Emerging Market Report a cura di Raiffeisen Capital Management - Dicembre 2017.
Commento mercati febbraio 2018
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COMMENTO MENSILE
Febbraio 2018
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In questo senso i dati sono molto più confortanti di quanto premesso confermando
che oggi siamo di fronte a uno sviluppo economico robusto e strutturale e non solo
legato ad una euforia da doping finanziario prossima a trasformarsi in una nuova
bolla.
Oltre che sugli azionari, dal mercato sono arrivate indicazioni molto delineate
anche sulle obbligazioni, in netta difficoltà con tassi di interesse alle prese con una
pressione rialzista significativa, soprattutto in America, che introduce una dinamica
di discesa delle quotazioni sui titoli che sembra essere proprio il primo step di un
movimento, da molto atteso, a sfavore del reddito fisso. L’aumento delle tensioni è
chiaramente visibile e se da un lato vi era la certezza della fine di un imponente
tendenza trentennale di ribasso dei tassi d’interesse, ora iniziamo a misurarne
anche gli effetti, negativi, all’interno dei portafogli. Le scadenze a breve sono sotto
pressione e la curva dei rendimenti in fase di ulteriore appiattimento, una storia già
vista anche recentemente ma con in più l’incognita dell’assenza, ad oggi, di segnali
inflazionistici in grado di tramutare l’attuale “reazione rialzista dei tassi” in un
movimento direzionato di portata ciclica. Decisamente negativi dunque i governativi
con tassi decennali al rialzo di oltre 25bps sia in Usa che in Euro. Penalizzati
dunque T-note e Bund mentre risulta più resiliente il Btp con lo spread in calo verso
130. Non si discostano da questa negatività né le tematiche corporate né HighYield
ed emergenti. Il quadro complessivo dei risultati rimane comunque equilibrato da
un Dollaro in calo che sembra, nell’immediato, far bene all’economia globale
sostenendo i mercati emergenti e la crescita sincrona delle materie prime ma che
non appare sostenibile in una logica ciclica più allargata. L’intonazione strutturale
permane a favore dei mercati azionari ed anche gli eventuali nervosismi delle
settimane entranti non dovrebbero alterare l’impostazione di fondo rappresentando
semmai delle opportunità di posizionamento per l’intero trimestre.
Per il MESE DI FEBBRAIO viene mantenuto un profilo di investimento azionario
significativo.
AZIONI
PESOESPOSIZIONE
OBBLIGAZIONI
VALUTE
Le dinamiche di inizio anno rendono opportuni alcuni interventi qualitativi sia sul lato
dell’allocazione a carattere geografico, sia sulla componente di selezione settoriale.
In termini di peso relativo diminuisce il ruolo degli asset investiti in America con
maggio spazio a favore dei mercati emergenti, di Giappone ed area Euro. Si segnala
inoltre uno switch di posizionamento tra i consumi ciclici, fortemente
sovraperformanti in gennaio, a favore delle Utilities, settore penalizzato negli scorsi
mesi ma con potenzialità di riallineamento significative. Sulla componente
obbligazionaria resta prudenziale l’investimento in attesa di una stabilizzazione da
parte dei temi governativi. Parzialmente aumentata l’esposizione valutaria extra
Euro.
Gentile Cliente,
Una partenza d’anno decisamente “frizzante” accompagna i mercati
finanziari in queste prime settimane del 2018.
Il mese di gennaio è stato infatti caratterizzato da una significativa
positività degli asset più rischiosi, in particolare per i mercati azionari.
Non sono risultate significative ed impattanti le variabili esogene emerse
nelle scorse settimane e dunque i mercati hanno proseguito nella
direzione di confermare le dinamiche degli ultimi trimestri amplificando
tuttavia i movimenti rialzisti e consegnando, in alcuni casi, risultati “record”
che non è usuale trovare a consuntivo del primo mese dell’anno.
Per intenderci una crescita superiore al 6% sull’indice S&P500 nei primi 25
giorni lavorativi non si vedeva dal 1997 e prima ancora bisogna risalire al
1989 per registrare simili indicazioni.
Sul fronte azionario l’indice Usa SP500 (+5.6%) ha segnato nuovi massimi
con il Nasdaq in analoga condizione (+7.3%), mentre in Europa spicca la
sovraperformance dell’Italia (+7.5%) e la negatività di Inghilterra (-2.01%)
e Svizzera (-0.50%). A livello settoriale importante la sovraperformance di
Consumi Ciclici (+7.9%) e Technology (+7.4%) mentre è proseguita la crisi
dei titoli legati alle Utilities (-1.14%). Molto ampio il rialzo sui mercati
emergenti (+8.3%) con il Brasile a +11% nel mese trainato da dollaro
debole e Petrolio in rafforzamento. L’indicazione prospettica legata a
questi primi dati può essere riassunta nel motto “positività porta positività!”.
Storicamente infatti i mercati, in situazioni similari alle attuali, hanno nella
gran parte delle occasioni confermato le indicazioni rialziste anche nei
mesi seguenti ampliando le crescite iniziali per l’intero anno. Tutte bene
dunque e nessun rischio all’orizzonte? Al momento così risulta.
L’amplificazione della tendenza rialzista in atto da parte degli azionari
impressiona; certamente il cammino fatto in poche settimane rimane
ragguardevole e pensare ad una prosecuzione di tali ritmi di crescita è
quantomeno irreale, tuttavia l’impostazione di fondo positiva resta
decisamente preponderante e le potenzialità di crescita per il trimestre
vengono confermate.
L’economia globale mantiene forti tassi d’espansione, con gli Stati Uniti a
trainare la crescita e finalmente anche l’Europa che appare in grado di
autosostenere il ciclo economico in maniera indipendente dal sostegno da
parte delle politiche monetarie. In tal senso le previsioni a livello ciclico
sono state riviste al rialzo e negli ultimi due anni l’incremento del mercato
azionario risulta strettamente connesso e correlato con la salita degli utili
delle singole aziende sancendo il definitivo passaggio da una crescita da
stimolo monetario ad una di carattere economico.
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BUONA PERFORMANCE!