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24-27 ottobre 2016 – Frascati
TRATTAMENTO INTENSIVO DEL DONATORE
Marco Zanello
Università degli Studi di Bologna
IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna
Anestesia e Rianimazione Ospedale Bellaria
Gli organi trapiantabili con
successo sono quelli
privi di potenziale lesività
per il ricevente,
con alta vitalità biologica
e con conservate prerogative
funzionali in quanto
precedentemente normoperfusi
•Perdita della omeostasi aggregante corporea
•Diminuzione della perfusione e
dell’ossigenazione di organi e tessuti
•Alterazioni funzionali e strutturali di
cellule, tessuti, organi e apparati anche
correlati alla morte encefalica e agli eventi
pre-morte
① Riconoscere gli effetti del mancato controllo
encefalico (stato di ME) su costanti fisiologiche
somatiche
② Utilizzare gli strumenti di terapia intensiva “Goal-
directed” e “Tailor-made” (terapie, procedure, ecc.)
per l’ottimale mantenimento delle funzioni e degli
organi
③ Utilizzare interventi di buona pratica intensivologica
ed organi40° TPM Trattamento intensivo
Zanellozzativa per aumentare il Procurement
 Obiettivi della
presentazione
Consiste nella cura intensiva di una
condizione iatrogena (morte a cuore
battente) che ha una specifica “fisiologia”
(peraltro poco nota), una riconoscibile
clinica e si giova di tecniche diagnostiche e
terapie tratte dal bagaglio usuale
intensivologico.
Trattamento del donatore
 In Terapia Intensiva
periodo di accertamento della morte
attesa Intervento di prelievo
 Nel trasporto intra-ospedaliero
 In Sala Operatoria (fase di prelievo)
Aspetticlinici:diagnosieterapia
Aspettiorganizzativierelazionali
Altriaspetti:normativi
*
① Riconoscere gli effetti del mancato controllo
encefalico (stato di ME) su costanti fisiologiche
somatiche
② Utilizzare gli strumenti di terapia intensiva “Goal-
directed” e “Tailor-made” (terapie, procedure, ecc.)
per l’ottimale mantenimento delle funzioni e degli
organi
③ Utilizzare interventi di buona pratica intensivologica
ed organi40° TPM Trattamento intensivo
Zanellozzativa per aumentare il Procurement
 Obiettivi
Le “nuove” insufficienze:
perdita del controllo autonomico
Perdita del controllo emodinamico
Perdita della respirazione spontanea
Perdita della termoregolazione
Alterazioni ormonali e metaboliche
Squilibri idroelettrolitici
Alterazioni della coagulazione
*
CNT TPM
Protocolli, Raccomandazioni Vs. Studi di coorte
① Riconoscere gli effetti del mancato controllo
encefalico (stato di ME) su costanti fisiologiche
somatiche
② Utilizzare gli strumenti di terapia intensiva “Goal-
directed” e “Tailor-made” (terapie, procedure, ecc.)
per l’ottimale mantenimento delle funzioni e degli
organi
③ Utilizzare interventi di buona pratica intensivologica
ed organizzativa per aumentare il Procurement
 Obiettivi
Perdita del controllo emodinamico
Perdita della respirazione spontanea
Perdita della termoregolazione
Alterazioni ormonali e metaboliche
Squilibri idroelettrolitici
Alterazioni della coagulazione
*
Effectofbraindeathonbloodpressureandorganperfusion
SchaubMetal.-Effectofdopamineoninflammatorystatusinkidneysofbrain-deadrats.
Transplantation2004;77:1333-40
MEANARTERIAL
PRESSURE
RENALBLOODFLOW
Transplant Proc. 2007; 39: 21-26
- 22%
Total
Perdita dell‘ autoregolazione dei centri
vasomotori e cardiocontrollore del tronco
encefalico, del riflesso barorecettoriale e del tono
simpatico
vasodilatazione periferica artero-
venulare (perdita tono simpatico)
sequestro ematico venoso ( pre-load)
instabilità emodinamica
 Ipotensione arteriosa senza
modulazione di frequenza cardiaca
 Ipoperfusione (acidosi)
 Stato di pre-shock
 Stato di periarresto cardiaco
JL Vincent, D De Backer - N Engl J Med 2013;369:1726-34
BD effects
Interventions
• Recupero volemia efficace
 Espansione volemica
• Tono vascolare
 Farmaci vasoattivi
• Supporto inotropo
 Farmaci inotropi
• Stabilizzazione metabolica
 Supporto ormonale (se)
Trattare l’ipotensione e l’ipoperfusione
Intensive Care Med (2014) 40:613–615
… infatti, l’ipoperfusione deriva da più componenti
vascolari, specie nei pazienti volume non-responder
LS Chawla et al. British Journal of Anaesthesia 113 (5): 748–55 (2014)
 Cristalloidi
maggiore spazio di distribuzione
permettono il reintegro orientato (H2O-ioni)
inducono edema (ipo-oncotico)
 Colloidi
 PVC (se normo-idratazione)
disturbi coagulativi
tubulolesività renale (starches)
 Soluzioni ipotoniche (acqua libera)
correzione di iperNa+ p iperOsm p
I sostituti volemici: alcune specificità
Am J Respir Crit Care Med 2004;170:1247-59
Successful
prevention of
secondary
perfusion insults
N Engl J Med 2013;369:1243-51.
Meccanismi regolatori fisiologici e
modificazioni patologiche in BD
MORTE ENCEFALICA
Ipovolemia
Diabete insipido
Perdita del tono
vasomotore
Deplezione ormonale
 After-load
 Pre-load  Perfusione coronarica
 Contrattilità
Legge Frank-Starling Effetto Anrep Effetto micro-perfusivo
efficacia mioproteine Ca++
Attivazione canali Ca ++ Disponibilità O2
Amine Vasoattive e inotrope
Se: PAM <60 mm Hg PVC 6-8 cm H2O
 Dopamina < 10 μg/Kg/min
 Dobutamina < 10 μg/Kg/min
 Noradrenalina 0,05-0,1 μg/Kg/min
 Adrenalina 0,05-0,1 μg/Kg/min
 Vasopressina 1 U bolo 0,5 - 4 U/h
PAM: ≥ 70 mm Hg con segni di adeguata
perfusione (lattati!)
PVC di 6-12 mm Hg sec. “more frail-organ”
Hb ≥ 10 g/dL e Ect ≥ 30%
FC: 60-100 b/min (< 60 con segni di adeguata
perfusione)
Diuresi: 1-1,5 mL/Kg/h
n.b.: i farmaci vasoattivi generano
un carico resistivo
Monitoraggio emodinamico avanzato
Impiego di
Swan-Ganz o PiCCO in Donor
Indicazioni all’uso
 Se già impiegato pre-morte
 FE VSn (ecocardiografia) ≤40%
 Uso protratto/massivo di catecolamine
 Escalation therapy
 Difficoltà mantenimento equilibrio
emodinamico (elevata espansione)
 Prelievo di polmone/cuore marginale
Am Coll of Cardiol - Crit Care Med 1996; 24: 1599
Can Council Donation Transplantation 2004
Attenzione eccessivo  PAM
Causa
 Iatrogena: (pulse-dose o eccesso di amine, eccesso di
riempimento volemico
 Riflessi neurovegetativi durante il periodo di
osservazione o nel prelievo (globo vescicale,
incisione cute, stiramento mesi, ecc.)
Terapia
 Eliminare la noxa eziologica
 Esmololo/vasodilatatori
Ipertensione arteriosa
RIVALUTAZIONE FUNZIONALE DEGLI ORGANI
① Terapia eziologica (disionie)
② Terapia antiaritmica:
- Bradicardia-BAV: Amine (l’atropina è inefficace)
(Isoprenalina 0,02 μg/Kg/min)
- Torsione di punta: Tosilato di bretilio
- Aritmie sopraventricolari: Amiodarone
- Aritmie ventricolari: Lidocaina
- Arresto cardiaco: Manovre rianimatorie (BLS-
D; ACLS)
ACLS) (no intracardiaca)
Alterazioni del ritmo cardiaco
Perdita del controllo emodinamico
Perdita della respirazione spontanea
Perdita della termoregolazione
Alterazioni ormonali e metaboliche
Squilibri idroelettrolitici
Alterazioni della coagulazione
*
Perdita della organizzazione e della
regolazione ritmica del respiro: APNEA
Metabolismo VO2 
Produzione VCO2 
Alcalosi ipocapnica  cessione O2
Ipocapnia  difficoltà test apnea
Dipendenza dal governo della VAM
Il contesto degli scambi gassosi nel
Donatore
VENTILAZIONE MECCANICA
BRONCOSCOPIA
TRACHEOSUZIONE
FLUIDI E VOLEMIA
Gas inspirati riscaldati ed umidificati
Reclutamento polmonare intervallare
Variazioni di postura (FKT)
Toilette bronchiale:
- broncoaspirazione
- fibrobroncoscopia
- FKT (clapping)
- prevenzione infezioni respiratorie
NO
TOSSE !
Proteggere il polmone:
VA – CFR – PI/PE
DANNO DEL
SURFACTANTE
ALVEOLARE
(EPA neurogeno)
INFIAMMAZIONE
SISTEMICADANNO DELL’
INTERSTIZIO
AS Slutsky, New Engl J Med 2013;369:2126-36.
Ventilator induced lung injury
Dreifuss D, Saumon G – AJCCM 1998; 157:294-323
Ventilation induced remote organ failure
Imai Y et al. JAMA 2003; 289:2104-2112
AS Slutsky, VM Ranieri – New Engl J Med 2013;369:2126-36
 Volume corrente = 5 – 8 ml/Kg
 PEEP ≥ 5 (8-10) cmH2O
 FIO2 ≤ 0.4-0.5
 Pressione di plateau < 30 cm H2O
 Frequenza atti respiratori
 PaO2/FiO2 > 500 LTx
 Test apnea in CPAP
PaO2 ≥ 100 mmHg
Normocapnia
}
Mantenimento degli scambi respiratori:
come ventilare il Donatore
Perdita del controllo emodinamico
Perdita della respirazione spontanea
Perdita della termoregolazione
Alterazioni ormonali e metaboliche
Squilibri idroelettrolitici
Alterazioni della coagulazione
*
Deficit assoluto di vasopressina
(ADH)
Diabete
insipido
Diuresi > 4-5 mL/kg/h
Osm p > Osm u
Peso specifico urine < 1005
Na u < 20 mEq/L
Eccessiva diuresi con urine diluite
Diuresi oraria >4 ml/Kg
Aumento di Na+
Riduzione di K+, Ca++, Mg++, P++ Osmolarità
plasmatica >300 mOsm/Kg
Diabete Insipido: diagnosi
Na+ normale
Normale K+, Ca++, Mg++, P++
Osmolalità urinaria <200 mOsm/l
Peso specifico urinario <1005
OBIETTIVI DEL TRATTAMENTO
 Obiettivi primari (omeostasi generale e di organi)
 MANTENIMENTO DELLO STATO VOLEMICO
 SODIEMIA (130-150 mEq/ml)
 OSMOLARITA’ SIERICA (305-315 mOsm/l)
 Obiettivo secondario (protezione renale)
 CONTENIMENTO DELLA DIURESI
(0,5 - 3 ml/kg/ora)
Poliuria Moderata  3 ml/Kg/h
 Riempimento vascolare
 Normalizzazione volemia
 Controllo elettrolitico
Poliuria Severa > 3-4 ml/Kg/h
Ormonoterapia sostitutiva
STRUMENTI DEL TRATTAMENTO
 ADH di sintesi
 Agonista selettivo V2
 > effetto antidiuretico
 Durata > 3-5 volte
POSOLOGIA (una fl = 4 μg/ml)
e.v.: bolo 0,2-0,4 μg poi in continuo: 0,1-0,2 μg/h
s.c.: bolo 1-2 μg
TARGET DOSE
Desmopressina = DDAVP (Minirin®)
(1-Desamino 8 D Arginina VasoPressina)
vs. Vasopressina
(ADH)
RH Sterns - N Engl J Med 2015;372:55-65.
 Resistenza all’ insulina
 Infusione di catecolamine
 Infusione di glucosate o
pregresso trattamento
con corticosteroidi
 Ipotermia
Cause Conseguenze
 Chetoacidosi
 Glicosuria, poliuria
osmotica
 Disidratazione e
ipovolemia
Trattamento
Insulina
pronta e.v.
Normalizzazione della
glicemia (100-120 mg/dL)
Equilibrio endocrino-metabolico:
Iperglicemia
N Engl J Med 2010;363:26:2540
CAUSESEFFECTS
Perdita del controllo emodinamico
Perdita della respirazione spontanea
Perdita della termoregolazione
Alterazioni ormonali e metaboliche
Squilibri idroelettrolitici
Alterazioni della coagulazione
*
 Stati di fibrinolisi
 Shock e CID
 Trasfusioni massive di sangue
citratato
 Ipotermia
Cause Conseguenze
 Consumo piastrinico e
di fattori della coagulazione
 Emorragie
 Formazione microtrombi
Trattamento
Trasfusioni di emoderivati ed
emocomponenti appropriati (e Ca++)
Normalizzazione dei
fattori dell’emostasi
Disordini emocoagulativi:
tendenza emorrigena
B J Hunt - N Engl J Med 2014;370:847-59
N Engl J Med 2014;370:847-59
Perdita del controllo emodinamico
Perdita della respirazione spontanea
Perdita della termoregolazione
Alterazioni ormonali e metaboliche
Squilibri idroelettrolitici
Alterazioni della coagulazione
*
Fisiopatologia
• Distruzione centro termoregolatore
(core T; feedback assente)
• No termogenesi inducibile (muscolare)
• No riflessi anti-termodispersione
Poichilotermia
 Perdita dell’ omeotermia (omeostasi
della temperatura corporea)
Conseguenze
Depressione miocardica
Aritmie (QT lungo, invers. T,
FA, FV)
Acidosi
Iperglicemia
Alterazioni della emostasi
(CID)
Squilibri elettrolitici
Ridotta cessione di O2 ai tessuti
≠ Farmacocinetica e
Farmacodinamica (Amine)
Temperatura centrale
 Esofagea
 Vescicale
 Ematica (Swan-Ganz)
 Rettale
Monitoraggio dell’equilibrio termico
Temperatura
centrale
> 35 (36,5!) °C
 Riscaldamento ambiente
 Riscaldamento delle infusioni
 Riscaldamento dei gas inspirati
 Coperte elettriche
 Coperte a flusso di aria riscaldata
 Lampade irradianti
 Materassini riscaldanti (H2O)
Apporto di calore
Riduzione della termodispersione
 Teli isolanti
 Coperte isolanti
 <Tempo di esposizione del Paziente
… e tutto il meglio di NURSING !
*
Protezione dei tessuti
1
2
Prevenzione delle infezioni nel
donatore
1
2
Prevenzione delle infezioni nel
donatore
3
4
① Riconoscere gli effetti del mancato controllo
encefalico (stato di ME) su costanti fisiologiche
somatiche
② Utilizzare gli strumenti di terapia intensiva “Goal-
directed” e “Tailor-made” (terapie, procedure, ecc.)
per l’ottimale mantenimento delle funzioni e degli
organi
③ Utilizzare interventi di buona pratica intensivologica
ed organizzativa per aumentare il Procurement
 Obiettivi
• nuovo obiettivo della terapia intensiva
… ovvero come
migliorare la
funzionalità di
organi
(talora renderli
prelevabili)
*Aumentare il procurement
Hormonal replacement
Protezione polmonare
strategia ventilatoria
surfactante
Uso stretto di Protocolli
La variabile “tempo” di trattamento
… … …
SUPPORTO
ORMONALE
MINORE
NECESSITA’
DI AMINE E
MAGGIORE
STABILITA’
EMODINA-
MICA
PIU’ ORGANI
PRELEVATI E
MIGLIORE
FUNZIONE
POST-
TRAPIANTO
HORMONAL REPLACEMENT
PRESUPPOSTO: INSUFFICIENZA EMODINAMICA IPORESPONSIVA
ESCALATION THERAPY
Utilità terapia 3 Hr (MPS-T3 o T4-Vasopressina). per migliorare
l’instabilità emodinamica e l’estrazione periferica di O2?
3HR: increased probabilities of an organ being transplanted
kidney + 7,3% - heart + 4,7% - liver +4,9%
lung +2,8% - pancreas +6,0%
UNOS: 2000-’01 10,292 consecutive BD donors
701 (6,8%): 3HR (MPN + T3 or T4 + Vasopressin)
Donor type
Age ≤ 40 yrs
Organs trx.
per donor
Age ≥ 40 yrs
Organs trx.
per donor
HR donor 4,2 (p<0.01) 3,1 (p<0.01)
NHR donor 3,8 2,5
Rosendale JD et Al. - Am J Transpl 2002; 2: 761-768
Critical Pathways for the Organ Donor®- Phase IV Donor Management
Pilot Study: 88 ICU
Total organs 381,4 420,8
ROPO (LAC+USC Medical Centre) ADM (Aggressive Donor Management)
Policy 1998 (SG-fluid-vasopressor-early treatment…)
Pre-ADM Post-ADM
%
change
P-value
Referrals for donation 341 537 +57% <0.001
Potential donors 214 255 +19% 0.01
Actual donors 57 104 +82% <0.001
Donors lost (CCA) 39 5 -87% <0.001
Organs recovered 217 370 +71% <0.001
Organs per donor 3.8 3.6 -6.5% n.s.
Functional improvement between brain death declaration
and organ harvesting
Grigoras I, et al. –Transplant Proc 2010, 42:147-149
• 12 BD
• Time interval between BD declaration (P1) and organ harvesting
(P2) 16.08 ± 8.54 hours (6-32)
P1 P2 P > .05
Vasopressor support 9/12 0/12 .003
Oxygenation disturbances 1/12 0/12 .0001
Renal dysfunction 9/12 2/12 .001
Liver dysfunction 7/12 1/12 .027
Coagulopathy 4/12 0/12 .055
Hypernatremia 8/12 3/12 .002
Matabolic acidosis 9/12 1/12 .0001
Maurits Cornelis Escher
Mani che disegnano
1948
… messaggio verso le Conclusioni
• Ricerca e riconosci con caparbietà gli effetti somatici
della ME e le conseguenze della cessazione del
controllo encefalico (e della gestione intensiva pre-
morte)
• Non limitare la diagnostica ed il monitoraggio, ma
orientali
• Tratta con intensità secondo le migliori pratiche
intensivologiche (Best Practice di Terapia Intensiva)
• Poni un obiettivo ad ogni intervento: Goal directed Therapy !
① CONCLUSIONI
• Prevenire è meglio che recuperare (Organ Hits)
• Indirizza il trattamento per sostenere l’organo più
fragile
• Orienta i trattamenti “verso l’ alto”: ottimizza il
Donatore, e la Qualità anatomo-funzionale degli organi
prelevabili
• Così facendo avrai ottimizzato il Procurement !
• Ricorda che nel Donatore poor grade le pratiche di
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prelievo
② CONCLUSIONI
DOMANDE ?
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Trattamento intensivo del donatore

  • 1. 24-27 ottobre 2016 – Frascati TRATTAMENTO INTENSIVO DEL DONATORE Marco Zanello Università degli Studi di Bologna IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna Anestesia e Rianimazione Ospedale Bellaria
  • 2. Gli organi trapiantabili con successo sono quelli privi di potenziale lesività per il ricevente, con alta vitalità biologica e con conservate prerogative funzionali in quanto precedentemente normoperfusi
  • 3. •Perdita della omeostasi aggregante corporea •Diminuzione della perfusione e dell’ossigenazione di organi e tessuti •Alterazioni funzionali e strutturali di cellule, tessuti, organi e apparati anche correlati alla morte encefalica e agli eventi pre-morte
  • 4. ① Riconoscere gli effetti del mancato controllo encefalico (stato di ME) su costanti fisiologiche somatiche ② Utilizzare gli strumenti di terapia intensiva “Goal- directed” e “Tailor-made” (terapie, procedure, ecc.) per l’ottimale mantenimento delle funzioni e degli organi ③ Utilizzare interventi di buona pratica intensivologica ed organi40° TPM Trattamento intensivo Zanellozzativa per aumentare il Procurement  Obiettivi della presentazione
  • 5. Consiste nella cura intensiva di una condizione iatrogena (morte a cuore battente) che ha una specifica “fisiologia” (peraltro poco nota), una riconoscibile clinica e si giova di tecniche diagnostiche e terapie tratte dal bagaglio usuale intensivologico. Trattamento del donatore
  • 6.  In Terapia Intensiva periodo di accertamento della morte attesa Intervento di prelievo  Nel trasporto intra-ospedaliero  In Sala Operatoria (fase di prelievo) Aspetticlinici:diagnosieterapia Aspettiorganizzativierelazionali Altriaspetti:normativi *
  • 7. ① Riconoscere gli effetti del mancato controllo encefalico (stato di ME) su costanti fisiologiche somatiche ② Utilizzare gli strumenti di terapia intensiva “Goal- directed” e “Tailor-made” (terapie, procedure, ecc.) per l’ottimale mantenimento delle funzioni e degli organi ③ Utilizzare interventi di buona pratica intensivologica ed organi40° TPM Trattamento intensivo Zanellozzativa per aumentare il Procurement  Obiettivi
  • 8. Le “nuove” insufficienze: perdita del controllo autonomico
  • 9.
  • 10. Perdita del controllo emodinamico Perdita della respirazione spontanea Perdita della termoregolazione Alterazioni ormonali e metaboliche Squilibri idroelettrolitici Alterazioni della coagulazione *
  • 13. ① Riconoscere gli effetti del mancato controllo encefalico (stato di ME) su costanti fisiologiche somatiche ② Utilizzare gli strumenti di terapia intensiva “Goal- directed” e “Tailor-made” (terapie, procedure, ecc.) per l’ottimale mantenimento delle funzioni e degli organi ③ Utilizzare interventi di buona pratica intensivologica ed organizzativa per aumentare il Procurement  Obiettivi
  • 14. Perdita del controllo emodinamico Perdita della respirazione spontanea Perdita della termoregolazione Alterazioni ormonali e metaboliche Squilibri idroelettrolitici Alterazioni della coagulazione *
  • 16. Transplant Proc. 2007; 39: 21-26 - 22% Total
  • 17. Perdita dell‘ autoregolazione dei centri vasomotori e cardiocontrollore del tronco encefalico, del riflesso barorecettoriale e del tono simpatico vasodilatazione periferica artero- venulare (perdita tono simpatico) sequestro ematico venoso ( pre-load) instabilità emodinamica
  • 18.  Ipotensione arteriosa senza modulazione di frequenza cardiaca  Ipoperfusione (acidosi)  Stato di pre-shock  Stato di periarresto cardiaco
  • 19. JL Vincent, D De Backer - N Engl J Med 2013;369:1726-34
  • 21. • Recupero volemia efficace  Espansione volemica • Tono vascolare  Farmaci vasoattivi • Supporto inotropo  Farmaci inotropi • Stabilizzazione metabolica  Supporto ormonale (se) Trattare l’ipotensione e l’ipoperfusione
  • 22. Intensive Care Med (2014) 40:613–615
  • 23. … infatti, l’ipoperfusione deriva da più componenti vascolari, specie nei pazienti volume non-responder LS Chawla et al. British Journal of Anaesthesia 113 (5): 748–55 (2014)
  • 24.  Cristalloidi maggiore spazio di distribuzione permettono il reintegro orientato (H2O-ioni) inducono edema (ipo-oncotico)  Colloidi  PVC (se normo-idratazione) disturbi coagulativi tubulolesività renale (starches)  Soluzioni ipotoniche (acqua libera) correzione di iperNa+ p iperOsm p I sostituti volemici: alcune specificità
  • 25. Am J Respir Crit Care Med 2004;170:1247-59
  • 27.
  • 28. Meccanismi regolatori fisiologici e modificazioni patologiche in BD MORTE ENCEFALICA Ipovolemia Diabete insipido Perdita del tono vasomotore Deplezione ormonale  After-load  Pre-load  Perfusione coronarica  Contrattilità Legge Frank-Starling Effetto Anrep Effetto micro-perfusivo efficacia mioproteine Ca++ Attivazione canali Ca ++ Disponibilità O2
  • 29. Amine Vasoattive e inotrope Se: PAM <60 mm Hg PVC 6-8 cm H2O  Dopamina < 10 μg/Kg/min  Dobutamina < 10 μg/Kg/min  Noradrenalina 0,05-0,1 μg/Kg/min  Adrenalina 0,05-0,1 μg/Kg/min  Vasopressina 1 U bolo 0,5 - 4 U/h
  • 30. PAM: ≥ 70 mm Hg con segni di adeguata perfusione (lattati!) PVC di 6-12 mm Hg sec. “more frail-organ” Hb ≥ 10 g/dL e Ect ≥ 30% FC: 60-100 b/min (< 60 con segni di adeguata perfusione) Diuresi: 1-1,5 mL/Kg/h n.b.: i farmaci vasoattivi generano un carico resistivo
  • 31. Monitoraggio emodinamico avanzato Impiego di Swan-Ganz o PiCCO in Donor Indicazioni all’uso  Se già impiegato pre-morte  FE VSn (ecocardiografia) ≤40%  Uso protratto/massivo di catecolamine  Escalation therapy  Difficoltà mantenimento equilibrio emodinamico (elevata espansione)  Prelievo di polmone/cuore marginale Am Coll of Cardiol - Crit Care Med 1996; 24: 1599 Can Council Donation Transplantation 2004
  • 32. Attenzione eccessivo  PAM Causa  Iatrogena: (pulse-dose o eccesso di amine, eccesso di riempimento volemico  Riflessi neurovegetativi durante il periodo di osservazione o nel prelievo (globo vescicale, incisione cute, stiramento mesi, ecc.) Terapia  Eliminare la noxa eziologica  Esmololo/vasodilatatori Ipertensione arteriosa
  • 33. RIVALUTAZIONE FUNZIONALE DEGLI ORGANI ① Terapia eziologica (disionie) ② Terapia antiaritmica: - Bradicardia-BAV: Amine (l’atropina è inefficace) (Isoprenalina 0,02 μg/Kg/min) - Torsione di punta: Tosilato di bretilio - Aritmie sopraventricolari: Amiodarone - Aritmie ventricolari: Lidocaina - Arresto cardiaco: Manovre rianimatorie (BLS- D; ACLS) ACLS) (no intracardiaca) Alterazioni del ritmo cardiaco
  • 34. Perdita del controllo emodinamico Perdita della respirazione spontanea Perdita della termoregolazione Alterazioni ormonali e metaboliche Squilibri idroelettrolitici Alterazioni della coagulazione *
  • 35. Perdita della organizzazione e della regolazione ritmica del respiro: APNEA
  • 36. Metabolismo VO2  Produzione VCO2  Alcalosi ipocapnica  cessione O2 Ipocapnia  difficoltà test apnea Dipendenza dal governo della VAM Il contesto degli scambi gassosi nel Donatore
  • 38. Gas inspirati riscaldati ed umidificati Reclutamento polmonare intervallare Variazioni di postura (FKT) Toilette bronchiale: - broncoaspirazione - fibrobroncoscopia - FKT (clapping) - prevenzione infezioni respiratorie NO TOSSE ! Proteggere il polmone: VA – CFR – PI/PE
  • 40. AS Slutsky, New Engl J Med 2013;369:2126-36.
  • 41. Ventilator induced lung injury Dreifuss D, Saumon G – AJCCM 1998; 157:294-323
  • 42. Ventilation induced remote organ failure Imai Y et al. JAMA 2003; 289:2104-2112
  • 43. AS Slutsky, VM Ranieri – New Engl J Med 2013;369:2126-36
  • 44.  Volume corrente = 5 – 8 ml/Kg  PEEP ≥ 5 (8-10) cmH2O  FIO2 ≤ 0.4-0.5  Pressione di plateau < 30 cm H2O  Frequenza atti respiratori  PaO2/FiO2 > 500 LTx  Test apnea in CPAP PaO2 ≥ 100 mmHg Normocapnia } Mantenimento degli scambi respiratori: come ventilare il Donatore
  • 45. Perdita del controllo emodinamico Perdita della respirazione spontanea Perdita della termoregolazione Alterazioni ormonali e metaboliche Squilibri idroelettrolitici Alterazioni della coagulazione *
  • 46. Deficit assoluto di vasopressina (ADH) Diabete insipido Diuresi > 4-5 mL/kg/h Osm p > Osm u Peso specifico urine < 1005 Na u < 20 mEq/L
  • 47. Eccessiva diuresi con urine diluite Diuresi oraria >4 ml/Kg Aumento di Na+ Riduzione di K+, Ca++, Mg++, P++ Osmolarità plasmatica >300 mOsm/Kg Diabete Insipido: diagnosi Na+ normale Normale K+, Ca++, Mg++, P++ Osmolalità urinaria <200 mOsm/l Peso specifico urinario <1005
  • 48. OBIETTIVI DEL TRATTAMENTO  Obiettivi primari (omeostasi generale e di organi)  MANTENIMENTO DELLO STATO VOLEMICO  SODIEMIA (130-150 mEq/ml)  OSMOLARITA’ SIERICA (305-315 mOsm/l)  Obiettivo secondario (protezione renale)  CONTENIMENTO DELLA DIURESI (0,5 - 3 ml/kg/ora)
  • 49. Poliuria Moderata  3 ml/Kg/h  Riempimento vascolare  Normalizzazione volemia  Controllo elettrolitico Poliuria Severa > 3-4 ml/Kg/h Ormonoterapia sostitutiva STRUMENTI DEL TRATTAMENTO
  • 50.  ADH di sintesi  Agonista selettivo V2  > effetto antidiuretico  Durata > 3-5 volte POSOLOGIA (una fl = 4 μg/ml) e.v.: bolo 0,2-0,4 μg poi in continuo: 0,1-0,2 μg/h s.c.: bolo 1-2 μg TARGET DOSE Desmopressina = DDAVP (Minirin®) (1-Desamino 8 D Arginina VasoPressina) vs. Vasopressina (ADH)
  • 51. RH Sterns - N Engl J Med 2015;372:55-65.
  • 52.  Resistenza all’ insulina  Infusione di catecolamine  Infusione di glucosate o pregresso trattamento con corticosteroidi  Ipotermia Cause Conseguenze  Chetoacidosi  Glicosuria, poliuria osmotica  Disidratazione e ipovolemia Trattamento Insulina pronta e.v. Normalizzazione della glicemia (100-120 mg/dL) Equilibrio endocrino-metabolico: Iperglicemia
  • 53. N Engl J Med 2010;363:26:2540 CAUSESEFFECTS
  • 54. Perdita del controllo emodinamico Perdita della respirazione spontanea Perdita della termoregolazione Alterazioni ormonali e metaboliche Squilibri idroelettrolitici Alterazioni della coagulazione *
  • 55.  Stati di fibrinolisi  Shock e CID  Trasfusioni massive di sangue citratato  Ipotermia Cause Conseguenze  Consumo piastrinico e di fattori della coagulazione  Emorragie  Formazione microtrombi Trattamento Trasfusioni di emoderivati ed emocomponenti appropriati (e Ca++) Normalizzazione dei fattori dell’emostasi Disordini emocoagulativi: tendenza emorrigena
  • 56. B J Hunt - N Engl J Med 2014;370:847-59
  • 57. N Engl J Med 2014;370:847-59
  • 58. Perdita del controllo emodinamico Perdita della respirazione spontanea Perdita della termoregolazione Alterazioni ormonali e metaboliche Squilibri idroelettrolitici Alterazioni della coagulazione *
  • 59. Fisiopatologia • Distruzione centro termoregolatore (core T; feedback assente) • No termogenesi inducibile (muscolare) • No riflessi anti-termodispersione Poichilotermia  Perdita dell’ omeotermia (omeostasi della temperatura corporea)
  • 60. Conseguenze Depressione miocardica Aritmie (QT lungo, invers. T, FA, FV) Acidosi Iperglicemia Alterazioni della emostasi (CID) Squilibri elettrolitici Ridotta cessione di O2 ai tessuti ≠ Farmacocinetica e Farmacodinamica (Amine)
  • 61. Temperatura centrale  Esofagea  Vescicale  Ematica (Swan-Ganz)  Rettale Monitoraggio dell’equilibrio termico Temperatura centrale > 35 (36,5!) °C
  • 62.  Riscaldamento ambiente  Riscaldamento delle infusioni  Riscaldamento dei gas inspirati  Coperte elettriche  Coperte a flusso di aria riscaldata  Lampade irradianti  Materassini riscaldanti (H2O) Apporto di calore Riduzione della termodispersione  Teli isolanti  Coperte isolanti  <Tempo di esposizione del Paziente
  • 63. … e tutto il meglio di NURSING ! *
  • 65. Prevenzione delle infezioni nel donatore 1 2
  • 66. Prevenzione delle infezioni nel donatore 3 4
  • 67. ① Riconoscere gli effetti del mancato controllo encefalico (stato di ME) su costanti fisiologiche somatiche ② Utilizzare gli strumenti di terapia intensiva “Goal- directed” e “Tailor-made” (terapie, procedure, ecc.) per l’ottimale mantenimento delle funzioni e degli organi ③ Utilizzare interventi di buona pratica intensivologica ed organizzativa per aumentare il Procurement  Obiettivi
  • 68. • nuovo obiettivo della terapia intensiva … ovvero come migliorare la funzionalità di organi (talora renderli prelevabili) *Aumentare il procurement
  • 69. Hormonal replacement Protezione polmonare strategia ventilatoria surfactante Uso stretto di Protocolli La variabile “tempo” di trattamento … … …
  • 70. SUPPORTO ORMONALE MINORE NECESSITA’ DI AMINE E MAGGIORE STABILITA’ EMODINA- MICA PIU’ ORGANI PRELEVATI E MIGLIORE FUNZIONE POST- TRAPIANTO HORMONAL REPLACEMENT PRESUPPOSTO: INSUFFICIENZA EMODINAMICA IPORESPONSIVA ESCALATION THERAPY
  • 71. Utilità terapia 3 Hr (MPS-T3 o T4-Vasopressina). per migliorare l’instabilità emodinamica e l’estrazione periferica di O2?
  • 72. 3HR: increased probabilities of an organ being transplanted kidney + 7,3% - heart + 4,7% - liver +4,9% lung +2,8% - pancreas +6,0% UNOS: 2000-’01 10,292 consecutive BD donors 701 (6,8%): 3HR (MPN + T3 or T4 + Vasopressin) Donor type Age ≤ 40 yrs Organs trx. per donor Age ≥ 40 yrs Organs trx. per donor HR donor 4,2 (p<0.01) 3,1 (p<0.01) NHR donor 3,8 2,5
  • 73. Rosendale JD et Al. - Am J Transpl 2002; 2: 761-768 Critical Pathways for the Organ Donor®- Phase IV Donor Management Pilot Study: 88 ICU Total organs 381,4 420,8
  • 74. ROPO (LAC+USC Medical Centre) ADM (Aggressive Donor Management) Policy 1998 (SG-fluid-vasopressor-early treatment…) Pre-ADM Post-ADM % change P-value Referrals for donation 341 537 +57% <0.001 Potential donors 214 255 +19% 0.01 Actual donors 57 104 +82% <0.001 Donors lost (CCA) 39 5 -87% <0.001 Organs recovered 217 370 +71% <0.001 Organs per donor 3.8 3.6 -6.5% n.s.
  • 75. Functional improvement between brain death declaration and organ harvesting Grigoras I, et al. –Transplant Proc 2010, 42:147-149 • 12 BD • Time interval between BD declaration (P1) and organ harvesting (P2) 16.08 ± 8.54 hours (6-32) P1 P2 P > .05 Vasopressor support 9/12 0/12 .003 Oxygenation disturbances 1/12 0/12 .0001 Renal dysfunction 9/12 2/12 .001 Liver dysfunction 7/12 1/12 .027 Coagulopathy 4/12 0/12 .055 Hypernatremia 8/12 3/12 .002 Matabolic acidosis 9/12 1/12 .0001
  • 76. Maurits Cornelis Escher Mani che disegnano 1948 … messaggio verso le Conclusioni
  • 77.
  • 78. • Ricerca e riconosci con caparbietà gli effetti somatici della ME e le conseguenze della cessazione del controllo encefalico (e della gestione intensiva pre- morte) • Non limitare la diagnostica ed il monitoraggio, ma orientali • Tratta con intensità secondo le migliori pratiche intensivologiche (Best Practice di Terapia Intensiva) • Poni un obiettivo ad ogni intervento: Goal directed Therapy ! ① CONCLUSIONI
  • 79. • Prevenire è meglio che recuperare (Organ Hits) • Indirizza il trattamento per sostenere l’organo più fragile • Orienta i trattamenti “verso l’ alto”: ottimizza il Donatore, e la Qualità anatomo-funzionale degli organi prelevabili • Così facendo avrai ottimizzato il Procurement ! • Ricorda che nel Donatore poor grade le pratiche di condizionamento post-prelievo sono il futuro e necessitano della migliore gestione possibile pre- prelievo ② CONCLUSIONI
  • 80.
  • 81. DOMANDE ? … GRAZIE DELLA VOSTRA ATTENZIONE !