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Questi documenti sono stati realizzati nell’ano scolastico 2017/2018 dalla classe 3XD del Liceo scientifico Virgilio di Milano con il progetto di alternanza scuola lavoro e sono il frutto della consultazione, analisi ed elaborazione di documenti dell’archivio storico del Museo Martinitt e Stelline di Milano. Rappresentano fonti scritte di memoria del lavoro.
2. 1- Storia dell’orfanotrofio
L’orfanotrofio nasce nel 1532 per far fronte al problema
dei tanti ragazzi abbandonati per strada. Il fondatore è il
nobile veneziano Gerolamo Emiliani, incaricato dal duca
Francesco II Sforza.
L’orfanotrofio inizialmente era situato in una casetta in
piazza San Sepolcro e ospitava sia maschi che femmine,
poi nel 1534 venne fondato un orfanotrofio
esclusivamente femminile collocato nel monastero di
Santa Caterina di Rancate, che poi fu trasferito nella
vicina Santa Caterina alle Orfane in Porta Nuova.
Le orfane femmine presero il nome di stelline in quanto,
nella prima metà del ‘700, grazie a Maria Teresa
D’Austria, lo spedale della stella divenne esclusivamente
un ricovero per le fanciulle. Gli orfani maschi prendono il
nome di Martinitt in quanto nel 1535 il duca donò
all’orfanotrofio maschile una sede di maggiori dimensioni
nei dintorni di via Morone, dove anni dopo sorse la chiesa
di San Martino. Foto dell’orfanotrofio in
costruzione nel 1931
3. Tra il ‘500 e il ‘600 l’istituto acquisì una notevole popolarità e
il numero degli orfani aumentò proporzionalmente ai lasciti e
alle donazioni, infatti, nel 1722 il numero degli orfani era
talmente cresciuto da permettere a Maria Teresa d’Austria di
destinare ai Martinitt il monastero di San Pietro in Gessate.
Dal dopoguerra in poi Martinitt e Stelline hanno subito una
grandissima trasformazione poiché negli anni 70’ sono nate le
comunità alloggio, ovvero piccoli gruppi di orfani, che vivono
in appartamenti di proprietà dell’Ente con gli educatori.
4. Amministrazione
Per quanto riguarda l’amministrazione
è noto che, nel 1778, il Capitolo dei
Deputati approvò per i Martinitt un
nuovo regolamento organico simile a
quello adottato nell’orfanotrofio di
Vienna e nel 1807, grazie alla
Congregazione di Carità napoleonica,
venne approvato questo regolamento
anche per le Stelline e per il Pio
Albergo Trivulzio.
Solo nel 1863, dopo l’unità d’Italia, i tre
Enti ebbero un unico consiglio di
amministrazione.
Istitutore della Valle
5. I requisiti per l’ammissione al ricovero sono:
D’aver compito il 7° e non superato il 10° anno
di età
La miserabilità
Il domicilio continuato nella città di Milano
D’aver avuto il vaiolo naturale o subita la
vaccinazione
Gli orfani devono essere sani e vengono sottoposti
ad una visita medico-chirurgica. Colui che
presenta l’orfano deve obbligarsi formalmente a
ritirarlo nel caso nel caso in cui fosse dimesso
dal Pio Istituto senza collocamento.
Nell’orfanotrofio si insegnavano i fondamenti
delle arti manuali che permettevano ai ragazzi,
una volta usciti dall’istituto, di sostentarsi con il
frutto del loro lavoro.
6. 2-Introduzione
MUSEO
Inaugurato il 19 gennaio 2009, il museo Martinitt e Stelline
offre la possibilità, ad un pubblico generico, di consultare il
patrimonio archivistico di diversa tipologia attraverso
installazioni multimediali e interattive che caratterizzano
tutto il percorso espositivo e promuove attività didattiche
organizzate dai Servizi educativi interni.
Il museo gestisce gli archivi dei beni culturali di tre delle
istituzioni cardine dell'assistenza milanese: l'orfanotrofio dei
Martinitt, l'orfanotrofio delle Stelline, il Pio Albergo
Trivulzio. Di questi tre enti, all'interno del museo, sono
consultabili gli archivi storici dal 1800 al 1960 e parte della
biblioteca dei Martinitt.
L'attività primaria che il museo Martinitt e Stelline intende
promuovere è la ricerca e sviluppo del tema storico legato al
fenomeno dell'assistenzialismo nell'Ottocento e Novecento
con la conseguente comunicazione degli esiti alla comunità
scientifica e generica.
Intense anche le attività scientifiche del museo: oltre alle
normali attività di fruizione, infatti, si tengono dei laboratori
didattici che consentono ai partecipanti di esperire
concretamente il mestiere dello storico. Il visitatore può
eventualmente sfogliare alcuni documenti degli orfani,
partecipare a lezioni virtuali e ricostruzioni multimediali
delle attività scolastiche.
7. Sala Multimediale
Martinitt e Stelline
Sala degli Ambienti
All’ interno del museo sono presenti le seguenti
sale:
Dove il visitatore può esaminare i
fascicoli, in formato digitale, degli
orfani che hanno vissuto all’interno
dell’istituto
Nella quale il visitatore può scoprire i
diversi ambienti e le diverse attività
che gli orfani svolgevano all’interno
dell’istituto
8. Sala a Scuola dai Martinitt Sala Biblioteca
Dove è possibile partecipare a una
simulazione di lezione didattica interattiva
dell’epoca, in cui è possibile rispondere a
delle domande riguardanti la materia scelta
In cui è possibile consultare
riproduzioni digitali dei libri
dell’orfanotrofio
9. Sala Personaggi e Storie
degli Orfani
Sala Martinitt: Bravi
Artigiani
Qui vengono mostrate le diverse
professioni in cui gli orfani potevano
cimentarsi
Contenuti multimediali illustrano storie
di ex Martinitt celebri e di donne legate
all’Orfanotrofio della Stella.
10. Sala Stelline: Brave
Donne di Casa
Sala Da Martinitt a Grandi
Benefattori
Dove viene proposta un'attività che
simula dei lavori tipici delle Stelline In cui vengono esposti i ritratti degli
ex Martinitt divenuti benefattori
11. Sala Aristocrazia e Borghesia: la
Milano benefica e previdente
Qui si presentano
i ritratti dei
benefattori degli
orfanotrofi
appartenenti
all’aristocrazia e
alla borghesia.
13. Considerazioni
sul grafico:
Prendendo in considerazione 129
orfani, siamo riusciti a ritrovare
gli impieghi di 62 di questi. I
lavori più frequenti sono risultati
essere calzolaio e tipografo. In
seguito vi è l’occupazione del
meccanico. Tra i meno comuni,
invece, troviamo l’impiego
dell’operaio.
15. Considerazioni
sul grafico:
Tra i 156 parenti maschi (padri,
fratelli e tutori), siamo riusciti a
trovare gli impieghi di 93 di
questi. Il lavoro più frequente è
risultato essere il calzolaio. In
seguito vi sono le occupazioni di
falegname e cuoco. Tra i meno
comuni, invece, troviamo
l’impiego del tipografo,
dell’impiegato, del sarto.
17. Considerazioni
sul grafico:
Tra 134 parenti donne (madri,
sorelle e tutrici), siamo riusciti a
trovare gli impieghi di 35 di
queste. Il lavoro più frequente è
risultato essere la cucitrice, in
seguito c’è quello della sarta e poi
dell’operaia. Tra i meno frequenti
troviamo l’impiego della servente,
della tessitrice, della stiratrice e
della lavandaia.
19. Considerazioni
sul grafico:
Prendendo in considerazioni 73
orfani, siamo riusciti a trovare gli
impieghi di 36 di questi. Il lavoro
più frequente è risultato essere il
meccanico. In seguito vi sono le
occupazioni del tipografo e del
fabbro. Tra i meno comuni,
invece, troviamo l’impiego del
sarto e del litografo.
Con l’avvento del nuovo secolo si
nota che i lavori più frequenti non
sono più legati all’artigianato
(come il calzolaio) bensì
all’industria (come il meccanico)
21. Considerazioni
sul grafico:
Tra i 94 parenti maschi (padri, fratelli
e tutori), siamo riusciti a trovare gli
impieghi di 80 di questi. Il lavoro
più frequente è risultato essere il
meccanico. In seguito vi sono le
occupazioni dell’impiegato, del
militare e del magazziniere. Tra i
meno comuni, invece, troviamo
l’impiego del giornalaio,
dell’elettromeccanico e dell’orafo.
Tra i lavori dei parenti uomini vi è
quello del militare: la comparsa di
tale mestiere è probabilmente legata
alle guerre mondiali.
23. Tra 80 parenti donne (madri, sorelle e
tutrici), siamo riusciti a trovare gli
impieghi di 40 di queste. Il lavoro
più frequente è risultato essere
l’operaia, in seguito ci sono quelli
della sarta, della ricamatrice e
stiratrice. Tra i meno frequenti
troviamo l’impiego della servente e
della lavandaia. Dai grafici quindi si
evince che lavoravano molte più
donne e che queste, probabilmente a
causa della prima e della seconda
guerra mondiale, erano operaie di
fabbrica.
Considerazioni
sul grafico:
25. Considerazioni
sul grafico:
Prendendo in considerazioni 93
orfani, siamo riusciti a trovare gli
impieghi di 50 di questi. Il lavoro
più frequente è risultato essere il
meccanico. In seguito vi sono le
occupazioni dell’operaio e del
litografo. Tra i meno comuni,
invece, troviamo l’impiego del
sarto, dell’orefice e dell’incisore.
Considerazioni sul grafico:
27. Tra i 112 parenti maschi (padri,
fratelli e tutori), siamo riusciti a
trovare gli impieghi di 105 di
questi. Il lavoro più frequente è
risultato essere il meccanico. In
seguito vi è l’occupazione
dell’operaio. Tra i meno comuni,
invece, troviamo l’impiego del
cuoco, del tornitore e dell’orafo.
Considerazioni
sul grafico:
29. Tra 110 parenti donne (madri,
sorelle e tutrici), siamo riusciti a
trovare gli impieghi di 64 di
queste. Il lavoro più frequente è
risultato essere l’operaia. In
seguito vi sono quelli
dell’impiegata, della domestica e
dell’infermiera. Tra i meno
frequenti troviamo l’impiego della
calzolaia, della tessitrice e della
magliaia.
Considerazioni
sul grafico:
30. Considerazione finale:
Dai dati ricavati dalla consultazione dei fascicoli è
emerso che gli uomini, nel corso dei due secoli, si
sono dedicati sempre più ai lavori industriali.
Inoltre si può registrare un incremento della presenza
delle donne nel mondo del lavoro: anche queste si
sono dedicate sempre più ai lavori industriali,
abbandonando quelli artigianali
(da cucitrici ad operaie).
31. L’ex martinin Sergio Scremin ha frequentato l’orfanotrofio per nove
anni, dal 1943 al 1952: egli ha imparato il mestiere di cartografo.
Internamente all’orfanotrofio, durante gli anni ’40, non vi erano
officine interne, ma solo scuole medie professionali. Sergio ha
frequentato i tre anni di medie esternamente all’orfanotrofio, al
Touring Club Italiano, dove in seguito ha anche lavorato. In quegli
anni gli orfani erano molto richiesti, soprattutto in banche ed
assicurazioni, poiché erano molto disciplinati. Spesso gli orfani
trovavano lavoro grazie allo stesso orfanotrofio, come nel caso di
Sergio. Egli, infatti, dopo aver conseguito, all’interno
dell’orfanotrofio, un corso di tre anni di disegno artistico, già dai
14 anni si è dedicato all’impiego di cartografo. Questo genere di
lavoro era molto richiesto poiché, a causa della guerra, atlanti e
cartine geografiche non erano aggiornati. Dalle parole di Sergio, è
emerso che le condizioni di lavoro erano buone, seppure la
miseria del post-guerra lo avesse portato a lavorare anche per 12
ore al giorno.
Intervista al signor Sergio
Scremin
32. 6-Attività Alternanza Scuola-Lavoro
L’attività è iniziata alle 9:30 del giorno
29/01/2018 quando ci siamo riuniti con la
classe al museo Martinitt e Stelline. Per
prima cosa siamo stati introdotti al museo
interattivo - multimediale con una visita
guidata e successivamente ci è stato
affidato il compito di visionare alcuni
documenti per raccogliere determinati dati.
Il giorno seguente è stato interamente
dedicato alla consultazione di altri fascicoli.
Il terzo giorno, una volta terminata la
consultazione dei fascicoli ,siamo passati
alla trascrizione dei dati ricavati su Excel.
Nei due giorni successivi abbiamo creato i
grafici, intervistato un ex Martinin e svolto
questa presentazione consultando un gran
numero di documenti forniti dai tutor.
33. 7-Ulteriori
ricerche:
Età media d' ammissione
all'istituto
Percentuale uscita anticipata
Percentuale dei casi in cui il
tutore è un genitore
34. B A L L A R I N I G I A C O M O
F A N E L L I F R A N C E S C A
G E R O T T O G R E T A
G I A N N I N I S I M O N E
P E L O S I A N D R E A
R O S S I F E D E R I C A
S A N T O R O V A L E N T I N A
S O R A C I P I E T R O
S P I N A E M M A F R A N C E S C A
S T U M P O A L E S S I A
T A V E R N I L O R E N Z O
Grazie per l’attenzione!