2. Il piccolo Albert a sette anni nella
bottega da macellaio dello zio
materno con tutta la famiglia
Albert Camus nasce il 7 novembre 1913 a Mondovì, in Algeria,
Albert Camus nasce il 7
novembre 1913 a Mondovì da
una modesta famiglia che si
era stabilita in Algeria, allora
colonia francese. Il padre,
Lucien è operaio in un’azienda
vinicola, la madre, Catherine, di
origine spagnola, è analfabeta.
Lucien Camus muore nel 1914,
quando Albert ha un anno, per
le ferite riportate in guerra, e la
famiglia si trasferisce ad Algeri,
dove stanno la nonna materna
e altri parenti.
3. Dal 1918 al 1923 Albert frequenta la scuola elementare
A scuola va bene, gli piace
studiare. Il suo maestro, Luis
Germain, notando la sua
intelligenza, lo aiuterà a
proseguire gli studi facendogli
anche avere una borsa di studio
per il liceo di Algeri.
Dopo la maturità Albert comincia
a frequentare giovani artisti e
intellettuali algerini, pubblica
articoli sulla rivista Sud e scrive i
suoi primi racconti.Albert seduto in prima fila con il berretto
alla scuola elementare
4. In questi anni partecipa attivamente alla vita politica algerina.
Il partito comunista vuole la
liberazione dal dominio coloniale
francese, Camus è problematico,
sia perché sospetta che la Russia
si sostituisca alla Francia nel
dominio, sia perché teme
rappresaglie nei confronti dei
francesi che, come sua madre,
erano venuti in Algeria non certo
per sfruttare e dominare ma
soltanto per cercare una vita
migliore.
5. Aderisce al movimento
antifascista mentre frequenta la
facoltà di filosofia, si mantiene
scrivendo e lavorando come
impiegato per una compagnia
marittima, ma si ammala di
tubercolosi ed è costretto a stare
due mesi in sanatorio. In quegli
anni non c’erano gli antibiotici, e
la tubercolosi lo tormenterà per
tutta la vita.
6. Nel 1934 aderisce al partito comunista algerino e si mantiene
all’Università vendendo accessori d’auto mentre scrive la sua prima
opera teatrale: Il diritto e rovescio.
Nel frattempo sposa Simone Hié,
ma il matrimonio dura meno di due
anni.
Nel 1938 comincia a scrivere
L’étranger (lo straniero) il romanzo
che terminerà e pubblicherà nel
1940. In questi anni annota sui suoi
taccuini una frase che descrive il
suo carattere e il suo pensiero: “Io
mi ribello, dunque esisto”.
7. Con questo romanzo si
chiarisce il pensiero di Albert
Camus che si sente straniero in
quanto non francese né
algerino e dunque estraneo in
entrambe le nazioni, ma anche
estraneo all’esistenza che
considera assurda e priva di
senso. Camus è ateo: “Basta
vedere un bambino piangere
per non credere in Dio”.
8. Si trasferisce a Parigi e sposa
Francine Faure, donna colta e
raffinata, matematica e pianista
di successo, pur dichiarandosi
indifferente, se non ostile, al
matrimonio come istituzione.
Albert e Francine si separano
per la partecipazione di Camus
alla resistenza, ma nel 1945,
con la liberazione, la coppia si
ricongiunge e nascono due
gemelli, Catherine e Jean.
9. Ribelle e inquieto, Camus
ebbe comunque una vita
sentimentale piuttosto
movimentata, con
frequenti avventure e
un’amante, la bellissima
attrice Maria Casares, a
cui fu legato per tutta la
vita.
“Io non conosco che un
solo dovere, ed è quello
d'amare.”
10. Nel 1947 pubblica il romanzo La peste. Qui Camus, di fronte
all’assurdo della pestilenza e della morte e all’evidente scacco di
qualunque prospettiva divina, attraverso i suoi due personaggi, il
medico Rieux e il volontario Tarrou, sceglie la solidarietà con i propri
simili a rischio della propria stessa morte.
Solidarietà di uomo con gli uomini e per
gli uomini, non per qualche imperativo
metafisico o in attesa di qualche
paradiso.
“Io mi sento più solidale coi vinti che coi
santi. Non ho inclinazione, credo, per
l’eroismo e per la santità. Essere un
uomo, questo m’interessa”.
11. Scrive opere teatrali di successo: Lo
stato delle cose, I giusti, e un saggio,
L’uomo in rivolta, molto letto e
discusso, anche perché lo mette in
conflitto con gli amici filosofi francesi
Jean-Paul Sartre, Merleau Ponty,
Simone de Beauvoir e con l’artista
André Breton, simpatizzanti del
regime comunista staliniano, mentre
Camus, pur dichiarandosi schierato
per la sinistra, è fortemente critico nei
confronti della politica imperialista
sovietica.
Albert Camus e Jean Paul Sartre
12. Nel 1957 Albert Camus
riceve il premio Nobel per
la letteratura. Diventa
così la seconda persona
più giovane (dopo Kipling)
ad aver ricevuto il Premio
Nobel.
Riconoscendo
l’importanza del suo ex
insegnante sulla sua
formazione, decide di
ringraziarlo con questa
toccante lettera:
13. Caro signor Germain,
ho aspettato che si spegnesse il baccano che mi ha
circondato in tutti questi giorni, prima di venire a parlarle con tutto
il cuore. Mi hanno fatto un onore davvero troppo grande che non
ho né cercato né sollecitato. Ma quando mi è giunta la notizia, il
mio primo pensiero, dopo che per mia madre, è stato per lei.
Senza di lei, senza quella mano affettuosa che lei tese a quel
bambino povero che io ero, senza il suo insegnamento e il suo
esempio, non ci sarebbe stato nulla di tutto questo. Non
sopravvaluto questo genere d’onore. Ma è almeno un’occasione
per dirle che cosa lei è stato, e continua a essere, per me, e per
assicurarle che i suoi sforzi, il suo lavoro e la generosità che lei ci
metteva sono sempre vivi in uno dei suoi scolaretti che,
nonostante l’età, non ha cessato di essere il suo riconoscente
allievo. L’abbraccio con tutte le mie forze.
v Albert Camus
14. Nel frattempo viaggia molto per l’Europa, va in America del sud, torna
periodicamente in Algeria. Nel giugno 1958, con Michel Gallimard,
suo editore e grande amico, compie un lungo viaggio nelle isole della
Grecia.
Grazie ai soldi del premio
Nobel acquista una casa a
Lourmarin, in Provenza, in
una zona salubre dove i suoi
problemi di salute trovano un
clima più favorevole di quello
parigino. Qui comincia a
scrivere un nuovo romanzo: Il
primo uomo.
Lourmarin
15. l 4 gennaio 1960
Albert Camus si
trova a bordo
dell’auto
dell’amico editore
Michel Gallimard,
in viaggio verso
Parigi.
L’auto è una Facel Vega FV3B una raffinata ed elegante vettura
sportiva equipaggiata con un troppo potente motore V8 Chrysler di
4528 cc. Gallimard, è alla guida, Albert accanto a lui e sui sedili
posteriori siedono la figlia e la moglie dell’editore.
16. La strada è dritta e semideserta
e l’auto va veloce. All’altezza
della frazione Petit-Villeblevin
Gallimard perde il controllo,
sbanda, slitta, e il veicolo si
fracassa contro uno dei platani al
bordo della strada. Gallimard
muore sul colpo, Camus viene
estratto agonizzante dalle
lamiere e muore poco dopo, la
donna e la bambina, pur ferite,
se la cavano.
17. Nella borsa di Camus
viene trovato il manoscritto
del suo ultimo romanzo
incompleto. La figlia Catherine, dopo
anni di lavoro, lo ha ricostruito e dato
alle stampe. Il primo uomo è una
specie di testamento spirituale
intenso e bellissimo in cui l’autore
ripercorre la sua vita.
18. Albert Camus è sepolto a
Lurmarin dove ancora la
figlia abita nella casa
acquistata e abitata dal
padre.
19. Catherine Camus, in un’intervista sul padre, dice: Lui ha anticipato
tutta una serie di cose, ha riconosciuto e accettato la debolezza
dell'uomo come un valore, intimandoci che si è tanto più coraggiosi
quanto più consapevoli di essere disarmati.
Anche disarmati si può combattere.
Sa cosa penso a proposito delle
giovane generazione del suo
paese? Che rappresenta la prima
vera generazione italiana,
finalmente senza estremizzazioni di
appartenenza regionale. Questo vi
permetterà di essere più forti..