzato con il contributo dell'Iniziativa Laboratori dal Basso, azione della Regione Puglia cofinanziata dalla UE attraverso il PO FSE 2007-2013
Finanziato da ARTI Puglia, il corso gratuito “Lavorare in gruppo? Un’impresa! Un'impresa!: Conflitti, comunicazione e cooperazione per l'impresa sostenible” mira a fornire le competenze per migliorare l’efficienza del lavoro di gruppo e garantire la sostenibilità di un progetto imprenditoriale nel lungo periodo.
A promuoverlo l'Associazione VulcanicaMente , già attiva a livello locale ed europeo.
Il primo modulo di 5 moduli "Le dinamiche relazionali, group working e cooperative learning" ha visto la partecipazione del trainer Graziano Tullio, esperto in team building e comunicazione efficace. Venerdì 4 ottobre ore 15-18, sabato 5 ottobre ore 10-18 presso Manifatture Knos a Lecce.
www.vulcanicamente.it
Il corso fornisce approfondimenti e competenze trasversali utili per migliorare le proprie relazioni
interpersonali sviluppando prima di tutto una maggiore autoconsapevolezza e in secondo luogo anche le
proprie capacità di comunicazione e negoziazione.
La comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonaliClaudio Settembrini
Parte del seminario svolto in Right Management. Saper leggere i messaggi del corpo serve a comprendere gli altri in maniera più efficiente, a capire le reali intenzioni del tuo interlocutore e a migliorare le relazioni interpersonali.
Anche i bambini a volte si arrabbiano! Fa parte di una serie d'incontri con i genitori della Scuola Materna ed Elementare parificata "Santa Maria di Lourdes" di Roma. Incontri nati dal desiderio di rinforzare il processo psicoeducativo/didattico sulla base comune di valori formativi con cui lavorare in squadra: scuola-professionisti-famiglia
Da un'indagine emerge un dato in controtendenza: la violenza giovanile -per i giovani- è più che altro una questione di violenza assistita e, al più, subita.
Poco produttivo dunque –sul piano formativo- proporre training sulla violenza agita (per quanto sia di quest’ultima che le cronache e le statistiche parlino come fenomeno in crescendo).
Molto più urgente (ma anche efficace) lavorare sull’ esperienza di violenza assistita e/o subita.
Le dinamiche relazionali, group working e cooperative learning 2 parteVulcanica Mente
Laboratorio realizzato con il contributo dell'Iniziativa Laboratori dal Basso, azione della Regione Puglia cofinanziata dalla UE attraverso il PO FSE 2007-2013
Finanziato da ARTI Puglia, il corso gratuito “Lavorare in gruppo? Un’impresa! Un'impresa!: Conflitti, comunicazione e cooperazione per l'impresa sostenible” mira a fornire le competenze per migliorare l’efficienza del lavoro di gruppo e garantire la sostenibilità di un progetto imprenditoriale nel lungo periodo.
A promuoverlo l'Associazione VulcanicaMente , già attiva a livello locale ed europeo.
Il primo modulo di 5 moduli "Le dinamiche relazionali, group working e cooperative learning" ha visto la partecipazione del trainer Graziano Tullio, esperto in team building e comunicazione efficace. Venerdì 4 ottobre ore 15-18, sabato 5 ottobre ore 10-18 presso Manifatture Knos a Lecce.
www.vulcanicamente.it
Il corso fornisce approfondimenti e competenze trasversali utili per migliorare le proprie relazioni
interpersonali sviluppando prima di tutto una maggiore autoconsapevolezza e in secondo luogo anche le
proprie capacità di comunicazione e negoziazione.
La comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonaliClaudio Settembrini
Parte del seminario svolto in Right Management. Saper leggere i messaggi del corpo serve a comprendere gli altri in maniera più efficiente, a capire le reali intenzioni del tuo interlocutore e a migliorare le relazioni interpersonali.
Anche i bambini a volte si arrabbiano! Fa parte di una serie d'incontri con i genitori della Scuola Materna ed Elementare parificata "Santa Maria di Lourdes" di Roma. Incontri nati dal desiderio di rinforzare il processo psicoeducativo/didattico sulla base comune di valori formativi con cui lavorare in squadra: scuola-professionisti-famiglia
Da un'indagine emerge un dato in controtendenza: la violenza giovanile -per i giovani- è più che altro una questione di violenza assistita e, al più, subita.
Poco produttivo dunque –sul piano formativo- proporre training sulla violenza agita (per quanto sia di quest’ultima che le cronache e le statistiche parlino come fenomeno in crescendo).
Molto più urgente (ma anche efficace) lavorare sull’ esperienza di violenza assistita e/o subita.
2. Si può comunicare in vari modi.
Esistono però tre stili principali di
comunicazione:
stile passivo
stile assertivo
stile aggressivo
3. Abbiamo abbinato ad ogni stile
comunicativo un animale,
scegliendolo tra quelli che ci
sembrava li rappresentassero
meglio.
Secondo noi la pecora può
rappresentare lo stile passivo in
quanto è un animale tranquillo,
che subisce le aggressioni degli
altri senza riuscire a
difendersi.
4. Abbiamo scelto il
gatto per
rappresentare lo
stile assertivo,
perché il più delle
volte riesce ad
ottenere quello che
vuole senza essere
aggressivo.
5. Infine abbiamo
scelto il lupo per
rappresentare lo
stile aggressivo,
perché è un
animale che per
nutrirsi aggredisce
gli animali più
deboli.
6. Per spiegarvi i tre stili della comunicazione
proveremo a raccontarvi una piccola
storia. Questa piccola storia avrà tre
diversi finali, a seconda degli stili
comunicativi usati dal piccolo protagonista.
(per sentire le voci clicca sui personaggi)
7. La nostra storia inizia quando, un’infermiera,
entra nella stanza per fare un prelievo di sangue
al bambino.
8. Stile passivo
Mamma mia, che paura!
Adesso mi farà male e
non potrò fare niente…
Devo farti
un prelievo.
9. Stile aggressivo
Vattene, brutta strega!
NON MI TOCCAREEE!!!
STA FERMO,
NON TI FACCIO NIENTE!!!
Ti spaventi per nulla!
NON SCOCCIARE!!!
10. Stile assertivo
So che mi devi fare il
prelievo ma… per
favore… cerca di non
farmi tanto male.
Non ti preoccupare,
Cercherò di fare il più piano possibile.
Se sentirai male dimmelo e io mi fermerò.
11. Naturalmente il bambino che userà lo stile
comunicativo assertivo, non potrà evitare il
prelievo, ma avrà più possibilità che l’infermiera
sia più gentile e disponibile con lui. In questo
modo il bambino si rassicurerà e sentirà meno
dolore.