Questi documenti sono stati realizzati nell’anno scolastico 2017/2018 dalla classe 4°B del Liceo Scienze Umane Erasmo da Rotterdam di Sesto San Giovanni con il progetto di alternanza scuola lavoro e sono il frutto della consultazione, analisi ed elaborazione di documenti dell’archivio storico del Museo Martinitt e Stelline di Milano. Rappresentano fonti scritte di memoria del lavoro.
2. Non si può parlare di luoghi assistenziali lombardi senza citare:
Orfanotrofio maschile, «Martinitt»,
via Pitteri 56, Milano Orfanotrofio femminile, «Stelline»
Viale Magenta 61, Milano
Pio Albergo Trivulzio
Via A.T. Trivulzio 15, Milano
3. ORFANOTROFIO MARTINITT
• Nel 1532 Girolamo Emiliani decise di riunire gli orfani milanesi in una
piccola proprietà.
• Francesco II Sforza concesse una più ampia proprietà presso l’attuale Via
Manzoni.
• Nel 1560 poco distante San Carlo Borromeo consacrò la chiesa di San
Martino. Gli orfani presero così il nome di Martinitt.
“Ordine e lavoro”
4. • Nel ‘700 Maria Teresa d’Austria, concesse il monastero in San Pietro Gessate.
• Dopo l’Unità d’Italia, gli Orfanotrofi, maschile e femminile, e il Pio Albergo
Trivulzio furono riuniti sotto un unico consiglio.
• L’ultima sede nel 1932 fu collocata presso il quartiere Ortica a Lambrate
Sede Martinitt 1932
5. MARTINITT AL MICROSCOPIO
• Lo scopo dell’istituto era l’educazione
morale, religiosa e l’istruzione.
• Ci fu una particolare attenzione alla cura
del corpo e alla sanità
• L’uniforme:
-per uscire di color cannella con l’aggiunta
di un soprabito con bavarino rosso per i
grandi e blu per i più piccoli;
-per rimanere nella casa e nella bottega, un
soprabito e giubba per l’inverno, un
corpetto di lana per l’estate
6. CRITERI DI AMMISSIONE
• essere orfani di entrambi i genitori o di
uno dei due;
• avere tra i 7 e i 10 anni di età;
• essere in stato miserabilità;
• essere milanese;
• godere di sana e robusta costituzione.
7. • gli enti assistenziali come i Martinitt e le Stelline godevano spesso di
numerose donazioni da parte di benefattori che nella maggioranza dei casi
erano esponenti dell’aristocrazia e della borghesia o ex Martinitt. Come
ringraziamento l’ente realizzava dei ritratti,
esposti nelle gallerie gratulatorie.
Innocente Besozzi,
tipografo borghese,
ex matinitt.
Ritratto, 1941,
Palanti Giuseppe
BENEFATTORI
8. LA SCUOLA DEGLI ORFANI
• La scuola era divisa in due sezioni:
- I minori, che erano applicati agli
studi elementari;
- I maggiori che erano applicati ai
mestieri nelle officine esterne ed
interne e frequentavano le scuole
complementari.
9. • Le scuole complementari: volte a completare le conoscenze acquisite nell’esercizio
pratico con lezioni serali.
• Scuola di disegno, in cui era obbligatoria la frequenza fino al terzo anno. Aveva due
indirizzi:
- Disegno ornamentale
- Disegno lineare e geometrico
• Scuola di musica
• Scuola di ginnastica
Squadra di ginnastica
orfanotrofio Maschile
10. GIORNATA TIPO DEI MARTINITT
raccontata da Ernesto e Renato Marelli, Martinitt del Novecento.
• MATTINA: sveglia alle 6.30 e lezione fino all’ora di pranzo, al quale precede la
lettura delle mancanze degli orfani;
• POMERIGGIO: lezione fino alle 16.30 e dalle 18 alle 19 un’ora di studio;
• SERA: cena alle 19 e alle 22 tutti a letto;
• DOMENICA: la mattina si seguiva la celebrazione della messa, mentre il
pomeriggio potevano venire in visita i parenti;
• VACANZE ESTIVE: i Martinitt con comportamento lodevole venivano portati in
vacanza in colonia.
11. LE STELLINE
• Già sede del monastero delle benedettine di S. Maria della Stella (dal 1459) il palazzo
assunse in tempi segnati da guerre, carestie ed epidemie, la natura di istituzione
pubblica sostenuta da donazioni di nobili, per far fronte al già diffuso problema
dell’infanzia abbandonata.
• Nel 1578 San Carlo Borromeo soppresse il convento e fondò un ospizio: Ospedale dei
poveri e mendicanti della Stella. Nel corso del secolo successivo fu trasformato in un
orfanotrofio maschile e femminile; dalla seconda metà del XVIII secolo, Maria Teresa
d’Austria lo riservò alle giovani orfane, che presero il nome di Stelline
12. L’EDUCAZIONE DELLE STELLINE
• L’istruzione impartita dalle stelline è sempre stata
funzionale al ruolo tradizionale della donna. Il
termine «lavori donneschi» contemplava l’arte del
ricamo, del taglio e del cucito e l’istruzione in
cucina.
• Non era facile l’uscita nel mondo delle Stelline
adulte, per questo molte rimanevano nell’istituto
come inservienti, istitutrici e insegnanti delle più
giovani.
13. • Anche per le stelline particolare attenzione era riservata all’uniforme.
Vestitino azzurro e grembiule bianco con l’aggiunta in caso di uscita di una
mantellina con il bordo dorato.
Ricostruzione uniformi
stelline,
Museo Martinitt e Stelline,
Milano
14. PIO ALBERGO TRIVULZIO
• Deve la sua fondazione al principe del
Sacro Romano Impero, Antonio
Tolomeo Trivulzio. Egli fondò un
ospitale dove era possibile avere un
ricovero, cibo e un vestiario sufficiente,
oltre che assistenza medica e spirituale;
• L’apertura dell’istituto avvenne nel 1771
con sede in via della Signora. Durante il
Novecento fu spostata in via Antonio
Tolomeo Trivulzio, civico 15, a Gambara,
dove ha la sua sede ancora oggi.
16. LA TIPOGRAFIA
• È la tecnica per produrre testi
stampati usando matrici in rilievo
composte di caratteri mobili o di
clichè inchiostrati e si diffonde
principalmente a Venezia vero la
seconda metà del ‘400.
• La storia della tipografia risale
all’invenzione della stampa a caratteri
mobili attribuita a Johann Gutenberg.
17. IL BRUMISTA
• E’ il vetturino delle carrozze trainate
dai cavalli, che erano i principali
mezzi di trasporto pubblico. Il nome
«brumista» deriva da un tipo di
carrozza chiamato «brougham».
• Questo mestiere scomparve attorno
agli anni ‘30 con la diffusione dei
veicoli a motore.
18. ACCENDITORE DI LAMPIONI
• Nel XIX secolo,
l’illuminazione a gas
divenne il metodo
principale utilizzato per
illuminare le città di notte. I
primi lampioni richiedevano
l’intervento di una persona
che li accendesse, una
professione caduta
progressivamente in disuso.
19. LA SVEGLIA UMANA
• Queste persone andavano
di casa in casa e bussavano
a porte e finestre con
lunghi bastoni per pochi
centesimi alla settimana.
21. • SERIE: III
• DATA DI NASCITA: 12/2/1931
• ORFANO DI: padre Antonio
• AMMISSIONE: 10/5/1940
• DIMISSIONE: 1943
• LAVORO DELL’ORFANO: /
• LAVORO PADRE: /
• LAVORO MADRE: domestica
• MALATTIE PARTICOLARI: affetto da mastoidite
• TUTORE: madre Gota Elena
• EVENTI SCOLASTICI PARTICOLARI: ripete 4 volte la
classe prima; aspira a diventare maestro di musica
GIOVANNI GIACINTO MILANI
Nouhaila Faida
296/2
22. GIUSEPPE GRECHI
Valentina Buonaguidi
• SERIE: II
• DATA DI NASCITA: 10/12/1917
• ORFANO DI: padre Luigi
• AMMISSIONE: 7/4/1926
• DIMISSIONE: 21/2/1929
• LAVORO DELL’ORFANO: /
• LAVORO PADRE: ferroviario
• LAVORO MADRE: operaia
• MALATTIE PARTICOLARI: /
• TUTORE: madre Luigia Pusla
• EVENTI SCOLASTICI PARTICOLARI: /
186/1
23. SERGIO ORLANDINI
Elena Ciceri
• SERIE: III
• DATA DI NASCITA: 9/7/1933
• ORFANO DI: padre Mario
• AMMISSIONE: 25/11/1940
• DIMISSIONE: 2/10/1948
• LAVORO DELL’ORFANO: diventò
banchiere nel 1955
• LAVORO PADRE: elettricista
• LAVORO MADRE: operaia
• MALATTIE PARTICOLARI: /
• TUTORE: madre Egidia
• EVENTI SCOLASTICI PARTICOLARI:
qualche ritardo serale; aspira a diventare
elettricista
24. FRANCESCO RONCALI
Silvia Maiellaro
• SERIE: I
• DATA DI NASCITA: 19/5/1844
• ORFANO DI: padre Francesco
• AMMISSIONE: 30/8/1852
• DIMISSIONE: 27/1/1858 (morto)
• LAVORO DELL’ORFANO: sarto
• LAVORO PADRE: /
• LAVORO MADRE: /
• MALATTIE PARTICOLARI: febbre
anomala
• TUTORE: Vincenzo Galantini
• EVENTI SCOLASTICI PARTICOLARI:
/
106/1
25. GIUSEPPE LANDI
Christian M. Vocca
• SERIE: II
• DATA DI NASCITA: 22/2/1895
• ORFANO DI: padre Carlo
• AMMISSIONE: 29/8/1903
• DIMISSIONE: 19/10/1905 (morto)
• LAVORO DELL’ORFANO: /
• LAVORO PADRE: magazziniere
• LAVORO MADRE: passamaniera
• MALATTIE PARTICOLARI: tetano
• TUTORE: madre
• EVENTI SCOLASTICI PARTICOLARI:
/
188/8
26. ANTONIO NAPOLITANO
Mihaela Stoian
• SERIE: II
• DATA DI NASCITA: 13/6/1931
• ORFANO DI: padre Giovanni
• AMMISSIONE: 4/4/1939
• DIMISSIONE: 2/3/1944
• LAVORO DELL’ORFANO: /
• LAVORO PADRE: gommista
• LAVORO MADRE: infermiera
• MALATTIE PARTICOLARI: polmonite
• TUTORE: Giuseppina Napolitano
(sorella)
• EVENTI SCOLASTICI PARTICOLARI:
due premi di distinzione di merito; fu
vittima di bullismo
299/1
27. ALFREDO GRILLI
Annalisa Gelmini
• SERIE: II
• DATA DI NASCITA: 10/4/1911
• ORFANO DI: padre Giovanni
• AMMISSIONE: 25/10/1919
• DIMISSIONE: 1/10/1927
• LAVORO DELL’ORFANO: meccanico
• LAVORO PADRE: ferroviere
• LAVORO MADRE: casalinga
• MALATTIE PARTICOLARI: /
• TUTORE: Giuseppina Maria (madre)
• EVENTI SCOLASTICI PARTICOLARI:
diversi richiami
186/6
28. BRUNO MONEGO
Gloria Pesaresi
• SERIE: III
• DATA DI NASCITA: 20/11/1940
• ORFANO DI: padre Pietro
• AMMISSIONE: 16/10/1950
• DIMISSIONE: 21/9/1957
• LAVORO DELL’ORFANO: meccanico
• LAVORO PADRE: manovale
• LAVORO MADRE: casalinga-cameriera
• MALATTIE PARTICOLARI: otite,
varicella, pertosse, morbillo
• TUTORE: madre Maria
• EVENTI SCOLASTICI PARTICOLARI:
ripete il primo anno del corso di
meccanica; alcune mancanze
296/17
29. RENZO LOCATELLI
Giada Repetti
• SERIE: II
• DATA DI NASCITA: 25/10/1924
• ORFANO DI: padre Luigi
• AMMISSIONE: 23/10/1934
• DIMISSIONE: 2/10/1935
• LAVORO DELL’ORFANO: /
• LAVORO PADRE: tipografo
• LAVORO MADRE: casalinga
• MALATTIE PARTICOLARI: erisipela
• TUTORE: Manenti Romea (madre)-nonni
paterni
• EVENTI SCOLASTICI PARTICOLARI:
manifesta l’intento di fuggire e non era
adatto alla vita di comunità
190/6
30. PIERINO LOTTI
Madushani S. Duwage
• SERIE: II
• DATA DI NASCITA: 14/4/1924
• ORFANO DI: padre Giuseppe
• AMMISSIONE: 6/7/1933
• DIMISSIONE: 30/6/1938
• LAVORO DELL’ORFANO: /
• LAVORO PADRE: insegnante di italiano e
latino
• LAVORO MADRE: venditrice ambulante
• MALATTIE PARTICOLARI: varie
influenze
• TUTORE: Calandra Olga (madre)
• EVENTI SCOLASTICI PARTICOLARI:
ripete la quarta elementare
191/6
31. MUSEO MARTINITT E STELLINE
Corso Magenta 57, Milano
• Inaugurato nel 2009, custodisce il patrimonio culturale dei tre istituti più
importanti della Milano assistenziale: Martinitt, Stelline e Pio Albergo
Trivulzio;
• Il museo è unico nel suo genere perché utilizza una metodologia espositiva
caratterizzata da installazioni multimediali e interattive;
• Il museo è inoltre luogo di seminari, eventi, e convegni.
32. GRAFICI
I DATI RACCOLTI E LA COMPARAZIONE SI RIFERISCONO
A TRE SERIE DI FASCICOLI PERSONALI di Martinitt
• I SERIE: 1800-1900
• II SERIE: 1900-1939
• III SERIE: 1939-1959
33. COMPONENTI DELLE FAMIGLIE. Mediamente i
componenti delle famiglie oscillavano tra le 4 e le 5
persone, sia nel XIX secolo, sia durante il XX secolo.
0
3
12
15
4
6 6
0 1 0
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
N. orfani
componenti famiglia
N. FAMILIARI
(seconda serie)
7 7
5
3
11
4
3
2
0
1
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
N. orfani
componenti famiglia
N. FAMILIARI
(prima serie)
0
8
10
11
6
3 3
0 0 0
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
N. orfani
componenti famiglia
N. FAMILIARI
(terza serie)
34. LAVORO ORFANI. Durante il XX secolo il
lavoro di meccanico si impone numericamente
sulle altre occupazioni.
2 1
8
3 2 1 1 2 1 1 1
LAVORO ORFANI
(terza serie)
16
2 1 1 1 1 1 2 1 1 3 1
LAVORO ORFANI
(seconda serie)
1 1
2
1
2 2 2 2
3 3
1
2
1 1
LAVORO ORFANI
(prima serie)
35. LAVORO FAMILIARI UOMINI. Durante il
XX secolo il lavoro di meccanico si impone
numericamente sulle altre occupazioni.
1 1
2
1
2 2 2 2
3 3
1
2
1 1
LAVORI FAMILIARI
UOMINI (prima serie)
1
2 2
1
4
2
3
1 1 1
5
1 1 1
2
3
1
2
1 1 1 1 1 1 1 1
7
LAVORI FAMILIARI
UOMINI (seconda serie)
1 1
9
3 3
1 1 1
2
1 1
8
1 1 1
2
1 1 1 1
LITOGRAFO
SOLDATO
MECCANICO
COMMERCIANTE
AUTISTA
MONTATORE
MAGAZZINIERE
FALEGNAME
TIPOGRAFO
BIGLIETTARIO
MANOVRAIO
OPERAIO
GUARDIA…
FERROVIERE
VERNICIATORE
IMPIEGATO
FATTORINO
PORTIERE
PASTICCIERE
OROLOGIAIO
LAVORI FAMILIARI
UOMINI (terza serie)
36. LAVORO FAMILIARI DONNE. I lavori tessili,
preponderanti nel XIX secolo, sono sostituiti dalla
qualifica di operaia nel XX secolo.
1
2
1 1 1
2
1
2
1
LAVORI FAMILIARI
DONNE (prima serie)
11
2
4
6
1 1 1 1 1 1 1
LAVORI FAMILIARI
DONNE (seconda serie)
1
13
4
1
2
1
2
1
2 2
1 1
LAVORI FAMILIARI
DONNE (terza serie)
37. ULTERIORI POSSIBILI RICERCHE
• Causa morte del genitore
• Percentuale di mortalità nell’orfanotrofio
• Ripetenti almeno una volta la stessa classe
38. DIARIO DI BORDO
Durante l’esperienza all’interno del museo abbiamo avuto la possibilità di
scoprire come gli orfani vivevano all’interno degli Istituti attraverso:
• la visita guidata all’interno del museo;
• l’analisi di fascicoli personali;
• la stesura della biografia di alcuni di essi;
• la comparazione dei dati raccolti attraverso ricerche statistiche.
39. LAVORO REALIZZATO DA
• Buonaguidi Valentina
• Ciceri Elena
• Duwage Madushani S.
• Faida Nouhaila
• Gelmini Annalisa
• Maiellaro Silvia
• Pesaresi Gloria
• Repetti Giada
• Stoian Mihaela
• Vocca Christian M.