https://www.lamemoriadellavoro.it/
Questi documenti sono stati realizzati dalla classe 3° D del Liceo Linguistico Salvatore Quasimodo di Magenta con il progetto di alternanza scuola lavoro e sono il frutto della consultazione, analisi ed elaborazione di documenti dell’archivio storico del Museo Martinitt e Stelline di Milano. Rappresentano fonti scritte di memoria del lavoro.
2. STORIA DELL’ORFANOTROFIO
Inizialmente le bambine orfane erano ricoverate presso il
monastero di Santa Caterina in Rancate. Successivamente venne
fondata una nuova struttura assistenziale adibita a ricovero di
mendicanti e vergognosi, utilizzata dal Settecento per le ragazze
orfane.
3. REGOLAMENTO DELL’ORAFANOTROFIO
FEMMINILE
Per entrare nell’orfanotrofio bisognava avere:
Certificato di nascita;
Certificato di morte del padre;
Certificato di povertà;
Certificato di residenza milanese;
Certificato di sana e robusta costituzione fisica;
Certificato di vaccinazione;
4. GRAFICO DEI LAVORI
0
5
10
15
20
Sarta
Magliaia
Cucitrice
Ricamatrice
Impieghi più frequenti tra le orfane.
Indagine basata sui fascicoli di 46 ragazze. Dagli inizi del Novecento al
1955.
Sarta
Magliaia
Cucitrice
Ricamatrice
Tutte le orfane erano tenute ad apprendere un mestiere, che
sarebbe stato il loro sostentamento all’uscita.
5. ALTRI LAVORI meno frequenti
Cravattaia;
Riparatrice di tappeti;
Commessa;
Tessitrice.
12. Intervista al Martinin Lorenzo La Greca
Sono entrato nell’orfanotrofio nel 1954 e sono uscito nel 1958 senza aver
concluso il percorso di studi.
Mi sono ritrovato fuori dal collegio senza un posto di lavoro, ma sono
riuscito a farmi assumere da una ditta tedesca come fattorino e dopo diversi
corsi di formazione professionale sono diventato dirigente.
L’esperienza nell’orfanotrofio mi è servita nella vita adulta; la disciplina
impartita nell’orfanotrofio era scomoda e pesante, ma si è rivelata un punto
di forza e una buona preparazione sul lavoro.
La suddivisione della giornata lavorativa è cambiata molto, infatti negli
anni ‘60 si lavora anche il sabato mattina.
L’azienda puntava sulla continuità, e per questo i datori di lavoro
assumevano maggiormente gli uomini; le donne svolgevano lavori come la
centralinista o la segretaria.
13. Intervista al Martinin Giovanni Di Gennaro
Sono nato nel 1940 e sono entrato nell’orfanotrofio a 7 anni
nel 1947, sono stato espulso due volte, per essere poi dimesso
nel 1955.
Negli anni ‘50 la possibilità di trovare un lavoro e di farsi
assumere era immediata rispetto ai giorni d’oggi. Il primo
lavoro che ho fatto dopo il collegio è stato presso un garage, in
seguito ho lavorato come elettricista, e poi come dipendente
per Alfa Romeo, Citroen e Siemens.
L’esperienza difficile dell’orfanotrofio mi è servita e mi ha
aiutato molto.
Ho lavorato dieci ore a notte per cinque giorni, allora le ore
lavorative erano 48 alla settimana con l’aggiunta degli
straordinari.