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COMMENTO MENSILE
Aprile 2018
Ambrosetti Asset Management SIM S.p.A.
Via Conciliazione 1, 22100 Como
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Nell’immediato riteniamo che le tensioni di inizio anno siano rientrate dopo i
significativi rialzi del decennale Usa lasciando spazio ad una temporanea
stabilizzazione sui bond governativi in attesa che i segnali inflazionistici ridiano
vigore alla crescita dei tassi di interesse nella seconda parte dell’anno.
Sul lato valutario gli occhi restano puntati sulla debolezza del Dollaro, ormai
ritenuta dai più una costante di questo ciclo economico, e valutata come una sorta
di sostegno all’economia mondiale, un aiuto ai mercati emergenti ed alle materie
prime. L’equilibrio in essere regge tuttavia restano poco sostenibili eventuali
ulteriori e profondi indebolimenti i cui effetti, in termini di flussi di capitali globali,
porterebbero a significativa instabilità a livello economico. Se l’attenzione mediatica
resta dunque sulla valuta statunitense, nella realtà oggettiva dei dati sta passando
sottotono l’eccessiva forza dello Yen, sia verso Dollaro che Euro ed i problemi che
di riflesso cadono pesantemente sull’economia giapponese. Gli effetti negativi li
stiamo misurando già da qualche mese sui dati economici e soprattutto sul mercato
azionario di Tokio che fatica a confermare i segnali di ripresa minando le
potenzialità di uscita delle quotazioni da un’area di stallo che blocca la crescita da
oltre 15 anni.
Cosa ci attende dunque per il trimestre entrante? Le dinamiche di breve restano
incerte e il mantenimento di livelli di volatilità più alti del normale accompagnerà
anche i prossimi mesi impegnando soprattutto nella definizione puntuale della
qualità degli asset azionari e nella gestione del timing di entrata ed uscita
speculativa sui mercati. In più occasioni i mercati hanno mostrato una significativa
capacità di resistere alle pressioni in vendita validando le attese di stabilizzazione
supportate da un quadro strategico che non mostra segnali di variazione rispetto
alle prospettive di fondo positive.
Per il MESE DI APRILE si conferma un profilo di investimento azionario significativo.
AZIONI
PESOESPOSIZIONE
OBBLIGAZIONI
VALUTE
In termini di allocazione si riequilibrano i rapporti tra area Euro ed America
confermando gli asset sui mercati emergenti dove le scelte si focalizzano, in
particolare, a favore di Turchia e Russia. Sottopesato, in questa fase, l’azionario
giapponese, mentre a livello settoriale permane il posizionamento sulle Utilities,
capaci di un ottimo recupero di forza, che vengono affiancate da Consumi Non
Ciclici e Healthcare. Sugli strumenti obbligazionari rimaniamo con un atteggiamento
prudenziale privilegiando in questa fase i governativi, sempre a duration contenuta,
e ponderando l’esposizione tra area Euro ed Usa. Stabile l’esposizione valutaria
che, in questo frangente, non risulta particolarmente elevata.
Gentile Cliente,
il primo trimestre dell’anno si conclude sui mercati azionari all’insegna
dell’incertezza. All’euforia iniziale di gennaio è seguito infatti un
deterioramento di clima con aumento significativo della volatilità sia a
febbraio che a marzo. Il saldo finale (-2.67% Msci Word) dei primi tre mesi
spiega tuttavia poco delle dinamiche e delle pressioni in essere sui mercati
in queste settimane. I tentativi ribassisti hanno da un lato incontrato
significative resistenze ma le reazioni di recupero ad oggi mostrate non
allontanano il rischio di mantenimento di un clima incerto anche per il
trimestre entrante. Il quadro macroeconomico di riferimento non è variato
di molto e rimane ancorato, ad oggi, ad una crescita sana e sincronizzata
fra le diverse aree, ma il contesto in cui ci stiamo muovendo sta facendo
emergere delle criticità in più che ruotano in particolare attorno alle
politiche commerciali dei singoli paesi chiamati ad affrontare un netto
mutamento negli atteggiamenti politici ed economici. Proprio nel momento
in cui finanza ed economia reale si stanno reciprocamente e positivamente
contagiando l’introduzione di questi nuovi elementi alimenta qualche
dubbio in più che, tuttavia, resta confinato, al momento, ad attese di medio
termine e non mina un quadro strategico ancora costruttivo. Proprio
questa pausa di riflessione sui mercati, potrebbe aiutare a creare delle
basi sufficientemente solide da sostenere una continuazione strutturale
del cammino di sviluppo e crescita iniziato dopo l’ultima crisi finanziaria
allontanando quindi il rischio, ben più probabile, che la congiuntura di un
dollaro debole, tassi d’interesse al rialzo, petrolio in crescita e borse
sempre più positive, possa risultare il preludio perfetto alla fine del grande
ciclo positivo in atto. A livello di performance, nel trimestre la borsa Usa
contiene le perdite (-1.22%) mentre sottoperformano sia il Giappone che i
mercati europei con Germania (-6.35%) Inghilterra (-8.21%) e Svizzera (-
6.83%) molto negative mentre chiudono in chiara controtendenza gli
azionari emergenti (+1.07%) trainati in particolare da Russia
(+8.23%Rtsi$) e Brasile (+11.73%). Variegata anche la situazione sul lato
Bond con governativi e corporate americani in flessione nel trimestre. In
questo contesto cresce la consapevolezza dell’entrata in vigore di un
nuovo regime obbligazionario caratterizzato da un mercato non facile che
dovrà gestire la emergente tendenza rialzista sui tassi di interesse
divenuta ben visibile in America e non più solo tema di discussione
ipotetica tra gli addetti ai lavori. Sarà questa una materia nuova per la
maggior parte degli operatori che ha vissuto gli ultimi 20 anni in clima
obbligazionario diametralmente opposto.
DOCUMENTORISERVATOADINVESTITORIPROFESSIONALI
Vietatalacopiaeladivulgazionenonautorizzata
BUONA PERFORMANCE!