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AMBROSETTI ASSET MANAGEMENT SIM AMBROSETTI ASSET MANAGEMENT SIM AMBROSETTI ASSET MANAGEMENT SIM AMBROSETTI ASSET MANAGEMENT SIM
COMMENTO MENSILE
Gennaio 2018
Ambrosetti Asset Management SIM S.p.A.
Via Conciliazione 1, 22100 Como
comunicazioni@ambrosettiam.com
+39 031 338391
www.ambrosettiam.com
Ora affrontiamo l’inizio del nuovo anno con la convinzione che la crescita globale
resti sincronizzata e che le economie più importanti proseguiranno nel loro
percorso di miglioramento seppur mantenendo differenze significative fra i diversi
paesi. Queste differenze, se da un lato rappresentano dunque l’opportunità
maggiore per creare extra valore nei mesi entranti che saranno caratterizzati da un
generale aumento della diversificazione dei risultati fra i mercati ed i singoli settori,
dall’altro sono uno degli elementi più preoccupanti in quanto inevitabilmente
porteranno allo sviluppo di una maggiore divergenza in termini di politiche
monetarie creando un contesto di lavoro per gli operatori in gran parte sconosciuto.
A questo elemento si possono aggiungere le potenziali incertezze geopolitiche,
legate soprattutto al tema medio oriente, ma il vero elemento di difficile controllo
rimane oggi l’inflazione, sorprendentemente contenuta nonostante gli stimoli ed i
risultati reali, per la quale il rischio di una improvvisa accelerazione risulta molto
sottostimato dai mercati. In termini di aspettative lo sviluppo del mercato azionario
statunitense si mantiene ancora come vero motore della crescita, ri-sostenuto dalla
nuova politica fiscale ed affiancato dalla ripresa in corso nell’Eurozona, ad oggi
timida, ma propensa a divenire strutturale. Probabile una espansione dei risultati
sui paesi emergenti mentre le borse asiatiche, sia giapponese che cinese,
riteniamo beneficeranno in modo marcato della crescita globale. Non si
intravedono cambiamenti significativi per lo scenario delle obbligazioni. Il tema è
naturalmente complesso e strettamente collegato alle strategie delle banche
centrali ma, ad oggi, il rischio principale resta legato sia alla fine di un ciclo storico
ribassista di tassi, sia, nel breve, alle attese di incremento della volatilità su questa
tipologia di investimenti. Le strategie restano, ancor più oggi, indirizzate alla
prudenza con un’esposizione contenuta a livello di duration ed in riduzione in
termini di rischio sul credito.
Per il MESE DI GENNAIO viene parzialmente ridotta l’esposizione azionaria che rimane
comunque significativa in termini assoluti.
AZIONI
PESOESPOSIZIONE
OBBLIGAZIONI
VALUTE
Sul lato allocazione si segnalano importanti variazioni sul fronte della selezione
settoriale dove si confermano i Consumi Ciclici affiancati dalle tematiche legate alle
materie di base. A livello geografico vengono incrementati, in termini relativi gli
investimenti sul mercato giapponese mantenendo stabili gli equilibri tra le altre aree,
Euro, Usa ed Emergenti. Sulla componente obbligazionaria restano privilegiate le
componenti a spread, in particolare High Yield, mentre sul fronte valutario torna più
contenuta l’esposizione a monete extra Euro.
Gentile Cliente,
si parte per il 2018 con temi per certi versi poco differenti da quelli visti
nell’anno appena conclusosi: obbligazioni a rischio, azionari in buona
salute e qualche sorpresa in ambito valutario.
La crescita economica prosegue ed è estesa a livello globale, tuttavia Le
principali aree geografiche si trovano in fasi molto diverse in termini di
ciclo economico: gli Stati Uniti continuano a guidare l’espansione sebbene
emergano i primi sintomi di un percorso maturo a fronte di una Cina che
presenta risultati stabili e robusti, mentre l’area Euro e il Giappone si
trovano in uno sviluppo di ciclo economico più arretrato con i mercati
emergenti, in particolare Brasile e Russia, ancora in una fase intermedia di
crescita. In questo contesto molto diversificato, tuttavia, le politiche
monetarie, in generale, restano accomodanti se non addirittura ancora
espansive creando una combinazione di condizioni economiche molto
favorevoli ma rischiando di generare un effetto “doping” sui risultati
effettivi. I mercati azionari hanno chiuso positivamente l’anno confermando
le dinamiche rialziste dei mesi precedenti e portando i risultati finali su
livelli molto interessanti e per certi versi inaspettati ai più. Va in archivio un
anno generalmente positivo e semplice in cui la bassa volatilità è stata
certamente l’elemento maggiormente caratterizzante premiando le abilità
di Asset Allocation ed in parte Asset Selection ma non offrendo invece
particolari occasioni in termini di Market Timing. Gli azionari chiudono il
2017 con risultati molto buoni (+16% MSCI World). I mercati Emergenti
offrono i rialzi più marcati (+34% l’indice generale) trainato dalla Cina ed in
generale dalle borse asiatiche. Gli stati Uniti ed il Giappone (entrambi oltre
il +19%) guidano tra le economie sviluppate con l’area Euro ancora non
competitiva (+6.5% Eurostoxx50) e molto frammentata in termini di risultati
sia tra i diversi paesi (+13% l’Italia vs +7% della Spagna) che tra le
tipologie di azioni con le SmallCap (+19%) decisamente sovraperformanti
rispetto alle aziende più capitalizzate (+6%). In generale, a livello globale,
è stata elevata la diversificazione: leader assoluti infatti sono stati i temi
teconologici (+38%) seguiti da Materie di base ed Industriali mentre solo
parzialmente positivi sono risultati gli investimenti su Energia e
telecomunicazioni (+2% circa). Anche gli obbligazionari hanno concluso il
2017 in modo sostanzialmente positivo ma premiando solo le tematiche
più speculative come emergenti e corporate High Yield.
La prospettiva di uno scenario macroeconomico di crescita più forte,
inflazione più alta e politica monetaria a sostegno ha alimentato negli
scorsi anni le aspettative dei principali operatori finanziari, lasciando
spazio poi ad attese sostenute da effettivi dati economici positivi.
DOCUMENTORISERVATOADINVESTITORIPROFESSIONALI
Vietatalacopiaeladivulgazionenonautorizzata
BUONA PERFORMANCE!

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Queste differenze, se da un lato rappresentano dunque l’opportunità maggiore per creare extra valore nei mesi entranti che saranno caratterizzati da un generale aumento della diversificazione dei risultati fra i mercati ed i singoli settori, dall’altro sono uno degli elementi più preoccupanti in quanto inevitabilmente porteranno allo sviluppo di una maggiore divergenza in termini di politiche monetarie creando un contesto di lavoro per gli operatori in gran parte sconosciuto. A questo elemento si possono aggiungere le potenziali incertezze geopolitiche, legate soprattutto al tema medio oriente, ma il vero elemento di difficile controllo rimane oggi l’inflazione, sorprendentemente contenuta nonostante gli stimoli ed i risultati reali, per la quale il rischio di una improvvisa accelerazione risulta molto sottostimato dai mercati. In termini di aspettative lo sviluppo del mercato azionario statunitense si mantiene ancora come vero motore della crescita, ri-sostenuto dalla nuova politica fiscale ed affiancato dalla ripresa in corso nell’Eurozona, ad oggi timida, ma propensa a divenire strutturale. Probabile una espansione dei risultati sui paesi emergenti mentre le borse asiatiche, sia giapponese che cinese, riteniamo beneficeranno in modo marcato della crescita globale. Non si intravedono cambiamenti significativi per lo scenario delle obbligazioni. Il tema è naturalmente complesso e strettamente collegato alle strategie delle banche centrali ma, ad oggi, il rischio principale resta legato sia alla fine di un ciclo storico ribassista di tassi, sia, nel breve, alle attese di incremento della volatilità su questa tipologia di investimenti. Le strategie restano, ancor più oggi, indirizzate alla prudenza con un’esposizione contenuta a livello di duration ed in riduzione in termini di rischio sul credito. Per il MESE DI GENNAIO viene parzialmente ridotta l’esposizione azionaria che rimane comunque significativa in termini assoluti. AZIONI PESOESPOSIZIONE OBBLIGAZIONI VALUTE Sul lato allocazione si segnalano importanti variazioni sul fronte della selezione settoriale dove si confermano i Consumi Ciclici affiancati dalle tematiche legate alle materie di base. A livello geografico vengono incrementati, in termini relativi gli investimenti sul mercato giapponese mantenendo stabili gli equilibri tra le altre aree, Euro, Usa ed Emergenti. Sulla componente obbligazionaria restano privilegiate le componenti a spread, in particolare High Yield, mentre sul fronte valutario torna più contenuta l’esposizione a monete extra Euro. Gentile Cliente, si parte per il 2018 con temi per certi versi poco differenti da quelli visti nell’anno appena conclusosi: obbligazioni a rischio, azionari in buona salute e qualche sorpresa in ambito valutario. La crescita economica prosegue ed è estesa a livello globale, tuttavia Le principali aree geografiche si trovano in fasi molto diverse in termini di ciclo economico: gli Stati Uniti continuano a guidare l’espansione sebbene emergano i primi sintomi di un percorso maturo a fronte di una Cina che presenta risultati stabili e robusti, mentre l’area Euro e il Giappone si trovano in uno sviluppo di ciclo economico più arretrato con i mercati emergenti, in particolare Brasile e Russia, ancora in una fase intermedia di crescita. In questo contesto molto diversificato, tuttavia, le politiche monetarie, in generale, restano accomodanti se non addirittura ancora espansive creando una combinazione di condizioni economiche molto favorevoli ma rischiando di generare un effetto “doping” sui risultati effettivi. I mercati azionari hanno chiuso positivamente l’anno confermando le dinamiche rialziste dei mesi precedenti e portando i risultati finali su livelli molto interessanti e per certi versi inaspettati ai più. Va in archivio un anno generalmente positivo e semplice in cui la bassa volatilità è stata certamente l’elemento maggiormente caratterizzante premiando le abilità di Asset Allocation ed in parte Asset Selection ma non offrendo invece particolari occasioni in termini di Market Timing. Gli azionari chiudono il 2017 con risultati molto buoni (+16% MSCI World). I mercati Emergenti offrono i rialzi più marcati (+34% l’indice generale) trainato dalla Cina ed in generale dalle borse asiatiche. 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La prospettiva di uno scenario macroeconomico di crescita più forte, inflazione più alta e politica monetaria a sostegno ha alimentato negli scorsi anni le aspettative dei principali operatori finanziari, lasciando spazio poi ad attese sostenute da effettivi dati economici positivi. DOCUMENTORISERVATOADINVESTITORIPROFESSIONALI Vietatalacopiaeladivulgazionenonautorizzata BUONA PERFORMANCE!