3. L’onda progressiva di stimolazione
(depolarizzazione) percorre il cuore da
un’estremità all’altra provocando
successivamente la contrazione di tutto il
miocardio
4. Quando un’onda di
stimolazione
(depolarizzazione) si
diffonde in direzione di
un elettrodo positivo
cutaneo, sull’ECG si
determina una
deflessione positiva;
quando la stessa onda si
allontana dell’elettrodo
positivo cutaneo si
determina una
deflessione negativa
5. Propagazione dello Stimolo
e Segnale ECG
R
P
T
Formazione dello stimolo nel Nodo del Seno,
nessun segnale
Propagazione dello stimolo negli Atri
QS
Onda P
Tratto P-Q
2
Depolarizzazione ripolarizzazione completa degli
Atri, nessun segnale
Salita della R
2
1
Propagazione dello stimolo nel setto
intraventricolare
2
Atri
Nodo del
Seno
Ventricoli
4
5
5
Propagazione agli apici dei ventricoli
Discesa della R
Setto
Interventricolare
Depolarizzazione completa dei ventricoli, nessun
segnale
Tratto S-T
Ripolarizzazione Ventricolare
Onda T
9. Periodo Refrattario
Periodo Refrattario Assoluto
Periodo Refrattario Relativo
corrisponde alla prima fase della
ripolarizzazione ventricolare (le fibre
muscolari ritornano al loro stato
iniziale di riposo)
in questo periodo le fibre muscolari
sono refrattarie agli impulsi
(temporaneamente incapaci di
rispondere ad un successivo impulso
elettrico)
la parte finale della fase di
ripolarizzazione è detta anche
“periodo vulnerabile” poichè un
impulso che cade in quel periodo
potrebbe innescare una Fibrillazione
Ventricolare
12. Elettrocardiogramma (2)
Un elettrocardiografo è un galvanometro che
registra variazioni di voltaggio
Il primo elettrocardiografo è stato ideato da Wilhelm
Einthoven nel 1906 (vincitore di premio Nobel)
13. Elettrocardiogramma (3)
Secondo Einthoven la corrente di attivazione del
cuore può essere rappresentato da un vettore con
una sua lunghezza (determinata dall’ampiezza del
voltaggio), una sua direzione (determinata da una
linea di riferimento) ed una direzione.
14. Intervalli di Tempo
della Conduzione dello Stimolo
A
V1=Depolarizzazione Ventricolare
V2=Ripolarizzazione Ventricolare
Valori Normali
< 200 ms
Complesso QRS:
< 120 ms
Periodo QT
frequenza
QRS
Intervallo P-Q:
dipendente dalla
dipendente dalla
QT
A
2
V
V
V2
Intervallo R-R:
frequenza
PQ
1
V1
3
Valori Patologici
Intervallo P-Q:
> 200 ms
Complesso QRS:
> 120 ms
Periodo QT
allungato
Intervallo R-R:
dipendente dalla frequenza
15. ECG Normale (1)
-Rappresentato su carta con
linee spaziate di 1 mm
-La variazione di 1 mv
produce lo spostamento
della penna di 10mm
-Ogni
spazio
verticale
rappresenta
una
modificazione di 0,1 mv ogni
spazio
orizzontale
un
intervallo di tempo di 0,04
secondi
16. ECG Normale (2)
- Onda P
è
l’onda
di
depolarizzazione
e
ripolarizzazione degli atrii.
Quest’onda deve essere
osservata in II derivazione:
> alta 2, 5 mm (0,25 mv)
> della durata 0,11
secondi
- Intervallo P-R è la misura del
tempo
intercorrente
tra
l’inizio della depolarizzazione
atriale e ventricolare. Non
deve essere > 0,2 secondi
17. ECG Normale (3)
- Onda
Q
è
l’onda
di
depolarizzazione settale. Ed è la
prima deflessione del complesso
QRS rivolta verso il basso
-Onda
R
è
l’onda
di
depolarizzazione dell’apice del
ventricolo sinistro ed è la prima
deflessione
positiva
del
complesso QRS rivolta verso il
basso (non > 27 mm)
-Onda
S
è
l’onda
di
depolarizzazione della regione
basale
e
posteriore
del
ventricolo sinistro ed è la prima
deflessione
negativa
del
complesso QRS dopo l’onda R
L’intervallo QRS non deve essere
> 0,1 s.
18. Quindi……..
Una deflessione verso l’alto
viene definita “positiva”.
Una deflessione verso il
basso viene definita
come “negativa”
sull’ECG
21. Gli elettrodi (registranti) degli arti vengono posizionati sul:
BRACCIO DX
COLORE ROSSO
BRACCIO SX
COLORE GIALLO
GAMBA
COLORE VERDE
SX
un elettrodo viene posizionato anche sulla gamba dx allo scopo
di stabilizzare il tracciato.
GAMBA
DX
COLORE NERO
Registrano le forze elettriche provenienti dal cuore , come se
fossero osservate dalla giunzione degli arti
22. Triangolo di Einthoven (da Willem
Einthoven che teorizzò la prima macchina per ECG nel
1901)
23. Derivazioni toraciche
Per ottenere le 6
derivazioni
toraciche un
elettrodo positivo
viene posto in 6
diversi punti della
parete toracica
24. V1 = Quarto spazio intercostale, linea parasternale
destra
V2 = Quarto spazio intercostale, linea parasternale
sinistra
V3 = Quinto spazio intercostale, tra V2 e V4
V4 = Quinto spazio intercostale, linea emiclaveare
sinistra
V5 = Quinto spazio intercostale, linea ascellare anteriore
V6 = Quinto spazio intercostale, linea ascellare media
25. Derivazioni precordiali
Le derivazioni V1 e V2 sono posizionati
all’altezza della parte destra del cuore,
mentre la V5 e la V6 sono poste nella
parte sinistra; le derivazioni V3 e V4
sono situate in corrispondenza del
setto interventricolare
26. Le derivazioni toraciche vengono proiettate
attraverso il nodo AV verso il dorso del
paziente, che quindi costituisce il terminale
negativo di ogni derivazione toracica
27. Come leggere un tracciato
E.C.G
1. E’ presente attività elettrica?
2. Il ritmo del QRS è regolare o irregolare?
3. Qual è la frequenza ventricolare
(QRS)?
4. Il QRS è di durata normale o allargato?
5. L’attività atriale è presente?
6. Qual è la correlazione fra l’attività
atriale e
l’attività ventricolare?
28. 2- Ritmo: il ritmo del QRS è regolare o irregolare?
Confrontare gli intervalli R-R (RR costante = ritmo
regolare, RR varia continuamente = ritmo irregolare)
Irregolarmente irregolare (= FA)
Incerto a frequenza elevata
29. 3- Frequenza : qual’è la frequenza ventricolare?
Normale
Bradicardia
Tachicardia
60-100 min
< 60 min
> 100 min
La velocità standard di scorrimento è 25 mm/sec (0,04 sec/mm)
La carta millimetrata è suddivisa in:
• quadretti piccoli (1 mm) = 0,04 sec
• quadretti larghi (5 mm) = 0,20 sec
5 quadretti larghi = 1 sec
30. Nella lettura di un ECG vanno presi in
considerazione 5 elementi fondamentali
1. Frequenza
2. Ritmo
3. Asse
4. Lesione
5. Infarto
31. Osservando un ECG per prima cosa va
presa in esame la frequenza
La frequenza viene rappresentata
come numero di
cicli cardiaci al minuto
32. In condizioni normali è il nodo SA che agisce
da pacemaker e stabilisce la frequenza del
battito cardiaco
40. ARITMIE CARDIACHE
GENERALITA’
Tutte le condizioni nelle quali il ritmo, la regolarità, la frequenza
sono alterati vengono definite aritmie.
Le aritmie sono alterazioni del ritmo normale del cuore che si
evidenziano, abitualmente, attraverso un'alterazione del battito del polso.
Si parlerà di
- tachicardie (battiti cardiaci accelerati) o tachiaritmie (oltre ad essere
accelerati i battiti sono anche irregolari nel tempo) e
- bradicardie (battiti cardiaci rallentati) o bradiaritmie ( (oltre ad
essere rallentati i battiti sono anche irregolari nel tempo)
41. COME SI VERIFICANO
Diverse le cause che possono alterare la
“centralina del cuore“:
farmaci
infiammazione
ischemia
processi degenerativi
42. Classificazione delle Anomalie
dell’Automatismo e della
Conduzione
Blocco Seno-Atriale
Bradicardia
Tachicardia
Blocco Atrio Ventricolare
Blocco di Conduzione Intraventricolare
Extrasistole
Flutter
Fibrillazione
43. ANOMALIE DEL NODO DEL
SENO
BRADICARDIA SINUSALE
Un ritmo che si origina dal nodo del
seno ad un ritmo inferiore ai 60 battiti
minuto viene definito bradicardia
sinusale.
Tutti i complessi sono normali, disposti
a distanza regolare.
L’allenamento fisico, per esempio,
aumenta il volume sistolico e riduce in
genere la frequenza cardiaca a riposo.
44. TACHICARDIA SINUSALE
Tutti i complessi sono normali, a
distanza regolare ; la frequenza
è > di 100/minuto.
ARITMIA SINUSALE
Nonostante il fatto che gli intervalli PP
varino, tutte le onde P e gli intervalli PR
sono identici in ogni singola derivazione.
Questo ci determina l’irregolarità
sinusale dal pacemaker atriale migrante
45. ARITMIE
SOPRAVENTRICOLARI
FLUTTER ATRIALE
- focolaio ectopico atriale.
-onde P si seguono in rapida
successione, ognuna identica all’altra.
- ogni ondaP è identica alle altre.
FIBRILLAZIONE ATRIALE
- focolai ectopici con ritmo atriale
disordinato e irregolare,
- frequenza atriale è compresa tra 350
e 450 battiti al minuto.
46. ARITMIE VENTRICOLARI
TACHICARDIA VENTRICOLARE (TV)
- presenza di pacemaker ectopico ventricolare.
(150/200/min)
- presenta complessi ventricolari denominati
PVC (Premature Ventricular Contraction).
- Gli atri si depolarizzano normalmente ma le
onde P sono rilevabili solo occasionalmente.
FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE (FV)
- non più riconoscibile un QRS ,
- ritmo veloce di onde di morfologia varia
- vertigini, sincope o collasso.
NO QRS = MORTE in pochi minuti.
MASSAGGIO CARDIACO E CARDIOVERSIONE
ELETTRICA IMMEDIATA !!!!
48. Classificazione delle Anomalie
dell’Automatismo e della
Conduzione
Blocco Seno-Atriale
Bradicardia
Tachicardia
Blocco Atrio Ventricolare
Blocco di Conduzione Intraventricolare
Extrasistole
Flutter
Fibrillazione
49. Difetti nel Sistema di Conduzione
possono verificarsi a
qualunque livello della rete di
conduzione
possono essere provocati da
difetti anatomici e/o
funzionali, congeniti o
derivanti da patologie (IMA,
trauma, insufficienza renale
acuta, effetti di farmaci ...)
evidenziabili sul
tracciato ECG
51. BAV 1° GRADO
Il rallentamento del blocco AV di primo grado
sul tracciato ECG prolunga l’Intervallo P-R
sull’ECG di oltre un quadrato grande (0,2 sec).
L’entità del prolungamento è la stessa in ogni
ciclo cardiaco.
52. BAV 2° GRADO
FENOMENO DI WENCHEBACH
E’ un BAV di secondo grado in cui
l’intervallo P-R si allunga progressivamente
fino al momento in cui il nodo AV non viene
più stimolato con assenza di complessi QRS
NON WENCHEBACH (Mobitz II)
Senza che si verifichi l’allungamento
dell’intervallo P-R, manca un
complesso QRS.
53. Blocco A-V di 2° grado tipo
Mobitz 2
Senza che si verifichi l’allungamento dell’intervallo P-R, manca un
complesso QRS.
54. BAV 3° GRADO
Nessuno degli impulsi atriali riesce a stimolare il nodo AV. I ventricoli sono
costretti ad assumere una propria frequenza indipendente.
La frequenza atriale e ventricolare è diversa tra loro.
Si ha un QRS apparentemente normale che viene definito “idionodale”
(pacemaker giunzionale);
Se i complessi hanno un aspetto simile a PVC il ritmo viene definito
“idioventricolare” (pacemaker ventricolare)
55. Blocco A-V di 3° grado
Attività atriale
Attività ventricolare
56. BLOCCO DI BRANCA
Il blocco di branca è causato da
un blocco nella branca destra o
sinistra . Così accade che nel
blocco di branca uno dei due
ventricoli viene attivato
leggermente in ritardo rispetto
all’altro provocando due QRS
riuniti. (R-R1)
57. TURBE DELLA FREQUENZA
DEL RITMO
EXTRASISTOLIA:
Nella extrasistolia si osservano
alcuni battiti fuori tempo su
un ritmo cardiaco normale: a
seconda del punto in cui si
originano, le extrasistoli
vengono distinte in atriali e
ventricolari.
58. Nella lettura di un ECG importanza
dell’elemento MORFOLOGIA (qRsT)
1. Frequenza
2. Ritmo
3. Asse
4. Lesione
5. Infarto