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COMMENTO MENSILE
Luglio 2018
Ambrosetti Asset Management SIM S.p.A.
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Anche le dinamiche valutarie sono state caratterizzate da fasi alterne in cui
all’iniziale positività della divisa Euro sono seguiti flussi di alleggerimento
generalizzati con un salto dei primi sei mesi negativo verso tutte le principali valute
L’attuale contesto economico non presenta dunque particolari variazioni, seppure
con inflazione ancora troppo contenuta, i dati macro sono l’elemento più positivo a
disposizione, oggi, pensando soprattutto all’attuale momentum caratterizzato dai
bisticci a livello di commercio internazionale ed al rischio contagio da malessere
populista. Le autorità centrali sembrano avere il polso della situazione e non ci sono
novità sul fronte delle politiche monetarie con La Federal Reserve che prosegue
sulla via della normalizzazione mentre la Bce mantiene lo status quo per non creare
ulteriori tensioni nonostante evidenze che permetterebbero già i primi tentativi di
abbandono di una logica espansiva.
Le fragilità emerse sui mercati negli ultimi mesi sono tante e potenzialmente
altamente impattanti, tuttavia la resilienza mostrata dalle quotazioni azionarie, in
questo contesto, è quasi sorprendente e si sposa con uno scenario economico di
sostegno meno negativo di quanto per certi versi prospetticamente venga misurato.
Questa capacità di tenuta, se da un lato non garantisce quotazioni al rialzo nel breve
termine, dall’altro, depone a favore di un clima costruttivo in un’ottica più strategica.
Probabilmente i mercati azionari necessitano di un po’ di tempo ancora prima di
reintrodurre una dinamica positiva sufficientemente solida. La fase estiva dovrà
affrontare ancora incertezze e rischi di flessione ma misuriamo possa offrire una
valida opportunità per posizionamenti di medio termine a quotazioni decisamente
scontate. L’atteggiamento a livello di allocazione, nel breve, resta intonato alla
cautela sui mercati azionari. Reintegriamo in tal senso il posizionamento su
obbligazioni, sia Euro periferici che Usa, mantenendo un livello di liquidità
significativo utile per interventi di market timing.
Per il MESE DI LUGLIO il profilo di investimento azionario resta bilanciato con un
miglioramento delle attese sulla componente obbligazionaria.
AZIONI
PESOESPOSIZIONE
OBBLIGAZIONI
VALUTE
A livello di allocazione gli interventi sono focalizzati allo spostamento degli asset a
favore di Stati Uniti e mercati emergenti con una riduzione in particolare per il
Giappone. A livello settoriale vengono confermati Utilities e Consumer NonCyclical
come base della selezione di inizio trimestre. Sul lato obbligazionario si incrementa
la posizione sui governativi Usa mentre si riduce l’esposizione valutaria sullo
scenario di un recupero dell’Euro nei confronti in particolare del Dollaro.
Gentile Cliente,
Il primo semestre del 2018 si chiude all’insegna del nervosismo sui
mercati finanziari, confermando l’imprinting emerso proprio nei primi mesi
dell’anno. Sono affiorate, di nuovo, tutte le criticità sottostanti al mercato
azionario con impatti significativi in termini di volatilità ed incertezza,
soprattutto se paragonati alla tranquilla crescita mostrata nei 12 mesi
precedenti. I rischi per la stabilità finanziaria sono dunque diretta
conseguenza delle latenti tensioni geopolitiche ed ancora di più delle
fragilità emerse a livello di equilibri commerciali globali.
Sono stati quindi sei mesi impegnativi per gli investitori, con indicazioni
molto frammentate tra le diverse piazze finanziarie. Il dato di performance
dell’azionario globale (+0.17% Msci World) dice ben poco infatti delle reali
divergenze createsi. Da un lato del bilancio scriviamo risultati positivi solo
per gli Stati Uniti (+1.67% S&P500) mentre il semestre si chiude
negativamente per il Giappone (-4.77%) ed i mercati europei (-3.09%
Eurostoxx) penalizzati da Germania (-4.43&) e Svizzera (-8.23%).
Significativa la negatività sugli Emergenti (-7.68% l’indice generale) tra i
quali tuttavia spicca la positività della Russia (+8.8%). Molte le divergenze
fra i settori con Technology ed Energy positivi a fronte di Financial e
Telecomunication in netto calo. In questo contesto di incertezza sugli
azionari non si sono, tuttavia, create interessanti alternative di
investimento, ragionando soprattutto su temi normalmente deputati alla
conservazione del patrimonio. L’oro in tal senso non ha brillato (-3.83%) e
sul fronte degli investimenti obbligazionari la situazione non presenta un
quadro roseo, anzi. I tassi in America sono saliti a ridosso della soglia del
3% e la ripresa delle tensioni sui paesi periferici dell’area Euro ha
appesantito il clima di incertezza consegnando alla fine risultati
straordinariamente negativi per gli investitori del reddito fisso Euro. I credit
default swap delle banche europee si sono mossi di conseguenza con
relative cadute dei prezzi delle obbligazioni in un contesto in cui proprio il
mondo delle emissioni corporate inizia a destare preoccupazioni dopo che
le dimensioni del mercato sono cresciute in modo esponenziale negli ultimi
anni. Nettamente negative anche le obbligazioni dei paesi emergenti alle
prese anche con il deprezzamento delle valute locali ed un generalizzato
calo di competitività. Sulle materie prime, se dunque l’oro ha faticato
molto, è invece il petrolio a consegnare risultati molto positivi con una
crescita significativa proprio negli ultimi mesi (+17% nel semestre).
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Vietatalacopiaeladivulgazionenonautorizzata
BUONA PERFORMANCE!