Valutazione degli effetti sul sistema epatico e renale di due metodi di perfusione circolatoria extracorporea. Laureando: Andrea Anceschi. Co-Relatore: Prof. Antonio Scafuri
1. Corso di laurea in Tecniche della FisiopatologiaCorso di laurea in Tecniche della Fisiopatologia
Cardiocircolatoria e Perfusione CardiovascolareCardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare
Valutazione degli effetti sul sistema epatico e
renale di due metodi di perfusione circolatoria
extracorporea
Laureando:
Andrea Anceschi
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA
TOR VERGATA
FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA
Co-Relatore:
Prof. Antonio Scafuri
a.a. 2011/2012
2. La Circolazione ExtraCorporea (CEC)
La circolazione extracorporea
viene utilizzata per sostituire
temporaneamente le funzioni di
cuore e polmoni, soprattutto
durante gli interventi di
cardiochirurgia e si avvale di un
dispositivo meccanico, detto
pompa, di un ossigenatore e di
circuiti tubulari.
3. La Circolazione ExtraCorporea (CEC)
Scopo della macchina cuore-polmoni (HLM) è quello di escludere
il circolo del cuore drenando sangue non ossigenato per poi
reimmetterlo nel circolo arterioso rifornito di ossigeno in modo
da assicurare il metabolismo di organi e tessuti per tutta la durata
dell’intervento
4. La Circolazione ExtraCorporea (CEC)
• Compiti del perfusionista sono:
controllare il corretto andamento della CEC
assicurare che i valori ematici del paziente siano mantenuti il più
fisiologici possibile (garantendo normali valori di pH, di ossigenazione
del sangue, di adeguata perfusione sistemica)
assicurare una corretta pressione arteriosa
assicurare la protezione miocardica
assicurarsi che non sorgano problematiche
5. Storia della CEC
Ludwig Rehn (prima sutura cardiaca)
John Heysham Gibbon & Thomas J. Watson (primo intervento
assistito con HLM realizzata grazie alla partnership con la IBM)
J.W. Kirklin (sviluppo della HLM sul progetto di quella creata nei
laboratori IBM)
Ossigenatori (bolle, bolle a dischi ruotanti, membrana a fibre cave,
membrana semipermeabile)
Pompe (evoluzione delle pompe a rullo e nascita di quelle
centrifughe)
Biocompatibilità ed evoluzione dei materiali
6. Problemi fisiopatologici legati all’uso
della CEC
Rapida e grave risposta infiammatoria SIRS/MODS
Elevata liberazione di sostanze ormonali e metaboliche
(prostaglandine, glucosio, endorfine, cortisolo) a causa della
perfusione non fisiologica dell’organismo e a causa dei materiali
(contatto con superfici non endoteliali dei tubi del circuito e
dell’ossigenatore, flusso non pulsatile, emodiluizione)
Danno neurologico
Danno renale
Danno epatico
Danno polmonare
Danno cardiaco
7. Il Flusso Pulsato (1)
Tecnica mediante la quale si cerca di riprodurre durante l’intervento un
tipo di perfusione simile a quella fornita dal cuore stesso
Miglior perfusione dei vari distretti dell’organismo
Resistenze vascolari sistemiche simili a quelle fisiologiche
dell’organismo
Miglior perfusione del microcircolo
Miglior perfusione renale
Miglior perfusione epatica
8. Il Flusso Pulsato (2)
La generazione del flusso P sembra dipendere da un’energia di
gradiente (flusso della pompa e pressione arteriosa inclusi)
La forma dell’onda generata dalla pressione sotto flusso P e NP può
essere quantificata in termini in energia emodinamica (per via
dell’energia di gradiente)
EEP & SHE quantificazione flusso di pressione in CEC
EEP (Pressione equivalente di energia)
SHE (Energia emodinamica supplementare)
9. Il Flusso Pulsato (3)
• EEP = ﴾∫fp d t﴾/﴿∫ f d t﴿
Si basa sul rapporto tra area della curva emodinamica e flusso ella
pompa
f = flusso della pompa
p = pressione arteriosa in mmHg
dt = incremento nel tempo
EEP comparabile con MAP (pressione media arteriosa)
10. Il Flusso Pulsato (4)
• SHE(ergs/cm3
) = 1,332 [(﴾∫fp d t﴾/﴿∫ f d t﴿) –
MAP]
Attraverso la formula di Shepard dell’energia emodinamica (ergs/cm3
)
si ottiene la costante 1,332. L’energia emodinamica supplementare
può essere quindi calcolata moltiplicando la differenza tra la EEP e la
MAP per la costante 1,332.
SHE risulta essere l’energia supplementare esistente solo nel caso sia
presente pulsatilità nel flusso (per questo risulta zero nel caso del
100% di assenza di pulsatilità)
12. Il Flusso Pulsato (6)
Onda pressoria generata da
una pompa roller a flusso
pulsato (ampiezza, frequenza e
lunghezza d’onda)
13. Il Flusso Pulsato (7)
Onda pressoria generata da
una pompa roller a flusso
continuo
14. Scopo dello studio
Valutazione degli effetti della CEC assistita con flusso pulsato (P) e
non pulsato (NP) durante il clampaggio aortico
Valutazione del danno renale attraverso l’esame della creatinina
Valutazione del danno epatico attraverso l’esame delle GOT e delle
GPT
15. Materiali e metodi (1)
Studio condotto su 28 pazienti suddivisi in due gruppi in modo
randomizzato:
Il gruppo P è risultato composto da 14 pazienti di cui 4 maschi e 10
femmine. I soggetti sono stati sottoposti ad intervento
cardiochirurgico assistito da CEC con flusso P
Il gruppo di controllo NP è risultato composto da 14 pazienti di cui 10
maschi e 4 femmine. I soggetti sono stati sottoposti ad intervento
cardiochirurgico assistito da CEC con flusso NP
16. Materiali e metodi (2)
È stato utilizzato un circuito CEC standard composto da:
L’ossigenatore scelto utilizza un sistema di scambio gassoso a fibre
cave in polipropilene
17. Materiali e metodi (3)
Controllo dei valori di base prima dell’intervento
Controllo di valori all’arrivo in terapia intensiva
Controllo dei valori alle 24 ore successive all’intervento